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12 la Biblioteca di via Senato Milano – gennaio 2012successiva (fig. 2), latamente coeva, che presenta leusuali caratteristiche del tempo: pelle di porco su assilignee, dorso a nervi rilevati, taglio grezzo, coppia difermagli con aggancio un tempo sul piatto anteriore ericco decoro a secco. Il tipico fregio a cuore trafitto, allegoriadell’amore divino, è noto in almeno 130 varianti:alcune sue minute caratteristiche lasciano tuttaviaintuire una probabile esecuzione di Norimberga 3 . Lelosanghe realizzate a placca nello specchio, circostanzatestimoniata dalla regolarità esecutiva, e non con singolipunzoni giustapposti, testimonia già allora l’esigenzadi velocizzare la decorazione dei libri, notoriamentericca in area nordica.Introduce il Cinquecento un infrequente esempioveneziano (fig. 3) in marocchino, anche per il circoscrittoformato, prodotto nel periodo 1560-1570, riferibileall’ignoto “Maestro delle moresche vuote”, contraddistintodall’adozione appunto di fregi muti di gustoorientaleggiante disposti entro eleganti schemi dallelimitate varianti.Affiancano la trentina 4 di legature censite, ulterioriesemplari di analogo gusto ma prodotti da un imprecisatonumero di altre botteghe locali. In evidenza ildorso tipicamente italiano, caratterizzato da nervistrutturali alternati a mezzi nervi apparenti, in realtàspesso costituiti da semplici strisce in cuoio, per darel’impressione di un lavoro accuratamente realizzato.Prodotta in Spagna verso il 1575, la quarta legatura(fig. 4) in corame decorata a secco e a foglia d’oro,come attestano in particolare la testina di guerriero 5dorata al centro dello specchio e in generale l’impiantoornamentale del tipo “plateresco”, stile affermatosi trail 1520 e il 1590 circa, derivato dai motivi presenti sullesuppellettili in argento, plata appunto in spagnolo, econnotato da una decorazione prevalentemente a secco;fino a tre cornici concentriche anche brunite, orna-Da sinistra: (fig.2) legatura della fine del XV- inizio XVI secolo eseguita a Norimberga (?) su una prima edizione delleopere latine di Angelo Poliziano, Omnia opera, Venezia, Aldo Manuzio il vecchio, 1498; (fig.5) legatura del 1605 circaeseguita in Anversa (?), sulla prima edizione dell’Occasio arrepta. Neglecta. Huius commoda: illius incommoda, di Jan David(Anversa, Officina Plantiniana & Iohannes Moretus, 1605)2 5

gennaio 2012 – la Biblioteca di via Senato Milano 134 12Sopra da sinistra: (fig.4) legatura del 1575 circa eseguita in Spagna, su un’opera che comprende l’Orlando innamorato, del sig.Matteo Maria Boiardo conte di Scandiano, insieme co i tre libri di Nicolò de gli Agostini, nuovamente riformato per M.Lodovico Domenichi (Bologna, Vincenzo & Bernardino Viani, 1571-1572); (fig.12) legatura del 1992 eseguita a Parigi daAlain Devauchelle, su Thomas More, Utopia, Alpignano, Alberto Tallone, 1989. Copia no. I/24 su carta Sant’Ilario teintéete con personaggi entro medaglioni, faretre, frecce, archi,corazze, trofei, teste di toro, tartarughe; spazio rettangolarecentrale in cui viene impressa una numerosavarietà di singoli, piccoli ferri (i vasi fioriti, l’agnellocrucifero, il leone passante, la cicogna, la croce a baseallargata), il cui numero e la cui varietà sono lasciati allalibera inventiva del legatore.Verosimilmente confezionato in Anversa verso il1605, il successivo costrutto (fig. 5) in pergamena, nobilitatodal misurato decoro a cornice cordonata e aplacca centrale impressa a bilanciere, la cui doraturaspesso a foglia d’oro di elevata caratura, è stata abilmenteeseguita. Le irregolarità del materiale di coperturaillustrano le numerosi variabili alle quali soggiaceil relativo approntamento. Legatura strettamente coevacon il testo: con riguardo a un analogo volume 6 custoditoalla Biblioteca Nazionale del Lussemburgo,una lettera dell’autore del libro in data 16 settembre1608, medesimo anno di stampa del testo, ne documentala produzione in Anversa, molto probabilmente nellastessa officina Plantiniana.In linea con la fastosa decorazione barocca, la copertaseicentesca (fig. 6) in marocchino credibilmenteprodotta a Roma verso la metà del secolo: sembrano attestarlole spolette 7 (motivi costituiti da un filetto sempliceo doppio, regolarmente intervallato da un breve trattospiraliforme) nella cornice esterna, le ampie corolle svasatenegli angoli interni del rettangolo centrale e le astefogliate 7 con coppie di puntini pieni nella cartella centrale.Lo stesso impianto decorativo di tipo postfanfare, adottatonel XVII e nel XVIII secolo in Francia e in tutta Europache prende a modello lo schema a compartimentimultipli riccamente ornati con numerosi piccoli ferri dellostile à la fanfare, in essere a Parigi dal 1560 al 1630 circa,depone in favore di un’origine capitolina: sin dal Quattrocento,la città fu infatti meta di artigiani e di artisti stra-

