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di ricordi - Campo de'fiori

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2 <strong>Campo</strong> de’ fioriSOMMARIOE<strong>di</strong>toriale:Magari................................................... 3Interviste:Vittoria Belvedere...............................4-5Collezionismo:Un record italiano.............................. 6-7Roma che se n’è andata:Quelli che andavano vendendo per via ein altri luoghi...................................... 8-9Suonare Suonare:Zephiro......................................10-11-12Cinema News:Giorni e Nuvole................................... 14Le <strong>di</strong>savventure del Sig. G:Condoglianze.......................................16Monumenti: vita, vicende, restauri:L’arco <strong>di</strong> Settimio Severo.....................27Vita Citta<strong>di</strong>na.................................58-59Attualità:11°Minifestiva <strong>di</strong> Viterbo......................21Conferenza “Il petrolio, quale futuro”..38I Girasoli ..............................................56Ecologia e ambiente:Le più semplici azioni quoti<strong>di</strong>ane possonoessere negative per l’ambiente.............50Neuropsichiatria, Psicologia,Logope<strong>di</strong>a, Psicopedagogia:Cosa possono fare gli insegnanti in classese sono presenti bambini con <strong>di</strong>sturbospecifico <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento ...................30Le guide <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori:Civitella San Paolo ..........................22-23Come eravamo:Natale la festa <strong>di</strong> tutti.............................28Civitonici illustri:Il Profesore Dino Brizzi .........................32Arte:I colori che camminano sui fondali marinidella pittura <strong>di</strong> MariaFinesi...................18Messaggi:...................62-63-64-65-66-67Una “Fabrica” <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>:“...è nato un bel bambino, bianco, rossoericciolino...............................................27Il Fumetto:Chobits delle Clamp ...........................42L’angolo CIN CIN:La sud<strong>di</strong>visione dei vini e come va <strong>di</strong>visala scorta .........................................36Album dei ricor<strong>di</strong>.....................46-47-52Le storie <strong>di</strong> Max:Mia Martini...........................................49Noel................................................43-44Annunci Gratuiti...........................68-69Selezione offerte immobiliari............70Nel cuore............................................71Visita il nostro sito completamente rinnovatowww.campodefiori.biz


<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<strong>di</strong> Sandro AnselmiIQLMl canto delle sirene fora il vento e il tempo, indugia sui gran<strong>di</strong> occhi bambinie regala sogni beffar<strong>di</strong>.uando le stive cariche d’oro sono sabbia nelle mani, ed i giorni sono notti ele vittorie sconfitte; quando si è nell’incertezza, nel dubbio; quando sibrama una cosa sognata; quando sembrano svanire le illusioni e s’allontanala speranza; quando il destino si fa misterioso, enigmatico, incalcolabile e siconsumano i giorni desolati e tristi, allora pensiamo: MAGARI FOSSESTATO MIGLIORE.a memoria <strong>di</strong> tanti anni passati, <strong>di</strong> tanti Natali lontani, consuma la gioia dell’evento,ma dobbiamo prepararci a godere la serenità della festa più importantedell’anno, per poter re<strong>di</strong>mere l’anima dalle pene e dai peccati.Questo è stato un anno ancor più carico <strong>di</strong> problemi. La violenza a tutti ilivelli, la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> ideali, la crisi economica hanno marchiato a fuoco il2007. L’augurio più profondo e sincero è che vengano tempi migliori, specialmenteper i nostri figli, che possano raccogliere ciò che <strong>di</strong> buono abbiamoseminato, e allontanare i rancori nei nostri confronti, per ciò che <strong>di</strong> sbagliatoabbiamo potuto fare.AGARI SARÀ UN MONDO MIGLIORE…


4<strong>Campo</strong> de’ fioriVittoriadalla“La mia primavolta sul palcoscenicoè stata unasensazione bellissimae confermoquello che mi <strong>di</strong>ssequalcuno, che unavolta salita non nesarei mai piùscesa” .<strong>di</strong> Sandro Alessi Questa è la primarisposta della bravissimae bellissima Vittoria Belvedere alladomanda sull’ impatto con la realtà delteatro al suo esor<strong>di</strong>o con la comme<strong>di</strong>amusicale “L’altro lato del letto”, inscena al Teatro Vittoria <strong>di</strong> Roma e giàrappresentata con enorme successo inSpagna, tratta dall’omonimo film spagnolointerpretato da Paz Vega.“In questo momento mi sento la donna piùfelice del mondo” ed infatti dopo anni passatitra fiction e tv la popolare attrice sicimenta per la prima volta a calcare le assidel palcoscenico. Vittoria nasce a ViboValenzia, in Calabria, nel 1972 ma prestosi trasferisce con i propri genitori inLombar<strong>di</strong>a. A tre<strong>di</strong>ci anni inizia la carriera<strong>di</strong> modella, a <strong>di</strong>ciotto anni, per una serie <strong>di</strong>coincidenze, si reca a Roma, dove conoscePaola Petri, che crede subito in lei, spronandolaalla carriera cinematografica. E<strong>di</strong>nfatti l’esor<strong>di</strong>o arriva nel 1992, con “Incamera mia”, per la regia <strong>di</strong> LucianoMartino e, passando per tante interpretazioni– ha girato più <strong>di</strong> 23 film tra televisionee cinema -, arriviamo al 2000 con“Si fa presto a <strong>di</strong>re amore” <strong>di</strong> EnricoBrignano nel 2004 “La lettera” <strong>di</strong> LucianoCannito e nel 2007 “Viaggio in Italia –Una favola vera” <strong>di</strong> Paolo Genovese. Latelevisione l’accoglie imme<strong>di</strong>atamente nel1993, con il fortunato esor<strong>di</strong>o in “Piazza<strong>di</strong> Spagna”, per la regia <strong>di</strong> FlorestanoVancini, che la vedrà presente anche nellesuccessive e<strong>di</strong>zioni, fino al 2000. Tra le sue103.900


<strong>Campo</strong> de’ fioriBelvedereTV al Teatro5interpretazioni ricor<strong>di</strong>amo “San Giovanni– L’apocalisse” <strong>di</strong> Raffaele Mertes(2002), “Rita da Cascia” <strong>di</strong> GiorgioCapitani (2004), “Il mio amico BabboNatale” <strong>di</strong> Franco Amurri (2005),“Giovanni Paolo II” <strong>di</strong> John KentHarrison (2005) e “Nati ieri” <strong>di</strong> Elia,Genovese e Miniero (2006). Ma come ènata questa idea <strong>di</strong> recitare in teatro ?“In maniera quasi casuale. Mi ero presauna pausa <strong>di</strong> lavoro, quando Michele LaGinestra mi propose questo lavoro teatrale.Inizialmente pensavo <strong>di</strong> non essereancora all’altezza <strong>di</strong> poter recitare in teatro:lo consideravo un traguardo ancoramolto lontano. Andando avanti ho capitoche questi compagni d’avventura avrebberopotuto aiutarmi ad iniziare”.Michele La Ginestra, Lorenza Marioed Augusto Fornari sono gli interpreti,con Vittoria, <strong>di</strong> questa comme<strong>di</strong>a musicalemoderna, basata sul tra<strong>di</strong>mento e sull’amiciziache può esserci intorno al tra<strong>di</strong>mentostesso.Insomma, dopo la carriera <strong>di</strong> modella etanta televisione – ricor<strong>di</strong>amo anche lastraor<strong>di</strong>nariapresenza al Festival<strong>di</strong> Sanremoaccanto a PippoBaudo “il primouomo a farmisalire su unpalco” – VittoriaBelvedere entraa far parte delvariegato mondoteatrale ed ilsuo personaggio,la fidanzatatra<strong>di</strong>ta che subiscetutto amalincuore maun bel giornodecide <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>relei stessa, appassionail numerosopubblicoche applaudealla tournee teatralede “L’altrolato del letto”.Vittoria, complimenti,un’ altrabattaglia è vinta!


6<strong>Campo</strong> de’ fioriUn record italiano: 3negli album <strong>di</strong> unL’universo delcollezionismominore è fonte<strong>di</strong> continuo stupore,<strong>di</strong> fascino,<strong>di</strong> seduzione:ora è la volta dellobologismo,brutta parolache in<strong>di</strong>ca, tuttavia,coloro che side<strong>di</strong>cano alla<strong>di</strong> Alfonso Tozziraccolta <strong>di</strong> ognitipo <strong>di</strong> targhetta,fra questi, numerosissimi sono i “birrari”,cioè coloro che si consacrano alla ricerca,allo stu<strong>di</strong>o, alla conservazione delle etichette<strong>di</strong> birra.La birra, bevanda alcolica fermentata chesi ottiene con orzo e luppolo, ha, come ènoto, origini remote; qualcuno affermache i primi reperti <strong>di</strong> birra “fossile” risalirebberoa 5.000 anni a.C., ma i più antichidocumenti appartengono certamente aiSumeri fra cui il co<strong>di</strong>ce BLAU, ritrovato inMesopotamia, in cui viene descritta un’offerta<strong>di</strong> birra alla dea NIN-HARRA.I Sumeri <strong>di</strong>stillavano una bevanda dalfrumento chiamata Sikaru e dalle cui leggisi rileva che su tale attività esisteva uncontrollo <strong>di</strong>retto da parte dello Stato, nonsolo per motivi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne fiscale, ma ancheperché la produzione <strong>di</strong> birra, essendoalternativa a quella dei farinacei, ricavabilidalla stessa materia prima, era una produzioneelastica, mo<strong>di</strong>ficabile <strong>di</strong> anno in annosecondo le esigenze complessive dellapopolazione, in base all’abbondanza o allascarsità dei singoli rapporti.La civiltà greca e quella romana conobberoin modo assai marginale l’uso dellabirra, chiamata rispettivamente Zytos eCervogia, contrariamente alle civiltà nordeuropee,che avevano in essa la bevandapiù <strong>di</strong>ffusa tanto che era uso berla in gran<strong>di</strong>corni prima e dopo ogni battaglia sevinta.Nell’alto Me<strong>di</strong>oevo la fabbricazione dellabirra si svolgeva nell’ambito dell’economiadomestica: case conta<strong>di</strong>ne ed urbane,abbazie, aziende regie. Ad iniziare daisecoli centrali del Me<strong>di</strong>oevo, uscì progressivamentedall’ambito domestico e dell’autoconsumo,soprattutto nelle città, dove siaffermarono apposite corporazioni checontrollavano le varie fasi <strong>di</strong> tale attività.Fino al tardo Me<strong>di</strong>oevo la birra fu aromatizzatacon varie erbe: genziana, salvia,lavanda, assenzio, coriandolo; e con spezie,come lo zenzero e con <strong>di</strong>versi generi <strong>di</strong>frutta, particolarmente selvatica.Questi aromi, mescolati a cereali <strong>di</strong> volta involta <strong>di</strong>versi, orzo, frumento, avena, spelta,davano origine a bevande assai <strong>di</strong>versefra loro e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa consistenza, più densae pastosa dell’attuale con gradazione piùalta. Dal XV secolo l’impiego del luppolo sigeneralizzò e soppiantò gradatamentetutte le altre erbe aromatiche.Il primo “cantiere” per la fabbricazionedella birra venne impiantato in Egitto e fude<strong>di</strong>cato dal faraone Amenofi IV alla reginaNefertiti; da quel momento la bevandasi <strong>di</strong>ffuse a macchia d’olio e venne prodottain tutti i paesi del mondo.I primi produttori italiani <strong>di</strong> birra furono,nel Me<strong>di</strong>oevo, i monaci <strong>di</strong> Montecassino,mentre nel 1789 a Nizza MonferratoGiovanni Baldassarre Ketter iniziò a fabbricarebirra per la sua città e per il contadocui apparteneva.La prima vera fabbrica, nel significatomoderno della parola, fu realizzata aBrescia nel 1829 da Frank Xavier Wuhrer;a questa seguirono, fra le altre: laZimmerman, la De Giacomi, la Menabrea,la Poretti, la Pedavena, la Moretti, la Raffo,e nel 1846 la Peroni, nata nel regno <strong>di</strong>Savoia e trasferitasi a Roma nel 1864,lustro e vanto italiano che, con l’acquistodel brevetto della Wuhrer, ha raggiuntouna produzione attuale <strong>di</strong> alcuni milioni <strong>di</strong>ettolitri.Inizialmente la birra veniva venduta in flaconi,che portavano in rilievo il nome dellabirreria e fu solo verso la metà del secoloscorso che apparvero, in Inghilterra, leprime etichette stampate incollate su bottiglie,con motivi e colori accattivanti,tanto da attrarre molti a staccarle, collezionarle,scambiarle. Fu così che nacque,in quel grande Paese, il primo CLUB <strong>di</strong> col-


<strong>Campo</strong> de’ fiori 75.000 etichette <strong>di</strong> birracollezionista pavese.Il collezionista Sergio Garavoni <strong>di</strong> Pavialezionisti che ebbe vita intensa ed attiva e<strong>di</strong>ffuse nel mondo il piacere <strong>di</strong> raccogliereetichette.Negli anni Cinquanta, a Liverpool, fu fondatala LABOLOGIST SOCIETY, che permolto tempo cercò <strong>di</strong> dettare le regole delcollezionismo delle etichette e, via via, intutto il mondo, vennero creati dei sodalizi,per favorire l’incontro e incoraggiare loscambio fra i soci collezionisti. Il CLUBUSTINAD LABEM, costituito inCecoslovacchia, si rese particolarmenteefficiente associando centinaia <strong>di</strong> iscritti,allestendo numerose mostre in varie localitàdel Paese e raduni perio<strong>di</strong>ci.Anche in Italia, a Torino, è attivo il “CLUBAMICI DELLA BIRRA”, che il prossimo annocelebrerà il XXV anniversario della sua fondazione.Tutte le etichette d’epoca <strong>di</strong> queste fabbrichesono particolarmente richieste dai collezionisti,anche se sono <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile reperimento,sono altresì molto richieste le etichette<strong>di</strong> birra italiana prodotta in altriPaesi, quali Melotti <strong>di</strong> Asmara, Oea <strong>di</strong>Tripoli e Korca d’Albania.E’ appena il caso <strong>di</strong> segnalare che nelmondo esistono tuttora circa 20.000 fabbriche<strong>di</strong> birra e si calcola che una collezionecompleta possa raggiungere i centomilaesemplari.Fra i gran<strong>di</strong> collezionisti italiani si segnalano:Michele Airol<strong>di</strong> <strong>di</strong> Mogliano Veneto,esperto conoscitore birrario, non solo <strong>di</strong>etichette, ma autore <strong>di</strong> un famoso volumeBIRRERIE STORICHE D’ITALIA – e<strong>di</strong>to daMosè E<strong>di</strong>zioni – in cui si narra la storia <strong>di</strong>tutte le più importanti birrerie del nostroPaese. Altri collezionisti <strong>di</strong> spessore:Germano Benetti <strong>di</strong> San Giovanni Lupatotoe Lamberto Passalacqua <strong>di</strong> Sampierdarenacon raccolte <strong>di</strong> un certo rilievo, solo percitarne alcuni; ma il più grande collezionistaè senza dubbio Sergio Garavoni <strong>di</strong>Pavia con una raccolta <strong>di</strong> oltre 35.000“pezzi” <strong>di</strong> tutto il mondo, or<strong>di</strong>nate in albume sud<strong>di</strong>vise per i vari Paesi.Per concludere è opportuno segnalare cheesiste ad Azzate (VA) una Università dellaBirra con possibilità <strong>di</strong> stage specifici emaster <strong>di</strong> specializzazione.Esiste inoltre una rivista Il Mondo dellabirra e numerose pubblicazioni sull’argomentoperché nel pianeta birrario assumonogrande importanza anche i barattoli,le sottocoppe, i bicchieri, le bottiglie equant’altro. Degno <strong>di</strong> nota il volumettoapparso qualche anno fa, ad opera delromano Dario Giannini, e<strong>di</strong>to da Me<strong>di</strong>aspi,Il collezionismo legato al bere, con un utile<strong>di</strong>zionario della birra.


8<strong>Campo</strong> de’ fioriRoma che se n’è andata: luoghiQuelli che andavano vendendo per viae in altri luoghiFino agli anni Trenta del secolo scorso levoci e i richiami degli ambulanti romanicostituirono il parlato e in alcuni casianche il sonoro <strong>di</strong> quell’incre<strong>di</strong>bile fantasmagoricoscenario <strong>di</strong> una Roma nonancora interessata dai nuovi quartiericosiddetti residenziali, quelli, per intenderci,sorti a valle della costituzione del Regnod’Italia.Ma fu nel Settecento e nell’Ottocento chetutte quelle voci riuscirono ad incantarepiù che mai, risuonando in una città ancoracontenuta a <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> grosso paese,in una Roma dalle linee essenziali, che eratutta un affiorare <strong>di</strong> monumenti, <strong>di</strong> ruderie palazzi, nella quale le strade in terra battutae i pochi tratti in selciato ospitavano iromani che, con la solennità ere<strong>di</strong>tata datempi remoti, facevano quoti<strong>di</strong>anamente ipendolari tra orto, vigna e casa.Gli atteggiamenti <strong>di</strong> “quelli che andavanovendendo” , come già detto, sono statiben rappresentati nelle incisioni <strong>di</strong>Bartolomeo Pinelli, oltre che negli acquerelli<strong>di</strong> Ettore Roesler Franz e le loro voci,magnificamente raccolte nei sonetti <strong>di</strong>Giuseppe Gioachino Belli, nelle poesie <strong>di</strong>Trilussa e <strong>di</strong> Cesare Pascarella oltre chenelle opere <strong>di</strong> Giggi Zanazzo, ma non solo.Già a fine Cinquecento, alcuni incisori avevanorealizzato <strong>di</strong>verse serie <strong>di</strong> ritrattide<strong>di</strong>cati a questi personaggi tipici, comenel caso della raccolta attribuita a taleAmbrogio Brambilla, dal titolo Ritratto dequelli che vanno vendendo et lavorandoper Roma con la nova agionta de tuttiquelli che nelle altre mancavano sin al presente;nella quale vennero rappresentaticirca duecento ven<strong>di</strong>tori ambulanti con lerispettive denominazioni“ … zafferano -cascio e carne salata - pere cotte - regaliede galine - ceci molli - car<strong>di</strong> bianchi … ”A cavallo tra il Cinquecento e il Seicento,poi, un anonimo incisore realizzò ben duecentoquarantatavole relative al“Ritratto <strong>di</strong>tutti quelli che vanno vendendo perRoma”, anche questi con le rispettive<strong>di</strong>dascalie e, nella medesima epoca, unaltro notevole repertorio grafico dal titolo“Nuovo et ultimo ritratto <strong>di</strong> tutte l’arti chevanno vendendo per la città <strong>di</strong> Roma”, conla particolarità che, in questa ultima serie,le <strong>di</strong>dascalie dei ven<strong>di</strong>tori sono sempreaccompagnate da versi rimati: “ … vedetequa come sono tenerelli e saporiti questimiei piselli … starne, tor<strong>di</strong> e altri uccellivendo per Roma grassi, freschi e belli … “Tutto ciò mentre, come già ricordato, ilcommercio gastronomico riguardante ilPapa e il Clero in generale, oltre che iPrincipi e i Nobili, continuava a ruotare eda vivere in un mondo a parte; una sorta <strong>di</strong>Olimpo, oltre tutto ben alimentato da unincessante viavai <strong>di</strong> doni e da gran<strong>di</strong>oseprocessioni <strong>di</strong> commestibili, inviati inomaggio, in coincidenza dell’arrivo <strong>di</strong>sovrani e ambasciatori.Si racconta che nel giugno del 1710,essendo arrivato a Roma il Granduca <strong>di</strong>Firenze, Clemente XI, Giovanni FrancescoAlbani, 1700 - 1721, gli fece pervenire unrinfresco, costituito da qualcosa come cento<strong>di</strong>ciottoportate fra vitelli, volatili, vini,frutti e confetture <strong>di</strong> ogni genere e ilPrincipe Borghese, per non essere dameno, fece tenere per il medesimo rinfresco,duecento fiaschi <strong>di</strong> vino pregiato, ungrosso pesce storione e quattro pani <strong>di</strong>burro.Cosa <strong>di</strong>re poi del Principe Chigi che, nonpotendo <strong>di</strong> certo sfigurare, spedì <strong>di</strong>ecivitelle, accompagnate da trecento fiaschi<strong>di</strong> Montepulciano, e sei faggiani? IBarberini, in quella occasione, inviaronoalcuni bacili ripieni <strong>di</strong> mortadelle, prosciuttie formaggi, con l’aggiunta <strong>di</strong> due vitelleadornate con fiori rari.Naturalmente per i romani era una goduria,avevano <strong>di</strong> che <strong>di</strong>vertirsi a guardare eil popolo, un tempo protagonista, è adessori<strong>di</strong>mensionato al ruolo <strong>di</strong> spettatore,obbligato a vivere in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>rustica primitiva esistenza, nella qualemolte volte, per realizzare il minimo casalingomenù, si vede costretto a pescare eda cacciare <strong>di</strong> frodo, rischiando pene tremende.Una realtà questa che non poteva sfuggireal visitatore, una realtà che colpì ancheJohann Wolfgang Goethe, il grande poetae scrittore tedesco che, in occasione delsuo primo soggiorno romano, così annotavanel suo Viaggio in Italia:“ … <strong>di</strong> questo popolo non saprei <strong>di</strong>re senon che è un popolo allo stato <strong>di</strong> natura eche, pur vivendo in mezzo alla magnificenzaed alla maestà della religione e dellearti, non è <strong>di</strong>ssimile d’un capello da quelche sarebbe se vivesse nelle caverne enelle selve … ”, osservazioni dettate anchedalla circostanza, che il poeta aveva potutoconstatare, <strong>di</strong> come per quel popolofosse facile l’uso del coltello, con i conseguentimolti omici<strong>di</strong> che ne derivavano. Matorniamo ai nostri ven<strong>di</strong>tori.Si vendeva <strong>di</strong> tutto per le strade <strong>di</strong> Roma enumerosi erano i mercati a quell’epoca,come quello che si teneva tutti i mercoledìa Piazza Navona dove, in quella maestosacornice, in un clima chiassoso ricco <strong>di</strong> vocie grida, i banchi mettevano in mostra erbe,frutta e cereali. A <strong>Campo</strong> de’ fiori stazio-


