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Il cavallo murgese: tra storia e attualità - Ordiniveterinaripiemonte.it

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Animali e razze<strong>Il</strong> <strong>cavallo</strong> <strong>murgese</strong>:<strong>tra</strong> <strong>storia</strong> e attual<strong>it</strong>àA.M. C<strong>it</strong>o 1 ,M.C<strong>it</strong>o 2 ,A.Caroli 1 ,E. Pieragostini 21 DiSBA - Univers<strong>it</strong>à di Bari2 PROGESA - Univers<strong>it</strong>à di Bari<strong>Il</strong> Cavallo Murgese,maestoso morellodalla fronte larga e dagli ampi diametri<strong>tra</strong>sversali, è uno <strong>tra</strong> gli esemplarioggi più richiesti nel nostro paese.La suapopolar<strong>it</strong>à è legata soprattutto alla s<strong>tra</strong>ordinariaversatil<strong>it</strong>à che gli ha permessodi conquistare il consenso anche di allevatorie cavalieri più lontani dalla suaculla d’origine: la Murgia, suggestivo“fazzoletto” compreso <strong>tra</strong> le province diBari,Taranto e Brindisi.La natura del Murgese è strettamenteconnessa alle colline aride e pietrosedella Puglia da cui <strong>tra</strong>e il suo nome. Larustic<strong>it</strong>à è una caratteristica indispensabileper sopravvivere in un ambientecosì difficile, freddo d’inverno e aridod’estate. Altre peculiar<strong>it</strong>à del Murgesesono la solid<strong>it</strong>à degli arti e degli zoccoli,ab<strong>it</strong>uati alla dura roccia carsica che nellaMurgia affiora ovunque, e il grande e-quilibrio che solo cavalli avvezzi a percorreresentieri scoscesi acquisiscono.Leattuali caratteristiche del Murgese sonostate plasmate, quindi, dall’ambiente diorigine, nel susseguirsi di importantiviciss<strong>it</strong>udini storiche, sintetizzate nelleprossime righe.La leggenda vuole che la razzaMurgese discenda dai destrieri di FedericoII di Svevia che, <strong>tra</strong> il 1212 e il1250, resse le sorti del Sacro RomanoImpero. Nel suo celebre <strong>tra</strong>ttato di falconeria,De arte venandi cum avibus,Federico II prescriveva che i suoi cavallida guerra, per farsi arti e zoccoli, fosseroallevati nel difficile hab<strong>it</strong>at <strong>murgese</strong> enon in pianure umide ed erbose.Durante i secoli successivi, i cavallipugliesi subirono differenti perturbazionigeniche. La Repubblica di Venezia, inparticolare, scelse la Murgia come terr<strong>it</strong>orioideale per allevare cavalli resistentie forti, adatti per l’impiego mil<strong>it</strong>are e civileṄel XV secolo, durante la dominazionearagonese, il Conte di AcquavivaAndrea Matteo e il suo discendenteGiulio Antonio IV, animati da una profondapassione per gli equini, abili edattenti nella selezione, importarono stalloniarabi, orientali ed andalusi per leproprie giumente, dando origine al Cavallodi Conversano da cui derivò una490<strong>Il</strong> Progresso Veterinario 12/2004


Animali e razzelinea di cavalli neri. I cavalli di GiulioAntonio avrebbero contribu<strong>it</strong>o a determinarele caratteristiche del morelloMurgese, e sarebbero anche i capostip<strong>it</strong>idi una linea della razza Lipizzana. Sonocomuni, infatti, alle due razze alcunecaratteristiche morfologiche, quali ilprofilo della testa leggermente montonino,non frequente nei cavalli dell’epoca,e la linea dorso-lombare lievementedepressa.Tra il XV e il XVIII secolo nellaMurgia era presente una popolazione e-quina mista, con sangue spagnolo, napoletano,berbero e arabo. Da allora, il<strong>cavallo</strong> pugliese visse un periodo di alternefortune. <strong>Il</strong> censimento del 1908 riportaun numero di 125.226 cavalli inPuglia, concen<strong>tra</strong>ti soprattutto nellaMurgia.All’alba del XX secolo il <strong>cavallo</strong> inItalia fu ridotto a mera fonte di alimentoe, ancor peggio, la guerra del 1915/18<strong>tra</strong>scinò nel sangue tutte, o quasi tutte, lerisorse ippiche nazionali. Graziato dall’isolamentogeografico e dalla capac<strong>it</strong>àdi produrre i pregiatissimi muli derivantidall’unione con i conterranei asini diMartina Franca, il <strong>cavallo</strong> pugliese riuscìa salvarsi dal pericolo “dell’insalata ippica”dicui fu v<strong>it</strong>tima