42 Gennaio 2010lettereInviaci le tue lettere aredazione@ilreporter.itLettere e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma ancheveri e propri articoli scritti dai lettori.Tutto questo ed altro ancora sul portalewww.ilreporter.it. Tutte le lettere che nontrovano spazio in queste pagine sarannopubblicate sul sito. E poi spazio aicommenti e alle vostre opinioni“CICLODROMO DI SAN BARTOLO ACINTOIA, LA MIA RISPOSTA”L’intervento di realizzazione del ciclodromo“Graziella Cenni” di San Bartolo a Cintoia è statoformalmente ultimato il 16 marzo 2009, indata 8 gennaio 2009 sono state consegnate lechiavi dell’impianto alla Commissione Sport delQ4, affinché si potessero svolgere i preparatividell’inaugurazione avvenuta poi il 18 gennaio2009. <strong>Il</strong> Q4 ha provvisoriamente affidato le chiavidella pista alla Società sportiva Itala Ciclismoche gestisce con merito e in via transitoria, ilplesso. <strong>Il</strong> 16 novembre 2009 sono iniziati i lavoridi completamento dell’appalto <strong>per</strong> l’installazionedell’impianto di illuminazione, al fine diconsentire il pieno utilizzo della pista in orarinotturni e nel <strong>per</strong>iodo invernale, lavori dunqueche termineranno entro i primi mesi del2010. Successivamente l’Ufficio Tecnico Sportredigerà il Certificato di Regolare Esecuzionedell’appalto di realizzazione della pista. Ecco,questa in estrema sintesi l’iter sin qui osservatoed eseguito <strong>per</strong> portare a termine la strutturadel ciclodromo “Graziella Cenni” di San Bartoloa Cintoia. I Consiglieri Donzelli (del Comune) eFanelli (del Q4) rilevano su “<strong>Reporter</strong>” del mesedi dicembre l’assoluta mancanza dell’utilizzodell’impianto in discussione, raccontata così,sembrerebbe anche vera; i fatti <strong>per</strong>ò sonoriportati in testa a questo articolo, aggiungoinoltre che, non essendo del tutto ultimato enon avendo ancora le dovute certificazioni <strong>per</strong>il pieno utilizzo della struttura, diventa assaidifficile oltre che rischioso, pensare di aprire uncomplesso dove l’Amministrazione ne risponderebbein primis (e con essa tutti noi) a causadi problemi eventuali che potrebbero sorgere,con infortuni piccoli o grandi agli atleti o <strong>per</strong>sonedella società civile, causati dalla noncuranzae soprattutto dalla mancanza dei protocolliquesti sì imposti dai termini di legge. Vorreiinoltre ricordare al consigliere Fanelli, componente<strong>per</strong> la PdL della Commissione Sport delQ4 che avrebbe potuto aggiornarsi in qualsiasimomento sullo stato degli impianti, e comunquesarebbe bastato partecipare con più frequenza(sia detto fuori da ogni polemica) alleriunioni della Commissione <strong>per</strong> essere tenuti alcorrente ed informati dunque dello stato d’arte.<strong>Il</strong> ciclodromo era all’ordine del giorno della sedutadi commissione del 10 dicembre scorso,da aggiungere inoltre che <strong>per</strong> gli orari di a<strong>per</strong>turasono di interesse primario dell’Amministrazione,cui preme siano resi noti a tutti i cittadiniin maniera tempestiva, ma non prima di poteroffrire un impianto in totale messa in sicurezza<strong>per</strong> gli utenti, che curiosamente bisogna rilevaresiamo tutti noi, compresi i Consiglieri Donzelli(del Comune) e Fanelli (del Q4). Vorrei ricordarea tutti che il ciclodromo “Graziella Cenni” èil primo tassello di un polo sportivo nell’area diSan Bartolo a Cintola, e mi preme altresì ricordarequi, che nei primi mesi del 2010 sarà affidatala realizzazione del prossimo campo di footballamericano del quale è appena finito il bando digara. Affido allora ai Consiglieri Donzelli e Fanelli<strong>per</strong> memoria storica e futura che, le polemichestrumentali servono solo a loro, a noi resta diconcludere <strong>per</strong> tutti gli utenti un’avventura diimpianto sportivo, che rimane in testa ai nostripensieri e doveri non solo come cittadini masopratutto come amministratori. Non rimaniamocerto insensibili alle