62 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>gennaio</strong> 2012I tre artefici della BUR: Luigi Rusca, Angelo Rizzoli e Paolo Lecaldano inoccasione dei <strong>di</strong>eci anni della collana nel 1959 (Archivio Immagini RCS Perio<strong>di</strong>ci)prattutto dopo l’uscita della collana“Oscar Mondadori” (aprile 1965);quest’ultima rispondeva a richiesteculturali ormai cambiate, ricorrevaall’e<strong>di</strong>cola come canale <strong>di</strong>stributivoe raccoglieva il desiderio <strong>di</strong> lettura <strong>di</strong>testi contemporanei.I nuovi lettori, cresciuti sull’ondadell’aumento dei consumi,erano sempre più attratti dai prodottipromossi dai me<strong>di</strong>a e dalla pubblicità.Al confronto, la BUR iniziavaa mostrare il limite dei suoi vent’annie con la sua veste povera risultavaormai obsoleta; la cessazioneufficiale della pubblicazione dei“grigi” fu <strong>di</strong>chiarata nell’aprile del1972.Si concludeva così, dopo duedecenni, la stagione in cui la “<strong>Biblioteca</strong>Universale Rizzoli” aveva interpretatoperfettamente, e <strong>di</strong> fattosenza rivali, le ambizioni e le esigenzedei lettori italiani. Una nuova serie,rinnovata nella grafica e nei contenuti,fu inaugurata due anni dopo,nel 1974, per volontà <strong>di</strong> Evaldo Violo,responsabile della seconda serieBUR, e del nuovo <strong>di</strong>rettore e<strong>di</strong>toriale<strong>di</strong> Rizzoli, Mario Spagnol: maquesta è tutta un’altra storia.NOTE1ALBERTO CADIOLI – GIULIANO VIGINI, Storiadell’e<strong>di</strong>toria italiana dall’Unità ad oggi. Unprofilo introduttivo, Milano, E<strong>di</strong>trice Bibliografica,2004 (I mestieri del libro. Fuori collana),pp. 88-89.2Ibi, p. 96.3«Secondo un’indagine Doxa condottanell’aprile del 1947, il 41% degli intervistatinon aveva mai letto un libro, e il 25% non neaveva letti nei tre mesi precedenti l’inchiesta[…] Non <strong>di</strong>versa la situazione <strong>di</strong> una successivaindagine dell’ottobre del 1949» (ALBERTOCADIOLI, Esame <strong>di</strong> una collana universale, in“Belfagor. Rassegna <strong>di</strong> varia umanità” fondatada Luigi Russo e <strong>di</strong>retta da Carlo Fer<strong>di</strong>nandoRusso, Firenze, Leo S. Olschki, anno XLV, n.4 – luglio 1990, p. 467).4LUCIANO SIMONELLI, Quei libri venduticome panini. I quarant’anni della Bur, in “Millelibri.Il piacere <strong>di</strong> leggere”, Milano, E<strong>di</strong>torialeGiorgio Mondadori, anno III, n. 25 (<strong>di</strong>cembre1989), p. 85.5Si racconta che Rizzoli, facendo uncenno d’assenso con la testa, sentenziò: «Cometutti hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> comprarsi il pane, lohanno pure <strong>di</strong> accedere a queste gran<strong>di</strong> operedel pensiero» (Ibidem).6GIOVANNI RAGONE, Tascabile e nuovi lettori,in Storia dell’e<strong>di</strong>toria nell’Italia contemporanea,a cura <strong>di</strong> Gabriele Turi, Firenze, Giunti,1997 (Saggi Giunti), p. 462.7L. SIMONELLI, Quei libri venduti comepanini,pp. 85-86.8ALBERTO CADIOLI, La prima BUR: i libriche tutti dovrebbero leggere. 1949-1972, in<strong>Biblioteca</strong> Universale Rizzoli. 60 anni in 367copertine, a cura <strong>di</strong> Alberto Ca<strong>di</strong>oli – MarcoFumagalli – Isotta Piazza – Marta Sironi, Milano,BUR, 2009, p. 14.9In seguito, il costo fu alzato a 60 lire.10Il dato è particolarmente significativose si tiene presente che all’epoca un quoti<strong>di</strong>anocostava 15 lire, una rivista 50 lire e unvolume <strong>di</strong> narrativa me<strong>di</strong>amente fra le 400 ele 500 lire (OLIVIERO DILIBERTO, Nostalgia del grigio.60 anni <strong>di</strong> BUR, a cura <strong>di</strong> Massimo Gatta,introduzione <strong>di</strong> Marco Santoro, [s.l.], Bibliohaus,2009, p. VII).11Ibi, pp. VII-IX.12A. CADIOLI, Esame <strong>di</strong> una collana universale,p. 469.13A. CADIOLI, La prima BUR, p. 16.14Cfr. ALBERTO CADIOLI, La <strong>Biblioteca</strong> UniversaleRizzoli nella cultura del dopoguerra, in1949-1999. Catalogo storico, a cura <strong>di</strong> LauraTarantini, Milano, BUR, 1999, pp. XVII-XVIII.15A. CADIOLI, La prima BUR,p. 20.16A. CADIOLI, La <strong>Biblioteca</strong> UniversaleRizzoli nella cultura del dopoguerra, p. XVI.
