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SAGGI 231possono deferire la soluzione della controversia. Meno mediazione, quindi,e più decisione arbitrale. Un sistema anch’esso parallelo a quello giudiziario,costruito in fondo sul principio privatistico del mandato a transigereper rendere giustizia in modo rapido ed efficace. La convenzione di arbitratoirrituale attribuisce ai terzi il potere di giungere ad una composizione dellacontroversia avente valore negoziale che le parti si impegnano anticipatamentead accettare come diretta espressione della loro volontà ( 13 ).In questo senso si può affermare quindi che anche le nuove procedurearbitrali, pur essendo caratterizzate da una delega della decisione a terzi,trovano la loro piena collocazione all’interno delle ADR (Alternative DisputeResolution) alle quali l’esperienza giuridica di tutto il mondo ha affidato lesperanze di una nuova giustizia basata soprattutto sul consenso verso formedi composizione alternativa a quella contenziosa tradizionale.Primo pilastro Giurisdizione Decisione contenziosaSecondo pilastro Mediazione Decisione consensualeTerzo pilastro Risoluzione arbitrale Decisione delegata2. – Il d. lgs. 4 marzo 2010, n. 28 ( 14 ) che ha dato attuazione alla delega legislativacontenuta nell’art. 60 della l. 18 giugno 2009, n. 69, all’art. 1 definiscela mediazione come “l’attività, comunque denominata, svolta da un terzoimparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordoamichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazionedi una proposta per la risoluzione della stessa” e la conciliazione come“la composizione di una controversia a seguito dello svolgimento della mediazione”.In questa definizione è estranea in sé ogni idea di collegamento dellamediazione alle aule di giustizia.Questo è il primo e più significativo dato che emerge dall’osservazione( 13 ) Nell’arbitrato rituale, le parti vogliono che si pervenga ad un lodo suscettibile di esserereso esecutivo e di produrre gli effetti di cui all’art. 825 c.p.c., con l’osservanza del regimeformale del procedimento arbitrale, mentre nell’arbitrato irrituale esse intendono affidare all’arbitro(o agli arbitri) la soluzione di controversie (insorte o che possano insorgere in relazionea determinati rapporti giuridici) soltanto attraverso lo strumento negoziale, medianteuna composizione amichevole o un negozio di accertamento riconducibile alla volontà delleparti stesse, le quali si impegnano a considerare la decisione degli arbitri come espressionedella loro volontà. Così Cass. sez. II, 12 ottobre 2009, n. 21585; Cass. sez. I, 30 maggio 2005, n.12684; Cass. sez. I, 10 ottobre 2006, n. 24059; Cass. sez. I, 20 luglio 2006, n. 16718.( 14 ) Il decreto è stato pubblicato sulla G.U. n. 53 del 5 marzo 2010 ed è entrato in vigore il20 marzo 2010 (salvo le disposizioni relative al meccanismo della mediazione come condizionedi procedibilità della domanda giudiziale la cui data di entrata in vigore è il 20 marzo 2011).

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