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n .4 - ottobre-dicembre 2008 - Associazione Nazionale Granatieri di ...

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ORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNAANNO LXI - N <strong>.4</strong> - OTTOBRE-DICEMBRE <strong>2008</strong> - PUBB. TRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE ART. 2 – COMMA 20/C D.L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMADi noi tremò la nostra vecchia gloria.Tre secoli <strong>di</strong> fede e una vittoriaG. D’AnnunzioTRE SECOLI E MEZZO DI FEDELTÀ E DOVERELA STORIA CONTINUA IN MARCIA VERSO IL FUTURO“ A ME LE GUARDIE “


lettera dal <strong>di</strong>rettoreQuesto numero chiude l'anno <strong>2008</strong>. Un anno che, dal punto <strong>di</strong> vista associativo, è andato abbastanzabene. Le ambasce <strong>di</strong> tipo economico si sono risolte grazie al doveroso adeguamento dellaquota sociale e alla generosità <strong>di</strong> moltissimi soci che hanno risposto prontamente "al grido <strong>di</strong>dolore" che si era alzato dalla Presidenza nazionale. L'attività delle sezioni non ha avuto flessioni,anzi, in certe zone ha registrato concreti incrementi con l'immissione <strong>di</strong> nuovi <strong>di</strong>rigenti.La celebrazione della Difesa <strong>di</strong> Roma, episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> particolare rilevanza nella nostra storia piùrecente, ha dato enorme sod<strong>di</strong>sfazione a tutti noi, in particolare ai nostri reduci.Il 2009 sarà l'anno del 350° anniversario della fondazione del Corpo e si cercherà <strong>di</strong> ricordarlo,nella maniera più degna, con il Raduno nazionale a Torino. Il sobrio calendario che troveretenelle pagine centrali ricorda la nostra storia attraverso le illustrazioni della "Domenica delCorriere". L'idea è stata dell'ottimo Ernesto Bonelli che sta lavorando ad un libro che proporràuna storia dei <strong>Granatieri</strong> particolarmente documentata attraverso numerose immagini e documentiine<strong>di</strong>ti.Ma la felicità non è <strong>di</strong> questo mondo. Avevamo praticamente ultimato il numero quando siamostati colpiti dalla per<strong>di</strong>ta del generale Roberto Di Nardo che, per tanti anni, è stato alla guidadel nostro sodalizio. Riman<strong>di</strong>amo al prossimo numero la pubblicazione <strong>di</strong> un testo che lo ricor<strong>di</strong>degnamente.Però: la vita continua. Spen<strong>di</strong>amo tutte le nostre energie per l'Adunata <strong>di</strong> Torino. Sono sicuroche anche il nostro Presidente emerito sarà contento della buona riuscita dell'importante manifestazione.in questo numeroe<strong>di</strong>toriale p. 3Direttore responsabile: Antonino TorreRedazione:Clau<strong>di</strong>o Conti, Alba Maria Men<strong>di</strong>co, Adalberto Ben<strong>di</strong>nelliSegreteria: Mario ScalziAmministrazione: Benito Chiepoloin<strong>di</strong>rizzo email: ilgranatiere@libero.it–––––––––––––Autor. Trib. N. 5244 del 22-5-1956Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione (R.O.C.)n. 1599 del 10 <strong>ottobre</strong> 2001–––––––––––––Composizione: Graphic Team R.C.–––––––––––––Stampa: Romana E<strong>di</strong>triceSan Cesareo - RM–––––––––––––E<strong>di</strong>tore: <strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna00185 Roma, piazza Santa Croce in Gerusalemme, 7Tel 06/7028289 - Fax. 06/7021752http://clik.to/granatieriPresidente Onorario: On. Lino FornalePresidente: Mario BuscemiVice Presidente: Gianfranco ImperatoriSegretario <strong>Nazionale</strong>: Antonio LattanzioComitato Centrale: Corrado Trambusti, Gian Maria Setti Carraro,Antonino Torre, Roberto Santelli–––––––––––––Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cessione del perio<strong>di</strong>coUna copia Euro 2,00Abbonamento or<strong>di</strong>nario Euro 5,00Abbonamento sostenitore Euro 15,00Abbonamento benemerito Euro 25,00Una copia arretrata Euro 2,50Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche me<strong>di</strong>ante il c/c postale n.34577007 intestato alla Presidenza <strong>Nazionale</strong> ANGS avendo cura <strong>di</strong> in<strong>di</strong>carenella causale: “sottoscrizione abbonamento”–––––––––––––Quanto espresso dai singoli autori negli articoli firmati nonrispecchia necessariamente il pensiero dell'e<strong>di</strong>tore e del <strong>di</strong>rettoreLa collaborazione al giornale avviene a titolo volontario e gratuito. Tutto il materialeche perviene in Redazione, anche se non pubblicato, non viene restituito. La redazionesi riserva la facoltà <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare e/o sintetizzare i testi che vengono forniti.Chiuso in tipografia il 20 <strong><strong>di</strong>cembre</strong> <strong>2008</strong>In copertina: apertura della Domenica del Corriere, 19 aprile 1959attualità p. 7brevi e liete p. 11alamari con le stellette p. 12storia p. 14attività associativa p. 22offerte p. 37sfileranno sempre... p. 382


e<strong>di</strong>torialeCONTRADDIZIONIQuest’anno forse riusciamo a far giungere il nostro giornaleprima della fine dell’anno concludendo così conmaggiore regolarità un impegno che rappresenta il piùsolido vincolo associativo e formulando a tutti, pertempo, gli auguri più fervi<strong>di</strong>.Questo tempo corre veloce e i tanti ad<strong>di</strong>i che sistematicamenteaffollano le nostre pagine ne sono il segno piùespressivo ed ineluttabile. Ma il valore della nostrastoria, il senso del ricordo e della tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> cui siamotestimoni restano immutati, superando gli anni e le personeper proiettarsi lontano.In tal senso, fra gli eventi più recenti che sembra opportunoricordare, va citato senz’altro il Raduno <strong>di</strong> AS-SOARMA a Trieste del 2 novembre, che ha visto unapresenza dei granatieri ristretta ma significativa per immagineed entusiasmo. Naturalmente pochi i giovani,per il peso che comincia già a far sentire la scomparsadella leva e per la <strong>di</strong>fficoltà dei granatieri del sudd’Italia, che costituiscono ormai la quasi totalità deiranghi dei volontari, a raggiungere la lontana VeneziaGiulia in occasione <strong>di</strong> questo incontro.Ma il Raduno, al <strong>di</strong> là delle abituali manifestazioni <strong>di</strong>passione e solidarietà, particolarmente sentite in unacittà con una storia patria assai intensa e sofferta comeTrieste, ha avuto notevole risalto per la presenza delMinistro della Difesa che si è espresso in modo quantomai appassionato a favore dei militari con un riconoscimentoed una stima <strong>di</strong> cui ci sentiamo onorati.Riconoscimento e stima che hanno assunto toni quantomai rilevanti in occasione delle altre celebrazioni del 4novembre, come l’Anniversario della Vittoria del 1918,come la Giornata dell’Unità d’Italia e la Festa delleForze Armate.Non si è trattato delle solite <strong>di</strong>chiarazioni formali che siripetono abitualmente <strong>di</strong>anno in anno, c’è statoqualcosa <strong>di</strong> più che vaosservato e valutato conattenzione, perché lamolteplicità degli eventiche si sono succeduti <strong>di</strong>recente sono chiaramenteil segno <strong>di</strong> qualcosache si muove. Afronte dei noti problemiche storicamente caratterizzanoil rapporto fra leForze Armate, il mondo politico e la cosiddetta societàcivile, si è notato il risveglio <strong>di</strong> riconoscimenti ed apprezzamentiche non possono non avere un significatoparticolare.L’8 settembre scorso, il nobile sacrificio dei <strong>Granatieri</strong>nella Difesa <strong>di</strong> Roma del 1943 ha avuto particolare risaltocon toni che segnano finalmente il principio –anche se solo l’avvio per il persistere <strong>di</strong> interpretazioniartificiose della realtà – <strong>di</strong> un <strong>di</strong>verso modo <strong>di</strong> raccontarela storia.Parimenti, il 25 <strong>ottobre</strong> è stata ricordata solennementead El Alamein la battaglia epica del 1942 (ricor<strong>di</strong>amolo,non c’erano solo Folgore e Ariete laggiù, anche i<strong>Granatieri</strong> erano in prima linea e un’intera compagniadel nostro glorioso battaglione controcarri fu completamente<strong>di</strong>strutta mentre si opponeva, certamente piùcon la forza del coraggio che con la capacità <strong>di</strong> penetrazionedei nostri piccoli 47/32, affrontando i carriSherman inglesi che al’epoca apparivano come mastodonticimostri d’acciaio). Anche qui qualche frase forseinopportuna ha dato luogo a spunti polemici che non è ilIL GENERALE ROBERTO DI NARDO, DOPO UNALUNGA E SOFFERTA MALATTIA, HA LASCIATOQUESTO MONDO PER TORNARE ALLA CASA DELPADRE. ABBRUNIAMO LE NOSTRE COLONNELLE.CON LUI SE NE VA UN PEZZO DI STORIA DELLANOSTRA ASSOCIAZIONE, MA IL SUO RICORDORESTERA’ PER SEMPRE IN TUTTI NOI.3


e<strong>di</strong>torialecaso <strong>di</strong> sottolineare, resta il fatto in<strong>di</strong>scusso del rilievoche si è voluto dare all’evento ed al ricordo <strong>di</strong> quantiseppero combattere e morire nel nome d’Italia.La Grande Guerra è stata ricordata con inusitata rilevanzain tutte le principali città d’Italia e le nostreSezioni <strong>Granatieri</strong> hanno partecipato attivamente allevarie celebrazioni.La televisione ha prodotto servizi e <strong>di</strong>battiti sulle Forzearmate con un’attenzione nuova, culminata con la «fiction»sulla Medaglia d’Oro Gianfranco Paglia, l’eroedel combattimento del Pastificio del 2 luglio 1993, aMoga<strong>di</strong>scio (a proposito, in Somalia c’eravamo anchenoi granatieri, non <strong>di</strong>mentichiamolo).Tutto questo ci dovrebbe colmare <strong>di</strong> orgoglio e <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioneper la sensazione che finalmente ci si sta <strong>di</strong>nuovo accorgendo <strong>di</strong> noi, del nostro modo <strong>di</strong> essere, <strong>di</strong>quello che rappresentiamo.Purtroppo non è così.Le ristrettezze <strong>di</strong> bilancio, esasperate dalla crisi economicamon<strong>di</strong>ale, impongono nuove e più marcate contrazionie sacrifici al nostro Esercito, già <strong>di</strong>mezzato nelcorso degli ultimi anni, Di conseguenza le tanto apprezzateoperazioni <strong>di</strong> pace, che conduciamo con onorenelle più remote ed impervie località d’impiego, comporterannoturnazioni sempre più frequenti ed onerose(Il nostro Comando Brigata <strong>Granatieri</strong> è già <strong>di</strong> nuovo inEl Alamein - 25 <strong>ottobre</strong> <strong>2008</strong>. Il Presidente Napolitano all'internodel Sacrario. Sullo sfondo il Medagliere ANGS.linea dopo poco più <strong>di</strong> un anno dal rientro dal Kossovo.Da una parte ne siamo fieri, perché c’era stata una linea<strong>di</strong> pensiero che voleva escluderci da questi impegni operativiper limitare le nostre attività alla sola rappresentanza,ma dall’altra siamo preoccupati perché una scadenzacosì ravvicinata è segno <strong>di</strong> carenza <strong>di</strong> risorse a livellocomplessivo <strong>di</strong> Forza Armata).Contrazioni e sacrifici che i soldati sono pronti comesempre ad accettare in virtù del loro spirito <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplinae <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione, ma in tutto questo ci sono evidenti contrad<strong>di</strong>zioni,non si può continuare ad esaltare il valoreed il significato della nostra presenza nella storia e nellavita presente della nazione e nello stesso tempo ignorarele esigenze funzionali in<strong>di</strong>spensabili ad assicurare chel’opera delle Forze Armate si possa sviluppare compiutamente.Ma c’è <strong>di</strong> più, alle limitazioni gravissime chefinora sono state imposte si aggiunge adesso la minacciache migliaia e migliaia <strong>di</strong> volontari, cui era stato formalmentepromesso il mantenimento in servizio o ilpassaggio nelle Forze <strong>di</strong> Polizia, siano abbandonati aloro stessi dopo una permanenza alle armi che per nonpochi tocca gli 8 – 10 anni <strong>di</strong> attività. Un provve<strong>di</strong>mento<strong>di</strong> questo genere sarebbe il segno <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sprezzo sostanziale,non solo <strong>di</strong> quel minimo <strong>di</strong> sensibilità socialeche il costume del tempo ci impone, ma soprattutto delvalore <strong>di</strong> tutto ciò che rappresentiamo.A questa decisione tutti, dalle massime Autorità Militarial veterano delle Associazioni d’Arma al più giovanedei soldati, dobbiamo opporci con fermezza. In altri set-4


e<strong>di</strong>torialetori della vita nazionale, dal trasporto aereo alla scuola,la minaccia <strong>di</strong> licenziamenti o <strong>di</strong> semplice mancata immissione<strong>di</strong> nuovo personale ha provocato reazionispesso anche scomposte, ma certamente abbastanza rumorosee tali da suscitare l’attenzione e la preoccupazionedell’opinione pubblica. Non è ammissibile che cisi avvalga del tra<strong>di</strong>zionale decoro dei militari e del lororispetto per le Istituzioni per intervenire con una misurache può ad<strong>di</strong>rittura apparire punitiva. E questo proprionei riguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> coloro che tanto hanno meritato costituendol’ossatura e l’essenza stessa delle operazioni <strong>di</strong>pace che tanto merito e lustro hanno fatto conquistare estanno assicurando alla nostra Patria sulla scena internazionale,conferendoci un indubbio e rinnovato prestigio,nonostante qualche immagine meno esaltante offertada altri settori della società nazionale.Con lo spirito <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina che ci contrad<strong>di</strong>stingue, conla fiducia nei Valori che esprimiamo, non ci resta che coglierel’occasione delle festività <strong>di</strong> fine anno per esprimere,caloroso, l’auspicio che il 2009 sappia garantire ildovuto riconoscimento ai nostri giovani alle armi, aiquali ci sentiamo profondamente uniti per il passato trascorsocon le stellette e per la militanza presente nel nostroSodalizio.IL GENERALE BUSCEMI ELETTO PRESIDENTE NAZIONALE DI ASSOARMAIl nostro Presidente è il nuovo responsabile nazionale <strong>di</strong> ASSOARMA. Informiamo i nostri lettori conil comunicato ANSA che ha veicolato la notizia.ESERCITO: MARIO BUSCEMI NUOVO PRESIDENTE DI ASSOARMA(ANSA) - ROMA, 11 NOV - Mario Buscemi è stato eletto presidente del Consiglio nazionale permanentedelle associazioni d’Arma (Assoarma), l’organismo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento cui appartengono oltre trentaassociazioni <strong>di</strong> militari in congedo.Buscemi, generale <strong>di</strong> corpo d’armata della riserva e consigliere della Corte dei Conti, nel corso della suacarriera militare ha svolto servizio nei reparti granatieri, carristi e paracadutisti. Laureato in Scienze politichee in Scienze strategiche, è stato sottocapo <strong>di</strong> Stato Maggiore dell’Esercito e vanta una grossa esperienzamaturata in campo nazionale e internazionale.Come primo atto del suo mandato, Buscemi ha rivolto un caloroso ringraziamento al suo predecessore, ilgenerale <strong>di</strong> corpo d’armata Giuseppe Calamani, che ha retto la carica per oltre <strong>di</strong>eci anni.Il neo presidente, ha assicurato il suo impegno per continuare ad agire in perfetta sinergia con le ForzeArmate e con i vertici politico-militari della Difesa.(ANSA).Al generale Mario Buscemi, le più vive felicitazioni da parte <strong>di</strong> tutta la famiglia dei bianchi alamari.5