critiche, doverose e talvoltaanche giuste, quando queste <strong>per</strong>ò nasconodall’intento di costruire <strong>per</strong> il bene comune,e non di polemizzare inutilmente. Dice infattil’oracolo che “quando il saggio indica la luna, lostolto guarda il dito”.Donatella VillaniPresidente della Commissione Sport del Q4“IL MIO PINOCCHIO DIMENTICATO”Spettabile “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>”,ho 78 anni e sono un “figlio” purosangue delquartiere 2; nato a Varlungo in via della Loggettae vissuto sempre tra Campo di Marte,Rovezzano e Coverciano. La mia famiglia erapovera, ma io, appassionato di cartoni animati,cominciando da ragazzo, con le mie sole forzee la mia tenacia, riuscii alla fine ad entrare daprofessionista in questo fantastico mondo. Tuttoquesto partendo da semplice autodidatta,realizzando chilometri e chilometri di pellicolein disegni animati, arrivando addirittura a produrre(come autore) negli anni dal 1966 al 1971,il film lungometraggio “<strong>Un</strong> burattino di nomePinocchio” che realizzai (tutto a Coverciano invia Domenico Maria Manni) con una équipedi circa 50 tra tecnici, disegnatori, pittori ecc.Questo film che fu apprezzato ed esaltato datutti i media di allora nonché dalla critica, costòpoco meno di mezzo miliardo di lire (deglianni ’70!) equivalenti a diversi milioni di euro dioggi, ed ebbi anche la soddisfazione di vederloproiettare nelle sale cinematografiche di mezzomondo! Dico la mia in questo senso: è maipossibile che l’ignoranza umana sia tanto diffusa(anche in tanti giornalisti!) da citare, ogni voltache si parla di film su “Pinocchio”, solo quelliprodotti da altri autori: Disney, Comencini, Benigni,ecc. compreso <strong>per</strong>fino quello che D’Alòavrebbe intenzione di fare? Nessuno infatticita mai quel mio film che secondo gli es<strong>per</strong>tidel settore rimane una delle pietre miliari delcinema di animazione italiano; tanto <strong>per</strong> fareun esempio, questo è accaduto abbastanzarecentemente su articoli pubblicati da <strong>Il</strong> Tirrenoe La Stampa, ma ciò vale anche <strong>per</strong> tantissimealtre pubblicazioni o citazioni in Tv! Per carità,faccio la mia sommessa protesta non sulla GazzettaUfficiale, bensì solo sul giornale del mioquartiere, quindi quasi sottovoce, mica sonoin cerca dell’assegnazione del “fiorino d’oro”né, tantomeno, del “gonfalone d’oro”! Tuttavia,come autore, confesso che mi piacerebbe chequalche giornalista e (<strong>per</strong>ché no?) anche qualcheautorevole amministratore menzionassero,almeno quando si parla di lungometraggi suPinocchio, i meriti di un fiorentino che, anzianosì ma pur sempre “vivo, anzi vivissimo!”, gradirebbedi vedere pubblicamente riconosciutauna vita intera spesa nell’immenso lavoro cherichiede l’arte di quei disegni animati che hannofatto e fanno sorridere tanti bambini, maanche tantissimi adulti.Grazie <strong>per</strong> l’attenzione e l’ospitalità.Giuliano Cenci“TROPPA VELOCITA’ DAVANTI ALLASCUOLA”La fermata Sita in via De Nicola di fronte all’ITTMarco Polo si trova in tratto <strong>per</strong>corso a fortevelocità lontano dagli autovelox e l’attraversamentopedonale non è rialzato a banda largacome tutti quelli della zona (via Aretina , lungarnoColombo, ecc.); non solo, le righe bianchesono consunte e su metà della carreggiatacancellate da una toppa di asfalto recente. E’<strong>per</strong>ciò necessario un intervento immediato cheevidenzi l’attraversamento e moderi la velocitàprogrammando l’adeguamento con appositorialzo, colorazione azzurra o rossa e salvagentecentrale <strong>per</strong> poter attraversare in due fasi. Sonodue mesi che avevo fatto questa segnalazioneal Sindaco e alla Polizia Municipale senza che sisia visto il minimo intervento; noto con dispiacereche la nuova Amministrazione ha portatonovità sulle grandi questioni (Duomo, tramvia,Tav) ma sulle piccole cose im<strong>per</strong>versa ancoratrascuratezza e scaricabarile fra i vari uffici. Chefacciamo, aspettiamo