12 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>gennaio</strong> 2012successiva (fig. 2), latamente coeva, che presenta leusuali caratteristiche del tempo: pelle <strong>di</strong> porco su assilignee, dorso a nervi rilevati, taglio grezzo, coppia <strong>di</strong>fermagli con aggancio un tempo sul piatto anteriore ericco decoro a secco. Il tipico fregio a cuore trafitto, allegoriadell’amore <strong>di</strong>vino, è noto in almeno 130 varianti:alcune sue minute caratteristiche lasciano tutta<strong>via</strong>intuire una probabile esecuzione <strong>di</strong> Norimberga 3 . Lelosanghe realizzate a placca nello specchio, circostanzatestimoniata dalla regolarità esecutiva, e non con singolipunzoni giustapposti, testimonia già allora l’esigenza<strong>di</strong> velocizzare la decorazione dei libri, notoriamentericca in area nor<strong>di</strong>ca.Introduce il Cinquecento un infrequente esempioveneziano (fig. 3) in marocchino, anche per il circoscrittoformato, prodotto nel periodo 1560-1570, riferibileall’ignoto “Maestro delle moresche vuote”, contrad<strong>di</strong>stintodall’adozione appunto <strong>di</strong> fregi muti <strong>di</strong> gustoorientaleggiante <strong>di</strong>sposti entro eleganti schemi dallelimitate varianti.Affiancano la trentina 4 <strong>di</strong> legature censite, ulterioriesemplari <strong>di</strong> analogo gusto ma prodotti da un imprecisatonumero <strong>di</strong> altre botteghe locali. In evidenza ildorso tipicamente italiano, caratterizzato da nervistrutturali alternati a mezzi nervi apparenti, in realtàspesso costituiti da semplici strisce in cuoio, per darel’impressione <strong>di</strong> un lavoro accuratamente realizzato.Prodotta in Spagna verso il 1575, la quarta legatura(fig. 4) in corame decorata a secco e a foglia d’oro,come attestano in particolare la testina <strong>di</strong> guerriero 5dorata al centro dello specchio e in generale l’impiantoornamentale del tipo “plateresco”, stile affermatosi trail 1520 e il 1590 circa, derivato dai motivi presenti sullesuppellettili in argento, plata appunto in spagnolo, econnotato da una decorazione prevalentemente a secco;fino a tre cornici concentriche anche brunite, orna-Da sinistra: (fig.2) legatura della fine del XV- inizio XVI secolo eseguita a Norimberga (?) su una prima e<strong>di</strong>zione delleopere latine <strong>di</strong> Angelo Poliziano, Omnia opera, Venezia, Aldo Manuzio il vecchio, 1498; (fig.5) legatura del 1605 circaeseguita in Anversa (?), sulla prima e<strong>di</strong>zione dell’Occasio arrepta. Neglecta. Huius commoda: illius incommoda, <strong>di</strong> Jan David(Anversa, Officina Plantiniana & Iohannes Moretus, 1605)2 5

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