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Un nuovo parcheggio per Ponte a Ema - Il Reporter

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lettere43mattina.S<strong>per</strong>o che ci possiate aiutare in qualche modo,grazie,Mariella“MANTO DISSESTATOIN PIAZZA FARDELLA”Spettabile <strong>Reporter</strong>,già diverse volte ho sollecitato l’AmministrazioneComunale di Firenze a provvedere al rifacimentodell’asfalto di piazza Fardella, in zona Salviatino,Campo di Marte. La piazza ha un mantostradale completamente dissestato e potenzialmente<strong>per</strong>icoloso <strong>per</strong> chi viaggia e attraversa lestrisce. Inoltre, la rotatoria già subisce il frequentetransito giornaliero delle linee Ataf che hannoavvallato non di poco una parte dell’asfalto. Inpiù, si aggiungono altrettante buche sparse. Midomando: <strong>per</strong>ché questa bella piazzetta, nonirrilevante <strong>per</strong> le funzionalità urbane del suointorno, viene considerata cosi “marginale” dalComune di Firenze? Come è possibile vederefrequenti e dubbiosi lavori di asfaltatura nelleSAN FREDIANO, LA VOCE DEI RESIDENTIGentile Redazione,sono un residente del quartiere di San Frediano.Ho letto sul numero di novembre della nascitadella nuova Associazione San Frediano cheavrebbe ritrovato l’unione tra artigiani, commerciantie residenti. L’articolo riporta anche di varieproposte fatte alla nuova Amministrazione dalvicepresidente dell’associazione stessa, una dellequali mi ha fatto letteralmente trasecolare. Miriferisco alla richiesta di spostare la porta telematicasino all’angolo con Piazza del Carmine “<strong>per</strong>evitare la desertificazione di certe zone, miglioinviala tua segnalazionealla nostra redazioneredazione@ilreporter.itL’ONORE (E L’ONERE) DI “DIFFERENZIARE”Gentili amici della Redazione,da qualche mese in largo Cantù è stato installato un cassonetto <strong>per</strong> la raccolta differenziatadei rifiuti organici. Sensibile alla conclamata necessità di ampliare la raccoltadifferenziata, mi sobbarco (ho 82 anni d’età) l’onere di portare pressoché quotidianamentei rifiuti fino a Largo Cantù dalla mia abitazione in Via della Cernaia, nell’aspettativadell’estensione del servizio anche alla zona di Piazza della Vittoria. Le ripetute richieste intal senso rivolte al Quadrifoglio sono rimaste lettera morta: volete provarci voi?Ringraziando <strong>per</strong> l’attenzione,Mariateresa GalloGentile Mariateresa,innanzitutto le faccio i complimenti <strong>per</strong> il suo impegno e il suo senso civico che, daquello che ci racconta, neanche il passare degli anni riesce a scalfire. Quello dei rifiutiè un tema troppo spesso sottovalutato, se non quando l’argomento balza all’onoredelle cronache nazionali nei casi come quelli che abbiamo visto e stiamo vedendoa Napoli o Palermo. Tardi, troppo tardi. Se è vero che in quei casi, oltre ai comportamentidei cittadini, alle spalle ci sono altre e ben più gravi responsabilità, è anche veroche il primo passo <strong>per</strong> non arrivare a tanto deve essere compiuto – ogni giorno – datutti noi, i cittadini. Non è difficile, né troppo “faticoso”: basta dividere i rifiuti che quotidianamenteproduciamo in casa, con un minimo d’attenzione e la consapevolezzadi stare facendo – più di quanto spesso siamo portati a pensare - qualcosa di moltoimportante <strong>per</strong> l’ambiente. <strong>Il</strong> secondo passo, poi, è quello di gettare i rifiuti (già differenziati)nei rispettivi cassonetti. E qui, qualche volta, iniziano i problemi. Come nelcaso che lei ci ha raccontato. La vicinanza dei contenitori <strong>per</strong> ogni tipo di materiale(carta, plastica, organico, ecc.) alla propria abitazione è senza dubbio importante <strong>per</strong>incentivare tutti i cittadini a comportarsi correttamente, e va da sé che, al contrario,la loro lontananza dal portone di casa possa spingere a gettare indiscriminatamentetutta l’immondizia nel cassonetto blu (quello generico) chi non è dotato della necessaria“convinzione”. Nel numero di questo mese de “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>” abbiamo fatto,<strong>per</strong> ognuno dei cinque quartieri fiorentini, il punto della situazione sulla raccolta deirifiuti e sulla presenza dei necessari cassonetti, e nelle edizioni precedenti avevamoaffrontato lo stesso argomento a Fiesole e Impruneta. Quello che ne è venuto