il morto?Maurizio LandiVIA BARACCA E I PULLMAN IN SOSTAGentile redazione, ho letto con grande attenzione,sull’ultimo numero del Vs. giornale, lelettere sull’argomento in oggetto e vorrei aggiungereanche la mia indignazione a quelladei precedenti lettori, precisando anche qualchealtro aspetto del problema. Io abito in viaBaracca e i pullman, oltre a sostare col motoreacceso davanti ad un grande albergo, spessorimangono parcheggiati, occupando l’interospazio del marciapiede di fronte all’albergo, <strong>per</strong>tutta la notte. Quando mi capita di rientrare acasa a piedi, spesso con i miei nipotini, poco primadi cena sono costretta a scendere sul pianostradale, con grossi rischi <strong>per</strong> l’incolumità mia edei due bambini che devo tenere <strong>per</strong> mano.Inutile ricordare che in Via Baracca il traffico nonsolo è intenso, ma la maggior parte delle autonon rispetta assolutamente il limite di velocità,i motorini sfrecciano svirgolando tra le auto enon c’è nessun attraversamento pedonale “adosso”, come quelli che hanno collocato negliultimi tempi in molte strade. Oltre ai pullman,inoltre, sostano sul marciapiede, in corrispondenzadel muro di cinta del deposito Anas, unpaio di autotreni i cui autisti vanno a cena e apranzo nei ristoranti dall’altro lato della strada eforse si fermano anche a dormire nella cuccettadel loro mezzo, <strong>per</strong>ché anche a notte fonda imezzi sono ancora lì. Come già hanno fattopresente gli altri lettori, i vigili, da me varie volteinterpellati, quando rarissimamente passano apiedi <strong>per</strong> questa disgraziata strada, sostengonodi non poter fare nulla, <strong>per</strong>ché nelle ore seralinon sono più in servizio e se, talvolta, di giorno,hanno elevato qualche multa, queste non sonostate pagate, <strong>per</strong>ché i pullman erano stranieri edunque... Dunque, come in tante altre situazioni,i cittadini devono rassegnarsi e arrangiarsi,senza s<strong>per</strong>are che nessuna delle autorità competentiprenda provvedimenti incisivi. Può l’Assessorecompetente farsi un giretto da questeparti, magari con la macchia di servizio, in orarionotturno, <strong>per</strong> rendersi conto di <strong>per</strong>sona del problema?Chiedo troppo? Faccio un’altra domanda:<strong>per</strong>ché in questo tratto di Via Baracca (all’altezzadi Via don L. Perosi) non si sostituisconoalle normali strisce pedonali i dossi? Che cosanon lo consente? Oppure nessuno ci ha pensato,<strong>per</strong>ché ancora non c’è stato il morto? Possos<strong>per</strong>are in una risposta da chi istituzionalmentedeve occuparsi di questi problemi? Grazie <strong>per</strong>l’ospitalità e cordiali saluti.Carla VeroneseAUTOBUS, BIGLIETTI E REGOLESpett.le redazione il <strong>Reporter</strong>,sono il padre di Mattia, un ragazzo che pochigiorni fa è stato multato sull’autobus <strong>per</strong> averconvalidato in ritardo il biglietto. <strong>Il</strong> solito furbastrosi dirà. Mio figlio, al contrario di me, nonutilizza i mezzi pubblici: viaggia in motorino. Siè ritrovato in autobus solo a causa di un ditorotto che al momento gli impedisce di guidare.Io stesso gli ho fornito il biglietto (non i soldi:proprio <strong>per</strong> evitare che vadano spesi in altromodo). Salito sull’autobus, complice una certasvagatezza e l’impedimento della mano rotta,ha impiegato del tempo <strong>per</strong> trovare il bigliettoe convalidarlo. Lo ha fatto nel momento in cuil’autobus si è arrestato alla fermata dove attendevanoi controllori. Quando sono saliti a bordo,Mattia ha già timbrato il biglietto, ma nonimporta, uno dei due, forse appassionato di telefilmpolizieschi, da terra ha visto i movimentidel passeggero, attribuendogli una preveggenzache mio figlio è lungi dal possedere. Data lagiovane età e un carattere remissivo, lo zelantefunzionario ha avuto buon gioco nell’elevare lamulta che io ho pagato, esattamente come ilbiglietto, pur consapevole dell’illegittimità delverbale, laddove