e<strong>di</strong>toriale6


attualitàPRESENTATO A TORINOIL CALENDESERCITO 2009La nostra testata, tramite il presidente delComitato organizzatore del XXIX Raduno PierAndrea Ferro e l’estensore <strong>di</strong> questa nota, ha partecipatoalla conferenza stampa <strong>di</strong> presentazionedel Calendesercito 2009 tenuta il 26 novembre<strong>2008</strong> presso la Regione militare Nord a Torino.Il comandante, generale Franco Clavarezza, nellasua introduzione ha simpaticamente segnalato lapresenza, insieme a numerose cariche militari, deirappresentanti delle Associazioni d’Arma perché«…l’Esercito non è solo quello in <strong>di</strong>visa» e le associazioniforniscono una collaborazione sempre validaed assai apprezzata.Bella l’idea portante del calendario che illustra lemissioni del nostro Esercito: FormAzione e cioèFormazione del personale e Azione sul campo. Le artistichefotografie che accompagnano i vari mesi,documentano anche la presenza femminile che sista progressivamente espandendo in tutte le specialità.Per illustrare i processi formativi dei quadri hannoparlato il colonnello Dante Zampa, comandante deicorsi della Scuola <strong>di</strong> Applicazione ed il prof. LuigiBonanate, coor<strong>di</strong>natore civile <strong>di</strong> tutta la <strong>di</strong>dattica.Per raccontare un significativo esempio <strong>di</strong> azionesul campo, ci sono state due testimonianze: il generaleFederico Bonato, comandante della brigataalpina Taurinense appena rientrato dall’Afganistaned il dott. Davide Gariglio, presidente delConsiglio regionale del Piemonte.Quest’ultimo, in particolare, ha svolto un interessantissimointervento in cui ha raccontato la suaesperienza a Kabul per l’inaugurazione del poliambulatorioche la brigata Taurinense ha ivi costruitocon materiali forniti proprio dalla RegionePiemonte.In quella sede ha potuto verificare <strong>di</strong> persona le capacitamanageriali e organizzative delle nostreForze Armate nonché la qualità del loro interventosul territorio in favore delle popolazioni locali.Un lungo applauso ha salutato queste parole <strong>di</strong>apprezzamento e <strong>di</strong> speranza.CIMBI7


attualitàattualitàONORE AL GENERALE FRANCESCHINIIl generale Luigi Franceschini è uno degli ultimiufficiali dei <strong>Granatieri</strong> che parteciparono ai combattimentiper la Difesa <strong>di</strong> Roma.Nella celebrazione del 60° anniversario, un notoquoti<strong>di</strong>ano nazionale titolò su sei colonne. «ARoma i sessanta anni della Difesa dell’8 settembre:Celebrazione a metà». Il giornalista con quel titolodenunciò il fatto che, nel corso della celebrazione,non era stato consentito <strong>di</strong> parlare proprio al generaleFranceschini – unico testimone presente – eal suo posto si dette la parola a due non meglioidentificati giovanotti.Quest’anno qualcosa è cambiato. Il generaleFranceschini, sedeva sul palco delle autorità ed èstato ringraziato, fra gli applausi dei presenti, dalsindaco Alemanno nel corso della sua allocuzione.All’anziano reduce il sindaco ha voluto donare,nell’incontro avvenuto nella caserma Gan<strong>di</strong>n, unatarga in argento. Revisionismo? No, solo affermazionedella verità storica.ADUNATA NAZIONALE DEI GRANATIERI NEL 350° ANNIVERSARIODELLA FONDAZIONE DEL CORPO TORINO 17 - 19 APRILE 2009Il Comitato organizzatore, presieduto dal granatiere Pier Andrea Ferro, con la collaborazione <strong>di</strong> ValterCostamagna, presidente della Sezione <strong>di</strong> Torino e sotto l'alta vigilanza <strong>di</strong> Sebastiano Gallo, Presidente delCentro regionale Piemonte, sta lavorando alacremente per organizzare lo storico evento. In data 5 novembre,il Segretario nazionale, Antonio Lattanzio, ha raggiunto la sede <strong>di</strong> Torino per mettere a punto ilprogramma finale e verificare la <strong>di</strong>sponibilità delle risorse locali <strong>di</strong>sponibili per la realizzazione dell'evento.Il generale Buscemi, da poco nominato Presidente <strong>di</strong> ASSOARMA, si sta impegnando con lo Statomaggiore dell'Esercito per dare alla ricorrenza una valenza <strong>di</strong> Forza armata, <strong>di</strong> quella Forza Armata -l'Esercito - che riven<strong>di</strong>ca l'origine delle sue tra<strong>di</strong>zioni alla costituzione del Corpo dei <strong>Granatieri</strong>.Il programma <strong>di</strong> massima, sul quale si sta lavorando per la messa a punto, prevede una serie <strong>di</strong> attivitàche vanno dalle ore 11,30 della giornata <strong>di</strong> venerdì 17 aprile, alle ore 13,00 del giorno 19 aprile quando siterrà il "convivio associativo" a chiusura del Raduno.Tutti gli aspetti "logistici"relativi alle sistemazioni alberghiere, verranno curati dalla societàIL SOLLEONE <strong>di</strong> EASY NITE - Via Paolo Sacchi, 22 - 10128 TORINO telefono 011 5634241 e FAX 011 542940,e-mail: <strong>di</strong>rezione@easynite.it . Sarà cura della Presidenza nazionale far pervenire ai soci tutte le informazionioccorrenti.L'INNO NAZIONALE IN CAMPIDOGLIOUna mozione, presentata dal Consigliere Antonino Torre evotata alla unanimità, ha statuito che all'inizio <strong>di</strong> ogni sedutadel Consiglio comunale venga suonato l'inno nazionale.Una delle motivazioni addotte dal presentatore è stataquella «<strong>di</strong> dare una risposta concreta a quegli sprovvedutiche ancora <strong>di</strong>leggiano i simboli dell'unità nazionale quali iltricolore e l'inno <strong>di</strong> Mameli, il giovane studente genoveseche spese la propria vita proprio a Roma, durante le giornateesaltanti della Repubblica romana del 1849».L'iniziativa ha avuto un gran<strong>di</strong>ssimo successo che ha travalicatoi confini nazionali.10


evi e liete brevi e liete45° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIOIl 13 luglio <strong>2008</strong>, i coniugi Giovanni e Teresa Arfinengo hanno festeggiatoil loro 45° Anniversario <strong>di</strong> matrimonio.Giovanni è uno dei soci granatieri fondatori, purtroppo l’unicorimasto, della Sezione <strong>di</strong> Alba dove ricopre importanti incarichi<strong>di</strong>rettivi.Smagliante traguardo raggiunto felicemente e, quel che ancheconta, in gran forma per la gioia dei convenuti, perché Giovannie Teresa si sono voluti bene e sono stati ben voluti e se lo sonomeritato.Tenuto anche conto che la vita non sempre gli è stata generosa,portandogli via un figlio, hanno saputo essere una famigliamolto unita e fiera <strong>di</strong> appartenere alla ANGS.Gli amici <strong>Granatieri</strong> particolarmente onorati perché li hanno volutovicini in questa meravigliosa giornata, per il tramite <strong>di</strong> chiscrive, rinnovano i più vivi e sinceri auguri.Tallone Clau<strong>di</strong>oNOZZE D’ORONella foto ve<strong>di</strong>amo il granatiere Perno e la suaSignora all’uscita del Duomo <strong>di</strong> Grosseto.Il granatiere Lodovico Perno e la signora Rita hanno festeggiato ungrande traguardo: i cinquanta anni <strong>di</strong> matrimonio. Grande giornatail 21 settembre scorso. a Grosseto, gli auguri vengono fatti dai granatieridella sua nuova Sezione, quella <strong>di</strong> Alba (CN), perché non tuttisanno che il Lodovico non è toscano <strong>di</strong> origine, ma piemontese <strong>di</strong>Treiso, paese della provincia <strong>di</strong> Cuneo. La sua storia è lunga <strong>di</strong> ben60 anni <strong>di</strong> <strong>Associazione</strong>; negli anni 50 chiamato alle armi, andò aRoma nel 1° Reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna. Come ben si sa,l’Italia era in piena ricostruzione dopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale,suo papà Sebastiano uno dei tanti Giovani del ‘99, avendo sei figli tremaschi e tre femmine, aspettava con ansia il ritorno del figlioLodovico da militare per ricostruire il futuro della sua famiglia,senza vergogna <strong>di</strong>rlo una famiglia conta<strong>di</strong>na con una grande volontà<strong>di</strong> rinascere. Comprò terra, per il ritorno del figlio, per estendere lapiccola proprietà e tirar su la famiglia, ma cosa successe in quei mesi<strong>di</strong> militare? Il Ludovico, fece l’attendente ad un colonnello, che avevauna grossa tenuta nella Maremma <strong>di</strong> Grosseto, e venendo a conoscenzache era <strong>di</strong> origini conta<strong>di</strong>ne ed era un esperto nella conduzioneagricola, gli propose dopo il militare <strong>di</strong> condurre la sua proprietà. E cosi fu, e ancor oggi il Perno per ritornarealla sua casa originaria deve ritornare in Piemonte. Però! Iniziò una vita e una carriera che forse neanche luicredeva. Restando in Toscana, conobbe Rita, si sposò, da agricoltore che era, fece prima il metronotte, poi cominciòla sua carriera da impren<strong>di</strong>tore, iniziando l’attività <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> generi per la pulizia per la casa e poi industrialeda una piccola stanzetta nel centro <strong>di</strong> Grosseto, fino a <strong>di</strong>ventare uno dei più gran<strong>di</strong>, se non il più grande,riven<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> quei generi nella provincia, fornendo ospedali, alberghi, ristoranti, supermercati e negozi. Nelmentre ebbe due meravigliose figlie, Aurora e Rossella che gli hanno dato ben sette nipoti. Questa è una delletante storie <strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> che si sono fatti da se.Tanti auguri Zio Vico e Zia Rita dal vostro nipote Sebastiano e da tutti i <strong>Granatieri</strong> Piemontesi e d’Italia. Ancoraaltri cinquanta anni <strong>di</strong> vita insieme nell’amore e nella salute.Sebastiano GalloFIORI D’ARANCIO A CORATODurante l’estate i granatieri <strong>di</strong> Corato hanno potuto festeggiare gioiosamente i soci De Palma, Marzocca e Fiore,genitori dei rispettivi figli Anna Maria, Cataldo e Valentina convogliati felicemente a nozze.Agli sposi, ed alle rispettive famiglie, rinnoviamo ancora una volta i più fervi<strong>di</strong> auguri non solo da parte dei soci<strong>di</strong> Corato, ma anche <strong>di</strong> tutti i granatieri d’Italia.Giucal11


alamari con le stellettealamari con le stelletteIL COLONNELLO LORENZO GAJANI BILLI ÈIL 94° COMANDANTE DEL 1° REGGIMENTOGRANATIERI DI SARDEGNAIl colonnello Lorenzo Gajani Billi è nato a Roma il18 gennaio 1966. Dopo la maturità classica ha frequentatoil 166° Corso «Dignità» pressol’Accademia Militare <strong>di</strong> Modena (comandato dalcompianto tenente colonnello dei <strong>Granatieri</strong>Cesare Augusto Genco) e la Scuola <strong>di</strong> Applicazione<strong>di</strong> Torino. Subito dopo, ha frequentato ilCorso tecnico applicativo presso la Scuola <strong>di</strong>Fanteria <strong>di</strong> Cesano dalla quale è uscito con il grado<strong>di</strong> tenente ed è stato assegnato al 1° battaglionemeccanizzato «Assietta», dove ha svolto gli incarichi<strong>di</strong> comandante <strong>di</strong> plotone fucilieri in 1ª compagniae <strong>di</strong> vice comandante <strong>di</strong> compagnia e comandante<strong>di</strong> plotone nella 4ª compagnia mortaipesanti da 120 mm., della quale ha poi assunto ilcomando.Dal 1992, allorquando il 1° btg. ha assunto nuovamentel’or<strong>di</strong>namento reggimentale e l’attuale denominazione<strong>di</strong> 1° reggimento «<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong>Sardegna», sino al 1994 ha comandato dapprima la4ª Compagnia mortai da 120 e quin<strong>di</strong> la 32ª compagniaarmi <strong>di</strong> sostegno, erede moderna delleeroiche tra<strong>di</strong>zioni del 32° battaglione controcarri.Nell’ambito dello stesso reggimento ha poi svoltol’incarico <strong>di</strong> capo ufficio Logistico e <strong>di</strong> comandante<strong>di</strong> <strong>di</strong>staccamento, quando nel 1997 lo stesso reggimentoè stato impegnato per l’Operazione «VespriSiciliani» a Caltanissetta.Nell’anno accademico 1996 - 97, ha frequentato il123° Corso <strong>di</strong> Stato Maggiore presso la Scuola <strong>di</strong>Guerra <strong>di</strong> Civitavecchia.Durante il suo quasi decennale periodo <strong>di</strong> permanenzaal Reggimento ha partecipato a ben n. 5turni operativi in Sicilia per la già citataOperazione «Vespri Siciliani», nonché a numerosialtri impegni addestrativi, operativi e <strong>di</strong> rappresentanza(ad es. oltre n. 100 turni <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a alPalazzo del Quirinale).Nel 1998, il colonnello Gajani Billi è stato assegnatoallo Stato Maggiore della Difesa, ove ha dapprimasvolto l’incarico <strong>di</strong> Ufficiale addetto allaSezione Progetti e Programmi <strong>di</strong> ammodernamentoe rinnovamento dell’Ufficio Ricerca eSviluppo del IV Reparto - Logistica eInfrastrutture e, dopo aver frequentato il 2° Corso<strong>di</strong> qualificazione pre - ISSMI, il 3° Corso Superiore<strong>di</strong> Stato Maggiore Interforze ed il 2° Corso perConsiglieri giuri<strong>di</strong>ci nelle F.A. presso l’IstitutoSuperiore <strong>di</strong> Stato Maggiore Interforze <strong>di</strong> Romanegli anni accademici 1999 - 2000 e 2000 - 2001,l’incarico <strong>di</strong> Ufficiale addetto alla 3ª Sezione Re. St.Av. Personale <strong>di</strong> Truppa dell’Ufficio Reclutamento,Stato e Avanzamento del I Reparto -Personale.Nel 2004 è stato assegnato all’80° Reggimento addestramentovolontari «Roma» <strong>di</strong> Cassino ove hasvolto l’incarico <strong>di</strong> Comandante del battaglioneaddestrativo e responsabile del 9° Corso sergenti edei Corsi <strong>di</strong> addestramento basico per VFB.Nel 2005 è stato assegnato nuovamente all’UfficioRe. St. Av. dello Stato Maggiore della Difesa inqualità <strong>di</strong> ufficiale addetto e da febbraio a settembre2006 ha prestato servizio presso ilComando NATO <strong>di</strong> KFOR in Pristina (Kosovo)12