, figure, personaggi<strong>Campo</strong> de’ fiori 9<strong>di</strong> Riccardo Consolinavano i ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> cavalli, asini e biade;a Termini, nel mese <strong>di</strong> maggio, si teneva lafiera dei cavalli e dei puledri, successivamentespostata nel Foro Romano per<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> Alessandro VII, FabioChigi, 1655 - 1667; al Porto <strong>di</strong> Ripa Grandesi trovavano i magazzini con annessa ven<strong>di</strong>ta<strong>di</strong> vini, salumi, frutta, piante e numerosealtre merci provenienti dal mare.Circa il mercato del pesce, era questo unmondo straor<strong>di</strong>nario e, come osservava ilcronista dell’epoca, era praticamenteimpossibile fare un elenco delle <strong>di</strong>versespecie che si potevano procurare nel mercatoromano, basti <strong>di</strong>re che c’era una possibilità<strong>di</strong> scelta <strong>di</strong> certo sufficiente a sod<strong>di</strong>sfarequalsiasi palato.Baricentro <strong>di</strong> questo fantasmagoricomondo, le colonne corinzie e le strutturesuperstiti del cosiddetto Portico <strong>di</strong> Ottavia,che l’Imperatore Augusto, 27 a.C. - 14 d.C., dopo il rifacimento <strong>di</strong> quello innalzatonel 146 a.C. da Quinto Cecilio Metello,volle de<strong>di</strong>care alla sorella e la cui originariafunzione era quella <strong>di</strong> contenitore <strong>di</strong>opere d’arte; una lapide ricorda il curiosoprivilegio concesso ai Conservatori (iMagistrati della città), che avevano <strong>di</strong>ritto<strong>di</strong> ottenere le teste dei pesci più grossi.Di fronte la Chiesa <strong>di</strong> Sant’Angelo inPescheria, che proprio da questo luogoprendeva il suo peculiare attributo, tra lerovine del monumento augusteo, eranoposti in declivio antichi marmi levigati einfossati dall’uso, le cosiddette pietre delpesce che, talvolta provviste <strong>di</strong> un foro nelmezzo per far scorrere l’acqua, sono stateprotagoniste in alcuni acquerelli <strong>di</strong> EttoreRoesler Franz. Su queste pietre i nostriven<strong>di</strong>tori erano soliti adagiare un po’ <strong>di</strong>verdura, per suscitare nel compratore unamaggiore sensazione <strong>di</strong> freschezza.Un ambiente caratteristico e suggestivo,classiche arcate, tettoie a tenda, selciatolavorato con grossi sampietrini, un’e<strong>di</strong>colaovale con baldacchino e lume acceso,attribuivano il tocco conclusivo a questosplen<strong>di</strong>do luogo; un fraticello è arrivato unpo’ tar<strong>di</strong>, probabilmente per risparmiare,molte pietre sono già sgombre e ripulite,ma è riuscito lo stesso a fare la sua sceltae la sua spesa.La visione <strong>di</strong> questo mercato, che quirimase fino a quando Pio VII, BarnabaChiaramonti, 1800 - 1823, non fececostruire un’altra pescheria alle Coppelle,è pervenuta fino a noi, attraverso leimmancabili incisioni, <strong>di</strong>segni eacquerelli, quale documentazione <strong>di</strong>un’epoca chiassosa e variopinta, maanche per documentare un’esistenzaalla quale la schiettezza delpopolo romano e la turbolenza deiRioni conferivano caratteristica <strong>di</strong>estrema vivacità.Non va peraltro <strong>di</strong>menticato che lapescheria si trovava <strong>di</strong> fronte aduno dei portoni del Ghetto, dalquale il commercio del pesce ricevevagrande vitalità, oltre che innumerevolimotivi <strong>di</strong> colore. Tra i personaggiche animavano questomercato i primi ad entrare in scenaerano i cosiddetti cottiatori, ossia iban<strong>di</strong>tori, a cui era affidato il compito<strong>di</strong> fissare i prezzi della giornata,operazione che si svolgeva nelrispetto delle numerose normeentrate in vigore nel corso dei secoli:“ … in primis qualuncha personaconducesse in Roma, quanto denocte quanto de <strong>di</strong>e tanto in SanctoAngelo quanto in qualuncha altroluoco, pescie de qualuncha generatione,in prima che scarichi essopescie lo debiano conducere et scaricare innelle prete de Sancto Angiolo et essopescie lo debiano coctiare overo fare coctiarea la pena <strong>di</strong> XXV libre da applicare perla mità a la camera et l’altra mità a loextraor<strong>di</strong>nario, et simile pena siano tenutiad pacare quelli li quali receptassino essopescie nelle loro case … ”“ … item che nullo pescivendolo presumada vendere la libra de lo pescie tanto demare quanto de qualuncha altra generationese non per li prezi or<strong>di</strong>nati et deputatiper lo ban<strong>di</strong>mento facto per altri conservatoripassati a la pena secondo se contenein esso ban<strong>di</strong>mento lo quale è registratone la Camera de Roma … ”Osserviamo che, a causa della delicatezzadella procedura quanto per il particolarecontenuto delle <strong>di</strong>sposizioni, le stesse furonopiù volte aggiornate e mo<strong>di</strong>ficate; ricor<strong>di</strong>amoil Car<strong>di</strong>nale Camerlengo AntonioBarberini, che instaurò una nuova <strong>di</strong>sciplinanella ven<strong>di</strong>ta del pesce in Sant’ Angelo,allo scopo <strong>di</strong> reprimere l’abuso dei cottiatorinei confronti dei consumatori.I banchi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, ricchi delle varie specie<strong>di</strong> pesci, rifulgevano nella notte dell’antivigilia<strong>di</strong> Natale, allorquando si teneva laspettacolare mostra del cottio, cioè la ven<strong>di</strong>taall’ingrosso del pesce, un’antichissimatra<strong>di</strong>zione risalente all’anno 542, quando ilcosiddetto forum piscium o piscaria eraubicato in prossimità del Foro Romano.In tempi più recenti in questa notte il cottio<strong>di</strong>venta un avvenimento caratteristico,probabilmente irripetibile; sul posto siriversa una folla vivace e chiassosa, talvoltaelegante, dagli alberghi <strong>di</strong> lusso e dallecase signorili arrivano gentiluomini in marsina,accompagnati da signore in abito dasera, che hanno interrotto i loro festeggiamentiper assistere al caratteristico spettacolo<strong>di</strong> quel mercato. Questa folla, che persua natura dovrebbe essere semplicementespettatrice, finisce per costituire essastessa una parte del quadro. In questanotte sul viscido pavimento si poggiano lescarpe delle signore, scarpe <strong>di</strong> certo piùadatte a calpestare i tappeti, tuttaviasignore e gentiluomini si aggirano spensieratie felici tra i molti banchi e le innumerevoliceste ricolme <strong>di</strong> pesce rilucente.


10<strong>Campo</strong> de’ fioriPrologo : “Vento lungo, fiato corto”Sarebbe stato decisamente un pomeriggio“incontro al vento” quello che mi apprestavoa trascorrere in compagnia <strong>di</strong>Clau<strong>di</strong>o Todesco, chitarrista e compositore,esponente “anziano” della rock bandRomana appellatasi con il nome <strong>di</strong> unvento, ZEPHIRO, la brezza dal mare, “erPonentino” tanto caro agli abitanti dellaCittà Eterna che, soprattutto, nei pomeriggiestivi cerca <strong>di</strong> spezzare la morsa delcaldo, facendosi largo, ormai con gran fatica,fra “i palazzoni” della Capitale. Tantedomande “a raffica” per sedare la miacuriosità intorno a questo quartetto costituitosinel 2002 e movimentato dalle convergenzemusicali del 35 enne Clau<strong>di</strong>oTodesco (chitarre) con Giacomo “TRIS”Citro (basso), Emanuele Mancini(voce) e dal “piccolo” (…19anni) Alessandro Inolti (batteria).Ma prima <strong>di</strong> esporsi agli“spifferi” <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o, qualcheconsiderazione sulla “intensità”della musica <strong>di</strong> questaband che, faticosamente macon grande caparbietà e professionalità,cerca il “sopravento”<strong>di</strong> una maggiore notorietà.La sequenza della “materiamusicale” del cd <strong>di</strong>mostra chese si hanno le idee … e chiare,anche con (relativamente) pochi“piccioli” e competenze ben <strong>di</strong>stribuite,si può fare MOLTO! ZEPHIRO nonrincorre sperimentazioni, non si accalora inassoli, non annovera “fuoriclasse dellostrumento” …. MA riesce a comporre abilmentein lingua Italiana con la forza <strong>di</strong>“quattro allegri ragazzi grintosi”, che suonanodal vivo come su <strong>di</strong>sco. Il cd parte a“forza nove” con il brano che può esseredefinito l’hit della band, il pezzo da sbarcocon il maggior appeal commerciale,“Lontano da un luogo lontano”, un poprock graffiante, facile da assimilare, semprepiù spesso accolto nelle playlist <strong>di</strong><strong>di</strong>versi emittenti ra<strong>di</strong>ofoniche anche a <strong>di</strong>ffusioneNazionale (Ra<strong>di</strong>o DUE Rai, Ra<strong>di</strong>oDJ le ultime in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo), cavalcatodalla duttile voce <strong>di</strong> Emanuele Mancini,una bella realtà dell’intero cd, sostenutodalle serrate trame chitarristiche <strong>di</strong>Clau<strong>di</strong>o e da una energica attività dellasezione ritmica. Varcata la “porta”, la successionedei restanti 9 brani ci immerge inun mondo musicale fatto <strong>di</strong> arrangiamenti,atmosfere e soluzioni vocali intrigantiche molto spesso ci fanno tornare a sonoritàora aspre ora più calde e intime tipichedegli anni ’70. Una sequenza <strong>di</strong> canzoniche testimonia <strong>di</strong> un equilibrio compositivo,generalmente, non facile da constatarenell’arco <strong>di</strong> un intero cd per una giovaneband, soprattutto alla sua prima prova<strong>di</strong>scografica, che la <strong>di</strong>ce lunga sulla qualitàartistica dei ragazzi. Spesso mi capita <strong>di</strong><strong>di</strong>re: un opera da ascoltare ripetutamenteper la giusta assimilazione… nel caso degli“ZEPHIRO”: soffia e ti prende! E allora:“ Prestame er ponentino più malandrinoche ciai” … e V i a c o l v e n t o .....d e g l i Z E P H I R OCarlo: Ciao Clau<strong>di</strong>o, ripercorriamo i primi“soffi” degli ZEPHIRO …Clau<strong>di</strong>o: Per quanto mi riguarda, dopoanni <strong>di</strong> militanza in cover e tribute bands,un percorso, se vogliamo fisiologico, <strong>di</strong>formazione … una palestra, anche a giu<strong>di</strong>ziodegli altri ragazzi del gruppo, sorse inme l’esigenza <strong>di</strong> trasmettere qualcosa <strong>di</strong>personale, dapprima con la sola chitarra;successivamente, incontratomi conGiacomo “Tris” Citro, bassista e validoarrangiatore, con il quale mi trovo a meraviglia,insieme abbiamo iniziato a comporree, per forza maggiore, non trovando,inizialmente un collaboratore specifico, hointrapreso la stesura dei testi appoggiandolisu queste prime basi musicali, superandolo scalino psicologico del ritenereche le parole, i concetti, gli argomenti <strong>di</strong>cui scrivevo potessero non interessare ….insomma, mi sono buttato “musica &parole” …. devo però precisare che, con-


<strong>Campo</strong> de’ fiori 11<strong>di</strong> Carlo Cattaniseguentemente all’allargamento della formazione,il “nucleo <strong>di</strong> composizione”, inizialmenteincentrato sulle mie idee, adesso,fortunatamente, vede il coinvolgimentodel resto della band e, personalmente,sono sod<strong>di</strong>sfattissimo ed aperto ai <strong>di</strong>versicontributi, costituendo, questi “turbinii” <strong>di</strong>idee, per me, un sicuro arricchimento.Carlo: Leggendo il curriculum <strong>di</strong> ciascuno<strong>di</strong> voi, noto che avete alle spalle un percorso<strong>di</strong>dattico fatto <strong>di</strong> frequentazioni <strong>di</strong>note scuole <strong>di</strong> musica Romane e <strong>di</strong> musicisti<strong>di</strong> fama quali vostri insegnanti …..Clau<strong>di</strong>o: Beh, la coscienza <strong>di</strong> una crescitadal punto <strong>di</strong> vista tecnico è viva in tutti noie la alimentiamo con queste “frequentazioni”,anche se la musica degli ZEPHIROè tutto tranne che tecnica ….. nel sensoche l’aspetto “tecnico” è fra le righe … cisono delle costruzioni <strong>di</strong> arrangiamentoanche ricercate ma teniamo molto a considerarlecome strumento per arrivare ad unbuon risultato finale e non come scopofondamentale …. in definitiva: è il branoche deve “funzionare” nel suo complesso enon singoli passaggi e/o solismi …… ecco,buone conoscenze tecniche nelle fasi <strong>di</strong>composizione ed esecuzione aiutano l’allestimentointorno all’idea musicale <strong>di</strong> base.Carlo: Ancora dalle vostre note personali,mi balza all’occhio una certa eterogeneitàquanto a gusti musicali …Clau<strong>di</strong>o: L’assortimento <strong>di</strong> generi allabase dei nostri ascolti giovanili ed attuali,costituisce un bagaglio culturale prezioso;le idee e gli spunti che “girano” tra noisono presi in ampia considerazione e, fortunatamente,abbiamo molta stima reciprocae fiducia nel buon gusto <strong>di</strong> ciascuno…. lavoriamo sin dagli albori della nostraattività, nel 2002, per definire un soundche ci ben caratterizzi. Personalmente,con riferimento agli artisti Italiani, i mieiascolti vanno su perio<strong>di</strong> relativamenterecenti, anche per motivi <strong>di</strong>dattici, nelsenso che cerco <strong>di</strong> capire la “chiave <strong>di</strong>comunicazione” dei gruppi che sono sottoi riflettori della ribalta o lo sono stati nelpassato recente… ed allora sono incuriositodalle esperienze artistiche <strong>di</strong> Subsonica,Afterhours, Timoria, Marlene Kuntz; alcontempo, ascolto i favolosi King Crimsoncapaci <strong>di</strong> tenere alta l’attenzione sulla loromusica dalla fine degli anni 60 ai giorninostri …. oltre tre deca<strong>di</strong> <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> intuizioniper la presenza <strong>di</strong> musicisti “geniali”al loro interno …. apprezzo anche gli U2.Per tornare agli Italiani, i miei “fondamentali”,oltre a Lucio Battisti e un po’ tutta latruppa dei cantautori, sono la P.F.M., ilBANCO, il PERIGEO con particolare pre<strong>di</strong>lezione…. gli AREA … ecco, quest’ultimi miaffascinano per le atmosfere ed il soundche sapevano conferire ai loro brani …. sisi, il gra<strong>di</strong>no più alto del mio gra<strong>di</strong>mento lodarei proprio a loro …. poi c’era DemetrioStratos, la VOCE, inarrivabile … un artistaal 100% senza compromessi … cosa <strong>di</strong>redei suoi video <strong>di</strong>dattici anche per l’insegnamentodelle tecniche vocali ai bambini?Carlo: Qual è il vostro modo <strong>di</strong> procederenella fase <strong>di</strong> composizione dei pezzi: tanteidee per tanti brani avanzando con unlavoro “a tappeto” o de<strong>di</strong>zione univoca su<strong>di</strong> un brano?Clau<strong>di</strong>o: Iniziamo con il <strong>di</strong>re che siamomolto autocritici …..avere idee è fondamentale,ci mancherebbe, ma lavorare sutante ipotesi compositive contemporaneamentenon è il nostro metodo operativo:“stoccare” 40 canzoni per arrivare a sceglierne10 per un <strong>di</strong>sco ci “industrializzerebbe”…… preferiamo de<strong>di</strong>carci alla realizzazione<strong>di</strong> singoli brani ogni volta …come <strong>di</strong>re: ci chiu<strong>di</strong>amo in sala prove e neusciamo solo con il brano che, a nostroparere, “gira” senza proprio preoccuparci<strong>di</strong> “fare mucchio”…. il risultato <strong>di</strong> questomodo <strong>di</strong> procedere è magari la definizione<strong>di</strong> 15 pezzi per sceglierne 10 da pubblicare…. si questa può verosimilmente esserela nostra proporzione ……. fondamentalmente,penso che se ti viene un’idea peruna canzone, è per esprimere qualcosa …ed è un peccato far <strong>di</strong>sperdere quei pensieri…..Carlo: Agli inizi del 3° millennio, qualisono le <strong>di</strong>fficoltà, i sacrifici, che affrontaquoti<strong>di</strong>anamente una giovane band?Clau<strong>di</strong>o: I sacrifici sono tantissimi ingenere … se ci caliamo nella “scena musicale”Romana, se è vero che ci sono <strong>di</strong>verseetichette in<strong>di</strong>pendenti è altrettanto veroche si tratta <strong>di</strong> piccole, davvero piccolerealtà economiche e dunque ad altorischio <strong>di</strong> “crisi” che, perlopiù, propongonopochissimo per la produzione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sco,<strong>di</strong>ciamo, una percentuale su quanto laband preventiva <strong>di</strong> spendere, in cambio <strong>di</strong>altre sconvenienti contropartite che nonsto ad elencarti. Molti gruppi, gli ZEPHIROsono tra questi, optano per l’autoproduzioneperché valutano che la proposta <strong>di</strong>ripartizione dei costi avanzata da un‘etichettarispetto a richieste “indecenti” dellastessa sia, alla fine, una somma sostenibilein proprio con qualche sacrificio in più.continua a pag. 12......


12Mettiamoci anche chele strutture <strong>di</strong> questi<strong>di</strong>scografici in<strong>di</strong>pendentimoltospesso hannouffici <strong>di</strong> promozione<strong>di</strong>scutibili,<strong>di</strong>stribuzionelimitatissimae scarsiaggancicon chiti puòportare su <strong>di</strong>un palcoscenico.Come ti <strong>di</strong>cevo, noiabbiamo scelto <strong>di</strong> autoprodurreil nostro primocd “IMMAGINA UNGIORNO” e siamoalla ricerca <strong>di</strong> unavalida <strong>di</strong>stribuzionenonchè <strong>di</strong>un’agenzia <strong>di</strong>spettacoloseria chepossa procurarciconcerticon una certafrequenzae apiù ampioraggio…noi, attualmente,con un duro e sottolineoduro, lavoro <strong>di</strong> management gestito“in proprio”, riusciamo ad esibirci in me<strong>di</strong>a4/5 volte in un mese …. un dato incoraggianteviste le <strong>di</strong>fficoltà che scontano qui aRoma i musicisti nostrani autori <strong>di</strong> musicaoriginale…. il salto <strong>di</strong> qualità sarebbe <strong>di</strong> esibirciin altre parti d’Italia, cosa che “una tantum”riusciamo a realizzare in occasione dellapartecipazione a qualche concorso o tramitecontatti personali … un’agenzia che consentisse<strong>di</strong> organizzare dei mini tour in Italia eperché no, all’estero, rappresenterebbe unabella svolta! Carlo: Le tue impressioni circa l‘accoglienza del pubblico all’indomani dell’uscitadel vostro 1° cd avvenuta alla fine <strong>di</strong>luglio del 2006. Clau<strong>di</strong>o: Premesso chedopo tanta attività live, il pubblico che cisegue, soprattutto a Roma, canta le nostrecanzoni ai concerti, che abbiamo pressochéesaurita la prima tiratura <strong>di</strong> copie del cd, checi è stata data l’opportunità <strong>di</strong> aprire il concertodei DIAFRAMMA a Stazione Birra <strong>di</strong>Morena …. beh, il feedback <strong>di</strong> tutta questaattività è stato, devo <strong>di</strong>re, molto positivo!Dalle recensioni e dai premi vinti, che sonosintomatici <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> persone esperte nelsettore, ma, soprattutto, ed è ciò che dà piùsod<strong>di</strong>sfazione ovviamente, dalle persone chealla fine del concerto acquistano il tuo cd e tiincoraggiano perché sod<strong>di</strong>sfatti dell’esibizione.….. Ecco da tutto ciò trovo, troviamo,gran gioia, poiché significa che quello chestiamo facendo ha un senso! Carlo: Ho lettoalcuni articoli a vostro riguardo che virimandavano alla voce “rock progressivo” …Clau<strong>di</strong>o: Noi ai nostri esor<strong>di</strong> ci definivamo“progressive” poi nel prosieguo della nostraattività <strong>di</strong> composizione, ci siamo sganciati<strong>Campo</strong> de’ fiorida questa e da altre etichettature anche perchéabbiamo notato che l’appassionato <strong>di</strong>progressive spesso ricerca un certo determinatotipo <strong>di</strong> suono e <strong>di</strong> clichè <strong>di</strong> canzone chenoi, in questa evoluzione che abbiamo maturatonon proponiamo … al massimo riusciamoad offrire qualche arrangiamento sotto lerighe, qualche spunto nel brano con richiami“progressive” ma è tutto lì …. il nostro rockè il rock degli ZEPHIRO … potrà sembrarepresuntuoso ma lavoriamo per realizzareuna nostra personale espressione .Carlo: Soffermiamoci sulla vostra partecipazionead alcuni rassegne e concorsi che vihanno visto primeggiare …….. Clau<strong>di</strong>o: Si,nel 2004, abbiamo partecipato e vinto unconcorso, con una performance acustica,nell’ambito della trasmissione televisiva“NOTE IN OMBRA” trasmessa da un circuito<strong>di</strong> emittenti; più recentemente, nel 2006abbiamo partecipato, vincendo, al concorso“Live music festival” tenutosi al Malibùbeach <strong>di</strong> La<strong>di</strong>spoli; a novembre 2006 abbiamopartecipato al concorso de<strong>di</strong>cato aivideoclip “Un palco per il M.E.I.” organizzatoda KATAWEB (nda: “Meeting delle EtichetteIn<strong>di</strong>pendenti e delle autoproduzioni” unamanifestazione <strong>di</strong> gran riferimento dellamusica che si svolge ogni anno a Faenza innovembre) vincendo con il video del brano“Lontano da un luogo lontano” contenuto inau<strong>di</strong>o e come traccia video nel nostro 1° cd“Immagina un giorno” …in seguito a questaaffermazione, il 26 novembre 2006 cisiamo esibiti al “M.E.I.” con<strong>di</strong>videndo il palcocon “RADICI NEL CEMENTO” ed “ASSALTIFRONTALI”; nel <strong>di</strong>cembre 2006 abbiamoricevuto il “Premio Fantasia Garbatella2006 ”; nel 2007 abbiamo partecipato evinto: il concorso “Niiinoo Video MusicFestival <strong>di</strong> Terlizzi (Ba)”, il “RomaOne MusicContest” e la “XIX e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Rock TargatoItalia 2007” ….. il brano che ci ha dato ampiasod<strong>di</strong>sfazione in au<strong>di</strong>o e in video ricevendoanche una frequente <strong>di</strong>ffusione ra<strong>di</strong>ofonica è“Lontano da un luogo lontano”…. che, aquesto punto, <strong>di</strong>rei essere …..il nostro HIT!Per onestà devo <strong>di</strong>re che abbiamo partecipatoa <strong>di</strong>versi altri concorsi, festival …. e liabbiamo anche persi …. insomma, le abbiamodate ma le abbiamo anche prese! In linea<strong>di</strong> principio, apprezziamo molto <strong>di</strong> più quellerassegne dove “chi ti giu<strong>di</strong>ca” è anche unagiuria <strong>di</strong> esperti del settore musicale piuttostoche l’esclusivo voto <strong>di</strong> un pubblico, siba<strong>di</strong>, non per una mancanza <strong>di</strong> rispetto verso<strong>di</strong> esso ma proprio per una questione <strong>di</strong> criterio<strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio: il pubblico può parteciparema non deve essere l’unico al voto perché la“tifoseria locale” ha, molto spesso, effetti<strong>di</strong>storsivi sull’esito del concorso.Carlo: In particolare, come avete vissuto l’esperienzaal M.E.I. nel 2006?Clau<strong>di</strong>o: Innanzitutto, un grazie al pubblicoche dal portale “KATAWEB” ci ha dato l’occasione<strong>di</strong> parteciparvi dandoci oltre 2000 votiper il videoclip <strong>di</strong> “LONTANO DA UNLUOGO LONTANO”: GRAZIE! Tutto ilsabato e la domenica mattina li abbiamode<strong>di</strong>cati a saltare freneticamente da unostand all’altro per scambiare materiale. Nelfrattempo ci hanno intervistato <strong>di</strong>versi emittentira<strong>di</strong>o televisive anche poco prima delconcerto che si è svolto <strong>di</strong> domenica alle 17alla tenda M. Il nostro live è stato ripreso edè frequentemente mandato in onda in alcunesue parti sulla web tv ”Arcoiris.tv”.Quello che al meglio ci aspettavamo <strong>di</strong> trovarelo abbiamo trovato, ovvero oltre che contatticon gli addetti ai lavori anche approccicon altre band con situazioni simili alla nostrama sopratutto la musica con il classico ritodello scambio del CD. Siamo stati molto onorati<strong>di</strong> aver ricevuto da John Vignola, notogiornalista musicale, il premio del concorso“Un palco per il M.E.I.” <strong>di</strong> Kataweb esattamentea metà della nostra esibizione. Non celo aspettavamo ed è stata una piacevole sorpresa.Carlo: Il vostro “curriculum” annota unaperformance in apertura ad un concerto <strong>di</strong>un “gigante del rock” internazionale, CarlPalmer, l’ in<strong>di</strong>menticabile batterista della progressiveBritish band “Emerson Lake &Palmer”.Clau<strong>di</strong>o: Si, era il 4 marzo del 2005 …. sulbel palco <strong>di</strong> Stazione Birra (www.stazionebirra.it)....... ad oggi, il momento più emozionantedel nostro cammino … pensandocibene, ci metterei anche due altre esibizioni,quelle al Centrale Del Tennis <strong>di</strong> giugno eluglio sempre del 2005 … l’emozione <strong>di</strong> unagrande e folta arena; beh, avere un personaggiocome Carl Palmer, un protagonistain<strong>di</strong>scusso della storia del rock, al lato delpalco in attesa <strong>di</strong> salire per la sua esibizione,mi ha dato… ci ha dato, un’emozione superiore….. Carl si è <strong>di</strong>mostrato una personamolto <strong>di</strong>sponibile, si è fatto delle foto connoi, ci ha manifestato la sua stima ..….pochimomenti prima e dopo il concerto, conqualche scambio <strong>di</strong> battute con il nostro cantanteEmanuele,… prima <strong>di</strong> essere assalitodai fans e dai giornalisti <strong>di</strong> stampa e tv.Consentimi, a tal proposito, <strong>di</strong> ringraziare lostaff <strong>di</strong> STAZIONE BIRRA e in particolare il<strong>di</strong>rettore artistico Dante Colavecchi, che ciha dato fiducia nonostante avessimo realizzatosoltanto poche decine <strong>di</strong> concerti: grazieDANTE per quell’occasione e per le altre checontinui a darci e a dare ad altre giovanibands <strong>di</strong> musica originale <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong>ntorni!CLAUDIO TODESCO DEGLI ZEPHI-RO CONTINUERA’ “A SPIFFERARCI”SUL PROSSIMO NUMERO DI CAMPODE’ FIORI.1° Intermezzo Continua sul prossimo numero...