fuori èla volontà di investire in nuove tecnologie <strong>per</strong> rendere il servizio sempre più efficiente,oltre alla (gradita) notizia dell’arrivo di nuovi cassonetti (a patire da quelli <strong>per</strong> il materialeorganico) dove prima non c’erano. S<strong>per</strong>iamo che tutto questo diventi prestorealtà, e che alle intenzioni seguano i fatti. Noi saremo qui a controllare. Ma il necessarioimpegno che le aziende e gli enti preposti si devono assumere non deve esserevanificato da un comportamento non responsabile da parte di noi cittadini, che dobbiamofare la nostra parte. Basta poco, ma il messaggio che deve passare è questo:con un minimo d’attenzione, tutti possiamo fare molto <strong>per</strong> l’ambiente. E in questosenso il comportamento “virtuoso” suo e di tutti coloro che seguono il suo esempio èda lodare e promuovere.Matteo Francinivie circostanti (via Centostelle e via Lungo l’Affrico)e lasciare invece una piazza in uno stato cosìpietoso da tanti anni? Non è il modo in un sitodove è presente anche e soprattutto una scuolamedia, la “Dino Compagni”. Basta poco <strong>per</strong>rom<strong>per</strong>si una caviglia e provocare altri peggioriinconvenienti. Grazie dell’attenzione.<strong>Un</strong> cordiale saluto.Alessandro Nencionirando il commercio, quindi i problemi dovutial degrado e alla sicurezza”. A parte il fatto chepur sforzandomi non riesco proprio a capireche nesso ci possa essere tra la localizzazionedella porta telematica con il degrado e la sicurezzama mi pare proprio incredibile che questarichiesta possa essere auspicata dai residenti.Questa assurda proposta avrebbe il solo effettodi estromettere Piazza del Carmine dalla Z.T.L.forse <strong>per</strong> “migliorare il commercio” non certo<strong>per</strong> migliorare la vita dei residenti che già conla situazione attuale hanno sempre dei grossiproblemi di <strong>parcheggio</strong>. Ho parlato di questocon amici e conoscenti residenti nel quartiere(alcune decine di <strong>per</strong>sone) e tutti erano del miostesso parere, anzi approfitto di questo spazio<strong>per</strong> spiegare meglio le vere ragioni dei residenti,che vorrebbero non solo che la porta telematicarimanga dov’è ma auspicherebbero ancheun maggior controllo dei molti furbetti che laaggirano <strong>per</strong>correndo in contromano Via deiCardatori (passando tra l’altro davanti alla scuolamedia Machiavelli) e anche da Via di Cestello(sempre in contromano). Per quanto riguardal’ormai leggendario <strong>parcheggio</strong> sotterraneo diPiazza del Carmine i residenti sono assolutamentea favore a patto <strong>per</strong>ò che i posti sianoa loro riservati. Nell’articolo non è chiaro a cosasi riferisca l’assessore Massimo Mattei quandoriferisce che ha richiesto alla S.a.s di intervenirenelle situazioni più urgenti, mi <strong>per</strong>metto <strong>per</strong>ò diricordargli che i residenti sono molti di più degliartigiani e dei commercianti del quartiere e soprattuttovotano tutti a Firenze.Nel ringraziare dell’attenzione saluto cordialmente,Claudio NucciLA SOSTA SENZA I VIGILINISpettabile <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,premesso che sono un automobilista e che infamiglia abbiamo due auto, vorrei dire la miasui “vigilini” e la loro “soppressione”. Certo possoparlare solo di via Mazzoni dove abito, ebbene,da quando non ci sono più i “vigilini” parcheggiarein quella strada è diventato quasi impossibileanche <strong>per</strong> i residenti. Tra le strisce blu c’èsosta senza pagamento di ticket e tra le striscebianche sostano tutti fuorché i residenti... tantonessuno controlla! Eppoi alle fermate dell’Ataf ipasseggeri salgono e scendono con difficoltàpoiché la fermata è occupata dalle auto in sosta.