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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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Allegato 1 alla DGR 359/2007Chiarimenti sulla nozione <strong>di</strong> “centro urbano” ai f<strong>in</strong>i dell’applicazion<strong>ed</strong>ell’art. 8, c.3 e 4, della normativa-tipo <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> stralcio regionaliidraulica, nonché l’aggiornamento <strong>dei</strong> piani vigenti con le risultanze ottenute,trasformando così i tratti <strong>di</strong> corsi d’acqua da “non stu<strong>di</strong>ati” a “stu<strong>di</strong>ati”.Resta ferma, <strong>in</strong> ogni caso, la necessità <strong>di</strong> prev<strong>ed</strong>ere una <strong>di</strong>stanza m<strong>in</strong>ima dai limitidell’alveo nel quale vietare gli <strong>in</strong>terventi <strong>ed</strong>ilizi, <strong>in</strong><strong>di</strong>pendentemente dallo stato <strong>di</strong>pericolosità (e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> valida sia per tratti stu<strong>di</strong>ati che non stu<strong>di</strong>ati nell’ambito del Piano),quale quella posta dal comma 3 dell’art. 8 citato, anch’essa <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uità con quantostabilito dall’ex art. 26 della L.R. 9/93. In particolare i piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> stralcio hannoprevisto <strong>di</strong>stanze m<strong>in</strong>ime <strong>in</strong>feriori all’<strong>in</strong>terno <strong>dei</strong> centri urbani rispetto a quelle esterne,sulla base del presupposto che <strong>in</strong> centri già <strong>ed</strong>ificati <strong>ed</strong> urbanizzati sia più <strong>di</strong>fficilereperire gli spazi adeguati per mantenere <strong>di</strong>stanze superiori e che comunque si tratti <strong>di</strong>ambiti territoriali già maggiormente “compromessi” dal punto <strong>di</strong> vista ambientale.NOZIONE DI “CENTRO URBANO”Come sopra detto, sia il comma 3 che il comma 4 dell’art. 8 della normativa <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong><strong>bac<strong>in</strong>o</strong> stralcio regionali vigenti richiamano il concetto <strong>di</strong> “centro urbano” per ladef<strong>in</strong>izione e <strong>di</strong>fferenziazione delle <strong>di</strong>stanze dai limiti dell’alveo.Per quanto sopra illustrato, considerato che tale norma è stata formulata <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uitàcon il <strong>di</strong>sposto dell’art. 26 della L.R. 9/93 prima vigente, e comunque è tesa adassolvere ad analoga f<strong>in</strong>alità, la def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> centro urbano richiamata nella normativa<strong>di</strong> Piano può essere mutuata <strong>in</strong> modo <strong>di</strong>retto da quella <strong>di</strong> cui all’art. 26 sopra citato,come risulta prassi consolidata nell’ambito delle attività <strong>di</strong> competenza relative allapianificazione <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> <strong>di</strong> rilievo <strong>regionale</strong>.Si ricorda a questo proposito che tale def<strong>in</strong>izione è stata esplicitata nella circolare n.3410 del 31/5/1993, emanata relativamente al regime transitorio <strong>di</strong> cui all’art. 26 dellaL.R. 9/93. In tale circolare si chiariva, <strong>in</strong>fatti, che per l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione del centro urbanoai f<strong>in</strong>i dell’applicazione <strong>di</strong> tale art. 26, si doveva far riferimento al “centro <strong>ed</strong>ificato”come def<strong>in</strong>ito dall’art. 18 della L. 865/71 e <strong>di</strong> seguito riportato:“Il centro <strong>ed</strong>ificato è delimitato, per ciascun centro o nucleo abitato, dalperimetro cont<strong>in</strong>uo che comprende tutte le aree <strong>ed</strong>ificate con cont<strong>in</strong>uità <strong>ed</strong> ilotti <strong>in</strong>terclusi. Non possono essere compresi nel perimetro <strong>dei</strong> centri<strong>ed</strong>ificati gli <strong>in</strong>s<strong>ed</strong>iamenti sparsi e le aree esterne, anche se <strong>in</strong>teressate dalprocesso <strong>di</strong> urbanizzazione.”Benché, <strong>in</strong>fatti, la f<strong>in</strong>alità della legge nazionale richiamata e l’<strong>in</strong>teresso pubblicoperseguito fossero <strong>di</strong>fferenti, tale def<strong>in</strong>izione risultava congrua con la ratio della norma<strong>regionale</strong>, risultando la locuzione “centro urbano” s<strong>in</strong>onimo <strong>di</strong> ambiti territoriali congrado <strong>di</strong> urbanizzazione omogenea e tessuto <strong>ed</strong>ilizio cont<strong>in</strong>uo.Tale def<strong>in</strong>izione appare ancora oggi <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> rappresentare adeguatamente laf<strong>in</strong>alità sottesa dalla normativa <strong>di</strong> piano <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong>, tenuto tra l’altro conto che vieneanche ripresa la stessa term<strong>in</strong>ologia già <strong>in</strong>trodotta dalla L.R. 9/93.Si conferma qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la vali<strong>di</strong>tà della def<strong>in</strong>izione sopra ricordata anche ai f<strong>in</strong>idell’applicazione <strong>dei</strong> commi 3 e 4 dell’art. 8 della normativa <strong>di</strong> attuazione <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong><strong>bac<strong>in</strong>o</strong> stralcio regionali vigenti, come <strong>di</strong> prassi già <strong>in</strong> uso.Documento 2.5Pag<strong>in</strong>a 3 <strong>di</strong> 4

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