14<strong>Campo</strong> de’ fioriGiorni e nuvole;Italia- Svizzera;2007. Regia: SilvioSol<strong>di</strong>ni; soggetto:Doriana Leondeff,Francesco Piccolo,Silvio Sol<strong>di</strong>ni; sceneggiatura:DofrianaLeondef,<strong>di</strong>Francesco Piccolo,M. Cristina Caponi Federica Pontremoli,SilvioSol<strong>di</strong>ni; interpreti:Margherita Buy; Antonio Albanese;Alba Rohrwacher; GiuseppeBattiston; Fabio Troiano; CarlaSignoris; Paolo Sassanelli; AntonioCarlo Arancini; Teco Celio; ArnaldoNinchi; costumi: Silvia Nebiolo;Patrizia Mazzon; scenografia: PaolaBizzarri; musica: Giovanni Venosta;montaggio: Carlotta Cristiani; <strong>di</strong>stribuzione:Warner Bros. Pictures; durata:116’. Avete presente quando qualcunopone in pie<strong>di</strong> le tessere del domino,<strong>di</strong>stanziandole leggermente l’una dall’altra?Basta far cadere la prima addosso aquella successiva, per causare un effetto acatena molto coreografico, detto, appunto,effetto domino. È esattamente ciò cheavviene nel nuovo film <strong>di</strong> Silvio Sol<strong>di</strong>ni,Giorni e nuvole, presentato nella sezionepremiere della Festa del cinema <strong>di</strong> Roma.Al fine <strong>di</strong> descrivere la crisi occupazionale<strong>di</strong> un’Italia allo sbando, il regista <strong>di</strong> Pane etulipani ricorre ad una tranquilla coppiadella upper class nostrana, sra<strong>di</strong>candolada ricchi salotti borghesi per gettarla nelladegradata periferia genovese, a fare iconti con precariato e <strong>di</strong>sagio. In Giorni enuvole, Sol<strong>di</strong>ni descrive l’ironia irrealedella vita quoti<strong>di</strong>ana. Come definire altrimentila per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> certezze che incombesu Elsa (Margherita Buy) e Michele(Antonio Albanese), coppia felicementesposata da ben 20 anni? Loro hanno tuttociò che si possa desiderare. Lui: un lavoroben avviato in una società nautica. Lei:una laurea in tasca in Beni culturali e unfuturo da restauratrice d’opere d’arte. Eancora: una casa accogliente, una figlia <strong>di</strong>nome Alice (Alba Rohrwacher) con latesta sulle spalle (seppur contestata pervia della convivenza con un fidanzato proletario)e un florido conto in banca.Eppure, le nuvole irrompono a squarciareun cielo limpido, cornice <strong>di</strong> giorni untempo felici. Infatti, i soci <strong>di</strong> Michele recedonoil suo contratto <strong>di</strong> lavoro e, a lui, nonresta che cercarne un altro. Ma, ahimé,ritrovarsi licenziato a quarant’ anni e doveressere costretto ad inviare curriculum adestra e a manca è estremamente frustrantee degradante. Ogni certezza svani-Giornie nuvolesce. A questo punto, bisogna solo stringerei denti e ricostruire una nuova esistenzae, probabilmente, anche un tipo <strong>di</strong> rapportosentimentale più equilibrato, in grado <strong>di</strong>tollerare le avversità della vita. Tuttoavviene in una continua ed inarrestabileescalation; giorno dopo giorno lo spettatoreallibito assiste alla loro incurante <strong>di</strong>scesaagli inferi. I protagonisti <strong>di</strong> questa tragicomme<strong>di</strong>a,comunque, rispondono inmaniera estremamente <strong>di</strong>versa rispettoagli input esterni: Elsa si rimbocca le manichee, pur <strong>di</strong> guadagnare, accetta un lavoroin un call center, che irrime<strong>di</strong>abilmentela costringe a <strong>di</strong>re ad<strong>di</strong>o ai suoi preziosiaffreschi. Da questo istante, sarà lei a portare,oltre i sol<strong>di</strong>, anche i pantaloni in casa.L’altra faccia della medaglia e, al contempo,della <strong>di</strong>sperazione è il marito. La suavirilità viene castrata da un mercato dellavoro che lo rifiuta o cerca <strong>di</strong> reinvestirele sue “risorse umane” solo per lavoriumili; come quando s’improvvisa imbianchinoo tappezziere, insieme ad alcuni suoiex <strong>di</strong>pendenti. Una confusione comportamentalesi fa strada in lui, al punto <strong>di</strong>alternare stati catatonici ad una sfrenatarabbia emotiva. Le loro strade sembranoperennemente sul punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>vidersi, chissàse riusciranno ancora a ritrovarsi e arinnovare i voti matrimoniali… Dopo Panee tulipani e Agata e la tempesta, Sol<strong>di</strong>niopta per una collaborazione con una major(la Warner, associata alla Lumière <strong>di</strong>Lionello Cerri) e calca, per la prima volta,il red carpet del Rome Film Fest. Non è,tuttavia, l’unico regista italiano a presentarela sua opera in questa prestigiosa vetrina:il 19 ottobre è stato il giorno <strong>di</strong> La giusta<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> Carlo Mazzacurati, mentreil 24 ottobre è stato proiettato L’uomoprivato <strong>di</strong> Emi<strong>di</strong>o Greco, per non parlarepoi dell’attesissimo La terza madre <strong>di</strong>Dario Argento. Tornando al testo filmico,si nota innanzi tutto un dato: l’autore nonha esitato a <strong>di</strong>re ad<strong>di</strong>o alla comme<strong>di</strong>a coraledai toni surreali che gli aveva valso lanotorietà, per calarsi in un’atmosfera in<strong>di</strong>scutibilmenteneorealista, seppur velata daun tocco poetico. E lo fa prendendo <strong>di</strong> pettoun tema <strong>di</strong> scottante attualità come quellodel precariato. La decisione <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>ligereGenova, come scenario perfetto in cui farinteragire la coppia sul baratro Buy-Albanese, si è rivelata senza dubbioazzeccata. E lo stesso <strong>di</strong>casi per le scelteregistiche, tese a pre<strong>di</strong>ligere flui<strong>di</strong> pianisequenza, incalzati da una frenetica macchinaa mano. La vita privata dei due protagonisti,piombati alla sprovvista dallestelle alle stalle, è analizzata dal registaentomologocon fina sollecitu<strong>di</strong>ne.Spiazzante, <strong>di</strong>casi a questo punto, l’interpretazionedegli interpreti: una Buy menonevrotica del solito e un Albanese a tratticomico nella sua drammaticità. Gli ingre<strong>di</strong>entici sono tutti; malgrado ciò, a volte,Sol<strong>di</strong>ni calca troppo la mano affastellandoistanti a tratti noiosi e sviluppi narrativiassolutamente ovvi (vedasi il preve<strong>di</strong>bilissimorapporto extraconiugale che la donna siconcede sul luogo <strong>di</strong> lavoro). Concludendo,il giu<strong>di</strong>zio su questa comme<strong>di</strong>a sentimentaleche s’alterna al dramma sociale rimanevolutamente in sospeso, ma con un filo <strong>di</strong>speranza per il nuovo cinema italiano, esattamentecome il finale <strong>di</strong> questo lungometraggio.


16<strong>Campo</strong> de’ fioriCONDOGLIANZEIl sig. G. parlava con la bocca attaccata alcitofono, quasi volesse mangiarlo:”Sbrigati, B., devo anche passare acasa del commendator Paolini !”Alle sei avevano la partita <strong>di</strong> calcetto settimanale,alla quale non sarebbero mancatiper nulla al mondo.G. e B. erano cresciuti a pane e cioccolata,scuola e pallone. Più pallone che altro.Poco più che bambini, si ritrovavano presto,giusto appena pranzato, al camposportivo comunale insieme agli altri amicid’infanzia; anche in inverno,quando la tramontana facevagelare le mani e arrossire leguance. Gli anni erano passati,ma la passione rimastaimmutata, anche se il pesodell’età (e della pancetta)ormai si faceva sentire.“Perché dovremmo passareda Paolini?” chiese B con unacerta insofferenza, mentre<strong>di</strong>rompeva giù per le scaledel palazzo tanto che, perfare prima, non aveva neppurechiamato l’ascensore.“Perché è morto !” risposeG laconico.“Ma scusa, lo conoscevi?”chiese l’altro un po’ stupitoper quella premura.“Così…. ci salutavamo.”“E allora, dove cavolo an<strong>di</strong>amo?A fare brutte figure?Magari non ci si fila nessuno.”“Senti, io sono il Presidentedell’AssociazioneAmici del Centro Storico.Quando muore un qualsiasinotabile <strong>di</strong> questacittà mi sento in lutto…..Se poi succede alPresidente dei Reducidella Grande Guerra,ancor <strong>di</strong> più, se permetti….conosco un pò anchela moglie, una lontanacugina <strong>di</strong> mia madre….senza contare chedovrebbe essere già andato Sindaco,assessore alla Cultura, parroco etanti altri: non posso mancare proprioio.”“E’ un funerale o un convegno?!”“Non puoi capire. Che ci parlo a farecon te?! Ci devo andare e basta.Saluto e poi an<strong>di</strong>amo al campo. Tuvieni a farmi compagnia: dove vadoda solo…Hai mai visto un Presidenteandare in giro da solo?”“A me sembrano tutte elucubrazioni”rispose il sig. B stupito e, soprattutto, nonmolto entusiasta all’idea <strong>di</strong> dover partecipareal luttuoso evento.Salirono in casa. Salutarono, esprimendocon serioso cipiglio le loro condoglianze.Il sig. G si avvicinò alla vedova che, nelringraziarlo, lo abbracciò calorosamente,facendolo sedere vicino a lei.La donna, visibilmente scossa dal gravelutto, cominciò a parlare per dare sfogo<strong>di</strong> Gianni Braccialla sua profonda tristezza d’animo.Raccontò al Presidente e agli astanti che lacircondavano solidali, come era morto ilpovero marito, quin<strong>di</strong> la loro vita, i cinquant’anni<strong>di</strong> matrimonio, la guerra, itedeschi, la medaglia al valor militare, idebiti contratti subito dopo sposati peracquistare il negozio <strong>di</strong> tessuti, nell’evidenteintento <strong>di</strong> esorcizzare il profondocordoglio interiore, povera donna! G, inizialmente,si sforzò <strong>di</strong> ascoltarla partecipee commosso quando, dopo un po’, cominciòa realizzare che da lì a poco sarebbeiniziata la partita <strong>di</strong> calcetto. Avrebbe volutosmarcarsi dalla signora vedova, comeavrebbe fatto con qualsiasi <strong>di</strong>fensoreavversario: lei invece continuava a parlaree, anzi, gli si portò ancora più vicino, stringendolocon l’avambraccio.B guardò G spalancando gli occhi comeper <strong>di</strong>re:>G, sempre con la mimica del viso, stringendole labbra, gli fece capire:Era un grosso problema,anche perché i compagnisarebbero rimasti in otto pensò, cominciandoa <strong>di</strong>sperare nella possibilità<strong>di</strong> raggiungere il restodel gruppo.B gli fece un cenno muovendovelocemente la mano per<strong>di</strong>re:>,proprio mentre la vedovaaveva iniziato la storia dellefe<strong>di</strong> nuziali donate alla causafascista.Senonchè G, imperterrito,mentre accennava un sorriso<strong>di</strong> circostanza, con la mano amò <strong>di</strong> “stop”, gli impose <strong>di</strong>aspettare e, quin<strong>di</strong>, con l’abilità<strong>di</strong> un grande <strong>di</strong>plomatico,si sfilò dalla stretta dellasignora e, con un espressionesolenne <strong>di</strong> profondo rammaricomista a rassegnazione,esclamò: “Vabbè, videvo proprio lasciare: houna riunione importante,mi stanno aspettando. Dinuovo condoglianzesignora” .Si defilò velocemente lasciandotutti <strong>di</strong> stucco, nonprima <strong>di</strong> averli baciati tutti,uno per uno, ed aver accennato un <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>natosegno della croce davanti allasalma.Arrivarono appena in tempo, gli altri stavanogià sul campo a scaldarsi. Mentre sispogliavano, B chiese all’amico: “Dura lavita dell’uomo impegnato, eh !”“Ma, ti <strong>di</strong>rò…. Dopo un po’ ci fai l’abitu<strong>di</strong>ne”rispose il sig. G in assoluta franchezza,vergognandosi un po’.


18<strong>Campo</strong> de’ fioriAssociazione Artistica IvnaArtisti <strong>di</strong> Vignanello, Vallerano, Corchiano,Civita Castellana con<strong>di</strong>vidono l’artea cura della Prof.ssaM.Cristina BigarelliI colori che camminano sui fondali marini nella pittura <strong>di</strong> Maria FinesiMaria Finesi nasce aCivita Castellana il 19agosto 1932. Lo slanciopittorico <strong>di</strong> Mariaagisce fin dagli annidell’infanzia, periododella sua vita durante ilquale ama <strong>di</strong>segnare. Iricor<strong>di</strong> dell’emozione,che prova a <strong>di</strong>segnare mentre gioca, laportano a comprendere, man mano, che<strong>di</strong>segnare è l’attività più bella. Inizia con lachina, l’acquarello, la tempera e poi l’olio.In età adulta fa la scoperta <strong>di</strong> tecnichenuove ed inconsuete, che le danno l’opportunità<strong>di</strong> cimentarsi con un metodo <strong>di</strong>pittura ad olio senza l’uso dei pennelli,spatole o altro, ripercorrendo i cunicoli piùremoti della coscienza, fino ad inabissarsinei fondali marini che ella propone comeimmagini del suo mondo protetto, apparentementesilenzioso, anche se non privo<strong>di</strong> colori e <strong>di</strong> suoni “loquaci” o tacitati, chesfumano dall’azzurro fino a modellarsi inspumeggianti, schiumose e morbide ondebiancastre, che fanno supporre un suono,una voce modulata, <strong>di</strong>pendente dallo statod’animo: terre dello spirito, sono questi i“supporters” della produzione artistica <strong>di</strong>Maria Finesi.Negli anni ricerca e sperimenta il figurativoe poi l’ astratto.Diversifica molto e poi rinforza. L’olio èquello che le dà più sod<strong>di</strong>sfazione. Il suotalento viene orientato verso una pitturaparticolarmente astratta e spontanea, ispirataa tecniche innovative americane.Quando i colori sono <strong>di</strong>luiti,camminano, creandofondali marini, campagne,incen<strong>di</strong>.La fantasia viene, dasola, relegata al caso epoi, per dare movimento,esce fuori dal blu e si affidaal rosso acceso, quellodell’incen<strong>di</strong>o, dando unforte tocco <strong>di</strong> temerarietà,<strong>di</strong> coraggio che lesituazioni <strong>di</strong>fficili dell’esistenzari-chiedono.Il bianco è il contrasto che ci trasportasenza <strong>di</strong>fficoltà in un naturale, consequenzialerigurgito, che trascina l’idea astrattaverso le realistiche immagini pittoricheda ella stessa affidate al destino. L’acqua,come liquido del grembo materno, nutre,“crea” e spinge l’essere fuori, nel mondo!I marosi, accostati idealmente ai cieliazzurri, ai cavalloni schiumosi, si infrangonocontro le coste della nostra mente, deinostri sensi, purificandoli, dando forma abianche vette ben definite, inconfon<strong>di</strong>bili,nette e terse.Una parte <strong>di</strong> bianco è sempre presente,lasciandolo mescolare all’altro colore nonpiù <strong>di</strong> tanto. Tutto permette <strong>di</strong> fissare ilcolore intenso, senza mai assopire l’ energiavitale come l’ancestrale vagito dellavita.


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<strong>Campo</strong> de’ fiori 2111° Mini Festival “Città <strong>di</strong> Viterbo”Ormai possiamo <strong>di</strong>rlo forte: la 11° e<strong>di</strong>zionedel Mini Festival “Città <strong>di</strong> Viterbo” – lacui finale si è tenuta domenica 2 Dicembreal Teatro San Leonardo <strong>di</strong> Viterbo – è statala più equilibrata <strong>di</strong> sempre, con un livellamentoverso l’altro dei partecipanti cheha tenuto tutti con il fiato sospeso fino allaproclamazione dei tre vincitori (uno perogni categoria).Alla fine, mai come stavolta, c’erano quin<strong>di</strong>tre concorrenti felicissimi e… <strong>di</strong>ciassetteda consolare, dato che pressoché tuttiambivano, legittimamente, almeno alpo<strong>di</strong>o.E sì che già l’essere arrivati in finale è statoun traguardo mica da ridere…Tant’è, la grande giuria <strong>di</strong> qualità – presiedutadal “tenorissimo” Antonio Poli, ancoracosì giovane (21 anni) ma già cosìbravo! – ha emesso, con freddezza, luci<strong>di</strong>tàe competenza, i seguenti “verdetti”:Cat. 6-10 anni: 1. Valeri Davide (10 anni,Villa San Giovanni in Tuscia), con il brano“La ballata dell’amore cieco” (F. DeAndrè); 2. Anesini Giulia (9 anni, Viterbo),con il brano “Brucia la città” (I. Gran<strong>di</strong>); 3.Gaeta Simona (6 anni, Orte), con il brano“La mia bidella can<strong>di</strong>da” (Zecchino d’Oro).Cat. 11-14 anni: 1. Anselmi Chiara (13anni, Villa San Giovanni in Tuscia), con ilbrano “Amami per sempre” (A. Grè); 2.I vincitori del Mini Festival con Pierluigi Alberti,Paolo Moricoli e il Presidente della ProvinciaAlessandro MazzoliPiergentili Francesca (13 anni, Corchiano),con il brano “Ti sento” (Matia Bazar); 3.Stornelli Giulia (11 anni, Gallese), con ilbrano “Insieme” (Mina).Cat. 15-18 anni: 1. Karimi Giulia (16 anni,Monterosi), con il brano “Nobody’s wife”(Anouk); 2. Andreoli Mirko (17 anni,Viterbo), con il brano “Pensieri e parole”(L. Battisti); 3. Piergentili Silvia (16 anni,Corchiano), con il brano “Nothing compares2 you” (S. O’Connor).C’è stata, quin<strong>di</strong>, la conferma <strong>di</strong> ChiaraAnselmi nella seconda categoria (è laquarta volta che vince il Mini Festival: ilprossimo anno sarà solo ospite!), ed ilritorno alla vittoria – a tre anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanzadalla prima volta – <strong>di</strong> Giulia Karimi nellaterza. Tra i più piccoli, invece, davvero sorprendenteè la padronanza dei testi e dellagestualità <strong>di</strong> Davide Valeri, davvero un DeAndrè junior! In<strong>di</strong>cativodell’emozioneche prende tuttii partecipanti unavolta sul palcoscenicoè il fatto che –a <strong>di</strong>spetto <strong>di</strong> tantissiminuovi iscritti– sono stati i più“esperti” ad averela meglio. IlPremio Stampa<strong>Campo</strong> de’ fioriper la miglioreinterpretazione èstato assegnato aFrancesca Piergentili.L’organizzazioneha poiassegnato il “Premiosimpatia” non ad un concorrente,bensì all’imitatore Roberto Tozza, che hareso meno seriosa l’attesa per i risultatidella giuria, cosa che hanno fatto anche ilcantautore Antonello Giovanni Budano e le“vecchie glorie” Beatrice Burchiani, LucaTallevi, Paride Achilli e Gian Marco Piccini.Quest’ultimo ha anche offerto la sigla inizialeche, in anteprima nella sua versionefinale, è stata “Rosa vive con noi”, inno deiMini Facchini <strong>di</strong> S. Rosa, composta daGiorgio S<strong>di</strong>nami edal M° GianfrancoPirroni. La serata èstata presentata,come sempre, daPierluigi Alberticon la supervisione<strong>di</strong> Paolo Moricoli.Particolarmentegra<strong>di</strong>te e significativeper le bellissimeparole spese,sono state le presenze<strong>di</strong> GiancarloGabbianelliIl Direttore consegna aFrancesca Piergentili ilPremio Stampa<strong>Campo</strong> de’ fiori(Sindaco <strong>di</strong>Viterbo) edAlessandro Mazzoli (Presidente dellaProvincia <strong>di</strong> Viterbo), entrambi alla loro“prima volta” al Mini Festival ed entusiastiper il livello artistico ed il seguito dellamanifestazione; praticamente all’unisonohanno assicurato il sostegno degli Enti daloro presieduti al nostro concorso, ancheper il futuro! Come sempre rapido ed incisivoè stato l’intervento <strong>di</strong> Pino Genovese(Presidente <strong>di</strong> “Viterbo con Amore”), cheha presentato la campagna <strong>di</strong> solidarietàdell’Associazione per il 2007/2008. Ai primitre classificati <strong>di</strong> ogni categoria è andato iltrofeo con l’esclusivo logo del Mini Festivaled un CD – offerto da www.viterbowebtv.info– che darà la possibilità <strong>di</strong> effettuareun viaggio per due persone al prezzo<strong>di</strong> una; Tuscia in Jazz Festival, invece,ha offerto ai primi tre classificati della cat.3 la possibilità <strong>di</strong> partecipare, gratuitamente,ai suoi stage formativi estivi.Al primo classificato <strong>di</strong> ogni categoria èandato un ulteriore “trofeo musicale”offerto da Personal Style <strong>di</strong> CivitaCastellana. Il primo della categoria dei“gran<strong>di</strong>” potrà, inoltre, incidere un CDdemo in una sala <strong>di</strong> registrazione professionale.Come ormai arcinoto, l’11° MiniFestival “Città <strong>di</strong> Viterbo”, è un concorsocanoro riservato a ragazzi/e da 6 a 18anni (<strong>di</strong>visi in tre categorie) chel’Associazione “Omniarts” – in collaborazionecon Corriere <strong>di</strong> Viterbo,Etrurialand, Il Messaggero, MeltingPot, Nuovo Viterbo Oggi, Ra<strong>di</strong>oVerde, Tuscia in Jazz e www.viterbowebtv.info– organizza con il contributodella Provincia <strong>di</strong> Viterbo e dei Comuni<strong>di</strong> Viterbo – Assessorato alle PoliticheGiovanili -, Marta e Ronciglione, nonchédella Pro Loco <strong>di</strong> Marta, e che faparte degli eventi <strong>di</strong> solidarietà portatiavanti da “Viterbo con Amore”.Ringraziamo <strong>di</strong> cuore gli sponsor chehanno reso possibile la manifestazione:Flaminia Ceramiche, Gruppo ServiziAmbientali, Veteres, P.S.A., ManciniCostruzioni Generali, Opel Ciminauto,Pizzeria Il Monastero, Porter Tavern, Banca<strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo <strong>di</strong> Ronciglione. … epoi Roberto e Vittorio per la regia eMassimo Luziatelli per le splen<strong>di</strong>de fotografie!Arrivederci all’anno prossimo… a meno <strong>di</strong>sorprese molto presto!p. Ass. OMNIARTSPaolo MoricoliP.S.: ma volete proprio sapere quale èstata la cosa migliore? Gigi il Lungo(Pierluigi Alberti) ed Antonello (GiovanniBudano) che hanno improvvisato la sigla <strong>di</strong>“Lupin III” dopo una presentazione “stellare”da parte del sottoscritto: della serie“Ormai non ci vergognamo più <strong>di</strong> niente”!


