E poi, perché invece di polemizzare non va a rileggerePenna d‘Autore di gennaio/febbraio 2008 [N.d.R.correttamente è: 1998] a pagina 24?..................................Non metto in dubbio il Suo titolo di Professoressa cheLe è stato attribuito in Ungheria, ma la lingua italiana èun‘altra cosa: bisogna saperla LEGGERE e SCRIVERE.....Forse non Le ho mai detto, cara Professoressa, deldanno di immagine che ha avuto Penna d‘Autore in quelperiodo per aver offerto ai ―suoi amici‖ la possibilità discrivere sulla rivista. Ma erano amici e andavano aiutati.Ora quegli stessi amici si sentono ―offesi‖, neganol‘evidenza!..................................................................Ma con che coraggio!..................................................E dire che Penna d‘Autore aveva spalancato loro leporte, come documentano le sue stesse pagine.............Ma forse sono io a non saper scrivere l‘italiano, non Leia leggerlo...................................................................La prego, per favore: non mi disturbi più.»...................È più comodo terminare così la lettera invece dichiedere scusa e rimediare l‘ingiustizia... Questosignore, deducendo dalla sua risposta, sicuramente devetanto soffrire della miopia – in senso simbolico – e delcomplesso d‘inferiorità, altrimenti non avrebbe scrittotutto quello che si legge in questa sua lettera, inviataalla mia osservazione, alla segnalazione del falso.Inoltre, sempre deducendo dalle sue righe, o siasmemorato oppure consapevolmente ignora il fatto chedopo una mia partecipazione ad un concorso letterariodel 1995/1996 bandito da lui, egli stesso mi ha invitatoad iscrivermi alla sua associazione (due volte ho optatoal pagamento della quota associativa – 120 mila e 90mila lire [socio benemerito] –) ed a collaborare alla suarivista bimestrale appena fondata (1996), e, non iochiedevo l‘opportunità per pubblicare sul suo neonatoperiodico e di breve durata, sostituito da un «librorivista»– che io, a suo posto, lo/la chiamerei l‘annuario– a cui non mi sono più abbonata, a causa della qualitàe spazio per me non più soddisfacienti ed a causa degliintrighi nei miei confronti nati dalle mie pubblicazioni apuntate, dalle mie iniziative letteriare ed editorialicontestate...Sono perfettamente consapevole che non possocompetere – e non lo intendo neanche – con i cittadinidi madrelingua italiana, parlanti veramente correttamentela loro lingua. Per me straniera, trapiantata giàda adulta, per impadronire la lingua acquisita a livello(quasi) madrelinguistico, non sarebbero sufficientineanche 100 anni trascorsi in Italia... Questo è ovvio,però, nonostante le imperfezioni linguistiche, io però,nonostante tutto cerco di dare del mio meglio possibile...Quanto riguarda l‘enorme lavoro che svolgo –anche se trovassi collaboratori fissi e continui soltantoper la revisione linguistica –, non potrei pretendere chegratuitamente rivedessero tutti i miei scritti. Se invecelo trovassi a pagamento, io non riuscirei ad affrontarequesta spesa. Tornando alla lettera di sopra,comunque, è da pensare che a quei tempi questosignore nel mio saggio – che è stato ripubblicato sullanostra rivista, nella rubrica della «Saggisticaungherese» nella serie «Aspetti generali della culturaungherese» – la locuzione ―il dotto Babits‖ l‘hacorretta e l‘ha pubblicata nella versione assolutamenteerrata, sostituendola con ―il dottor Babits‖: quindi è daimpressionarsi e ci lascia perplessi che un nato italiano– che vanta pure della sua abilità madrelinguistica –non sa la differenza tra il ―dotto‖ e ―dottore‖!... (v.<strong>Anno</strong> II – N. 8 Ago./Sett. 1997, p. 21 di Pennad‘Autore: «Panorama della letteratura Ungherese VI.»di Melinda Tamás-Tarr-Bonani...)Passiamo ora ad un‘altra «avventura»... Ecco un‘altracuriosa esperienza a proposito della direzione eproprietà della nostra rivista: nel passato ormai lontanouna conoscente ha messo in giro di essere lei ladirettrice e titolare dell‘<strong>Osservatorio</strong> <strong>Letterario</strong>, di cuivenni a conoscenza per puro caso in un eventoculturale. Durante una conversazione con persone perme sconosciute, nominando il nostro periodico,qualcuno mi ha domandato di «essere la collaboratricedella direttrice e proprietaria N.N. dell‘<strong>Osservatorio</strong><strong>Letterario</strong>»? L‘ho