alamari con le stellettealamari con le stellettecon l’incarico <strong>di</strong> Deputy Director of Staff durante ilperiodo <strong>di</strong> comando italiano <strong>di</strong> KFOR (del Gen.C.A. Giuseppe Valotto - attuale Comandante delCOI).Dall’<strong>ottobre</strong> 2006 all’agosto del corrente anno hasvolto l’incarico <strong>di</strong> Capo della 3ª sezione Re. St.Av. Personale <strong>di</strong> Truppa presso lo Stato Maggioredella Difesa.Promosso colonnello il 1° luglio <strong>di</strong> quest’anno, dal5 settembre scorso è <strong>di</strong>ventato il 94° Comandantedel 1° Reggimento «<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna».Il colonnello Lorenzo Gajani Billi è laureato inScienze Strategiche, ha conseguito un Master <strong>di</strong> 2°livello in Stu<strong>di</strong> Internazionali Strategico - Militaried un Master in Peacebuil<strong>di</strong>ng e Gestione dellecrisi. Ottimo conoscitore della lingua inglese,vanta tra le sue decorazioni la Croce d’oro per venticinqueanni <strong>di</strong> servizio militare, la Croce commemorativaitaliana per l’Operazione «JointEnterprise» in Kosovo, la NATO non-article 5Medal, la Croce commemorativa per Operazioni<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico per l’Operazione «VespriSiciliani». È sposato dal 9 maggio 1998 con laSignora Antonella.Carissimi lettori de «Il Granatiere»,ho assunto recentemente, lo scorso 5 settembre, il comando del prestigioso 1°Reggimento «<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna» e non vi ho ancora in<strong>di</strong>rizzato il mio saluto. Debbo<strong>di</strong>re che sento intimamente assai forte il peso e la responsabilità dell’elevato onore chemi è stato assegnato, ma insieme alla responsabilità dell’incarico sento anche unagrande gioia ed un immenso entusiasmo per aver coronato quello che quando sono entratogiovane tenente d’Accademia nella Caserma «Gan<strong>di</strong>n», sede dell’allora 1° battaglione<strong>Granatieri</strong> meccanizzato «Assietta», pensavo fosse solo un sogno <strong>di</strong>fficilmenterealizzabile. Ed invece eccomi qui con i gra<strong>di</strong> del Colonnello Comandante, ma con l’entusiasmoe l’ardore <strong>di</strong> quel giovane tenente d’Accademia.In questi momenti credo non sia giusto fare proclami o gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni d’intenti,anche perché la loro realizzazione molto spesso non <strong>di</strong>pende dalla nostra volontà e nonè bene che il Comandante faccia promesse che non è sicuro <strong>di</strong> poter mantenere.Ritengo invece doveroso fare l’unica promessa che credo davvero sarò in grado <strong>di</strong> mantenerefino all’ultimo giorno del mio periodo <strong>di</strong> comando: vi garantisco <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carmi albene ed agli interessi dell’Istituzione e del Reggimento con tutto il mio impegno, tutta lamia de<strong>di</strong>zione, tutto il mio senso del dovere ed il mio spirito <strong>di</strong> servizio, ma anche contutto il mio cuore, tutta la mia mente e tutte le mie capacità: in poche parole, con tuttome stesso, senza alcun risparmio.Non ho altro da <strong>di</strong>rvi se non in<strong>di</strong>rizzarvi il mio più affettuoso e caloroso saluto.A me le Guar<strong>di</strong>e!Col. Lorenzo GAJANI BILLI94° Comandante1° Reggimento “<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna”13


storiastoriaDALL’ALBUM DEI RICORDI FOTOGRAFICIDEL CENTRO REGIONALE ABRUZZOLe foto si riferiscono alla visita del 17 luglio 1960 dei granatieri veterani abruzzesi al 1° reggimento<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna al Campo d’arma <strong>di</strong> Palena (CH) delle esercitazioni estive.Guidati dal generale Tullio Gervasoni, segretario nazionale dell’associazione, e dal granatiere GiovanniScarpelli, presidente del centro regionale Abruzzo, furono ricevuti dal colonnello Antonio CarminaNovello.Con l’occasione, si resero gli onori alla ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> guerra custo<strong>di</strong>ta in un’apposita tenda vigilata.14


storiastoriaONORATI A TRIESTE I GIOVANI IRREDENTI VOLONTARINELLE FORZE ARMATE ITALIANEAcquaforte, ritratto <strong>di</strong> Giani Stuparich - eseguito dall'amicoFrancesco Chiappelli classe 1936.I giovani <strong>Granatieri</strong> - e anche i meno giovani – debbonoconoscere i predecessori protagonisti dellastoria e delle tra<strong>di</strong>zioni del Corpo <strong>di</strong> cui vanno fieri.Nei giorni scorsi si è svolta a Trieste una solenne cerimoniasignificativa per onorare i 302 giovani animosi«irredenti» giuliani, istriani e dalmati loromalgrado «sud<strong>di</strong>ti austro-ungarici» che allo scoppiodella guerra 1915-1918 espatriarono clandestinamentee si arruolarono volontari nelle file delleForze Armate italiane. Intendevano combattere perla libertà della loro terra e l’unione alla PatriaItaliana.Un corteo d’imbarcazioni imban<strong>di</strong>erate ha trasportatoal largo del golfo <strong>di</strong> Trieste, le autorità istituzionali,i soci delle organizzazioni combattentistichee d’Arma e molti citta<strong>di</strong>ni.Formato un circolo, un annunciatore ha nominatoad alta voce i 302 «irredenti» volontari e contemporaneamente,per ognuno, è stata lanciata in mareuna rosa rossa.Nei due Reggimenti della valorosa brigata<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna che si coprirono <strong>di</strong> gloriavennero inquadrati alcuni <strong>di</strong> tali volontari, confalso cognome; tra essi i fratelli triestini Gianni eCarlo Stuparich, l’uno laureato e il secondo universitario,a Firenze. Alla fine <strong>di</strong> maggio 1915, subitodopo l’entrata in guerra, fuggirono e si presentaronoal Deposito del 1° <strong>Granatieri</strong> a Roma avendosaputo che il Reggimento aveva il compito <strong>di</strong> marciareverso Trieste.Furono arruolati indossando fieramente gliAlamari e combatterono subito dopo in prima lineada prima da semplici <strong>Granatieri</strong> e poi da Sottotenenti.Per la <strong>di</strong>serzione e lo schieramento tali «volontari»erano passibili <strong>di</strong> condanna a morte perimpiccagione. Perciò il sottotenente Carlo Stuparich,il 30 maggio 1916 sul Monte Cengio, ormai accerchiatoe sopraffatto a seguito <strong>di</strong> sanguinosicorpo a corpo, voltò la pistola contro la sua tempiaper non essere catturato dal nemico. Fu decorato <strong>di</strong>Medaglia d’Oro al valor militare, come il fratellomaggiore Gianni, che fu catturato il giorno doponegli stessi luoghi.Gianni Stuparich, poi esimio letterato, così ricordòalatamente il tragico episo<strong>di</strong>o del fratello nel libroColloqui con mio fratello:«.... Nel pomeriggio cupo quel caporale. chiese <strong>di</strong>me. Sul lettuccio stavo sdraiato affranto, e rabbrivi<strong>di</strong>isotto il presentimento. Parlò, ch’io lo incalzavosempre più stretto e freddo. Disse il vero e iodubitavo. Che un’isola avanti eravate sin dal mattinoaccerchiati <strong>di</strong> fuoco e intorno ingorgava il nemicorabbioso per non potersi gettare sulla nostra<strong>di</strong>fesa e fulminava sì che in pochi rimasti tu, piantato,quasi inumano agli invocanti rispondevi: quisi rimane. Una pattuglia era per via con l’or<strong>di</strong>ne:non bastava così, ma non fu ar<strong>di</strong>ta e vi lasciò all’ignoto,importando più a lei le sue piccole viteche il tuo grande coraggio. S’annerò l’aria, <strong>di</strong>luviòcome se il cielo, poi che non reggeva il cuore agliuomini, lui volesse proteggervi. Ma tu... nelnuovo sereno coi tuoi occhi vedesti che bastavadavvero e, solo aiuto austero a te stesso, <strong>di</strong>etrouno spigolo bianco <strong>di</strong> roccia ti portasti e le pallenemiche incolume ti lasciarono in questo passaggio,perchè tu potessi appoggiare il pugno armatoalla tempia e rotolar giù avvolto nella tuamantellina!... Il volontario, per non cader in mandel nemico».Giovanni Scarpelli16


storia storiaDOPO TAKROUNAForse è <strong>di</strong>fficile comprendere la storia dei <strong>Granatieri</strong> e,infatti, qualcuno mette in dubbio questa o quella pagina:non ha compreso, o non vuol capire. I <strong>Granatieri</strong>ci sono sempre, da per tutto e si comportano, sempre,con onore.Ma ad Augusta non ce n’erano proprio. Errore, perchéuno c’era e non si è arreso; un solo ufficiale dei<strong>Granatieri</strong> in quel guazzabuglio <strong>di</strong> cannoni messi alla rovescia:tutti contro il mare; ma se l’attacco si fosse sviluppatoda parte <strong>di</strong> terra? In effetti fu proprio così, ed icannoni neppure spararono. Così l’hanno raccontata.In Istria, però, dopo l’8 settembre, non ce n’era neppureuno. Errore ancora una volta, perché ce n’erano due,uno dei quali, un Granatiere semplice, s’era messodalla parte sbagliata e, infatti, non se ne gloriò. L’altroero io. Punto.Ma a Takrouna? In quell’ultima battaglia in Africa c’eranoanche i <strong>Granatieri</strong>, pochi s’intende, nel grandemucchio <strong>di</strong> unità <strong>di</strong>sfatte dai combattimenti, ma ancorain grado <strong>di</strong> lottare, certi solo della sconfitta. Ce n’eranoalcuni anche del 3° <strong>Granatieri</strong>, già con la compagniaVolontari Universitari, ed uno, in un ultimo eroicoquanto sublime assalto, si buscò una cinquantina <strong>di</strong>schegge, per via <strong>di</strong> una bomba che era andata ad esplodergliproprio davanti. Per tutto il resto della sua vita,oltre a fare l’avvocato e a giocare al pallone, dovetteogni tanto andare all’ospedale per farsi estrarre unadelle riaffioranti schegge. L’altro, invece, ebbe più fortunae all’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> resa rimase in pie<strong>di</strong> e finì prigionieronegli USA, per una manciata buona <strong>di</strong> anni. Tuttigentil uomini i carcerieri statunitensi.Il sottotenente Gino Deserti era già sposato, allora, conla cara Dora Veronesi, un bel fiore, il cui sorriso fusempre un po’ triste, per tutte le traversie che la accompagnarononella vita. La perfi<strong>di</strong>a dei vincitori, nonostantele precise norme della CRI, per tutto il tempodella prigionia non solo non spedì le regolamentari letterealla moglie che il prigioniero Deserti scriveva, maneppure provvide a far recapitare allo stesso le lettereche la moglie gli inviava. Una cattiveria ignobile, oltreche stupida.Poi la guerra ebbe termine, molto male per l’Italia, nonostantel’eroismo <strong>di</strong> quell’ultimo pugno <strong>di</strong> soldati, arroccatisullo spuntone <strong>di</strong> roccia <strong>di</strong> Takrouna, e che horivisto varie volte assieme al capitano Mario LeonidaPoliti, ormai generale quando <strong>di</strong>venimmo amici a casa<strong>di</strong> Deserti, proprio, accolti dal sorriso un po’ amarodella gentile signora Dora. Ma come fare a tratteneredall’allegro <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne quei reduci che si riunivano aBologna? Per giunta, in quella casa, trovavi bottiglie daogni parte e le bottiglie, si sa, sono fatte per essere stappate,soprattutto se Mario Bianchi e Giovanni Falegavevano già cantato e ballato la «Bella Gigogin».Il generale Politi in<strong>di</strong>cava il campo della battaglia e quac’erano i resti dei Giovani Fascisti, al cui fianco anch’ioavevo combattuto dalle parti <strong>di</strong> Tobruk; più in là c’eranoquelli della «Trieste», della «Pistoia» e delle altre<strong>di</strong>visioni; persino pochi tedeschi e qualche batteriadella contraerea giunta sul posto via aerea. C’era ancheil giovane Basilisco, che suo padre aveva trattenuto perla giacca fino all’ultimo e che era morto mentre montavai pezzi. Triste destino d’un bravo ragazzo.Si combatté sino alla mattina del 13 maggio 1943, aquota 141 e all’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> resa si lanciarono all’assaltoper conquistare una cima. In avanti, avanti ancora, edun’ultima bomba che ti scoppia davanti.Strano questo nostro mondo ed ecco che due dei protagonistidella storia decidono <strong>di</strong> andarsene quasi contemporaneamente,chiudendo la partita perché gli annisono andati avanti e, per il generale Politi non c’è più,come per tutti gli altri, quell’invito a pranzo a Bolognada Deserti, venti in tutto, da ogni parte d’Europa, masoltanto amici <strong>di</strong> gran fede e parole <strong>di</strong> comunanza nelricordo dei <strong>di</strong>partiti, sempre più numerosi, tanto cheera <strong>di</strong>fficile, al padrone <strong>di</strong> casa, metterne assieme venti.Non era <strong>di</strong>fficile alla gentile signora Dora tirar fuoridalla messe dei ricor<strong>di</strong> un ultimo sorriso, anche nelpensiero <strong>di</strong> questa storia, che parte da tanto lontano evia via si ferma.So che è <strong>di</strong>fficile il conforto, ma ti sono vicino, assiemeall’affetto <strong>di</strong> tutti gli altri <strong>Granatieri</strong> della CompagniaUniversitaria, quelli che sono rimasti ma che, alla fine,si ritrovano tutti in fila, come al tempo <strong>di</strong> Quattrini e <strong>di</strong>Rosini, fino a Takrouna. Siamo sempre e continueremoad esserlo, una grande e bella famiglia. Noi.Luigi Papo de MontonaL’autore de<strong>di</strong>ca l’articolo al ricordo della signora DoraVeronesi, moglie del granatiere Gino Deserti, e del generaleLeonida Politi, valoroso comandante a Takrouna,scomparsi ultimamente.17