afferma, distorcendo la realtàdei fatti, che Mattia avrebbe timbrato dopol’inizio della verifica, a meno che l’attività di verificanon s’intenda già iniziata sul marciapiede,ancor prima di salire sull’automezzo. Ma non è<strong>per</strong> lamentare l’illegittimità dell’accertamentoche scrivo: se mio figlio si fosse premurato <strong>per</strong>tempo di trovare il biglietto, il problema nonsi sarebbe posto e anche una multa può insegnarea preparasi <strong>per</strong> tempo: oggi a timbrareun biglietto, domani a cose ben più importanti.Scrivo <strong>per</strong> lamentare quanto avvenuto in seguito,quando lo zelante controllore, a fronte dell’intransigenzamostrata con Mattia, è stato invecemolto più “comprensivo” nei confronti di un altropasseggero, questo sì sprovvisto di biglietto.<strong>Il</strong> passeggero, di nazionalità straniera (lo precisosolo <strong>per</strong> amor di verità), non è stato arrendevolecome mio figlio, al contrario. Risultato: lui hacontinuato pacifico il suo viaggio senza bigliettoe Mattia con la sua multa. Si ha un bell’insisterecon i figli sul valore della legalità quando poi, ilprimo controllore che passa impone un rispettodelle regole <strong>per</strong>fino eccessivo a qualcuno e leinfrange clamorosamente un attimo dopo conqualcun altro. Quale insegnamento può trarreun ragazzo da un comportamento tanto contraddittorio?Non finirà <strong>per</strong> convincersi che leregole si possono infrangere impunemente, apatto di essere determinati nel farlo? Vorrei poterdire che casi come questo sono l’eccezione,ma la mia quotidiana es<strong>per</strong>ienza di viaggiatoretestimonia il contrario.Cordiali saluti,Fabio DaddiLE NOTTI “IMPOSSIBILI” ALLE PIAGGEBuongiorno,scrivo <strong>per</strong> fare presente un problema che affliggechi come me abita alle Piagge di fronteal Vi<strong>per</strong> Theatre. <strong>Il</strong> venerdì e il sabato notte èimpossibile dormire e riposare in quanto il rumoreè talmente forte da non <strong>per</strong>metterlo. Lapolizia municipale ha già realizzato delle rilevazionifonometriche che hanno constatato cheil rumore prodotto dal Vi<strong>per</strong> è oltre il limite ditollerabilità. Ha quindi presentato un esposto alVi<strong>per</strong> <strong>per</strong> porvi rimedio ma i pannelli che hannoapplicato <strong>per</strong> attutire il rumore non hannomigliorato la situazione. E da allora non è statofatto più niente. Vi scrivo <strong>per</strong> chiedere il vostroaiuto, <strong>per</strong> sensibilizzare le istituzioni in qualchemodo. <strong>Il</strong> Vi<strong>per</strong> è una struttura che è importante<strong>per</strong> la comunità in quanto in settimana vengonosvolti dei corsi <strong>per</strong> i giovani e gli anzianied è giusto mantenerla. Non è <strong>per</strong>ò tollerabileavere una discoteca in un centro abitato. Inoltre,in aggiunta al rumore della discoteca fino alle 4del mattino, si aggiungono gli schiamazzi deiragazzi che rimangono fuori dal locale fino a
lettere43mattina.S<strong>per</strong>o che ci possiate aiutare in qualche modo,grazie,Mariella“MANTO DISSESTATOIN PIAZZA FARDELLA”Spettabile <strong>Reporter</strong>,già diverse volte ho sollecitato l’AmministrazioneComunale di Firenze a provvedere al rifacimentodell’asfalto di piazza Fardella, in zona Salviatino,Campo di Marte. La piazza ha un mantostradale completamente dissestato e potenzialmente<strong>per</strong>icoloso <strong>per</strong> chi viaggia e attraversa lestrisce. Inoltre, la rotatoria già subisce il frequentetransito giornaliero delle linee Ataf che hannoavvallato non di poco una parte dell’asfalto. Inpiù, si aggiungono altrettante buche sparse. Midomando: <strong>per</strong>ché questa bella piazzetta, nonirrilevante <strong>per</strong> le funzionalità urbane del suointorno, viene considerata cosi “marginale” dalComune di Firenze? Come è possibile vederefrequenti e dubbiosi lavori di asfaltatura nelleSAN FREDIANO, LA VOCE DEI RESIDENTIGentile Redazione,sono un