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Contratto e impresa - Shop WKI - Wolters Kluwer Italia

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278 CONTRATTO E IMPRESA 1/2011anche per esse. Queste persone possono ottenere un risarcimento per nervousshock sia che abbiano subìto un danno fisico sia che non lo abbianosubìto, dovendo solo dimostrare di essersi trovate nell’area in cui vi era il rischioche un tale danno potesse verificarsi. Vittime primarie sono inoltrecoloro che, pur non trovandosi nella suddetta area di pericolo, supponevanoragionevolmente di trovarvisi ( 37 ).Vittime secondarie sono le persone che hanno subìto un nervous shocknon perché si trovavano nell’area di pericolo ma perché aventi le seguenticaratteristiche:a) uno stretto legame affettivo, normalmente determinato da parentela,con colui che dall’incidente ha riportato un danno fisico ( 38 );b) erano vicine al luogo dell’incidente in termini di tempo e di spazio;c) hanno assistito all’incidente o ne hanno constatato le immediate conseguenzein prima persona.Si noti come, in base all’ultimo requisito elencato, non sia sufficienteche le persone in parola abbiano avuto notizia dell’incidente da altri senzaessersi recate sul luogo dell’accaduto o senza aver visto la vittima dopo l’incidentestesso. I citati requisiti sono stati formulati dalla giurisprudenza nellacausa McLoughlin v O’Brian [1983], vinta dall’attrice, la quale aveva subìtouna fortissima depressione in seguito ad un incidente stradale che avevacagionato il ferimento del marito e di due figli nonché la morte del terzo figlio.La signora venne a sapere dell’incidente un’ora dopo l’accadimento e,condotta all’ospedale, vide i feriti e constatò il decesso ( 39 ).È rilevante notare come tutti i criteri dettati dalla giurisprudenza per l’identificazionedelle vittime, primarie o secondarie, altro non siano che criteriper identificare il requisito della proximity, essenziale per rilevare la presenzadel duty of care in capo a colui che ha cagionato il danno (v. § 4, puntoB).Al di fuori dei casi di nervous shock la common law non ammette possibilitàdi risarcire le sofferenze psichiche derivanti da casi simili a quello oradescritto. A colmare questa lacuna giurisprudenziale è però intervenuta lalegge scritta (statute law). Ci stiamo riferendo al Fatal Accidents Act 1976,tuttora vigente, il quale contempla il cosiddetto bereavement claim, ossia ildiritto al risarcimento per gli stretti congiunti di una persona deceduta in un( 37 ) Ibidem.( 38 ) Relativamente a questo parametro, la categoria delle secondary victims non costituiscecertamente un numero chiuso, poiché lo “stretto legame affettivo” è da intendersi comeun fattore da provarsi volta per volta (cfr. Davies, op. cit., p. 446).( 39 ) Una dettagliata descrizione dei fatti della causa è riportata in Cooke, op. cit., pp. 61-62.

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