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Gennaio - La Piazza Castel Madama

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Periodicodell’AssociazioneCulturale AlbatrosAnno 7 - Numero 1GENNAIO 2010Pag. 6DIBATTITOPDPag. 11TIVOLIAL VOTOPag. 33FILMSHERLOCK HOLMES


<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010Centro Anziani3I 25 ANNI DEL CENTRO ANZIANIdi <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>a cura di Carla SantolamazzaFesta, da Sgommarello a gennaio 2010, di tutti i soci per i 25 anni del Centro AnzianiIl Centro Anziani nasce ufficialmente, in quantogià esistente e funzionante, nel marzo del 1984 conuna delibera di Consiglio Comunale in cui siapprova un regolamento di funzionamento, compostoda 13 articoli, dall’allora Amministrazioneguidata dal Sindaco Luigi Nonni. Con gli anni ilCentro è cresciuto nelle iscrizioni e nelle iniziativesoprattutto negli ultimi 5 o 6. Infatti nel giugno del2008 abbiamo intervistato, sulle pagine di questogiornale, il Presidente, Mancini Fabio, subito dopole elezioni che ne hanno decretato la riconferma.In quella occasione alla nostra domanda su checosa era cambiato negli ultimi anni, visto l’aumentodel numero degli iscritti, passati da circa 150 adoltre 500, il Presidente ci rispose che il Centro sistava muovendo nella direzione giusta, promuovendovarie iniziative che avevano invogliato lagente a partecipare alla vita del Centro stesso.L’altra componente era il superamento del vecchiotabù per cui le donne al Centro non eranoquasi mai presenti, invece erano diventate la maggioranzadegli iscritti e la loro frequentazioneaveva dato un nuovo vigore e una nuova immagineall’ambiente. Oggi regolarmente si svolgonomolte attività in cui i soci, uomini e donne, sonoimpegnati. I corsi di ballo e di ginnastica si svolgonotutti gli anni da ottobre a maggio e sono frequentatida un gran numero di persone. Intrattenimentiper le ricorrenze quali: la festa dellamamma, del papà, la festa della donna, la festa deinonni, il Carnevale, il Natale, la fine dell’anno conl’organizzazione di pranzi, giochi, lotterie, tombolate,balli. In diversi periodi dell’anno sono programmateuscite a Roma con il pulman per assisterea spettacoli musicali e teatrali, a volte incollaborazione con la Provincia di Roma. Interessantianche le gite a Casamari, Trisulti, Anagni nel2008; ad Ostia Antica; a Tuscania; a Perugia e al<strong>La</strong>go Trasimeno con un pernottamento nel 2009. Isoggiorni estivi organizzati con il Comune. <strong>La</strong>partecipazione nel 2009 alla festa Oliolive con lavendita di dolci preparati dalle nonne; la Mostradi Decoupage, a maggio 2009 al castello, e laripresa a novembre del corso stesso; la proiezione,<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>segue pag. 4


4 Centro Anziani<strong>Gennaio</strong> 2010da fine marzo a fine giugno nell’aula consigliare,di una serie di film molto interessanti:<strong>La</strong> vita è bella, Mio fratello è figliounico, Il cacciatore di aquiloni, Shall wedance, Questo grosso grasso matrimoniogreco, Lezione di cioccolato; l’esibizionenella sede del centro del gruppoPonentino Trio con musica popolareromana il 27 dicembre 2009 che hariscosso grande successo di pubblico. Ilgruppo si era già esibito in piazza a<strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> in occasione della festadi Oliolive e al centro pensano di invitarlodi nuovo. Tra le proposte di qualchesocio la possibilità di ripetere dei Corsi diEducazione Continua simili a quelliorganizzati nel 1999 su temi quali: l’alimentazione,la cultura medica, la storiadell’arte ed altro. Ad aprile ci saranno leelezioni per rinnovare il comitato direttivoed è in preparazione un nuovo regolamentoelaborato dall’Assessorato ai ServiziSociali con la collaborazione deisoci.Tutta la redazione augura al Centro dicrescere e continuare a raccogliere adesionie programmare nuove attività neglianni futuri.“<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”Periodico dell’Associazione Culturale AlbatrosVicolo Giustini, n. 1000024 <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> (Roma) - tel. 0774/449849Anno 7, n. 1 - <strong>Gennaio</strong> 2010Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04Direttore Responsabile: Rino SciarrettaCapo Redazione: Carla SantolamazzaRedazione: Ivano Chicca, Ivano Moreschini,Ramona Pompili, Roberto Bontempi,Salvatore De Angelis, Elisa Livi, Ivo SantolamazzaHanno collaborato alla realizzazione di questo numeroValentina Torella, Gualtiero Todini, Alessandra De SantisGuido Spicciani, Domenico Fabiani, Bruno TestaPer la pubblicità rivolgersi al 3490063355Grafica ed Impaginazione: Salvatore De AngelisChiuso in redazione il 22/01/2010 - Tiratura 1.500 copieSitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.comE-mail: info@lapiazzacastelmadama.comabbonamenti@lapiazzacastelmadama.comLA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌDALLE ORE 18 ALLE 20SOMMARIO• I 25 anni del centro anziani pag. 3• Puntini sulle i » 5• Luci ed ombre dall’amministrazione » 6• Il PD e la lana “Caprina” » 7• Antichi giochi e giocattoli » 8• Si dimette il Sindaco: Tivoli al voto » 11• Brevi » 12• Sito Web » 17• Scuola » 19• Vicovaro » 23• Tivoli » 27• <strong>La</strong>tinorum » 29• L’area protetta dei <strong>Castel</strong>li Romani » 30• GAS ... teju » 32• Film » 33• Recensione » 34• Copenhagen: emergenza clima » 35• Cultura » 36• Eugenio Montale e Maria Luisa Spaziani » 38Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010Amministrazione5LAVORI PUBBLICI: LE PAROLE E I FATTIdi Ivano MoreschiniLA CASERMA DEI CARABINIERICome avevamo annunciato nel numero precedente,continuiamo a seguire le vicendedelle opere pubbliche di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>.Parliamo questa volta della Caserma deiCarabinieri. Partiamo da un intervento ufficialepiù recente dell’Amministrazione: uncomunicato sul sito ufficiale www.comunedicastelmadama.it.Vediamo cosa dice:Sicurezza e formazione: gli impegni delConsiglio Comunale: <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>, 23dic. 2009 (ufficio stampa Comune di <strong>Castel</strong><strong>Madama</strong>): […] L’Amministrazione, infatti, siè impegnata a concludere quanto prima ilprocedimento per la costruzione della nuovacaserma dei Carabinieri, che sarà intitolataal brigadiere “Renzo Rosati”.<strong>La</strong> vicenda della nuova Caserma accompagnal’Amministrazione dal suo esordio, nel 2006.Ogni volta sembra tutto risolto, e poi passanodei mesi e non succede nulla.Proviamo a vedere qualche intervento ufficialeprecedente. L’Assessore Aldo Testi, nelsuo intervento sul numero di settembre delnostro giornale affermava: “E’ stato acquisitoil parere del Genio Civile e si sta perfezionandoil mutuo con la Cassa depositi eprestiti, dopo di che si andrà a gara”. Un po’più prudente di come era stato nell’assembleatenutasi nel circolo del Pd, dove avevaaffermato che la gara si sarebbe fatta in unpaio di mesi. Ci siamo informati presso gliuffici comunali, e del bando di gara non si saancora nulla.Proviamo ad andare un po’ a ritroso: numerode “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>” del febbraio 2008, quasi dueanni fa; intervento ufficiale dell’AssessoreAldo Testi: “Rifatto e approvato il progettoper soddisfare le sopraggiunte direttiveministeriali che necessita della verifica dellacongruità del canone locativo da parte delDemanio con l’assenso della Prefettura, condizioneindispensabile per i passi successivi(sottoscrizione schema, gara, ecc.)”. A parteil linguaggio un po’ oscuro, l’impressione eraquella che in tempi brevi la faccenda sisarebbe risolta. Due anni fa.Colgo l’occasione per specificare che ilnostro giornale, ed io in particolare, nonabbiamo nulla di personale con l’AssessoreTesti. Le critiche che facciamo sono semprelegate a dei fatti concreti, e lui del resto rappresental’Amministrazione Comunale in caricaper il settore. È evidente che i ritardi, chesono innegabili, sono responsabilità di tuttal’Amministrazione, Sindaco compreso, vistoche non si sono mai sentite voci ufficiali chesmentissero gli interventi dell’Assessore.<strong>La</strong> sostanza è che a un anno e mezzo dallafine dell’Amministrazione Salinetti si puòaffermare ormai che la Caserma dei carabinierinon sarà inaugurata prima delle nuoveelezioni del 2011, visto che tra bando di garae realizzazione dei lavori i tempi sono davveroimpossibili da rispettare. E poi non èchiaro se ci siano altri problemi.In altra parte del giornale parliamo di unacasa famiglia nella zona di Cavisello (localitàSant’Agostino, sopra il depuratore).Neanche io, che ho fatto l’assessore nelperiodo in cui si doveva collocare in quellostabile la caserma dei carabinieri , mi ricordavoche l’edificio era stato costruito perospitare la caserma dei carabinieri. Alla finenon se n’è fatto più nulla. Forse ci avrebbeguadagnato un privato, ma a giudicare dacome stanno andando le cose non sembrache il Comune sia in grado di fare meglio.Non è il caso che ci chiediamo tutti quanti ilperché?<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


