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La sindrome di Capgras - Journal of Psychopathology

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<strong>La</strong> <strong>sindrome</strong> <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong>: cenni storici, aspetti psicopatologici, psicorganici e psic<strong>of</strong>unzionalicostante con anomalie <strong>di</strong>ffuse o frontali all’EEG. I lorodati e le loro osservazioni suggerivano l’importanza <strong>di</strong>una <strong>di</strong>sfunzione periventricolare bilaterale; in più moltiloro pazienti presentavano una <strong>di</strong>sfunzione dell’emisferodestro. Le lesioni spesso interrompevano il “sistemacentroencefalico” coinvolgendo le interconnessioni <strong>di</strong>formazione reticolare, talamo e corteccia, in particolarecorteccia frontale. Le osservazioni sul comportamentodei loro pazienti davano sostegno a questo meccanismo.Sebbene non fosse trovata una correlazione traduplicazione e punteggio alla Wechsler Memory Scale,il quadro suggeriva per molti pazienti un danno alla memoria.Tali pazienti mostravano una certa in<strong>di</strong>fferenza,non nascondevano le risposte errate e spesso davanorisposte bizzarre e scorrette. Gli Autori osservarono chesi presentavano situazioni molto simili ai soggetti sottopostia lobotomia frontale.Benson et al. 22 hanno presentato una spiegazione similein 3 pazienti con sintomi <strong>di</strong> duplicazione <strong>di</strong> luoghidurante recupero da trauma cranico. Ogni pazienteaveva un danno frontale bilaterale e un danno maggioreall’emisfero destro. Gli Autori hanno suggerito che unalesione dell’emisfero destro causava una <strong>di</strong>sfunzione visuospazialeche coinvolgeva la topografia.I primi casi <strong>di</strong> duplicazione <strong>di</strong> luoghi descritti da Patterson& Zangwill 23 furono osservati, ancora una volta,durante il recupero da trauma cranico ed erano transitori.Un paziente aveva un danno maggiore all’emisferodestro.<strong>La</strong> potenziale importanza della <strong>di</strong>sfunzione dell’emisferodestro nella duplicazione è sostenuta da altri dati. Lesionidell’emisfero destro possono portare a compromissionedell’analisi dei dati visuospaziali, del riconoscimento edella memoria per i volti, a sensazioni anormali <strong>di</strong> familiaritàe jamais-vu, a <strong>di</strong>sturbi emotivi caratterizzati daeuforia o appiattimento. Quando una <strong>di</strong>sfunzione dellobo frontale si sovrappone a un <strong>di</strong>sturbo dell’emisferodestro, si possono instaurare due possibili meccanismi <strong>di</strong>duplicazione. Un paziente con amnesia può rievocareun luogo o una persona da memorie precedenti. Quandola funzione mnesica migliora e il posto o la persona vengonoriconosciuti correttamente, si genera un conflitto <strong>di</strong>identificazione; il paziente non è in grado <strong>di</strong> risolverequesto conflitto a causa dei deficit frontali. Nella maggiorparte dei pazienti questo conflitto si risolve con il miglioramentodella funzione frontale. In altri casi rimane invecepermanente. Si potrebbe presupporre anche che lalesione frontale destra pr<strong>of</strong>onda <strong>di</strong>sconnetta a livello funzionalele regioni temporali e limbiche danneggiate dalleregioni frontali danneggiate. Verrebbe dunque mantenutala capacità <strong>di</strong> assemblare i fatti della realtà, ma persa lacapacità <strong>di</strong> ricostruire l’informazione in<strong>di</strong>pendente.Casi <strong>di</strong> duplicazione dei luoghi <strong>di</strong> tipo confusionale opost-traumatico sono presenti nella letteratura neurolo-gica sotto la definizione <strong>di</strong> “paramnesia duplicativa”,mentre casi <strong>di</strong> duplicazione <strong>di</strong> persone si ritrovano nellaletteratura psichiatrica sotto il nome <strong>di</strong> <strong>sindrome</strong> <strong>di</strong><strong>Capgras</strong>. In uno stu<strong>di</strong>o un paziente presentava entrambii sintomi, ma solo la duplicazione delle persone erapermanente. Aveva anche segni neurologici, neurora<strong>di</strong>ologicie neuropsicologici <strong>di</strong> danno frontale bilateralee all’emisfero destro, che coinvolgeva principalmentele regioni frontali e temporali. Sulla base <strong>di</strong> questo casosi potrebbe ipotizzare che la <strong>sindrome</strong> <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong> ela paramnesia duplicativa siano fenomeni strettamentecorrelati o identici.I danni neurologici in cui si è riscontrata la possibilità <strong>di</strong>sintomi duplicativi includono: stati confusionali tossicio metabolici; demenza degenerativa; emorragia subaracnoidea,in particolare con danno all’emisfero destro.Queste entità evidentemente <strong>di</strong>sorganizzano l’integrazionedella percezione visuospaziale, il senso <strong>di</strong> familiarità,lo stato affettivo e la capacità analitica, portandoalla duplicazione.Il legame tra delirio del sosia e paramnesia duplicativaè supportato anche da Anderson 24 che ha richiamatol’attenzione ai casi <strong>di</strong> delirio <strong>di</strong> <strong>Capgras</strong> in cui i pazientiosservati duplicavano non solo le persone. Kapur 25 hariportato il caso <strong>di</strong> una signora <strong>di</strong> 71 anni che aveva sviluppatouna paramnesia <strong>di</strong> raddoppiamento per i luoghima non per i volti in seguito a una lesione vascolarefrontale, in<strong>di</strong>cando la natura <strong>di</strong>ssociabile della paramnesia<strong>di</strong> raddoppiamento.Joseph ha presupposto la presenza <strong>di</strong> un problema <strong>di</strong><strong>di</strong>sconnessione per cui nelle sindromi da <strong>di</strong>sconoscimentoin particolare e in fenomeni <strong>di</strong> raddoppiamentoin generale, malattie del cervello sarebbero responsabili<strong>di</strong> una <strong>di</strong>sconnessione tra le aree corticali dell’emisferodestro e sinistro, che deco<strong>di</strong>ficano l’informazione afferentesensoriale e mantengono le normali funzioni <strong>di</strong>orientamento verso persone, luoghi, tempo e relazioni,ciò che in pratica va sotto il nome <strong>di</strong> ‘orientamento’.Secondo il punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Joseph ogni emisfero formala rappresentazione <strong>di</strong> un volto separatamente. Normalmentequeste immagini sono “fuse” me<strong>di</strong>ante il collegamentointeremisferico, quin<strong>di</strong> sono presentate a un livelloconscio come rappresentazione pienamente integratadel mondo esterno. Nei pazienti con sindromi da<strong>di</strong>sconoscimento ogni “immagine” emisferica sarebbepresentata separatamente portando alla consapevolezzaconscia due persone, luoghi, oggetti, tempi o oggettirelazionali simultaneamente separati ma fisicamenteidentificabili o simili. A seconda <strong>di</strong> quali connessioniemisferiche risultino più danneggiate ne deriveranno lesindromi cliniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>sconoscimento, raddoppiamentoo <strong>di</strong>sorientamento.161

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