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Osservatorio Letterario Anno XIV/XV NN, 77/78 2010/2011 - EPA

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italiana… Avremo un servizio nell'interno di questoperiodico a proposito dell'anniversario della sua nascita.Un'altra straordinaria scoperta riguarda l'eventualeparentela linguistica tra l'ungherese e l'etrusco… Da«La Repubblica» si legge che un autorevole linguistaitaliano, Mario Alinei, professore emerito all'Universitàdi Utrecht nel suo libro dal titolo emblematico «Etrusco:Una forma arcaica di ungherese» sostiene come leaffinità tra le due lingue siano veramente straordinariee che non possano essere dovute al caso. L'articolo diCinzia Dal Maso ci preannuncia che l'autore intendemostrare la parentela dell'etrusco con l'ungherese, sullabase della teoria elaborata nel suo studio sulle originidelle lingue europee. A fondamento della ricerca stannole numerose somiglianze tra le due lingue, come quellafra i nomi delle magistrature etrusche e di quelle degliantichi magiari. Queste somiglianze hanno permessoall'autore di confermare la maggioranza dei risultatiraggiunti dalla migliore etruscologia, di migliorare latraduzione di testi già tradotti e di tradurre testi finoraintraducibili o solo parzialmente tradotti. Il libro siconclude con una rilettura dei risultati raggiunti daglistudi sulla preistoria etrusca, e con una nuova ipotesisulla data della «occupazione» dell'Ungheria da partedegli antichi Magiari (nozione meglio conosciuta:«conquista»).Quest'ipotesi, come anche quella della parentelasumera, celtica, giapponese, non sono ipotesi nuove:hanno un passato di alcuni secoli e non sono certofrutto della torrida estate appena passata!«Si parla di continuità linguistica, naturalmente. Dallapreistoria, addirittura dal Paleolitico, fino ai nostrigiorni. Le grandi famiglie linguistiche del mondo nonsarebbero il frutto di migrazioni di popoli degli ultimimillenni, ma di genti da sempre residenti in undeterminato luogo. Cancellati dunque tutti i vari popoliinvasori d‘Asia e d‘Europa per raccontare la genesi dellenostre lingue Indoeuropee. Greco, Latino, lingueitaliche e celtiche sono imparentate tra loro perchésempre esistite nei rispettivi luoghi. L‘etrusco invece no,è diverso. Questo si sa. È una lingua «agglutinante»,dove cioè corpo della parola e suffisso si allineanosenza fondersi tra di loro. Abbonda di suoni spiranti(sopravvissuti, secondo Alinei, nel dialetto toscano).Caratteristiche che, guarda caso, l‘etrusco condivideproprio con l‘ungherese. Ma la vera ―prova del nove‖ diAlinei sono le magistrature: nomi simili nelle due lingue,e addirittura funzioni simili. Sono affinità straordinarie,non possono essere dovute al caso… Così il linguista siè messo a tradurre testi etruschi, sia quelli già noti chequelli per noi ancora oscuri, usando come riferimentol‘ungherese. E l‘esperimento pare aver funzionato.»[Cinzia Dal Maso]Ed ecco una recente sorpresa da dividere: il 5 ottobrescorso ho ricevuto una e-mail dalla signora Júlia Ránki,reporter e redattrice delle trasmissioni radiofonichedella Radio Magiara Nazionale per invitarmi alcollegamento telefonico diretto durante unatrasmissione del programma intitolato «Il giornoradiofonico delle culture europee» del 12 ottobre in cuipartecipavano 91 radio provenienti da varie nazionieuropee. Il mio ruolo sarebbe stato di brevementepresentare la città di mia residenza, Ferrara, airadioascoltatori ungheresi e parlare delle mieesperienze personali. Proprio quest'ultimo era il motivoper cui ho saggiamente rifiutato la mia partecipazionedurante la conversazione telefonica seguita dopo lacorrispondenza telematica… Nell'interno si legge ditutto ciò assieme a tante altre cose, come di solito…Ora cambiamo l'argomento, torniamo alla ns.redazione:Arrivano tante lettere di giovani ancora pieni disperanza, alla Redazione dell'«<strong>Osservatorio</strong> <strong>Letterario</strong>»e sono costretta a respingerli - come hanno fatto conme in passato, perché non posso non soltantoassumerli, ma neanche dargli una speranza. Questacosa è grave. Perché da vent'anni praticamente non ècambiato niente. Io purtroppo non sono nelle condizionidi assumere nessuno anche se volessi. Non ho lapossibilità di pagare neanche un misero compenso,soltanto posso offrire ai giovani o agli anziani l'unicaloro soddisfazione iniziale: la pubblicazione delle loroopere considerate degne all'«<strong>Osservatorio</strong> <strong>Letterario</strong>»ed in linea con il suo gusto letterario finché riesco atenere in vita il periodico. Sì, perché le entrateprovenienti dagli abbonamenti non coprono le spesedella realizzazione e le spese di spedizione e disegreteria. Come si riesce a tenere ancora in vita ilperiodico? Miracolosamente, grazie ad alcuni abbonatisostenitori ed ai miei occasionali onorari di professione.Nonostante le gravi condizioni di sopravvivenzaeditoriale mi consola e mi rende felice che almenopossa offrire la possibilità di pubblicare opere ad Autoriche ritengo veramente degni alla mia creaturaeditoriale che ha guadagnato prestigio sia in Italia, inEuropa che oltre oceano. Allora mi dico: ne valeva e nevale la pena nonostante le difficoltà che molte voltesembrano insuperabili…Vorrei però sottolineare che l'abbonamento alla rivistanon significa alcuna garanzia per la pubblicazione.L'«<strong>Osservatorio</strong> <strong>Letterario</strong>» pubblica gli elaboratiritenuti degni per essere inseriti sulle pagine e nonsiamo condizionati dai giudizi degli altri. Devosottolinearlo perché purtroppo abbiamo avuto contatticon alcuni autori che non hanno voluto accettare ladecisione della testata.Colgo l'occasione per ringraziare il prezioso contributodi tutti i collaboratori e sostenitori della nostra rivistasperando che sfidando le difficoltà economicheriusciremo a continuare il nostro cammino insiemeancora per molti anni. [...]EDITORIALE A<strong>NN</strong>O VIII <strong>NN</strong>. 37/38 marz.-apr./magg.-giu. 2004Eccoci di nuovo sulla nostrabarca d'avventura e siate ibentrovati! Finalmente, in parte,posso versare il mio sacco disgomento quando si trattadell'ignoranza ― quasi istituzionale(?!) ― senza limiti e frontiere…Oltre la Tv, anche Internetdiventa uno strumento per ilprogresso della senilità precocedell'umanità? Ecco ad esempio il caso ― tra i tanti ― diInternet. A causa del mio lavoro, io praticamente vivocon Internet: è una straordinaria possibilità in più eveloce per le ricerche dei materiali. Ma durante questericerche non riesco a non arrabbiarmi, quando durantela navigazione m'inciampo in siti con informazioni fasulle26OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l‘Altrove A<strong>NN</strong>O <strong>XIV</strong>/<strong>XV</strong> – <strong>NN</strong>. <strong>77</strong>/<strong>78</strong> NOV. – DIC./GEN. – FEBB. <strong>2010</strong>/<strong>2011</strong>

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