6 Politica<strong>Gennaio</strong> 2010Luci ed ombre dall’Amministrazione Salinettia cura di Guido Spicciani (coordinatore del PD di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>)Manca poco più di un anno alla fine della prima Amministrazione Salinettied è utile incominciare una riflessione sull’esperienza amministrativa che sta per concludersiCredo che il suo merito fondamentale sia quello dell’adozionedei piani urbanistici non solo e non tanto per l’impulso allapur importante pianificazione territoriale, ma soprattutto peril ristabilimento di regole dopo un quinquennio di amministrazionedi destra dove ha prevalso la soggettività e l’interessedel politico di turno. E tutto ciò è una svolta anche culturalee di civiltà, come pure lo sarà la programmata raccoltaporta a porta dei rifiuti prevista per la fine del 2010.Dopo di che si possono rilevare luci ed ombre che oggi possiamoaffrontare serenamente e con spirito critico dopo lapubblicazione su “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>” dell’articolo “Le belle primarie,le rimosse, ovvietà, le infami denunce anonime” a firma diMarcello Vasselli. Perché quell’articolo, demistificando i tentatividemagogici e trasversali di denigrazione dell’amministrazionedi centrosinistra, ha posto le basi per una criticaintellettualmente onesta del percorso amministrativo di questiultimi anni. Alcune luci dell’amministrazione Salinetti sonostate colte dall’articolo citato, io voglio solo aggiungere chenonostante la difficile situazione finanziaria ed organizzativaereditata l’amministrazione ha lavorato per recuperare terreno.Infatti, occorre ricordare che la precedente amministrazionedi Centro Destra guidata dal Sindaco Scardala halasciato il Comune dopo aver contratto (il 31 dicembre 2005)un mutuo ventennale con relativi strumenti derivati (SWAP)e dopo aver impostato una politica organizzativa che avevapromosso circa un terzo dei dipendenti comunali a responsabilidi settore. L’amministrazione Salinetti ha dovuto sopperirea questa condizione sacrificando risorse economicheimportanti. Dell’amministrazione certamente si può dire cheha attuato una politica oculata di spesa e di gestione attentadel bilancio (per il secondo anno consecutivo sono statirispettati i rigidi obiettivi di spesa imposti dal patto di Stabilità,limiti che molti dei Comuni italiani non riescono a raggiungere).Ritengo opportuno evidenziare che la maggiorparte degli interventi realizzati sulle opere pubbliche, le pianificazioniurbanistiche, le manifestazioni culturali e le attivitàsociali sono state effettuate senza aumentare l’indebitamentodell’ente, e senza trascurare l’impegno per lacopertura dei debiti del passato sui servizi rifiuti, mensa,cimitero ect. Per esempio per il conferimento in discarica deirifiuti del 2009 sono stati versati Euro 500.000,00 pagando ilcorrente e circa la metà dell’arretrato ereditato dalla precedenteamministrazione (Euro 275.000 anno competenza2009, Euro 225.000 arretrato). Questo non vuol dire che nonci siano delle ombre, a mio avviso ci sono elementi sui qualisi deve intervenire con maggiore coraggio ed efficacia diquanto fino ad oggi sia stato fatto:• occorre rivoluzionare e rendere più efficiente la macchinaamministrativa e il funzionamento degli uffici, con una maggioreorganizzazione del lavoro, elevando il grado di innovazionetecnologica e promuovendo un radicale cambiamentoculturale sull’approccio al lavoro di tutti i dipendenti comunali;• occorre superare il ritardo accumulato per concludere gliiter avviati: per la costruzione della Caserma; per l’avvio deilavori per il nuovo depuratore, per la realizzazione in projectfinancing del Parcheggio Stallone; per l’avvio dei lavoridel Piano di Intervento Integrato Frainili che consentirebbedi realizzare numerosi parcheggi a ridosso di <strong>Piazza</strong>Dante e di tutto il Centro Storico.• occorre maggiore impegno per la pulizia, la manutenzionee la vigilanza del paese;• occorre inoltre intervenire sul rapporto con l’esterno: troppo siè lavorato all’interno degli uffici comunali tralasciando spessole relazioni con i cittadini e paradossalmente con gli stessiconsiglieri comunali che sostengono l’Amministrazione.Riconosco che dopo il Sindaco, le maggiori responsabilitàsono del partito più rappresentato in amministrazione, il PDdi cui io sono il coordinatore. Esso infatti è presente con seiconsiglieri che ricoprono tutti cariche istituzionali: tre Assessori,un Presidente del Consiglio, un Capogruppo e due rappresentantiin Comunità Montana. Inoltre il PD, cui spetterebbeil ruolo di forza politica trainante e innovatrice, èappesantito dalla difficoltà di trovare un lavoro comune edomogeneo dei suoi sei consiglieri come conseguenza di unaloro divisione fin dall’inizio dell’esperienza amministrativa.Ho accettato di ricoprire il ruolo di coordinatore del PD daalcuni mesi proprio nel momento in cui questa divisione èstata più aspra per tentare di dare soluzione ad una situazioneinterna al PD diventata ingovernabile. Sono consapevoleche i problemi dell’amministrazione potrebbero compromettereil futuro del centrosinistra, per questo è importanteche il PD svolga il suo ruolo al meglio. È per questo che ilmio compito fondamentale è quello di ricucire antichi strappinel PD, ma debbo onestamente dire che svolgo questo ruolocon difficoltà e qualche volta penso che sia impossibileriuscirvi. Voglio sperare che ci sia una soluzione e perciò misto impegnando affinché si ritrovi un’unità d’intenti, sia stimolandouna maggiore apertura dell’Amministrazione edella sua giunta rispetto al partito, ai consiglieri comunali e aicittadini,sia praticando un confronto nel partito e del partitocon le altre forze politiche, compresa l’UDC che ha svoltofinora un’opposizione basata sui contenuti e non sulla demagogiadenigratoria. Un rapporto questo con l’UDC che hovoluto ufficializzare con un primo incontro proprio perchévoglio privilegiare la trasparenza e i contenuti di una politicadi rafforzamento del centrosinistra rispetto alle tattiche personalistichetrasversali e segrete.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010PoliticaIL PARTITO DEMOCRATICOE LA LANA “CAPRINA”di Domenico Fabiani7Il 30.12.2009 ultimo scorso, per la secondavolta, alla richiesta di convocazione delDirettivo del Partito Democratico da partedi alcuni componenti del Direttivo stesso,si è risposto convocando un “Attivo” (leggasiAssemblea).Mercoledì 13 gennaio 2010 si è svolto undirettivo a cui non sono stati invitati tutti isuoi componenti. Anche volendo sorvolaresulle diverse anomalie (natura assemblearedella riunione e convocazione parziale)e i rilievi formali, nel caso di specie, assumonosostanza politica, vogliamo marcarealcuni aspetti del metodo, e del merito,utilizzati e per fare ciò ricordiamo, percomodità di ragionamento, alcune regolericonosciute in tutti i circoli del PD.– Il Direttivo di Circolo è eletto da tutti gliiscritti;– Il Coordinatore del Circolo è eletto amaggioranza dal Direttivo di Circolo;– <strong>La</strong> rappresentanza del Partito Democraticoè del Circolo e, per esso, del Coordinatore.Quanto illustrato, parte dello statuto delPartito, dovrebbe aiutare a riflettere che ilpopolo del Partito Democratico ha delegatounicamente il direttivo a determinare lasua linea politica, perché è il solo organismo,a livello di Circolo, eletto da tutticoloro sono iscritti nel PD. Non è un casoche il Coordinatore, contrariamente adaltre rappresentanze, non venga elettodirettamente.<strong>La</strong> rappresentanza del Partito (il suo simbolo),appartiene al Circolo (a tutti iDemocratici) e, per esso (il Circolo – tuttii Democratici – il Direttivo eletto datutti), al Coordinatore. E’ il sistema dellarappresentanza indiretta e ad ogni pesodeve corrispondere un contrappeso, forzarel’equilibrio prefissato è alterare ilprocesso democratico. Il Coordinatore,Presiede, nei momenti assembleari il Circoloe il Direttivo nella determinazionedella linea. Non si può sostituire all’unol’altro! Il Coordinatore ha il Diritto-Doveredi Presiedere, fino a quando è appoggiatodalla maggioranza del Direttivo, dacui è eletto e trae legittimazione, diversamentequando non dispone più di quest’ultima,ha il solo ed unico dovere didimettersi tempestivamente e senzaindugio. Non si può surrettiziamente convocareparte degli iscritti in assemblea,dichiarare che non si convocheranno piùDirettivi ma solo “Attivi” e presumere checiò sancisca la sostituzione del Direttivo.Non si può ignorare la richiesta di convocazionedi oltre un terzo dei componentidello stesso su temi importanti della politicadel Partito, non si può omettere diinvitare i suoi componenti. Oltre alloschiaffo alla Democrazia e un abuso, ciòrappresenta un maldestro tentativo eluderele determinazioni di un organismostatutariamente previsto.Quale credito politico può avere un Coordinatoredimezzato, per stessa ammissionedi chi sostiene l’attuale gestione?Con quale credito politico si potrà supportarel’Amministrazione Comunale, fareaccordi programmatici, prendere impegni?Al tutto si aggiunga la necessità di farechiarezza in un Partito bloccato.Se esiste una maggioranza nel Direttivoche sostiene l’attuale Coordinatore, siespliciti! Esprima delle idee, una linea,anziché il nulla, o peggio, gli attuali atteggiamenti.Se tali minimi presupposti non sussistonol’obbligo non è quello di rimanere, malasciare che la Democrazia faccia il suocorso.Come si può ben comprendere non è unaquestione estetica o di <strong>La</strong>na, “Caprina”.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


