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Atletica UISP on line

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In questo caso parliamo diindividui, anzi di atleti.Si potrebbe parlare davvero di un altopotenziale inespresso riferendosial settore sportivo dell’atletica leggeraitaliana. E quando viene detto“alto potenziale” n<strong>on</strong> è certo per faredelle chiacchiere. L’atletica azzurrapuò vantare, infatti, una ferrea edorgogliosa tradizi<strong>on</strong>e, ricca di strepitosisuccessi oltre che di <strong>on</strong>orevolissimipiazzamenti. Solo per citarequalcosa, l’articolo si prop<strong>on</strong>e, infatti,tutt’altra indagine, nessuno avràdimenticato come Berruti seppe incantarela Roma olimpica del ’60; oancora come Totò Antibo cavalcò alleolimpiadi di Seoul per 10.000 metriandando a c<strong>on</strong>quistarsi il podioargentato; o come il mostro sacroMennea sulle note di Paolo Rosi “recuperò,recuperò, recuperò e vinse”ai giochi olimpici di Mosca del 1980;o come Sara Sime<strong>on</strong>i volò sui podi dimezzo m<strong>on</strong>do andando a costruirsiun palmarès ancora oggi invidiabilissimoe che può vantare due argentie un oro olimpici. Davvero delle prestazi<strong>on</strong>istrepitose. Ma oggi?Oggi il settore dell’atletica soffre diuna percepibilissima involuzi<strong>on</strong>e,e quanto a piazzamenti e risultatisi trova ad essere in crisi nera. Inoltreladdove sembrerebbe essercimargine, nei casi di giovani atletipromettenti, tutto poi si c<strong>on</strong>cretizzain un niente di fatto o ancorapeggio c<strong>on</strong> la tragica c<strong>on</strong>clusi<strong>on</strong>edi un infortunio che “sega” di nettole gambe al potenziale campi<strong>on</strong>e.Ora sicuramente un infortunio n<strong>on</strong>sempre è qualcosa di prevedibile,e una volta accaduto in base allasua entità n<strong>on</strong> sempre è immediatamenterimediabile. Tuttavia c’è dachiedersi come c<strong>on</strong> le tecniche (etecnologie) e gli studi avanzati faccianopiù fatica oggi a mantenereun atleta promettente l<strong>on</strong>tano dagliinfortuni che n<strong>on</strong> un Vittori più ditrenta anni fa a mantenere int<strong>on</strong>so ilsuo gioiellino Mennea pur caricandolodi lavori e allenamenti durissimi.Inutile dire che ogni riferimentoNON è puramente casuale, e in questocaso il riferimento va ad AndrewHowe. Un atleta c<strong>on</strong> un potenzialeenorme, sc<strong>on</strong>finato, capace di c<strong>on</strong>quistarefin da giovane tutti i podieuropei e di giocarsi accanitamentequelli m<strong>on</strong>diali. Un saltatore in lungodotato di una rapidità e di unostacco in pedana che vagamentepotrebbero ricordare quelli di Lewis.Ad ogni modo un lunghista da 8,50m di pers<strong>on</strong>ale circa. Da poco, dopoun infortunio al tendine d’Achilleche lo ha costretto a saltare le interescorse stagi<strong>on</strong>i, è tornato in pistac<strong>on</strong> performance n<strong>on</strong> deludentima che ad ogni modo lo taglianofuori dal giro m<strong>on</strong>diale, e che forselo accreditano per quello europeo.Un vero e proprio talento rimasto inpotenza e mai tramutato in atto. Sipotrebbe c<strong>on</strong>tinuare c<strong>on</strong> altri nomied esempi, ma ad un’arida lista forseè preferibile un’analisi che indaghisulle cause di questa involuzi<strong>on</strong>e.Al primo posto senza dubbio va collocatala carenza di f<strong>on</strong>di e investimentinel settore dell’atletica. È unosport sicuramente meno popolaree sul quale è più rischioso investire,ma chiudere totalmente i rubinettisignifica c<strong>on</strong>dannarlo ad una progressivainvoluzi<strong>on</strong>e che lo farà sprof<strong>on</strong>dareancor più in crisi. N<strong>on</strong> c’è dalamentarsi se poi alle batterie di 200m e 400 m in una manifestazi<strong>on</strong>em<strong>on</strong>diale n<strong>on</strong> si leggano neanchedi striscio partecipanti azzurri (com’èsuccesso agli scorsi giochi olimpicie ai m<strong>on</strong>diali). Vi è poi l’opposto fenomenodel dilagare societario, chepuntando chiaramente al businesse quindi al successo del gruppo en<strong>on</strong> del singolo, sia pur esaltandola bellissima comp<strong>on</strong>ente sportivadel team, svilisce e mistifica la naturadell’atletica, disciplina intrinsecamentee rigorosamente individuale.Si punta così spesso a raggiungeredeterminati punteggi spostando digara in gara atleti già specializzatiper coprire ogni pedana, c<strong>on</strong> l’ovviorisultato di n<strong>on</strong> far maturare l’atletastesso per il mero scopo del risultatosocietario.Rara e poco insistente è poi l’attivitàa livello medio giovanile. Per cui osei forte e ti cimenti totalmente, oaltrimenti rimani un amatore. Quest’ultimofattore si lega inoltre allanetta scissi<strong>on</strong>e tra il m<strong>on</strong>do scolasticoe quello sportivo. La separazi<strong>on</strong>edi queste due sfere, c<strong>on</strong>danna,infatti, uno sport come l’atletica,già duro di per sè da praticare c<strong>on</strong>dedizi<strong>on</strong>e, al repentino abband<strong>on</strong>odelle attività ag<strong>on</strong>istiche, viste comeun eccessivo stress da portareavanti parallelamente allo studio inuna logica degradante dove il c<strong>on</strong>nubiotra sport e cultura è solo unac<strong>on</strong>troproducente illusi<strong>on</strong>e.Tutti queste comp<strong>on</strong>enti, intersecandositra loro impedisc<strong>on</strong>o al settoreatletico italiano di decollare, puravendo una sfilza n<strong>on</strong> indifferente digiovani promettenti che si allenanoc<strong>on</strong> dedizi<strong>on</strong>e in c<strong>on</strong>temporaneaalla stesura di questo pezzo.In questo n<strong>on</strong> regge per niente ilc<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>to c<strong>on</strong> i nostri rivali transalpini,che stanno attuando una verae propria riforma dello sport, c<strong>on</strong>una tenacie e spietata lotta al dopinge un sano investimento anchenei settori che s<strong>on</strong>o meno attrattivinell’immediato, come l’atletica.Così ora loro raccolg<strong>on</strong>o successieuropei e dignitosissime prestazi<strong>on</strong>iin campi internazi<strong>on</strong>ali c<strong>on</strong> il primo“viso pallido” sotto i 10” ChristopheLemaitre e il gigant<strong>on</strong>e triplista TeddyTamgho, e noi?

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