Il carciofo [file .pdf] - Sardegna Agricoltura
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Capitolo 4 - Fitoiatria4.B - I PRINCIPALI PARASSITI ANIMALIDEL CARCIOFO E RELATIVI METODI DILOTTASalvatore Ortu, Andrea Lentini, Cipriano Foxi*Giancarlo Murgia*** Dipartimento di Protezione delle Piante, sez. Entomologia Agraria - Universitàdegli Studi di Sassari - Via E. De Nicola, 07100 Sassari** ERSAT Centro Zonale di Serramanna4.B.a - IntroduzioneIl carciofo è attaccato da un numero elevato di parassitianimali la maggior parte dei quali sono mantenuti a livelli di nondannosità economica dall’entomofauna utile che vive sullacoltivazione. Alcune specie tuttavia, sfuggendo al controlloesercitato dai predatori e dai parassitoidi, possono infestaregravemente la coltivazione rendendo necessario il ricorso adinterventi fitosanitari. Le specie potenzialmente dannoseappartengono, prevalentemente, al phylum degli Artropodi anchese non mancano specie di altri gruppi zoologici (Nematodi,Molluschi e Mammiferi). Nella tabella n° 1 vengono elencati, inordine di importanza, le principali specie dannose allacoltivazione.La dannosità dei singoli fitofagi è notevolmente condizionatadall’area di coltivazione del carciofo e dalle tecniche colturaliadottate. In Sardegna per esempio il notevole anticipodell’impianto, finalizzato ad ottenere un prodotto sempre piùprecoce, ha creato le condizioni ecologiche ottimali per losviluppo di fitofagi di secondaria importanza stravolgendo quelliche erano gli schemi di lotta adottati. Per ridefinire le strategiedi difesa integrata, i Centri Zonali dell’ERSAT ricadenti neiterritori a maggiore vocazione carcioficola, in collaborazione conla sezione di Entomologia Agraria del Dipartimento di ProtezionePagina 136 di 313
AfidiTabella n° 1 - Elenco delle più importanti speciedannose alla coltivazione del carciofoBrachycaudus cardui (L.)Aphis fabae Scop.Dysaphis cynarae (Theob.)Capitolo 4 - FitoiatriaA) fitofagi di primaria importanzaLepidotteriDepressaria erinaceella Stgr.Gortyna xanthenes Germ.B) fitofagi di secondaria importanzaLepidotteriColeotteriOstrinia nubilalis (Hbn.)*Sphaeroderma rubidum Grael.Helicoverpa armigera (Hbn.)*Cassida deflorata Suffr.Agrotis segetum (Den. & Schif.)Otiorrhynchus cribricollis Gyll.Agrotis ipsilon (Hufn.)Ceratapion carduorum (Kirby)Spodoptera littoralis (Bois.)Cleonis pigra (Scop.)Peridroma saucia (Hbn.)Larinus cynarae (Fabr.)Autographa gamma (L.)Larinus scolymi Oliv.Depressaria subpropinquella Stt. Pentodon bidens punctatum (Vill.)Vanessa cardui (L.)Lasioderma baudii Schils.Cossus cossus (L.)DitteriAgromyza apfelbecki Strobl.Terellia fuscicornis LoewNematodiMeloydogyne spp.Pratylenchus spp.MolluschiMylax gagates Drap.Canthareus apertus Born.RoditoriPytimus savii Sel.Apodemus sylvaticus L.*di primaria importanza in alcuni areali della Sardegna centro-meridionale(Oristano)delle Piante di Sassari, hanno predisposto una rete diPagina 137 di 313
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Capitolo 4 - Fitoiatria4.B - I PRINCIPALI PARASSITI ANIMALIDEL CARCIOFO E RELATIVI METODI DILOTTASalvatore Ortu, Andrea Lentini, Cipriano Foxi*Giancarlo Murgia*** Dipartimento di Protezione delle Piante, sez. Entomologia Agraria - Universitàdegli Studi di Sassari - Via E. De Nicola, 07100 Sassari** ERSAT Centro Zonale di Serramanna4.B.a - Introduzione<strong>Il</strong> <strong>carciofo</strong> è attaccato da un numero elevato di parassitianimali la maggior parte dei quali sono mantenuti a livelli di nondannosità economica dall’entomofauna utile che vive sullacoltivazione. Alcune specie tuttavia, sfuggendo al controlloesercitato dai predatori e dai parassitoidi, possono infestaregravemente la coltivazione rendendo necessario il ricorso adinterventi fitosanitari. Le specie potenzialmente dannoseappartengono, prevalentemente, al phylum degli Artropodi anchese non mancano specie di altri gruppi zoologici (Nematodi,Molluschi e Mammiferi). Nella tabella n° 1 vengono elencati, inordine di importanza, le principali specie dannose allacoltivazione.La dannosità dei singoli fitofagi è notevolmente condizionatadall’area di coltivazione del <strong>carciofo</strong> e dalle tecniche colturaliadottate. In <strong>Sardegna</strong> per esempio il notevole anticipodell’impianto, finalizzato ad ottenere un prodotto sempre piùprecoce, ha creato le condizioni ecologiche ottimali per losviluppo di fitofagi di secondaria importanza stravolgendo quelliche erano gli schemi di lotta adottati. Per ridefinire le strategiedi difesa integrata, i Centri Zonali dell’ERSAT ricadenti neiterritori a maggiore vocazione carcioficola, in collaborazione conla sezione di Entomologia Agraria del Dipartimento di ProtezionePagina 136 di 313