22<strong>Campo</strong> de’ fioriCivitella San PaoloLe guide <strong>di</strong> Camp<strong>di</strong> Ermelinda Benedettifoto Mauro TopiniRimanendo semprenella provincia<strong>di</strong> Roma, ci fermiamoa CivitellaSan Paolo, un piccolopaese <strong>di</strong>1670 abitanti,che <strong>di</strong>sta circa 50km dal capoluogo<strong>di</strong> Provincia. Siestende per unasuperficie totale <strong>di</strong>20,53 chilometriquadrati ad una altitu<strong>di</strong>ne me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 195 msul livello del mare.STORIA Il paese è sicuramente <strong>di</strong> origineromana e due sono le ipotesi più probabili,o che nacque nel 396 a.C., quando isuperstiti <strong>di</strong> Capena, <strong>di</strong>strutta dai Romani,vi si stanziarono, dando il nome <strong>di</strong> “Civitasde Colonis (o Collinis)”, oppure che fosseuna delle sette città “Capenati federate”,cioè del vasto Agro guidato da Capena,come farebbe supporre il nome stesso.Tale area confinava a nord con i Falisci, adest con i Sabini, a sud con i Latini e adovest con gli Etruschi ed era attraversatadalle strade Flaminia e Tiberina. A testimonianzadella sua antica origine romanasono state rinvenute due importanti necropoli,una in località Moneteverde, l’altra inlocalità San Martino.Ma i primi documenti scritti che certificanol’esistenza <strong>di</strong> Civitellarisalgonoagli inizi del1000, dai qualirisulta che CivitasdeCollinis,nell’AltoMe<strong>di</strong>oevo,fu uno deiposse<strong>di</strong>mentidellaBasilica<strong>di</strong> San Paolofuori lemura, cometestimonianole bolle <strong>di</strong> conferma<strong>di</strong> beni e privilegi<strong>di</strong> Gregorio VII del 1081, <strong>di</strong> AnacletoII antipapa (1130), <strong>di</strong> Innocenzo III(1203), <strong>di</strong> Onorio III (1218), <strong>di</strong> GregorioIX (1236), <strong>di</strong> Carlo IV Imperatore (1396),<strong>di</strong> Bonifacio VIII (1392) e <strong>di</strong> Eugenio IV(1442). L’intento <strong>di</strong> donare numerosicastelli a San Paolo aveva come fine ultimola creazione, sulla sponda opposta delTevere, <strong>di</strong> uno stato monastico feudale,fedele alla Santa Sede, in contrapposizioneall’Abbazia <strong>di</strong> Farfa, ligia agliImperatori. Diverse famiglie si succedetteronel governarla, tra cui i Malatesta daRimini, i Grimal<strong>di</strong> da Genova, i Salvati <strong>di</strong>origine umbre, i Casilli e i Duranti, e, manmano che nel Lazio subentrarono nuovipotentati, il castello fu soggetto alla contesa<strong>di</strong> famiglie che avevano posse<strong>di</strong>mentinei paesi vicini. Alla fine dell’XI secolo fuusurpato da Teobaldo <strong>di</strong> Cencio, ma poi ilfiglio Stefano, durante il Pontificato <strong>di</strong>Pasquale II (1099-1118), lo restituì aimonaci e successivamente Anastasio,Priore <strong>di</strong> San Paolo, per or<strong>di</strong>ne dello stessoPasquale II, <strong>di</strong>ede in enfiteusi a Stefanovari castelli, tra cui quello <strong>di</strong> Civitella.Nel 1427, grazie alle nepotistiche donazioni<strong>di</strong> Martino V, <strong>di</strong>venta, in parte, proprietà<strong>di</strong> Odoardo Colonna. Nel 1434 venneroinviati 30 fanti armati per sostenere l’esercito<strong>di</strong> Eugenio IV, impegnato a Braccianocontro quello <strong>di</strong> Nicolò Fortebraccio.Quattro anni dopo fu concesso, dallo stessoEugenio IV, in enfiteusi ai condottieriGiorgio e Battista Ridolfini da Narni, perscontare un debito <strong>di</strong> 5000 fiorini. Nel1448, il castello e il borgo furono ricompratidai monaci <strong>di</strong> San Paolo, per 2000ducati. Il territorio <strong>di</strong> Civitella, a <strong>di</strong>fferenza<strong>di</strong> altri beni abbaziali dei benedettini <strong>di</strong>San Paolo, che furono alienati a varie famiglienobili, continuò ad appartenereall’Abbazia anche in epoca moderna.Proprio ai monaci è dovuto l’operato <strong>di</strong>arricchimento del paese, dal punto <strong>di</strong> vistaarchitettonico ma anche <strong>di</strong> pubblica utilità,come, ad esempio, la costruzione dellemura, delle mole, lo statuto pergamenaceo,risalente al 1618, e le chiese <strong>di</strong> SantaMaria, San Giacomo e San Lorenzo.ITINERARIO TURISTICO Di grandeimpatto visivo e assai suggestivo è ilcastello me<strong>di</strong>evale, che doveva farparte <strong>di</strong> una complessa e forte cinta muraria<strong>di</strong>fensiva, munita <strong>di</strong> torri, che circondaval’abitato. La sua posizione, infatti, <strong>di</strong>controllo sulla Valle del Tevere, è strategica.Il mastio risale al IX secolo e fu costruito,probabilmente, dalla Famiglia Cenci,mentre la Rocca quadrilatera, con ampiofossato e ponte levatoio, unico punto <strong>di</strong>accesso al borgo, insieme a Porta Capena,fu realizzata nel XIV secolo dai Monaci <strong>di</strong>San Paolo, ai quali, per lo più, Civitellaappartenne. Sulla parte superiore del portale,non più chiuso dal ponte levatoio,ormai fisso, è possibile ammirare un ornamentocon lo stemma <strong>di</strong> San Paolo, sormontatodalla corona baronale, <strong>di</strong> cui furonofregiati gli abati del monastero <strong>di</strong> SanPaolo, dal Re d’Inghilterra, protettore dellabasilica. Il castello, al suo interno, è <strong>di</strong>slocatosu quattro livelli: un salone sotterraneo,il piano terra, un primo piano, i cuisoffitti sono realizzati con un sistema <strong>di</strong>volte e stipiti in pietra, e il terrazzo.Quest’ala è collegata da uno stretto corri-


<strong>Campo</strong> de’ fiori23o de ’ fioridoio ad un’altra ala, composta, a suavolta, <strong>di</strong> due stanze, con alto soffitto avolte. Nel XV secolo, le mura venne adeguatealla potenza delle nuove armi dafuoco, con l’aggiunta <strong>di</strong> un bastione pentagonale.Vennero, inoltre, rimosse letegole, che deturpavano i merli guelfi,essendo Civitella sotto la protezione delPapa. Fu, poi, costruito il palazzetto residenzialeche affianca il castello e ingloba laa<strong>di</strong>acente chiesa <strong>di</strong> Santa Maria, la quale,per molti anni, ha ospitato le suoreBattistine e l’asilo, ed è, attualmente, sededel municipio.La chiesa <strong>di</strong> San Lorenzo è la più anticadel paese, come testimonia un documentonel 1218, dove viene menzionata, e sorgesui resti <strong>di</strong> una precedente villa romana.Originariamente era composta da un unicoambiente rettangolare, con copertura acapanna e un abside terminale. Secondoquanto riportato su una lapide posta al suointerno, nel 1693 fu eretta la cappella <strong>di</strong>Santa Maria del Soccorso e nella primametà del secolo successivo, ai lati dellaporta d’ingresso, vennero costruite adestra la cappella <strong>di</strong> San Filippo Neri, in cuisono state collocate due lapi<strong>di</strong> con iscrizioniin latino del XVI secolo, recanti in bassolo stemma della famiglia Malatesta, e asinistra quella <strong>di</strong> San Lorenzo, ornata condecorazioni a stucco <strong>di</strong> gusto settecentesco.La cappella centrale, più grande dellealtre due, è coperta da una cupola ellittica.La chiesa è affiancata da un romitorio,citato, per la prima volta, nel 1726, inoccasione <strong>di</strong> una visita pastorale, all’internodel quale è riconoscibile un tratto <strong>di</strong>muro romano. Nel 1868, quando l’anticotempio <strong>di</strong> San Giacomo e il cimitero annessofurono smantellati, per la costruzionedella nuova chiesa parrocchiale, l’e<strong>di</strong>ficio<strong>di</strong>venne chiesa cimiteriale. Rimase, poi,chiuso per più <strong>di</strong> vent’anni e ed è statoriaperto solo nel 1999.Il monastero <strong>di</strong> Santa Scolastica fucostruito nel 1934, per volontà delCar<strong>di</strong>nale Schuster, quando nel 1918, fueletto Abate <strong>di</strong> San Paolo fuori le mura,con l’intento <strong>di</strong> dare nuovo slancio alla vitabenedettina. Il progetto fu portato avantidal suo successore, l’abate D. IldebrandoVannucci, a causa della nomina <strong>di</strong>Schuster ad Arcivescovo <strong>di</strong> Milano.In un monastero benedettino, la biblioteca,dopo la chiesa, è il luogo più importante,e i libri sono strumenti <strong>di</strong> crescitamorale ed intellettuale. Fin dalla fondazione,infatti, si volle accentuare l’interesseper gli stu<strong>di</strong> e per la cultura, tanto che labiblioteca del monastero comprende circa20.000 volumi. A parte esistono un fondoSofia Vanni Rovighi, dono dell’illustredocente dell’Università Cattolica del SacroCuore, e un Fondo Martinelli, provenienteda una grande famiglia fiorentina.Bella da vedere ed ideale per una salutarepasseggiata all’aria aperta è l’area naturalisticadenominata Corona-Sant’Andrea, prospiciente l’abitato <strong>di</strong>Civitella San Paolo, con una superficie <strong>di</strong>circa 149 ettari. Il toponimo “Corona” derivadalla <strong>di</strong>sposizione delle querce presenti,riguardo le quali si tramanda che nel1300 il loro taglio coincise con una fortepestilenza, così da arrivare a pensare chefino ad allora esse avevano protetto lapopolazione dai venti del contagio. Tra imammiferi che popolano la riserva sonopresenti la martora, la fama, la donnola, iltasso, la volpe, l’istrice, il riccio, il cinghialee la lepre; tra i rettili, la vipera europea.All’interno del parco sono stati creati, inoltre,un campo sportivo e uno da tennis,un’area per i pic-nic e giochi per bambini.TRADIZIONI E FESTE Festa <strong>di</strong>Sant’Antonio Abate Festeggiamenti inonore del Santo protettore degli animali, il17 gennaio.Sagra della castagnola Festa in onoredel dolce tipico del periodo carnevalesco,che viene <strong>di</strong>stribuito gratuitamente, perl’occasione, a tutta la popolazione.Processione dei canestri La festa piùcaratteristica del paese che si tiene ilprimo maggio. Ha origine dai riti paganidei romani, ma con l’avvento del cristianesimoha assunto valore liturgico <strong>di</strong> solennità,in onore dei Santi compatroni Filippo eGiacomo. La processione è aperta da giovanicon gran<strong>di</strong> crocifissi <strong>di</strong> legno, seguonoragazze in costume tra<strong>di</strong>zionale, chetengono sul capo cesti ornati <strong>di</strong> fiori. Altermine della corteo religioso vengono<strong>di</strong>stribuiti i pani benedetti che portanoimpressi i simboli dei due santi.Festa <strong>di</strong> San Giacomo Festeggiamentiin onore del Santo patrono del paese, il 25luglio. Alla parte religiosa si affiancanospettacoli musicali e ricreativi.Festa della Madonna Festeggiamenti inonore della Beata Vergine Maria con processionee giochi popolari, l’8 settembre.Festa dei sapori Per far conoscere eincentivare i prodotti tipici locali, vengonoorganizzati stand gastronomici con <strong>di</strong>stribuzionegratuita <strong>di</strong> porchetta, dolci e altriprodotti tra<strong>di</strong>zionali, al ritmo <strong>di</strong> tanta musica.SAPORI TIPICI Caratteristico ed esclusivo<strong>di</strong> Civitella San Paolo è il cosiddettocacione, un tortello con un ripieno <strong>di</strong>zucca macinata, farcita con noci, mandorle,nocciole, cacao e liquori. È un dolcetipico natalizio, che per la sua particolaritàè stato presentato nella trasmissione <strong>di</strong>Antonella Clerici, La prova del cuoco. Simenzionano inoltre l’olio e il vino locale, <strong>di</strong>ottima qualità.CURIOSITA’: Ma lo sapevate che…Il più anziano del paese ha 95 anni.Il cognome più <strong>di</strong>ffuso è Zappaterreno,seguono Malatesta e Stefani.


Qualche tempo ad<strong>di</strong>etro mi sono deciso,per i motivi che <strong>di</strong>rò più avanti, a scriverequalcosa sul Jazz, il risultato è stato unlavoro dal titolo “il mondo del Jazz - breverivisitazione attraverso ricerche, foto, vecchiricor<strong>di</strong>”, parzialmente qui riproposto.Avendone fatto omaggio <strong>di</strong> una copia aSandro Anselmi, non potevo <strong>di</strong> certo fare<strong>di</strong>versamente, leggo sull’ultimo numero <strong>di</strong><strong>Campo</strong> de’ Fiori un articolo a firma dellostesso Direttore da me molto apprezzato,non già per i complimenti che egli ha volutoriservarmi, quanto per il riferimento aquella che è stata, molti anni or sono, unadelle mie giovanili passioni.Apprezzo molto l’idea dello stessoDirettore <strong>di</strong> aprire una rubrica su questoparticolare genere musicale, apprezzo eringrazio per l’ospitalità che mi sarà ancorauna volta offerta e, prima ancora <strong>di</strong> darcorso a questo nuovo impegno, che speropossa interessare i lettori, desidero ringraziareoltre che Sandro Anselmi, la redazionetutta e in, particolare, Cristina,Ermelinda e Sonia per il loro costante,importante e sempre apprezzato impegno.Ancora poche righe per precisare che questanuova rubrica da me curata tratteràinizialmente della “Storia del Jazz” completatada pochi cenni storici riguardanti alcunitra i più prestigiosi musicisti e le lorobands; in un secondo momento, allorquandosi parlerà dei musicisti <strong>di</strong> ultimagenerazione, la rubrica sarà curata daFilippo Maria Fortuna, un giovane moltovalido musicista, anche piuttosto simpatico,che ho avuto occasione <strong>di</strong> conoscere eapprezzare da non molto tempo.Il Jazz nasce negli Stati Uniti d’America,del resto soltanto quì ciò poteva succedere,è in America infatti che arrivarono iprimi neri provenienti dalla costa occidentaledell’Africa sulla navi negriere con i lororitmi complessi ed eccitanti, è in Americache arrivarono gli europei con i loro cantipopolari, le loro danze e le loro marce; ineri americani non fecero altro che metabolizzarequelle per loro nuove melo<strong>di</strong>eaggiungendovi il proprio ritmo, oltre che ilsentimento profondo degli Spirituals e laforza dei loro canti <strong>di</strong> lavoro, è da questadel tutto particolare miscela che nasce ilJazz.Per ricordare quelle che sono state le sueprobabili origini, va subito detto che il Jazzpotrebbe avere avuto inizio nel lontano1639, con lo sbarco <strong>di</strong> uno sparuto gruppo<strong>di</strong> pochi schiavi comperati in Guinea e trasportatisulle coste della Virginia, masarebbe obiettivamente troppo se pensassi<strong>di</strong> cominciare da così lontano, del resto,già molti autorevoli autori hanno provvedutoin tal senso, penso quin<strong>di</strong> che saràsufficiente iniziare da New Orleans e dagliavvenimenti dei primi anni del XIX secolocollegati a questa città posta sul Delta delMississippi.Di Jazz si parla da circa ottanta anni, maappare obiettivamente <strong>di</strong>fficile attribuireuna precisa data <strong>di</strong> nascita a questa musicapoichè è impossibile stabilire, con datacerta, quando il folklore degli afro-americaniacquistò quelle peculiarità tipiche delJazz; si può però ragionevolmente affermareche il Jazz cominciò a prendereforma in una vasta zona della valle delMississippi con al centro New Orleans.Quella musica così formatasi, ebbe unrapido processo evolutivo in alcune gran<strong>di</strong>città del Middle West e dell’Est comeChicago e New York in primis e, fin dalleprime fasi, il Jazz perdette molti dei suoicaratteri folkloristici per <strong>di</strong>ventare musicad’arte e d’intrattenimento; allo stessotempo va detto che agli inizi la parola Jazznon era usata per in<strong>di</strong>viduare un generemusicale, tanto è vero che il c.d. rag-time,che già furoreggiava negli anni a cavallodei due secoli e, che pure aveva con il Jazzuna comune origine afro-americana, nonveniva in<strong>di</strong>viduata con questo nome.In pratica il Jazz si identifica con la figuradel creatore e dell’esecutore che si fondononella persona del solista il qualeimprovvisa o, quanto meno tende a<strong>di</strong>mprovvisare, sulla base <strong>di</strong> un canovacciocostituente una traccia per lui e per chicon lui collabora nelle esecuzioni musicali;il Jazz è, non poteva essere <strong>di</strong>versamente,espressione dei suoi solisti, ossia <strong>di</strong> queimusicisti che via via acquisteranno fama eonore in tutto il mondo tanto che, ad uncerto punto, solo per citarne alcuni, LouisArmstrong sarà“l’imperatore del Jazz” eBessie Smith “l’imperatrice del Blues”.continua sul prossimo numero......


<strong>Campo</strong> de’ fiori 27Larco <strong>di</strong> Settimio Severo<strong>di</strong>Cristina CollettiniAlle pen<strong>di</strong>ci del Cliviocapitolino, vicino aiRostri, lungo la stradatrionfale che portava alCampidoglio, si troval’arco trionfale deiSeveri, giunto a noipressoché intatto.L’arco a tre fornici, conun passaggio centralee due laterali più piccoli,fu fatto erigere dal Senato tra il 202ed il 203 d.C. in onore dell’imperatoreSettimio Severo (193-211 d.C.), in occasionedei primi <strong>di</strong>eci anni del suo impero,per celebrarne le vittorie in Partia (corrispondenteagli attuali Iran e Iraq), con ledue campagne militari concluse nel 195 enel 203, e in Arabia e forse anche percommemorare le sue numerose caricheistituzionali.L’arco era de<strong>di</strong>cato anche ai suoi due figliCaracalla e Geta benché il nome <strong>di</strong> quest’ultimooggi non appaia sull’iscrizione, inlettere bronzee incassate nel marmo coltempo andate perdute, riportata suentrambe i lati dell’attico:IMP · CAES · LVCIO · SEPTIMIO ·M · FIL ·SEVERO · PIO · PERTINACI · AVG · PATRI·PATRIAE · PARTHICO · ARABICO · ET/PARTHICO · ADIABENICO · PONTIFIC ·MAXIMO · TRIBVNIC · POTEST · XI · IMP· XI · COS · III · PROCOS · ET/IMP · CAES · M · AURELIO · L · FIL ·ANTONINO · AVG · PIO · FELICI · TRIBU-NIC · POTEST · VI · COS · PROCOS · P ·P/ OPTIMIS · FORTISSIMISQVE · PRIN-CIBVS /OBREM · PUBLICAM · RESTITV-TAM · IMPERIVMQUE · POPVLI · ROMANI· PROPAGATVM/ INSIGNIBVS VIRTVTIBVS· EORVM · DOMI · FORISQVE · S · P · Q·RTrad. “All’Imperatore Cesare LucioSettimio Severo, figlio <strong>di</strong> Marco, Pio,Pertinace, Augusto, padre della patria,Partico, Arabico e Partico A<strong>di</strong>abenico,Pontefice Massimo, rivestito della potestàtribunizia per l’un<strong>di</strong>cesima volta, acclamatoimperatore per l’un<strong>di</strong>cesima volta, consoleper la terza volta, proconsole; eall’Imperatore Cesare Marco AurelioAntonino, figlio <strong>di</strong> Lucio, Augusto, Pio,Felice, rivestito della potestà tribunizia perla sesta volta, console, proconsole, padredella patria, <strong>di</strong> ottimi e fortissimi principi,per aver salvato lo stato e ampliato ildominio del popolo romano e per le loroinsigni virtù, in patria e all’estero, il Senatoe il Popolo Romano”.La quarta riga è chiaramente frutto <strong>di</strong> unarielaborazione: sono visibili dei fori chedovevano sostenere delle lettere <strong>di</strong> bronzoche non coincidono con quelle attuali.Difatti, la scritta “optimis fotissimisqueprincibus” sostituiscel’originaria“Septi-mioGetae nob.Caesari” ovverola de<strong>di</strong>ca a Geta,l’altro figlio <strong>di</strong>Settimio Se-vero.Alla sua morte,Setti-mio Severoaveva lasciatol’impero in<strong>di</strong>visoai due figli maCaracalla, perassicurarsi ilpotere assoluto egovernare dasolo, nel 212 feceuccidere il fratelloe cancellare ilsuo nome datutti i monumentipubblici, inclusol’arco in questione.I due fornici laterali, preceduti da gra<strong>di</strong>nate,erano destinati ai pedoni, mentre sottoil grande fornice centrale passava unastrada, ora scomparsa, che era probabilmentead un livello più alto <strong>di</strong> quello cheve<strong>di</strong>amo oggi.L’arco sorge su <strong>di</strong> uno zoccolo in travertino,presenta una struttura in mattoni etravertino, rivestita <strong>di</strong> lastre marmoree edè decorato su tutti e quattro i lati con deirilievi, purtroppo molto erosi, che rappresentanole vittorie sui Parti e sulle popolazioniarabe.I tre fornici sono inquadrati da colonnecomposite poggianti su alte basi su cuisono rappresentati dei soldati romani conprigionieri parti.I fornici laterali e quello centrale comunicanome<strong>di</strong>ante due piccoli passaggi arcuati.In uno dei pilastri si trova una porta dacui, me<strong>di</strong>ante una scala, si raggiungeval’attico, <strong>di</strong>viso in quattro stanze.Come si evince da una moneta del 204 chelo rappresenta, originariamente al <strong>di</strong> sopradell’arco doveva esserci una quadriga <strong>di</strong>bronzo trainata da sei cavalli, con gli imperatori.Ciò che più colpisce dell’arco è la sua ricchissimadecorazione.Sopra l’archivolto del fornice centrale, dueVittorie alate portano trofei <strong>di</strong>rette verso lachiave <strong>di</strong> volta, dove è rappresentato il <strong>di</strong>odella guerra, Marte; ai pie<strong>di</strong> delle Vittorie,le personificazioni delle quattro stagioni.Le chiavi <strong>di</strong> volta dei fornici minori rappresentanole teste <strong>di</strong> quattro <strong>di</strong>vinità, duemaschili e due femminili, delle quali è peròriconoscibile solo Ercole; sugli archivolti,<strong>di</strong>vinità fluviali, in due dei quali sono statiidentificati il Tigri e l’Eufrate, e sopra questeun piccolo fregio, ora quasi del tuttoeroso, rappresentava il trionfodell’Imperatore, con il corteo che loaccompagnava al Campidoglio.Infine, i quattro gran<strong>di</strong> pannelli a rilievosopra i fornici minori costituisco la partepiù importante della decorazione scultorea,con la rappresentazione dei momentipiù salienti delle imprese militari contro iParti.Lo stile decorativo richiama quello dellaColonna <strong>di</strong> Marco Aurelio, con la letturadegli episo<strong>di</strong> dal basso verso l’alto, che siritrova nei monumenti romani dove l’osservatoreguarda verso l’alto, ma quel chepiù colpisce è la modalità decorativa, cherappresenta scene <strong>di</strong> massa, ben lontanedalla tra<strong>di</strong>zione greca della rappresentazionedell’in<strong>di</strong>viduo isolato. La figura dell’imperatoreè però su <strong>di</strong> un piano rialzato,emerge dal resto della folla, quasi adassurgere un ruolo <strong>di</strong>vino. Evidente l’usodel trapano che permette incisioni moltopiù profonde con l’effetto <strong>di</strong> forti ombreche accentuano la tri<strong>di</strong>mensionalità dellescene rappresentate. Sono aspetti questi,che <strong>di</strong>venteranno caratteristici dell’artetardo-antica prima e me<strong>di</strong>evale poi, benpiù evidenti, come si è visto in precedenza,nell’Arco <strong>di</strong> Costantino, fatto innalzarecirca un secolo dopo.Come tutti i monumenti della romanità,anche l’Arco dei Severi subì nel tempoalterne vicende. Nel periodo me<strong>di</strong>evale,nel fornice centrale fu adattato un negozio<strong>di</strong> barbiere, mentre a ridosso dell’arco fufatta erigere una torre appartenente ainobili Bracci (o Brachis) ma facente partedel sistema <strong>di</strong>fensivo realizzato dalla famigliaFrangipane.Gli interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssotterramento dell’arcoiniziarono nel 1803, sotto Pio VII, ma siconclusero definitivamente solo nel 1898.


