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22 la Biblioteca di via Senato Milano – gennaio 2012Da sinistra: capolettera all’incipit di Parva Naturalia di Albertus Magnus nella traduzione di Marco Antonio Zimara(Venezia, eredi di Ottaviano Scoto, 1517); frontespizio della rarissima prima edizione dell’Arcadia di Iacopo Sannazzaro(Napoli, Sigismondo Mayr, 1504). Bruno cita versi del testo nell’Asino cillenicobrazioni di Giordano Bruno nel quarto centenario dellamorte, molto è stato fatto in questa direzione e si ha un’ideaabbastanza chiara delle sue abitudini di lettura. 2 «Ripercorrereanaliticamente le letture del Bruno è impresadisperata», precisava tuttavia Eugenio Garin. 3 Detto questo,e considerando le ovvie ragioni di spazio, questo contributosi limita a illustrare alcuni motivi salienti di quella«bibliothèque intérieure qu’il portait avec lui à traversl’Europe», 4 che in diversi casi è rappresentata in volumiconservati presso la BvS, frutto degli studi giovanili nel sopracitato convento partenopeo e dei continui e molteplicistimoli accumulati durante la sua peregrinatio da Nola aNapoli, poi Ginevra, Parigi, Londra e Oxford, Wittenberg,Praga, Helmstedt, Francoforte, Venezia e Roma.Nato nella prima metà del 1548 a Nola, piccoloborgo situato nella pianura a nord-est del Vesuvio, Brunoriceve una formazione scolastica elementare nellasua città natale. Va ricordato come breve excursus checelebri concittadini di Bruno furono un intimo amicodi Erasmo e di Aldo Manuzio, l’umanista AmbrogioLeone (1458/1459-1525), che rese omaggio alla suacittà natale con l’opera De Nola (1514), descrivendoNola antica e contemporanea, e il poeta d’ispirazionepetrarchesca Luigi Tansillo (1510-1568). Bruno chiamal’ultimo non soltanto “il nolano Tansillo”, ma adoperapassi del Vendemmiatore, del Canzoniere e delle Poesieliriche e amorose nelle proprie opere italiane. Soprattuttola lirica d’amore merita particolare attenzione, vistoche nella prima parte del De gli eroici furori è Tansillol’interlocutore che illustra la concezione brunianadell’amore speculativo. Inoltre il filosofo nolano inseriscesonetti del Canzoniere di Tansillo tra quelli che caratterizzanol’argomentazione dei Furori.Forse già prima del 1562 ritroviamo il nostro filosofoa Napoli, dove inizia gli studi dai domenicani di SanDomenico Maggiore, celebre per la sua prestigiosa biblioteca.«Considerata fin dal XV secolo tra le bibliotechenapoletane “più ragguardevoli”, la “Libraria” di SanDomenico Maggiore si era potuta arricchire nel corso deltempo sia mediante diverse acquisizioni e donazioni private,sia grazie anche a vari lasciti di frati del convento e dilettori dello Studio, mentre si era potuto contare sullavendita dei numerosi doppioni per finanziare nuove acquisizioni».5 Tra i lasciti più prestigiosi va ricordato il

22 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>gennaio</strong> 2012Da sinistra: capolettera all’incipit <strong>di</strong> Parva Naturalia <strong>di</strong> Albertus Magnus nella traduzione <strong>di</strong> Marco Antonio Zimara(Venezia, ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> Otta<strong>via</strong>no Scoto, 1517); frontespizio della rarissima prima e<strong>di</strong>zione dell’Arca<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Iacopo Sannazzaro(Napoli, Sigismondo Mayr, 1504). Bruno cita versi del testo nell’Asino cillenicobrazioni <strong>di</strong> Giordano Bruno nel quarto centenario dellamorte, molto è stato fatto in questa <strong>di</strong>rezione e si ha un’ideaabbastanza chiara delle sue abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> lettura. 2 «Ripercorrereanaliticamente le letture del Bruno è impresa<strong>di</strong>sperata», precisava tutta<strong>via</strong> Eugenio Garin. 3 Detto questo,e considerando le ovvie ragioni <strong>di</strong> spazio, questo contributosi limita a illustrare alcuni motivi salienti <strong>di</strong> quella«bibliothèque intérieure qu’il portait avec lui à traversl’Europe», 4 che in <strong>di</strong>versi casi è rappresentata in volumiconservati presso la BvS, frutto degli stu<strong>di</strong> giovanili nel sopracitato convento partenopeo e dei continui e molteplicistimoli accumulati durante la sua peregrinatio da Nola aNapoli, poi Ginevra, Parigi, Londra e Oxford, Wittenberg,Praga, Helmstedt, Francoforte, Venezia e Roma.Nato nella prima metà del 1548 a Nola, piccoloborgo situato nella pianura a nord-est del Vesuvio, Brunoriceve una formazione scolastica elementare nellasua città natale. Va ricordato come breve excursus checelebri concitta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Bruno furono un intimo amico<strong>di</strong> Erasmo e <strong>di</strong> Aldo Manuzio, l’umanista AmbrogioLeone (1458/1459-1525), che rese omaggio alla suacittà natale con l’opera De Nola (1514), descrivendoNola antica e contemporanea, e il poeta d’ispirazionepetrarchesca Luigi Tansillo (1510-1568). Bruno chiamal’ultimo non soltanto “il nolano Tansillo”, ma adoperapassi del Vendemmiatore, del Canzoniere e delle Poesieliriche e amorose nelle proprie opere italiane. Soprattuttola lirica d’amore merita particolare attenzione, vistoche nella prima parte del De gli eroici furori è Tansillol’interlocutore che illustra la concezione brunianadell’amore speculativo. Inoltre il filosofo nolano inseriscesonetti del Canzoniere <strong>di</strong> Tansillo tra quelli che caratterizzanol’argomentazione dei Furori.Forse già prima del 1562 ritro<strong>via</strong>mo il nostro filosofoa Napoli, dove inizia gli stu<strong>di</strong> dai domenicani <strong>di</strong> SanDomenico Maggiore, celebre per la sua prestigiosa biblioteca.«Considerata fin dal XV secolo tra le bibliotechenapoletane “più ragguardevoli”, la “Libraria” <strong>di</strong> SanDomenico Maggiore si era potuta arricchire nel corso deltempo sia me<strong>di</strong>ante <strong>di</strong>verse acquisizioni e donazioni private,sia grazie anche a vari lasciti <strong>di</strong> frati del convento e <strong>di</strong>lettori dello Stu<strong>di</strong>o, mentre si era potuto contare sullaven<strong>di</strong>ta dei numerosi doppioni per finanziare nuove acquisizioni».5 Tra i lasciti più prestigiosi va ricordato il

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