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Un nuovo parcheggio per Ponte a Ema - Il Reporter

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22 Gennaio 2010Anche la Provincia di Firenze ha ilsuo Diamante, un vero e propriogioiello fotovoltaico. Si tratta diuna centrale energetica di nuovagenerazione realizzata da Enel Ingegneria eInnovazione dalla forma appunto di un diamanteche illuminerà le notti del Parco di VillaDemidoff a Pratolino. Sviluppato dalla RicercaEnel in collaborazione con l’<strong>Un</strong>iversità diPisa, il Diamante (alto 12 metri) è un sistemaenergetico innovativo che consente, <strong>per</strong> la primavolta, di testare la generazione di elettricitàcon pannelli fotovoltaici, integrandola con unsistema in grado di accumularla sotto forma diidrogeno e di renderla disponibile anche quandoil sole non c’è. Con una forma architettonicache lo rende particolarmente adatto <strong>per</strong> essereinserito in contesti paesaggistici di pregioarchitettonico e naturalistico, il Diamante, cheha una potenza installata di 11 kWp, forniràenergia <strong>per</strong> l’illuminazione notturna del parcoMediceo e quindi del colosso dell’Appenninodel Giambologna, della peschiera della maschera,della grotta di Cupido, del viale deglizampilli e <strong>per</strong> l’alimentazione delle bicicletteelettriche messe a disposizione dei frequentatoridella villa. I 38 pannelli fotovoltaici diultima generazione installati sulla struttura<strong>per</strong>mettono di produrre energia elettrica sfruttandol’irraggiamento del sole. La parte dienergia non utilizzata viene accumulata generandoidrogeno, che è stoccato all’internodi tre serbatoi sferici alloggiati nel Diamante.Utilizzando l’idrogeno in celle a combustibile,la struttura è in grado quindi di produrre energiaelettrica anche durante la notte o in assenzadi sole. “Diamante, in molti sensi, non è soloun esercizio tecnologico o di design – spiegaSauro Pasini, responsabile della ricerca Enel –ma è una sorta di pre-prototipo industriale. <strong>Il</strong>sistema, infatti, è tarato su un piccolo condominio,una casa da due o tre famiglie e l’ideaè stata quella di svilupparlo come piccola centraledi generazione <strong>per</strong>manente di energia rinnovabile.Per ora Diamante è un oggetto checi è costato un occhio della testa solo <strong>per</strong> fartagliare triangolarmente i pannelli fotovoltaicie sviluppare il sistema a idrogeno di estremasofisticazione, che ha bisogno di un suo bilanciamentotermico <strong>per</strong> accumulare ed erogareenergia. Ma con le prossime batterie sarà tuttodiverso, diverrà una vera e propria proposta diinvestimento <strong>per</strong> famiglie, condomini e anchepiccole imprese”. “Come Provincia di Firenze– ha detto il Presidente Andrea Barducci – abbiamochiesto che l’installazione del diamanteenergetico nel parco di Pratolino non resti unfatto isolato. Abbiano già dato la disponibilitàad Enel <strong>per</strong> un nostro impegno concreto cheporti all’installazione di altri impianti di questogenere anche nel Parco delle cascine e aiRenai di Signa”.provinciaFUORI PORTA. A Villa Demidoff, a Pratolino, una innovativa centrale energetica fotovoltaica<strong>Un</strong> “gioiello” che illumina un parco interoAlto dodici metri, “Diamante” è stato sviluppatodalla Ricerca Enel in collaborazione conl’<strong>Un</strong>iversità di Pisa: produce energia sfruttando iraggi del sole, e trasforma in idrogeno quella chenon viene utilizzataGinevra Donnici<strong>Il</strong> presidente Barducci con il direttoreIngegneria e Innovazione di Enel Livio VidoARTE E DINTORNIA Palazzo Medici venti gigantografieGli scatti di Candida Höfer in una mostrasaltare la bellezza dei luoghi dove l’uomo è divenuto grande allontanando <strong>per</strong>ò la presenzaEumana. Sembra essere un paradosso ma è l’idea che sta alla base delle fotografie della tedescaCandida Höfer, artista specializzata in immagini di grande formato. La Galleria di PalazzoMedici Riccardi espone, fino al 24 gennaio, venti gigantografie meticolosamente composte,che ritraggono interni vuoti e spazi sociali di una Firenze elegante, raffinata e unica. Le immaginichiave della mostra sono sale di biblioteche, musei, teatri, caffè e università, oltre a dimoree palazzi storici. <strong>Il</strong> progetto che ha portato a questa mostra (realizzata dalla Fondazione PalazzoStrozzi in collaborazione con la Provincia di Firenze) ha avuto inizio con un inventario degliinnumerevoli spazi pubblici possibili a Firenze: da questa lista la Höfer ha svolto una selezionepreliminare, <strong>per</strong> compiere in seguito una serie di prolungate visite in città nel 2007 e 2008,documentando accuratamente questi spazi. Alla fine ha individuato venti luoghi capaci di esprimerela sua visione suFirenze: alcuni ambientidel Museo di SanMarco, gli Uffizi e laloro biblioteca, il Teatrodella Pergola, PalazzoPitti, Palazzo Corsini,la Villa di Poggio aCaiano, le BibliotecheMarucelliana e Riccardiana,l’Accademia conuno scorcio del David diMichelangelo, PalazzoVecchio e Palazzo MediciRiccardi. Elementocomune agli scatti èl’esplorazione di internievocativi e deserti, prividi presenze umane che“sono una distrazionealla visione dello spazio”come afferma lafotografa tedesca. L’artistaha prodotto questiritratti di interni senzaPalazzo Medici Riccardi in uno scatto di Candida Höferritoccare digitalmenteo alterare le immagini.Saranno quindi incontridi luce ravvicinati esfolgoranti quelli chevivranno i visitatori intransito tra via Cavoure via Ginori (ingressogratuito 9-19, chiusomercoledì)./G.D.1010104

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