dovevo illuminare che la signora inquestione non era né la direttrice, né la titolaredell‘O.L.F.A... Potrei ancora elencare altre variespiacevoli avventure, cattiverie, slealtà, ovviamentegenerate dai pregiudizi, odi, invidie, gelosie,malintenzioni e così via... Non mancavano neanchelettere di cattivo gusto, inviate dai mitomani o daglistolti... Nei primi otto anni della mia attività editorialeho anche incontrato tanta arroganza, vari tipi diingiurie, incorrettezze – come accade anche nel mondopolitico – per qualsiasi cosa: a certe persone non va agenio mai quello che si fa oppure non si fa; perqualsiasi iniziativa o decisione hanno avuto da ridire,lanciare offese... Non parlando della diffidenza odell‘incredulità per il mio operato. Ecco un esempiodell‘anno 1998: non dimentico mai le reazioni di duedonne ferraresi quando le ho fatto vedere la copertinaappena realizzata – illustrata dal mio fotomontaggio incui si vede anche una mia immagine – a colori delfascicolo dell‘<strong>Anno</strong> II N. 3 Aprile/Giugno 1998: tutte ledue mi hanno formulato la stessa domanda: «C‘èdentro, però, la zampetta dell‘ingegnere, è vero?» –cioè, nella realizzazione, secondo loro, c‘entrava miomarito. Egli immediata-mente, assieme a me, leinformava di presumere male. Mi veniva, oltrel‘amarezza, anche la rabbia dentro di me, perché miinfastidiva tale considerazione generata dal miooperato: anche perché se quelle due donne fosseroincapaci di realizzare cose simili, non significa che altredonne sarebbero ugualmente incompetenti! Mio maritomai mi ha messo le mani sui miei lavori, anche perchénon è competente di questo tipo d‘attività. Poi, per illavoro, tutto il giorno essendo fuori città, lontano dacasa e rincasando stanco morto solo le otto di sera,quando avrebbe potuto fare i miei lavori redazionalidurati di tutti i giorni interi?! Ho constatato reazionisimili nei miei confronti non soltanto dalla parte dellagente incolta, ma anche da parte di persone di unacerta istruzione! Anche oggigiorno mi sconcerta questamentalità italiana con la quale si presuppone che lefemmine sono meno capaci dei maschi in certe attivitàper loro magari anche insolite, non parlando se si trattadelle cittadine d‘origine straniera... Tutti i giorni hosentito ingiustizie, sfiducia, sospetto, pregiudizio neimiei confronti, nonostante la mia cittadinanza italiana.Ho sempre constatato: uno straniero facendo qualsiasicosa, essendo qualitativamente uguale o anche miglioredegli italiani, può massacrarsi per dimostrare il suovalore, la sua competenza, non lo considerano, lo8OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l‘Altrove A<strong>NN</strong>O <strong>XIV</strong>/<strong>XV</strong> – <strong>NN</strong>. <strong>77</strong>/<strong>78</strong> NOV. – DIC./GEN. – FEBB. <strong>2010</strong>/<strong>2011</strong>
disprezzano. Nei suoi confronti sono forti i pregiudizi, isospetti, la sfiducia e così via. Se uno straniero qualitativamente,in ogni aspetto – di umanità, professionalità,di talento, etc. –, per amor di Dio, altamente superagli italiani, la situazione è ancora peggiore... E se sitratta di donna?... Hm... lasciamo stare la questione...Quindi, sia nel periodo delle ricerche dei lavori che nellemie attività professionali iniziali o attuali non ho avutomai momenti di noia!... Non erano rari gli episodi in cuila mia disponibilità molte volte è stata ricompensatadalle slealtà. Rispetto al numero dei richiedenti d‘aiutoda me immediatamente assistiti poca gente era disponibilea darmi una mano nei casi di bisogno per unimprovviso problema; mentre io non sprecando tempoed energia, perdendo preziose ore o molti giorni dilavoro, ho soddisfatto la loro richiesta. Anzi, nonsoltanto non hanno reagito alla mia richiesta d‘informazioneo d‘aiuto, ma non si sono neanche degnati diringraziare il mio contributo dato a loro favore...Purtroppo la grande parte degli esseri umani – senzadistinzione di nazionalità – è priva di educazione. Primadi tutto, è colpa delle famiglie da dove provengono,particolarmente colpa delle madri – dato che dal momentodella nascita, in maggior parte, esse si occupanodei figli – che sono pure ineducate, perciò non possonotrasmettere le buone maniere, di conseguenza nonsono in altezza...Ho anche imparato che gli italiani anche nei casiilleciti o