28<strong>Campo</strong> de’ fioriCome eravamoNatale la festa <strong>di</strong> tutti<strong>di</strong>Alessandro SoliSembra ieri, quandoda queste paginecelebravo il Natalefacendo un parallelismotra le vecchietra<strong>di</strong>zioni, che purtroppovanno scomparendo,e la caoticaconsumistica attesa,che lo etichettanocome festa fatta <strong>di</strong>regali superflui egran<strong>di</strong> abbuffate. Maè passato ancora un anno, un altro anno,con i suoi avvenimenti, che hanno caratterizzato,nel bene e nel male la nostra vita.So che corro il rischio <strong>di</strong> ripetermi, ma l’argomentoè questo e gioco forza, nonposso stravolgere l’importanza che ha,questa ricorrenza, per tutti noi. Nessunotoglierà a chi crede, la gioia e l’emozionedella Santa Messa <strong>di</strong> mezzanotte, sempreuguale nei suoi riti, ma così <strong>di</strong>versa neisentimenti. Sono passati più <strong>di</strong> duemilaanni, ma i cristiani pur cambiati dalla civiltàe dal progresso sia per tra<strong>di</strong>zione, cheper fede, continuano ad affollare le chiesee vanno a rendere omaggio al re dei re.Nessuno riuscirà a frenare la spasmo<strong>di</strong>cacorsa <strong>di</strong> mamme, papà e parenti, all’acquisto<strong>di</strong> regali, <strong>di</strong> piccoli pensierini da donareai propri cari. Nessuno oserà <strong>di</strong>re allenonne <strong>di</strong> non cucinare i piatti tra<strong>di</strong>zionaliche da sempre hanno rallegrato le nostretavole. Nessuno ci impe<strong>di</strong>rà <strong>di</strong> organizzarele gran<strong>di</strong> tombolate o il classico sette emezzo, nessuno ostacolerà il luccichio dell’albero <strong>di</strong> Natale, sempre acceso, e semprepresente nella quoti<strong>di</strong>anità natalizia, nessunofermerà la nostra mano quando amezzanotte metteremo nella minuscolamangiatoia, il piccolo bambinello simboloI MIEI NIPOTINI !!!Da destra Dorotea, Letizia, Davide e Paolo Mariadella natività. Non vedo l’ora <strong>di</strong> sedermi alcenone della vigilia quando, mangiando <strong>di</strong>magro, potrò gustare ancora una volta ibroccoli fritti, la borragine e tutto ciò chel’umile pastella fatta <strong>di</strong> acqua e farina, hareso con l’olio bollente, cibo insuperabile.Per non parlare poi del pranzo <strong>di</strong> Natale,con i suoi cappelletti in brodo, quel brodoin cui ha navigato il cappone o la gallina,che <strong>di</strong>verranno poi la base per il più classico“allesso”.Di seguito l’arrosto sia esso composto daagnello o altro nobile “pennuto”, tralasciovolutamente i contorni, e arrivo decisamenteal dolce, con l’immancabile panettoneo pandoro, contornati dai dolcetti tra<strong>di</strong>zionalifatti in casa da mamme e nonne.Poi tra un’abbuffata e l’altra, dovendorimanere tra le mura domestiche, giù conla tombola (tanto pe’ fa contenti i regazzini),e col sette e mezzo, sperando poi,magari sul tar<strong>di</strong>, nel classico “pokerino” traamici (quelli più stretti).E allora amici, go<strong>di</strong>amocelo questo Natale,ognuno come vuole, ognuno come crede,ma non tralasciamo le tra<strong>di</strong>zioni, perchésono e saranno sempre il legame, il collantetra il nostro passato e il nostro futuro.Non <strong>di</strong>mentichiamo però in questi momentiche vedono le famiglie riunite in allegria,le persone che soffrono, perché ammalate,quelle meno abbienti, le persone sole eperché no, le persone che ci hanno lasciato,con le quali abbiamo trascorso tanti etanti momenti felici.Buon Natale a tutti!


30<strong>Campo</strong> de’ fioriCENTRO DI CONSULENZANeuropsichiatrica, Psicologica, Logope<strong>di</strong>ca,PsicopedagogicaVia T. Tasso 6/A - Civita Castellana (VT)Tel. 0761.517522 Cell. 335.6984281-284www.centroceral.cominfo@centroceral.comCosa possono fare gli insegnanti in classe se sono presentibambini con <strong>di</strong>sturbo specifico <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento(<strong>di</strong>slessia-<strong>di</strong>sgrafia-<strong>di</strong>scalculia-<strong>di</strong>sortografia)a cura della Dott.ssaSandra FalzoneLogope<strong>di</strong>staAl centro delle ultimenormative scolastichec’è il concettodell’in<strong>di</strong>viduazionedel percorsoformativo che deveportare verso l’uguaglianzadegliesiti, non solo delleopportunità; asostegno <strong>di</strong> ciò, ilMinistero dellaPubblica Istruzione ha <strong>di</strong>vulgato una circolareProt. n° 40099/A/4 del 05/10/04 in cuisi invitavano gli insegnanti all’uso <strong>di</strong> strumenticompensativi e <strong>di</strong>spensativi che colminola <strong>di</strong>screpanza esistente tra unragazzo adeguato e un ragazzo con <strong>di</strong>sturbospecifico <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.Tra gli strumenti compensativi essenzialivengono in<strong>di</strong>cati:-Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto, edei vari caratteri. -Tavola pitagorica.-Tabella delle misure, tabella delle formulegeometriche. -Calcolatrice. -Registratore -Computer con programmi <strong>di</strong>video-scrittura con correttore ortografico esintesi vocale.Per gli strumenti <strong>di</strong>spensativi, valutandol’entità e il profilo della <strong>di</strong>fficoltà, in ognisingolo caso, si ritiene essenziale tenerconto dei seguenti punti:-Dispensa dalla lettura ad alta voce, scritturaveloce sotto dettatura, uso del vocabolario,stu<strong>di</strong>o mnemonico delle tabelline.-Dispensa, ove necessario, dalla stu<strong>di</strong>odella lingua straniera in forma scritta. -Programmazione <strong>di</strong> tempi più lunghi perprove scritte e per lo stu<strong>di</strong>o a casa. -Organizzazioni <strong>di</strong> interrogazioni programmate.-Valutazioni delle prove scritte eorali con modalità che tengano conto delcontenuto e non della forma.Ulteriori strumenti possono essere utilizzatidurante il percorso scolastico, in basealle fasi <strong>di</strong> sviluppo dello studente ed airisultati acquisiti.I bambini con Disturbo Specifico <strong>di</strong>appren<strong>di</strong>mento possono avere una valutazione<strong>di</strong>fferenziata ai sensi della circolaredel 5 Ottobre 2004, Prot. n° 40099/A/4.in particolare una valutazione delle provescritte e orali con modalità che tenganoconto del contenuto e non della forma (glierrori ortografici possono essere evidenziatie non valutati); una valutazione inrapporto alle capacità e alle <strong>di</strong>fficoltà delbambino. La valutazione dovrebbe aiutaregli alunni a <strong>di</strong>ventare consapevoli delleproprie capacità e dei propri miglioramenti.COSA FARE CON UN RAGAZZO CONDISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMEN-TO?-Incoraggiare il ragazzo e lodarlo. -Condurre ogni sforzo per costruire la fiduciain sé. -Trovarequalcosa incui riescebene. -Assegnaremeno compiti:ad. es.fargli usaretesti ridottinon per contenuto ma per quantità <strong>di</strong>pagine. -Valutare il contenuto del lavoroscritto, non l’ortografia. -Valutare le risposteorali. -Fornire più tempo per copiarealla lavagna. -Lasciare lavorare il ragazzocon il testo aperto. -Fargli capire che comprendetele sue <strong>di</strong>fficoltà senza compatirlo.-Fargli usare , dove necessario, gli strumenticompensativi . -<strong>di</strong>spensarlo dallostu<strong>di</strong>o delle lingue straniere in forma scritta.COSA NON FARE CON UN RAGAZZO CONDISTURBO SPECIFICO DI COMPORTA-MENTO?-Evitare <strong>di</strong> farlo leggere ad alta voce (sevuole leggere non impe<strong>di</strong>rglielo). -Noncorreggere “tutti” gli errori nei testi scritti.-Non dare liste <strong>di</strong> parole da imparare amemoria. -Evitare <strong>di</strong> fargli ricopiare il lavorosvolto. -Non paragonarlo agli altri. -Evitare <strong>di</strong> definirlo lento, pigro, svogliato ostupido.Langolo MisteriosoNella foto accanto è riportata una via <strong>di</strong> Civita Castellana. Sapresti <strong>di</strong>rci il nomedella Via? I primi tre che, telefonando in redazione, daranno la risposta esatta, riceverannoun simpatico omaggio offerto da: Civita Bevande.


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32<strong>Campo</strong> de’ fioriCIVITONICI ILLUSTRIIl Professore Dino Brizzi<strong>di</strong> Enea CisbaniIl Professore DINO BRIZZI, illustre docentedell’Istituto d’Arte per la Ceramica <strong>di</strong> ViaAntonio Gramsci, nasce a Civita Castellanail 9 Settembre 1937.Pittore, grafico e designer, il suo nome èin<strong>di</strong>ssolubilmente legato alla centenariastoria del prestigioso istituto scolasticocivitonico e della ceramica locale in generale,quale anticipatore delle modernefigure dei progettisti <strong>di</strong> arre<strong>di</strong> per il bagno,che rendono ad oggi Civita Castellana leadernazionale del settore. Nel 1950 si iscrivealla Scuola Professionale per laCeramica, l’attuale Istituto d’Arte, dove si<strong>di</strong>ploma brillantemente nel 1953.Nello stesso anno si iscrive all’Accademia<strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Via Ripetta in Roma, frequentandoi corsi <strong>di</strong> pittura e scenografia.Dopo aver conseguito il <strong>di</strong>ploma superioredell’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti, nel 1958 siiscrive alla facoltà <strong>di</strong> architettura <strong>di</strong> Roma<strong>di</strong> Valle Giulia, che frequenta soltanto perdue anni, in quanto, nel 1959, viene chiamatodal preside Alfredo Crestoni per l’insegnamento<strong>di</strong> <strong>di</strong>segno dal veronell’Istituto d’Arte.Disegno dal vero, <strong>di</strong>segno geometrico eprogettazione ceramica, sono le materieinsegnate dal professore Dino Brizzidurante la sua carriera scolastica, dominatada una grande professionalità e rigoreintellettuale, valori che rendono ancoraattuale la sua figura <strong>di</strong> docente e persona<strong>di</strong> cultura. Nel 1963 il preside AlfredoCrestoni lascia la <strong>di</strong>rezione dell’Istitutod’Arte e gli subentra Tommaso Peccini.Per la scuola, gli anni ’60 rappresentanoun momento <strong>di</strong> grande fervore creativo edartistico, grazie anche alle numerose rassegneed esposizioni, con esiti positivi e <strong>di</strong>buona risonanza locale e regionale, attraversouna produzione ceramica incentratasul pezzo unico, artistico e chiaramentericonducibile alla mano del singolo artefice.Le in<strong>di</strong>scutibili doti <strong>di</strong> progettista ceramicodel professore emergono negli anni’70, durante la presidenza del professorCastagna attraverso la partecipazione anumerose rassegne nazionali della ceramica<strong>di</strong> Faenza, con oggetti ceramici <strong>di</strong> in<strong>di</strong>scutibilebellezza e attualità, conservatituttora nella raccolta storica della scuola.Tra i docenti <strong>di</strong> quegli anni vanno certamentericordati per la loro lunga e costruttivaattività Luigi CARDINALI, Remo CRE-STONI, Franco GIORGI, Luigi PAOLELLI,Fernando SACCHI e Franco VALERI.Nel 1981, durante la presidenza del professorSergio LERA, è il protagonista dellacreazione dell’in<strong>di</strong>rizzo tecnologico, accantoa quello or<strong>di</strong>namentale della ceramica,volto a definire gli aspetti propriamentetecnologici della ceramica nello stu<strong>di</strong>o ericerca <strong>di</strong> nuovi impasti ceramici e smaltipolicromi <strong>di</strong> moderna concezione.Non soltanto docente, ma anche una figuraimpegnata nel sociale e nella politicalocale. Negli anni ’80, infatti, è segretariolocale del Partito Socialista Italiano; dal1975 al 1984, consigliere comunale emembro della commissione e<strong>di</strong>lizia, tuttoraricordato per il suo impegno, il rigore ela professionalità. Negli anni ’70 è componentedel consiglio d’amministrazione dell’ospedaleAndosilla, che unitamenteall’Istituto d’Arte e all’industria ceramicalocale, rappresentano i valori fondanti eperenni della storia civitonica. Docente,politico e designer, il professore lascia l’insegnamentonel 1990. Per lunghi anni,parallelamente all’attività scolastica, svolsequella <strong>di</strong> progettista ceramico presso laCeramica Catalano, anticipando <strong>di</strong> tantianni le figure dei moderni e brillanti designer,<strong>di</strong>stinguendosi per l’accurata eapprofon<strong>di</strong>ta conoscenza della materiaceramica e delle più avanzate tecnicheprogettuali.Il famoso “tecnigrafo” del professore DinoBrizzi, sul quale sono stati concepiti tantiprogetti ceramici durante la sua trentennaleattività <strong>di</strong> docente, è tuttora conservatonell’Istituto d’Arte.La sua carriera termina nel 2002 quandoimprovvisamente muore a Civita Castellana.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 33DeboraAttanasioRingrazio tutti coloro che mi hanno rintracciata, pur non conoscendomi <strong>di</strong>persona, solo per esprimere il loro entusiasmo riguardo al mio articolo pubblicatonel numero scorso <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori intitolato Salviamo l’Andosilla.Non mi aspettavo tante manifestazioni <strong>di</strong> affetto dai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> CivitaCastellana e vi informo che, per accontentare coloro che mi hanno chiestouna copia in più della rivista da far leggere ad altre persone (le ho finitesubito ed è andato a ruba ovunque), ho trascritto il testo dell’articolo sulmio blog, all’in<strong>di</strong>rizzo deboraattanasio.blog.excite.it. Vi prego inoltre <strong>di</strong> scrivermiall’in<strong>di</strong>rizzo lacivetta@hotmail.com ogni volta che volete segnalareun <strong>di</strong>sservizio, un problema, o una lode <strong>di</strong> quello che accade nella vostracittà. Cercherò <strong>di</strong> usare i mezzi a mia <strong>di</strong>sposizione per portarlo a conoscenza<strong>di</strong> tutti. Grazie ancora a tutti.Sul precedente numero <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori abbiamo avuto il piacere <strong>di</strong> leggere la bella testimonianza della nostra collaboratrice DeboraAttanasio, riguardo l’ospedale Andosilla <strong>di</strong> Civita Castellana. Anche il signor Antonio Mulè, conosciuto come Nino, ha voluto servirsi dellepagine della nostra rivista per ringraziare pubblicamente la struttura <strong>di</strong> endoscopia <strong>di</strong>gestiva del nosocomio locale, <strong>di</strong>retta dal Dott. GinoGiuseppe Giuri, certamente all’avanguar<strong>di</strong>a. Il signor Nino rischiava <strong>di</strong> non farcela, ma l’intervento imme<strong>di</strong>ato al quale è stato sottoposto,e si é sottoposto con coraggio, lo ha sottratto alla morte. Non potrà mai esprimere abbastanza la sua gratitu<strong>di</strong>ne nei confronti <strong>di</strong>tutti coloro che si sono impegnati per salvargli la vita, in particolar modo, il Prof. Gino Pasquini e il Dott. Alessandro Savio, senza <strong>di</strong>menticaretutto il resto dello staff. “Questo é veramente il minimo che potessi fare”, <strong>di</strong>ce Nino.Siamo certi che molte altre persone vorranno unirsi al suo ringraziamento nei confronti <strong>di</strong> tutto il personale ospedaliero dei vari reparti,nel quale riponiamo tutta la nostra fiducia e al quale chie<strong>di</strong>amo sempre il meglio.


34<strong>Campo</strong> de’ fioriSesto Quatrini: dal cuore alla musica<strong>di</strong> ErminioQuadraroliLa Musica: un mare <strong>di</strong>note in cui tutti si possonotuffare ma dove solopochi riescono a nuotare.Solamente chi riesce apercorrere agevolmentequesto fluttuare e rincorrersi<strong>di</strong> note, riesce a trasformarele vibrazioni delCuore in Musica.Plasmando al meglio le sue percezioni piùprofonde, il giorno 18 ottobre 2007, pressoil Conservatorio de L’Aquila “A. Casella”,Sesto Quatrini ha brillantemente conseguitola laurea in Composizione con la votazione<strong>di</strong> 110 e lode trasformando le suesensazioni in forti emozioni.Sotto l’attenta guida del Maestro S.Pro<strong>di</strong>co il poliedrico Sesto ha <strong>di</strong>retto consicurezza e raffinatezza la sua composizione“Sinfonietta in otto movimenti” eseguitacon intensa bravura dall’orchestra“Città Aperta”.Nonostante la sua giovane età, SestoQuatrini ha tutte le carte in regola per<strong>di</strong>ventare un esponente <strong>di</strong> spicco dellarealtà Ronciglionese e non solo…infattioltre ad essere un esperto attore <strong>di</strong> teatroè anche già un eccellente compositore.Lo <strong>di</strong>mostra il Concorso <strong>di</strong> Composizionesvoltosi a L’Aquila, in memoria <strong>di</strong> AlfredoCasella, dove ha incantato il pubblico presentearrivando al primo posto assolutocon un concerto per flauto e gruppo strumentale.Il raggiungimento <strong>di</strong> questo traguardo èstata la conferma della determinazione edelle mille doti che porteranno il nostrocompaesano Sesto verso i traguar<strong>di</strong>migliori per la sua realizzazione personale.


36<strong>Campo</strong> de’ fioriL’angolo ... cin cin <strong>di</strong> Letizia ChilelliLa sud<strong>di</strong>visione dei vini e come va <strong>di</strong>visa la scortaOccupiamoci in questo numero, della sud<strong>di</strong>visionedei vini e <strong>di</strong> come va <strong>di</strong>sposta la“scorta” che spesso facciamo nelle nostrecantine, anche perché l’errore più grandeche si riscontra e quello <strong>di</strong> riporre i vini allarinfusa e poi <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticarsi, col passaredel tempo, delle bottiglie <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>spone.Queste trascuratezze <strong>di</strong> solito costanomolto care, spesso infatti ci si ritrova conbottiglie che non ricordavamo <strong>di</strong> avere, ocon bottiglie che non abbiamo ma credevamo<strong>di</strong> aver messo in cantina, o moltopeggio: quante volte, infatti, vi è capitato,magari durante una cena importante, <strong>di</strong>imbattervi in bottiglie ormai “andate” <strong>di</strong>vini bianchi o <strong>di</strong> pronta beva che hanno latendenza a deteriorarsi e che quin<strong>di</strong> vannoconsumati nel minor tempo possibile mache avete <strong>di</strong>menticato in cantina per chissàquanti anni?Vi suggerisco, quin<strong>di</strong>, una “scaletta” <strong>di</strong> viniche non possono mancare in cantina e allaquale prestare attenzione per fare in modo<strong>di</strong> non aver poi le classiche “brutte sorprese”:vini bianchi nazionali - vini bianchiesteri - vini rossi nazionali -vini rossi esteri- spumanti nazionali - champagnes.Consideriamo anche la possibilità <strong>di</strong> tenerenella nostra cantina vini speciali, liquorio aperitivi.Quin<strong>di</strong> teniamo conto anche <strong>di</strong> questi settori:aperitivi nazionali ed esteri- liquori nazionali o esteri - bibite e birre- sciroppi e punches.INDOVINELLOUn bravo cantiniere, o la buona padrona <strong>di</strong>casa, che si de<strong>di</strong>ca a questo hobby, devetenere almeno un quaderno con le annotazionifondamentali, specie se si acquistavino sfuso e da bere rapidamente, in mododa ricordare con esattezza in che mese e<strong>di</strong>n che anno ha effettuato l’imbottigliamento.Paragrafo a parte meritano le etichette,senza le quali le nostre bottiglie cadrebberonell’anonimato.Il suggerimento che voglio darvi è quello<strong>di</strong> preparare delle etichette che possonoessere fatte al Computer o ancora megliocomprare le etichette che si attaccano suiquaderni <strong>di</strong> scuola, che incollerete suldorso delle bottiglie con le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong>base (il nome del vino, la località da cuiproviene e l’annata).Vi assicuro che personalizzandole con dei<strong>di</strong>segni riguardanti il “mondo dell’enologia”,quando presenterete a tavola lavostra bottiglia con etichetta fatta in casa,farete un vero figurone, a patto però che ilvino valga davvero l’etichetta che avetecreato!!!!Riprendendo il <strong>di</strong>scorso sulla ubicazionedel vino in cantina, ricordo che le bottiglieè meglio conservarle (in posizione orizzontale)con questo criterio:- nei ripiani o nei comparti più bassi dellescaffalature: spumanti nazionali ed esterie champagnes;- sempre in basso, nella seconda fila dellescaffalature: i vini bianchi;Siamo 12 fratelli, sono nato per secondo,ma sono il più piccolo.Chi sono?- nei ripiani interme<strong>di</strong>: vini rosati e vinirossi molto giovani;- in alto: i vini rossi <strong>di</strong> moderato invecchiamento;- più in alto <strong>di</strong> tutti: vini rossi <strong>di</strong> grandeinvecchiamento e vini liquorosi.Questa sud<strong>di</strong>visone dal basso verso l’altotiene conto delle varie temperature a cuiandranno successivamente serviti i vini atavola: quelli infatti da servire freschi ofred<strong>di</strong> si trovano in basso, poiché si presuppone(salvo eccezioni) che il pavimentosia il punto più freddo <strong>di</strong> una cantina.Non <strong>di</strong>mentichiamo però che spumanti eaffini meritano, qualora non avessero raggiuntola temperatura ideale, una sosta nelcestello del ghiaccio!Inoltre, grazie a questa <strong>di</strong>sposizione,possiamotrovare anche un “motivo <strong>di</strong> como<strong>di</strong>tàdel prelievo”,anche perché i vini spumantisi usano più raramente, mentre ivini rossi giovani e i bianchi da pasto sonobevuti praticamente ogni giorno.I vini molto invecchiati, inoltre, si usanopiù raramente <strong>di</strong> qualunque altra bottiglia,alcune volte vengono bevuti solo in circostanzesolenni, quin<strong>di</strong> spesso restano incantina per decenni ecco così spiegato ilmotivo <strong>di</strong> alcuni “ritrovamenti”in vecchiecantine <strong>di</strong> vini <strong>di</strong> altre epoche e <strong>di</strong> bottiglieche spesso superano il traguardo <strong>di</strong> uno opiù secoli!I primi tre che, chiamando in redazione,daranno la risposta esatta dell’indovinello,riceveranno un simpatico omaggio offertodalla profumeria GLAMOURProtegge i tuoi valoriSilvia Malatesta - Via S. Felicissima, 2501033 Civita Castellana (VT)Tel.0761.599444 Fax 0761.599369silviamalatesta@libero.it


