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gennaio-febbraio - Carte Bollate

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AttualitàNUOVE POVERTà – Nella Milano del lusso 18 mense offrono pasti gratuitiÈ iniziatol’assalto ai granaiPer semplificare la questione soldi,qui a <strong>Bollate</strong> ci sono due tipologiedi abitatori: quelli con lagrana, perché lavorano (e guadagnanodai 300 ai 1.500 euro al mese),oppure che hanno i soldi in proprio, equelli che non hanno quattrini e si affidanoalla fornitura che passa il carcere(da ragazzino sentivo dire: quelloche passa il convento) che con i taglialla spesa pubblica è sempre meno. Gliacquisti dei “benestanti” (riferito allostandard interno, ovviamente) si orientanosu un certo tipo di prodotti: televisioneal plasma, computer, frigorifero,ventilatore, frullatore, Dvd stereo, casseper Dvd e televisione, Mp3, scarpeprofessionali per correre, vestiti firmati,sedie, materassi personali. I materassirichiedono una riflessione a parte: nonsi capisce perché come corredo ti propinanoun materasso sgangherato, allaconseguente lamentela/richiesta di avereun materasso decente ti rispondonoche non ne hanno. Tuttavia se spendicinquanta euro improvvisamente i materassisono disponibili. Ma questo è unaltro discorso e spero che qualcuno, ingrado di farlo, ce lo possa spiegare.Il pensiero degli “indigenti” è catturatodalle “esigenze” quotidiane di costringersie/o inventarsi di come chiedereagli altri: tabacco, cartine, caffè, zucchero,pasta, carta igienica, detersivi ealtre cose affini. La dignità ne risente.Questa premessa è introduttiva a undiscorso più ampio. Tuttavia è necessariopuntualizzare una cosa: là fuoriè una giungla senza regole, dove lestrade sono battute da ogni razza e tipodi predatori. <strong>Bollate</strong> è uno zoo dove lespecie sono protette (e tenute a bada,in cattività).Se ci affacciamo dalla finestra dellacella e dirottiamo lo sguardo verso l’agglomeratourbano immaginiamo i volontari(donne e uomini) silenziosi chedistribuiscono migliaia di pasti gratisal giorno a Milano, la capitale del lusso.Gli anziani (ultrasessantenni) hanno laprecedenza. Alcuni non riescono nemmenoa stare in piedi, tuttavia si costringonoad arrivare la mattina prestoalle 7,30 (il cancelletto è aperto alle 9)per prendere il posto. La maggior partehanno bisogno pure di abiti. Esiste anchequesto alla mensa dei poveri. Oltrealla distribuzione del vitto, quella delvestiario. La solidarietà laica e quella dimatrice cristiana dei volontari silenziosi,che svolgono un’opera di inestimabileimportanza, coprono spazi lasciativuoti dalle istituzioni, mostrano unacittà che subordina le “firme” di appartenenzaai fatti.L’iniziativa dei volontari silenziosi siimpone di aiutare i meno fortunati conlavori ingrati, turni massacranti, senzariconoscimenti pubblici, né medaglie.Pensionati con pensioni da fame dopouna vita di lavoro, disoccupate/i, madri,bimbi, nonne, si spingono nei centridi assistenza. Il Pane Quotidiano, laCaritas, le Opere San Francesco distribuisconomigliaia di pasti gratis algiorno. Ogni anno il volontariato milaneseregala oltre due milioni e mezzodi ore di lavoro gratuito per la città: èla seconda azienda milanese dopo il Comune.Don Mauro Inzoli, presidente del BancoAlimentare, sino allo scorso giugno,stima che i poveri (veri) a Milano sianocirca 100.000. Pier Maria Ferrario, assicuratoree presidente di Pane Quotidiano,si domanda che cosa stia succedendo.Secondo lui c’è qualcosa chenon quadra più. L’anno scorso tra vialeToscana e viale Monza, dove c’è unasuccursale, hanno dato conforto a oltre700.000 persone, più di duemila al giorno.Nel 1982 erano cento…. Le varieOpere San Francesco distribuisconosolo in corso Concordia, ai margini delcentro, 2.500 pasti al giorno.I volontari silenziosi hanno come armala gentilezza. Donano a tutti un sorriso,uno sguardo tenero che sdrammatizzal’imbarazzo di esseri poveri, o diventatipoveri e sembra voler dire: non è colpatua ma per fortuna ci siamo noi. E non èpoco. Pane Quotidiano ha distribuito il 6 carte<strong>Bollate</strong>

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