8 Cultura<strong>Gennaio</strong> 2010“ANTICHI GIOCHI E GIOCATTOLI,CONTI E CANTE” di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>a cura di Carla SantolamazzaIl 6 gennaio 2010 al <strong>Castel</strong>lo Orsini è stato presentato il libro di Alessandro MoreschiniIl giorno della Befana nel salone baronale del <strong>Castel</strong>loOrsini a <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> è stato presentato il libro Antichigiochi e giocattoli,conti e cante di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> di AlessandroMoreschini.Moreschini è un poeta in lingua e nel dialetto castellano,ed ha pubblicato raccolte poetiche in italiano: Camminare(1971) e Sazio d’erbe amare (1976); e in dialetto: Cuturunicuturuni pe lla pallatana (1983), Casteju bbeju tuttuvantu (1986), E come chi non pare (1993), preceduta nel1988 da E tu m’accordi (antologia poetica) in lingua e indialetto, seguita da Taratabassuca (1995) e nello stessoanno da A chi sgòbba la gòbba a chi arobba la robba…(Proverbi,modi di dire, frasi idiomatiche, termini di paragonee soprannomi…), che i castellani conoscono moltobene. È autore del romanzo L’ultimo degli Equi (2000) edell’opera in tre volumi Avviamento allo studio del dialettonel comune di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> (2005).Chi meglio dell’autore per presentare il libro, selezionandodall’introduzione alcuni stralci:“... Ma il luogo più caro, e prolifico di sentimenti e dimemorie, è il paese dove sono nato, <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>.È qui che spesso indirizzo i miei pensieri, è qui cherileggo il mio passato, è qui che trascorro, quandoposso, le ore del tempo libero.Qui ritrovo la primitiva visione del mondo, del miovivere, i primi passi, la mia immagine di scolaretto ...Qui ritrovo la mia adolescenza, i primi morsi dellafame, i primi pianti, le cadute, le “scazzottate”, i giochi,i miei giocattoli fatti di niente, le rincorse; qui rivedo lealbe e i tramonti, i miei olivi, le piante, il venticello,l’acque sorgive, l’estate delle cicale.Qui ritrovo il profumo del grano, del fieno, delle mele,delle pere, dei fichi, l’autunno delle uve, del mostonelle cantine, dell’olio nei frantoi a dicembre.Qui ritrovo la fragranza del pane appena cotto al forno.Rammento le feste religiose con i riti di S. MicheleArcangelo Patrono, sia a maggio sia a settembre, con lafiera del bestiame, di S. Sebastiano con ju calemme(l’albero della cuccagna), di S.Antonio con la corza de icavaji, della Madonna co j-atali , di San Sidoro co ju sulicua le fratti ... e poi il Natale, il Carnevale, la Pasquadelle taccatàvore, delle gnàcchere e delle suggestiveprocessioni...Ricordo le donne anziane avvolte nelle antiche vesti(varneji e scialle) il loro recitare il rosario nei portonidei palazzi, lo schiamazzo di noi adolescenti nei cortili,... a catturare lucciole e nelle giornate fredde, entro iportoni a giocare a i quattru cantuni, a mazzarocca, azompacavaju, a ju schiaffu, a ju cucuzzaru o a anelloanello mio bell’anello ... a zirumatiju e persino a rappresentarela morte con la cócózza e la cannela (la nottedi Halloween..?!!!)Oggi, ad un’età nella quale la vita per me è in gran partevissuta, ho voluto ricordare né con nostalgia né conrimpianto, ma con lo sguardo rivolto al futuro, i luoghi,la lingua dei miei avi, le loro tradizioni, i loro usi, i lorocostumi e soprattutto, in questo caso, i tanti giochi egiocattoli, conte e cante che avevano allietato la miafanciullezza.I bambini e i ragazzi d’oggi non hanno più veri e proprigiocattoli, né li costruiscono insieme ai loro padri, alleproprie madri, ai nonni come avveniva una volta, ...Il loro passatempo sono soprattutto i programmi televisivi,i videogiochi, la playstation, le puzzle, senza dubbioutili per lo sviluppo dell’intelligenza, ma ai quali non siaffezionano che per un solo giorno. ... Io ricordo lagrande ed indescrivibile gioia che provavo quando con ilnonno o mio padre si costruiva insieme un gioco (ju piccuru,ju ruzzicu, ju carammatu) ossia il giocattolo cheavevo desiderato fortemente oggetto da tempo dellafantasia e dei miei pensieri. ...Giochi che hanno una loro origine antichissima: romana,greca, etrusca e spesso legata agli antichi mestieridei nostri avi (il calzolaio, il bigonciaio, il muratore, il<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010Cultura9potatore, il contadino, il mietitore, il fornaio, ju mulinaru,il falegname, il pescatore, lo sediario, il fabbro, ilsarto, la cazettara, l’ovara, ju ‘mmastaru, ju facocchiu )tanto per citarne qualcuno. ...Si giocava ... co ju pìccuru (la trottola), co la pizzarda (latrottolina), co ju ruzzicu (la ruzzola), co ju circhiu (ilcerchio), co l’elica (l’elica), co ju monopattine (ilmonopattino), co la caròzza (la carrozza), co la ciriminella(aTorino cirimela) (la lippa), co i bricci (i sassolini),co la mazzaròcca (fazzoletto annodato), a zirumatiju(con il bottone), co ju carammatu (il carro armato),co la fionna (la fionda), co la mazzafiónna (la mazzafionda),co ju scuppittu (lo scoppietto), co j-aeroplanu (l’aeroplano),co ju scuppittu (la cerbottana) co la stélla (l’aquilone),co ju monopattine (il monopattino), co isordi, a battucchittu (a battimoneta) a santucciu (a battino),a battimuru (battimuro). ... a ccoccia o spiche(testa o croce), a quatrucciu (a quadrettino), a palline(le biglie), a buccinu (senza buca), a piripirì, piripirà a lacadà (con la buca) gioco che a Roma si diceva: zibidì,zibidè, buca c’è ... al gioco delle noci ...Altri giochi si facevano con le piastrelle (scaglie di pietralevigata), a zicchiuvale (con gli ossi di pesca), azirumatiju (con il bottone infilato ad uno spaghetto oun filo), a simmorella ... Si giocava ai quattru cantuni(rubacantone), a sarda la quaja (la cavallina), ad unaluna (uno, monta la luna), a cilu o tana (nascondino), amosca cieca (mosca cieca), a scaricabbarile (scaricabarile,gioco d’abilità), a tocca feru (tocca ferro), a buzzicurampichinu (buzzicu-toccata), a topa topa ... Epoi, a ‘ncazarella (acchiapparella), a toccaféru (toccaferro), a picca (gioco a squadre), a corda (alla corda), aju tiru de la fune (il tiro della fune), a campana (a campana),a zompacavaju, (saltacavallo- a Roma era chiamatosaltamontone), a sgrullabastone (gioco d’abilità atenere un bastone (50 cm.) diritto nel palmo dellamano o in un dito correndo), a sciricarella (scivolarella),con le bbolle de sapone, a palazzu palazzu vergine( palazzo palazzo vergine), a ggiru giru tunnu (girotondo),o che beju casteju (o che bel castello), ... lebbelle statuine, una dova tre, stella. Ovviamente nonvorrei dimenticare i primissimi giocattoli e giochi deineonati quali ju sonareju (il sonaglio), ju suchittu (ilsucchietto), la bammola (la bambola costruita conciuffi di lino o di canapa avvolta in stoffe variopinte perle bambine), il cavalluccio di legno (ju cava(ll)jucciu)per i bambini...E ancora giochi e divagazioni, comebella piazza bella piazza, Giggino e giggetto, il giocodel perché, a mazza bubbù canne corna stavu quassù, aOreste Oreste bbum, a pizza e ricòtta bbu; a ce stea ‘napecora pazza, a vistu è j’occhiu bbeju, a trucci truccicavaju, a ssedia ssidiòla, a bumbàra bumbàra, a le manidi papà, dove stà qui o qua?Nei miei lavori soprattutto in “Taratabassuca”, ho citatoconte, indovinelli, cantilene, filastrocche, stornelli escongiuri e alcuni giochi... ma in quest’opera, che dedicooltre che a mio figlio, a tutti i bambini di <strong>Castel</strong><strong>Madama</strong>, metto in primo piano i giochi e giocattoli diieri che rappresentano l’essenza e la vita dei ragazzi diuna volta sia all’interno della scuola che della famiglia.DUE NUOVE CONSORELLE NELLA CONFRATERNITA DEL S.S. SACRAMENTODomenica 10 <strong>Gennaio</strong> 2010 a conclusionedelle Festività per il IV centenariodella Confraternita del S.S.Sacramento, si è svolta presso laChiesa di S. Michele Arcangelo in<strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>, nella S. Messa delleore 12,00, la Vestizione di due consorellenelle persone di ScroccaAngela e Mariotti Urbana. Nell’omeliail parroco don Franco Pellicciaha sottolineato l’appropriatezza deltema della giornata del battesimo delsignore con l’avvenimento odiernoin riferimento alla missione dellaConfraternita che è chiamata a lavorare insieme alle autorità ecclesiastiche per la diffusione del Regnodi Dio.<strong>La</strong> missione della Confraternita è in particolare una forma di apostolato dei laici.Le caratteristiche dei confratelli sono ancora oggi formazione alla vita cristiana attraverso la catechesie la partecipazione ai sacramenti, la creazione di forme nuove di carità e di aiuto al prossimo.Si ringraziano tutti coloro che hanno partecipato e che hanno permesso la celebrazione.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010Tivoli11Si dimette il Sindaco: TIVOLI AL VOTOa cura di Carla SantolamazzaIl Sindaco Baisi si è ufficialmene dimesso allo scadere dei 20 giorni dall’annuncio delledimissioni, presentate il 31 dicembre 2009, con una comunicazione al Presidente delConsiglio Comunale di TivoliCon una lettera aperta ai cittadini il Sindaco Baisi avevaspiegato le motivazioni della sua decisione, lasciandoaperto uno spiraglio di ricomposizione nei 20 giorniconcessi per legge, ma il 21 gennaio sono arrivate ledimissioni definitive. I cittadini tiburtini voteranno allafine di marzo il nuovo sindaco. Nella lettera così si esprimevail sindaco uscente: “L’amore che provo per lanostra città mi ha portato a presentare le dimissioni chesono state la conseguenza dell’impossibilità di un governoforte e autorevole della città a causa della perdurantecrisi politico-amministrativa. <strong>La</strong> legge mi mette adisposizione venti giorni per riflettere prima che le miedimissioni diventino definitive. Nel nome della città edel mandato che mi è stato affidato ho il dovere di ricercaree trovare una soluzione forte alla crisi politica,attraverso la ricomposizione di una giunta nuova e coesaintorno al nostro programma amministrativo”. Concludeva:“Per il bene della nostra comunità invito i Consigliericomunali e i partiti e i movimenti politici dellacoalizione che si riconoscono nel programma amministrativoad assumersi le proprie responsabilità, impegnandosicon lealtà e coerenza per continuare il lavoroavviato e compiuto nell’interesse della collettività. Setutto ciò non sarà possibile, le mie dimissioni diventerannoirrevocabili e chiameremo di nuovo i cittadini adesprimersi con il voto poiché il futuro di Tivoli meritaun’azione di governo incisiva, lungimirante e alla lucedel sole “. Con questo gesto Baisi inviava un messaggioforte e chiaro a chi aveva realmente in mano il futurodella sua amministrazione, perché riflettesse e si assumessele proprie responsabilità, nel bene o nel male. Perpoter ricomporre una Giunta nuova e coesa richiamaval’attenzione di tutti quelli che ancora si riconoscevanonel programma amministrativo fondato su dieci granditemi: Attenzione alla famiglia, alle giovani coppie, al disagioe alla marginalità;Sviluppo dell’edilizia residenziale agevolatadi iniziativa pubblica e privata e sostegno al “piano casa”;Realizzazione del by-pass della Tiburtina e delle opere per lamobilità (parcheggio di piazza Garibaldi e parcheggio discambio presso la nuova fermata Fs a Tivoli Terme); Crescitaturistica e centralità del Polo tiburtino per il futuro dell’economiadel territorio; Riqualificazione del centro storico, valorizzazionedella cartiera comunale e recupero delle aree industriali;Riqualificazione Tivoli Terme e completamento dellavendita delle azioni Acque Albule; Gestione integrata dei rifiuti,tutela dell’ambiente e rilancio ASA spa; Attenzione per leperiferie e per il loro recupero urbanistico (esempio Arci); Completamentodi tutte le opereiniziate e in corso di realizzazionevalorizzazionedegli impianti comunali acominciare da quelli sportivi;Miglioramento e potenziamentodei servizi pubblicicomunali con particolareriferimento alla partecipazione,all’informazione ealle nuove tecnologie. Matutto questo non è servito,perché già da tempo la crisi era nell’aria: il sindaconon aveva più la maggioranza a suo sostegno, tanti eranoi problemi, come la profonda crisi economica dell’Aziendamunicipalizzata per la raccolta dei rifiuti, e lafrattura era così profonda che non c’erano le basi per laricomposizione. In piena coerenza con le motivazioniillustrate nella lettera aperta, Baisi è rimasto fermo sullapropria linea di responsabilità istituzionale, appoggiatoda gran parte della maggioranza consiliare, dal PartitoDemocratico provinciale e locale. Quindi la decisionedefinitiva dopo gli ultimi tentativi di trovare una soluzione.Alcunistralci delle dichiarazioni del sindaco Baisi:“... Ho voluto onorare fino in fondo il patto e la fiduciadei miei concittadini e per questo, preso atto che cinqueconsiglieri non intendevano risolvere definitivamente lacrisi, ho mantenuto la mia decisione. Fino alla fine hocercato una soluzione ragionevole e sostenibile ma laposizione dei cinque non ha consentito alcun livello dimediazione. ... i cinque consiglieri hanno risposto conuna proposta irricevibile, pubblicata in parte anche dagliorgani di stampa, che comprendeva la non chiusuradella crisi, la ridiscussione del programma e degli organigrammi,assessorati e poltrone, con il tentativo diimporre le proprie condizioni al gruppo di maggioranza.... in alcun modo mi sono piegato ai tentativi diricatto politico di alcuni consiglieri comunali che, incambio della sopravvivenza, avrebbero portato la cittàin una situazione di totale sbando. In questo modo, oltreche del tradimento del mandato ricevuto dagli elettori,reputo i cinque consiglieri responsabili di aver interrottola realizzazione del programma e il lavoro che ha portatoal raggiungimento di importanti obiettivi per lacittà, nel proseguimento della linea della crescita e dellosviluppo. <strong>La</strong>voro che, mi auguro, possa essere prestoripreso e portato avanti”.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


12 Brevi<strong>Gennaio</strong> 2010<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010Brevi13SICUREZZA E FORMAZIONE: GLIIMPEGNI DEL CONSIGLIO COMUNALEConsiglio straordinario “sulla morte del giovaneStefano Onofri” tenutosi sabato 19 dicembre 2009nella palestra comunale gremita di gente. Tanti gliinterrogativi e le proposte fatte dai cittadini, checontinuano ad interrogarsi sui motivi di tanta violenza.Protagonista degli interventi il problemadella sicurezza, della formazione e del sostegno allefamiglie. Richieste che hanno trovato una primarisposta nella delibera consigliare approvata all’unanimità.L’Amministrazione, infatti, si è impegnata aconcludere quanto prima il procedimento per lacostruzione della nuova caserma dei Carabinieri,che sarà intitolata al brigadiere “Renzo Rosati”. Inoltre,sono state invitate le Forze dell’Ordine ad operareal meglio, nei limiti dei mezzi a disposizione,per innalzare la qualità della sicurezza pubblica. Atal fine è stato richiesto al Prefetto un immediatoaumento di organico della Stazione dell’Arma di<strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>, per un più esteso e frequente controllodel territorio. Da parte sua il Comune <strong>Castel</strong>lanocercherà di aumentare la dotazione oraria dellaPolizia Locale, in modo che vi sia una presenza maggioredi agenti per far rispettare anche le più elementariregole di comportamento civico. Ma non ètutto. «Stiamo sollecitando l’iter del finanziamentoregionale sul progetto Sicurezza Integrata deiComuni, che prevede interventi di videosorveglianzae di educazione alla cittadinanza responsabile»dichiara il Sindaco Giuseppe Salinetti. Per i più giovanisarà istituito anche il Consiglio comunale deiragazzi, per avviarli – come si legge sulla delibera -alla convivenza civile e alla partecipazione civica.Nel frattempo sono già state rimosse dai muri pubbliciscritte offensive della dignità delle persone einneggianti alla violenza. I consiglieri e gli amministratorihanno dato vita ad un gruppo di lavoro, chesi è proposto di organizzare audizioni pubbliche conil supporto volontari di professionisti. Il Vescovo diTivoli Mauro Parmeggiani ha già inviato al Sindacodi <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> la Sua disponibilità a venire a parlarealla cittadinanza in questo momento di “emergenzaeducativa”, come già lo aveva definito nell’omeliaper le esequie di Stefano Onofri. Stessadisponibilità anche da parte del Consiglio dell’Ordinedegli Psicologi del <strong>La</strong>zio, che ha deliberato divoler intraprendere iniziative propedeutiche ad unintervento psicologico sul territorio castellano.«Maggioranza ed opposizione – ci tiene a sottolineareil Sindaco – sono unite per affrontare questasituazione. Gli impegni assunti vogliono essere unarisposta immediata al bisogno di sicurezza e diformazione dei cittadini. Stiamo programmandoiniziative per sostenere le famiglie, le associazioni ela scuola a lungo termine e non solo in questomomento di disorientamento e di allarme».LA POLITICA CASTELLANA UNITAPER AFFRONTARE L’EMERGENZACorrettezza ed equilibro: sono questi gli impegniche i politici castellani hanno preso davanti alla cittadinanzanell’ultimo consiglio comunale sulla“morte del giovane Stefano Onofri”. All’unanimitàsi sono impegnati ad attuare il loro lavoro con spiritodi servizio e nel rispetto dei principi di convivenzacivile, democratica ed istituzionale. «Ci siamoimpegnati formalmente affinché l’informazionepolitica locale favorisca il confronto delle idee e deiprogrammi, ed eviti ogni riferimento alla sfera personalee professionale degli avversari politici» spiegail Sindaco Giuseppe Salinetti. Maggioranza edopposizione si sono ritrovate unite nel cercare unclima di dialogo e di serenità per affrontare la tragediache ha colpito la comunità castellana. Tanti gliinterrogativi senza risposta ma tutto il Consiglio haunito le forze per cercare di coinvolgere la cittadinanzaalla partecipazione pubblica ed al rispetto deivalori e dei beni comuni.Dall’Ufficio Stampa del Comune di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>23 dicembre 2009Riceviamo e PubblichiamoGentile Redazione “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>” vorremmo fare gliauguri per tutto l’anno 2010 a due fratelli che comesport hanno: LA VELA PER PASSIONE.Vento forte, mare mosso, temperature rigide, ecome ci si deve muovere e respirare l’energia delvento adattandosi all’onda.Quanto basta per scoraggiare chiunque a passare ilsabato e la domenica in mare.Molto coraggiosi sono i fratelli Kevin e Simone DeLivio che si presentano puntuali all’appuntamentoper gli allenamenti e e le regate.Kevin, 14 anni, due anni di esperienza con l’optmist,quest’anno con il laser.Simone, 12 anni, sfida invece le onde con il suowindsurf.Due ragazzi che riescono a conciliare la loro vita ditutti i giorni con la passione per il mare.Gli auguriamo “Buon Vento” per tutto l’anno 2010.Mamma e Papà<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


