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Diffrazione e misura dello spessore di un capello

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Misura <strong>dello</strong> <strong>spessore</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>capello</strong> me<strong>di</strong>ante <strong>di</strong>ffrazioneScopo dell’esperienza è la determinazione sperimentale <strong>dello</strong> <strong>spessore</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>capello</strong> me<strong>di</strong>antel’osservazione del pattern <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffrazione da esso prodotto per illuminazione con <strong>un</strong>a sorgentecoerente.La <strong>di</strong>ffrazione è <strong>un</strong> fenomeno fisico associato alla propagazione delle onde, come anche lariflessione, la <strong>di</strong>ffusione o l'interferenza. È tipica <strong>di</strong> ogni genere <strong>di</strong> onda, come il suono, le ondesulla superficie dell'acqua o le onde elettromagnetiche, come la luce o le onde ra<strong>di</strong>o. La <strong>di</strong>ffrazionesi verifica anche nelle particolari situazioni in cui la materia mostra proprietà ondulatorie, inaccordo con la dualità onda-particella Gli effetti della <strong>di</strong>ffrazione sono però rilevanti solo se<strong>un</strong>'onda incontra <strong>un</strong> ostacolo le cui <strong>di</strong>mensioni sono comparabili o minori rispetto alla proprial<strong>un</strong>ghezza d'onda.E' piuttosto semplice da analizzare in termini matematici il caso <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>capello</strong> <strong>di</strong> <strong>spessore</strong> d: la lucepuò passare a destra e sinistra del <strong>capello</strong>, come in <strong>un</strong>a doppia fen<strong>di</strong>tura. Mettiamoci nellacon<strong>di</strong>zione in cui lo schermo su cui si rilevano le bande <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffrazione è posto molto lontano dallafen<strong>di</strong>tura (in questo caso si parla <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffrazione <strong>di</strong> Fra<strong>un</strong>hofer, il caso più generale è invece chiamato<strong>di</strong>ffrazione <strong>di</strong> Fresnel e implica <strong>un</strong>a matematica più complessa).dLa posizione (espressa come angolo) dei minimi in <strong>un</strong>a<strong>di</strong>ffrazione a multi-fen<strong>di</strong>tura corrisponde a <strong>un</strong>a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong>cammino <strong>di</strong> mezza l<strong>un</strong>ghezza d'onda, come evidenziatodall'equazione:d sin mdove m è <strong>un</strong> numero intero che esprime l' or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong>minimo, è la l<strong>un</strong>ghezza d'onda, d è la <strong>di</strong>stanza fra le fen<strong>di</strong>turee è l'angolo per cui si verifica l'interferenza <strong>di</strong>struttiva.Questo fenomeno fu stu<strong>di</strong>ato sistematicamente per la prima volta da Francesco Maria Grimal<strong>di</strong>, checoniò il termine "<strong>di</strong>ffrazione" e pubblicò i risultati delle sue ricerche nel 1665. Isaac Newton attribuìla causa del fenomeno a <strong>un</strong> incurvamento dei raggi luminosi, mentre James Gregory (1638–1675)osservò la <strong>di</strong>ffrazione causata dalle setole <strong>di</strong> <strong>un</strong>a piuma (a tutti gli effetti il primo reticolo <strong>di</strong><strong>di</strong>ffrazione). Thomas Yo<strong>un</strong>g stu<strong>di</strong>ò la <strong>di</strong>ffrazione da due fen<strong>di</strong>ture nel 1803 e ne dedusse la naturaondulatoria della luce. Augustin-Jean Fresnel, infine, si interessò del fenomeno dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vistamatematico, pubblicando i suoi stu<strong>di</strong> nel 1815 e nel 1818, e <strong>di</strong>ede ulteriore conferma delle teorieondulatorie della luce avanzate da Christian Huygens prima e da Yo<strong>un</strong>g poi, in contrasto con leteorie <strong>di</strong> Newton.Apparato <strong>di</strong> Misura Laser a <strong>di</strong>odo con emissione intorno a 640 nm Sostegno per posizionamento del <strong>capello</strong> Schermo d’osservazione Righello Un <strong>capello</strong> (fornito generosamente da <strong>un</strong> volontario)1


FrangeOsservateProfilod’intensitàm=3LASERSezione delCapellom=2m=1ym=-1Dm=-2m=-3Figura 2 - Frange <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffrazione prodotte da <strong>un</strong> <strong>capello</strong>.L’esperienza qui proposta può esser fatta con strumentazione assai povera. La sorgente laserutilizzata può esser facilmente sostituita con <strong>un</strong> p<strong>un</strong>tatore laser (sulle “bancarelle” <strong>di</strong> trova anche a5 €), mentre il filo calibrato può esser sostituita con lenza da pesca.WebgrafiaIl cuscino <strong>di</strong> Ottica dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne,http://web.<strong>un</strong>iud.it/cird/SeCiF/ottica/ottica.htmWikipe<strong>di</strong>ahttp://it.wikipe<strong>di</strong>a.orgProgetto IRDIShttp://www.fisica.<strong>un</strong>iud.it/ir<strong>di</strong>s/Ottica/<strong>Diffrazione</strong>_guida/<strong>Diffrazione</strong>Guida.htm3

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