la maggior parte dellerazze autoctone <strong>it</strong>aliane.Nel decennio 1922-1932 il regimefascista, preso atto del sostanziale fallimentodelle misure ippotecniche assuntedai governi precedenti, varò una seriedi provvedimenti legislativi atti ad incentivarel’allevamento equino.Finalmente,nel 1925, fu stabil<strong>it</strong>o che il <strong>cavallo</strong> mesomorfomorello dagli ampi diametri <strong>tra</strong>sversalifosse distinto dal resto della popolazioneequina presente in Puglia. Al1926 risalgono la denominazione ufficialedella razza Murgese e la prima regis<strong>tra</strong>zionedi 46 fattrici. <strong>Il</strong> dott. De Mauroelaborò e propose uno standard di razza.Grazie all’appoggio degli allevatori,fu possibile un lavoro di selezione semprepiù accurato, sotto la guida degliesperti del Regio depos<strong>it</strong>o cavalli stallonidi Foggia, in segu<strong>it</strong>o denominato Ist<strong>it</strong>utodi Incremento Ippico. Furono acquistatii principali capostip<strong>it</strong>i degliodierni Murgesi: Nerone e Rondello IInel 1927, Martino e Moro nel 1930, Palazzonel 1932,Granduca da Martina nel1933, Barone delle Murge nel 1934, A-raldo delle Murge nel 1935.Nel 1948 un gruppo di 22 allevatori,in cooperazione con l’Ispettorato A-grario Ripartimentale e l’Ist<strong>it</strong>uto di IncrementoIppico, fondò l’AssociazioneAllevatori, con sede in Martina Franca,attualmente denominata “AssociazioneNazionale Allevatori del Cavallo Murgesee dell’Asino di Martina Franca”(A.N.A.M.F.).Elementi focali per la valorizzazionedel Cavallo Murgese sono, dunque, l’Ist<strong>it</strong>utodi Incremento Ippico di Foggia el’Associazione Allevatori, en<strong>tra</strong>mbi coinvoltinelle s<strong>tra</strong>tegie di conservazione egestione genetica della razza. In originela selezione del Murgese era orientataverso la produzione di due diversi tipimorfologici: uno solido e pesante, di staturamedia - elevata, idoneo al <strong>tra</strong>ino edalla produzione di carne; un secondoslanciato e distinto, adatto agli impieghisportivi. Oggigiorno, il miglioramentogenetico mira ad ottenere soggetti appartenentialla seconda categoria. Laselezione si basa sulla valutazione morfologicadei soggetti, secondo precisistandard di razza.L’interesse per il mantello del Murgese,che può essere morello o grigioferro testa di moro, è legato a motivi dinon secondaria importanza: i cavalli acute scura sono generalmente più resistenti,meno soggetti a dermat<strong>it</strong>i e piùfunzionali all’ambiente, specie quellodella Murgia. La stessa assenza di balzane,chespesso predispongono a piaghe eragadi, sarebbe la conseguenza di unadattamento naturale dell’animale. Perquanto riguarda il mantello grigio ferrotesta di moro, il modello di base è sempreeumelanico nero, con la presenza diun’alterazione apprezzata dagli allevatori:la roanatura o ingrigimento conge-491<strong>Il</strong> Progresso Veterinario 12/2004


Animali e razzen<strong>it</strong>o, che consiste nella presenza di pelibianchi uniformemente distribu<strong>it</strong>i sultronco, mentre arti, testa, coda e crinierasono neri. Gli allevatori ev<strong>it</strong>ano gli accoppiamenti<strong>tra</strong> cavalli testa di moroper un possibile effetto sfavorevole delgene responsabile della roanatura sullafertil<strong>it</strong>à.Nel 1990, <strong>Il</strong> Ministero Italiano dell’Agricolturae Foreste ist<strong>it</strong>uisce il RegistroAnagrafico delle popolazioni e-quine identificabili come gruppi etnici.Tra le 22 razze equine incluse nel Registro,vi è il Cavallo Murgese. Nel 2003il Registro riporta per il Murgese unanumeros<strong>it</strong>à di circa 1800 soggetti <strong>tra</strong> cui1080 fattrici e 107 stalloni. Oltre che inPuglia, nuclei di una certa consistenzasono presenti in Toscana, Lombardia,Piemonte, Lazio e Basilicata.L’iscrizione degli animali al RegistroAnagrafico comporta una serie di operazionifinalizzate al controllo costantedella dens<strong>it</strong>à numerica della popolazione,alla verifica delle genealogie dei soggettie al miglioramento genetico dellarazza. Per l’iscrizione al Registro AnagraficoPuledri, si effettua l’identificazionedei soggetti mediante il