14 Brevi<strong>Gennaio</strong> 2010AUMENTO DELLE TARIFFE DAL PRIMO GENNAIOPER L’AUTOSTRADA A24 - A25Le tariffe della Strada dei Parchi S.p.A. sono aumentate del 4,78% in conformità alla Convenzione stipulatacon l’Anas ed in base al Decreto Interministeriale del 24 dicembre 2009 del Ministero delleInfrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questa la notadella Strada dei Parchi Spa, società che gestisce la concessione di costruzione ed esercizio dell’A24(Roma-L’Aquila-Teramo) e A25 (Torano-Avezzano- Pescara). <strong>La</strong> società ha spiegato che si tratta delprimo adeguamento tariffario degli ultimi tre anni, comprensivo degli incrementi dell’1,28%, dello0,76% e dell’1,11%, maturati rispettivamente per gli anni 2007, 2008 e 2009 e non applicati negli anniprecedenti. Inoltre ha precisato che, in relazione al tipo di veicolo utilizzato (auto, moto, furgoni,camion), allo specifico percorso autostradale e per effetto del meccanismo di arrotondamento ai 10 centesimidi euro (per difetto o per eccesso), previsto per legge, l’incremento finale del pedaggio può esseresuperiore, inferiore o anche nullo rispetto al predetto aumento annuo della tariffa unitaria. Per Adoc(associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) l’aumento del 4,78% è ingiustificato edha chiesto il blocco del rincaro per venire incontro alle famiglie abruzzesi vittime del terremoto. CarloPileri, Presidente dell’Adoc, ha dichiarato: “riteniamo assurdo il rincaro del 4,78% per il pedaggio sullaStrada dei Parchi che collega l’Abruzzo. Dopo il disastroso terremoto la zona non si è ancora completamenteripresa, molte famiglie hanno ancora la necessità di fare continui trasbordi da e per il proprioluogo d’origine, aumentare il pedaggio è un danno grave e ingiustificato. Per questo chiediamo che siaposto un blocco agli aumenti sulla Strada dei Parchi, mantenendo in vigore le attuali tariffe e auspichiamo,inoltre, una diminuzione dei prezzi che porti i valori delle tariffe autostradali al periodo antecedenteil terremoto. Un intervento che allevierebbe le sofferenze dei terremotati e che potrebbe permettereil rilancio del turismo nella Regione, un settore fondamentale per l’economia”.VIVEREL’angolo di Bruno ...– Vivere è una serie ininterrotta di errori, ognuno dei quali sostiene il precedente e si appoggia alseguente. Finiti gli errori, finito tutto. (E. Flaiano)– Cerca di diventare non un uomo (o donna) di successo, ma piuttosto un uomo (o donna) di valore.(Albert Einstein)– Contrariamente a quanto si crede, le persone profondamente corrette arrivano quasi sempre perprima. (Malcom Forbes)– Dalla vetta non si va in nessun posto, si può solamente scendere. (Mauro Corona)– Attendiamo sempre ... E la vita è passata. (P. De Nolhac)– Si può vivere senza filosofia, senza musica, senza gioia e senza amore ... ... ma mica tanto bene. (V.Jankelevitch)– Viviamo nascosti sotto una maschera, nella paura di sentirci nudi agli occhi di chi ci guarda. Toglila:ti accorgerai di essere nuda ma inconfondibilmente viva! (Anonimo)– Vivere oggi: non si lavora più ormai con il sudore della propria fonte; ma si vive in una perpetuausura dei nervi, dovuta ai ritmi troppo rapidi, ad una troppo stretta vicinanza alla folla, a rumoritroppo acuti e lancinanti, a continue difficoltà amministrative che sembrano angherie. (M. Ragon)– Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettatori, giganti, vecchi, giovani,mogli, vedove, fratelli, adulterini. Ma sempre incontrando noi stessi. (J. Joyce)– <strong>La</strong> vita è una fetta d’anguria. C’è un solo modo per gustarla: infilarci il grugno dentro, lordandosida un orecchio all’altro, poi sputi i semi, butti la buccia ... e l’anima vola al cielo. (F. Silvestri)– Non vi è rimedio per la nascita e la morte, salvo godersi l’intervallo. (G. Santayana)– <strong>La</strong> vita è una cosa meravigliosa, ... ma si poteva far di meglio. (A. Frassineti)Ricerca e raccolta di idee, pensieri ed opinioni a cura di Bruno Testa<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010Brevi15<strong>La</strong> Valle d’Aniene in mostra a RomaPITTURA, SCULTURA, ARTI VARIESUMMIT HOTELvia della Stazione Aurelia 99, Roma - INGRESSO LIBERO31 GENNAIO 2010 dalle ore 10,30 alle 21.00Cinquanta artisti e artigiani in esposizione per onorarel’attività pittorica di Giovan Antonio Bazzidetto il Sodoma nella Valle d’AnieneI premio: 400.00 euro / II premio: 100.00 euroIII premio: coppaComitato promotore:Conte Prof. Daniele Radini Tedeschi (Storico dell’Arte); Avv.to Stefania Pieralice(Pres. Ass.ne Culturale “Rosa dei Veniti”); Prof. Sergio Rossi (Docente ordinarioUniversità <strong>La</strong> Sapenza); Prof. Paolo Ferruzzi (Accademia delle Belle Arti-Roma);Prof.ssa May Britt-Andersson (Università di Upssalla-Svezia); Dr. Gianni Dunil(SG-video); A. D’Agostini (Resp. Naz. Poesia e Letteratura - Mov. “Poeti d’Azione”)Saranno invitati come ospiti d’onore:Fabrizio FrizziProf. Egidio Maria EleuteriM. Sebastiano Sanguigni Roberto NarducciM. Ennio Calabria Dr. Fabio CroceCav. Augusto Giordano - Dir. Radio Rai 2 Christina Magnanelli WeitensfelderProf. Salvatore Giuliano FrancoMauro AntonimiM. Sergio Guadagni Dr. Angelo ManciocchiIl Comitato Promotore invita tutti i catellani e la redazione del mensile “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”all’appuntamento del 31 gennaio 2010CASTEL MADAMA: NUMERI UTILIComune: 0774-45001Pro-Loco: 0774-449500Carabinieri: 0774-447002Vigili Urbani: 0774-447305Ospedale Tivoli: 0774-335086Farmacia: 0774-447001Vigili del Fuoco: 115Servizio Guardia Medica: 118Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938Protezione Civile: 0774-4500243Biblioteca Comunale: 0774-4500209U.S.L. RM/G - TivoliPrenotazioni 800986868<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


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<strong>Gennaio</strong> 2010Sito Web17“LA PIAZZA” presenta il nuovo sito WEBa cura di Carla SantolamazzaPer i lettori del giornale “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>” sul web è adisposizione il nuovo sito, con una grafica completamentediversa curata da Andrea Fontana.Digitando l’indirizzo www.lapiazzacastelmadama.comsi entra nella home page de <strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>Web. <strong>La</strong> prima novità è la possibilità di abbonarsie ricevere on-line le copie del giornale scaricabiliin PDF a soli 15 euro l’anno.L’utente per avviare l’abbonamento on line devecomunicare all’indirizzo abbonamenti@lapiazzacastelmadama.comil proprio indirizzo mail su cuiriceverà l’autirizzazione con la password per entrare.Il sito è ancora in fase di completamento per cuialcune sezioni non sono ancora disponibili, ma èpossibile nella voce archivio avere a disposizioneper la lettura e la ricerca tutti i numeri del giornaledal 2004, anno di nascita, al 2009. Quando il sitosarà completato alla voce <strong>La</strong> <strong>Piazza</strong> si potrà accedereall’area riservata, alla ricerca dei numeri del giornaledesiderati, di notizie sugli abbonamenti e sullapubblicità; alla voce Redazione una presentazionesu chi siamo e dove siamo, come contattarci ed inoltrenotizie amministrative; sarà a disposizione deilettori anche una galleria fotografica. Sempre nellahome page ogni giorno i visitatori potranno trovarenotizie relative a fatti su <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> desunte daarticoli di giornali nazionali o locali.Per chi vuole inviare testi o lettere da pubblicaresul giornale, l’indirizzo e-mail è:info@lapiazzacastelmadama.com.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


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<strong>Gennaio</strong> 2010Vicovaro23UN CAMPIONE DEL MONDO A VICOVAROKaopon Lek, Wordl champion di Muay Thai,tiene uno stage nella palestra comunaledi Roberto BontempiKaopon Lek mostra la sua cintura dicampione del mondo di Muay ThaiDa qualche annoa Vicovaro ènato uno SportClub che avvicinale personealle arti marzialitra cui la boxetailandese, ilMuay Thai, chesta ottenendo unsuccesso semprecrescente. Bastipensare che oggiil gruppo diMuay Thai diVicovaro puòcontare su unMaestro, EmoloTrezzini, un Istruttore Cintura Nera 2 Knan,Claudio De Simone e due Allenatori, AndreaZiantoni e Ugo Solitari, tutti in possesso di diplomariconosciuto dal CONI.Sabato 16 gennaio, i 60 iscritti vicovaresi (45adulti e 15 ragazzi tra gli 8 e i 15 anni), insieme adaltri atleti provenienti da Roma, Frosinone, Ciampinoe Tivoli hanno vissuto una giornata particolare:presso la palestra della scuola media, infatti,hanno potuto seguire uno stage dimostrativo tenutoniente di meno che dal campione del mondo diMuay Thai, Kaopon Lek, giunto a Vicovaro insiemeal suo Master, Boer Gianbattista. Il trentaduennefuoriclasse tailandese, sposato con unaragazza triestina, ha entusiasmato i tanti ragazziUn momento della dimostrazione di Muay Thaipresenti e mostrato un po’ di quella abilità che loha fatto diventare una star nel suo paese, dove ilMuay Thai ha più o meno lo stesso seguito che hada noi il calcio. Al termine di questa giornata speciale,i ragazzi hanno poi cenato insieme al campionedel mondo.L’Istruttore Claudio De Simone, che ringraziamoper le informazioni forniteci, ci tiene a sottolineareche «Muay Thai non significa violenza ma passione,sacrificio costanza» e insiste sul valore educativodelle arti marziali in generale: «attivitàsportive di questo tipo aiutano a formare atletiautentici indirizzandoli al rispetto delle regole, econtribuiscono al rafforzamento della disciplina edel carattere… inoltre rappresentano un’alternativaalla sedentarietà, all’abuso di videogiochi, televisione,ecc».Tutti coloro che volessero essere iniziati a questaantica disciplina, dunque, sanno che a Vicovarohanno un punto di riferimento cui rivolgersi.VINCERE LA CRISI - incontro pubblico il 22 gennaioA Vicovaro è previsto un incontro pubblico sul tema “Vincere la crisi e ridare fiducia all'economia eagli abitanti della Valle dell’Aniene”. Sociologi, esperti di finanza e uomini politici discuteranno suldelicato argomento venerdì 22 gennaio, a partire dalle ore 15,30, presso il palazzo Cenci Bolognetti.Di questo appuntamento, organizzato dall’associazione culturale “Territorio e Management”, speriamodi dare un resoconto più dettagliato possibile sul prossimo numero de “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


