Il carciofo [file .pdf] - Sardegna Agricoltura

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11.07.2015 Views

Capitolo 8 - La ricerca e la sperimentazioneverso la costituzione della filiera vivaistica al momentoinesistente.8.B.c - Progetto di selezione della cultivarVioletto di ProvenzaNel passato l’interesse del C.I.F. era rivolto unicamente alloSpinoso sardo. Recentemente, in seguito ad esplicita richiestadegli operatori, l’attenzione è stata estesa anche al Violetto diProvenza, molto coltivato in alcune aree del Medio Campidano(circa 2 000 ha), al Terom (circa 500 ha) e al Masedu, la cuicoltivazione sta purtroppo diminuendo con rischio di estinzione.La linea d’azione per la selezione del Violetto di Provenza èstata impostata in collaborazione con i tecnici dell’ERSAT,individuando nelle principali aree di coltivazione diversi biotipi,contraddistinti dalle seguenti caratteristiche:CARATTERISTICHE GENERALI- precocità;- produttività;- caratteristiche della pianta (vigore, architettura);- resistenza alle malattie e fisiopatie.CARATTERISTICHE DEL CAPOLINO- forma;- chiusura delle brattee;- colore delle brattee;- caratteristiche organolettiche.Operativamente sono stati individuati, nelle carciofaie,piante interessanti per quanto concerne:- dotazione dei parametri standard della varietà;- presenza di standard specifici legati alla produttività,precocità, colore e forma dei capolini.Pagina 248 di 313

Capitolo 8 - La ricerca e la sperimentazioneL’ideotipo di capolino di Violetto di Provenza è rappresentatonella seguente fotografia n° 1. Mentre, sono da evitare, nell’operadi selezione, i capolini che presentano le caratteristicheevidenziate dalle foto n° 2, 3 e 4 (mutazioni tipo bull, conscreziature viola, capolino completamente verde).Nel primo anno d’attività sono stati individuaticomplessivamente 28 biotipi ripartiti nei seguenti comuni:- Villasor 1 biotipo (moltiplicato in vitro);- Serramanna 1 biotipo (moltiplicato in vitro);- Villasor (CIF) 2 biotipi (moltiplicati in vitro);- Samassi 18 biotipi (collezione in campo);- Sanluri (località diverse) 6 biotipi (collezione in campo).Il lavoro proseguirà con la moltiplicazione in vitro delmateriale selezionato e il confronto in condizioni omogenee perclima, terreno e tecniche colturali. Su di esso si eseguiranno deirilievi e delle analisi dei dati vegetativi e produttivi e delleosservazioni sul grado di resistenza e/o tolleranza alle principalifitopatie. In seguito si attiverà l’iter burocratico per l’iscrizionedelle selezioni migliori nel registro delle varietà. Il materialeselezionato verrà conservato dal C.I.F. e potrà essere diffusonelle aziende vivaistiche.Nel complesso, per il Violetto di Provenza, il lavoro che sidovrà effettuare rispecchierà, a grandi linee, quello che finora èstato fatto per lo Spinoso Sardo, con un’attenzione particolareallo studio delle problematiche vivaistiche.Pagina 249 di 313

Capitolo 8 - La ricerca e la sperimentazioneL’ideotipo di capolino di Violetto di Provenza è rappresentatonella seguente fotografia n° 1. Mentre, sono da evitare, nell’operadi selezione, i capolini che presentano le caratteristicheevidenziate dalle foto n° 2, 3 e 4 (mutazioni tipo bull, conscreziature viola, capolino completamente verde).Nel primo anno d’attività sono stati individuaticomplessivamente 28 biotipi ripartiti nei seguenti comuni:- Villasor 1 biotipo (moltiplicato in vitro);- Serramanna 1 biotipo (moltiplicato in vitro);- Villasor (CIF) 2 biotipi (moltiplicati in vitro);- Samassi 18 biotipi (collezione in campo);- Sanluri (località diverse) 6 biotipi (collezione in campo).<strong>Il</strong> lavoro proseguirà con la moltiplicazione in vitro delmateriale selezionato e il confronto in condizioni omogenee perclima, terreno e tecniche colturali. Su di esso si eseguiranno deirilievi e delle analisi dei dati vegetativi e produttivi e delleosservazioni sul grado di resistenza e/o tolleranza alle principalifitopatie. In seguito si attiverà l’iter burocratico per l’iscrizionedelle selezioni migliori nel registro delle varietà. <strong>Il</strong> materialeselezionato verrà conservato dal C.I.F. e potrà essere diffusonelle aziende vivaistiche.Nel complesso, per il Violetto di Provenza, il lavoro che sidovrà effettuare rispecchierà, a grandi linee, quello che finora èstato fatto per lo Spinoso Sardo, con un’attenzione particolareallo studio delle problematiche vivaistiche.Pagina 249 di 313

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