Atletica UISP on line

<strong>Atletica</strong> <strong>UISP</strong> on line - <strong>Atletica</strong> 44 <strong>UISP</strong> on line - 44 <strong>Atletica</strong> <strong>UISP</strong> on line - <strong>Atletica</strong> 45 <strong>UISP</strong> on line - 45Attualmente tutti gli istituti dipena italiani soffrono il sovraffollamento:ciò rende difficoltosa laconvivenza tra persone di etniedifferenti, c’è un maggior rischiodi contagio delle malattie, gli spaziprevisti per 3 persone ne ospitano5 o 6. In queste condizioni èveramente difficile pensare ad unapossibile rieducazione, ma piuttostoad una pena aggiuntiva allaprivazione della libertà che, a carcerazioneultimata, lascia negli autoridi reato maggior astio e sensodi frustrazione e non permette diagire sulla persona e sulla condottaantisociale posta in essere.Qual è il ruolo dello sport nellariabilitazione del condannato?Ci sono delle discipline sportiveche meglio si prestano a questoscopo?Qualsiasi attività sportiva propostaha un effetto positivo su chivive in carcere. Lo sport aiuta adallentare le tensioni personali, ascaricare la propria rabbia ed è unfondamentale momento di aggregazione.Ogni attività sportiva haregole da rispettare, sia comportamentalisia temporali; lo sportin generale stimola al rispettodell’altro e per chi ha commessoun reato questo aspetto è di fondamentaleimportanza - seppuri benefici che la persona ne traesiano indiretti.È sufficiente lo svolgimento diuna gara o di un torneo sportivoin carcere una tantum o è necessarioassicurare la continuitàdi questi interventi?È auspicabile una continuità ditutti gli interventi in carcere, nonsoltanto di quelli sportivi - ovviamentein quanto compatibile conl’attività all’interno degli istituti dipena e con la disponibilità delleCalcetto a Canton Mombello.La partenza del Vivicittà Porte Aperte 2010 nel carcere di Verziano.persone che entrano a vario titolo.Il coinvolgimento di soggettiesterni è un momento fondamentalenella vita di ogni persona reclusaperché rappresenta un’occasionedi raccordo con la societàesterna. Permette un confronto,un momento di crescita, un’opportunitàdi ampliamento deipropri orizzonti “al di là del muro”.La continuità degli interventi,inoltre, comporta un maggior impegnoda parte dei soggetti reclusiperché presuppone un’organizzazionetra gli stessi, una condivisioneed i giorni che precedonol’“evento” sono vissuti con attesa.Ciò li stimola ad avanzare proposte- ove possibile - e ad orientarei propri pensieri a qualcosa di positivoanziché alle “solite” problematichelegate alla propria pena ealle condizioni in cui vivono.E le parole di Alberto Saldi:Chi si occupa in Italia della formazionedegli operatori sportiviche lavorano negli istitutipenitenziari? Quale importanzariveste l’esperienza che portanodall’esterno all’interno del carcere?Non credo che vi sia un’istituzionepreposta a tal riguardo, è piùuna responsabilità dei soggetticoinvolti del volontariato e/o diAssociazioni come l’Uisp che, inserendosicon le proposte sportivenell’organizzazione della vita quotidianacarceraria, devono averenell’approccio degli indispensabilirequisiti:• capacità di capire e “condividere”le situazioni di sofferenza umanapresenti nel carcere e dei delicatimeccanismi interni alla vita dell’Istitutodi Pena;• professionalità sul versante tecnico-sportivo;• consapevolezza del proprio ruoloe dei ‘limiti’ di agibilità esistentinegli Istituti di Pena.Ciò si costruisce con dei corsi econvegni specifici di formazione,all’interno dei quali la reciprocaconoscenza delle esperienze è unfattore di arricchimento e di crescitapersonale (in questi ultimi anniabbiamo realizzato diversi appuntamentiper gli operatori sportividella Lombardia, come parte integrantedel “Progetto-Carcere”).Mi fa piacere segnalare cheun’atleta esterna, che ha partecipatoai tornei di volley con le detenute,si è poi laureata con unatesi su “L’attività sportiva comeelemento trattamentale in carcere”(scaricabile dal sito www.uisp.it/brescia).L’importanza della figura dell’operatoresportivo (insegnante, volontario,dirigente) è rappresentatadal fatto che il suo diretto interventorappresenta il legame tral’esterno e l’interno del carcere enello specifico tra la sua esperienzasportiva e l’insegnamento delleregole di base dello sport praticato(seppur in ambienti spesso inadeguati…).Segue