24 Vicovaro<strong>Gennaio</strong> 2010A VICOVARO UN NATALE IN FESTAdi Roberto BontempiLe festività natalizie rappresentano sempre unmomento privilegiato per l’organizzazione di iniziativeculturali e tradizionali di vario genere edanche a Vicovaro, durante le ultime feste, acominciare dai Babbi Natali e le Befane che, invitatiin <strong>Piazza</strong> dall’Amministrazione comunale,hanno distribuito ai bambini dolci e giochi, nonsono mancate occasioni di aggregazione organizzateda varie associazioni locali.DanzaLe due scuole di danza, che ormai da qualcheanno con consenso sempre crescente accolgono itanti appassionati della zona con competenza epassione, qualche giorno dopo il successo ottenutonelle due serate al teatro Giuseppetti, hannoallestito due spettacoli a Vicovaro.<strong>La</strong> Salyza Ballet della Mary Rose School diSara Duvalli ha preparato una esibizione didanza moderna, dal titolo “Tersicore a Natale”,che si è svolta nel pomeriggio di domenica 20dicembre presso la palestra della scuola mediadi via Francorsi.<strong>La</strong> Godzilla Funk di Desirée Di Giuseppe e AmedeoCrielesi, invece, ha tenuto il suo spettacolo dihip-hop, “Heal the world”, il 23 dicembre, pressola omonima sala in via Mameli. Nel corso dellaserata si sono raccolti beni di prima necessità afavore del Perù attraverso la collaborazione dell’associazione“Operazione Mato Grosso”.Entrambi gli eventi, durante i quali si sono esibitii diversi gruppi di ballerini di tutte le età e tutti ilivelli di abilità, hanno raccolto un ottimo successodi pubblico e scatenato un entusiasmo che paredestinato a crescere sempre di più.foto di Maurizio Dantefoto di Angelo NascenziConcerto della coralefoto di Angelo Nascenzifoto di Angelo Nascenzi<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010Vicovaro25foto di Angelo NascenziSe gli spettacoli di danza sono una gradita novitàpiuttosto recente, il concerto di Santo Stefanodella corale di Santa Cecilia, invece è ormai unappuntamento tradizionale degli eventi natalizivicovaresi.Tenutosi anche quest’anno nella chiesa di San Pietro,il concerto, organizzato con il sostegno delComune di Vicovaro, è stato centrato prevalentementesu brani natalizi sia di autori classici (AveMaria di Rossini, Puer natus di Bach, <strong>La</strong>udateDominum di Mozart) che moderni (White Christmas,Star Carol), che hanno rievocato la tipicaatmosfera natalizia. Anche quest’anno la Coralediretta da Roberto Proietti, si è avvalsa dell’accompagnamentoall’organo del maestro DanieleRossi e della voce solista di Carla Ferrari. Presenti,tra gli altri, il Sindaco di Vicovaro, ingegnerSirini, che ha confermato il sostegno della suaAmministrazione alla Corale.foto di Angelo NascenziPresepe in famigliaA proposito di tradizioni ormai radicate, il “Presepein famiglia”,per espressavolontà del parroco,don BenedettoMolinari, ègiunto alla suaventunesima edizione.Con questoconcorso iCoppe e medaglie per i partecipantiIl presepe allestito nella chiesa di san Pietro da Roberto MoltoniPremiazione del vincitore del concorsovicovaresi, grandi e piccoli, possono dimostrare laloro abilità nell’antica arte di allestire presepi incasa. Una commissione giudicante, compostaquest’anno da Vincenza Casu, Annarita Crielesi,Antonella Crielesi, Maria Antonietta Crielesi eFrancesca Ricci, ha visitato i presepi concorrenti estilato una graduatoria di merito. Le premiazionisi sono svolte, come consuetudine, la domenicadell’Epifania nella chiesa di San Pietro. Ad aggiudicarsiil primo premio è stato, per l’ennesimavolta, il grande appassionato Roberto Moltoni(che quest’anno, tra l’altro, ha curato anche l’allestimentodi uno splendido presepe in chiesa);secondo posto per Pasquale Grignani e terza piazzaper Ilaria Speranza. Il premio per l’originalità èandato invece a Gabriele Durante. Per ciascunodei quattro una coppa offerta dalla Comunitàmontana dell’Aniene, mentre tutti gli altri partecipantihanno ricevuto una medaglia.CinemaL’associazione culturale giovanile “Occhio!”insieme al centro sociale “Il Pidocchietto”, hannodato vita ad un 27 dicembre a tutto cinema cominciatoil pomeriggio con “Nightmare before Christmas”di Tim Burton, e concluso con la trilogiadelle tre madri di Dario Argento.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


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<strong>Gennaio</strong> 2010Tivoli27Padre Domenico... missione Africa!di Valentina TorellaÈ da tempo nelle coscienze di tutti il fatto che l’Africasia un Paese povero e sottosviluppato sottomolti punti di vista. Per questo numerosi gruppi eorganizzazioni si sono adoperati negli anni perportare aiuti concreti di ogni genere a chi è sicuramentemeno fortunato. E tra questi c’è il “GruppoIsmaele Onlus” nato nel 2003 soprattutto a favoredei bambini africani. Esso si occupa in particolaredelle necessità del Congo-Brazzaville favorendosoprattutto l’adozione a distanza, l’invio dei farmaciper il dispensario dei villaggi di Makoua eDjri, e del sostegno economico per progetti infavore di gente del posto. Ma oltre a tutto ciò si èreso indispensabile portare in quei posti anche la“Parola di Dio”, lì dove è davvero difficile crederein qualcosa o in qualcuno che ti possa dare unfuturo di speranza in mezzo a una realtà di fame edisperazione. E i Frati Francescani sono presentiin Congo dal lontano 1991. Tra questi c’è stato ec’è ancora Padre Domenico, missionario e soprattuttouomo di straordinaria umanità che, cosìfacendo, ha preso parte a un progetto di grandiobiettivi attraverso il quale si è riuscita a prenderein affitto una grande casa che attualmente ospitaun gruppo di bambini e ragazzi di età compresa trai 7 e i 15 anni che vengono aiutati “in toto” sia perquanto riguarda la loro sopravvivenza che la loroformazione culturale. Il tutto viene realizzato grazieall’aiuto di un gruppo costituito da volontariche pur di poter svolgere il proprio lavoro si autotassanonon percependo compensi. E proprioPadre Domenico, contagiato da una sorta di “mald’Africa” che lo richiama continuamente in queiposti, è stato totalmente conquistato dalla gioia edal sorriso di quei bambini che sono sempre felicipur avendo ben pochi motivi per esserlo. Cosìvenendo nella Parrocchia di San Francesco diTivoli, dov’è attualmente da un anno e tre mesi, siè ritrovato a convincere sempre di più nelle sueomelie gente benestante del fatto che far del beneagli altri significhi condividere con loro lo stessobene ricevuto da Dio. È grazie perciò anche a missionariseri e volenterosi come Padre Domenicoche oltre a un po’ di agio in più ora in Congo cisono 24 frati congolesi e che si siano riusciti acelebrare alcuni battesimi di neonati del posto conrito cristiano. Davvero un bel traguardo per personeche di base credono soltanto negli spiriti e negliamuleti.Benvengano perciò persone come Padre Domenicoe tutti coloro che contribuiscono in progetti dicosì elevata nobiltà, poiché senza alcun dubbio lavera nobiltà è soltanto quella d’animo…Per donazioni:C/C Postale N. 44322865 ABI 7601 - CAB 03200IBAN: IT 72 M 07601 03200 000044322865intestato a GRUPPO ISMAELE ONLUS+ causale: CASA FAMIGLIA BRAZZAVILLE<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


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<strong>Gennaio</strong> 2010Letteratura popolare29L AT I NO R UMdi Gualtiero TodiniNulla nova, bona nova. Gli anni 1915-1918 furonoper noi italiani gli anni della Grande Guerra. A<strong>Castel</strong>lo qualcuno chiedeva a Giggione Grelli:“Che nòva ce sta uoi? Notizie dal Fronte oggi?”.“Nulla nova. Nessuna notizia!”. Allora, nullanova, bona nova!, come diceanu j’ Antichi Padri.Ma non sempre era così, se a Casteju e a tutti ‘ssipaisitti ‘ntornu ce sta ‘na lapide dove stanno scrittii nomi di quanti nella Granne Guera sono mortiper la Patria. Tu va ’a Vicovaro; o a Sammuci;o a Pisoniano; o a Bellegra: dapettuttu ce sta ‘stalapide... E la notizia che s’era mortu ca’ parente(‘n patre, ‘n frateju, n’ fiju, ‘n nepote, ju recazzu‘,n’amicu) arivéa, doppu ca’ dì che s’era mortu...E il dolore entrava nelle case: comme la Tramontanaa Via Fòre.‘Mmece, ca’ vòta, senza j’annunciu, retornea ‘nlicenza Giachimu de Traccianfangu, o Marianu justagninu; o Pippino de Passallombra. E allora erafesta granne; le femmone piagneanu comme fondane;e j’ommini steanu accostati a ju sordatu cheera revinutu... Ju pranzu era ‘n pranzu de spusi:puru la stracciatella, prima delle sagne!Pàrimu Tito, che nonn’era ancora parimu mapperò,revinì nel Diciannove, candu avea vinticinquanni:ancora nu beju giovenottu. I più giovanidevono sapere che nel Diciannove a <strong>Castel</strong>lo cistava Olga, ‘na Maestrina de Roma di appenavent’anni, che alloggiava in una cameretta dirimpettaiaalla casa de Tito. Questa cameretta gliel’avevaaffittata la zia di Tito, Rubina. Che fece a unepote: “a ‘na cammora delle meje ce sta ‘na maestragiovane giovane, che è ‘na bella chiatta...”.Tito, che era molto timido, di aspettare la maestraal varco e di presentarsi con educata discrezionenon se lo sognava neppure; invece prese a lanciaresassolini ai vetri della finestra di Olga, quando– chiusa bottega dove lavorava da sarto con il fratelloPeppino e il cognato Nazzareno, che però eracalzolaio – tornava a casa per il pranzo. <strong>La</strong>nciavasassolini; e scappava. E cannu Orga s’affattéa ‘nce stéa chivéi...Due o tre volte andò così. Mia madre, che perònonn’era ancora màrema, pensò: “Adesso tibuggero io!” e all’ora giusta s’agguattà a fiancualla fenestra – che tenne socchiusa – e cannu arivarui sassitti, s’affattà de bottu e disse: “Cosacerchi, giovanotto?” (lo disse in Italiano perchéera la Maestra...) e Tito remase comme ‘n baccalà...J’annu appedi se spusaru e nascì sòremaMaria...Pulvis eras et in pulverem revertèris. L’ara dìtelefanà a mòjema nepotemu Bruno e j disse: “Zia,mia madre è morta”; e la madre è sorema Maria...Quando Elsa me lo ha riferito, sono rimasto insilenzio. A me e a mio fratello Angelo nostrasorella Maria ci ha fatto il bagno, fino alla comparsadei primi peli, poi ci siamo vergognati...Io sono stato il suo fratello preferito. Se sa chefra tanti fratej ce sta viju che ce va più d’accordu...E Maria era una persona sensibile, delicata. Unfiore.Mia sorella Maria: quella volta che aveva provatouna grossa delusione amorosa e giurò cheavrebbe sposato me... Era veramente disperata,perché ju recazzu l’avea lassata: per la ragione chea casa mia una persona tenéa la tubercolosi, unamalattia che a quei tempi era terrificante e quasiinguaribile.Sorema Maria: che, insieme ai pochi fortunati cheavevano i mezzi per proseguire gli studi, la mattinapresto prendeva la corriera per Tivoli. Mi èstato raccontato che, a un certo punto, sull’autobusqualcuno gridava all’autista: “Antò, se parte,sta a scegne Maria da j’arcubburgu!”.Mia sorella Maria: quando le morì Stefano, suofiglio...Sorema Maria: quando si è voluta iscrivere al miopartito e mi dava i soldi per la tessera o per qualchesottoscrizione di nascosto del marito, che erasocialista; e era meglio non farglielo sapere...Mia sorella Maria, sorema Maria, che mo’ s’èmorta. Ma io la sento ancora dentro di me, anchese fra qualche giorno diventerà cenere..., come erastato detto (Genesi 3,19). Pulvis eras – cara sorellina– et in pulverem revertèris. Eri polvere e nellapolvere ritornerai... Piano, piano; un momento:ritornerai nella polvere, ma la memoria di te(come quella dei morti che ci sono cari) in molti dinoi ci resterà per sempre...<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


