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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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Allegato 2 alla DGR 16/2007In<strong>di</strong>rizzi relativi alla riperimetrazione delle fasce <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondabilitàa seguito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> maggior dettaglioQualora <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e le valutazioni relative al deflusso delle acque <strong>di</strong> piena siano basate suipotesi relative alla <strong>di</strong>namica dell’esondazione <strong>di</strong>verse da quelle previste negli stu<strong>di</strong>orig<strong>in</strong>ari, deve essere adeguatamente <strong>di</strong>mostrata la fondatezza delle nuove ipotesi <strong>di</strong>base.Inoltre, lo stu<strong>di</strong>o idraulico <strong>di</strong> dettaglio deve riportare una validazione del metodoadottato basata sulla ricostruzione delle alluvioni salienti registrate nel sito. Essa vacondotta tramite la ricostruzione idrologica dell’evento generatore, la ricostruzion<strong>ed</strong>ell’area allagata e il confronto tra tale ricostruzione e le tracce dell’evento determ<strong>in</strong>at<strong>ed</strong>a un’approfon<strong>di</strong>ta analisi storico documentale, tenendo altresì conto dell’effettivoassetto topografico dell’epoca, riportato sulla base cartografica <strong>di</strong> dettaglio adottata. Inassenza <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> documentati nel sito <strong>in</strong> esame, la validazione andrà comunquecondotta su un sito campione.In particolare quando il moto <strong>ed</strong> il deflusso risulti con<strong>di</strong>zionato da situazioni nonrappresentate da opere idrauliche (quali ad esempio allagamento tramite sottopassi,aperture o <strong>di</strong>scont<strong>in</strong>uità nelle opere esistenti, ovvero presenza <strong>di</strong> “muretti” o rec<strong>in</strong>zioni,etc.), e pertanto legato a situazioni che possono rivelarsi cont<strong>in</strong>genti, <strong>in</strong> quantoderivanti da motivi e con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> tipo urbanistico-<strong>ed</strong>ilizio, deve essere garantito che leipotesi poste a base dello stu<strong>di</strong>o non abbiano a venir meno né siano <strong>in</strong>fluenzate emo<strong>di</strong>ficate da eventuali <strong>in</strong>terventi antropici, <strong>in</strong> quanto questi <strong>in</strong>terventi non risultanosoggetti a pareri <strong>ed</strong> autorizzazioni da parte delle autorità idrauliche competenti.In assenza delle garanzie suddette devono essere assunte perimetrazioni cheprendano contemporaneamente <strong>in</strong> considerazione le <strong>di</strong>verse ipotesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>namicadell’evento <strong>di</strong> esondazione, attraverso l’<strong>in</strong>viluppo <strong>dei</strong> <strong>di</strong>versi possibili scenari <strong>di</strong>pericolosità idraulica od una loro opportuna comb<strong>in</strong>azione sulla base della loroprobabilità <strong>di</strong> evenienza.In tal senso vanno evitate, <strong>di</strong> norma, riperimetrazioni che <strong>di</strong>pendono esclusivamente dafattori urbanistico-<strong>ed</strong>ilizi.Le fasce <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondabilità sono <strong>in</strong>fatti delle zone a valenza normativa derivanti dalle aree<strong>in</strong>ondabili e non possono presentare morfologie ad “isola” <strong>in</strong> corrispondenza <strong>di</strong>manufatti <strong>ed</strong>ilizi o blocchi <strong>di</strong> manufatti o <strong>in</strong>teri isolati. A meno che tale morfologia nonrisulti suffragata da particolari conformazioni topografiche, evidenziate dalla planimetriae dai transetti, tale morfologia non è consentita anche qualora la tipologia econformazione degli <strong>ed</strong>ifici, <strong>dei</strong> blocchi o degli isolati li renda protetti da barriereimpermeabili.Le eventuali protezioni <strong>ed</strong>ilizie corrispondono, <strong>in</strong>fatti, non ad una “messa <strong>in</strong> sicurezza”areale della zone, ma piuttosto ad accorgimenti tecnico-costruttivi, attivabili nelle zonea rischio, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> proteggere passivamente gli <strong>in</strong>s<strong>ed</strong>iamenti dagli allagamenti e <strong>di</strong> nonaumentare il rischio attuale. Proprio perché tali <strong>in</strong>terventi non rappresentano opereidrauliche con obbligo <strong>di</strong> controllo e manutenzione, né sono soggetti a polizia idraulicané sono <strong>di</strong> proprietà demaniale, essi non sono soggetti ad alcuna autorizzazione <strong>di</strong> tipoidraulico <strong>in</strong> occasione <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche degli elementi <strong>ed</strong>ilizi <strong>in</strong> questione. Di conseguenza,le aree protette da strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa passiva a scala locale non possono essere tenuti<strong>in</strong> considerazione ai f<strong>in</strong>i della perimetrazione delle aree a pericolosità idraulica <strong>di</strong> cui sitratta.Documento 2.4Pag<strong>in</strong>a 4 <strong>di</strong> 5

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