storiastoriaLA PANCHINA NON SI ADDICE ALLE MUSELa storia della Grecia moderna si è avvolta sui fusi<strong>di</strong> due gran<strong>di</strong> temi: quello dell’affrancazionedall’Impero Ottomano, del quale era parte; e quellodell’affermazione <strong>di</strong> una lingua popolare rispetto aquella ufficiale e dotta che si usava negli e<strong>di</strong>tti e neitribunali, ma che la gente non comprendeva più.Sicché è vano, per i visitatori stranieri, cercare nellalingua corrente - e più ancora in quella parlata chenella scritta, una parentela con il greco classico deigran<strong>di</strong> filosofi, trage<strong>di</strong>ografi e persino… <strong>di</strong> GiulioCesare. Già, perché quella greca era la lingua (oggisi <strong>di</strong>rebbe veicolare, ma talvolta anche «snob») deiromani importanti, tanto che il famoso: «tu quoque,Brute, fili mi» pare non sia mai stato detto, perchéCesare l’avrebbe detto, invece, in greco.E’ vano, dunque, per un turista d’oggi, cercare somiglianzetra la lingua greca stu<strong>di</strong>ata al liceo, equella moderna, salvo che nelle ra<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> molte parole(parlo più dello scritto che dell’orale) e questovale per il mondo intero, che tanto deve alla culturae alla civiltà ellenica.Veniamo. però, al sodo, scusandoci della lunga premessa«eru<strong>di</strong>ta» che è, invece, confessione <strong>di</strong> comunissimaignoranza.La parola che qui ci interessa è: «Euzoni». Sono i soldatigreci <strong>di</strong> antica tra<strong>di</strong>zione, quelli che indossanoun gonnellino, per intenderci. La parola - ma quiuseremo arbitrariamente il nostro alfabeto, per purasemplicità - si scrive così; anzi, per ulteriore precisazione,i greci la scrivono: «Euzonoi», ma la pronunciano:Eftoni, con l’accento sulla «E», mentre la vocale«u» è <strong>di</strong>ventata una consonante «f».Lo stesso vale per il nome (strano e raro) <strong>di</strong>Eleuteria e per la parola Eucarestia, che i greci pronunciano,rispettivamente, «Elefterià» ed «Efcaristòs»e sono le parole più belle e comuni che significano«libertà» e «grazie».Sono, gli Euzoni (<strong>di</strong>ciamolo pure all’italiana) truppescelte <strong>di</strong> fanteria (Treccani) o <strong>di</strong> fanteria leggera(Zingarelli), la cui strana uniforme (fez, manichesbuffate, gonnellino a pieghe, calze a tutta gamba egrosse calzature ornate sul davanti con un vistosopompon) si perde nella notte dei tempi della lottaper l’in<strong>di</strong>pendenza (inizi dell’800).Gli Euzoni sono addetti alla guar<strong>di</strong>a d’onore al monumentoai caduti ed al Palazzo del Parlamento,nella cui facciata quello è inserito, nella più importantepiazza <strong>di</strong> Atene (Syntagma = Costituzione),Reparto Euzoni mentre sfila.Soldati Euzoni nelle loro caratteristiche calzature.dalla quale si <strong>di</strong>partono le strade che attraversano ilcentro metropolitano e quelle che portano alle <strong>di</strong>verseperiferie verso l’interno dell’Attica o verso ilmare.Il servizio degli Euzoni consiste nell’alternarsi <strong>di</strong>immobilità statuarie sull’ «attenti» e sul «riposo» e<strong>di</strong> muoversi con lunghi passi lentissimi e stu<strong>di</strong>ati,nei quali ha gioco, persino, l’articolazione dei pie<strong>di</strong>,con relativi zoccoli.Insomma, si tratta <strong>di</strong> un servizio inappuntabile,reso con un massimo <strong>di</strong> solennità; e così il cambiodella guar<strong>di</strong>a (domenicale) nell’avvicendamento <strong>di</strong>due compagnie in alta uniforme, con banda musicaleche intona l’inno nazionale che parla <strong>di</strong>«Elefterià» (scritto a modo nostro). E c’è sempre ungrande pubblico, emozionato e plaudente, perchél’inno è bello e cantato come va.Escludendo, però, questa cerimonia solenne, laguar<strong>di</strong>a d’onore degli Euzoni restò in vigore anchedurante l’occupazione militare italiana, dalla primaveradel 1941 all’estate del 1943. Concessione del18


storia storiaAvvicendamento della guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Euzoni in alta uniforme.comandante dell’XI Armata, il generale Geloso, unsiciliano intelligente e prudente. E sensibile all’onoremilitare, perché era stato innegabile il valoredel soldato greco contro <strong>di</strong> noi, sul fronte albanese,anche se la guerra (un pò come sarebbe accaduto anoi stessi, dopo l’ otto settembre) s’era conclusa conlo sbandamento dell’esercito greco, una volta che itedeschi l’avevano preso alle spalle sfondando lafrontiera con la Bulgaria, in<strong>di</strong>fesa. Ed, a questopunto, non c’era più rime<strong>di</strong>o, se non il «si salvi chipuò».S’era salvato, <strong>di</strong> quel valoroso esercito, solo il repartodegli Euzoni. E gli italiani, come s’è detto, neavevano ripristinato il servizio in onore dei caduti.Ci è amaro ricordare che, dopo l’armistizio dell’8settembre del ‘43, era decaduto a Roma il serviziodella guar<strong>di</strong>a d’onore al sacello del Milite Ignoto,sul Vittoriano. Ciò che sarebbe durato ancora per<strong>di</strong>versi anni, forse quattro o cinque (si potrebberoconsultate i giornali dell’epoca) ben oltre l’occupazionemilitare tedesca <strong>di</strong> Roma, ma anche dopo chesi era ricostituito l’Esercito italiano e mentre la «sovranitàmorale» l’aveva avocata a sé la Resistenza,neghittosa e <strong>di</strong>ffidente verso qualsiasi espressionemilitarista, fosse pure la guar<strong>di</strong>a d’onore al MiliteIgnoto, che tutti i caduti rappresenta simbolicamente.Il questo «ufficio» si avvicendano, attualmente,come già in passato, militari delle <strong>di</strong>verse Armi,ciascuna <strong>di</strong> esse con le proprie formalità; ciò checomporta anche, inevitabilmente, <strong>di</strong>suguaglianze,ma altresì - dentro queste - talvolta <strong>di</strong>scordanze epersino scarsa marzialità. E, giacché ci siamo, <strong>di</strong>ciamoloancora più chiaro: ad<strong>di</strong>rittura scarsa sensibilità,tanto che quel servizio era stato spunto, ad<strong>di</strong>rittura,in un recente passato <strong>di</strong> uno spot pubblicitario.Ma forse non è così mentre è vero, invece, che - permotivi <strong>di</strong> età - siamo ancora attaccati a quella vecchia,assurda scuola che pre<strong>di</strong>cava: «La forma è sostanza».Una sciocchezza? Forse. Ma forse no, che «riciccia»in questi tempi con il trionfo del «design», esaltazionedella forma e, come tale, un<strong>di</strong>cesima o, forse,do<strong>di</strong>cesima arte. Senza Musa, però, perché in panchinanon ce ne sono più.Mario HolzerGASTONE PUNTIN:UN GRANATIERE, UN CAMPIONEDopo un lungo combattimento con la malattia,nello scorso agosto ci ha lasciato il granatiereGastone Puntin. Era nato a Ruda (UD) nel 1926 e risiedevaa Tapogliano (UD) a pochi chilometri daPalmanova.Ci legava non solo una parentela ma anche una reciprocaamicizia. Nel 1948 ha varcato il grande portonedella Caserma «Nazario Sauro», allora sededel 1° Rgt. <strong>Granatieri</strong>, per il servizio militare <strong>di</strong>leva. Da qualche anno si stava de<strong>di</strong>cando al pugilato,nella categoria dei pesi massimi, grazie amadre natura che lo aveva dotato <strong>di</strong> una imponentestatura e dal pugno mici<strong>di</strong>ale.Dopo nove anni, anche il sottoscritto avrebbe varcatolo stesso grande portone perché assegnatocome sergente allo stesso Reggimento e, quin<strong>di</strong>,fummo accomunati nella stessa gloriosa specialità.Prima <strong>di</strong> svolgere il servizio <strong>di</strong> leva, Puntin avevaavuto l’emozione e l’onore <strong>di</strong> conoscere e incrociarei guanti, seppure per una esibizione, con un altrogigante friulano: Primo Carnera, in occasione <strong>di</strong>una celebrazione dell’avvenuta fine del conflittomon<strong>di</strong>ale in quel <strong>di</strong> Cervignano del Friuli. L’excampione del mondo, in visita ai parenti e alla suaterra dopo gli eventi bellici, aveva stretto una amiciziacon l’emergente pugile conterraneo. In tale occasione,unitamente ad un altro grande pugile,Erminio Spalla, avevano cercato <strong>di</strong> convincere nonsolo lui, ma soprattutto la madre <strong>di</strong> Gastone, a se-19


storiastoriaguirli in America per fare fortuna.Gastone, e soprattutto la madre, rifiutarono i consiglie la più che allettante proposta. Per Gastonenon deve essere stato facile rinunciare. Chissàquanto ci avrà pensato in seguito.Durante il servizio militare, aveva conosciuto unmanager che, in quanto a pugilato, sapeva il fattosuo: era Steve Klaus, quello che molti anni più tar<strong>di</strong>porterà al titolo mon<strong>di</strong>ale il triestino NinoBenvenuti.Anche da questo illustre personaggio ebbe l’invitoa trattenersi a Roma dopo il servizio militare, passareal professionismo e proseguire la boxe nellasua «scuderia».Puntin, anche se aveva frequentato la palestra, nonaveva molta simpatia per questo ambiente e ancormeno per gli allenamenti. All’odore del saponecanforato, del metile, delle creme per massaggi edel sudore preferiva quello della terra appenaarata, dell’erba tagliata, della stalla e dei suoi aiutantinel lavoro dei campi (mucche e cavalli).Continuò a combattere forte soprattutto della potenzadei suoi pugni fino alla conquista del titoloitaliano dei <strong>di</strong>lettanti. Nonostante le assenze dallapalestra riuscì comunque a combattere anche per iltitolo europeo. Prima <strong>di</strong> quell’incontro, con ogniprobabilità, nessuno si ricorda <strong>di</strong> quel tale Golia enemmeno del molto più famoso Carnera, che perseil titolo nonostante la gigantesca mole e il pugnodevastante. Un mingherlino, ma molto tecnico edastuto pugile, Max Baer, lo privò del titolo mon<strong>di</strong>ale.Puntin, invece, incontrò un tedesco che nonaveva il fisico statuario ed imponente del pugile.Senza dubbio però, dalla sua, aveva la costanza e ilsacrificio <strong>di</strong> frequentare assiduamente la palestra esoprattutto <strong>di</strong> far tesoro dei suggerimenti del suomanager e dei suoi allenatori. E così i colpi che dovevanoannientare il tedesco non arrivarono mai asegno. Andarono a segno quelli meno potenti, mapiù chirurgici del teutonico che chiuse la carrieradel nostro campione. Da allora, tornò il sereno nonsolo sul viso ma anche nell’animo <strong>di</strong> Gastoneperché un altro aveva deciso per lui <strong>di</strong> chiudere conla boxe e potersi de<strong>di</strong>care anima e corpo alla suavera passione: coltivare la terra.Il destino, purtroppo, aveva «organizzato» per luiun ultimo combattimento. Questa volta non 10 o 12riprese ma quattro lunghi anni. Ormai non era piùun peso massimo. Era <strong>di</strong>ventato un peso mosca. E’stato un incontro impari e solo il buon Dio lo risparmiòda altre sofferenze lanciandogli la spugna.Ciao Gastone, sfilerai sempre con le nostre insegneda Granatiere e come mio, nostro, campione.Gianni GrassiLA BANDIERA TORNA “A CASA”Era l’8 settembre 1943, nello sfacelo totale, senzapiù i comandanti a fianco delle loro truppe, unosconosciuto Maggiore dei <strong>Granatieri</strong> della caserma<strong>di</strong> addestramento <strong>di</strong> Parma, ebbe l’onore <strong>di</strong> salvarela Ban<strong>di</strong>era issata nello spiazzo delle esercitazioni:l’ammainò, la piegò e, poco prima <strong>di</strong> essere arrestatodai Tedeschi e condotto in Germania, la consegnòad un vicino <strong>di</strong> casa, il signor Carlo StortiGaiani, rientrato dalla Russia a causa <strong>di</strong> ferita.Il signor Storti ha conservato come una reliquia20


storia storiaquella Ban<strong>di</strong>era fino alla morte. Ora il figlio, il signorSeverino Storti Gaiani, ha deciso <strong>di</strong> restituirlaai <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna, perché possa trovare unadegna collocazione.Ed è così che, dopo una serie <strong>di</strong> infruttuose ricerchee grazie al Presidente del Circolo <strong>di</strong> Sardegna <strong>di</strong>I granatieri delle <strong>di</strong>verse sezioni riunuti alla cerimonia della restituzionedella Ban<strong>di</strong>era.<strong>ottobre</strong> <strong>2008</strong> in occasione dell’inaugurazione dellafesta della Sardegna a Vimercate, era presente unafolta rappresentanza <strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> provenientidalle sezioni <strong>di</strong> Monza e Brianza, Milano, Abbiategrasso,Legnano e Bergamo, oltreché il marescialloSilvano Domestici, comandante della locale stazionedei Carabinieri e un rappresentante dellaProvincia <strong>di</strong> Monza e Brianza.Carla PiniMonza Concorezzo e Vimercate, Salvatore Carta, ilTricolore è stato consegnato al Presidente della sezione<strong>di</strong> Monza e Brianza dell’A.N.G.S. perché vengapoi collocato nel Museo Storico dei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong>Roma, dove potrà ricordare alle generazioni futurela storia d’Italia, ma anche il sacrificio <strong>di</strong> tanti uominisconosciuti che hanno compiuto nel silenzio enel nascon<strong>di</strong>mento il loro dovere.Alla cerimonia <strong>di</strong> restituzione , tenutasi il giorno 1021


