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Osservatorio Letterario Anno XIV/XV NN, 77/78 2010/2011 - EPA

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l'Ordine è vittima, non responsabile. Se la firma nonarriva è perché il Parlamento, anno dopo anno - e dianni oramai ne sono passati tanti! - non ha mai trovatoil tempo né di discutere, né tanto meno, di approvare,le proposte avanzate… Sta di fatto che il Parlamentonulla ha deciso. E nell'attesa succedono le cosestravaganti di cui il collega si lamentava con pezzi dipubblica amministrazione che normano i concorsi peraddetti stampa infilando requisiti di cui non si capisce lalogica. O forse con un po' di malizia si capisce fin troppobene.‖ (Fonte: Giornalisti, settembre/ottobre 2004)Tutto questo mi è venuto in mente, a proposito dellamia appartenenza anche all'Ordine dei giornalistiungheresi. Anche perché, non ho avuto la possibilità diessere assunta per il praticantato necessario perl'iscrizione all'Albo. Se non avessi fondato questoperiodico e non avessi pubblicato i numeri di articoliprescritti, starei ancora aspettando un miracolo persognare l'iscrizione! Così posso esercitare la professionenel campo letterario e culturale, però senza alcuncompenso per quest'attività. La mia iscrizione all'Alboungherese è avvenuta grazie alla fortuna di pubblicarequesta rivista nella vetrina telematica e nella rubricadella Galleria Letteraria Ungherese anche in ungherese.Con i miei scritti e con i miei interventi internazionali hoattirato per caso l'attenzione sui miei lavori di unapersona competente che ha segnalato il mio nome e lamia attività giornalistica con la necessaria edindispensabile proposta professionale. Di conseguenzasono stata avvertita per presentare la mia domandad'iscrizione all‘Albo in questione allegando i materialiprodotti, sia quelli stampati – comprese le pubblicazioniin Ungheria - che quelli telematici, assieme al curriculumprofessionale. Dopo l'esame della giuria sono stataammessa all'albo.É bello appartenere all'Albo dei giornalisti, ad unOrdine professionale. Però sarebbe anche più bello sequesti Ordini potessero anche darci qualcosa di concretoper il nostro lavoro giornalistico, per poter vivere dellanostra professione e non inventarci delle varie incerteoccupazioni redditizie. Abbiamo famiglia con figli esenza reddito è impossibile vivere!… Nella nostra societàquesto disagio però non esiste soltanto per questacategoria! Questo è già un altro e molto complessoargomento scottante.[...]EDITORIALE A<strong>NN</strong>O IX <strong>NN</strong>. 45/46 Lu.-Ago./Sett.-Ott. 2005Novecento è stato il secolo delle grandi catastrofiumane. Due guerre mondiali ed il nazismo, tragediedell'Armenia, del Biafra, del Ruanda e tanti altri paesi.L'Impero ottomano ha preceduto al genocidio degliarmeni e la Germania a quello degli ebrei e deglizingari. L'Italia di Mussolini ha massacrato gli etiopi. Icechi ammettono a fatica che la loro condotta neiconfronti dei tedeschi dei Sudeti, nel 1945-1946, non èstata delle più irreprensibili. La piccola Svizzera devefare conti con il proprio passato di depositaria dell'ororubato dai nazisti agli ebrei sterminati, anche se il gradodi atrocità di tale comportamento non è assolutamenteparagonabile a quello del genocidio. Il comunismo siinserisce nel medesimo lasso di tempo storico fitto ditragedie e ne costituisce uno dei momenti più intensi esignificativi: è fenomeno fondamentale del Novecentodal 1914 al 1991, che preesisteva al fascismo e alnazismo ed è sopravvissuto a essi toccando i quattrocontinenti. Il comunismo reale ha messo in atto unarepressione sistematica. Al di là dei crimini individuali,dei singoli massacri legati a circostanze particolari, iregimi comunisti per consolidare il loro potere hannofatto del crimine di massa un autentico sistema digoverno. I crimini del comunismo non sono mai statisottoposto ad una valutazione legittima e consueta nédal punto di vista storico né da quello morale! I criminicontro le persone costituiscono l'essenza del fenomenodel terrore con uno schema comune: l'esecuzionecapitale con vari metodi come fucilazione, impiccagione,annegamento, fustigazione, in alcuni casi gas chimici,veleno o incidente automobilistico; l'annientamento perfame (carestie indotte oppure non soccorse), ladeportazione, dove la morte poteva sopravveniredurante il trasporto (marce a piedi o su carri bestiame)o sul luogo di residenza o di lavoro forzato (sfinimento,malattia, fame, freddo). Stalin ha ordinato e autorizzatonumerosi crimini di guerra tra cui il più impressionanterimane l'eliminazione di quasi tutti gli ufficiali polacchifatti prigionieri nel 1939, nell'ambito della quale losterminio di 4500 persone a Katyń è soltanto unepisodio. Ma altri crimini di portata assai maggiore sonopassati inosservati, come l'assassinio o la messa amorte nei gulag, di centinaia di migliaia di militaritedeschi fatti prigionieri fra il 1943 e il 1945, a cui siaggiungono gli stupri in massa delle donne tedescheperpetrati dai soldati dell'Armata Rossa nella Germaniaoccupata. Per non parlare del saccheggio sistematicodelle strutture industriali dei paesi occupati dall'Armata.Appartengono ai crimini del comunismo l'imprigiona-Dal nostro ultimo appuntamentodi nuovo sono successimento e la fucilazione, la deportazione di militanti dialcuni eventi storici: la mortegruppi organizzati che combattevano apertamentedel grande Papa polacco Karolcontro il potere comunista. Per assicurare il loro potereWojtyła - Giovanni Paolo II eegemonico sugli esempi dei bolschevichi leninisti il'elezione del nuovo Papa, il suoregimi comunisti si sono inquadrati in una guerra disuccessore tedesco Josephclasse spietata, in cui l'avversario politico e ideologico eRatzinger col nome Benedettopersino la popolazione renitente erano considerati e<strong>XV</strong>I. E di questi eventi traggotrattati alla stregue di nemici e dovevano esserel'argomento del presentesterminati eliminando sia legalmente sia fisicamenteeditoriale stavolta notevolmentequalsiasi opposizione o resistenza, anche passiva dapiù lungo del solito. Non si può nascondere la grandeparte di gruppi di oppositori politici o di quelli socialitristezza di tutti noi credenti e non credenti, perché acome la nobiltà, la borghesia, l'intellighenzia, la Chiesa,tutta la umanità viene meno la presenza visibile e lale categorie professionali (gli ufficiali, le guardie, etc.),vicinanza della grande figura del papa polacco decedutoe questa eliminazione ha spesso assunto la dimensioneil 2 aprile scorso. Per capire la sua grandezza facciamodel genocidio. La «dekulakizzazione» dell'URSS delun po' di ritorno nella nostra memoria storica: il30OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l‘Altrove A<strong>NN</strong>O <strong>XIV</strong>/<strong>XV</strong> – <strong>NN</strong>. <strong>77</strong>/<strong>78</strong> NOV. – DIC./GEN. – FEBB. <strong>2010</strong>/<strong>2011</strong>

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