30 Aree Protette del <strong>La</strong>zio<strong>Gennaio</strong> 2010L’Area protetta dei <strong>Castel</strong>li Romania cura di Carla SantolamazzaIl Parco Naturale Regionale dei <strong>Castel</strong>li Romani, situatonella provincia di Roma, si estende per 15.000 ettari neicomuni di: Albano, Ariccia, <strong>Castel</strong> Gandolfo, Frascati,Genzano di Roma, Grottaferrata, <strong>La</strong>nuvio, <strong>La</strong>riano,Marino, Monte Compatri, Monteporzio Catone, Nemi,Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri. <strong>La</strong> sede, Centrovisita del Parco, si trova nella Villa Barattolo, in via C.Battisti 5, Rocca di Papa (RM). L’area protetta si estendein forma circolare a coprire l’antico apparato vulcanicodei Colli Albani, attivo fino a diecimila anni fa.Boschi, radure verdeggianti come i Pratoni del Vivaro esoprattutto i laghi che occupano il fondo dei craterioffrono paesaggi sorprendenti e occasioni di facili passeggiatenella natura. Il parco offre numerose attrattiveculturali oltre che naturalistiche.<strong>La</strong> Natura del Parco: il territorio del parco è prevalentementecollinare, con quote che variano tra i 300 e i700 m.. E’ caratterizzato da diffusi insediamenti e unapopolazione residente di centinaia di migliaia di persone,dunque assai lontana da una wilderness. <strong>La</strong> valenzanaturalistica resta comunque un forte elemento. Tra gliambienti più notevoli ricordiamo i laghi di Albano, altrimentidetto di <strong>Castel</strong>gandolfo, e di Nemi.Geologia: l’attività vulcanica nel distretto dei ColliAlbani, detto anche Vulcano <strong>La</strong>ziale, ebbe inizio circa600.000 anni fa e si è protratta a lungo. All’interno diuna preesistente cavità circolare o caldera, di cui restanoi rilievi del “recinto esterno” (Tuscolo e Monte Artemisio),si formò un cono vulcanico più piccolo con boccacraterica presso la località Campi di Annibale ed un cintocalderico più interno di cui sono testimonianza il MonteCavo e il Monte delle Faete. L’attività del Vulcano <strong>La</strong>ziale,dopo periodi di quiescienza e una fase denominatafreatomagmatica tra 45.000 e 10.000 anni fa, fu l’ultimaad esaurirsi in tutta la regione.Flora: con le sue molteplici attività l’uomo ha praticamenteridisegnato gli aspetti originali del paesaggiovegetale dei Colli Albani. Già le popolazioni <strong>La</strong>tine,prima dei Romani, avevano contribuito all’esbosco dell’originariaselva per reperire zone atte alla coltivazionee al pascolo, per ricavare legname da riscaldamento ecostruzione e per la realizzazione di vie di comunicazione.Durante il medioevo l’incremento delle attivitàumane e la richiesta di legname per attrezzi agricoli, paliper l’agricoltura e per la fabbricazione di tini, botti,bigonce, oltre al legname per l’edilizia, tetti, mobili equant’altro, hanno ulteriormente contribuito ad inciderenotevolmente sul paesaggio vegetale originario,modificandolo massicciamente. Buona parte della vegetazionea roverella è stata sostituita dalle coltivazioni edal pascolo, mentre l’antico bosco misto originario èstato in gran parte sostituito dal castagno adibito al taglioperiodico. Così, dell’antico bosco restano soltanto testimonianzeresiduali localizzate sul territorio a macchia dileopardo: il Cerquone, il bosco dei Cappuccini, il parcoChigi, il bosco Ferentano, il parco Colonna, le coste deilaghi Albano e Nemi, le sommità di Monte Cavo e delMaschio d’Ariano, la Macchia dello Sterparo e la SelvaRustica sono alcuni dei boschi misti di latifoglie mesofilesopravvissuti. Completamente scomparsa invece lafaggeta, anch’essa sostituita dai boschi di castagno. <strong>La</strong>flora locale è ricca di fiori vistosi: i narcisi dei poeti, leorchidee, lo storace, la peonia selvatica e il giglio di SanGiovanni.Fauna: il falco pellegrino è tornato a nidificare nel territoriodopo anni di assenza dovuta alla predazione dellesue uova e dall’uso di sostanze chimiche per l’agricoltura.Presenti tra i rapaci: lo sparviero, la poiana, il gheppio;tra i rapaci notturni: l’allocco, il barbagianni, l’assiolo,la civetta, il gufo comune.Tra gli anfibi: il tritonecrestato, il tritone punteggiato, la rana dalmatina, la salamandrinadagli occhiali con almeno quattro popolazionidiverse.Tra i mustelidi: la martora, la donnola, la faina.Molto importante la presenza del tasso, indicativa di unostato generale di buona salute dell’habitat.Tra i rettili: ilbiacco, la natrice, il saettone, il cervone e la viperacomune. I laghi di Nemi ed Albano ospitano diverse speciedi avifauna acquatica: le anatre, il germano reale, lamoretta, il moriglione, le folaghe, gli svassi maggiori, ituffetti e i cormorani. Tra gli ardeidi: l’airone cenerino<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010Aree Protette del <strong>La</strong>zio31<strong>La</strong>go di Albanoed il tarabuso. Tutti questi animali, a parte il germanoreale, non nidificano ma migrano a primavera, per poiritornare in autunno.Tra i pesci: la tinca, la carpa, l’arborella,l’anguilla, il cavedano, il luccio, il cefalo, la scardola,e specie provenienti da altri paesi: il persico, il persicosole, il boccalone, il coregone e la gambusia.Archeologia e Arte: I Comuni del Parco sono ricchissimidi testimonianze storiche ed artistiche. Grottaferrata:Abbazia di San Nilo: tra i pochissimi luoghi diculto di rito greco-ortodosso del <strong>La</strong>zio. Fondata intornoal Mille, ha subito un forte rimaneggiamento nel 700.Ospita un interessante Museo Archeologico ed i resti delcriptoportico della grande villa romana su cui poggia.Villa Grazioli: eretta nel 500 dal Mascherino e decoratain epoche successive, fino al 700.Frascati: dominata da una delle più famose ville tuscolane,VillaAldobrandini. Progettata nel 500 da GiacomoDella Porta su volere del cardinale Pietro Aldobrandini,fu eretta da Pietro Maderno e dall’ing.Giovanni Fontana ai primi del 600. All’interno sale riccamentedecorate dal Cavalier d’Arpino, all’esternonello splendido ninfeo ambienti decorati dal Domenichino.Villa Falconieri e Villa Tuscolana, oggi diproprietà privata. Museo Etiopico: collezione diarmi, suppellettili, costumi e ricordi, raccolta da un missionario,esposta nel cinquecentesco Convento deiCappuccini. Monteporzio Catone: nelle vicinanzesi trova Villa Mondragone, sorta in parte sui restidella villa romana dei Quintili. Voluta dal cardinaleAltemps nel 500 e ampliata nel secolo successivo dalMaderno, sede di rappresentanza dell’Università diRoma Torvergata. Tusculum, non molto distante, tra icentri più antichi e importanti del <strong>La</strong>tium vetus. RoccaPriora: paesino che offre un interessante centro storicoe la parrocchiale di Santa Maria Assunta, del secoloXV. <strong>La</strong>nuvio, Rocca di Papa: meritevoli di una breveescursione. Nemi: pittoresco borgo affacciato sullaconca verde del lago, detto “specchio di Diana” in onoredella dea della caccia. Da visitare il Museo delle Navi,sulle sponde del lago, costruito per ospitare le prezioseimbarcazioni romane recuperate negli anni ‘20-’30 delsecolo scorso. Due grandi imbarcazioni arredate lussuosamentecon tanto di pavimenti in marmo, triclini,colonne e bronzi, che l’imperatore Caligola si era fattocostruire presso una sua sontuosa villa sul lago, andateperdute in un incendio nel 1944, oggi sostituite damodelli in scala 1:5, con reperti recuperati dall’incendioe documentazione varia. Genzano: paese dell’Infiorata,una delle feste popolari più belle e famose del<strong>La</strong>zio. Presenta uno scenografico viadotto a tre ordini diarcate, costruito nel 800 durante il pontificato di Pio IX,e l’elegantissimo spazio della piazza su cui affacciano ilPalazzo Chigi e la chiesa dell’Assunta, con un’ampiacupola schiacciata il cui evidente modello è il Pantheona Roma: opera di Gian Lorenzo Bernini, grandearchitetto seicentesco, disegnò pure la facciata del vicinosantuario di Santa Maria di Galloro. Albano:davedere la chiesa di Santa Maria della Rotonda colcampanile romanico, sorta su una villa romana pareappartenuta all’imperatore Domiziano, la basilica diSan Pancrazio e la chiesa di San Pietro. Numerosevestigia di epoca romana a testimonianza dell’esistenzadi un accampamento fortificato fatto costruire dall’imperatoreSettimio Severo: dalla Porta Pretoria al mausoleodegli Orazi e Curiazi, dall’anfiteatro al Cisternone.<strong>Castel</strong> Gandolfo: cittadina pontificia residenza estivadei papi, sede di numerose ville, come quella dell’imperatoreDomiziano. Nel piccolo e raccolto centro storico,il Palazzo dei Papi, progettato da Carlo Madernoe completato dal Bernini, che disegnò pure la fontana alcentro della piazza e la chiesa di San Tommaso da Villanova.Nella non lontana Villa Torlonia, sculture delloscultore danese neoclassicista Bertel Thorvaldsen, quìsoggiornò anche Wolfgang Goethe.Spazi Espositivi:Museo Abbazia S.Nilo: (chiuso per allestimento),Corso del Popolo 128, Grottaferrata, Telefono:06/9459309.Museo Civico Albano: Via Risorgimento, Albano,Telefono: 06/9323490.Museo Civico Velletri: Orario: dalle 9 alle 13 e dalle15 alle 19. Chiuso il lunedì,Via Goffredo Mameli 7,Velletri,Telefono:06/96158268.Museo delle Navi Romane: Orario: tutti i giornidalle 9 alle 14, da aprile a ottobre dalle 9 al tramonto,Via Diana 15, Nemi,Telefono: 06/9398040.Museo diffuso del vino: Via Vittorio Emanuele II22, Monteporzio Catone,Telefono: 06/9428333.<strong>La</strong>go di Nemi<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