<strong>Campo</strong> de’ fiori 37Ban<strong>di</strong>ere dal MondoSapresti <strong>di</strong>rci a quale nazione appartienequesta ban<strong>di</strong>era? Il primo che, telefonandoin redazione, darà la risposta esattariceverà un simpatico omaggio dallagioielleria Ponte Vecchio.IL PERSONAGGIOMISTERIOSODi lato è riportata la foto <strong>di</strong>un famoso attore. Sapresti<strong>di</strong>re <strong>di</strong> chi si tratta?I primi cinque che,telefonando in redazione,daranno la risposta esattariceveranno un simpaticoomaggio offerto dalla profumeriaPaolo e Concetta


38po della civiltà fin dalle sue origini: dallascienza delle costruzioni, nell’anticaMesopotamia, alla pavimentazione dellestrade nell’Europa del XIX secolo; dai proce<strong>di</strong>mentifunerari degli Egiziani alla me<strong>di</strong>cinadel rinascimento; dai prodotti peringrassare e proteggere i materiali fino alcombustibile per le lampade. Nei primitempi la produzione principale era quelladella Pennsylvania, negli Stati Uniti, maseguirono presto molti altri Paesi. In alcuni<strong>di</strong> questi era già presente, da tempo, l’estrazione<strong>di</strong> petrolio e bitume che venivautilizzato per altri scopi; dopo il 1860 sicominciarono ad introdurre le nuove tecniche<strong>di</strong> perforazione e <strong>di</strong>stillazione. Nel1880 Thomas Alva E<strong>di</strong>son brevetta la lampa<strong>di</strong>naad incandescenza. Con l’energiaelettrica il mercato del petrolio sembra nonavere più un futuro, ma nel 1886 KarlFriederick Benz inventa il motore a scoppio.Nel 1903 i Fratelli Wrigth effettuano iprimi voli con l’aereo da loro realizzato e inquello stesso anno Henry Ford inizia a produrreautomobili. Il petrolio troverà cosìsempre nuovi campi <strong>di</strong> utilizzo e la domanda<strong>di</strong> questa materia prima continuerà acrescere in maniera esponenziale fino adeterminare e con<strong>di</strong>zionare gli aspetti economicie politici <strong>di</strong> tutto il mondo. Ma questaè un’altra storia. Nel periodo <strong>di</strong> transizionein cui stiamo vivendo, le <strong>di</strong>namicheche riguardano il campo energetico, lerisorse <strong>di</strong>sponibili sono destinate ad esaurirsi,ma avranno ancora molti anni prima<strong>di</strong> vanificarsi.Il Dott. Bruno Velani ha risposto alledomande riguardanti il futuro del petrolio:“E’appassionante leggere le articolate<strong>di</strong>scussioni che <strong>di</strong>ssertano quando e comefinirà il petrolio, e cosa lo sostituirà. Forseanaloghe preoccupazioni accompagnaronoun secolo fa l’esaurimento dei primi giacimentidella Pennsylvania (a 200 m <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà!).Chissà se ci fu chi propose <strong>di</strong>tornare all’olio <strong>di</strong> balena, meno inquinantee “rinnovabile”, se si fosse incentivataopportunamente la riproduzione dei capodogli?E’facile ironizzare sulla scarsa capadellaProf.ssaMaria CristinaBigarelli<strong>Campo</strong> de’ fioriInsieme... alla ConfeQuando i giovani studentiIn alto a sx il Maestro Bigarelli, in basso da sx il Dott. Mattia Stella ee il Dott. Bruno VelaniLa prima grande manifestazionedell’Associazione Artistica IVNA <strong>di</strong>Vignanello si è tenuta nei locali dell’excinemacomunale in un’atmosfera pregna<strong>di</strong> entusiasmo, <strong>di</strong> ansia e <strong>di</strong> sorpresa chele performances dei relatori hanno suscitatonei presenti: pubblico numeroso, perlo più giovane, ha reso l’avvenimento piùvivace che mai ! La speciale partecipazioneed il coinvolgimento delle classi terzedell’I.C. “G. Falcone e P. Borsellino” <strong>di</strong>Vignanello, degli studenti della neo natasede Associata dell’Istituto d’Arte “U.MIDOSSI” <strong>di</strong> Vignanello, degli allievi delleclassi dell’Istituto Professionale <strong>di</strong> Statodei Servizi Alberghieri e della Ristorazione“P. Canonica” <strong>di</strong> Caprarola e dei numerosidocenti e <strong>di</strong>rigenti, ha generato interessee partecipazione attiva degli studenti presentiche si sono impegnati in una produzionegiornalistica vera e propria, coor<strong>di</strong>natidai prof.ri A. Belloccio e A. Battaglioni.Gli studenti dell’IPSSAR hanno svoltoanche servizio <strong>di</strong> rappresentanza, coor<strong>di</strong>natidal Prof. R. Minciotti. La Mostra storica,con proiezione <strong>di</strong> filmati, è stata visitataanche dagli alunni delle classi terzedella scuola primaria <strong>di</strong> Vignanello e dallescuole me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> Corchiano, Vasanello eCanepina.L’attenzione del pubblico presente nellasala ha garantito uno svolgimento chiaro epiacevole, intercalato dalla proiezione <strong>di</strong>filmati storici che rappresentano l’Italiadello sviluppo e della cultura.I pannelli dell’Archivio Storico ENI hannoarredato le gran<strong>di</strong> pareti del cinema, rivestendole<strong>di</strong> significato storico evidenziandol’importanza del petrolio e dell’operato delPrimo Presidente ENI, Enrico Mattei. LaIVNA ha voluto portare una ventata <strong>di</strong> culturastorico-economica italiana. Dunque !Grande interesse, gran<strong>di</strong> ansie intorno alproblema del petrolio ed il suo futuro: supposizionie intuizionibuone ce ne stannoper convertire “lagrande macchinaenergetica” del nostromondo ormai , quasiin “over dose” <strong>di</strong> tecnologia,che si estendeanche oltre i confinidell’occidente senzaguardarsi in<strong>di</strong>etro…Alla Conferenza sonointervenuti…il Dott.Mattia SELLA che haillustrato “IL petrolio,una storia antica”,ilDott. Bruno VELANIche ha illustrato ilmercato del petrolioed il suo futuro e il Dott. Rosario D’AGATAche ha illustrato l’attualità della figura <strong>di</strong>Mattei.DENTRO LA CONFERENZA <strong>di</strong> D.Gasperini in collaborazione con M. Paglia,S. Di Pasquali, P. Quirani ed altri studentidelle classi quinte <strong>di</strong> Caprarola, con annessoservizio fotografico e televisivo.…c’eravamo tutti, noi ragazzi delle classiquinte e delle quarte…è stata un’occasioneunica ! Tanta esperienza, competenza,chiarezza su un argomento così attualenella nostra vita quoti<strong>di</strong>ana: IL PETROLIO!Abbiamo incontrato il Presidentedell’Associazione, Eraldo Bigarelli, lui stessotecnico e specialista nel campo petrolifero,nonché artista pittorico, ha illustratogli obiettivi culturali in vari ambiti affermandoche la nascita dell’Associazioneaccompagnerà la crescita dell’Istitutod’Arte <strong>di</strong> Vignanello. Con questa conferenzasi vuole tentare <strong>di</strong> dare il più possibileinformazioni tecnicamente precise sullastoria, sulla formazione del prezzo delpetrolio, sui rischi che derivano da un usoeccessivo dello stesso con il supporto <strong>di</strong>tecnici e stu<strong>di</strong>osi nel settore.Il Sindaco <strong>di</strong> Vignanello Ing. FedericoGrattarola e l’Assessore alla CulturaDott.ssa Sabrina Sciarrini ci confermanoche questa Associazione è stata favoritadall’Amministrazione Comunale con l’obiettivo<strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgare la cultura sul territorio intutte le sue forme. Il Dott. Mattia Sella,scrittore del libro “Il Petrolio, una storiaantica”, ha spiegato che l’avventura delpetrolio ha inizio circa nel 1850 con la sua<strong>di</strong>stillazione per la produzione <strong>di</strong> kerosene,combustibile per le lampade, anche se ilsuo utilizzo risale alla preistoria, quandoveniva utilizzato per decorare alcuni vasi,datati perfino 6500 A.C ,oppure comeme<strong>di</strong>cinale. L’uso degli idrocarburi (bitume,nafta, asfalto) aveva seguito lo svilup-il Dott. Rosario D’Agata e il Dott. Bruno Velani


<strong>Campo</strong> de’ fiori 39renza “Il petrolio, quale futuro?”incontrano l’esperienza che fa culturaIl Prof. Alessandro Battaglioni, il Dott. Mattia Sellae la Prof.ssa Maria Cristina Bigarellicità umana <strong>di</strong> prevedere l’avvenire, anchein virtù della tendenza dell’ esperto” aconcentrarsi sugli aspetti che già conosce,senza uno sguardo laterale che contempliipotesi alternative o ad<strong>di</strong>rittura rivoluzionarie.Clamoroso a tale riguardo lo scienziatoinglese che, paventando l’aumentodelle carrozze a cavalli a Londra a fine800, calcolò esattamente a 4 pie<strong>di</strong> e 7pollici lo spessore del letame che avrebbesommerso tale sventurata metropoli nel1915.Ovviamente il fattore rivoluzionario chetale “esperto” non sospettava nemmenoera l’introduzione del motore a scoppio.Un altro elemento costante <strong>di</strong> errore è rappresentatodalla tendenza insopprimibilead estrapolare nel futuro i parametri o<strong>di</strong>erniapplicati a fenomeni complessi.Questi ultimi invece <strong>di</strong>mostrano sempre <strong>di</strong>possedere degli equilibri intrinseci checontrastano l’espansione incontrollata <strong>di</strong>un elemento rispetto a tutti gli altri. Sipoteva supporre che ai ritmi <strong>di</strong> consumodegli anni ‘60, le materie prime ed in primisil petrolio, si sarebbero esaurite inpochi anni.Ciò in effetti non e’avvenuto, anche perchél’industria ha saputo ridurre il consumo <strong>di</strong>moltissime materie prime, riciclandole,usandole più spartanamente o sostituendolecon prodotti meno rari.Rispondendo alla domanda: “quando finisceil petrolio?’ e “cosa lo può sostituire?’-francamente mi sembra <strong>di</strong> sentire loscienziato inglese <strong>di</strong> fine 800, perché<strong>di</strong>amo per scontato che il motore a scoppioper la mobilità privata , <strong>di</strong> gran lunga ilmaggiore responsabile dell’esplosione deiconsumi petroliferi negli ultimi 100 anni,goda <strong>di</strong> ottima salute ed abbia un futurora<strong>di</strong>oso. Cosa possa sostituirlo non è oraevidente, ma mi sembra probabile cheabbia raggiunto un punto critico doveparecchie alternative con caratteristicheinnovative potrebbero scalzarlo rapidamente.Se posso esprimere un’opinionepersonale, la sua estinzione non avverràper l’esaurimento del petrolio, ma per lacongestione del traffico e per le connesseemergenze ambientalistiche. Dubbi analoghisu quanto riguarda il calcolo delleriserve. A parte il <strong>di</strong>sinvolto confondereriserve certe con quelle probabili e possibiliche si riscontra in ogni estrapolazionenel futuro, dobbiamo umilmente ammettereche in un secolo <strong>di</strong> ricerche abbiamo amalapena grattato la pellicola superficialedel globo: su questi dati basiamo i nostricalcoli.Nessuno ha mai considerato come fontiaggiuntive alcuni fenomeni intriganti, qualigli enormi ammassi <strong>di</strong> idrocarburi idratiintravisti al fondo delle fosse oceaniche esotto gli scu<strong>di</strong> granitici e la scoperta chemolti corpi celesti hanno atmosfere <strong>di</strong> idrocarburisemplici. Non sarà da rivedere lateoria della origine organica degli idrocarburi,tornando alle vecchie tesi dei fisicitedeschi <strong>di</strong> inizio 900, che ne sostenevanol’origine inorganica? Vorrei soffermarmisull’utilizzo delle energie rinnovabili, contandosempre che una futura e probabileriduzione dei costi ne renda fattibile l’utilizzosu vasta scala.Nessun scienziato che ne pre<strong>di</strong>ca i vantaggispende molto tempo sul concetto fisicofondamentale della concentrazione.Esemplificando: con le gocce <strong>di</strong> pioggianon ci muovo niente, ma se la pioggia e’concentrata da una valle, posso farci una<strong>di</strong>ga e produrre molti megawatt. Questoconcetto si dovrebbe applicare già al sole,al vento, alla geotermia etc. anche sepochi se ne preoccupano, relegando cosìle fonti rinnovabili ad un utilizzo marginale.Un’ ultima considerazione: ricordo chenegli anni 70 il Premio Nobel per la fisicaAbdus Salam scoprì le relazioni matematichetra le forze elettromagnetiche e quellenucleari deboli. Si <strong>di</strong>sse che, conoscendole leggi, si sarebbe potuto trovare rapidamenteun modo <strong>di</strong> produrre enormi quantità<strong>di</strong> energia elettrica sfruttando piccolequantità <strong>di</strong> materia. E’chiaro che non eracosì facile trovarlo, ma chissà forse…lofaranno le prossime generazioni !”Il Dott. Rosario D’Agata stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> statisticae scrittore del libro sul presidenteEnrico Mattei, ha voluto precisare “chenon si tratta <strong>di</strong> un libro per gli addetti ailavori, bensì <strong>di</strong> un romanzo, quasi <strong>di</strong> unthriller, rivolto anche a coloro che nullasanno sulle politiche petrolifere e le tecniche<strong>di</strong> esplorazione.E’ un omaggio al presidente Mattei che,con il suo spirito <strong>di</strong> servizio nell’operareper l’interesse collettivo, ha fatto progre<strong>di</strong>rel’Italia, grazie anche all’opera dei suoicollaboratori che l’hanno conosciuto e stimato.Le ripercussioni economiche dovuteai cambiamenti delle attuali fonti energetichesono vincolate dal tempo.Per passare da un sistema petrolifero adun altro basato su una molteplicità <strong>di</strong> fontisi necessita <strong>di</strong> notevoli investimenti e stu<strong>di</strong>complessi. Sicuramente, però, questa è la<strong>di</strong>rezione obbligata da intraprendere!”La conferenza si è conclusa con sod<strong>di</strong>sfazione:si è tentato <strong>di</strong> lanciare spunti, idee,riflessioni che non si esauriscono, bensìtrovano sicuramente un’ ampia aperturanello scenario economico, politico internazionale…Enrico Mattei


40<strong>Campo</strong> de’ fioriUna “Fabrica” <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>Personaggi, storie e immagini <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma“... è nato un bel Bambino,bianco, rosso e ricciolino...”fuoco era acceso e la famiglia riunita,prima <strong>di</strong> sedersi, complice la mamma,approfittando <strong>di</strong> una allontanamentoorganizzato del papà, si metteva la letterinasotto il suo piatto. Quando tutti sierano seduti a tavola e veniva servito ilprimo piatto, mio padre, fintamente sorpreso,scopriva la letterina e ne cercava,curioso, fra i presenti, il mittente. Allora,incitato dai parenti, venivo quasi costrettoa salire sulla se<strong>di</strong>a, ma, vista la mia timidezza,leggevo ad occhi bassi e con un filo<strong>di</strong> voce, le promesse contenute nella let<strong>di</strong>Sandro AnselmiFra le tante tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>Natale c’era, una volta,quella della recita delsermone. Il maestroGiovanni aveva iniziatoper tempo a farci realizzare,rigorosamentea mano, le letterine e ciaveva insegnato ancheil classico sermone, darecitare alla famiglianella Santa notte della Vigilia. Dalla secondametà del mese <strong>di</strong> novembre, in tutte leclassi delle elementari, si stu<strong>di</strong>avano lenenie e le poesie <strong>di</strong> Natale che si ripassavanotutti insieme, ed allora nei corridoi sisentiva, fino all’ossessione, quella classicacantilena che avrebbe dovuto facilitarnel’appren<strong>di</strong>mento. Non ne veniva certo fuoriuna interpretazione viva e interessante,ma, collaudata ormai negli anni, dava isuoi buoni risultati. Nella mia classe c’eranoun paio <strong>di</strong> elementi che, ripetenti incalliti,sembravano fuori posto, per la loroaltezza, a recitare in mezzo a noi, ed era<strong>di</strong>vertente vederli ciondolare a tempo perseguire la metrica. Tutto quell’impegnodoveva, poi, suscitare commozione e, perchéno, anche un pizzico <strong>di</strong> affettuosa ilaritànei familiari, che avrebbero applau<strong>di</strong>toin ogni caso.Arrivati alla sera della Vigilia, quando già ilterina. Richiesto a gran voce, si giungevapoi alla recita del tanto atteso sermoneche strappava, immancabilmente, duelacrime furtive alle nonne, che, così, venivanobonariamente prese in giro. Seguival’applauso scontato <strong>di</strong> tutti e le meritatemance, che avrei conservato gelosamentenel “<strong>di</strong>ndarolo” per poter realizzare qualchesogno, non ancora definito.Peccato che oggi le “letterine” siano soltantoquelle della tv e che i sermoni non sirecitino più.


42<strong>Campo</strong> de’ fioriIl FumettoLETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONAChobits delle Clamp - e<strong>di</strong>to da Starcomics<strong>di</strong>Daniele VessellaIl presupposto iniziale<strong>di</strong> questomanga è un po’ abusato,ma le CLAMPriescono a tirarefuori una storia originalee avvincentefino all’ultimo numero,dove si scioglierannotutti i no<strong>di</strong> chesi sono venuti acreare all’interno della trama. Un mangadove si miscela la classica comme<strong>di</strong>aromantica a quel pizzico <strong>di</strong> fantascienzache rende la serie estremamente go<strong>di</strong>bile,grazie anche al mistero che avvolge l’origine<strong>di</strong> Chii.Infatti, in un prossimo futuro i PC saranno<strong>di</strong> forma umanoide; Chii è uno <strong>di</strong> questi,ma non ricorda nulla del suo passato e,cosa più particolare, rifiuta ogni tipo <strong>di</strong>software che le viene installato.Sembra che Chii possa vivere avendo illibero pensiero, senza un programma chela costringa a comportarsi in un determinatomodo.Ma gli altri PC sono dei semplici oggetti e,sebbene ricalchino le orme delle personenei mo<strong>di</strong> e nel parlare, alla base delle loroazioni c’è un software che li obbliga adagire nel modo in cui sono programmati.Tuttavia la somiglianza con le persone ètale da far illudere gli abitanti <strong>di</strong> questofuturo <strong>di</strong> aver trovato nei loro computerantropomorfi un amico, un amante, unasorella, visto che possono essere riprogrammateper eliminare <strong>di</strong>fetti o caratteristichefasti<strong>di</strong>ose. I personaggi arrivanoad<strong>di</strong>rittura a sposare i loro computer…Chobits offre, così, vari spunti <strong>di</strong> riflessione;denuncia, infatti, il dualismo uomomacchina.I personaggi si sentono persisenza i loro PC e si sentono felici solo graziead essi, allontanandosi così dalle relazioniumane e dalle implicazioni che possonocomportare, <strong>di</strong>menticandosi la bellezza<strong>di</strong> uno scontro tra opinioni <strong>di</strong>verse.Un applauso alle CLAMP che hanno resoquesto messaggio chiaro e fruibile da tuttii lettori, senza le classiche menate filosofiche<strong>di</strong> chi vuole strafare. La storia partein maniera semplice, ma, man mano chele vicende si susseguono, la trama si arricchisce<strong>di</strong> elementi ine<strong>di</strong>ti e inaspettati,dati dalle relazioni dei personaggi che,incastrandosi tra <strong>di</strong> loro, vanno a comporreun puzzle ricco ed entusiasmante. Ipersonaggi sono tutti ben caratterizzati e,benché la storia si concluda in soli ottonumeri, ognuno ha il suo spazio dove cresceree farsi amare dal lettore. Chobits haanche un altro pregio: ha una storia nellastoria. Infatti, Chii leggendo un libro illustratofa vivere il viaggio del protagonistadel romanzo.Un percorso poetico, che sembra saperemolto sul passato <strong>di</strong> Chii… Un percorsoraffigurato con uno stile semplice e stilizzato,ma estremamente grazioso. Ecco, lostile dell’intero fumetto si <strong>di</strong>scosta moltodalle opere precedenti delle CLAMP, moltifondali sono completamente assenti, manon è mai stato così espressivo e azzeccatoalla storia narrata: la dolcezza e l’ingenuità<strong>di</strong> Chii sono rappresentate in manieraineccepibile! Per non parlare della curainerente ai particolari dei vestiti femminili,a <strong>di</strong>r poco maniacale. Un’ulteriore prova <strong>di</strong>quanto siano poliedriche queste quattroautrici, sempre con la voglia <strong>di</strong> sperimentarenuovi archi narrativi.


46<strong>Campo</strong> de’ fioriAlbCivita Castellana - squadra <strong>di</strong> calcio “Le furie rosse”, primi classificati torneo giovanissimi anno 1976/77, foto <strong>di</strong> Roberto Martani.In pie<strong>di</strong> da sinistra: Massimo Basili, l’allenatore Angelo Angeletti, Tommaso Rossi, Marco Severini, Enzo Tribolati, Luca Brunelli,Fernando Maroni. In basso da sinistra: Tonino Angeletti, Roberto Martani, Romanella, Alessandro Brunelli, Francesco Angeletti,Paolo Del Priore, Gianni Mercuri.1978 - Torneo dei rioni <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma - foto del Sig. Franco Angeletti.In pie<strong>di</strong> da sx: Maurizio Pacelli, Clau<strong>di</strong>o Ricci, Tonino Silvagni, Andrea Pacelli, Carlo Ciaffar<strong>di</strong>ni, Pierfrancesco Borghesi, Umberto Malatesta,Sandro Capoton<strong>di</strong>, Gaetanto Vincenzi, Roberto Giaquinto. In basso da sx: Ottavio Capparella, Remo Ferrelli, Renzo Giovagnoli, GiorgioMalatesta, Sandro Ceccarelli, Gino Gui<strong>di</strong>, Giuseppe Testa, Pietro Campanelli, Clau<strong>di</strong>o Pozzo, Giorgio Giorgi.Se vi riconoscete in queste foto, venite in redazione e riceverete un simpatico omaggio. Se desiderate vedere


<strong>Campo</strong> de’ fiori 47um dei ricor<strong>di</strong>Civita Castellana 7 Settembre 1980 - II classe elementareAnni ‘80 - civitonici in soggiorno climatico a Merano - foto <strong>di</strong> Doriana Gai.In pie<strong>di</strong> da sinistra: Lamberto Gai, Augusto Lai, Alfredo Chelini, Valentino Gai, Roberto Del PrioreIn basso da sinistra: Giggetto Finesi, Giovanni Molinari, Fabio Rinal<strong>di</strong>, Ugo De Santispubblicate le vostre foto, portatele presso la redazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori, esse vi verranno subito restituite.