residente del quartiere di San Frediano.Ho letto sul numero di novembre della nascitadella nuova Associazione San Frediano cheavrebbe ritrovato l’unione tra artigiani, commerciantie residenti. L’articolo riporta anche di varieproposte fatte alla nuova Amministrazione dalvicepresidente dell’associazione stessa, una dellequali mi ha fatto letteralmente trasecolare. Miriferisco alla richiesta di spostare la porta telematicasino all’angolo con Piazza del Carmine “<strong>per</strong>evitare la desertificazione di certe zone, miglioinviala tua segnalazionealla nostra redazioneredazione@ilreporter.itL’ONORE (E L’ONERE) DI “DIFFERENZIARE”Gentili amici della Redazione,da qualche mese in largo Cantù è stato installato un cassonetto <strong>per</strong> la raccolta differenziatadei rifiuti organici. Sensibile alla conclamata necessità di ampliare la raccoltadifferenziata, mi sobbarco (ho 82 anni d’età) l’onere di portare pressoché quotidianamentei rifiuti fino a Largo Cantù dalla mia abitazione in Via della Cernaia, nell’aspettativadell’estensione del servizio anche alla zona di Piazza della Vittoria. Le ripetute richieste intal senso rivolte al Quadrifoglio sono rimaste lettera morta: volete provarci voi?Ringraziando <strong>per</strong> l’attenzione,Mariateresa GalloGentile Mariateresa,innanzitutto le faccio i complimenti <strong>per</strong> il suo impegno e il suo senso civico che, daquello che ci racconta, neanche il passare degli anni riesce a scalfire. Quello dei rifiutiè un tema troppo spesso sottovalutato, se non quando l’argomento balza all’onoredelle cronache nazionali nei casi come quelli che abbiamo visto e stiamo vedendoa Napoli o Palermo. Tardi, troppo tardi. Se è vero che in quei casi, oltre ai comportamentidei cittadini, alle spalle ci sono altre e ben più gravi responsabilità, è anche veroche il primo passo <strong>per</strong> non arrivare a tanto deve essere compiuto – ogni giorno – datutti noi, i cittadini. Non è difficile, né troppo “faticoso”: basta dividere i rifiuti che quotidianamenteproduciamo in casa, con un minimo d’attenzione e la consapevolezzadi stare facendo – più di quanto spesso siamo portati a pensare - qualcosa di moltoimportante <strong>per</strong> l’ambiente. <strong>Il</strong> secondo passo, poi, è quello di gettare i rifiuti (già differenziati)nei rispettivi cassonetti. E qui, qualche volta, iniziano i problemi. Come nelcaso che lei ci ha raccontato. La vicinanza dei contenitori <strong>per</strong> ogni tipo di materiale(carta, plastica, organico, ecc.) alla propria abitazione è senza dubbio importante <strong>per</strong>incentivare tutti i cittadini a comportarsi correttamente, e va da sé che, al contrario,la loro lontananza dal portone di casa possa spingere a gettare indiscriminatamentetutta l’immondizia nel cassonetto blu (quello generico) chi non è dotato della necessaria“convinzione”. Nel numero di questo mese de “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>” abbiamo fatto,<strong>per</strong> ognuno dei cinque quartieri fiorentini, il punto della situazione sulla raccolta deirifiuti e sulla presenza dei necessari cassonetti, e nelle edizioni precedenti avevamoaffrontato lo stesso argomento a Fiesole e Impruneta. Quello che ne è venuto fuori èla volontà di investire in nuove tecnologie <strong>per</strong> rendere il servizio sempre più efficiente,oltre alla (gradita) notizia dell’arrivo di nuovi cassonetti (a patire da quelli <strong>per</strong> il materialeorganico) dove prima non c’erano. S<strong>per</strong>iamo che tutto questo diventi prestorealtà, e che alle intenzioni seguano i fatti. Noi saremo qui a controllare. Ma il necessarioimpegno che le aziende e gli enti preposti si devono assumere non deve esserevanificato da un comportamento non responsabile da parte di noi cittadini, che dobbiamofare la nostra parte. Basta poco, ma il messaggio che deve passare è questo:con un minimo d’attenzione, tutti possiamo fare molto <strong>per</strong> l’ambiente. E in questosenso il comportamento “virtuoso” suo e di tutti coloro che seguono il suo esempio èda lodare e promuovere.Matteo Francinivie circostanti (via Centostelle e via Lungo l’Affrico)e lasciare invece una piazza in uno stato cosìpietoso da tanti anni? Non è il modo in un sitodove è presente anche e soprattutto una scuolamedia, la “Dino Compagni”. Basta poco <strong>per</strong>rom<strong>per</strong>si una caviglia e provocare altri peggioriinconvenienti. Grazie dell’attenzione.