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Scarica l'edizione di gennaio - Fondazione Biblioteca di via Senato

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<strong>gennaio</strong> 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 11BvS: omaggio all’oggetto libroIL NOSTRO CENSIMENTODI LEGATURE STORICHEUna prima selezione <strong>di</strong> 12 significative “coperte” dei secoli XV-XXFEDERICO MACCHITra le raccolte della <strong>Biblioteca</strong><strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> assumonooggi rilievo le legaturestoriche, <strong>di</strong>verse centinaia inaspettateper numero e qualità, come attestail recente censimento: 12 traqueste, prodotte nell’arco <strong>di</strong> 6 secoli(XV-XX) sono qui in anteprimapresentate.Nata per la necessità <strong>di</strong> proteggereil contenuto del libro, la legaturasi è andata tutta<strong>via</strong> trasformandonel corso dei secoli per dareornamento ai libri stessi, seguendo<strong>via</strong> <strong>via</strong> mode e stili. Fatta eccezioneper le coperte che recano impressoil nome del possessore, un motto,un’impresa, uno stemma o la firmadel legatore (in generale non primadel Settecento tranne in area nor<strong>di</strong>ca),il loro riconoscimento è spessoarduo, posto che i volumi non eranolegati tranne eccezioni dall’e<strong>di</strong>tore,ma nel luogo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, spesso a curadello stesso acquirente.La ricerca per una loro collocazionecronologica, topografica ostilistica, può tutta<strong>via</strong> avvalersi <strong>di</strong>alcuni elementi in<strong>di</strong>cativi quali iferri e gli schemi compositivi delladecorazione, la tecnica esecutiva, imateriali utilizzati, la filigrana delle10Nella pagina accanto: (fig.7)legatura del secondo (?) quartodel secolo XVIII, eseguita a Parigi (?),sul testo <strong>di</strong> Louis Senault, Heuresnouvelles tirées de la Sainte Ecritureécrites et gravées par L. Senault(Parigi, Louis Senault,sd [i.e. 1680 o dopo]).Sopra: (fig.10) legatura della secondametà del secolo XIX su unamiscellanea che comprendel’Historiarum memorabilium ex Genesidescriptio <strong>di</strong> Guillaume Para<strong>di</strong>n,e l’Historiarum memorabiliumex Exodo <strong>di</strong> Willem Borluyt,entrambi stampati a Lioneda Jean de Tournes nel 1558carte <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a e il confronto congli esemplari <strong>di</strong> accertata provenienza.Apre la rassegna un manufattoitaliano (fig. 1) in marocchino verosimilmenteprodotto a Bologna 1 trala fine del Quattrocento e l’inizio delCinquecento in cuoio <strong>di</strong> capra su assidecorato a secco (non in oro) la cuiparticolarità risiede nel decoro <strong>di</strong>transizione: da quello quattrocentescoastratto a cordami <strong>di</strong> gusto moresconello specchio, a quello rinascimentale,costituito dai viticci alnaturale nella cornice.Se i fermagli a palmetta sulpiatto posteriore rientrano nel noverodella produzione italiana, <strong>di</strong>non casuale approntamento germanicomeri<strong>di</strong>onale sono invece i cantonalia protezione dei piatti, comesuggeriscono i bottoni a cupola 2 : iprimi tipografi che lavorarono inItalia furono spesso artigiani tedeschi,invogliati dal favorevole mercatoitaliano, accanto ai quali si mosseroprobabilmente anche legatorigermanici che lavorarono secondogli usi e i gusti del paese d’origine.Di area tedesca la legatura

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