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ITALIANO CLASSE III Prof.ssa Midolo FRANCESCO ... - Polo Valboite

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<strong>ITALIANO</strong> <strong>CLASSE</strong> <strong>III</strong> <strong>Prof</strong>.<strong>ssa</strong> <strong>Midolo</strong><strong>FRANCESCO</strong> PETRARCA(lezione del prof. Marco Migliardi)Abbiamo visto solo dei cenni biografici nella prima lezione oggi, invece, entriamo più nell’analisidella produzione letteraria di Petrarca. Si dice di lui essere il fondatore della lirica moderna, che èun nuovo tipo d intellettuale, che dà primato alla interiorità e che viene chiamato “primo artista”!Petrarca è davvero un nuovo tipo di intellettuale perché vive della sua produzione letteraria. Dantescrisse in volgare e in latino, ma Petrarca credeva che solo il latino fosse la vera lingua letteraria,anche perché aveva sempre avuto un grande amore per i classici; al tempo stesso è stato anche ungrande uomo di fede. Tutta la sua opera è vincolata da questi temi che cercherà di fondere insieme.OPERE IN LATINO:Africa: è un’opera in latino rimasta incompiuta e scritta in versi esametriDe viris illustribus (gli uomini importanti): biografie di uomini famosiDe vita solitaria (leggere ciò che scrissero gli antichi per scrivere ciò che leggeranno i posteri) eDe otio religioso: cerca di descrivere ed esaltare il valore del pensiero riflessivo e la solitudine chedel poeta e la serenità dei monasteri posti in luoghi solitari proprio per agevolare il contatto conDio.Il secretum: diviso in 3 libri, uno dedicato alle passioni deviate dell’uomo, il secondo è dedicatoall’accidia cioè la sofferenza interiore, il terzo è dedicato alla ricerca della gloria e della fama a cuil’uomo aspira. Quest’opera è un dialogo immaginario con Sant’Agostino (grande uomo di chiesa)su alcuni temi che ricorreranno facilmente nella vita di Petrarca: il contrasto fra la volontàdell’uomo di avvicinarsi a Dio e le mille tentazioni terrene che lo allontanano da quell’obiettivo..Ecco che Petrarca è davvero il primo uomo moderno per le caratteristiche che dimostra di avere.E’ un’opera molto personale.L’epistolario: lettere scritte in latino indirizzate a personaggi famosi, ma sono delle finzioniletterarie perché non saranno mai spedite e nemmeno la scrittura era pensata per questo. Parla inqueste lettere di problemi letterari e politici. Una sua caratteristica è che Petrarca ha avuto sempredelle idee politiche anche se non ricoprì mai un ruolo politico. Una di queste lettere era indirizzataai “posteri” – a quelli che verranno dopo. È la prima autobiografia della nostra letteratura.Un’epistola particolare è quella dell’ “ascesa al monte ventoso”: scritta nel 1936 indirizzata almonaco Dionigi di Borgo San Sepolcro che gli aveva donato una copia delle confessioni diSant’Agostino. Racconta di questa ascesa insieme al fratello, anche lui un religioso ma molto piùconvinto di Petrarca. Questa epistola è totalmente allegorica (proprio come in Dante): infatti mentre


