Il carciofo [file .pdf] - Sardegna Agricoltura

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Capitolo 3 - Esigenze della specie e tecnica colturaleche non consentirebbe ad alcuni elementi quali il calcio e il boro,indispensabili per la formazione delle cellule, di raggiungerel’apice in differenziazione.Nel corso degli anni è emersa l’esigenza di anticipare quantopiù possibile la raccolta. Infatti i capolini di primo taglio a stelolungo sono molto richiesti dai più importanti mercatiortofrutticoli italiani e spuntano prezzi migliori quanto più sonoprecoci. Condizioni queste che hanno portato gli agricoltori aspingere sulla forzatura anche con l’impiego sistematico di unasostanza ormonale, vale a dire l’acido giberellico. Il trattamentocon le giberelline esplica un notevole effetto sulla colturaaumentando notevolmente la produzione dei capolini nei primi tremesi. Questo trattamento, specialmente se ripetuto nel tempo,porta a degli effetti negativi quali un peggioramento qualitativodel prodotto e un invecchiamento precoce delle piante chediventano anche più sensibili alle gelate e agli attacchi di “oidio”.Il trattamento ormonale con l’acido giberellico viene effettuatoal momento della trasformazione dell’apice da vegetativo ariproduttivo, cioè circa 40 giorni prima della raccolta. Esso agisceesclusivamente sui tessuti in accrescimento, quali i meristemi,determinando un’accelerazione dell’allungamento delle cellule chepassano dalla forma rotondeggiante naturale a quella allungata. Sihanno così delle manifestazioni che si ripercuotono sia sulcomportamento delle piante trattate, sia sull’attenuazione delcolore dei tessuti clorofilliani. In ogni caso si ottiene un’efficaceazione sulla precocità della fioritura e quindi della produzione.Infatti tale pratica ha la funzione di provocare un anticipo dimaturazione di 15-20 giorni e una contemporaneità di formazionedel capolino. Le dosi impiegate per intervento variano da 10 a 20gr/hl. Il trattamento va ripetuto 20 giorni prima del periodo nelquale si prevede di ottenere il massimo raccolto, per anticipare leproduzioni successive ai primi tagli. Volendo, alla comparsa delprimo abbozzo del cimarolo, i trattamenti vanno ripetuti ogni 20Pagina 90 di 313

Capitolo 3 - Esigenze della specie e tecnica colturalegiorni per il rinvigorimento della coltura. L’efficaciadell’ormonatura è legata alla varietà, allo stato generale dellapianta, alla fertilità e umidità del terreno, alla temperatura eall’umidità dell’aria. Normalmente, ai dosaggi indicati, l’acidogiberellico non determina fitotossicità. L'inconveniente principaleche crea è una sensibilità maggiore alle gelate e una ridottaconservabilità dei capolini. Se si eccede nei dosaggi possonomanifestarsi delle malformazioni a danno del capolino.3.D.e - Lavori preparatoriPer la preparazione del terreno è necessario, innanzi tutto,considerare l’epoca di impianto della coltura, estiva o autunnale.Nel caso di impianto estivo per ovoli, le lavorazioni devono essereprecedute dall’asportazione dei residui colturali dell’annoprecedente, che avverrà in ogni caso non oltre la seconda decadedi giugno. Si effettuerà poi un’aratura alla profondità di 40-45cm, preceduta preferibilmente da un’abbondante irrigazione perportare il terreno in tempera. Con essa verranno interrati iconcimi fosfo-potassici di fondo e, in caso di disponibilità, ancheconcimi organici, quale letame ben maturo. Successivamente siinterverrà con attrezzature idonee per la preparazione di unbuon letto di impianto, quali frangizolle o erpici.Nel caso di impianto autunnale per carducci, la preparazionedel terreno avverrà seguendo lo schema tradizionale tipico per lecolture a semina o impianto autunnale. Si esegue un’araturaprofonda in estate oppure in prossimità del trapianto. Nel primocaso, dopo le prime piogge autunnali, possibilmente quando sia giàemersa una buona copertura di flora spontanea, si effettuerannodelle erpicature che hanno il duplice scopo di ridurre la zollositàdel terreno e di eliminare le erbe presenti. Nel secondo caso leerpicature serviranno solo a preparare il terreno al trapianto.Anche in questi casi con l’aratura verranno interrati i concimifosfo-potassici ed eventualmente il letame.Pagina 91 di 313

Capitolo 3 - Esigenze della specie e tecnica colturaleche non consentirebbe ad alcuni elementi quali il calcio e il boro,indispensabili per la formazione delle cellule, di raggiungerel’apice in differenziazione.Nel corso degli anni è emersa l’esigenza di anticipare quantopiù possibile la raccolta. Infatti i capolini di primo taglio a stelolungo sono molto richiesti dai più importanti mercatiortofrutticoli italiani e spuntano prezzi migliori quanto più sonoprecoci. Condizioni queste che hanno portato gli agricoltori aspingere sulla forzatura anche con l’impiego sistematico di unasostanza ormonale, vale a dire l’acido giberellico. <strong>Il</strong> trattamentocon le giberelline esplica un notevole effetto sulla colturaaumentando notevolmente la produzione dei capolini nei primi tremesi. Questo trattamento, specialmente se ripetuto nel tempo,porta a degli effetti negativi quali un peggioramento qualitativodel prodotto e un invecchiamento precoce delle piante chediventano anche più sensibili alle gelate e agli attacchi di “oidio”.<strong>Il</strong> trattamento ormonale con l’acido giberellico viene effettuatoal momento della trasformazione dell’apice da vegetativo ariproduttivo, cioè circa 40 giorni prima della raccolta. Esso agisceesclusivamente sui tessuti in accrescimento, quali i meristemi,determinando un’accelerazione dell’allungamento delle cellule chepassano dalla forma rotondeggiante naturale a quella allungata. Sihanno così delle manifestazioni che si ripercuotono sia sulcomportamento delle piante trattate, sia sull’attenuazione delcolore dei tessuti clorofilliani. In ogni caso si ottiene un’efficaceazione sulla precocità della fioritura e quindi della produzione.Infatti tale pratica ha la funzione di provocare un anticipo dimaturazione di 15-20 giorni e una contemporaneità di formazionedel capolino. Le dosi impiegate per intervento variano da 10 a 20gr/hl. <strong>Il</strong> trattamento va ripetuto 20 giorni prima del periodo nelquale si prevede di ottenere il massimo raccolto, per anticipare leproduzioni successive ai primi tagli. Volendo, alla comparsa delprimo abbozzo del cimarolo, i trattamenti vanno ripetuti ogni 20Pagina 90 di 313

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