12.07.2015 Views

Atletica UISP on line

Atletica UISP on line

Atletica UISP on line

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<str<strong>on</strong>g>Atletica</str<strong>on</strong>g> <str<strong>on</strong>g>UISP</str<strong>on</strong>g> <strong>on</strong> <strong>line</strong> - 40<str<strong>on</strong>g>Atletica</str<strong>on</strong>g> <str<strong>on</strong>g>UISP</str<strong>on</strong>g> <strong>on</strong> <strong>line</strong> - 41costituito da semplice corsa lenta. Unpodista che corre 1h al mattino ed1h la sera, può compiere circa 30 kmsenza incidere a livello fisico come seavesse corso 30 km in una sola seduta.Qui il discorso si fa complesso perchécorrendo 2h di seguito lavorerebbesui grassi rendendo la sedutapiù utile in funzi<strong>on</strong>e marat<strong>on</strong>a, bisognaquindi capire quando è utilesvolgere tanti chilometri in una solavolta e quando è utile “spezzarli” peralleggerire il carico. La c<strong>on</strong>seguenzaè ovviamente questa: tanto più sirecuperano i km giornalieri e maggiormentesi può aumentare il caricodi chilometri settimanale. Il f<strong>on</strong>distaperò può anche ricercare qualità nelbigiornaliero, vediamo come:Mattina corsa 15’ + 15 km a ritmomedio + corsa 15’Pomeriggio corsa 15’ + 10 km progressividal medio a soglia anaerobica+ corsa 15’Mattina corsa 1h30’Pomeriggio corsa 15’ + 12 km a 1000metri alternati alle velocità “sensibili”+ corsa 15’Mattina corsa 20’ + 10x1000 m + corsa15’Pomeriggio corsa 1h30’.Nel primo esempio, dopo un ritmomedio eseguito il mattino (che coincidein maniera approssimativa alritmo marat<strong>on</strong>a), si passa il pomeriggioad inserire in forma progressivaun’andatura migliore del ritmo marat<strong>on</strong>a,questo per ricercare il miglioramentodella velocità marat<strong>on</strong>a e perottimizzare i c<strong>on</strong>sumi energetici.Nel sec<strong>on</strong>do caso s<strong>on</strong>o compiutimolti km nella prima seduta e nelsuccessivo allenamento si balla suiritmi passando da 1000 metri a ritmodi soglia anaerobica a 1000 m a velocitàintorno al medio.Ultima opzi<strong>on</strong>e proposta è quella diinserire un classico frazi<strong>on</strong>ato al mattinoc<strong>on</strong> recuperi brevissimi ed il pomeriggiouna corsa lenta per correrein c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>i di emergenza di glicogenostimolando il sistema di adattamentoin carenza di carburante.Foto di Piero GiacomelliDoppio c<strong>on</strong> sprintin salitaUn doppio allenamento usato di frequenteè quello che riguarda gli sprintin salita seguito dalla trasformazi<strong>on</strong>eveloce.Questo tipo di allenamento viene disolito inserito nella solita seduta comead esempio:corsa 20’ + 15x100 metri sprint in salitaripida + corsa 5’ + 3000 m di corto veloce+ corsa 15’.Da prendere in c<strong>on</strong>siderazi<strong>on</strong>e è ilpresentarlo in forma scissa aumentand<strong>on</strong>eil potenziale.Vediamo come:Mattina corsa 20’ + 12x100 m sprint insalita + corsa 20’Pomeriggio corsa 15’ + 10 km di ritmomedio + corsa 10’Mattina corsa 20’ + 3 serie di 6x80 msprint in salita + corsa 20’Pomeriggio corsa 20’ + 6 km di cortoveloce + corsa 15’Mattina corsa 20’ + 8x150 metri sprintin salita + corsa 20’Pomeriggio ) corsa 50’ in forma progressiva.Collina e m<strong>on</strong>tagnaDa valutare s<strong>on</strong>o le sedute defaticantisvolte il pomeriggio o la sera dopo l’allenamentoprincipale del mattino.Ad esempio dopo un allenamentocollinare che ha impegnato il podistasotto il profilo muscolare, n<strong>on</strong> è certosbagliato correre 20-30’ la sera c<strong>on</strong>l’aggiunta di qualche allungo per distenderela muscolatura o finendo inlieve progressi<strong>on</strong>e di ritmo per “muovere”un po’ le fibre c<strong>on</strong>tratte dalla discesadel mattino.