fanno questa scalata il fratello va su tutto tranquillo, mentre Petrarca si stanca, si ferma più volte. Ilfratello cammina dritto verso Dio, lui invece è rallentato perché distratto continuamente dallepassioni terrene. Nonostante ciò lui resiste, supera tutte le difficoltà e alla fine raggiunge la metacioè il congiungersi con Dio.OPERE IN VOLGARE:I Trionfi: altra opera allegorica, scritta con endecasillabi (alla Dante). È anch’e<strong>ssa</strong> un’operapersonale perché racconta la sua vita. È divisa in 6 parti: amore, pudicizia, morte, fama, tempo,eternità. Si rifà ai valori del classicismo che viene visto da Petrarca non come mero studiodell’antichità, ma come esempio da imitare perché l’antichità classica ha visto trionfare la culturaitalica.Vive in lui un grande conflitto: religione da un lato e vita terrena dall’altra. Conflitto fra desideriodi amore e fama e il richiamo alla vita religiosa. Sarà sempre un insoddisfatto e questo malcontentoè il risultato di una perenne insoddisfazione data da questo insolubile nodo.Una grande novità di Petrarca rispetto alla tradizione precedente e a Dante è la nuova concezionedella donna e dell’amore. Per Dante la donna era l’angelo che faceva da tramite tra l’uomo e Dioche col suo animo nobile avvicina l’uomo a Dio. L’amore è una forma di elevazione dell’animoumano e di liberazione dalle bassezze della terra. Per Petrarca cambia tutto: la donna non è oggettodi lode perché è di spirito gentile ma in quanto è una DONNA, affascinante anche e soprattutto peril suo aspetto fisico. Non è un angelo, un essere senza sesso, è innanzitutto un essere umanoaffascinante. Troviamo soprattutto nel Canzoniere in “morte di donna Laura” un’idea certoangelicata come ricordo, ma la sua descrizione fisica è comunque presente. Non è un tramite perportarlo a Dio, tutt’altro. Per Laura, Petrarca prova una passione terrena e travolgente che lo faallontanare da Dio e che quindi aumenta il divario fra l’amore terreno e quello verso la fede in Dio.Ma chi era Laura? Probabilmente si chiamava Laura De Novis, una nobildonna, che sposò Ugo diSade. Ma altri studiosi dicono che questa Laura non è mai esistita, che sia piuttosto un insieme ditutte le donne che Petrarca ha conosciuto o forse solo un’invenzione.Petrarca fu anche in quanto studioso dei classici un intellettuale molto attento alla FILOLOGIA:e<strong>ssa</strong> è una dottrina che studia l’origine e lo sviluppo delle parole. Studiando la filologia si possonoscoprire molti errori fatti dagli amanuensi (quelli che scrivevano). Tutti gli studi degli Umanistisono basati sullo studio della lingua mediante un attento studio filologico.IL CANZONIEREFormato da 366 poesie d’amore, scritte una per ogni giorno dell’anno più una.263 scritti quando Laura era viva e 103 da quando era morta.


Vi lavorò per 40 anniI TEMI DEL CANZONIERE:l’amore per Laura e questa specie di assoggettamento per lei che fa sentire Petrarca non più liberoperché eternamente turbato da questi sentimenti.Contrasto dei sentimenti del poetaDissidio continuo fra passioni terrene e richiamo religiosoFascino di Laura in terra che subisce il pa<strong>ssa</strong>re del tempo. Una volta che sarà morta sarà descrittadiversamente.Nelle poesie scritte mentre Laura era viva, ella è molto bella ma altrettanto indifferente all’amore diPetrarca, e come tutti gli amori non corrisposti provoca a volte dolore e a volte gioia nel poeta che èeuforico per un gesto inaspettato o depresso per l’indifferenza. Una volta morta, Laura, cambiaaspetto e si dimostra essere molto più vicina ai dolori del poeta e ciò provoca in quest’ultimoun’idealizzazione della donna che gli appare in sogno come donna compassionevole e attenta al suodolore. Il paesaggio descritto da Petrarca è in sintonia con lo stato d’animo del poeta così comesuccedeva nelle poesie scritte quando la donna era viva.LO STILE LINGUISTICOÈ certamente uno dei più elevati della letteratura italiana, egli ha fatto un enorme lavoro di limatura,correzione e rivisitazione al fine di ottenere uno stile perfetto che però non deve risultare difficile,aulico, retorico e poco comprensibile. Lo stile perfetto è quello che con perfetta forma riesce adesprimere ciò che vuole con parole assolutamente semplici e quotidiane. La perfezione è unaperfezione linguistica con un registro sempre elevato, una perfezione anche musicale e fluida, nonc’è mai un verso che zoppica. Per Dante avevamo parlato di poli-linguismo (livelli linguistici eregistri linguistici completamente diversi) in Petrarca c’è un’unica forma linguistica, elevata macomprensibile a tutti. Il pubblico che può apprezzare il livello di Petrarca è ovviamente un pubblicoalto; egli si rifà alla tradizione lirica e allo stilnovismo.Vediamo le figure retoriche più frequenti nelle poesie di Petrarca che meglio riproducono i suoidissidi interiori.ANTITESI contrapposizione di situazioni E OSSIMOROGhiaccio bollenteDisgustoso piacere


Troviamo anche le DITTOLOGIE: ACCOSTO DEI TERMINI SIMILI (solo e pensoso) e iCALEMBOUR: cioè dei giochi di parole sul nome di Laura. Non troviamo poesie con una sintassicomple<strong>ssa</strong>, con lunghe frasi; troviamo invece molte congiunzioni (e mi sovvien l’eterno e ….) perunire le varie parti della poesia.

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