Scarica l'edizione di gennaio - Fondazione Biblioteca di via Senato

gennaio 2012 – la Biblioteca di via Senato Milano 25Da sinistra: una delle prime vedute dell’esterno di una libreria, contenuta nel Dialogo di Dolce; frontespizio della primaedizione in volgare della Magia naturalis di Giovanni Battista Della Porta, Venezia, Ludovico Avanzi, 1560gnoseologica e nella prospettiva di un’arte inventiva, instretto collegamento con l’arte combinatoria lulliana». 12La profonda e continua riflessione su Lullo è confermatadal fatto che Bruno citi trentuno opere del filosofo spagnolo.Del resto, durante il Processo, il filosofo dichiarò«ché bene ho tenuto apresso di me altri libri de auttoridannati, come di Raimondo Lullio et altri, che hannotrattato di materie filosofiche». 13Per quanto riguarda l’ars memoriae, oltre a Lullo,Bruno sicuramente conosceva altri testi fondamentali alui più vicini nel tempo, come il Dialogo di LodovicoDolce nella prima edizione del 1562, che pur presentandosicome opera autonoma non è in realtà che la versioneampliata del Congestorium artificiosae memoriae di JohannHost von Romberch (1480-1532/1533), del quale riprendeanche numerosi diagrammi e illustrazioni xilo-NOTE1Luigi Firpo, Il processo di Giordano Bruno,a cura di Diego Quaglioni, Roma, Salernoeditrice, 1993, copia parziale della sentenza,destinata al governatore di Roma (Roma, 8febbraio 1600), p. 342.2La biblioteca ideale di Giordano Bruno.L’opera e le fonti (http://bibliotecaideale.signum.sns.it/index.php;controllato 16-12-2011).3Eugenio Garin, Storia della filosofia italiana,Torino, Einaudi, 1966, vol. 2, p. 672.4Christian Bartholmèss, Jordano Bruno,Parigi, Librairie philosophique de Ladrange,1846-1847, vol. 2, p. 307.5Giordano Bruno, Gli anni napoletani e la‘peregrinatio’ europea, a cura di Eugenio Canone,Cassino, Università degli Studi, 1992, p. 191.