32 Gruppo d’Acquisto<strong>Gennaio</strong> 2010GAS ... tejudi Alessandra De SantisÈ nato il 5 ottobre 2009 il gruppo d’acquistosolidale Gas…teju. L’iniziativa è partita daun gruppo di amici che già da tempo compravanoprodotti di origine biologica o di altromercato e che hanno pensato di dare vita aduna associazione di promozione sociale percondividere con altri questa bella esperienzae diffondere la conoscenza dei prodotti biologicio solidali. Il gruppo d’acquisto, che siriunisce tutti i lunedì sera in via della Libertà171, ha l’intento, infatti, di favorire lacompravendita di prodotti genuini e/o biologicipresso i produttori di zona e locali, eliminandol’intermediazione di terzi e permettendoin tal modo un approvvigionamentodi generi alimentari di alta qualità aprezzi competitivi. I prodotti ordinati dall’associazionesono di varia natura: parmigianoreggiano bio, doc, verdure bio locali,carni locali, detersivi bio, formaggi bio locali,frutta biologica della zona o di colturespecializzate del sud Italia e ancora scarpebio, cioccolate e caffè equosolidali, ecc.Insomma la varietà e la quantità dei listiniproposti offrono la possibilità di cambiareradicalmente la tipologia dei consumi dellafamiglia e permettono di approdare ad unconsumo critico e biologico, quindi eticamentecorretto e sano.Altro obiettivo è quello di favorire lo sviluppodi realtà produttive che non mettono alprimo posto il profitto bensì la salvaguardiadell’ambiente e il rispetto dei diritti deilavoratori. <strong>La</strong> peculiarità del gruppo d’acquistosolidale si manifesta, quindi, in una solidarietàche parte dai membri del gruppo e siestende ai piccoli produttori che forniscono iprodotti, al rispetto dell’ambiente, ai popolidel sud del mondo e a coloro che – a causadella ingiusta ripartizione delle ricchezze –subiscono le conseguenze inique di questomodello di sviluppo.Le finalità dell’associazione Gas…teju, però,non si esauriscono con l’acquisto dei prodotti,ma è prevista una attività di informazionee sensibilizzazione sia verso i prodotti biologiciche verso il consumo critico. Infatti ilgruppo Gas…teju ha partecipato all’edizionedel 2009 di“Olio e Olive”che lo ha vistoimpegnato nelladistribuzione dimateriale informativosulleattività dellostesso e sullemodalità diiscrizione, maanche in piccoledegustazioni di vino e di formaggi. Con lostesso intento, precedentemente, domenica25 ottobre l’associazione in collaborazionecon Altromercato e con la birreria SanMichele aveva un Gallo ha organizzato una“Colazione con prodotti di commercio equoe solidale” e con il ricavato della manifestazionesono stati acquistati alcuni testi per lascuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivodi <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> per sensibilizzare i bambinisulle problematiche legate al nuovo mododi produzione biologico e solidale. Prossimamente,sabato 20 febbraio 2010 Gas…teju,in collaborazione con la Provincia di Romae con l’Assessorato delle Politiche Agricoledi <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>, ha organizzato l’evento, una giornata di dibattito sullaproduzione biologica e sulla tracciabilità deiprodotti.Saranno presenti relatori esperti del settoree tecnici agronomi che informeranno i consumatori,ma anche i produttori, sulle modalitàe le tecniche dell’agricoltura biologica ebiodinamica, sulla sicurezza della qualità delprodotto e sulle filiere di produzione. Interverrannoanche altri gruppi d’acquisto dellaprovincia romana per ragionare sulle esigenzedi questo nuovo sistema di consumo.<strong>La</strong> giornata sarà intermezzata da un buffet didegustazione di prodotti biologici e biodinamicipreparati dallo chef del ristorante IlGiglio di Tivoli e allietata da musica di gruppigiovanili locali.Per ulteriori informazioni sulle attività delGas e sulla manifestazione si può visitare ilsito web: www.gasteju.it<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010Film“SHERLOCK HOLMES”di Elisa Livi33In una Londra in continua espansione,Sherlock Holmes e il suofidato assistente Watson contribuisconoalla cattura del peggiorcriminale presente in città, LordBlackwood. <strong>La</strong> sua esecuzioneperò non basta: quando tuttosembra volgere alla tranquillitàBlackwood sembra essere tornatoper vendicarsi e per gettareLondra nel caos. Il suo piano èperfetto, magico e oscuro. Legeniali intuizioni di SherlockHolmes sono l’unica arma capacedi fermare le intenzioni delsuo acerrimo nemico, in unoscontro d’intelligenza, intuito eazione. Sul finire dell’OttocentoLondra è una città affascinante epericolosa. Le novità tecnologiche attirano i cittadinipiù curiosi, ma il richiamo per l’occulto e ilsoprannaturale è altrettanto forte. Holmes e Watsonconsegnano l’assassino di giovani donne, LordBlackwood, alla giustizia e, dopo aver assistitoall’esecuzione capitale, assistono “stupiti” alla suaapparente resurrezione. Holmes è felice di potersifinalmente interessare di qualcosa alla sua portata.Tanto più che si è ripresentata a lui la bella IreneAdler, chiedendo il ritrovamento di un uomo che siscoprirà interrato nella bara di Blackwood. I casi siintrecciano, si aggrovigliano. Il regista, Guy Ritchie,punta su un indirizzo ambizioso: 221 BBaker Street. Lente d’ingrandimento alla mano,smette di farsi sedurre dall’eccentricità di tantipersonaggi delle pellicole precedenti e si lasciacoinvolgere totalmente dalla figura di SherlockHolmes, così come appariva sulle di Conan Doyle.Un uomo di straordinario acume e uguale passioneper l’azione, ordinato mentalmente come nessunaltro, che vive da bohemien nel disordine dei ritaglidi giornale (la cronaca scandalistica), e dell’assenzadi regolari abitudini, scazzottando al bisognoa mani nude.Pugni ben direzionati, esplosioni, tuffi dai palazzi,anche chi non ha letto i racconti di Arthur ConanDoyle sa che tutto ciò è un po’ troppo per un personaggiocalmo e logico come il vecchio Holmes,per cui l’arte della spada è sempre stata l’unicaparentesi d’azione in un personaggio secondo cuila logica è la vera arma. Ad ognimodo nel film è sottolineata l’importanzadella logica, gran partedella risoluzione nel finale è affidataa questo. Uno Sherlock Holmescome quello voluto e ritrattoda Guy Ritchie, al cinema, non siera mai visto. Questa storia non lasi ritrova né nei quattro romanziné nei cinquantasei racconti cheConan Doyle ha dedicato al suoeroe con pipa e mantellina. Ilregista inglese ha infatti effettuato,sull’iconico investigatore, unasorta di trasformazione, conferendogliun aspetto del tutto nuovo einnovativo rispetto al personaggioche traspare dalle pagine dell’ideatoreConan Doyle. L’Holmesinterpretato da Robert Downey Jr. è, infatti,un personaggio più tormentato, bizzarro, imprevedibile,sensibile e fisicamente prestante e devastantedi quanto siamo stati abituati a vedere finora,pur mantenendo intatte le straordinarie capacitàintellettive e deduttive che lo hanno reso celebre.Ma l’ironia di questo film si esplicita soprattuttoattraverso la dinamica di quello che appare il suovero nucleo: ovvero il rapporto tra l’Holmes diDowney Jr. e il dott. Watson di Jude <strong>La</strong>w. Aiutatodalla qualità delle loro interpretazioni e dalla percepibilealchimia che si è creata tra i due, le figurefemminili non decollano mai, né nel caso dellaMary di Kelly Reilly né in quello dell’ Irene Adlerdi Rachel McAdams. Certo sir Arthur ConanDoyle non riconoscerebbe il suo eroe, che neiromanzi non si muoveva da Baker Street per nessunmotivo al mondo. Come Londra, SherlockHolmes e il suo compagno dottor Watson sonomodernizzati dal regista inglese attraverso il dinamismoe i ritmi rapidi, smentendo l’autorevolezzaottocentesca che li distingueva nelle illustrazioni onei film precedenti. Falsa magìa, complotto politico,sacrifici umani, associazione segreta, lotta conun gigante francese, apparizione e scomparsa delnemico professor Moriarty sono i temi del filmcome dei romanzi e racconti di Doyle, lo scioglimentodei misteri non è articolato né seguito neidiversi passaggi intellettuali e materiali, ma avviened’improvviso e senza perché.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


34 Recensione<strong>Gennaio</strong> 2010“L’ELEGANZA DEL RICCIO”di Elisa Livi“Mi chiamo Renée. Ho cinquantaquattroanni. Da ventisette sono la portinaia alnumero 7 di rue de Grenelle, un belpalazzo privato con cortile e giardinointerni, suddiviso in otto appartamenti digran lusso, tutti abitati, tutti enormi.Sono vedova, bassa, brutta, grassottella,ho i calli ai piedi… …Siccome, puressendo sempre educata, raramente sonogentile, non mi amano; tuttavia mi tolleranoperché corrispondo fedelmente alparadigma della portinaia forgiato dalcomune sentire. Di conseguenza, rappresentouno dei molteplici ingranaggi chepermettono il funzionamento di quellagrande illusione universale secondo cui la vita ha unsenso facile da decifrare.”“L’eleganza del riccio” è un doppio diario. <strong>La</strong> brillantevita del palazzo di rue de Grenelle è raccontata daRenée, umile portinaia dalla vasta cultura autodidatta.Renée nasconde i libri tra la spesa e lascia la televisioneaccesa per confermare alla poco fervida immaginazionedegli inquilini lo stereotipo della portinaia sciatta eignorante. Renée sbaglia volutamente qualche vocaboloe se le parlano di Kant assume uno sguardo vuoto e inespressivo.Ma Renée sa dissertare di filosofia e arte,conosce a memoria i romanzi di Tolstoj, ha visto tutti ifilm di Oz.Semplicemente non vuole che qualcuno scopra questesue passioni perchè teme di infrangere il tranquilloequilibrio che si è costruita. Al quinto piano abita Paloma,geniale figlia di un ex-diplomatico, arguta dodicenneche guarda il mondo con sagacia e freddezza. Palomaha da tempo scoperto che la vita non è quello che le raccontano:“Da giovani si cerca di mettere a frutto la propriaintelligenza, nell’illusione di un futuro radioso, dagrandi si scopre di essere finiti in una boccia per pescirossi”Il futuro è già stabilito…tutto quello che il giovanepensa di costruire è pia illusione. Ma Paloma ha scopertol’inganno e non vuole finire nella boccia. Leilascerà questa stupida pantomima prima di rimanerviinvischiata. “Io ho dodici anni, abito al numero 7 di ruede Grenelle in un appartamento da ricchi…Mio padreè un deputato con un passato da Ministro e finirà senz’altropresidente della camera…Si dà il caso che io siamolto intelligente. Di un’intelligenza addirittura eccezionale.Già rispetto ai ragazzi della mia età c’è un abisso.Siccome però non mi va di farmi notare, e siccomenelle famiglie dove l’intelligenza è un valore supremouna bambina superdotata non avrebbemai pace, a scuola cerco di ridurre le mieprestazioni…”. Per ragioni diverseentrambe si celano dietro l’immagine chela società pensa debbano avere. Dueanime in incognito, dunque, legate dalfilo di un comune sentire ma ignare l’unadell’esistenza dell’altra. Ad infrangere ilprecario equilibrio l’arrivo in rue de Grenelledi monsieur Ozu, magnate giapponesein pensione, ricco, certo, ma attentoalle persone che gli stanno accanto, l’unicoa comprendere l’eleganza del riccio.Sarà l’acume dell’affascinante Ozu a farcadere le maschere di Renée e Paloma e afarle incontrare. Grazie a lui, le due narrazioni si avvicinanoe diventano parallele e le due donne scoprono leloro affinità elettive. É una narrazione molto filmica,molto visiva, escluse le innumerevoli dissertazioni filosofiche.Le voci narranti sono due: la portinaia che raccontala quotidianità della sua esistenza e del palazzo ela piccola Paloma, che conosciamo attraverso le paginedel suo diario. È già un film, con le giuste inquadrature,gli stacchi, i primi piani e le carrellate. Ritmicamentel’autrice entra nell’animo di un personaggio, poi neriesce per guardare la scena da lontano: osserva, racconta,torna dentro un appartamento e ne riesce portandosidietro la vita di qualcuno che sentiamo comereale, vivo davvero. Il personaggio della portinaia è unpiccolo capolavoro, rintanata nella sua guardiola conl’immancabile gatto e con una “facciata” tradizionale.Altrettanto divertente la figura di Paloma, una ragazzinache ha capito troppo presto il senso dell’esistenza,che giudica il mondo e crede di essere migliore dellamaggioranza dei suoi abitanti.“L’eleganza del riccio”è una raffinata commedia francese scorrevole e avvincente.<strong>La</strong> prosa è chiara, semplice ma al contempomolto curata. Il romanzo è ricco di rimandi alla letteratura,alla filosofia e all’arte.Un libro da leggere, dove ogni pagina è una scoperta.Paloma e monsieur Ozu: “MadameMichel (Renée) ha l’eleganza del riccio: fuori èprotetta da aculei, una vera e propria fortezza,ma ho il sospetto che dentro sia semplice eraffinata come i ricci, animaletti fintamenteindolenti, risolutamente solitari e terribilmenteeleganti”.In una società votata all’apparire Renée e Paloma scelgonostranamente di passare inosservate.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010Attualità35COPENHAGEN: EMERGENZA CLIMAdi Elisa Livi192 leader del mondohanno tentato, lo scorsodicembre, di trovare unasoluzione definitiva all’emergenza“global warming”.L’obbiettivo fissatoalla vigilia del verticedanese era quello digiungere ad un nuovoProtocollo di Kyoto (inscadenza nel 2012),all’interno di una corniceconcretamente vincolante per le potenze che lo avrebberosottoscritto. Un “Kyoto 2” che, già dalle prime battute del vertice,si è rivelato deludente rispetto alle richieste avanzatedalla comunità scientifica che da anni tiene il fenomeno climaticosotto controllo. Le conseguenze dei cambiamenti climatici,tuttora in atto, non sono incoraggianti, tutt’altro: SanFrancisco rischia di essere sommersa in poco più di unottantennio dalle acque dell’Oceano Pacifico; le calotte polaricontinuano ad assottigliarsi e a rimpicciolire il loro perimetro;i ghiacciai alpini, nell’arco di un secolo, potrebberoscomparire definitivamente; la frequenza dei disastriambientali che sconvolgono gigantesche aree del pianetapotrebbe inesorabilmente aumentare. Presagi lugubri, propostisotto forma di modelli più che attendibili dalla comunitàscientifica internazionale, che tuttavia non hanno sortito l’effettosperato né sui governi occidentali, né sulle potenzeemergenti dell’Oriente. All’interno del vertice, si sarebberodovuti stabilire degli obiettivi di contenimento delle emissionidi CO2 per il 2020 e il 2050, al fine di limitare la crescita dellatemperatura a due gradi centigradi. Obbiettivo avanzatodagli esperti: dimezzare le emissioni di gas serra entro il2050. Per raggiungere questa meta, il taglio entro il 2020dovrebbe raggiungere il 25-40%. Il raggiungimento dell’ambiziosa,ma necessaria meta, proposta dalla comunità scientifica,prevede alcuni passaggi chiave di riconversione delsistema energetico, industriale e dei consumi di massa. Unaconcreta inversione di rotta passa però attraverso un miglioramentodell’efficienza energetica d’industrie e trasporti(questi ultimi giocano un ruolo fondamentale nella partitacontro il riscaldamento globale) e infine una valorizzare delruolo dell’agricoltura nella sfida. Va da sé che questa puòessere vinta solo facendo posto a fonti energetiche rinnovabili,sicure e “pulite” che sostituiscano gradualmente quelleda combustibili fossili e, per di più, in via d’esaurimento.Secondo uno studio della Commissione di Bruxelles, il “globalwarming”, su scala continentale, colpirà innanzi tutto lafascia mediterranea della Vecchia Europa. Oltre ad una perditasempre più frequente dei raccolti e della biodiversità, glieffetti si tradurranno, in economia, con un drastico calo delturismo in Paesi come l’Italia, la Spagna e la Grecia, quandol’intenso caldo porterà a privilegiare le mete centro e Nordeuropee. Nello specifico della situazione italiana: le temperaturedal 1900 ad oggi indicano che il riscaldamento sullaregione alpina è stato maggiore di quello globale, con unaumento di 1.2 °C. Dal 1850 al 2000 i ghiacciai alpini hannoperso la metà della loro superficie complessiva. Contemporaneamente,e similmente a molte altre aree della Terra, ifenomeni catastrofici investono sempre più di frequente leregioni meridionali della penisola. Eventi climatici estremi,come l’aumento dell’intensità delle precipitazioni, l’allungamentodei periodi di siccità e la riduzione dei periodi di freddointenso, che causano i maggiori danni alle società e agliecosistemi e rompono un equilibrio secolare. 18 dicembre2009: Cala il sipario sulla Conferenza di Copenhagen dallaquale è emerso un accordo che non ha soddisfatto nessuno.L’epilogo temuto si è materializzato in tutta la sua prevedibilità,quello del rimandare ulteriormente a data da destinarsidecisioni che invece, come da più parti gli scienziati avvertono,vanno prese subito. Affinché i cambiamenti climatici nonrimangono a guardare e neanche i ghiacciai che si sciolgonosotto il peso dell’aumento delle temperature. Un accordo èstato firmato, ma in pratica non si è deciso nulla perché ciòche andava circoscritto, ciò che doveva diventare vincolanteper tutti gli stati, non è stato definito. I finanziamenti stabilitiper incrementare le tecnologie verdi nei Paesi in via di svilupposono sicuramente l’unica cosa positiva che emergedal summit. Ma non basta, perché insieme ai soldi bisognavadare un segnale concreto della volontà di impegnarsiseriamente a ridurre le emissioni di gas serra o almeno stabilireuna data certa per il picco di CO2 dalla quale poicominciare a far decrescere la parabola. Ma tutto questo èrimasto incagliato nelle diverse posizioni sulla quale si sonobarricati i vari Paesi. Copenhagen rappresentava, dunque,l’ultima spiaggia prima che il disastro, già vissuto ai giorninostri da specie animali che faticano ad adattarsi al nuovoclima (gli orsi bianchi polari sono soltanto uno dei tanti esempi),diventi irreversibile.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