<strong>Un</strong> cordiale saluto.Alessandro Nencionirando il commercio, quindi i problemi dovutial degrado e alla sicurezza”. A parte il fatto chepur sforzandomi non riesco proprio a capireche nesso ci possa essere tra la localizzazionedella porta telematica con il degrado e la sicurezzama mi pare proprio incredibile che questarichiesta possa essere auspicata dai residenti.Questa assurda proposta avrebbe il solo effettodi estromettere Piazza del Carmine dalla Z.T.L.forse <strong>per</strong> “migliorare il commercio” non certo<strong>per</strong> migliorare la vita dei residenti che già conla situazione attuale hanno sempre dei grossiproblemi di <strong>parcheggio</strong>. Ho parlato di questocon amici e conoscenti residenti nel quartiere(alcune decine di <strong>per</strong>sone) e tutti erano del miostesso parere, anzi approfitto di questo spazio<strong>per</strong> spiegare meglio le vere ragioni dei residenti,che vorrebbero non solo che la porta telematicarimanga dov’è ma auspicherebbero ancheun maggior controllo dei molti furbetti che laaggirano <strong>per</strong>correndo in contromano Via deiCardatori (passando tra l’altro davanti alla scuolamedia Machiavelli) e anche da Via di Cestello(sempre in contromano). Per quanto riguardal’ormai leggendario <strong>parcheggio</strong> sotterraneo diPiazza del Carmine i residenti sono assolutamentea favore a patto <strong>per</strong>ò che i posti sianoa loro riservati. Nell’articolo non è chiaro a cosasi riferisca l’assessore Massimo Mattei quandoriferisce che ha richiesto alla S.a.s di intervenirenelle situazioni più urgenti, mi <strong>per</strong>metto <strong>per</strong>ò diricordargli che i residenti sono molti di più degliartigiani e dei commercianti del quartiere e soprattuttovotano tutti a Firenze.Nel ringraziare dell’attenzione saluto cordialmente,Claudio NucciLA SOSTA SENZA I VIGILINISpettabile <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,premesso che sono un automobilista e che infamiglia abbiamo due auto, vorrei dire la miasui “vigilini” e la loro “soppressione”. Certo possoparlare solo di via Mazzoni dove abito, ebbene,da quando non ci sono più i “vigilini” parcheggiarein quella strada è diventato quasi impossibileanche <strong>per</strong> i residenti. Tra le strisce blu c’èsosta senza pagamento di ticket e tra le striscebianche sostano tutti fuorché i residenti... tantonessuno controlla! Eppoi alle fermate dell’Ataf ipasseggeri salgono e scendono con difficoltàpoiché la fermata è occupata dalle auto in sosta.<strong>Il</strong> sindaco disse con enfasi che il compitoche svolgevano i “vigilini” possono anzi devonosvolgerlo i vigili urbani: giustissimo ma tra ildire e il fare... In via Mazzoni, infatti, questi tutoridell’ordine non li vediamo mai e se raramente,molto, molto raramente passano è il classico“passi e non baci” e così, come dicevo, è difficile<strong>per</strong> i residenti parcheggiare: le auto sostano sulmarciapiede, sulle strisce pedonali o in curva.Ora si parla di togliere i parcometri; fare striscerosa e/o viola (colori non previsti dal codice dellastrada) e dare in affitto porzioni di strada. Manon sarebbe meglio tornare con i piedi <strong>per</strong> terrae finirla con la demagogia?Cordialmente,Giancarlo RomoliGLI AVVALLAMENTI DI VIA DI SCANDICCICarissimi redattori,ho letto con grande interesse l’articolo di PaolaFerri e di un altro o un’altra non meglioidentificato/a M.F. circa le situazioni di rischioche due amici del compianto Andrea Pellegrinohanno preso la