associativaattività associativaI TRE ARTICOLI CHE SEGUONO, PER ALCUNI PROBLEMI ORGANIZZATIVI, NON SONO STATI PUBBLICATI NEI NUMERI PRECEDENTIINCONTRO A SAN BENEDETTO DEI GRANATIERI DEL CENTROPROVINCIALE PICENOcentro provinciale Piceno che, inpoco più <strong>di</strong> tre anni dalla costituzione,conta ormai più <strong>di</strong> 180iscritti, frutto <strong>di</strong> una quoti<strong>di</strong>ana,continua ricerca nel territorio piceno<strong>di</strong> associati granatieri operatadall'infaticabile Bruni.Buscemi ha quin<strong>di</strong> invitato tuttia pro<strong>di</strong>garsi, sin da subito, per ilsuccesso del prossimo radunonazionale che, come noto, saràsvolto a Torino nel 2009 e a continuare,con il consueto forte impegno,ai prossimi eventi fatti <strong>di</strong>Nella splen<strong>di</strong>da cornice offertadalla città <strong>di</strong> San Benedetto delTronto, sabato 31 maggio <strong>2008</strong>,ha avuto luogo, come ormai tra<strong>di</strong>zioneconsolidata, un incontroconviviale dei <strong>Granatieri</strong>, moltiaccompagnati dalle rispettiveconsorti, del Centro provincialePiceno.L'evento, al quale hanno volutopartecipare il presidente nazionale,generale Mario Buscemi e<strong>di</strong>l Presidente regionale Clau<strong>di</strong>oConti, ha visto anche la presenzadel tenente colonnello dei granatieriSossio Andreottola, già Comandante<strong>di</strong> btg. presso il 235°reggimento addestramento Volontari<strong>di</strong> Ascoli Piceno.Il ritrovo conviviale è stato organizzato,in modo impeccabile edoriginale, dal presidente del centroprovinciale Piceno, capitanogranatiere Giancarlo Bruni coa<strong>di</strong>uvatodal granatiere PierGaetano Calabresi che, per l'occasionee con il consueto spiritogranatieresco, ha reso <strong>di</strong>sponibilii locali per la splen<strong>di</strong>da riuscitadell'incontro.Dopo un breve cenno <strong>di</strong> salutoformulato a tutti i convenuti daBruni, ha preso la parola il presidentenazionale che ha volutoesprimere ferme parole <strong>di</strong> ringraziamentoa tutti i granatieri convenutievidenziando, tra l'altro, ilforte fervore associativo delincontri, solidarietà e tanta,tanta attività associativaLa serata, che ha visto una elevatapartecipazione <strong>di</strong> associati,come è nella storia dei granatieriche non perdono occasione per"serrare i ranghi", è trascorsavia velocemente ed amabilmente.Il tutto in un quadro <strong>di</strong> sano evero entusiasmo fatto <strong>di</strong> momentitrascorsi insieme con lostesso forte spiccato sentimentogranatieresco che ha contrad<strong>di</strong>stintoi granatieri <strong>di</strong> ieri nellacontinuità <strong>di</strong> oggi.SOSAN22


attività attività associativaGRANATIERI PICENI (E NON SOLO) A ROMAmonumento ai caduti.Momento <strong>di</strong> breve ed intensacommozione accompagnato dallenote del «Silenzio», suonate daun trombettiere che, insieme alpicchetto armato, hanno conferitola dovuta solennità alla cerimonia.Da segnalare la presenza del presidentedel centro regionale Marche,gra. Clau<strong>di</strong>o Conti. Successivamente:«Rancio» per tutti, comeuna volta.Nel pomeriggio, ritorno allaI granatieri del centro provincialePiceno, comprendente le sezioni<strong>di</strong>: Ascoli Piceno, S. Benedettodel Tronto e Fermo, ai quali sisono aggiunti i <strong>Granatieri</strong> dellasezione <strong>di</strong> Pesaro, ancora unavolta, il 28 Ottobre scorso, sonotornati «a casa» a Roma, ove hasede il reggimento presso cuihanno trascorso un breve periododella loro giovinezza.Centoventi partecipanti (55 granatierie 65 familiari ed amici) trai quali vogliamo ricordare: il presidentedel centro provincialePiceno e della sezione <strong>di</strong> AscoliPiceno, gra. Giancarlo Bruni, ilPresidente della sezione <strong>di</strong> SanBenedetto del Tronto, gra. PierGaetano Calabresi, il presidentedella sezione <strong>di</strong> Fermo, gra. OscarCaro Riccardo, il presidente delcentro provinciale e della sezione<strong>di</strong> Pesaro, gra. Amato Borghi.Il programma della giornata haavuto inizio con la visita alPalazzo del Quirinale ed alle suemagnifiche stanze.All’uscita, breve sosta alla Fontana<strong>di</strong> Trevi e successivo trasferimentoalla Caserma Gan<strong>di</strong>n, attesidal capitano Fabiano Feliciani,addetto al Cerimoniale, eFabio Bonacina, capitano d’ispezione,che hanno validamentecontribuito alla buona riuscitadella cerimonia della deposizione<strong>di</strong> una corona d’alloro alpiazza del Quirinale, per assistereal cambio della Guar<strong>di</strong>a informa solenne tra i <strong>Granatieri</strong>,guar<strong>di</strong>a montante, ed i Marinai,guar<strong>di</strong>a smontante, accompagnatidalla banda dei Carabinieri.La vista del reparto del l° <strong>Granatieri</strong>in marcia ha suscitato in noitutti un vivo compiacimento e hastimolato l’orgoglio dell’appartenenzaal corpo dei «BianchiAlamari» consentendoci <strong>di</strong> ritornare,con la memoria, in<strong>di</strong>etronel tempo ai momenti in cui,anche noi, eravamo lì a svolgerelo stesso Servizio.Un ringraziamento particolare vaal comando della brigata mecc.<strong>Granatieri</strong> e a quello del l° reggimento<strong>Granatieri</strong> che hanno resopossibile il nostro ritorno allaCaserma Gan<strong>di</strong>n consentendo labuona riuscita della manifestazione.G.B.23


associativaattività associativaSEZIONE DI IMPERIAI granatieri <strong>di</strong> Imperia hannopreso parte alla commemorazionedelle vittime civili e dei volontaridella libertà caduti nel secondoconflitto mon<strong>di</strong>ale, che si è tenutanella Santabarbara del Forte <strong>di</strong>Nava, organizzata dalla FederazioneItaliana Volontari dellaLibertà (presidente provincialeGianni De Moro), in collaborazionecon l'Istituto storico dellaResistenza <strong>di</strong> Imperia e dell'ANPIprovinciale. Dopo la deposizione<strong>di</strong> una corona d'alloro “a ricordodei caduti civili che nella lotta <strong>di</strong> liberazionefecero enormi sacrificiperché i popoli si sentissero fratellinell'abbraccio materno della MadonnaRegina <strong>di</strong> Pace”. Nella cappellaattigua, alla presenza <strong>di</strong> autoritàcivili e militari, nonché <strong>di</strong> unfolto pubblico, ha celebrato unaSanta Messa padre don BrunoScarcero, in rappresentanza delvescovo, mons. Olivieri, impossibilitatoa presenziare per motivi <strong>di</strong>salute.L'orazione ufficiale è stata tenutadall' on. Manfredo Manfre<strong>di</strong>, presidentedell'Istituto Storico dellaResistenza <strong>di</strong> Imperia.Ilario Aicar<strong>di</strong>OMAGGIO A CUSTOZA AL MONUMENTODEDICATO AI GRANATIERI DI SARDEGNADomenica 29 Giugno, come ognianno, l’<strong>Associazione</strong> MariaCarta, che raccoglie le famigliesarde <strong>di</strong> Verona, ha organizzatoil tra<strong>di</strong>zionale appuntamentosulla collina detta del «tamburinosardo» a Custoza, per commemorarei fatti colà avvenutinel 1848.Organizzatore della manifestazioneè l’infaticabile Pietro Marras,noto ristoratore veronese,Presidente della succitata <strong>Associazione</strong>,nonché iscritto allaSezione ANGS <strong>di</strong> Verona, cheha curato i dettagli della cerimonia.Dopo la deposizione <strong>di</strong> una coronaal Monumento ai <strong>Granatieri</strong><strong>di</strong> Sardegna, mentre risuonavanonell’aria le notedell’Inno <strong>di</strong> Mameli e dell’InnoSardo, è stata celebrata unaSanta Messa all’aperto con lalettura della «Preghiera del Granatiere».Erano presenti numerose colonnelledelle province <strong>di</strong> Verona,Mantova e Brescia, rappresentanze<strong>di</strong> altre Associazioni d’Armae il gonfalone della Provincia<strong>di</strong> Sassari accompagnato daesponenti politici della RegioneSardegna.Dopo i <strong>di</strong>scorsi <strong>di</strong> circostanza, lalettura <strong>di</strong> poesie in lingua sardae una rievocazione storica deglieventi,la manifestazione, moltosuggestiva, si è chiusa con un allegroconvivio, sotto ampi gazebobianchi, perfettamente organizzato,dal generoso anfitrionePietro Marras.Roberto PellegriniSEZIONE DI PISAIl 4 settembre <strong>2008</strong> si è svolta a Laril’assemblea della sezione <strong>di</strong> Pisache aveva all’or<strong>di</strong>ne del giorno ilrinnovo delle cariche sociali. Erapresente il Presidente regionalegra. Gian Luigi le Divelec. Sono risultatieletti il gra. Vittorio Barsanticome Presidente della sezione e igranatieri Piero Corti e PaoloZopfi, consiglieri. Il neo-presidenteha ringraziato il gra. Piero Corti,cui è succeduto nella carica, per l’operasvolta nella conduzione dellasezione ed ha tracciato un programma<strong>di</strong> massima per il futuro.24


attività attività associativaUn momento della cerimonia che si è svoltaal Cimitero monumentale dei “Lupi DiToscana”.La prima cerimonia, a cui ha partecipatoil neo-eletto insieme con i<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Pisa, è stata quella chesi è svolta al Cimitero monumentaledei «Lupi <strong>di</strong> Toscana» aLivorno domenica 5 <strong>ottobre</strong>. Loscopo era quello <strong>di</strong> ricordare iCaduti del Gruppo <strong>di</strong> combattimento«Friuli» che giacciono nellaparte speciale del Cimitero, insiemeai Caduti <strong>di</strong> tutte le guerre.Fra <strong>di</strong> essi, sono conservate le spoglie<strong>di</strong> molti <strong>Granatieri</strong> caduti inCorsica.Erano presenti alla commoventecerimonia <strong>Granatieri</strong> provenientida altre province toscane guidatidal presidente, gra. le Divelec, ed inrappresentanza dei <strong>Granatieri</strong>dell’Emilia Romagna il gra. AndreaGuizzar<strong>di</strong>.Dopo la Santa Messa, il Presidentedell’<strong>Associazione</strong> Friuli, prof.Romano Rossi, ed il vice-presidente,Ivano Car<strong>di</strong>nali, hanno ricordatole gesta del Gruppo <strong>di</strong>combattimento <strong>di</strong> cui facevanoparte anche due battaglioni <strong>di</strong><strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna.Si è poi deposta una corona d’alloroal Monumento ai Caduti, ed èstata letta la «La Preghiera delGranatiere». A seguire, il generaleBarbolini, all’epoca dei fatti sottotenente,ha commemorato le gestadella Divisione che si trovò impegnatain Corsica nelle <strong>di</strong>fficili giornatedopo l’8 settembre 1943.I partecipanti hanno poi avuto il salutodella città <strong>di</strong> Livorno, portatodal vice-sindaco con l’impegno <strong>di</strong>ritrovarsi l’anno prossimo nellaprima domenica <strong>di</strong> <strong>ottobre</strong>.G.B.LA CAMPANIA ALLA CERIMONIA DELL’8 SETTEMBREIn occasione del 60° anniversariodella Difesa <strong>di</strong> Roma, svoltosinella Capitale l’8 settembrescorso, particolarmente nutrita èstata la partecipazione dei granatiericampani. Erano presenti,con le rispettive colonnelle le rappresentanzedelle sezioni <strong>di</strong>Napoli e <strong>di</strong> Pompei.Essi hanno contribuito, a costoanche <strong>di</strong> sacrifici, a fare della celebrazioneun grande evento«granatieresco». Un sentitograzie dalla Presidenza nazionale.25


associativaattività associativaI GRANATIERI DI MANTOVA ALLA COMMMORAZIONE DI DIECI MARTIRIIl giorno 19 settembre, a Curtatone,una delegazione <strong>di</strong> granatieridella provincia <strong>di</strong> Mantova,ha partecipato alla commemorazionedelle vittime dell'ecci<strong>di</strong>o cheil 19 settembre del 1943 fu compiutodai militari tedeschi per unarappresaglia motivata da fatti che,in epoca successiva, risultaronodel tutto falsi. Dieci soldati italiani,internati in un campo <strong>di</strong> concentramentoin una zona dalla qualesi <strong>di</strong>ce fossero partiti degli spari suuna colonna tedesca, vennero prelevati,con il pretesto <strong>di</strong> lavoriesterni al campo e furono poi trucidatiin un bosco lungo il tragitto.I poveri <strong>di</strong>sgraziati che si erano offertivolontariamente ai lavori, finironomiseramente in una fossacomune scavata da loro stessi davantiad un albero. Il granatiereBonini, all'epoca fanciullo, ricorda:« …Dopo una settimana, circa,sono andato con mia madre a vedereil luogo del barbaro ecci<strong>di</strong>o.Ho visto il pioppo al quale furonolegati uno ad uno per essere fucilatigli sventurati soldati. Ogni<strong>di</strong>eci minuti! Il tronco era sforacchiatodalla mitragliatrice ed insanguinato.Distante dall'alberouna quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> metri, unagrande fossa su cui era stata postauna croce ricavata da due pezzi <strong>di</strong>ramo <strong>di</strong> pioppo: su quello trasversale,dopo aver levato parte dellacorteccia, con un coltello avevanoinciso il numero “10” ».I granatieri mantovani, dopo la cerimoniaufficiale, guidati daRoberto Bonini, si sono recati a vederel'albero che segna il luogodell'efferato crimine.Antor9ª EDIZIONE DELLA «CASTAGNATA DELL’AMICIZIA»Molte Colonnelle, Gagliardetti,Ban<strong>di</strong>ere, e Vessilli, il 12 <strong>ottobre</strong> <strong>2008</strong>,a questa nona e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> festa campagnola,come alcuni anni fa vennedefinita. Però! È come un Assoarma,con meno rigore, ma più cor<strong>di</strong>alità frai vari corpi <strong>di</strong> appartenenza. Il numero<strong>di</strong> partecipanti lo attesta: ben740 intervenuti. La giornata «goliar<strong>di</strong>ca»è iniziata con un piccolo concertodella Fanfara Alpina agli ospitidella casa <strong>di</strong> riposo <strong>di</strong> RoccaforteMondovì che hanno risposto <strong>di</strong> nonsentirsi <strong>di</strong>menticati a chi li ha intervistati,se qualcuno pensa ancora a loroin questi momenti.Come stabilito dal programma, alle10:15 <strong>Granatieri</strong> in testa, insieme atutte le altre forze militari in congedocon i loro vessilli hanno sfilato compattiper le strade del centro storico e sisono recati sul piazzale de<strong>di</strong>cato aiCaduti Senza Croce per assistere allaMessa al campo celebrata dal Cappellanomilitare mons. Dionigi Dho.La giornata è continuata con il«Pranzo dell’Amicizia», presso l’AlbergoCommercio <strong>di</strong> Borgata Norea.Nel pomeriggio, ha avuto luogo la<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> «mundaj e vin brulè»offerto dal Centro regionale Piemontedell’AN-GS. Molto gra<strong>di</strong>to è stato l’intrattenimentomusicale offerto dalgranatiere Irios Cardellini, e particolarmenteapplau<strong>di</strong>to il concerto dellaFanfara degli Alpini della sezione <strong>di</strong>Mondovì.Il cav. Sebastiano Gallo, presidente regionaledei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna hacosì commentato: «Sono sod<strong>di</strong>sfatto esicuramente lo sono anche i miei collaboratori,un grazie particolare vada agliamici della Liguria e ai veneti <strong>di</strong> CampoSanpiero, <strong>di</strong> Portogruaro, e <strong>di</strong> Modenache tutti gli anni non mancano.Ringrazio tutti gli intervenuti, anche lemaestranze, il sindaco Renato Occelli,gli assessori Paolo Magnali e Pia Ciocca,il maresciallo Pirra, le insegnanti e glialunni della scuola primaria del capoluogo,la fanfara, le associazioni e igruppi che hanno partecipato con i rispettivisegni <strong>di</strong> riconoscimento. Miscuso se ho <strong>di</strong>menticato qualcuno inparticolare, ma dovete capirmi in queimomenti si sta ad una spanna daterra… per la sod<strong>di</strong>sfazione». Finendol’intervista, vengo a sapere che, secondoquanto ha comunicato l’assessore PaoloMagnali, l’amministrazione comunale<strong>di</strong> Roccaforte Mondovì, ha incaricato ilcav. Sebastiano Gallo <strong>di</strong> organizzare leprossime manifestazioni e tutto quelloche concerne le celebrazioni patriottichee nazionali.Complimenti! Granatiere Gallo cav...Sebastiano.G.B.R26


