12.07.2015 Views

Osservatorio Letterario Anno XIV/XV NN, 77/78 2010/2011 - EPA

Osservatorio Letterario Anno XIV/XV NN, 77/78 2010/2011 - EPA

Osservatorio Letterario Anno XIV/XV NN, 77/78 2010/2011 - EPA

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

imbalza per San Mauro Forte e torna a Messina pertoccare Piombino e Parma e Biella e Malta e Osimo eFerrara e… il suo altrove… ed io sento un solo suono,un ritmo che danza dentro di me, un unico palpito, ununico respiro di speranza… nonostante tutto!…»Mentre porto avanti la nostra rivista, quale unicaragione della mia esistenza professionale ed attivitàintellettuale continua contro l‘imbecillimento forzato –sto aspettando anche la pensione ungherese* ridotta –spero concessami per la mia attività di insegnamentosvolta nella mia patria d‘origine – la quale sarà una cifraridicola, circa 100 € mensile, se non meno (!)–, al disotto anche del livello minimo sociale… Ma sarà sempreuna piccola entrata regolare finché campo, diciamo unasabadina mensile… Sempre meglio di niente, dato che acausa delle mie condizioni lavorative non ho diritto allapensione italiana… Però è una cosa triste: 22 anni dilotte inutili e praticamente senza risultato nonostanteche non sia rimasta seduta con le braccia incrociateaspettando chissà che fortuna!L‘«<strong>Osservatorio</strong> <strong>Letterario</strong>» dal primo numero ha fattouna grande strada, ha pubblicato opere di autori validi.Ha cercato di dare voce a chi non l‘aveva sia in Italia,sia altrove nel mondo. Speriamo di riuscire a continuarequesta missione nonostante le mille gravi difficoltà…[...]* N.d.R.: Purtroppo a causa del cambiamento dellalegge del pensionamento non ho più diritto neanchealla pensione minima. In Ungheria non avendo più lapossibilità di avere un lavoro redditizio per lavorare finoagli anni di servizio prestabiliti e fino all‘età anagraficarialzata per il pensionamento, non potrò mai avere lapensione ungherese. A causa della mia precarietà, inItalia invece non potrò mai corrispodere ai requisitipensionistici per il servizio, quindi non avrò mai dirittoal pensionamento per il servizio di lavoro svolto...«Allegria!»...EDITORIALE A<strong>NN</strong>O XI <strong>NN</strong>.55/56 Marz.-Apr./Magg.-Giu. 2007rivista. Chissà se avrò mai la possibilità di pubblicareper un altro decennio il nostro <strong>Osservatorio</strong> <strong>Letterario</strong>(O.L.). Spero proprio di sì… Però la vita èimprevedibile…Posso ringraziare l‘O.L. per tante belle cose: prima ditutto per avermi permesso di poter continuare anche incerto senso la mia professione originale, di docente diletteratura, di storia ed il giornalismo, per avermiconsentito l‘insegnamento dell‘ungherese come linguastraniera agli adulti italiani, infine per avermi offerto lapossibilità di eseguire traduzioni letterarie e tecniche, einterpretariato sia per la rivista che per i vari enti edistituti culturali e scolastici italiani ed esteri. Attraversoquesti contatti ho avuto modo di fare conoscenza contanti validi scrittori, poeti, traduttori letterari, professori,ricercatori, studiosi in tutto il mondo e di scambiare conloro idee su vari argomenti letterari e su varie ricerche.Posso inoltre ringraziare la rivista anche per il fatto chei miei allievi mi contattano in un numero crescente,anche dopo 24-28 anni mi scrivono delle bellissimelettere rievocando con nostalgia le lezioni da meimpartite. Che gioia maggiore può avere unaprofessoressa, se non queste gratificazioni da parte deisuoi allievi bravi e anche meno bravi?! Ricevocontinuamente tante lettere ed anche dopo tanti annimi ringraziano per il mio impegno nell‘insegnamento enell‘educazione. Quando leggo queste lettere micommuovo inevitabilmente ed ho veramente nostalgiaper la mia carriera interrotta d‘insegnante e pedagoga.Poi non soltanto i miei ex allievi prendono contatto conme, ma anche loro conoscenti o amici perché miricordano quando nelle mie ore buche ho sostituito imiei colleghi assenti nelle loro classi. Erano piacevoliquegli anni, anch‘io li ricordo volentieri, fino a quandoebbe inizio la persecuzione politica comunista orientataad eliminare la mia famiglia con tanti altri ―dissidentipolitici‖…Comunque mi rende tanto felice, che anche dopo dipiù di due decenni non mi abbiano dimenticata. È unastupenda esperienza umana e professionale!Adesso però cambiamo argomento.Il 18 gennaio scorso, presso il Centro «Card.Schuster» a Milano, per il ciclo «Oggi parliamo diScuola», la sezione milanese dell‘UCIIM, associazioneprofessionale cattolica di docenti, dirigenti e formatoridella scuola anche a carattere di formazione tecnica, haproposto un incontro di aggiornamento sul tema ―Crisidella letteratura occidentale‖.La letteratura occidentale è moribonda e versa inun'agonia che molti si ostinano a non prendere sulserio, e chi se ne occupa non lo fa in mododisinteressato. Più che vivere, sopravvive; da lungotempo la Musa delle belle lettere ha smesso digermogliare, di gettare fiori e foglie e di dare frutti.Certo, la disgrazia non è avvenuta all'improvviso né percause ignote. Atroce è lo spettacolo che la letteraturaoffre di sé: somiglia ad un albero capovolto, unpoderoso albero secolare, secco, rovesciato da unaviolenta tempesta e lasciato nella desolazione di unmattino senza nubi, con le radici fuori dal terreno,sconvolte e protese come braccia nell'aria avvelenata.Ignari e colpevolmente sprovveduti, gli scrittoricontemporanei vivono come se tutto fosse un problemaideologico, dunque una colpa di ―qualcuno‖ o peggio[...] Siamo entrati in un altronuovo anno: nel 2007, a tre annidi distanza dalla fine del primodecennio del XXI secolo. Trovo lavelocità del tempo - con cui glianni passano impressionante.Chi lo avrebbe pensato che 40anni fa, d‘estate lavorai dastudentessa lavoratrice guadagnandoper la prima volta il mioprimissimo stipendio presso la fabbrica di mobili «JózsefSzigeti» di Veszprém. Ormai quella fabbrica non esistepiù. 35 anni fa scrissi il mio elaborato d‘ungherese instile giornalistico per l‘esame di ammissioneall‘Università di Pécs! 30 anni fa, d‘estate - comepraticante giornalista stipendiata - scrissi i miei primiveri articoli ed interviste giornalistiche per il quotidianoregionale di Veszprém intitolato Napló (Diario) grazie aduna partecipazione al concorso ―Cercansi giornalisti‖,bandito dall‘allora unico Ordine Nazionale dei GiornalistiUngheresi. È anche incredibile che siano già passati 28anni dalla mia laurea di Magistero e 23 anni dal mioarrivo in Italia. Sono volati velocemente anche gli annidall‘ottobre 1997, che fu l‘anno della fondazione e dellapubblicazione del primo fascicolo, n. 0, della nostra34OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l‘Altrove A<strong>NN</strong>O <strong>XIV</strong>/<strong>XV</strong> – <strong>NN</strong>. <strong>77</strong>/<strong>78</strong> NOV. – DIC./GEN. – FEBB. <strong>2010</strong>/<strong>2011</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!