lodevole iniziativa di evidenziare.S<strong>per</strong>iamo che la loro preziosa collaborazionetrovi ascolto presso chi di dovere. Mi aggiungo aloro <strong>per</strong> fare questa segnalazione. Voglio parlaredel tratto di Via di Scandicci compreso tra viaGuardavia e l’Ospedale di Torregalli. E’ una vergogna<strong>per</strong> un Comune dal sindaco efficiente erampante all’elezione del quale non mi pentodi avere contribuito, mantenere una strada interessanteun complesso ospedaliero così importante,piena di avvallamenti <strong>per</strong>icolosi che nonpossono non provocare sobbalzi a chi la <strong>per</strong>correanche a velocità moderata e prudenziale.Ciò, penso, con grande disagio di chi ha anchela mala sorte di essere trasportato in ambulanza.<strong>Il</strong> Comune, alla confluenza di Via di Soffiano inVia di Scandicci ha da tempo apposto un cartelloche ricorda un evento funesto accaduto piùdi quarant’anni fa, con invito alla prudenza, unaprudenza che va raddoppiata <strong>per</strong> la presenzadi un manto degno di una “trazzera” o di unaviottola di campagna. Tralascio il rischio di chi la<strong>per</strong>corre in moto come il sottoscritto, che nonè più un giovanotto, né ha abitudini di guidesportive. Anzi, a questo proposito, mi ripromettodi misurare nei prossimi giorni gli avvallamentipiù profondi e, successivamente darneimmediata comunicazione alla Procura dellaRepubblica <strong>per</strong>ché, in caso di incidente dovutoalla negligenza e alla cattiva manutenzionedella carreggiata, si possa più agevolmente incriminaregli inadempienti <strong>per</strong> omissione d’attid’ufficio. Certo che la presente venga tenutanella debita considerazione, Vi porgo i miei piùcordiali saluti.Riccardo TucciSMENTITA DELL’ARTICOLO“E I CORSI DI LINGUA CERCANO SPAZIO”REPORTER OTTOBRE 2009La sottoscritta Anna Micheletti, IDC del laboratoriolinguistico/culturale del Q5, presente all’annualeincontro di programmazione didattica edelle attività culturali con gli utenti del laboratorio,avvenuto il 16/09/2009, alla presenza dellagiornalista di <strong>Reporter</strong> Francesca Puliti, smentiscela veridicità dell’articolo in oggetto <strong>per</strong> i seguentimotivi:1)l’articolo appare come un’intervista ad AnnaMicheletti, il suo nome infatti risulta <strong>per</strong> quattrovolte e le frasi sono virgolettate, non come unaconversazione con gli utenti come è effettivamenteavvenuto2)gli argomenti esposti nell’articolo non sonoquelli trattati nella suddetta sede3)le affermazioni attribuite alla sottoscritta <strong>per</strong>tanto,sono fuori luogo, fuori contesto e nonrispondono alla verità.Nell’articolo compaiono inoltre errori evidentiquali1)il titolo introduttivo non risponde a verità, infattila biblioteca non ha mai organizzato corsidi lingua, tale attività da anni, è prerogativa dellaboratorio linguistico2)il titolo non risponde a verità <strong>per</strong>ché gli spazial DSU erano già stati garantiti dal PresidenteGianassi come infatti si evince dalla parte finaledell’articolo3)unico errore rettificato nel numero di novembreriguarda il profilo professionale di AnnaMicheletti come IDC del laboratorio di lingue enon come o<strong>per</strong>atrice bibliotecaria.Per i motivi sovraesposti sono <strong>per</strong>tanto a richiedereuna rettifica appropriata da pubblicare alpiù presto.Anna MichelettiPrendo atto delle sue parole e del fatto che tranoi possa esserci stato un fraintendimentosul taglio dell’articolo che, comunque, non èun’intervista. Nell’articolo in questione mi sonolimitata a descrivere la situazione <strong>per</strong> discuteredella quale ci eravamo incontrate insieme a ungruppo di utenti del laboratorio linguistico; nelredigerlo, ho ritenuto opportuno inserire anchealcune sue affermazioni fatte a ulteriore spiegazionedella situazione. Mi rincresce invece che,secondo lei, il titolo possa non aver centrato inpieno l’argomento trattato e possa contenerealcune imprecisioni, di cui mi scuso.Francesca Puliti