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Contratto e impresa - Shop WKI - Wolters Kluwer Italia

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ENCICLOPEDIA 275chiesta. La prima esenzione è data dalla Section 11 del Civil Evidence Act1968, secondo cui la condanna subita da una persona in un procedimentopenale relativo a determinati fatti costituisce prova della sua responsabilitàin un procedimento civile avente ad oggetto i medesimi fatti. La secondaesenzione è riassumibile nel motto latino res ipsa loquitur. Questo mottoenuclea il principio secondo il quale quando il danno è, per le modalità delsuo accadimento, tale per cui non può verificarsi se non nel caso in cui il suoautore abbia omesso la dovuta diligenza, prudenza o perizia, la parte lesadeve ritenersi sollevata dall’onere di provare la responsabilità dell’autoremedesimo ( 31 ).Prescindendo dalle eccezioni ora ricordate, chi promuove un’azionefondata sul tort of negligence dovrà provare quanto segue: a) che il convenutosi è reso responsabile di una violazione del duty of care nei confronti dellavittima; b) che la vittima ha subìto un danno; c) che il danno è stato determinatodalla suddetta violazione.Nel presente contesto, la causazione del danno è chiamata causation, eper darne prova è necessario che l’attore dimostri che il danno non si sarebbeverificato se non vi fosse stata violazione del duty of care da parte del presuntoresponsabile. Più sinteticamente, si può dire che la violazione deveessere conditio sine qua non dell’evento dannoso. Un esempio d’indaginesulla causation è dato dalla controversia Barnett v Chelsea and KensingtonHospital Management Committee [1969], vertente sul caso di una persona ricoveratain ospedale in seguito ad un forte malore. I medici dell’ospedale sierano rifiutati di visitare l’ammalato e gli avevano detto di rivolgersi al suomedico curante. Cinque ore dopo essere stato dimesso dall’ospedale il pazientemorì. La magistratura rilevò che i medici ospedalieri avevano violatoil duty of care nei confronti dell’ammalato, tuttavia essi non furono ritenutiresponsabili della sua morte. Fu infatti appurato che la vittima aveva ingeritouna forte dose di arsenico e che quindi la morte sarebbe sopraggiunta anchein caso d’immediato intervento in ambiente ospedaliero.Nei casi in cui la violazione in parola costituisce la vera e propria causadel danno, il responsabile può, nondimeno, evitare la condanna relativa aquelle conseguenze del danno stesso che il giudice ritenga essere state “nonprevedibili al momento dell’azione (od omissione) del responsabile medesimo”.Ci stiamo riferendo al parametro della remoteness, termine che genericamentesignifica “lontananza” o, nel presente contesto, “estraneità”, “improbabilità”.( 31 ) Relativamente al principio res ipsa loquitur, si vedano le sentenze riportate in Cooke,op. cit., pp. 137-140.

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