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La sindrome di Capgras - Journal of Psychopathology

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A. Bianchi et al.Ipotesi organiche recenti e cenni<strong>di</strong> neuroimagingIn uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Madoz-Gúrpide 26 è stato messo in evidenzache dal punto <strong>di</strong> vista neuropsichiatrico il delirio<strong>di</strong> <strong>Capgras</strong> deriva dall’incapacità <strong>di</strong> ricomporre l’informazioneriguardante l’identificazione della personae delle emozioni associate a essa me<strong>di</strong>ante la <strong>di</strong>sconnessionetra i lobi frontali e le regioni destre temporolimbiche(ippocampo), in aggiunta a un danno frontalebilaterale.In letteratura è stato segnalato un caso <strong>di</strong> delirio <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong>in un paziente con sclerosi multipla la cui RMN mostravauna lesione singola in accrescimento nella regioneperiventicolare del lobo frontale destro, suggerendo unevento acuto, e lesioni <strong>di</strong>ffuse nei lobi temporali e a livellosottocorticale 27 . Il trattamento con aripiprazolo non ebbeefficacia mentre il paziente trasse giovamento da un trattamentoendovena <strong>di</strong> 26 giorni con immunoglobuline.È riportato in letteratura anche un caso <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong> indottoda Ketamina 28 .Gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> neuroimaging hanno collegato la <strong>sindrome</strong><strong>di</strong> <strong>Capgras</strong> ad anomalie nelle regioni fronto-temporali;alcuni Autori hanno proposto una lesione pr<strong>of</strong>onda dellobo frontale destro che lo <strong>di</strong>sconnette dal lobo temporalee dalle aree limbiche con un conseguente <strong>di</strong>sturbodel senso <strong>di</strong> familiarità rispetto a persone e luoghi. Alternativamenteè stato proposto che possa esservi in questa<strong>sindrome</strong> un’interruzione della via dorsale che collegala corteccia visiva con il sistema limbico attraverso il lobuloparietale inferiore. L’unico stu<strong>di</strong>o con SPECT <strong>di</strong> unpaziente affetto da sclerosi multipla e con sintomi tipicidella <strong>sindrome</strong> <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong> ha messo in evidenza un’ipoperfusionedella corteccia parietale destra.In un case report <strong>di</strong> Eren 29 è stata effettuata una SPECTin un paziente senza storia psichiatrica precedente, chepresentava delirio <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong>. L’indagine cerebrale hamesso in evidenza una significativa <strong>di</strong>minuzione delflusso ematico nelle regioni parietali bilaterali e un flussoematico lievemente <strong>di</strong>minuito nelle regioni frontaliposteriori bilateralmente. Tali Autori propongono una<strong>di</strong>sfunzione cerebrale come responsabile principale della<strong>sindrome</strong> <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong>. Lesioni monolaterali dell’emisferodestro si verificano più frequentemente <strong>di</strong> quellea sinistra; tuttavia la maggior parte dei casi <strong>di</strong> <strong>sindrome</strong><strong>di</strong> <strong>Capgras</strong> mostrano un coinvolgimento bilaterale. <strong>La</strong>patologia coinvolge molte zone cerebrali, in particolarela corteccia frontale e parietale. Le scoperte avanzatedagli Autori sottolineano che la <strong>di</strong>sfunzione fronto-parietalepotrebbe essere cruciale nella patogenesi della<strong>sindrome</strong> <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong>. Come affermano comunque glistessi Autori, sono necessari ulteriori stu<strong>di</strong> ancora oggiper comprendere appieno le eventuali basi biologiche<strong>di</strong> questa complessa patologia.È stata anche messa in evidenza una correlazione tra <strong>sindrome</strong><strong>di</strong> <strong>Capgras</strong> e malattie neurodegenerative 30 , in particolarecon la malattia a corpi <strong>di</strong> Lewy (che colpisce <strong>di</strong>ffusamentela corteccia cerebrale), nella quale coesistonosempre allucinazioni visive. In assenza <strong>di</strong> malattie neurodegenerativela <strong>sindrome</strong> esor<strong>di</strong>rebbe invece a un’età piùprecoce e sarebbe associata con malattie psichiatriche,eventi cerebrovascolari (un caso <strong>di</strong> piccolo infarto nellacapsula interna destra in seguito a trombosi della venailiaca interna destra descritto da Collins) 31 , scompensimetabolici (<strong>sindrome</strong> nefrosica, <strong>di</strong>abete) e uso <strong>di</strong> droghe(ketamina, acido lisergico).Correlazione tra schiz<strong>of</strong>renia,malfunzionamento del lobo frontalee <strong>sindrome</strong> <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong>In letteratura sono presenti altri casi simili a quello <strong>di</strong> MmeM. in cui il delirio <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong> si manifesta all’interno <strong>di</strong>un quadro schiz<strong>of</strong>renico paranoide. Questi <strong>di</strong>versi deliripossono essere considerati come le manifestazioni <strong>di</strong> unsingolo processo sottostante, la per<strong>di</strong>ta della capacità delpaziente <strong>di</strong> evocare e usare appropriate rappresentazionimentali delle persone e <strong>di</strong> se stesso, deficit caratteristicodella schiz<strong>of</strong>renia. I deliri sono un tentativo del paziente <strong>di</strong>descrivere e razionalizzare l’esperienza soggettiva bizzarradella frammentazione e <strong>di</strong>sorganizzazione mentale 32 . Ilfocus può essere posto sul processo che sottosta ai deliri,ovvero la per<strong>di</strong>ta dei confini dell’Io. In particolare l’ipotesidell’Autore è che in un paziente affetto da schiz<strong>of</strong>renia sipossa sviluppare un delirio <strong>di</strong> <strong>di</strong>sconoscimento come partedel processo schiz<strong>of</strong>renico. A sostegno <strong>di</strong> questa tesi stail fatto che i deliri <strong>di</strong> riconoscimento sono più comuni nellaschiz<strong>of</strong>renia <strong>di</strong> quanto non sia correttamente stimato. Ildelirio <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong> sembra presentare una via comune finalecon molte “strade” <strong>di</strong>fferenti che convergono e portanoa esso. Ad esempio in molti soggetti con malattia cerebraleorganica il paziente non presenta vissuti paranoi<strong>di</strong>, <strong>di</strong> rabbiao <strong>di</strong> sospettosità nei confronti dell’impostore.Resta sconosciuto il <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> funzionamento cerebraledei pazienti schiz<strong>of</strong>renici che presentano delirio <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong>,sebbene un interessante stu<strong>di</strong>o 33 abbia evidenziatoun deficit <strong>di</strong> funzionamento del lobo frontale. Anchealtri lavori hanno messo in evidenza un <strong>di</strong>fetto nei lobifrontali in pazienti con sindromi da delirio <strong>di</strong> <strong>di</strong>sconoscimento34 . Me<strong>di</strong>ante neuroimaging è stata rilevata ancheun’atr<strong>of</strong>ia dei lobi frontali e temporali 35 . Tenendo conto<strong>di</strong> questi dati si può giungere all’idea che la per<strong>di</strong>ta deiconfini dell’Io nella schiz<strong>of</strong>renia sia il risultato <strong>di</strong> una patologiadel lobo frontale, coinvolto, come già si è dettosopra, anche in casi organici <strong>di</strong> <strong>sindrome</strong> <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong>. Asupporto <strong>di</strong> questo vi è l’evidenza <strong>di</strong> un ruolo predominantedella corteccia prefrontale destra nel fornire la coscienza<strong>di</strong> se stessi 36 .162

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