Il carciofo [file .pdf] - Sardegna Agricoltura
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Capitolo 4 - Fitoiatriaa bc dFig. 4 - Marciume del colletto causato da Sclerotinia sclerotiorum: a) micelio e b) inizio marciume sucolletto di “Spinoso sardo”; c) sclerozi e d) necrosi su foglia di “macau”.(Fotografie Mario Fiori)Pagina 118 di 313
Capitolo 4 - FitoiatriaNel tempo, per contenere questa malattia sono statiutilizzati diversi principi attivi. Accanto ai primi antioidicigenerici multisito, zolfo e dinocap, utilizzati da tempo, sono statiintrodotti e autorizzati sul carciofo altri principi attivi quali:Piridine (Pyrifenox), Pirimidine (Nuarimol), Piperazine (Triforine),Triazoli (Bromuconazole, Cyproconazole, Hexaconazole,Penconazole, Propiconazole, Tetraconazole, Triadimefon) e, direcente, Analoghi delle Strobiruline (Azoxystrobin).La strategia di lotta più rispondente ne consiglia la loroalternanza nella stagione di coltivazione e l’impiego di ciascunprincipio attivo per un massimo di tre trattamenti, limitati adannate ed areali in cui si verifica un’elevata pressione dellamalattia.4.A.c - PeronosporaLa malattia, causata dal micete Bremia lactucae Regel, ènota da tempo ed è presente pressoché in tutte le zone dicoltivazione del carciofo.In genere, essa compare, anche se sporadicamente, inprimavera sulle coltivazioni tardive o sulle piante giunte a fineciclo.Nel periodo autunno-vernino, in passato, il suo ritrovamentoera piuttosto raro. Da alcuni anni a questa parte, in particolariareali, la fitopatia si sta manifestando con una certa frequenza econ una preoccupante aggressività in autunno, prima e durante laraccolta dei capolini.La malattia si manifesta sulle foglie. I sintomi consistononella comparsa di macchie clorotiche di varia forma, a contornoindefinito e maggiormente evidenti sulla pagina superiore. Esse,inizialmente di colore giallognolo, col tempo imbruniscono enecrotizzano (fig. 2 b). Permane, tuttavia, ai bordi un aloneclorotico. Le fruttificazioni fungine sono, in genere, visibili aimargini delle lesioni (fig. 2 a).Pagina 119 di 313
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Capitolo 4 - FitoiatriaNel tempo, per contenere questa malattia sono statiutilizzati diversi principi attivi. Accanto ai primi antioidicigenerici multisito, zolfo e dinocap, utilizzati da tempo, sono statiintrodotti e autorizzati sul <strong>carciofo</strong> altri principi attivi quali:Piridine (Pyrifenox), Pirimidine (Nuarimol), Piperazine (Triforine),Triazoli (Bromuconazole, Cyproconazole, Hexaconazole,Penconazole, Propiconazole, Tetraconazole, Triadimefon) e, direcente, Analoghi delle Strobiruline (Azoxystrobin).La strategia di lotta più rispondente ne consiglia la loroalternanza nella stagione di coltivazione e l’impiego di ciascunprincipio attivo per un massimo di tre trattamenti, limitati adannate ed areali in cui si verifica un’elevata pressione dellamalattia.4.A.c - PeronosporaLa malattia, causata dal micete Bremia lactucae Regel, ènota da tempo ed è presente pressoché in tutte le zone dicoltivazione del <strong>carciofo</strong>.In genere, essa compare, anche se sporadicamente, inprimavera sulle coltivazioni tardive o sulle piante giunte a fineciclo.Nel periodo autunno-vernino, in passato, il suo ritrovamentoera piuttosto raro. Da alcuni anni a questa parte, in particolariareali, la fitopatia si sta manifestando con una certa frequenza econ una preoccupante aggressività in autunno, prima e durante laraccolta dei capolini.La malattia si manifesta sulle foglie. I sintomi consistononella comparsa di macchie clorotiche di varia forma, a contornoindefinito e maggiormente evidenti sulla pagina superiore. Esse,inizialmente di colore giallognolo, col tempo imbruniscono enecrotizzano (fig. 2 b). Permane, tuttavia, ai bordi un aloneclorotico. Le fruttificazioni fungine sono, in genere, visibili aimargini delle lesioni (fig. 2 a).Pagina 119 di 313