attività attività associativaCOMMEMORAZIONE DEI GRANATIERI DEL“GRUPPO DI COMBATTIMENTO FRIULI”Domenica 14 settembre <strong>2008</strong>, aCasola Valsenio (nelle verdeggianticolline sopra Faenza), si èsvolta la cerimonia commemorativaper onorare il ricordo dei<strong>Granatieri</strong> del Gruppo <strong>di</strong> Combattimento«Friuli» che, inquadratinell’8ª Armata britannica, combatteronola storica battaglia del Senionella primavera del 1945.granatieri <strong>di</strong> Bologna, Modena,Faenza, Cesena, Vignola e l’Insegnadell’<strong>Associazione</strong> nazionaleAlpini del luogo e numerosi soci<strong>Granatieri</strong> e simpatizzanti.La Banda musicale citta<strong>di</strong>na hasottolineato, in modo esemplare, ivari momenti della cerimonia eseguendola «Canzone del Piave»,l’«Inno <strong>di</strong> Mameli» e la «Marciaraccontate per anni dall’ANPI, cheBologna non è stata liberata daipartigiani. I reduci invece hannoprecisato che all’alba del 21 aprile1945, alcune cingolette della«Friuli» con a bordo Fanti e<strong>Granatieri</strong>, comandati da un tenentedegli Alpini (il quale si tenevain contatto con il Comandovia ra<strong>di</strong>o) giunsero per primi aBologna, ma in prossimità <strong>di</strong> PortaMazzini gli venne or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> retrocedere,per lasciare il merito eAlla cerimonia, conclusasi con ladeposizione <strong>di</strong> una corona <strong>di</strong> alloroal monumento eretto in onoreal granatiere Giuseppe NembriniMOVM, hanno partecipato: il dott.Giorgio Sangrini, sindaco <strong>di</strong>Casola Valsenio, il colonnelloMassimo Meinero (91° Comandantedel 1° Reggimento <strong>Granatieri</strong><strong>di</strong> Sardegna), il professorRomano Rossi, Presidente dell’associazione«Gruppo <strong>di</strong> CombattimentoFriuli», il presidente regionaledell’Emilia Romagna, dell’<strong>Associazione</strong>nazionale <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong>Sardegna, Roberto padovani, ilgonfalone del comune <strong>di</strong> CasolaValsenio, il Tricolore dei volontaridel «Gruppo <strong>di</strong> CombattimentoFriuli», le Colonnelle delle sezionid’or<strong>di</strong>nanza» del 1° Reggimento<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna. Alla cerimonia,molto toccante, è seguita laSanta Messa nella chiesa parrocchialee, dopo il rito religioso, ilpranzo conviviale in un ristorantedel posto, gestito da un Granatiere.All’arrivo dei partecipanti (primadella cerimonia) vi è stato un piacevoleincontro: quello <strong>di</strong> due reducivolontari del «Gruppo <strong>di</strong>Combattimento Friuli», provenientida San Giovanni Val d’Arno.Essi hanno fatto subito amiciziacon la signora Lucia Sabbioni<strong>di</strong> Bologna, invalida civile/<strong>di</strong>guerra, superstite della strage <strong>di</strong>Marzabotto avvenuta nell’<strong>ottobre</strong>1944. Alla signora essi hanno confermato,smentendo le inesattezzel’onore <strong>di</strong> entrare in città,all’Armata Polacca del generaleAnders.Giorgio SelleriN.B.: Nei pressi <strong>di</strong> CasolaValsenio, in località Zattaglia èstato allestito da anni il MuseoStorico del «Gruppo Di CombattimentoFriuli», nel quale è evidenziatala partecipazione dei<strong>Granatieri</strong> su quella parte dellaLina Gotica. Chi ne fosse interessatoper una visita, potrà informarsitelefonando a: Prof.Rossi Romano, 338/3295213 –Comune <strong>di</strong> Riolo Terme,0546/77414.27


associativaattività associativaOMAGGIO ALLA MADONNA DELLA SEZIONE DI FOSSANOIl 21 settembre <strong>2008</strong> é avvenuta labene<strong>di</strong>zione e la deposizionedella statua della Madonna <strong>di</strong>Lourdes, donata dai partecipantial pellegrinaggio, per il 150° anniversariodella sua prima apparizione,come si era già parlato asuo tempo in questo giornale.La cerimonia ha avuto inizio conla S. Messa celebrata nella cappella<strong>di</strong> Norea <strong>di</strong> RoccaforteMondovì, officiata da monsignorDionigi Dho.E<strong>di</strong>ficante, senza ombra <strong>di</strong>dubbio, la sua interpretazionedella lettura del Vangelo, che haprovocato nei presenti momenti<strong>di</strong> forti emozioni seguite, per alcuni,da lacrime <strong>di</strong> profonda felicitàinteriore.Particolare significato ha rivestitolo scoprimento della statua,pre<strong>di</strong>sposta nell’e<strong>di</strong>cola accantoalla cappella, fatta dalla madrinala signora Fernanda Gastal<strong>di</strong>,consorte del nostro Presidente regionaleSebastiano Gallo, mentremonsignor Dionigi celebrava labene<strong>di</strong>zione facendo rivivere erinnovare ai convenuti la loroprofonda <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> fedealla Madonna.Un particolare ringraziamentospetta alla generosità del granatiereGiacomo Gontero, dellaSezione <strong>di</strong> Saluzzo, che si è fattoonere <strong>di</strong> donare la maestosapietra, proveniente dalle sue cave,su cui è stata posta la statua.A conclusione della cerimonia, ilpranzo presso il ristoranteAlbergo Commercio <strong>di</strong> BorgataNorea, presenti il Sindaco, rag.Renato Occelli, e il parroco <strong>di</strong>Roccaforte Mondovì, don GiampieroLovera.A far da cornice a tutta la giornata,la colonnella del Centro regionalePiemonte, testimone dellapartecipazione dei granatieriClau<strong>di</strong>o Tallone e Livio Bertaina(presidente e vice della sezioneFossano), Domenico Canavese eGiuliano Rossi (rispettivamentepresidente e vice della sezioneSaluzzo) e dell’infaticabile promotoree organizzatore, il presidenteregionale SebastianoGallo.Tallone Clau<strong>di</strong>oA PADOVA IL 10° ANNIVERSARIO DELLA COSTRUZIONEDEL MONUMENTO AL GRANATIEREDomenica 5 <strong>ottobre</strong> <strong>2008</strong> i<strong>Granatieri</strong> della provincia <strong>di</strong>Padova si sono radunati a Piove<strong>di</strong> Sacco per ricordare il 10° anniversariodella costruzione delmonumento al granatiere, fortementevoluto dai due ex presidentiNevio Pinton e GiovanniTaschin, ormai deceduti.La cerimonia religiosa è stata officiatada padre Defendente Belottinel suggestivo santuario dellaMadonna delle Grazie che si è <strong>di</strong>mostratouna cornice ideale peruna manifestazione che ha visto la28


attività attività associativapartecipazione <strong>di</strong> molti citta<strong>di</strong>ni.Il sindaco <strong>di</strong> Piove <strong>di</strong> Sacco,Mario Crosta, nel suo interventoai pie<strong>di</strong> del monumento ha ricordato,fra l’altro, che «i <strong>Granatieri</strong>sono dentro alla storia <strong>di</strong> questocomune».Il presidente della sezione<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Padova, GiuseppePaoletti, ha invitato tutti a trovarela formula per avvicinare igiovani ed avere con essi unacontinuità <strong>di</strong> valori.L’attuale presidente della sezione<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Piove <strong>di</strong> Sacco,Egi<strong>di</strong>o Creuso, si è impegnato aridare vigore alla sezione auspicandouna forte partecipazione<strong>di</strong> tutti i <strong>Granatieri</strong> del Piovesesostenuto in questo dal presidenteprovinciale ANGS.Giovanni Vettorato4 NOVEMBRE 1918 - 4 NOVEMBRE <strong>2008</strong>… i resti <strong>di</strong> quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nee senza speranza le valli che avevano <strong>di</strong>sceso con orgogliosa sicurezza.La giornata del IV novembre fuistituita come festività nazionalecon un Regio decreto legge per celebrarela Vittoria nella guerra1915/1918. Con un decreto successivo,la data perse la qualifica <strong>di</strong>festività nazionale e fu destinata acelebrare la Festa delle ForzeArmate. Da ultimo, con CiampiPresidente della Repubblica, è <strong>di</strong>venutala Festa dell’Unità nazionale.Il ministro della Difesa, Ignazio LaRussa ha voluto celebrare quest’annola ricorrenza con particolareenfasi, tenendo presente i tresignificati della giornata, attraversoimportanti eventi che sonostati organizzati sotto la <strong>di</strong>rettacura del ministro nelle principalicittà italiane.Molte delle sezioni ANGS hannopartecipato alle celebrazioni svoltesul proprio territorio <strong>di</strong> competenza.Riportiamo la cronaca <strong>di</strong>quelle delle quali ci è giunta notizia.29


associativaattività associativaLEGNANORicordata a Legnano non solo latra<strong>di</strong>zionale festa della Vittoria,della quale ricorreva il novantesimoanniversario e che neltempo è <strong>di</strong>venuta progressivamentela festa delle Forze Amatee dell’Unità d’Italia, ma anche esoprattutto i caduti, tutti i caduti.Il presidente provinciale e dellasezione <strong>di</strong> Legnano, Enrico Mezzenzana,non si è fatto sfuggireSopra.Commemorazione a Legnano.A sinistra.Legnano ricorda la Grande guerra.In basso.Il <strong>di</strong>ploma consegnato in memoria del granatiereLuigi Cozzi.l’occasione per ricordare un cadutoche sicuramente è stato fra iprimi decorati della Grandeguerra.Infatti, una ventina <strong>di</strong> giorniprima dell’evento, egli ha fattopubblicare un articolo sul giornalelocale, nel quale era annunciatoche, in occasione della celebrazionedel 90° anniversariodella Vittoria, era doveroso ricordarei Caduti e che <strong>di</strong> Legnano, inparticolare, c’era un soldato decorato<strong>di</strong> Medaglia d’argento alvalor militare fra i primi caduti.Informava, inoltre, <strong>di</strong> voler consegnareai parenti del valorosogranatiere una targa e un attestato<strong>di</strong> riconoscenza.La fortuna ha aiutato Mezzenzana,che ha ricevuto la telefonata<strong>di</strong> apprezzamento dei parenti delcaduto. Sentito il sindaco, LorenzoVitali, anche se il programmaera già definito, è riuscito a far includerenella cerimonia ufficialela consegna ai parenti del riconoscimento.Quale luogo più appropriato perla consegna, se non la via de<strong>di</strong>cataai <strong>Granatieri</strong>? Nella mattinata<strong>di</strong> domenica 2 novembre, infatti,in Via dei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong>Sardegna, davanti al cippo scultoreode<strong>di</strong>cato ai caduti delCorpo, dopo la deposizione dellacorona, alla presenza del sindaco,del presidente ASSOARMA <strong>di</strong>Legnano, delle autorità civili emilitari, del presidente granatieri<strong>di</strong> Abbiategrasso Perin con colonnella,dei soci granatieri <strong>di</strong>Legnano, tra i quali D’Ambrosio,Piantanida, Masetti, Galli, Mongoloe del decano, cavaliereMarini. Il presidente Mez-zenzana,munito <strong>di</strong> colonnella dellaregione Lombar<strong>di</strong>a, concessa dalpresidente Mario Bovati, ha consegnatoai parenti, intervenutinumerosi all’evento, l’attestato ela targa in memoria del granatiereLuigi Cozzi del 1° reggimento,decorato con la Meda-glia d’argentoal valor militare. Un altroimportante traguardo è stato raggiuntodalla sezione <strong>di</strong> Legnano edai suoi soci e l’intera città sentecon orgoglio questa loro significativapresenza.Pietro D’Ambrosio30


attività attività associativaROCCAFORTE DI MONDOVI’Associazioni d’Arma con Colonnelle,Ban<strong>di</strong>ere, e Gagliardetti,Reduci, Autorità Comunali, eProvinciali, la Fanfara degli Alpini,e tanti alunni della scuola primaria,accompagnati dalle insegnanti,hanno preso parte allacommemorazione del IV Novembresvoltasi domenica 2 nel capoluogo.Dopo un piccolo concerto eseguitodalla Fanfara degli Alpiniagli ospiti della Casa <strong>di</strong> Riposo <strong>di</strong>Roccaforte, gli intervenuti hannopreso parte alla Santa Messa celebratadal parroco don GiampieroLovera nella chiesa parrocchiale<strong>di</strong> San Maurizio. I partecipantidopo la funzione si sono schieratiin via IV Novembre per raggiungereil monumento ai caduti delComune, dove l’assessore PaoloMagnali, in rappresentanza delsindaco Renato Occelli assenteper ragioni <strong>di</strong> salute, ha tenutol’orazione ufficiale. Subito dopo,il presidente regionale dei <strong>Granatieri</strong><strong>di</strong> Sardegna SebastianoGallo ha recitato la preghiera delSoldato, poi mons. Dionigi Dhoha benedetto la corona d’alloro egli alunni hanno letto alcune riflessionipersonali sulla guerra esulla necessità della pacifica convivenzafra i popoli.«Nel 90° anniversario dell’armistiziodella prima guerra mon<strong>di</strong>ale- ha detto, fra l’altro, l’assessoreMagnali - è doveroso ricordarequanti hanno dato la lorovita per la nostra Patria. Il nostropensiero va a tutte le ForzeArmate che nei secoli hanno <strong>di</strong>fesoi nostri valori ed ancora oggi<strong>di</strong>fendono la nostra libertà <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nie svolgono un ruolo fondamentalenella salvaguar<strong>di</strong>a dellademocrazia.Le pagine <strong>di</strong> eroismo e il sangueversato per la libertà sono valoriindelebili che ci uniscono idealmentea quanti cooperarono permantenere la Pace fra i Popoli».«Ringrazio - ha concluso l’assessoreMagnali - quanti hanno collaboratoa questa cerimonia, inparticolare il presidente dei <strong>Granatieri</strong>in congedo il granatiereSebastiano Gallo, che è riuscitodopo tanti anni a dare il suo apportoa questa ricorrenza, il reduceDavide Bongiovanni, i rappresentantidelle Associazionid’Arma presenti, le AutoritàProvinciali, l’assessore PiaCiocca, il consigliere comunaleGianpiero Lanza, mons. DionigiDho per il suo intervento al monumentoai caduti, gli alunnidella scuola con le insegnanti, etutte le persone che hanno partecipatononostante la giornatagrigia e piovosa a questa commemorazioneche, ci auguriamo,possa tornare ad essere festa nazionalea tutti gli effetti».Dopo la cerimonia, in una intervistail presidente Gallo ha affermatol’importanza del IV Novembre,facendo partecipi non solo gliex combattenti, ma anche leAssociazioni d’Arma presenti sulterritorio, la popolazione, e inparticolare i bambini, che con iloro scritti e pensieri, si ricor<strong>di</strong>no<strong>di</strong> chi gli ha dato la libertà e unpossibile futuro. Ha detto, inoltre,che nel 2009, organizzerà con ilComune <strong>di</strong> Roccaforte altre manifestazioniper portare gli alunnidelle elementari a conoscenza deivalori patriottici, e in particolare<strong>di</strong> quanto significhi la nostra ban<strong>di</strong>eratricolore.G.B.R31


