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Contratto e impresa - Shop WKI - Wolters Kluwer Italia

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SAGGI 47consolidato, nelle premesse e nelle finalità, in grado ormai di esplicitareprincipi generali distinti da quelli desumibili de plano dalla sistematica delcodice e non sempre « figli » di questi, sulla scorta di regole che – in quantocoerenti con gli obiettivi che tale microsistema animano – si prestano a circolare(analogicamente. estensivamente o in via di interpretazione sistematica,qui poco importa) all’interno dell’ambito normativo in cui si sono originate.Sul presupposto che « la forza degli specialismi è data dalla loro capacitàdi fornire risposte concrete ad esigenze di autoregolamentazione dideterminati settori “forti” della vita sociale ed economica » ( 133 ), rispetto aiquali una mera riaffermazione di superiorità di rango del « diritto privatogenerale » è sempre più, sul piano delle risposte, arma spuntata ( 134 ).La prospettiva in cui ci si pone appare ancor più giustificata – e fors’anchenecessitata – quando si discuta di rimedi. Perché massimamente inpunto di rimedi, con la fisiologica scompaginazione dei principi (che si vogliono)generali interferiscono due elementi di non scarsa importanza: l’indifferenzadelle fonti comunitarie per il modello di sanzione, ferma restandol’imprescindibilità dell’esistenza ed efficacia di questa; l’inerzia dellefonti italiane quando si tratti di darvi corpo. Il che solo basterebbe ad incrinarele certezze circa la primazia, in questo ambito, delle categorie note.Il legislatore europeo generalmente tace in punto di rimedi, ed anchecomprensibilmente: in lui non alberga l’idea di « svelare le assonanze tra isistemi rilanciandole come cardine del diritto europeo in fieri; piuttosto, hadi mira precisi obiettivi di riaggiustamento delle regole del mercato ». Èdunque « un legislatore pragmatico che poco si cura delle architetture concettualie dei raccordi con i diversi sistemi giuridici che procede ad armonizzare» ( 135 ), limitandosi a segnalare l’effetto utile da raggiungere e lasciandoagli Stati membri di prescegliere gli strumenti, in principio anchedifferenti, più familiari a ciascuna tradizione ( 136 ). The Member States may( 133 ) Libertini, Alla ricerca del “diritto privato generale”, cit., p. 276,( 134 ) Ma è evidente, senza essere un paradosso, che, ove muti la premessa valutativa, e siassuma (come fa per es. Pagliantini, Forma e formalismo, cit., 46) a canone metodologico diriferimento « lo schema logico diritto privato generale/diritti secondi, nella convinzione chesolo l’intreccio di questi due formanti possa riuscire a dar conto di alcuni dati sistemici imprescindibili:la caratura pervasiva del primo, il non essere generale dei secondi » e si decida conseguentementeche anche la forma del contratto c.d. europeo « è da costruire sulla scorta deiprincipi generali, salvo non ricorrano delle disposizioni speciali [. . .] che ad essi apportino un’espressaeccezione », le conseguenze ricostruttive saranno, internamente coerenti, ma opposte.( 135 ) Mazzamuto, Equivoci e concettualismi nel diritto europeo dei contratti: il dibattito sullavendita dei beni di consumo, in La vendita dei beni di consumo, a cura di Alessi, Milano, 2005,p. 321.( 136 ) Sulla diversità di valori che informa ciascun ordinamento e sul conseguente utilizzo

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