È utile inserire la sec<strong>on</strong>da seduta anchedopo impegnativi allenamenti dim<strong>on</strong>tagna. Dopo una scalata c<strong>on</strong> parecchiodislivello, la muscolatura habisogno di sciogliersi e senza cercaredi farlo in vetta ad una m<strong>on</strong>tagnadove è difficile trovare tratti in piano,è c<strong>on</strong>sigliabile fare un brevissimo defaticamentoal momento e tornare inmacchina a casa. Poi nel pomeriggiosi può attivare l’organismo c<strong>on</strong> qualcheminuto di corsa ed inserire degliesercizi per lo scioglimento articolaree l’allungamento muscolare.Attivazi<strong>on</strong>enel giorno di garaChi gareggia la sera in pista, è solitofare una sgambata la mattina corredatada qualche allungo e stretching;anche chi corre su strada il pomeriggioo la sera, talvolta si attiva c<strong>on</strong> unapiccola corsa il mattino.In questi casi si parla di n<strong>on</strong> più di 20-30’ di corsa. Questa leggera sedutaaiuta a liberare le gambe e la testa dalletensi<strong>on</strong>i pregara.Per chi invece teme di disperdere soloenergie è meglio lasciar stare e dedicarsial completo relax in attesa dellacompetizi<strong>on</strong>e.Le modalità per il doppioallenamentoIn uno dei primi libri di corsa rivoltoagli amatori, si sostiene che dev<strong>on</strong>opassare almeno 7 ore fra le 2 seduteproposte. N<strong>on</strong> so in c<strong>on</strong>formità a cosasi basava questa affermazi<strong>on</strong>e, maè ovvio che bisogna c<strong>on</strong>siderare untempo minimo di spazio fra le 2 seduteper dare identità precise alle sessi<strong>on</strong>i.Accade spesso che per esigenze ditempo a disposizi<strong>on</strong>e le 2 sedute dev<strong>on</strong>oessere eseguite in uno spazioravvicinato, in ogni modo credo chesotto le 5 ore diverrebbe uno spazio direcupero troppo compresso e l’utilitàdel doppio si verrebbe a perdere.Direi che l’ideale è compiere una sedutaal mattino verso le 9 o anche primaper chi deve entrare al lavoro ed unasec<strong>on</strong>da la sera dopo le 17.Bisogna inoltre prestare attenzi<strong>on</strong>eal pranzo ed agli eventuali spuntini. Èimportante rifornirsi bene ed al tempostesso n<strong>on</strong> sovraccaricarsi e rendere ladigesti<strong>on</strong>e lunga e laboriosa.Necessaria è la razi<strong>on</strong>e di carboidrati,ma senza dimenticare l’adeguato apportodi proteine.Ci s<strong>on</strong>o poi soluzi<strong>on</strong>i alternative c<strong>on</strong>pranzo solo proteico o altre forme dialimentazi<strong>on</strong>e che si legano a doppiofilo c<strong>on</strong> l’allenamento in programma,ma queste s<strong>on</strong>o cose da proporre a chiè un professi<strong>on</strong>ista dell’atletica e puòpermettersi di riposare quando vuolesenza dover sostenere una giornata dilavoro.C’è chi si allena il mattino presto e preferiscecorrere a digiuno per motivi discarso appetito o talvolta perché haappreso che arriva in quel modo ad intaccarenel giro di qualche minuto dicorsa le riserve di grassi.È meglio correre sempre ben rifornitie quello che dobbiamo attivare credovada fatto solo attraverso la b<strong>on</strong>tà delcarico allenante.Il triploProprio così: 3 allenamenti in un sologiorno. Ci s<strong>on</strong>o celebri atleti che in determinatiperiodi dell’anno svolg<strong>on</strong>o iltrigiornaliero.Dico sempre che certi allenamenti oaffermazi<strong>on</strong>i andrebbero verificate sulcampo, in ogni caso è risaputo che alcuniatleti top adottano questo sistema.C’è da capire peraltro se il terzo allenamentoc<strong>on</strong>sista solo in una sedutache riguarda stretching e mobilitàarticolare o in un allenamento vero eproprio.Ho letto anni fa un programma di allenamentodel celebre marat<strong>on</strong>eta australianoRobert De Castella che inseriva21 allenamenti settimanali anchese 3-4 erano di nuoto.L’attuale Sergey Lebid nel periodo invernaleinserisce spesso i tre allenamentigiornalieri in funzi<strong>on</strong>e cross esembra proprio che il sacrificio paghi,ma qui si parla di cose per pochi prediletti.Lo stesso Paul Tergat parlava di un allenamentocompiuto all’alba, il sec<strong>on</strong>dodi ripetute nella tarda mattinata edil terzo collettivo (una corsa c<strong>on</strong> i compagnifinendo in forte progressi<strong>on</strong>e diritmo) al tram<strong>on</strong>to.C<strong>on</strong>clusi<strong>on</strong>iTirando le somme possiamo dire chen<strong>on</strong> è importante quante volte il giornoo la settimana correre, ma è f<strong>on</strong>damentalecapire il tempo che un atletaha a disposizi<strong>on</strong>e e la sua capacità direcuperare il training proposto.Dico spesso che si può caricare fino adove si riesce a recuperare. Credo siaquesto il limite da fissare in ogni podista.Il corridore insieme al suo allenatoredeve quindi capire e c<strong>on</strong>oscereil suo reale punto di equilibrio. Sarà ilgiusto studio di esso che permetteràdi raggiungere le più alte performancepers<strong>on</strong>ali.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!