48<strong>Campo</strong> de’ fiori


Le storie<strong>di</strong>Max<strong>Campo</strong> de’ fiori 49Mia Martini (Mimì Bertè)<strong>di</strong> Sandro AnselmiPochi forse ricordano che Mia Martini esordìnegli anni ‘60 con il nome <strong>di</strong> Mimì Bertè.Domenica Bertè, questo il suo vero nome,nata a Begnara Calabra, <strong>di</strong>mostra, già dabambina, quando esce vincitrice dai concorsicanori per nuove voci della sua zona,o riceve scroscianti applausi dal pubblicodegli spettacoli <strong>di</strong> piazza, <strong>di</strong> essere un verotalento. Sempre accompagnata dallamadre, Maria Salvina Donato, insegnante<strong>di</strong> scuola elementare, che credeva fortementenelle sue capacità, a <strong>di</strong>fferenza delpadre, Giuseppe Bertè, professore <strong>di</strong> grecoe latino, che avrebbe voluto un futuro<strong>di</strong>verso per la propria figlia, nel 1961 partealla volta <strong>di</strong> Milano, alla ricerca <strong>di</strong>sperata <strong>di</strong>qualche <strong>di</strong>scografico <strong>di</strong>sposto ad ascoltarla.Molti sono i no che si sente <strong>di</strong>re al telefono,ma quando ogni speranza sembraessere perduta, l’ultimo tentativo, quellocon il maestro Carlo Alberto Rossi, le aprela strada. Il noto compositore <strong>di</strong> brani <strong>di</strong>successo, come Acque Amare, AmoreBaciami, ‘Na voce ‘na chitarra e ‘o ppoco‘e luce, Quando vien la sera, Le mille bolleblu, e proprietario della Juke Box, cheaveva in pugno Joe Sentieri, Jenny Luna,Luciano Tajoli, Fausto Cigliano, svegliatopresto dalla telefonata e incuriosito dallaquin<strong>di</strong>cenne decide <strong>di</strong> darle una opportunitàe le concede un provino. La stoffa c’è,manca solo l’esperienza, per questo le dàl’opportunità <strong>di</strong> esibirsi in un suo locale <strong>di</strong>Rimini, accompagnata ogni sera dal pianistaVittorio Bacchetta, il violinistaPiergiorgio Farina e il clarinettista PupiAvati (ancora lontano dal cinema). Mimìacquista, così, maggiore sicurezza e, nell’autunnodel 1963, è pronta per registrareil suo primo 45 giri, presso gli stu<strong>di</strong>Fonorama <strong>di</strong> Milano, a<strong>di</strong>acenti l’abitazione<strong>di</strong> Rossi, composto da I miei baci non puoiscordare, versione italiana, elaborata daLaura Binnacchi, <strong>di</strong> You can never stop me(Loving you) <strong>di</strong> Johnny Tillotson, e Lontanidal resto del mondo, lanciato, originariamente,dal duo SteveLawrence ed Ey<strong>di</strong>eGorme, con iltitolo I want tostay here.Solo qualchemesedopo, utilizzandola stessavestegrafica, Rossi le fa incidere un secondo 45giri, con i brani Insieme (televisione conmamma e papà), cover <strong>di</strong> In Summer <strong>di</strong>Billy Fury, tradotta da Giorgio Calabrese, eLet me Tell You <strong>di</strong> Mark Anthony, in linguaoriginale, incisa, quasi contemporaneamente,nella versione italiana, da CockiMazzetti, come Ho perso la bussola. Arrivaanche il suo terzo <strong>di</strong>sco nella primaveradel ‘64, che le darà maggior successo esod<strong>di</strong>sfazione, con i brani Il magone e Semi gira l’elica, in<strong>di</strong>cato sull’etichetta comeLe scintille, composta al brioso tempo deltamurè, un nuovo ballo esotico delmomento, entrambi registrati con l’arrangiamento<strong>di</strong> Angelo Pocho Gatti.Finalmente le riviste del settore comincianoad interessarsi a lei, ed entra a farparte del gruppo <strong>di</strong> artisti che promuovonol’iniziativa “La Greffa”, patrocinatada Tuttamusica, una rivista per giovani,che l’ha vista posare, per qualchescatto, con Gianni Rivera, “glodenboy”del calcio e poi con Don Backy,altro astro nascente del momento.Anche la televisione le apre le porte,grazie al popolare show Teatro 10, acui partecipano Mina, Bobby Solo eSergio Endrigo. Nello stesso periodo Rossicompone E se domani, che Mimì vuolesubito registrare, talmente è affascinatadalla canzone. Quando la commissionesceglie il brano per il Festival <strong>di</strong> Sanremodel 1964, il <strong>di</strong>scografico lo assegna aFausto Cigliano, nonostante verrà portatoal successo da Mina. La Bertè si sente tra<strong>di</strong>tadal suo talentscout, che le consiglia <strong>di</strong>trovarsi un’altra etichetta in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfarla.Si rompe così il sodalizio cheaveva portato Mimì ad un primo successo,anche se, qualche anno dopo, lei stessariconoscerà che quella canzone non eraadatta ad un ragazza della sua età.continua sul prossimo numero...Che fiore è... Di lato è riportata la foto <strong>di</strong> un fiore. Sai <strong>di</strong>rci il suo nome?I primi tre che, telefonando in redazione, daranno la risposta esatta riceveranno un simpatico omaggioofferto da NONSOLO Intimo


<strong>Campo</strong> de’ fiori 51Luigi Montanarini e Civita Castellana<strong>di</strong> Enea CisbaniLuigi Montanarini, il più importante pittoreitaliano del ‘900, nasce a Firenze nel 1906.Nel 1920, sempre a Firenze, frequenta illiceo classico presso l’Istituto dei PadriScolopi dove si <strong>di</strong>ploma nel 1925.Nel 1927 si iscrive nella locale Accademia<strong>di</strong> Belle Arti, in<strong>di</strong>rizzo pittura, dove nel1931 consegue il <strong>di</strong>ploma superiore e l’abilitazioneall’insegnamento del <strong>di</strong>segno.Nel 1932 con le sue prime opere pittoriche,vince il pensionato nazionale per lasezione pittura, che nel 1934 gli consente<strong>di</strong> trasferirsi a Roma, meta ambita dai piùimportanti artisti Italiani del tempo.Nel 1935 conosce a Roma il professoreVirgilio CAROTTI, allora presidedell’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Civita Castellana, chenel 1936 lo chiama ad insegnare <strong>di</strong>segnodal vero presso la scuola civitonica.Dal 1936 al 1939 Luigi Montanarini, tuttii giorni e servendosi del treno della Roma-Nord, da Roma arriva a Civita Castellana edopo aver percorso il Ponte Clementino el’attuale Via Masci, giunge in Via Gramscinel “Regio Istituto per la Ceramica”, allorascuola professionale della durata <strong>di</strong> dueanni, <strong>di</strong> recente fondazione, ma già nota alivello locale e regionale.Alcune testimonianze ricordano la figuradel giovane Montanarini che nel 1934 siera sposato con la pittrice svizzera Hei<strong>di</strong>ISLER: “sempre ben vestito, arrivava allastazione vicino alla Sbordoni e veniva allascuola ad insegnare <strong>di</strong>segno e la sua aulaera collocata dove ora si trova il Museodella Ceramica…….”.Nel 1939 <strong>di</strong>viene <strong>di</strong>rettore dell’Istitutod’Arte <strong>di</strong> Velletri.Nel 1940 vince il concorso nazionale per lacattedra <strong>di</strong> figura <strong>di</strong>segnata pressol’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Via Ripetta inRoma.Civita Castellana, Velletri, Roma: le tappefondamentali <strong>di</strong> Luigi MONTANARINI nonsoltanto pittore universalmente celebrato,ma moderna figura <strong>di</strong> insegnante chetanto ha contribuito con il suo lavoro a farcrescere tecnicamente e culturalmentel’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Civita Castellana che <strong>di</strong> lìa qualche mese conoscerà la permanenzadel celebre Renato GUTTUSO.Nella storia della pittura italiana ed europeain genere in tutti i gran<strong>di</strong> pittori delNovecento, da Paul Klee – Kan<strong>di</strong>sckj –Guttuso, l’attività <strong>di</strong> docente ed insegnantesia in scuole pubbliche o private è unacostante ampiamente consolidata.Prima della definitiva affermazione, la professionescolastica rappresentava unasicurezza economica e professionale nonin<strong>di</strong>fferente, ma anche una ribalta <strong>di</strong> grandespessore culturale che poneva all’attenzione<strong>di</strong> un vasto pubblico l’attività artisticadel pittore stesso.Della permanenza <strong>di</strong> LuigiMontanarini a Civita Castellananon rimane nessuna testimonianza:una parte notevole dell’archiviostorico della scuola èandato <strong>di</strong>strutto nel secondoconflitto mon<strong>di</strong>ale e dagli anni’50 in poi una spessa cortina culturaleha <strong>di</strong>menticato la figura <strong>di</strong>questo grande pittore italiano,come pure quella <strong>di</strong> RenatoGuttuso.Il legame <strong>di</strong> Montanarini conCivita Castellana, rimase semprevivo nell’autore: come ricordanoalcuni suoi allievi dell’accademiasi fermava sempre a parlare conquelli provenienti da CivitaCastellana, come lo stesso GIU-SEPPE BERTOLINI BERG, suoallievo e <strong>di</strong>scepolo, oggi importantepittore civitonico con stu<strong>di</strong>oa Stoccolma in Svezia.


52<strong>Campo</strong> de’ fioriAlbum dei ricor<strong>di</strong>Civita Castellana - nati nel 19361945 - FamigliaStentella <strong>di</strong> Civita Castellana1937 - Bambini <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Romafoto della Sig.ra Verena Baldassi


54<strong>Campo</strong> de’ fioriEcologia e AmbienteLe più semplici azioni quoti<strong>di</strong>anepossono essere negative per l’ambiente<strong>di</strong> Giovanni FrancolaNonostante tutti gli allarmi lanciati dallacomunità scientifica sui cambiamenti climatici,l’uomo continua ad avere un’irrefrenabilevoglia <strong>di</strong> consumismo.Ad ogni nostro consumo equivale l’utilizzo<strong>di</strong> risorse, energia e materiali, alcuni <strong>di</strong>essi rinnovabili, altri, purtroppo, esauribili.Continuare la nostra corsa al consumo <strong>di</strong>petrolio, carbone e della stessa acqua,porterà inevitabilmente l’uomo a soffocarenelle sue stesse <strong>di</strong>namiche.Una forma <strong>di</strong> inquinamento è rappresentatadallo scarico nell’ambiente delle acqueresidue <strong>di</strong> processi industriali, “non opportunamentetrattate”, ottenendo così l’inquinamentochimico.Pensare che l’acqua è un bene inesauribileè del tutto sbagliato, perché, come tuttisanno, c’è acqua e acqua.Il maggiore volume <strong>di</strong> acqua presentesulla terra è quella marina, 1.320.000Km3, altri 25.000.000 Km3 sono nei ghiacciaie nelle calotte polari, soltanto13.000.000 <strong>di</strong> Km3 sono nel sottosuolo enelle falde acquifere. A prima vista sembranocifre enormi, ma, se si pensa chesoltanto un minimo <strong>di</strong> queste sono acquepotabili, si hasubito l’idea chebisogna fare <strong>di</strong>tutto per conservarequesto benenecessario per lanostra sopravvivenza.Non è semprecosì. Infatti, inItalia, più del40% dell’acquaviene <strong>di</strong>spersaper colpa <strong>di</strong> condutturevecchie,per non parlare,poi, <strong>di</strong> gesti quoti<strong>di</strong>aniche, a primavista, sembranodel tutto razionali.Come si può utilizzare acqua potabile,“<strong>di</strong>co acqua potabile”, per il nostro waterquando al mondo intere popolazioni nonhanno quel minimo <strong>di</strong> acqua per sopravvivere?Sembrerà banale, ma vi sembra accettabileacquistare unabottiglia <strong>di</strong> acquaminerale al prezzo<strong>di</strong> circa 1.000 litrid’acqua del nostrorubinetto?Cosa c’è <strong>di</strong>etro aquesta voglia <strong>di</strong>comperare quelloche, tranquillamente,arriva nellenostre case?Iniziare a ri<strong>di</strong>segnaresviluppi piùsostenibili che,come scopo finale,hanno la salvaguar<strong>di</strong>adell’ambientee delle persone, anziché la supremaziadell’uno contro l’altro, è, e deveessere, un segno <strong>di</strong> cambiamento con<strong>di</strong>visibileper tutti noi e per le generazioni cheverranno.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 55Info Pubb.0761.513117


56il <strong>di</strong>ario dei<strong>Campo</strong> de’ fioriGirasquesta pagina è dei ragazzi specialiliFiaba scritta da Sissi, Winni, Dairo,Hei<strong>di</strong>, Miss Bianca, Puffetta, Roccia,il Folletto, Drake, con la gentilecollaborazione <strong>di</strong> Bengio, dellaComunità Santa Maria DeMattias <strong>di</strong> Orte.IL FOLLETTO ROSSO E LAFATINA DELLE ACQUEC’ era una volta un follettorosso che voleva <strong>di</strong>ventare unbel bambino; egli viveva in unbosco fatato, dove la natura era incantevole:c’era un ruscello limpido e fresco, leron<strong>di</strong>ni che volteggiavano in cielo migrandonei paesi più cal<strong>di</strong>, i bruchi che con labella stagione riaffioravano al suolo e pianpiano si trasformavano in farfalle, e poic’erano margherite, piante e fiori <strong>di</strong> ognigenere.Il folletto un giorno, specchiandosi nelruscello pieno <strong>di</strong> pesci <strong>di</strong> ogni colore e<strong>di</strong>mensione, vide all’ improvviso una nube<strong>di</strong> coriandoli, stelline e fumo bianco eneanche a crederci apparve in essa un’immagine luminosa e bellissima, come unavenere bionda.Il folletto, stupefatto, quando la vide leLA DOLCEZZA DIUNA FIGLIAUna dolcezza è una carezza che sfiora ilprofilo del viso <strong>di</strong> una figlia... Una piccola fanciulla:che <strong>di</strong>venta una rosa... fatata e lucente. C’èuna veste bianca,<strong>di</strong> acqua pura e grezza. C’è la purezza intensa comeun bocciolo che fiorisce... dal manto <strong>di</strong> stelle.C’è l’abbraccio <strong>di</strong> un bel genitore...c’è la dolcezza deltuo cuore dolce che pompa i dolci abbracci... c’è ilcalore <strong>di</strong> una figlia che <strong>di</strong>ce “Ti voglio bene papà”...C’è un fuoco che scalda il sole quando sorge dalmattino, fresco sentiero... un dolce cielo che risplendela luce stellare. Un caro fatato angelo protettoreche può mettere le loro mani fatate sul tuo dolce visorosato... come un fatato sorriso. Un dolcissimo cuoricinoche <strong>di</strong>ce “Sei tu la mia rosa sorridente”. C’è ladolcezza <strong>di</strong> una dolcissima perla che illumina la luna:che splende la notte stellata. O... durante il camminodei pie<strong>di</strong> rosati <strong>di</strong> rose rosse appassionate: <strong>di</strong> fiorata<strong>di</strong> mille colori in venti dai piccoli petali infuocati.Ci sono gli incanti infiniti, gli amori travolgenti... la dolcezza<strong>di</strong> sete: che lui vuole abbracciare la sua animaamata <strong>di</strong> una dolce figlia, vuole il cuore <strong>di</strong> un mioamato papi.Luana Bongarzonechiese: “chi sei?”, e lei rispose: “sono lafatina delle acque!”. Il folletto allora <strong>di</strong>sse:“tu che sei una fatina <strong>di</strong>mmi, come possofare a <strong>di</strong>ventare un bambino anche soloper un giorno?”. La fata gli rispose: “vaidall’orso che ti aiuterà dandoti una polveremagica; ma ricordati che lungo il tragittodovrai raccogliere le margherite chesi trovano presso il ruscello!”.Il folletto partì con animo allegro e fiduciosoverso il bosco, avventurandosi alla ricercadelle margherite. Quando le trovò, vicinoal ruscello, e stava <strong>di</strong> lì per coglierle,apparve all’improvviso un bruco, che feceil suo ingresso mostrando al folletto le dueantenne, che lo spaventarono anche unpo’!Il bruco <strong>di</strong>sse al folletto: “ ti prego, noncogliere questi bei fiori, sono il mio domani!Un giorno andrò ad uno ad uno per raccogliereil nettare più gustoso che ci sia,sarà il nutrimento per quando sarò unafarfalla!”.Il folletto commosso le rispose: “Beato teche già sei sicuro che ti trasformerai ungiorno! Io invece devo raccogliere questemargherite ora, per portarle all’orso, se unbambino voglio <strong>di</strong>ventare!”.L’orso che passeggiava da quelle parti,ascoltata la commovente conversazione,<strong>di</strong>sse ai due: “Bruco, tu non ti preoccupare,lascia che il folletto colga le margherite,perché quando sarà il momento miprenderò io cura <strong>di</strong> te e ti nutrirò con il miomiele”.Il folletto, contento, colse molte margheritee le <strong>di</strong>ede all’orso che, da tutti i petalibianchi ne ricavò una preziosa polveremagica, che prese a volteggiare nel cielo esi cosparse delicatamente sulla testa delfolletto.Il folletto cadde in un sonno profondo equando si svegliò vide davanti a sé la fatinadelle acque, che esclamò: “Chi sei tubel bambino che non ti ho mai visto inquesto bosco?”, il folletto, stupefatto perquelle parole, si specchiò nel ruscello evide la sua trasformazione.Rispose allora così alla fatina: “Io sonoquel folletto che tanto ha faticato per<strong>di</strong>ventare quello che è adesso, e che tantodeve a te, dolce fatina, che mi hai aiutatoin questo cammino!”.Da quel giorno tutta la natura circostanterisentì della magia che era avvenuta, evisse come in uno splen<strong>di</strong>do incantesimo.Volevamo ringraziare ilnostro vecchio parroco DonPietro, lui che, osservandocida lontano.... ha capito cheavevamo bisogno <strong>di</strong> unaiuto per andare al C.S.E.(Centro Socio Educativo) <strong>di</strong>Civita Castellana, RosaMerlini Frezza.Per noi è molto importanteessere sempre presenti!!!Così il nostro parroco ci hapresentato la signora MariaLaura Creta. Lei che è lanostra dolce “coor<strong>di</strong>natrice” dal 27 Ottobre 2006, ha voluto presentarci dellepersone che svolgono il volontariato con tanto amore, così tutto ha avutoinizio. Tutte le mattine vi recate in Via Nino Bixio o in Piazza Duomo aFabrica <strong>di</strong> Roma e non potete immaginare con che gioia vi aspettiamo e conquanta gioia e felicità ci fate arrivare al C.S.E.Così, con il passare del tempo, abbiamo tirato delle conclusioni:<strong>di</strong> solito i regali vengono fatti per le feste o per le ricorrenze,invece noi, un grande regalo, lo riceviamo tutte le mattine da voi.GRAZIE a Maria Laura Creta, Angelo Alessi, Gianfranco Viggi, SandroCapoton<strong>di</strong>, Rita Ponti, Lucia Bianchini, Tommaso Mattioli, Vittorio Patera,Mario Marcelli ... etcc.da Giuseppe Luzi e Nazzareno Monterosso


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58<strong>Campo</strong> de’ fioriVita CiGiornata del RingraziamentoCivita CastellanaCivita CastellanaGiornata del Ringraziamento aCivita Castellana.Da sx: Assessore - Rossetti,Presidente Col<strong>di</strong>retti <strong>di</strong> CivitaCastellana - Capati, ViceDirettore Provinciale - Mazzetti,Responsabile Monti Cimini -Olivieri.CorchianoI Venticinque anni<strong>di</strong> Don Mario Valerinella parrocchia <strong>di</strong>S. Giuseppe Operaioa Civita CastellanaNella foto accanto Don Mario con Arturo Mari -fotografo <strong>di</strong> Papa Giovanni Paolo II<strong>di</strong> Alessandro SoliCaro don Mario, non è facile per noi parrocchiani riassumere con poche parole i tuoi venticinque anni passati in questa parrocchia, perchégli avvenimenti sono stati tanti ed importanti, e ci vorrebbero delle ore per ricordarli tutti. E’ bene però sottolineare che quandoarrivasti tu, il povero don Paolo, già malato, celebrava l’Eucaristia in un garage a<strong>di</strong>bito a casa del Signore perché la chiesa non esisteva.La parrocchia, ultima in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo, era già la più popolosa, ed il sacerdote si trovava ad affrontare ostacoli insormontabili, perchénon aveva locali <strong>di</strong>sponibili. Poi pian piano, inseguendo un progetto che vedeva l’erigenda chiesa solo sulla carta, riuscisti con latua trentennale esperienza <strong>di</strong> parroco <strong>di</strong> paese prima, e <strong>di</strong>rettore del Circolo Culturale Enrico Me<strong>di</strong> poi, a far sì che questo locale destinatoad uso ricreativo parrocchiale, <strong>di</strong>venisse la casa del Signore. Ti sei sempre rimboccato le maniche, facendo leva sulle tue importantiamicizie, chiedendo a destra e a manca aiuti tangibili, tutti rivolti ad un unico scopo, far sì che le tue pecorelle avessero un pastoreesperto ed un ovile sicuro. Una cosa è certa ed è evidente, non ti sei mai fermato ai traguar<strong>di</strong> raggiunti, man mano, anno dopo anno,in una età in cui i vecchi parroci già pensano alla pensione, tu continui imperterrito, regalando ai giovani, ai ragazzi e ai bambini, lagioia della fede vissuta in una parrocchia, che ora ha una chiesa ed un oratorio degno <strong>di</strong> tale nome.Auguri don Mario, “nostro piccolo grande parroco”!Da Sandro e tutta la redazione.


tta<strong>di</strong>naConcerto <strong>di</strong> beneficenza dell’AssociazioneSemi <strong>di</strong> Pace <strong>di</strong> Tarquinia<strong>Campo</strong> de’ fiori 59Sabato 1° Dicembre presso ilDuomo <strong>di</strong> Tarquinia, la BandaMusicale della Polizia Municipale<strong>di</strong> Roma ha tenuto un concerto <strong>di</strong>beneficenza per l’AssociazioneUmanitaria “Semi <strong>di</strong> Pace” onlus <strong>di</strong>Tarquinia, con la finalità <strong>di</strong> una raccoltafon<strong>di</strong> per completare lacostruzione del “Villaggio dellaSperanza” nel Tamil Nadu (In<strong>di</strong>a).L’avanzamentodei lavori prosegue,tanto che siè prossimi all’innalzamentodelsecondo piano,ma per completarel’opera occorronoancora80.000,00 euro.Tante sono le iniziativeche “Semi <strong>di</strong> Pace” sta promuovendo per raccogliere fon<strong>di</strong>, e la Banda dellaPolizia Municipale <strong>di</strong> Roma si è offerta generosamente <strong>di</strong> collaborare a tale raccoltafon<strong>di</strong> offrendosi <strong>di</strong> eseguire un repertorio <strong>di</strong> brani <strong>di</strong> musica sacra. La BandaMusicale della Polizia Municipale <strong>di</strong> Roma,<strong>di</strong>retta dal Maestro Nello Giovanni MariaNarduzzi, ci ha regalato momenti sublimi.Il PuffIl 1° e 7 Dicembre si è tenuto aViterbo uno stage <strong>di</strong> Karate al qualeerano presenti palestre <strong>di</strong> Viterbo,Civita Castellana, Corchiano,Magliano Sabina, Tuscania eBracciano. Si è classificato al 1°posto <strong>di</strong> Kumite - cintura Marrone /Nera, Roberto Zannotti per la palestra<strong>di</strong> Civita Castellana (nella foto),e al 1° posto <strong>di</strong> Kata - cinturaMarrone/Nera, Andrea Ronca per lapalestra <strong>di</strong> Magliano Sabina. RobertoZannotti ringrazia i Maestri che lohanno aiutato, con tanta preparazione,a superare l’esame.40 anni<strong>di</strong> successi


60<strong>Campo</strong> de’ fioriINDOVINELLOSenza gambe e senza ossi chi è chesalta sopra i fossi?Avete risolto l’indovinello ??Il primo che indovinerà e ne darà comunicazione in redazione,riceverà un simpatico omaggio.ANNUNCI ECONOMICI GRATUITI PER PRIVATIa pagamento per <strong>di</strong>tte o società- Tel. Fax 0761.513117Cedola da ritagliare e spe<strong>di</strong>reL’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo <strong>di</strong>versa decisione della redazioneCompilate qui il vs annuncio gratuito e spe<strong>di</strong>telo in busta chiusa a<strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione n. 2 - 01033 CivitaCastellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 ouna e-mail a info@campodefiori.biz(scrivere in stampatello e senza abbreviazioni) .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................Gli annunci gratuiti sono esclusivamente riservati a privati. <strong>Campo</strong> de’ fiori non è responsabileper la qualitià e la veri<strong>di</strong>cità delle inserzioni. A garanzia dei lettori, <strong>Campo</strong> de’ fiori si riserva il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> NON PUBBLICARE annunci non conformi alpresente regolamento o che, a suo insindacabile giu<strong>di</strong>zio, risultino non chiari o che possono prestarsi ad interpretazioni equivoche.Gli inserzionisti prendono atto che, a richiesta dell’Autorità Giu<strong>di</strong>ziaria, <strong>Campo</strong> de’ fiori fornirà tutte le notizie riportate con la presente cedola.Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto <strong>di</strong>sposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia <strong>di</strong> “tutela dei dati personali”.COMMITTENTE: NOME................................................COGNOME..............................................Via...............................................................Città......................................................Tel...................................Firma................................................................