36 Cultura<strong>Gennaio</strong> 2010Calderdi Ivo SantolamazzaDal 23 ottobre 2009 al 14 febbraio 2010, Alexander Calder sarà il protagonista, per la prima volta a Roma,di un’ampia mostra monografica a Palazzo delle Esposizioni. I suoi famosissimi mobile e stabile, le suesculture realizzate con filo di ferro, i bronzi, le gouache, i disegni e i dipinti ad olio, saranno esposti in unarassegna che ricostruirà le tappe fondamentali del suo percorso artistico, curata da Alexander S. C. Rower,presidente della Fondazione Calder di New York. <strong>La</strong> mostra è realizzata con Terra Foundation forAmerican Art e grazie al sostegno di BNL e Lottomatica.“Perché l’arte deve essere statica? Se osservi un’opera astratta, che sia una scultura o un quadro, vediun’intrigante composizione di piani, sfere e nuclei che non hanno senso. Sarebbe perfetto, ma è pur semprearte statica. Il passo successivo nella scultura è il movimento”, questadichiarazione di Alexander Calder apparsa in una intervista sul “NewYork World Telegram” nel 1932, accompagnava la nascita dei suoi mobile,la più rilevante innovazione espressiva della modernità. Sculture destinatea essere investite da una enorme popolarità, nelle quali l’artistaarmonizzò forma, colore e un movimento reale, concependo l’insiemecome un “universo”, nel quale “ogni elemento può muoversi, spostarsioscillare avanti e indietro in un rapporto mutevole con ciascuno degli altrielementi”.Figlio d’arte, secondogenito di uno scultore e di una pittrice, AlexanderCalder (<strong>La</strong>wton, Filadelfia 1898- New York 1976), a soli otto anni, sidilettava a creare giocattoli e gioielli lasciando affiorare il genio creativoche, passando attraverso una laureare in ingegneria, lo portò ad esserericonosciuto come uno dei più innovativi artisti del XX secolo.Gli inizi, segnati dai lungi soggiorni a Parigi e dalla nascita di salde amicizie con Léger, Duchamp, Miró,Mondrian e con altri esponenti dell’avanguardia artistica, saranno ripercorsi attraverso capolavori comeRomulus and Remus dal Whitney Museum (e la cui presenza a Roma provocherà un felice cortocircuito),Hercules and Lion, Circus Scene, tutte sculture realizzate con il filo di ferro, in alcune delle quali l’artistaha sperimentato le prime forme di movimento in una dimensione di gioco e di divertita ironia.<strong>La</strong> retrospettiva del Palazzo delle Esposizioni documenterà il suo intero percorso creativo, attraverso unrepertorio dei suoi lavori più importanti accanto ai quali saranno esposti alcuni sviluppi della sua ricercameno noti al grande pubblico. Il percorso si snoderà dagli inizi figurativi, con olii, gouaches e wire sculptures(sculture costruite con il fil di ferro), ai bronzi degli anni Trenta, sino alla scoperta dell’arte astrattae alla invenzione dei mobile e degli stabile.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


<strong>Gennaio</strong> 2010Cultura37Il Potere e la Grazia. I Santi Patroni d’Europadi Ivo SantolamazzaA Roma una grande mostra racconta per la prima volta la storiadell’Occidente cristiano attraverso le vicende dei suoi protagonisti.Dall’8 ottobre 2009 al 31 gennaio 2010 a Palazzo Venezia.<strong>La</strong> prima esposizione dedicata alla saga dell’incontro e dello scontro trapotere e religione, tra civitas ed ecclesia, tra corone ed aureole.L’affascinante e complesso intreccio tra la storia dell’Europa e dei suoipopoli e le vicende cristiane della civiltà d’Occidente viene narrato ne “Ilpotere e la grazia. I Santi Patroni d’Europa”.Promossa dal Governo della Repubblica Italiana, dall’Ambasciatad’Italia presso la Santa Sede e dalla Pontificia Commissione per i BeniCulturali della Chiesa, la mostra nasce dalla collaborazione tra ilComitato di San Floriano ed il Polo Museale Romano ed è curata da DonAlessio Geretti e da Claudio Strinati con l’organizzazione diMondoMostre, protagonista della riuscitissima monografica su Sebastiano del Piombo e dei dieci grandiprogetti espositivi di Galleria Borghese.Oltre centoventi opere di artisti come Durer, Van Eyck, Mantegna, Anton van Dyck, Ingres, El Greco,Guercino, Caravaggio, Tiepolo, provenienti dai maggiori musei mondiali, saranno esposte nell’appartamentonobile di Palazzo Venezia, per far compiere al pubblico un viaggio nel tempo e nelle culture.Il binomio potere-grazia fa riferimento all’intreccio tra dinamiche religiosee dinamiche politiche, tra fenomeni liturgici e devozionali e fenomenisociali ed etnici che accompagnano l’elevazione all’onore deglialtari di determinati santi e la loro elezione a patroni di una comunitàpolitica, di una nazione, di uno Stato. Storia della vicenda religiosa cristianae storia della vicenda etnico politica dell’Europa si manifestano, inquesta mostra, come indissolubilmente congiunte e reciprocamente illuminanti.Una mostra sui santi Patroni dei diversiStati d’Europa e sui sei santi che hanno ilpatronato sull’Europa vuole cogliere lebiografie di questi personaggi – soprattuttonella loro versione iconografica – ecercare, a partire dai soggetti studiati, di illuminare la società che li circonda.L’attenzione di fondo su cui l’esposizione è costruita riguarda ilnesso fra le esperienze religiose, il contesto sociale e culturale in cui sisono manifestate e che ne ha sancito l’eccezionalità, le testimonianze artisticheche ne hanno conservato memoria, gli strumenti e le forme delladevozione, le funzioni assolte dal santo da vivo e ancor più da morto alivello sociale e istituzionale.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


38 Cultura<strong>Gennaio</strong> 2010EUGENIO MONTALEE MARIA LUISA SPAZIANIdi Ivano MoreschiniOvvero se il concetto normale d’amore coincide con quello delle poesieEugenio Montale ebbemolte muse ispiratrici:Esterina, Clizia, DoraMarkus. Sono stati scrittidei libri per decifrare ladonna reale nascosta dietrogli pseudonimi contenutinei versi di Montale.E comunque ciò cherimane sicuramente sonoi flash delle sue paroleche immortalano questedonne, con occhi innamorati. Ad Esterina, osservatasul bordo di una spiaggia della riviera, scrive: “Esitia sommo del tremulo asse, poi ridi e come spiccatada un balzo, ti abbatti tra le braccia del tuo divinoamico che ti afferra. Ti guardiamo noi, della razza dichi rimane a terra”. A Clizia dedica versi con reminiscenzedantesche: “Guarda ancora in alto Clizia, èla tua sorte/ tu che il non mutato amor mutataserbi…”, oppure sonetti che hanno più dello stilnovo che dell’ermetismo con cui ce lo inquadrano ascuola: “<strong>La</strong> frangia dei capelli che ti vela/ la frontepuerile, tu distrarla/con la mano non devi. Anch’essaparla/di te, sulla mia strada è tutto il cielo…”. ADora Markus invece dedica versi dal vago saporeesistenzialista, adatto al periodo, visto che siamonegli anni trenta del ‘900: “Non so come stremata turesisti/ in questo lago/ d’indifferenza che è il tuocuore: forse/ ti salva un amuleto che tu tieni/ vicinoPoesia di Montale per SpazianiSe t’hanno assomigliatoalla volpe sarà per la falcataprodigiosa, pel volo del tuo passoche unisce e che divide, che sconvolgee rinfranca il selciato[...]- o forse soloper l’onda luminosa che diffondidalle mandorle tenere degli occhiper l’astuzia dei tuoi pronti stuporiper lo straziodi piume lacerate che può darela tua mano distante ad una strettaalla matita delle labbra,/ al piumino, alla lima: untopo bianco,/ d’avorio; e così esisti!”Con Maria Luisa Spaziani, poetessa, si conobberonel 1949, lui già poeta famoso, lei giovane letterata.Un amore borghese, a detta di entrambi platonico.Così viene definito sul sito ufficiale della Spaziani:“Io avevo una voce discreta, e lui sognava — avendoperduto la possibilità di diventare un baritono —di avere un’allieva. È nata così un’amicizia quasiamorosa, che non è paragonabile però a una storiad’amore”. <strong>La</strong> Spaziani per Montale è la “volpe”, edil grande poeta le dedica Madrigali Privati, un’interasezione del libro “<strong>La</strong> Bufera”.Su Montale forse si può sorvolare, tanto è noto. <strong>La</strong>Spaziani è stata docente di lingua e letteratura francese,e soprattutto poetessa in proprio, oltre che animatricedella letteratura italiana lungo tutto il secondonovecento.Montale, nato nel 1896, è morto nel 1981. Nel 1975è stato premio Nobel per la letteratura. <strong>La</strong> Spaziani ènata nel 1924, ed è tuttora vivente. Insieme fanno unpezzo importante della storia della letteratura italianadel novecento.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>


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