<strong>gennaio</strong> 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 63BvS: il Fondo EmerotecaL’«Antologia» <strong>di</strong> Vieusseuxevoluzionista e “italiana”Una rivista ottocentesca per educare le coscienze alla libertàAttraverso le rivoluzioni del1820-21 in Spagna e Italia,quelle del 1830-31 in Polonia,Belgio e Italia e la guerra d’in<strong>di</strong>pendenzagreca, cominciò ad affermarsiin Europa il valore dell’identitàdei popoli.Negli stessi anni, a Firenze, intrapresela sua pubblicazione la rivista«Antologia», che fu un’importantetestimonianza <strong>di</strong> tale cambiamento,nata grazie all’ispirazione <strong>di</strong>Gino Capponi (1792-1876) e allospirito impren<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong> GiovanPietro Vieusseux (1779-1863).L’idea <strong>di</strong> fondare nella Penisolaun giornale o un perio<strong>di</strong>co che potesse<strong>di</strong>venire un centro <strong>di</strong> culturaper tutti coloro che aspiravano allalibertà e all’unità da raggiungere attraversola graduale conquista dellein<strong>di</strong>pendenze politiche nacque subitodopo la restaurazione dei vari statio governi feu<strong>di</strong> dell’Impero austriaco.L’unico stato in cui fosse possibilestampare un giornale <strong>di</strong> tale orientamentoideologico era il Granducato<strong>di</strong> Toscana, governato da Fer<strong>di</strong>nandoIV, fratello dell’Imperatoreaustriaco, ma molto permissivo sottol’aspetto morale e politico.Il primo esperimento <strong>di</strong> giornale“italiano” fu «Il Saggiatore»,stampato da Lorenzo Collini (1764-VALENTINA CONTIFrontespizio del primo numero dellarivista «Antologia» datato 1 <strong>gennaio</strong>18211829) nell’aprile 1819. La pubblicazionenon ebbe però successo e cessò<strong>di</strong> essere stampata alla fine dellostesso anno. Amico fraterno <strong>di</strong> Collini,Ugo Foscolo (all’epoca esiliatoa Londra) fu incaricato <strong>di</strong> scrivereper il generale Fiquelmont un Pareresulla istituzione <strong>di</strong> un giornale letterariodal titolo Documenti <strong>di</strong> letteraturain cui affermò: «Piglierai segnatamente<strong>di</strong> mira i costumi e i caratteriri<strong>di</strong>coli non tanto degli in<strong>di</strong>viduiquanto delle classi delle nazioni. Ribattiil chiodo contro le abitu<strong>di</strong>ni pedanteschedella educazione letterariae sulla riforma della educazionefemminile. Alla tua opera perio<strong>di</strong>ca,dovendo essere nazionale, convienela lingua elegantemente e intelligentementescritta della nazione».Il testo arrivò nelle mani <strong>di</strong> GinoCapponi, che, animato dalle stesseambizioni, utilizzò il Parere, perorganizzare il progetto <strong>di</strong> un suogiornale nazionale che avrebbe avutoil titolo <strong>di</strong> «Archivio <strong>di</strong> Letteratura».Tornato a Firenze nel 1820tentò <strong>di</strong> attuare il progetto ideato aLondra, ma fu tanto puro nelle intenzioni,quanto incapace nella realizzazionedel giornale. Fu alloraGiovan Pietro Vieusseux, commercianteginevrino già conosciuto nelpanorama culturale del granducatoper la creazione <strong>di</strong> un Gabinetto <strong>di</strong>lettura con servizi <strong>di</strong> biblioteca circolante,che nel 1821 riuscì a portarea compimento le idee <strong>di</strong> LorenzoCollini e Gino Capponi, realizzandocosì il suo sogno <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi a unostile <strong>di</strong> vita più filosofico. Il 1° gen-