scorretti, possono andare avanti a gonfie vele equasi indisturbati, però se un cittadino di origine stranierafa le stesse cose ma in regola, col massimo rispettodelle norme, delle leggi, con correttezza, o seinvolontariamente sbaglia, sono subito pronti a sentenziarlo.Per dimostrarlo con un esempio, ecco un‘immaginedi un periodico italiano d‘oggi a proposito dei tipidi abbonamenti, seguita poi da una lettera provenienteda una lista degli aspiranti scrittori - it.arti.scrivere -,nel lontano 11 ottobre 1998, in risposta alle mie inizialiiniziative lanciate...Un esempio di abbonamenti di diffusione nazionale :praemium auctoris" (ci risiamo), nonché 10 copie (nonuna di più, non una di meno) della Collana QuaderniLetterari?....................................................................5. perché privarci, poi, della gioia di potervi conoscerepersonalmente, dal momento che "non è previstaalcuna cerimonia di premiazione"? (e sfido,vorrei vedere con quale coraggio saprebbe giocarsi lafaccia, ammesso che ne abbia ancora una)...................6. infine, come mai è così convinta che proprio noidovremmo aiutarla a completare la sua collezione difrancobolli?.................................................................Evidentemente non si è resa conto, Melinda Tamàs deimiei stivali, che questo è GIA' un forum, fatto daauctores, dove non esistono soci ordinari, né onorari, nébenemeriti, ma solo persone (alcune straordinarie,questo sì), che scrivono per il piacere di scrivere, per ilgusto di commentare, e per la gioia di essereeventualmente apprezzate, oppure per la voglia dimigliorare attraverso le critiche altrui. Per cui, visto chenon credo possa aspettarsi alcun contributo in monetasonante, provi almeno a derubare un po' dello spiritoche anima questo gruppo, poi vi apponga unbel francobollo, e se lo appiccichi dove vuole lei. Degustibus......................................................................Giulia Dalena...............................................................(che si è proprio stufata di tutti questi cialtroni chefanno soldi a palate sulle aspirazioni del prossimo)».......Ecco per es. il volume dell‘antologia della quartaedizione del «Praemium Auctoris» (Edizione O.L.F.A.,Ferrara, 2001, pp. 308) presente anche nella bibliotecadell‘Accademia dell Scienze d‘Ungheria di Budapest,cod. di inserimento: MTA ITI, 132.290, Ol.I.3. ed iquaderni letterari individuali dei classificati di questopremio:Ecco la lettera:«Gentile signora Melinda Tamás-Tarr Bonani, avreialcune domande da rivolgerle:.....................................1. si rende conto che risulta alquanto improbabileessere presi sul serio quando si ha, al posto del nome,la nuova formula magica scelta da Silvan?.....................2. cosa le fa pensare che espressioni come "forumauctoris" o "praemium auctoris" possano in qualchemodo far riaffiorare in noi l'antica e mai rimossasoggezione per il professore di latino?...........................3. per quale trauma subito nell'infanzia noi dovremmoprovvedere a un'esborso che varia dalle 60 alle 200 milalire, per diventare Soci Ordinari, Soci Autori oppure,udite udite, Soci Benemeriti? Pur trattandosidi esborso letterario, abbiamo tutti dei metodi piùefficaci per fare beneficenza.........................................4. e inoltre, con quali approfondite ricerche di mercatoha scoperto che la nostra aspirazione più profonda èquella di possedere una copia della "grande antologiaOra riporto l‘elenco delle antologie dei premi banditifino alla loro sospensione temporanea e dei quaderniindividuali pubblicati fino al 2002 ed alcune altre edizionifino ai nostri giorni (Edizione O.L.F.A.): Antologie ―ANTOLOGIA, 1997 (Premio "Janus Pannonius");ALMANACH, 1997 (Premio "Selezione" & Premio"Almanacco"); LE STAGIONI DEL VIAGGIO, 1998(Premio "Olimpia Morata", Premio "Janus Pannonius" -Promozione Editoriale "<strong>Osservatorio</strong> '98" incollaborazione con l‘Ass. Olimpia Morata);ALMANACH'99, 1999 (Premio "Almanacco"); POESIE &OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l‘Altrove A<strong>NN</strong>O <strong>XIV</strong>/<strong>XV</strong> – <strong>NN</strong>. <strong>77</strong>/<strong>78</strong> NOV. – DIC./GEN. – FEBB. <strong>2010</strong>/<strong>2011</strong> 9
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