<strong>Il</strong> sindaco disse con enfasi che il compitoche svolgevano i “vigilini” possono anzi devonosvolgerlo i vigili urbani: giustissimo ma tra ildire e il fare... In via Mazzoni, infatti, questi tutoridell’ordine non li vediamo mai e se raramente,molto, molto raramente passano è il classico“passi e non baci” e così, come dicevo, è difficile<strong>per</strong> i residenti parcheggiare: le auto sostano sulmarciapiede, sulle strisce pedonali o in curva.Ora si parla di togliere i parcometri; fare striscerosa e/o viola (colori non previsti dal codice dellastrada) e dare in affitto porzioni di strada. Manon sarebbe meglio tornare con i piedi <strong>per</strong> terrae finirla con la demagogia?Cordialmente,Giancarlo RomoliGLI AVVALLAMENTI DI VIA DI SCANDICCICarissimi redattori,ho letto con grande interesse l’articolo di PaolaFerri e di un altro o un’altra non meglioidentificato/a M.F. circa le situazioni di rischioche due amici del compianto Andrea Pellegrinohanno preso la lodevole iniziativa di evidenziare.S<strong>per</strong>iamo che la loro preziosa collaborazionetrovi ascolto presso chi di dovere. Mi aggiungo aloro <strong>per</strong> fare questa segnalazione. Voglio parlaredel tratto di Via di Scandicci compreso tra viaGuardavia e l’Ospedale di Torregalli. E’ una vergogna<strong>per</strong> un Comune dal sindaco efficiente erampante all’elezione del quale non mi pentodi avere contribuito, mantenere una strada interessanteun complesso ospedaliero così importante,piena di avvallamenti <strong>per</strong>icolosi che nonpossono non provocare sobbalzi a chi la <strong>per</strong>correanche a velocità moderata e prudenziale.Ciò, penso, con grande disagio di chi ha anchela mala sorte di essere trasportato in ambulanza.<strong>Il</strong> Comune, alla confluenza di Via di Soffiano inVia di Scandicci ha da tempo apposto un cartelloche ricorda un evento funesto accaduto piùdi quarant’anni fa, con invito alla prudenza, unaprudenza che va raddoppiata <strong>per</strong> la presenzadi un manto degno di una “trazzera” o di unaviottola di campagna. Tralascio il rischio di chi la<strong>per</strong>corre in moto come il sottoscritto, che nonè più un giovanotto, né ha abitudini di guidesportive. Anzi, a questo proposito, mi ripromettodi misurare nei prossimi giorni gli avvallamentipiù profondi e, successivamente darneimmediata comunicazione alla Procura dellaRepubblica <strong>per</strong>ché, in caso di incidente dovutoalla negligenza e alla cattiva manutenzionedella carreggiata, si possa più agevolmente incriminaregli inadempienti <strong>per</strong> omissione d’attid’ufficio. Certo che la presente venga tenutanella debita considerazione, Vi porgo i miei piùcordiali saluti.Riccardo TucciSMENTITA DELL’ARTICOLO“E I CORSI DI LINGUA CERCANO SPAZIO”REPORTER OTTOBRE 2009La sottoscritta Anna Micheletti, IDC del laboratoriolinguistico/culturale del Q5, presente all’annualeincontro di programmazione didattica edelle attività culturali con gli utenti del laboratorio,avvenuto il 16/09/2009, alla presenza dellagiornalista di <strong>Reporter</strong> Francesca Puliti, smentiscela veridicità dell’articolo in oggetto <strong>per</strong> i seguentimotivi:1)l’articolo appare come un’intervista ad AnnaMicheletti, il suo nome infatti risulta <strong>per</strong> quattrovolte e le frasi sono virgolettate, non come unaconversazione con gli utenti come è effettivamenteavvenuto2)gli argomenti esposti nell’articolo non sonoquelli trattati nella suddetta sede3)le affermazioni attribuite alla sottoscritta <strong>per</strong>tanto,sono fuori luogo, fuori contesto e nonrispondono alla verità.Nell’articolo compaiono inoltre errori evidentiquali1)il titolo introduttivo non risponde a verità, infattila biblioteca non ha mai organizzato corsidi lingua, tale attività da anni, è prerogativa dellaboratorio linguistico2)il titolo non risponde a verità <strong>per</strong>ché gli spazial DSU erano già stati garantiti dal PresidenteGianassi come infatti si evince dalla parte finaledell’articolo3)unico errore rettificato nel numero di novembreriguarda il profilo professionale di AnnaMicheletti come IDC del laboratorio di lingue enon come o<strong>per</strong>atrice bibliotecaria.Per i motivi sovraesposti sono <strong>per</strong>tanto a richiedereuna rettifica appropriata da pubblicare alpiù presto.Anna MichelettiPrendo atto delle sue parole e del fatto che tranoi possa esserci stato un fraintendimentosul taglio dell’articolo che, comunque, non èun’intervista. Nell’articolo in questione mi sonolimitata a descrivere la situazione <strong>per</strong> discuteredella quale ci eravamo incontrate insieme a ungruppo di utenti del laboratorio linguistico; nelredigerlo, ho ritenuto opportuno inserire anchealcune sue affermazioni fatte a ulteriore spiegazionedella situazione. Mi rincresce invece che,secondo lei, il titolo possa non aver centrato inpieno l’argomento trattato e possa contenerealcune imprecisioni, di cui mi scuso.Francesca Puliti

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