associativaattività associativaVILLA POMAVilla Poma, piccolo comune dellabassa mantovana, è un paese cheha sempre avuto una popolazionedalle 1.600, alla fine dell‘800, alle2.100 anime attuali.Nonostante l’esiguo numero <strong>di</strong>abitanti, nella Grande guerra halasciato sul campo 55 caduti ealtri 20, nella 2ª Guerra mon<strong>di</strong>ale.Fino a pochi anni fa era operanteuna nutrita sezione Combattenti eReduci ed il suo presidente organizzavauna bella manifestazionenella ricorrenza del IV Novembre.Piano, piano il numero deisoci, per cause anagrafiche e naturali,cominciò ad assottigliarsi einfine venne a mancare anche ilpresidente. Dopo la sua <strong>di</strong>partita,nessuno prese il suo posto e da alloranessuno più ha organizzatola celebrazione del IV novembre.Quest’anno, visto che negli annipassati non veniva più ricordataquesta ricorrenza, d’accordo con ireduci rimasti, in quanto presidentedel nucleo ANGS, ho presol’iniziativa ed ho organizzato lafesta del 4 Novembre, festa allaquale hanno partecipato unaquin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> Reduci, alcuni conle mogli; alcuni figli e altre moglie parenti <strong>di</strong> Combattenti, purtroppo,deceduti.La manifestazione è iniziata alleore 11 in Chiesa con una Messain suffragio dei Caduti; poi i convenutisi sono recati, sotto unapioggia battente ed incessante, almonumento ai Caduti per laposa <strong>di</strong> una corona d’alloro inloro memoria. Qui il sindaco, acausa delle intemperie in corso,ha pronunciato un breve <strong>di</strong>scorsoricordando i nomi dei cadutie le loro gesta. Al termine,tutti al ristorante per il pranzosociale, cui ha partecipato un<strong>di</strong>screto numero <strong>di</strong> persone; essendoormai parecchi anni chenon veniva più organizzata la celebrazionee alcuni avevanoperso l’abitu<strong>di</strong>ne. Dopo il delpranzo, tutti i veterani intervenutisi sono congratulati con l’organizzatoreper l’ottima riuscitadella manifestazione e all’unanimitàsi sono rallegrati perchè infuturo ci sarà qualcuno che siprenderà a cuore il ricordo deinostri Caduti che verranno cosìancora onorati.Eligio PerezzaniDOLO - RIVIERA DEL BRENTAIl giorno 8 novembre <strong>2008</strong> la sezioneANGS <strong>di</strong> Dolo – Riviera delBrenta insieme alle altre sezionidella zona, ha rievocato l’anniversariodella Vittoria 1915-’18,ora festa delle Forze armate edell’Unità nazionale.Ha aperto la cerimonia il sindacodella citta<strong>di</strong>na, Michele Carpinetti,rivolgendosi soprattutto alle giovanigenerazioni per ricordareloro che il sacrificio <strong>di</strong> tanti eroi e<strong>di</strong> quegli anni terribili <strong>di</strong> guerraormai fa parte della nostra storiacon<strong>di</strong>visa, concludeva: «ora itempi sono cambiati e da italianivogliamo crescere europei, manon <strong>di</strong>mentichiamo quanti contribuironoalla Unità della nostraPatria, l’Italia, in una parola, ricor<strong>di</strong>amolie onoriamoli».Al sindaco ha fatto seguito il presidentedella sezione Combattentie Reduci <strong>di</strong> Mira, Alessandri conle seguenti parole: «E’ l’anniversariodella Vittoria della 1ª Guerramon<strong>di</strong>ale. Siamo qui per rendereomaggio ai tanti caduti <strong>di</strong> tutte leguerre. Sia questo un momento <strong>di</strong>recupero dei valori morali e delnostro impegno per la salvaguar<strong>di</strong>adella libertà, della democraziae della pace. Non <strong>di</strong>mentichiamole parole del Santo PadrePio XII: “Tutto è perduto con laguerra, tutto si conquista con lapace, mai più guerre”. Quel grido<strong>di</strong> speranza fu soffocato dallapazzia degli uomini: popoli contropopoli, fratelli contro fratelli,religioni, culture, razze spazzatevia! Milioni persero la vita nella 1ªGuerra mon<strong>di</strong>ale, altrettanti nellaseconda e non <strong>di</strong>mentichiamo chenon saremo liberi se non rispetteremola giustizia e la fratellanza.32


attività attività associativaAlle Forze Armate, ai Carabinieri,alla Polizia, a quanti operano perla nostra incolumità, con il rischiodella loro vita, il nostro grazie cor<strong>di</strong>alee sentito».Prendeva poi la parola il granatiereReggiani che ha ricordato aipresenti: «che furono proprio i<strong>Granatieri</strong>, in quel lontano 8 settembre1943, ad opporsi ai tedeschinella <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Roma. Porta S.Paolo, Porta S. Giovanni, Colosseo,La Magliana. Quei luoghi viderostrenue <strong>di</strong>fese, lotte cruente,resistenza ad oltranza, caduti eferiti. I <strong>Granatieri</strong> meritarono treMedaglie d’oro a chi spese valorosamentela propria vita: RaffaelePersichetti, Vincenzo Pandolfoe Luigi Perna, più altre numerosemedaglie, onorificenze ecroci <strong>di</strong> guerra». Poi continuava:«E se oggi siamo qui liberi, lodobbiamo anche a quanti cadderodal 1915 al 1918 sull’Isonzo,sul Piave, sul Grappa, a Caporetto,a Vittorio Veneto, a Cesuna,ad Asiago, a Treschè Concae ai caduti dal Salto del Granatiere,sul Cengio; tutti luoghi <strong>di</strong>battaglia e <strong>di</strong> dolore; soldati intrincea al freddo, sotto la pioggia,sotto il fuoco della mitraglia.Il nostro grazie al sindaco, al presidentedei Combattenti e Reduci,alle rappresentanze dellesezioni combattentistiche e d’Arma.A voi tutti qui presenti chiudo <strong>di</strong>cendo<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare con il nostrovivere civile, con il nostro operato<strong>di</strong> essere quoti<strong>di</strong>anamentedegni del sacrificio <strong>di</strong> tantiCaduti per la nostra ban<strong>di</strong>era,per la nostra Patria. Ancora graziee viva l’Italia».Dopo i <strong>di</strong>scorsi e l’omaggio ai cadutii presenti si sono recati incorteo alla chiesa per la celebrazionedella S. Messa.Gabriele ReggianiSACILEIl Presidente della sezione <strong>di</strong>Sacile, granatiere Bruno Fara,ci ha inviato la foto che pubblichiamoa testimonianzadella partecipazione del <strong>di</strong>rettivodella sezione alla commemorazionedel 4 novembre,90° della Vittoria e Festa delleForze Armate e dell’Unità nazionale.Ve<strong>di</strong>amo la cosa come un positivoauspicio <strong>di</strong> ripresa dell’attivitàdel Centro regionaleFiuli-Venezia Giulia del quale,da tanto tempo, non giungevanonotizie.Da sinistra verso destra:granatiere Michelin, presidente granatiereBruno Frara, alfiere Simeoni e granatiereMasutti.33


associativaattività associativaBARBANIELLOAlcune volte capitano eventi impreve<strong>di</strong>biliche devono esserepresi al volo. Ti aspetti che ingran<strong>di</strong> città ci siano situazionidate per certe, mentre non tiaspetti che in piccoli paesi sianoin preparazione manifestazionio celebrazioni altamente significative!È proprio quello che è successoal sottoscritto che ha ricevutouna telefonata dal presidente<strong>di</strong> una sezione <strong>di</strong> Autieri, ilcorpo del nostro precedente presidenteCiampi. Egli era giunto aSopra: associazioni e invitati alla manifestazione.A destra: la targa della strada de<strong>di</strong>cata all’eroicocitta<strong>di</strong>no.me tramite INTERNET, dopoaver contattato a Re<strong>di</strong>puglia, inoccasione della manifestazionedel 4 novembre, alcuni «possentigranatieri venti in congedo», persapere, senza specificare altro, senella città <strong>di</strong> Vigevano ci fosseuna loro sezione. Clau<strong>di</strong>o Pastore,così si chiama il giovane presidentedegli Autieri, mi annunciavache al suo paese, Barbaniello,quattro giorni dopo, ossiail 9 novembre era in programmala celebrazione dell’anniversariodel 90° della Vittoria e che la cerimoniaera improntata nel ricordo<strong>di</strong> un eroe della Grande guerra, ilsergente Mauro Ferlini, granatieredel 1° reggimento, decorato<strong>di</strong> Medaglia d’argento al valormilitare. Alla cerimonia sarebberostati presenti anche i parentidel valoroso, Ferlini e che,quin<strong>di</strong>, lui, i parenti e la popolazionedel paese avrebbero gra<strong>di</strong>toavere la presenza <strong>di</strong> una rappresentanza<strong>di</strong> granatieri. Subitodopo la telefonata, mi misi al lavoroe contattai il segretario dellasezione <strong>di</strong> Vigevano, il quale miinformò che il suo presidente, peri postumi <strong>di</strong> un incidente, nonera <strong>di</strong>sponibile. Il tempo stringevae la ricerca si concretizzavasul presidente della provincia <strong>di</strong>Pavia, Carlo Ceroni, ma mi parevatroppo esigua la presenzadel solo Ceroni. Cercai altre sezionima tutti erano impegnatinei loro rispettivi paesi, cosi mo<strong>di</strong>ficandoil mio programma perla domenica (manifestazione conla sezione a Monza), decisi e comunicaial Pastore che nella serata<strong>di</strong> sabato sarei stato presente.Mancava qualcosa. Chiamaiil presidente regionale MarioBovati, spiegai la situazione echiesi il permesso <strong>di</strong> portare laColonnella regionale della Lombar<strong>di</strong>aa simboleggiare la presenza<strong>di</strong> tutti i granatieri lombar<strong>di</strong>.Nonostante la nebbia trovatanei pressi <strong>di</strong> Pavia, arrivaipuntuale all’appuntamento orgoglioso<strong>di</strong> avere con me l’interaLombar<strong>di</strong>a granatirera: la Colonnellaera con me! Una semplicecerimonia in un piccolopaese, ma carica <strong>di</strong> grande significato!Alla presenza del sindaco,Franco Ver<strong>di</strong>, alle 9.15 si cominciacon l’alzaban<strong>di</strong>era nellapiazza de<strong>di</strong>cata ai caduti. A seguire,il corteo fino in chiesa,mentre un megafono annunciavala ricorrenza per il Ferlini ela significativa presenza dei presidentiEnrico Mezzenzana eCeroni. Poi la Santa Messa, cele-34


attività attività associativabrata con tanto <strong>di</strong> fotografia delFerlini sull’altare, e <strong>di</strong> nuovonelle vie fino all’incre<strong>di</strong>bile mavero: l’intitolazione <strong>di</strong> una via all’eroicogranatiere con tanto <strong>di</strong> lapidesul muro e bene<strong>di</strong>zione. Enon finisce qui. Si raggiunge viadelle Rimembranze, dove un’altratarga de<strong>di</strong>cata al nostro Ferlinici asptta insieme a un altro cadutodel paese. In chiusura, ritorno allapiazza dei caduti e allocuzionicommemorative. La celebrazionesi è conclusa con le consuete foto<strong>di</strong> gruppo e il ringraziamento calorosodei parenti <strong>di</strong> MauroFerlini, «ai <strong>Granatieri</strong> presenti chehanno dato a questa ricorrenzaun significato e un ricordo in<strong>di</strong>menticabile,anche per il paese,che ha visto riconosciuto il sacrificiodel proprio eroico citta<strong>di</strong>no!»Da parte mia, devo rivolgereun caloroso ringraziamentoParenti e autorità celebrano il granatiereFerlini.al generoso presidente degliAutieri, Clau<strong>di</strong>o Pastore per l’impeccabileorganizzazione e per latenacia, ripagata dal successo, nelrealizzare quello che la città siaspettava.Enrico MezzenzanaIl presidente della sezione, gra. OrazioD’Angelo, con il basco kaki, affiancato dalsegretario, gra. Marcello La Civita e dal neocomandante, affiancato a destra dal socio,gra. Giuseppe De Santis.SULMONA COMINCIA A MUOVERSIIl giorno 13 novembre c.a. haavuto luogo, nella Caserma «C.Battisti» <strong>di</strong> Sulmona (AQ), sededel 57° battaglione fanteria «Abruzzi»,la cerimonia dell’avvicendamentodel Comandante.Il tenente colonnello FabrizioRizzi ha ceduto la Ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong>guerra al subentrante comandante,il sulmonese tenente colonnelloFilippo Angelucci.Il battaglione si occupa dell’addestramento<strong>di</strong> base dei VFP <strong>di</strong> 1anno ed è inquadrato nel 123°reggimento fanteria «Chieti». All’evento,unitamente alle rappresentanzedelle altre Associa-zionicombattentistiche e d’arma, erapresente anche quella della neonatalocale Sezione dell’As-sociazione<strong>Nazionale</strong> <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong>Sardegna, alla sua seconda presenzaufficiale, dopo la partecipazionealla celebrazione dellaFesta delle Forze Armate del IVNovembre.La delegazione ANGS, rappresentandouna novità assoluta nelpanorama militare sulmonese, èstata oggetto <strong>di</strong> vivo interesse edapprezzamento da parte <strong>di</strong> tutti ipartecipanti ai suddetti eventi.35


