Il carciofo [file .pdf] - Sardegna Agricoltura

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Capitolo 4 - Fitoiatriavegetativi della pianta. Non ci sono tuttavia studi specifici cheindichino quale densità di popolazione sia economicamentedannosa alla coltivazione.La lotta può essere eseguita con trattamenti allavegetazione contro le giovani larve che vivono sulle foglie, oppurecon esche avvelenate se si tratta di larve terricole.Gli insetticidi utilizzabili sulla vegetazione sono quelli giàindicati per la lotta ai Lepidotteri chiave avendo cura però dimiscelarli con melassa o zucchero che con il loro effettofagostimolante ne migliorano l’efficacia. La distribuzione deveessere fatta all’imbrunire, con terreno umido e con molto liquidoveicolante, per far percolare l’insetticida anche nel colletto.Contro le larve che vivono riparate nel terreno possonoavere una buona efficace le esche a base di crusca addolcita conmelassa e avvelenata con un insetticida o le esche commercialiindicate contro le nottue.I trattamenti geodisinfestanti sono giustificati solo se, inpre-emergenza o in pre-trapianto, il terreno è fortementeinfestato da larve terricole. Si possono impiegare prodottigranulari a base di Phoxim distribuiti a tutto campo o localizzatisulla fila, avendo cura di interrarli subito dopo la distribuzionedata la loro sensibilità ai raggi UV.L’intervento di lotta contro il C. cossus è essenzialmente ditipo agronomico e consiste nel preferire la pratica della colturaannuale piuttosto che quella poliennale e nel distruggere, durantela fase di raccolta degli ovoli, quelli invasi dalle larve delRodilegno rosso.4.B.c.2 - ColeotteriTra i Coleotteri che attaccano il carciofo meritano di esserecitati i Crisomelidi Sphaeroderma rubidum e Cassida deflorata e iCurculionidi Otiorrhynchus cribricollis, Ceratapion carduorum ePagina 154 di 313

Capitolo 4 - FitoiatriaLarinus cynarae anche se nella coltivazione possono essererilevati occasionalmente altri Curculionidi (Cleonis pigra, Larinusscolymi), lo Scarabeide Pentodon bidens punctatus e l’AnobideLasioderma baudii.Altica del cardo e del carciofo(Sphaeroderma rubidum)S. rubidum è diffuso nell’Europa Centrale e nei paesi delMediterraneo ed è infeudato a diverse composite maspecialmente a carciofo.L’adulto, lungo 2,5-3,7 mm, ha un corpo di forma emisfericadi colore rosso rugginoso. La larva matura, di forma subdepressae colorazione biancastra, raggiunge una lunghezza di 6-7 mm.L’Altica del carciofo compie una generazione all’anno esverna allo stadio di larva. Gli adulti sfarfallano nel mese di aprilee si alimentano sulle foglie delle Carduacee, coltivate ospontanee, dove praticano erosioni più o meno circolari. Essiattraversano una diapausa estiva, riparati nel suolo, e asettembre riprendono l’attività trofica, si accoppiano edepongono le uova lungo le nervature delle foglie. Ai primi diottobre le larve neonate iniziano ad alimentarsi nel parenchimafogliare scavando gallerie serpeggianti di dimensioni via viacrescenti. In caso di forti infestazioni le mine possonointeressare tutta la lamina fogliare che in breve tempo èdestinata a seccare o marcire. A fine dicembre le larveraggiungono la maturità e si lasciano cadere nel suolo, dovesvernano riparate in una celletta appositamente predisposta. Apartire dai primi di marzo le larve si impupano e gli adultisfarfalleranno solo un mese più tardi.Gli attacchi autunnali di S. rubidum possono danneggiareseriamente la coltivazione del carciofo provocando perdite diproduzione anche del 40%. È tuttavia molto difficile osservaregrosse infestazioni di questo Crisomelide poiché le suePagina 155 di 313

Capitolo 4 - Fitoiatriavegetativi della pianta. Non ci sono tuttavia studi specifici cheindichino quale densità di popolazione sia economicamentedannosa alla coltivazione.La lotta può essere eseguita con trattamenti allavegetazione contro le giovani larve che vivono sulle foglie, oppurecon esche avvelenate se si tratta di larve terricole.Gli insetticidi utilizzabili sulla vegetazione sono quelli giàindicati per la lotta ai Lepidotteri chiave avendo cura però dimiscelarli con melassa o zucchero che con il loro effettofagostimolante ne migliorano l’efficacia. La distribuzione deveessere fatta all’imbrunire, con terreno umido e con molto liquidoveicolante, per far percolare l’insetticida anche nel colletto.Contro le larve che vivono riparate nel terreno possonoavere una buona efficace le esche a base di crusca addolcita conmelassa e avvelenata con un insetticida o le esche commercialiindicate contro le nottue.I trattamenti geodisinfestanti sono giustificati solo se, inpre-emergenza o in pre-trapianto, il terreno è fortementeinfestato da larve terricole. Si possono impiegare prodottigranulari a base di Phoxim distribuiti a tutto campo o localizzatisulla fila, avendo cura di interrarli subito dopo la distribuzionedata la loro sensibilità ai raggi UV.L’intervento di lotta contro il C. cossus è essenzialmente ditipo agronomico e consiste nel preferire la pratica della colturaannuale piuttosto che quella poliennale e nel distruggere, durantela fase di raccolta degli ovoli, quelli invasi dalle larve delRodilegno rosso.4.B.c.2 - ColeotteriTra i Coleotteri che attaccano il <strong>carciofo</strong> meritano di esserecitati i Crisomelidi Sphaeroderma rubidum e Cassida deflorata e iCurculionidi Otiorrhynchus cribricollis, Ceratapion carduorum ePagina 154 di 313

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