12.07.2015 Views

Genova e le galee di Roma - Gruppo Banca Carige

Genova e le galee di Roma - Gruppo Banca Carige

Genova e le galee di Roma - Gruppo Banca Carige

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

specia<strong>le</strong> romAIl 30 maggio successivo, la squadra si raduna in Civitavecchia. Ad essa viene inviato comePrefetto e Legato del<strong>le</strong> ga<strong>le</strong>e, lo stesso arcivescovo <strong>di</strong> <strong>Genova</strong>, Antonmaria Sauli. Il car<strong>di</strong>na<strong>le</strong>Sauli, inoltre, ha scelto come Luogotenente genera<strong>le</strong> (e cioè capitano del<strong>le</strong> ga<strong>le</strong>e) unaltro genovese: Orazio Lercari, e un altro ancora, il capitano Gianmaria Schiaffino è statoposto come Provve<strong>di</strong>tore, nel luogo delicatissimo della logistica e dell’amministrazione del<strong>le</strong>risorse. I capitani della squadra, invece, hanno estrazioni <strong>di</strong>verse, ma tutte interne allostato della chiesa: ai capitani Castellani, Orsini e Frangipani <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, si aggiungono ufficialiprovenienti da Camerino, Iesi, Perugia, Terni e Ravenna. I genovesi sono gli unici, inpratica, a non provenire dai ceti nobiliari pontifici.È importante esaminare ulteriormente lo stato maggiore del<strong>le</strong> ga<strong>le</strong>e pontificie: già nel 1588,vi troviamo un me<strong>di</strong>co toscano, Nicolò Ghiberti, mentre compare, con il ruolo <strong>di</strong> Idrografo,Bartolomeo Crescenzio e, nel ruolo <strong>di</strong> nobi<strong>le</strong> <strong>di</strong> poppa – esattamente lo stesso tipo <strong>di</strong>appellativo usato nel<strong>le</strong> ga<strong>le</strong>e genovesi –, il cavaliere Pantero Pantera. Se del primo conosciamopoco, il secondo è una figura fondamenta<strong>le</strong> per la conoscenza della marineria italianatra il XVI e il XVII secolo. Figlio <strong>di</strong> una famosa famiglia romana, mostra propensioneper <strong>le</strong> scienze, dalla geografia alla geometria, dalla costruzione nava<strong>le</strong> all’arte militare.Ricca la sua produzione: nel 1595 dava al<strong>le</strong> stampe il Proteo Militare, un piccolo trattato nelqua<strong>le</strong> esponeva i <strong>di</strong>versi usi <strong>di</strong> un regolo calcolatore, uti<strong>le</strong> per l’artiglieria, come per la navigazionee la geometria 8 . Successivamente, nel 1596, è autore e pubblica una Carta Maggioreda navigare con tutti i rombi e gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> longitu<strong>di</strong>ne. Infine, nel 1602, pubblica congiuntamenteil Portolano della maggior parte de’ luoghi da stantiar, et ga<strong>le</strong>e in tutto il MareMe<strong>di</strong>terraneo, con <strong>le</strong> sue traversie, e luoghi pericolosi e la Nautica Me<strong>di</strong>terranea, dove, in <strong>di</strong>versilibri, affronta i temi marittimi, dalla costruzione del<strong>le</strong> ga<strong>le</strong>e, alla scienza della navigazione,dalla costruzioni <strong>di</strong> porti e arsenali fino alla guerra marittima.Pantero Pantera (1568-1625), gentiluomo comasco, s’imbarca molto giovane nella flotta epresto <strong>di</strong>venta uno dei più vali<strong>di</strong> consiglieri del Genera<strong>le</strong> del<strong>le</strong> ga<strong>le</strong>e. Successivamente, Panteraviene promosso a capitano della Santa Lucia: ed è a bordo <strong>di</strong> questa nave, costruitadai genovesi, che scriverà <strong>le</strong> sue opere: L’Armata Nava<strong>le</strong> e il suo portolano, Idrografia nauticame<strong>di</strong>terranea, entrambi pubblicati nel 1614. Nel 1617, Pantero torna a Como e nei luoghidove oggi sorge Villa Da Riva, costruisce la sua abitazione in riva al lago. La sua importanzaè soprattutto <strong>le</strong>gata alla tattica nava<strong>le</strong>, <strong>di</strong> cui rappresenta uno dei maggiori trattatistiinsieme ad Alonso de Chaves e al car<strong>di</strong>na<strong>le</strong> Richelieu.Per quanto riguarda l’azione del Legato Sauli, la sua missione durò fino alla primavera del1590, quando chiese congedo per occuparsi della <strong>di</strong>ocesi genovese, e con lui partì anche ilGenera<strong>le</strong> Lercari: ma l’avvicendamento porta ancora con sé altri genovesi, il Car<strong>di</strong>na<strong>le</strong> DomenicoPinelli, nuovo Legato alla squadra permanente e Francesco Grimal<strong>di</strong>, Genera<strong>le</strong>. Nonsarà un periodo lungo; il 27 agosto 1590, Sisto V muore e sa<strong>le</strong> sulla cattedra <strong>di</strong> Pietro C<strong>le</strong>menteVIII. Il ruolo dei genovesi, se non è concluso, viene drasticamente ridotto. Vengonocongedati sia il Pinelli che il Grimal<strong>di</strong> ed è fatto Genera<strong>le</strong> Emilio Pucci, amico e compagnodel papa, quando era ancora il car<strong>di</strong>na<strong>le</strong> Ippolito Aldobran<strong>di</strong>ni. Altri genovesi, in seguito,torneranno a svolgere ruoli ri<strong>le</strong>vanti, come Francesco Centurione, figlio <strong>di</strong> Giorgio, doge <strong>di</strong><strong>Genova</strong>, Genera<strong>le</strong> dal 1610 al 1620; oppure A<strong>le</strong>ssandro Pallavicino, Genera<strong>le</strong> a sua volta dal1620 al 1621, e <strong>di</strong>missionario in seguito all’e<strong>le</strong>zione del nuovo papa, Gregorio XV.Con l’e<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> papa Gregorio, si chiude il periodo <strong>di</strong> maggiore influenza della marineriagenovese su quella pontificia: il modello, servito ad esempio per Sisto V è stato assimilato ecapitani e uomini <strong>di</strong> mare hanno provveduto al passaggio <strong>di</strong> cognizioni dai campi più <strong>di</strong>versi,dalla navigazione alla costruzione nava<strong>le</strong>. Ancora una volta, per quanto riguarda i genovesi,poco avvezzi a lasciare documentazioni scritte, il passaggio <strong>di</strong> know-how è avvenuto in formaora<strong>le</strong>, navigando e combattendo insieme. Anzi, saranno proprio i capitani formati daigenovesi, come Pantero Pantera e, soprattutto, Bartolomeo Crescenzio, a lasciarci <strong>le</strong> maggioriinformazioni su un modo <strong>di</strong> navigare, <strong>di</strong> gestire la nave e <strong>di</strong> costruirla, quel modo particolareche ha contrad<strong>di</strong>stinto i marinai genovesi nei secoli dell’età moderna.44

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!