<strong>Campo</strong> de’ fiori61La rubricadei perchèPerchè nelle bomboniere si mettono 5 confetti?Il numero dei confetti nelle bomboniere deve essere sempre <strong>di</strong>sparia significare un numero in<strong>di</strong>visibile, come il matrimonio dovrebbe essere.Inoltre si è scelto <strong>di</strong> metterne cinque perché ognuno rappresentale qualità che non dovrebbero mancare nella vita dei novelli sposi:salute, ricchezza, lunga vita, fertilità e felicità.Farmacie Civita Castellana aperte nei giorni festivi <strong>di</strong> Dicembre 20079 Dicembre - Farmacia Filizzola Corso Bruno Buozzi16 Dicembre- Farmacia Municipalizzata Via Ferretti23 Dicembre - Farmacia Municipalizzata Via Santa Felicissima24-25-26 - Farmacia Versace <strong>di</strong> Sassacci30 Dicembre - Farmacia Filizzola Corso Bruno Buozzi / Farnacia Versace <strong>di</strong> Sassacci1- 6 Gennaio - Farmacia Municipalizzata Via FerrettiFarmacie Corchiano e Fabrica aperte nei giorni festivi <strong>di</strong> Dicembre 20078-9 Dicembre - Farmacia Liberati <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma25-26-30 Dicembre - Farmacia Sangiorgi <strong>di</strong> CorchianoBenzinai Civita Castellana aperti nei giorni festivi <strong>di</strong> Novembre 20079 Dicembre - Esso Via Flaminia / Tamoil Via Falisca16 Dicembre - Tamoil Via Flaminia / IP Circonvallazione / Agip Via Terni23 Dicembre - Api Via Flaminia Borghetto / Enerpetroli SS 311 Nepesina / Erg Via Nepesina / Q8 Via Terni25 Dicembre - Tamoil Via Flaminia / IP Circonvallazione / Erg Via Nepesina / Q8 Via Terni26 Dicembre - Apia Via Flaminia Borghetto / Enerpetroli SS 311 Nepesina / Total Via Terni30 Dicembre - Schell Via Flaminia / Total Via TerniSOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTOCARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALESI desidero abbonarmi a : <strong>Campo</strong> de’ fiori (12 numeri) a € 25,00I miei datiNome___ ____ __________________________________ Cognome________________________________________________data <strong>di</strong> nascita_______________ __________Città________________________________________________________Prov._______Via_______________________________________________________________Telefono____________________________________Desidero regalare l’abbonamento a: <strong>Campo</strong> de’ fiori (12 numeri) a € 25,00Il regalo è per:Nome_______________________________Cognome_________________________________________________________________data <strong>di</strong> nascita___________________________Città______________________________________________________Prov.________Via_________________________________________________________________Telefono__________________________________effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.zadella Liberazione n. 2 - Civita CastellanaData______________Firma__________________________________Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto <strong>di</strong>sposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia <strong>di</strong>“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è <strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 CivitaCastellana (VT)Data______________Firma__________________________________Per abbonarti puoi spe<strong>di</strong>re questa cartolina a <strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 CivitaCastellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117


62<strong>Campo</strong> de’ fioriTanti auguri adAntonio Caruso <strong>di</strong>Gaeta, che ilgiorno 11/12 hacompiuto gli anni.Buon compleannoda parte <strong>di</strong>Massimilianoe Maria CristinaMessaggiTanti auguri <strong>di</strong> BuonCompleanno a Aurora DiNiccola che compie 5anni il 28 Dicembre, damamma Tiziana, papàAlvaro e dalla sorellinaGiulia.Buon compleanno a TotoMagliozzi <strong>di</strong> Gaeta che l’11Dicembre ha festeggiato glianni. Tanti auguri daMassimiliano e Maria CristinaTanti auguri a Leonardo chel’8 Dicembre ha compiuto unanno da zia Elisa, zioLorenzo e AlessandroAuguri aAlessandroRusso cheil 16 Dicembre compie glianni, dagli zii Lallo e Pina e icugini.Il 6 <strong>di</strong>cembre ha spento tre candelineil piccolo Edoardo Vettori (nellafoto) <strong>di</strong> Ronciglione. Agli auguri delpapà Maurizio, della mammaCaterina, si uniscono anche quellidei nonni paterni Stefano ed Eddae quelli materni Mario e Franca,della zia Monica, della cuginaElettra e dei parenti tutti.Tanti auguri a SimoneMicheli che il 27Dicembre compie 2 anni.Auguri da mammaCristiana, papà Giulio,dai nonni e zio Marco.Tanti auguri alla piccola GiuliaGabrielli che ha ricevuto ilbattesimo il 2 Dicembre, damamma Emanuela, papà Davidee tutti parenti e amici.Auguri a nonna Carla <strong>di</strong>Tarquinia che compie 61 anni il18 Dicembre, dalle nipotineGiorgia e Alessia Anselmi.A Benedetta Lanzi che il 14Dicembre compie 18 anni. Vogliamo<strong>di</strong>re che nel suo sorriso e nei suoiocchi risplende la felicità della suagiovinezza. Ti auguriamo una vitapiena <strong>di</strong> successi esod<strong>di</strong>sfazioni. NonnoMario e nonnaSandra, gli ziiTiziana e Nazzarenoe i cugini Giuliano eFlavia.La redazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’


<strong>Campo</strong> de’ fiori 63Tanti auguri a Cristian Ranfi <strong>di</strong>Fabrica <strong>di</strong> Roma che compie 1anno il 17 Dicembre, da mammaLoretta e papa Filippo, dainonni Rosetta, Franco,Stefania, la bisnonnaFrancesca, gli zii ela cuginetta.Auguri a Daniele Mariantoniche il 16 Dicembre compie glianni. Ti vogliamo un mondo <strong>di</strong>bene, da tua sorella Debora,mamma e papà.Tantissimi auguri aAlessio Ciucci che il 14Dicembrecompie 5 anni, da ziaLaura, zia Lorella, zioMauro e zia Antonella.Tanti auguri <strong>di</strong>BuonCompleanno aFrancesco Coniche ha compiuto4 anni il 3Dicembre, dalpapà, la mamma,i nonni e gli zii.Auguri a Valeria Ciceroni che ha festeggiato il suo compleanno il 21Novembre, dalla famiglia Anselmi e la redazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori.Felicitazioni aBenedetta Ammannato<strong>di</strong> Civita Castellana cheil 19 Novembre, aPerugia, ha conseguitola laurea in lingue.Tanti auguri daigenitori, i nonni, gli ziie tutti i parenti.fiori si associa agli auguriTanti auguri a Rita<strong>di</strong> Corchiano checompie gli anni il 5Gennaio. Auguri daSonia, Aldo,Rosario, Carlo,Floriana, Giancarloe MicheleDe<strong>di</strong>cato a un bambino specialeche colora ogni giorno dellanostra vita, mamma, papà eAntonio. Buon compleanno aPaolo Marconi che il 6Dicembre ha compiuto 12 anni.Tanti auguri pirotecnici da chiti vuole tanto bene.Tanti auguri aManuel Proiettiche hacompiuto 18 anni il10 Ottobre, damamma, papà, ilfratello e icompari.Tanti auguri <strong>di</strong> buoncompleanno ad AlessiaAnselmi che compie 3anni il 29 Dicembre.Un abbraccio grandedalla mamma Sabrina,il papà Riccardo, lasorellina Giorgia e datutti quelli che levogliono bene.


64MESSAGGICon amore egioia facciamo alnostro piccoloPier FrancescoRossi un augurioimmenso <strong>di</strong> BuonCompleanno per ilsuo secondo anno<strong>di</strong> vita che hafesteggiato il 3Dicembre, dallasua mammaRoberta, il suo papà Dante ed i nonniFranco, Leonella ed Elena.Tantiauguri aLeonardoSantiniche l’8Dicembreha compiuto1 anno!!!Buon Compleanno da mammaFrancesca, papà Gianluca, inonni e gli zii.<strong>Campo</strong> de’ fioriTanti auguri aMelissaSantaquilaniche compie 2 anniil 25 Dicembreda zia Bruna efamiglia.Tantissimi auguri a MichaelPerazzoni per il suo 1° compleannofesteggiato il 24Novembre, dagli ziiFlorinda, Michela e Alessio.Tanti auguri aMatteo Mariniche il 5Dicembre hacompiuto 1anno, da mammaGiorgia, papàMirko, nonnaAlida, nonnoGiulio e ziaGloria.Un mondo <strong>di</strong>auguri aFrancescaRaschini per ilsuo compleannoda lella Irene,mamma, inonni, gli zii, icugini e la piccolaBeatrice.BuonCompleanno adAlessio checompie 7 anni,da nonna Sissi eda tutti iparenti.Siamo 3 piccoli BabboNatale e vogliamoaugurareun Felice Natalealle nostre famiglie, ainostri amichetti e allenostre maestre !!!Mattia, Michele e NicolòCalistiLa redazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori si associa agli auguri


Tantiauguri aGiuseppaTorricelliche il 12Dicembrecompie glianni.Auguri daFranco, Luciana, Tonino,Alessandro, Luna, Andrea,Perla, Alessio e Nicole.Tanti auguri <strong>di</strong>Buon Compleannoa MicaelaBernabei che il 3Dicembre hacompiuto 18 anni.Baci da parte <strong>di</strong>mamma, papà,nonno, nonna, zia,gli zii e la cugina.<strong>Campo</strong> de’ fiori 65Dopo 39 anni <strong>di</strong> matrimoniocon Massimo, dove sononati <strong>di</strong>eci principi, un<strong>di</strong>cesimaè nata una principessa:Valentina.Nonna Luciana.1000 <strong>di</strong> questi giorni a MarilenaCiano <strong>di</strong> Gaeta che il 15 <strong>di</strong>cembrefesteggiagli anni. Un grandeabbraccio da parte del maritoElio, la madre Elisa, i figliMassimo e Vincenzo e daCristina, Antonella, Ida eFabrizio.Tanti auguri<strong>di</strong> BuonCompleannoa AlessioRicci checompie 4anni il 21Dicembreda mamma,papà, nonna,zia Simona e zio MauroBuon Compleanno anonna Sissi eAlessandro <strong>di</strong>Corchiano checompiono 67 e 5 anni,da tutti gli amici e iparenti.Tanti auguri al mio papàRoberto Valeri che hacompiuto gli anni il 4Dicembre. Ti voglio Bene,Lorenzo. Ti amo, Sarah.Un mega augurio a SamanthaMarcellini che il 20Dicembre compie i suoi primi40 anni, da suo maritoAdriano, i figli Martina eAndrea, dai genitori Adrianoe Antonietta, dal fratelloLuca, dalla cognata Paola edalla nipotina Gaia!Da Eleonora, Tamara e dallozio Bruto (Andrea).Zia Samy the one.Auguri aAnna RitaProfili <strong>di</strong>CivitaCastellanache hafesteggiato il compleanno il23 Novembre, dalla mamma,zio Giancarlo, zia Anna,Cristina e Antonietta.


66<strong>Campo</strong> de’ fioriUn abbraccioimmenso aipiccoli Manuele BeatriceMontinida mamma,papà, ziaManuela e zioPaolo.A Paolo e Manuela,con l’augurio <strong>di</strong> unfuturo sereno epieno <strong>di</strong> pargoli,Manuela, Andrea,Manuel, Bea e lafamiglia RobertoCarrer.Tanti auguri aAlice Lanzi checompie8 anni il 12Gennaio. Augurida mamma,papà, zio Diegoe nonna Sandra.Grazie per questisplen<strong>di</strong><strong>di</strong> 4 anni…con la speranza <strong>di</strong>passarne almenoaltrettanti insieme.Ti amo, Irene.Un calorosoabbraccio aLuca e GiuliaCarrer, legioie <strong>di</strong>mamma epapà.Ma soprattuttoun mondo<strong>di</strong> auguri aGiulia che l’8Dicembre haricevuto ilbattesimo.Ad Alessia Pagani che il 26 Novembre ha conseguitola laurea <strong>di</strong> 1° livello in Psicologia Clinica.Papà e mamma, fieri, augurano il raggiungimento <strong>di</strong>traguar<strong>di</strong> sempre più importanti.Congratulazioni a Alessia Pagani, la neodottoressapiù bella e simpatica del centroItalia, da tutto il clan Pagani, masoprattutto dalle nipotine pre<strong>di</strong>letteMatilde e Guendalina.Auguroni al piccolo Diego che hacompiuto un anno il 19 Novembre,dai nonni Isa e Gianni, Liliana eGiuseppe e da tutti gli zii, i cuginie dalle bisnonne.Tanti auguri a Diego Affatatoche il 19 novembre ha compiutoun anno, da mamma Emanuela epapà Pino i quali lo ringraziano peraver regalato loro l’anno più bellodella loro vita.Tanti auguri a ValerioBozzo <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Romache il 5 Dicembre ha compiutoil suo primo anno <strong>di</strong>vita, da mamma Patrizia,papà Biagio, le tateValentina e Veronica,nonna Anna e zia Fiorella.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 67Tantissimiauguri aMimmo eRosa che aDicembrecompiono glianni, daifigli e lenuore.Tanti auguri a RosaCostanzi che compie92 anni il 14Dicembre, da tutti inipoti.Tanti auguri aViviana Della Moraper i suoi 18 annida: Irene, Emili,Veronica,Alessandro, Chiara,Daniela, AnnaMaria e Valentina.Un mondo <strong>di</strong> auguri aMoreno Bobboni cheha compiuto 42 anni il29 Novembre, dainipoti, Lorenzo, Emilia,Roberta, Angela eAlfredo.Tanti Auguri a Brunellache il 21 Dicembrecompie gli anni da Lucio,Elisa, Flavia, Lorenzo eil nipotino Alessandro.Tanti auguri a Francescoche il 1° Dicembre hacompiuto 6 anni. Augurida papà, mamma, nonnoSandro, gli zii e icuginetti Alessandroe Alice.Auguri <strong>di</strong> buon Natale amamma Katiuscia, a papàPaolo, ai nostri nonni e atutti gli zii da Lorenzo eTommaso AntoniniQuintoChiricozzi,poeta ronciglionese,conla caprolattaIda Pontuale,dopo unalunga vitaconiugale, viriservanoancora dellesorprese!! Festeggiano il traguardo da bisnonnicon Matteo Ghigi, il pronipotino che della bellezzaha del <strong>di</strong>vino, ricordando le loro notti insonni.Allargando così il loro amore da Vico, Ronciglione,Caprarola che col selvaggio aspetto ognun consola.Scaturito dal natural splendore vada un augurioda <strong>Campo</strong> de’ fiori a tutti l’amanti della vita, chela vivono fin quando esaurita, non essendoci cosemigliori.Tanti auguri aFrancesco <strong>di</strong>Vignanello che il1° Gennaiocompie 80 anni.Tantissimi auguridai figli e dainipoti.


68<strong>Campo</strong> de’ fioriAnnunciLAVOROCERCO-MAESTRA D’ASILO laureata in Brasile, congrande esperienza lavorativa, cerca lavoro comebaby sitter, pulizie, stiratrice ed altro, zonaCivita Castellana e limitrofe. Cell. 338.8078030.-MAESTRA D’ARTE impartisce lezioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnoe pittura organizzate in gruppi o singolarmente.Zona Viterbo e provincia. T.331.4119189-RAGAZZA ITALIANA Max serietà cerca lavoroa Civita Castellana e <strong>di</strong>ntorni come baby sitter.Mi offro anche per piccole commissioni epagamenti bollette, ritiro analisi etc.. Contattarea qualsiasi ora al numero 328.6811285-HAI UN APPUNTAMENTO IMPROVVISO ENON SAI A CHI LASCIARE TUO FIGLIO?Telefonami: 393.1750663 - 0761.284010-SIGNORA EXPRESS Hai bisogno <strong>di</strong> un piccoloaiuto in casa per le tue pulizie quoti<strong>di</strong>anecome stirare, spazzare, spolverare ecc? Eccoqua la signora express!!! 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Nel cuore<strong>Campo</strong> de’ fiori 71E’ venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Mario Ruzzi <strong>di</strong>Carbognano. Lo avevamo presentato nella rubrica Scopri l’Arteper la sua particolare pittura eseguita con la macchina da scrivere.Il Direttore e la redazione si uniscono al dolore della famiglia.Annunziata Mezzanotte deceduta il 29 Novembre.Un caro ricordo alla nonnina più dolce, dai nipoti e pronipoti.Ciao Daniele, mio dolce tesoro, è un anno che non sei più connoi, ma sei e sarai sempre nei nostri cuori e nelle nostre mentiogni giorno, ogni momento. Sono sicura che da lassù tu ciguar<strong>di</strong>, e quando si fa sera, guardo sempre il cielo a cercarequella stella più luminosa, e la vedo tutte le sere anche quandoè nuvolo, e sò che quella stessa sei tu ed io parlo con te.Un giorno ci rincontreremo e ti darò quel bacetto a pizzichetto,come quando eri piccolo ...Ciao Dany, da zia...Vorrei ringraziare tutte quelle persone che continuano a pensartie a volerti bene, ringrazio i tuoi amici che, nel mese <strong>di</strong>Giugno, hanno fatto il torneo <strong>di</strong> calcetto in tua memoria, grazie...grazie a tutti. Un grazie particolare a Loa.<strong>Campo</strong> de’ fiori seleziona ragazzi/e da inserire nelsettore commerciale. Per informazioni 0761.513117oppure info@campodefiori.bizoppure Piazza della Liberazione 2 Civita CastellanaLo Stu<strong>di</strong>o Legale dell’ Avv. Aldo PirasPatrocinante in Cassazione, ha stipulato una convenzione con<strong>Campo</strong> de’fiori con la quale, tutti i lettori, avranno <strong>di</strong>rittoa n. 3 consulenze gratuite.Per informazioni rivolgersi in redazione<strong>Campo</strong> de’ fiori è <strong>di</strong>stribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica <strong>di</strong> Roma, Vignanello, Vallerano, Canepina,Vasanello, Soriano Nel Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Viterbo, Montefiascone, Carbognano, Caprarola, Ronciglione,Sutri, Capranica, Cura <strong>di</strong> Vetralla, Blera, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese, Magliano Sabina,Collevecchio, Tarano, Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto, Otricoli, Narni, Terni, Amelia,Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale Monterano, Mazzano, Campagnano,Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio,Morlupo, Castelnuovo <strong>di</strong> Porto, Riano, Ostia, Nettuno, Anzio, Fregene e nei migliori locali <strong>di</strong> Roma, in tutte le stazioniMET.RO. Spe<strong>di</strong>to a tutti gli abbonati in Italia e all’estero, inviato ad Istituzioni Culturali e se<strong>di</strong> Universitarie italiane estraniere, a personaggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo.<strong>Campo</strong> de’ fioriPerio<strong>di</strong>co Sociale <strong>di</strong>Arte, Culturaed Attualità e<strong>di</strong>todall’AssociazioneAccademiaInternazionaleD’Italia(A.I.D.I.)senza fini <strong>di</strong> lucroConsulenteE<strong>di</strong>toriale:Enrico De SantisReg.Trib. VT n. 351del 2/6/89PresidenteFondatore:Sandro AnselmiDirettore E<strong>di</strong>toriale:Sandro AnselmiDirettoreResponsabile:Stefano De SantisSegretaria <strong>di</strong>Redazionee Coord:CristinaEvangelistiImpaginazione eGrafica:CristinaEvangelistiStampa:TipolitografiaS.E.A.La realizzazione <strong>di</strong>questo giornale e lastesura degli articolisono liberi e gratuitied impegnanoesclusivamentechi li firma.Testi, foto, lettere e<strong>di</strong>segni, anche senon pubblicati, nonsaranno restituitise non dopopreventiva edesplicita richiesta daparte <strong>di</strong> chi lifornisce.I <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> riproduzionee <strong>di</strong> pubblicazione,ancheparziale, sonoriservatiin tutti i paesi.DirezioneAmministrazioneRedazionePubblicità edAbbonamenti:Piazza dellaLiberazione, 201033 CivitaCastellana (VT)c/c postalen.42315580Tel. e Fax0761.513117e-mail:info@campodefiori.bizRedazione <strong>di</strong> Roma:Viale G. Mazzini 140AbbonamentiRimborso spesespe<strong>di</strong>zioneItalia: 12 numeri€ 25,00Estero: 12 numeri€ 60,00Per il pagamentoeffettuare iversamenti sul c/cpostale n. 42315580intestatoall’AssociazioneAccademiaInternazionaleD’Italia.L’abbonamentoandrà in corso dalprimo numeroraggiungibile epuò avere inizio inqualsiasi momentodell’anno ed avrà,comunque, vali<strong>di</strong>tàper 12 numeri.Garanzia <strong>di</strong>riservatezza pergli abbonatiSi garantisce lamassima riservatezzadei dati fornitidagli abbonati e lapossibilità <strong>di</strong>richiederne gratuitamentela rettificao lacancellazione scrivendoall’e<strong>di</strong>tore.Le informazionicusto<strong>di</strong>te nelloarchivio <strong>di</strong> <strong>Campo</strong>de’ fiori verrannoutilizzate al soloscopo <strong>di</strong> inviareagli abbonati ilgiornale e gliallegati, anchepubblicitari (legge675/96 tutela datipersonali).

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