rilevamentodei dati segnaletici entro gli 8 mesi di età,l’attribuzione della matricola e la marchiaturadel soggetto. Prima della regis<strong>tra</strong>zione,i puledri sono tipizzati ai locimicrosatell<strong>it</strong>i, potente strumento geneticoper l’identificazione del soggetto e ilcontrollo delle genealogie.Le valutazioni morfologiche per l’iscrizionedei soggetti al Registro AnagraficoFattrici o Stalloni sono effettuatea 30 mesi di età. La presenza di particolaridifetti, quali il profilo camuso, lemacchie bianche alla testa o agli arti e lagroppa spiovente, comporta l’esclusionedal Registro. La scheda di valutazionemorfologica è formata da 10 elementi digiudizio: cost<strong>it</strong>uzione e temperamento,sviluppo generale, mantello e pigmentazione,testa e collo, petto-torace e spalla,linea dorso-lombare, groppa, arti e articolazioni,appiombi e andature, armoniadi conformazione. Per ciascun elementoviene espresso un punteggio che puòvariare da 1 a 10. La valutazione morfologicaderiva quindi dal punteggio totaleche deve raggiungere gli 80 e i 65punti rispettivamente per gli stalloni e lefattrici. L’attribuzione di un punteggioinferiore a 5 anche ad un solo elementocomporta, in ogni caso, l’esclusione dalRegistro.L’Associazione Allevatori, in collaborazionecon la Regione Puglia, organizzaogni anno l’<strong>it</strong>inerario delle rassegneaziendali e il Mercato Concorso peril controllo della produzione e l’iscrizioneal Registro Anagrafico di puledri,fattricie stalloni. Nell’amb<strong>it</strong>o del MercatoConcorso vengono presentati i migliorisoggetti di 30 mesi delle due razze.<strong>Il</strong> Murgese si ab<strong>it</strong>ua facilmente all’usodella sella e dei finimenti. La prestanzafisica e l’indole docile lo rendonoparticolarmente idoneo al turismo e-questre e all’equ<strong>it</strong>azione di campagna.Le affezioni organiche sono pressochésconosciute in questi cavalli, mentre l’epidermideforte e spessa svolge un’importantefunzione protettiva contro lepunture di insetto e la vegetazione spinosa.Queste caratteristiche giustificanola scelta del suo impiego come <strong>cavallo</strong>da servizio nel Corpo Forestale delloStato.In questi ultimi anni, grazie alla versatil<strong>it</strong>àdella razza, alla facil<strong>it</strong>à nell’apprendimentoe alla possibil<strong>it</strong>à di ottenerelinee mesodolicomorfe in grado diassociare ai larghi diametri <strong>tra</strong>sversaliun portamento elegante, gli allevatori sisono cimentati nell’addes<strong>tra</strong>mento del“morello” anche per gli spettacoli circensie per gli esercizi di alta scuola. Neè espressione concreta un gruppo di giovanicavalieri che, in sella ai loro stallonimurgesi, tutti approvati per la riproduzione,si esibisce in varie manifestazioniequestri, anche a carattere nazionale. <strong>Il</strong>gruppo, noto con l’appellativo “<strong>Il</strong> NeroLuminoso”, è composto da sei o otto binomi.Esegueesercizi e figure di particolarecoordinazione che esaltano la perfettasintonia <strong>tra</strong> <strong>cavallo</strong> e cavaliere.S<strong>it</strong>i WEB:www.aia.<strong>it</strong>/tecnico/equini/a_disciplinare.htmwww.aia.<strong>it</strong>/tecnico/equini/a_<strong>murgese</strong>.htmLa bibliografia è disponibile sul S<strong>it</strong>o:www.ilprogressoveterinario.<strong>it</strong>In Ricordo di ...Paolo MilioniAddio Paolo.Hai lasciato gli affanni terreni sfidandola morte come hai sfidato la v<strong>it</strong>a, conservandoanche nel momento più<strong>tra</strong>gico ed estremo quell’orgoglio equella forza che hanno caratterizzatola tua personal<strong>it</strong>à. O forse non è veroed anche tu hai dovuto chinare il capoa qualcosa di più grande ed ineluttabile.Poco importa, perché i tuoi amic<strong>it</strong>i ricorderanno come sempre ti sei presentatoed espresso sul palcoscenicodella v<strong>it</strong>a: fiero, forte e sensibile.Arrivederci, Paolo.<strong>Il</strong> Dott. Paolo Milioni, nato a Ve<strong>tra</strong>lla(VT) l’11 maggio 1929, è mancato all’affettodei suoi cari e dei suoi amici aCuneo, l’8 settembre 2004.492<strong>Il</strong> Progresso Veterinario 12/2004

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