associativaattività associativaCOMMEMORAZIONE DEI FATTI D’ARME DI FLAMBRO (UD)Il giorno 26 novembre <strong>2008</strong> si èsvolta la cerimonia in ricordo del91° anniversario della battaglia,avvenuta sulle rive del Tagliamentoil 30 e 31 <strong>ottobre</strong> 1917 e chevide i <strong>Granatieri</strong> lottare strenuamenteper frenare l’avanzata delnemico e permettere alle restantitruppe <strong>di</strong> arretrare fino al fiumePiave ed organizzare una massiccia<strong>di</strong>fesa che poi si rivelò vincente.A Flambro cadde in quella eroichegiornate, fra i suoi granatieridel 2° Reggimento, il valoroso colonnelloEmi<strong>di</strong>o Spinucci. Egli ful’ultima delle 11 medaglie d’oroconcesse ai <strong>Granatieri</strong> nella primaguerra mon<strong>di</strong>ale.La giornata è incominciata <strong>di</strong>buon mattino, con la deposizione<strong>di</strong> una corona, al monumento postosull’argine del fiume Tagliamento,a cura della Sezione<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Codroipo. Eranopresenti, il sindaco, VittorinoBoem, il presidente della localeSezione ANGS, Vincenzo Alberinicon la colonnella regionale ele Colonnelle <strong>di</strong> Codroipo, Sacilee U<strong>di</strong>ne.Dopo le brevi allocuzioni delsindaco e del presidente Alberini,i convenuti si sono recati aFlambro, dove, nella Chiesa parrocchiale,è stata celebrata, dapadre Defendente, la Santa Messadurante la quale, sono statiletti dei brani <strong>di</strong> storia, da tre allievedella scuola me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>Talmassons.Alla fine del rito religioso, il sindacodott.sa Anna Maria Toneatto,ha fatto un breve ringraziamentoed ha espresso il suo attaccamentoalla nostra <strong>Associazione</strong>.A Lei un vivo grazie da tutti i<strong>Granatieri</strong>.Di seguito, sono state deposte lecorone. sul monumento ai caduti<strong>di</strong> Flambro, all’erma de<strong>di</strong>cata alcolonnello Spinucci, al monumentoai <strong>Granatieri</strong> presso laChiesetta <strong>di</strong> S. Giovanni, detta«chiesetta dei <strong>Granatieri</strong>».Hanno partecipato alla cerimoniale colonnelle regionali del FriuliVenezia Giulia, del Veneto con ilpresidente regionale Lino Marian,delle sezioni <strong>di</strong>: Codroipo,U<strong>di</strong>ne, Tamai, Sacile, S. Vito alTagliamento, Eraclea, Musile <strong>di</strong>Piave, Portogruaro, Mestre, Padova,Bassano, Modena (semprepresente) e Montebelluna accompagnatedalle rispettive rappresentanze.Un ringraziamento va fatto aigranatieri, Cav. Vincenzo Alberini,per la cerimonia sull’arginedel Tagliamento, e al presidentedella sezione <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, FrancescoUrsic, <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, per averorganizzato un bellissimo eventod’alto valore morale e patriottico.Renzo Ros36


offerte pervenuteofferte pervenuteOFFERTE PERVENUTE ALLA DATA DEL 30 SETTEMBRE <strong>2008</strong>OFFERTE PER IL POTENZIAMENTO DEL GIORNALE:Euro 250,00 gra. Antonino SCALERA“ 50,00 gra. Antonio CHIARELLO“ 30,00 gra. Ludovico PERNO (celebrazione “Nozze d’Oro”)offerte“ 20,00 Sezione <strong>di</strong> CASTEL GOFFREDO (in memoria del gra. Ilario Benzi)“ 30,00 gra. Giuseppe OLDONI“ 50,00 Sig.ra Teresa NAPOLI MORETTI (in memoria del padre gen. Vittorio Napoli)“ 10,00 gra. Eligio PEREZZANI“ 50,00 Sig.ra Alba RUSTIO MENDICO (in memoria del cugino Amm. Mario Marcè)“ 30,00 gra. Remigio SOARDO (in memoria della Sig.ra Toffanin)“ 10,00 gra. Renzo ROS“ 20,00 gra. Dino SUFFOGROSSO“ 50,00 gra. Giuseppe IAMMARRONE (Presidente Sezione. <strong>di</strong> Torremaggiore)pervenute“ 20,00 gra. gen. Gian Paolo TORRINI (in memoria del gra. gen. Ignazio Smecca,mio C.te e Maestro. Uomo integerrimo, vero Signore che otteneva rispetto e affetto)“ 20,00 Sezione Mogliano Veneto (in memoria granatieri CECCHIN e PISOLATO)“ 100,00 gra. Antonino TorreFONDO DI SOLIDARIETA’ «STENIO CONTIGLIOZZI»:offerteEuro 100,0Sig.ra Luisa BORRI CONTIGLIOZZI$ Can 50,00 Sig.ra Florence R. CARENZA (dal Canada)37


sfileranno sempresfileranno sempre con nostre colonnelleANTONIOZATTINSezione <strong>di</strong> AbbiategrassoÈ venuto a mancareall'affetto dei suoicari e dei commilitoniil giorno 26agosto <strong>2008</strong>. Nato il6 <strong><strong>di</strong>cembre</strong> 1936, indossò gli alamari nel 1°Reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna e continuòad indossarli anche dopo il congedoper il resto della sua vita. Fu un granatiereesemplare che sarà ricordato con affetto daigranatieri della Sezione <strong>di</strong> Abbiategrassoche hanno partecipato commossi all'ultimosaluto, unendosi al dolore dei familiari.Giovanni PerinALDOPETTENUZZOSezione <strong>di</strong>CittadellaÈ deceduto in data 15agosto <strong>2008</strong>. Era residentein Fontaniva(PD) .Aveva prestato ilservizio <strong>di</strong> leva dal 4 settembre 1953 al CAR<strong>di</strong> Orvieto per essere successivamente destinatoalla caserma <strong>di</strong> Pietralata <strong>di</strong> Roma sededel 1° Reggimento dove fu impiegato in prevalenzacome clarinettista nella banda reggimentale.Era nato il 21 gennaio 1932 e lascia, nel piùprofondo dolore, dopo una lunga e soffertamalattia, la moglie, la signora MariaGerolimetto e quattro figli.La Sezione ha partecipato, con un foltogruppo <strong>di</strong> iscritti, alle esequie e per questo ifamiliari ne sono rimasti molto grati.Gerardo ZaramellaMARIO NICHELESezione <strong>di</strong> Vigevano e della LomellinaLa sezione comunica l'avvenuto decesso delgranatiere Mario Nichele della classe 1939,ricordandone il costante impegno e l'attivapartecipazione alla vita dell'<strong>Associazione</strong>.I commilitoni rinnovano le più sentite condoglianzealla famiglia.ILARIOBENZISezione <strong>di</strong> CastelGoffredoDa sempre iscrittoall'<strong>Associazione</strong><strong>Nazionale</strong> <strong>Granatieri</strong><strong>di</strong> Sardegna, fu arruolatonei <strong>Granatieri</strong>con il primo scaglione della Classe1927 nell'estate del 1948, e congedato aRoma nel 1949.Ilario non era sposato e viveva con un fratellomolto più anziano <strong>di</strong> lui, così non èstato facile avere su <strong>di</strong> lui dati anagraficicerti e la fotografia.La cerimonia funebre ha visto la presenzadelle Colonnelle <strong>di</strong> tre Sezioni; CastelGoffredo, Marmirolo e Mantova, e una decina<strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> con gli Alamari.Giuseppe CastriniANTONIOFASAN(Berto per gli amici)Sezione <strong>di</strong> San Vitoal TagliamentoEra nato il 17 gennaio1933. Colpito dainesorabile male, èstato assistito amorevolmente nella lunga malattiadalla moglie Elisa e dal figlio. Il giorno22 novembre 2007 è mancato all'affetto deisuoi cari. Aveva prestato il servizio militare<strong>di</strong> leva nel 1° Reggimento <strong>Granatieri</strong> presso ilCentro Addestramento Reclute <strong>di</strong> OrvietoFin che la salute gli è stata favorevole,Antonio è stato sempre presente alle manifestazioniassociative. I commilitoni lo ricorderanno,in particolare, per la presenza,alle feste della Sezione, con la sua fisarmonica:strumento musicale a lui congenialecon il quale rallegrava tutti gli incontri conviviali.Alle onoranze funebri hanno partecipatouna rappresentanza <strong>di</strong> granatieri della sezionecon la Colonnella, il presidente dellasezione ed il presidente provinciale ANGS<strong>di</strong> Pordenone, il granatiere Ros. Alla finedella S. Messa, sono state ricordate dalpresidente della sezione, la figura <strong>di</strong> ineccepibilegranatiere, <strong>di</strong> esemplare citta<strong>di</strong>no,le peculiari doti umane e <strong>di</strong> padre <strong>di</strong> famiglia.Quin<strong>di</strong> è stata letta la preghiera delgranatiere.Al termine delle esequie i granatieri si sonostretti attorno alla moglie ed al figlio rivolgendoloro sinceri sentimenti <strong>di</strong> cordoglio.Luciano ColussiERNESTOPISTOLATOSezione <strong>di</strong> MoglianoVenetoAncora un lutto perla nostra Sezione inquest'anno <strong>2008</strong>, infatti,il 1° <strong>ottobre</strong>scorso è venuto amancare questo socio che apparteneva allaclasse 1926.La morte è sopravvenuta dopo lunga malattiapresso la Casa <strong>di</strong> Riposo ove da tempoera ricoverato.Ricor<strong>di</strong>amo che il Granatiere Pisto1atoErnesto ha ricoperto la carica <strong>di</strong> Presidente<strong>di</strong> questa Sezione fino all'anno 1994.La cerimonia funebre ha avuto luogo lunedì6 <strong>ottobre</strong> <strong>2008</strong> nel Duomo <strong>di</strong> Mog1ianoVeneto, titolato a S.M. Assunta, presenti unplotone <strong>di</strong> otto nostri <strong>Granatieri</strong> nell'uniformeassociativa e le due Colonnelle <strong>di</strong>cui siamo in possesso (Treviso e Mog1ianoVeneto). Successivamente la salma è statatumulata nella tomba <strong>di</strong> famiglia nel vicinocimitero della città.Gianfranco RosinLINOBASSANSezione <strong>di</strong> MonseliceDi anni 82, è decedutoil 25 maggio<strong>2008</strong>. In vita, èstato un Granatiereattivo e fedelissimoalla Sezione cui apparteneva.I suoi commilitoni lo ricordano con affettoper aver con<strong>di</strong>viso con lui i valori dellaPatria e la fierezza della comune identità<strong>di</strong> granatiere.Renzo RavanelloLa rubrica «Sfileranno sempre con le nostre Colonnelle» è finalizzata a ricordare i soli soci dell’<strong>Associazione</strong> che hanno lasciatoquesto mondo per ritornare alla Casa del Padre. Si sottolinea: I SOLI SOCI. Chi segnala il triste evento per la pubblicazione, dovrà comunicare le seguenti informazioni necessarie per lastesura del necrologio:sezione d’appartenenza; data <strong>di</strong> nascita e <strong>di</strong> morte; motivi del decesso; reparto <strong>Granatieri</strong> nel quale il defunto ha prestato servizio; eventuali campagne <strong>di</strong> guerra e decorazioni ricevute;eventuali cariche associative rivestite.È opportuno, inoltre, che venga inviata una foto originale del defunto e non, come spesso avviene, fotocopie o copie riprese da giornali. Tutti i testi, comunque, non supereranno le 12righe, salvo le eccezioni che si potranno avere a insindacabile giu<strong>di</strong>zio della Redazione.La Redazione, infine, sarà particolarmente grata a chi, avendone la possibilità, invierà un’offerta come, del resto, è previsto dal comma 5 dell’articolo 13 del Regolamento dell’<strong>Associazione</strong>.38


mateALAMARO A SPILLO ARGENTATO € 5,00MATERIALE PROMOZIONALE DISPONIBILE PRESSO LA PRESIDENZAAUDIOCASSETTA "MARCE DEI GRANATIERI” € 2,50BAVERO Dl PANNO ROSSO CON ALAMARI € 6,00BASCO Dl PANNO NERO € 11,00CREST ARALDICO DELL'A.N.G.S. € 23,00COPPIA Dl GRANATINE IN METALLO BIANCO PER BAVERO € 4,00rialeGRANATINE A SPILLO/CLIPS IN SIMILORO/SILVER PER GIACCA € 2,00CARTOLINE EPOCHE VARIE € 0,50CRAVATTA REGGIMENTALE IN POLIESTERE €11,00DISCO AUTOADESIVO PER MACCHINA € 0,50FREGIO METALLICO PER BASCO € 3,50GEMELLI ARGENTATI CON SCUDETTO QUATTRO MORI €16,00LIBRO "IL IV BATTAGLIONE CONTROCARRO" € 4,50LIBRO "LE STAGIONI BALCANICHE" € 5,00promoLIBRO "I QUADRI DEL 3° RGT. GRANATIERI Dl SARDEGNA" € 8,00MEDAGLIE DEI VARI RADUNI NAZIONALI € 5,00PORTACHIAVI IN SILVER RETTANGOLARI A MOLLA € 1,30PORTATESSERA ASSOCIATIVO IN PELLE ROSSA € 5,00PORTATESSERA ASSOCIATIVO IN PLASTICA ROSSA € 1,00STATUETTA "GRANATIERE 1848" €21,00STEMMA ARALDICO IN METALLO PER TASCHINO €14,00zionaleSTEMMINO METALLICO CON ALAMARI E GRANATINA € 4,00TARGA IN OTTONE "GIACCONE”CON ASTUCCIO €18,00VIDEOCASSETTA "STORIA DEL 1° RGT. GRANATIERI” € 8,00Ai costi dei singoli articoli vanno aggiunte le spese dell’eventuale spe<strong>di</strong>zione39


IL CONTE NICOLÒ GIACCHINato a Novara nel febbraio del 1897, da una famiglia d'anticanobiltà, abbracciò la carriera delle armi percorrendo i varigra<strong>di</strong> della gerarchia militare nei ranghi del 1° e del 2° reggimento<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna. Ufficiale <strong>di</strong> grande valore, partecipòalle campagne coloniali e alla Prima Guerra mon<strong>di</strong>alemeritandosi una Medaglia <strong>di</strong> Bronzo, due Medaglie d'Argentoe l'onorificenza <strong>di</strong> Cavaliere dell'Or<strong>di</strong>ne militare <strong>di</strong> Savoia.Giacchi sposò Clotilde Mazzitelli dalla quale ebbe una figlia,Pieretta, che morì <strong>di</strong> malattia in tenera età. Per espressa volontàdel conte Giacchi, due appartamenti <strong>di</strong> sua proprietà,situati a Roma, furono donati nel 1963 dalla moglie Clotilde ai<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Sardegna affinché con la loro ren<strong>di</strong>tafosse costituito un fondo da de<strong>di</strong>care all'assistenzasanitaria delle figlie bisognose <strong>di</strong> cure dei <strong>Granatieri</strong>stessi. Il conte Giacchi morì a Roma il 7 novembre1948; sua moglie, donna Clotilde, a Conca dellaCampania il 4 <strong><strong>di</strong>cembre</strong> 1964.Il Fondo, che prende il nome dal donatore,viene gestito da un'apposita commissione istituitapresso la sezione ANGS <strong>di</strong> Roma.L'ISCRIZIONE ALL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DISARDEGNA DA DIRITTO A USUFRUIRE DI UN SOSTEGNO ECO-NOMICO ALLE CURE MEDICHE CHE, MALAUGURATAMENTE, PO-TREBBERO SERVIRE ALLE FIGLIE DEI GRANATIERI SOCI.Per Informazioni contattare la sezione <strong>di</strong> Roma della ANGS - Via Sforzan. 5 00184 Roma, telefono/fax 06 4746395

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