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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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Allegato 1 alla DGR 16/2007In<strong>di</strong>rizzi relativi alla riperimetrazione delle fasce <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondabilitàa seguito <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> sistemazione idraulicacircolare prot. n.27699/519 del 2.8.2005, pubblicata sul BURL n. 8 parte II del23.2.2005 relativa all’applicazione dell’art. 110 bis della L.R. 18/99.Nel confermare la vali<strong>di</strong>tà generale <strong>di</strong> tali <strong>criteri</strong>, <strong>ed</strong> a fronte della esigenza <strong>di</strong>assicurare l’omogeneità a livello <strong>regionale</strong> delle proc<strong>ed</strong>ure <strong>di</strong> riperimetrazione, siforniscono nel seguito alcuni ulteriori elementi tecnici, ad <strong>in</strong>tegrazione e miglioreesplicitazione <strong>dei</strong> <strong>criteri</strong> <strong>di</strong> cui alla DGR 357/01 e ss.mm.m <strong>in</strong> particolare a riguardodella fase <strong>di</strong> determ<strong>in</strong>azione della pericolosità residua, richiamata anche tra glielementi sopra ricordati.3. Pericolosità residua a seguito <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> sistemazione idraulicaLa realizzazione <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> sistemazione idraulica comporta, <strong>di</strong> norma,l’aggiornamento delle fasce <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondabilità previgenti, attraverso la valutazione dellecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pericolosità residua, come già specificato al prec<strong>ed</strong>ente punto 2, lett. b),che risulta connessa alla valutazione dell’efficacia degli <strong>in</strong>terventi stessi rispetto alleportate <strong>di</strong> progetto.La determ<strong>in</strong>azione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pericolosità residua a seguito <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong>sistemazione idraulica rappresenta un’operazione delicata e talvolta complessa, cherichi<strong>ed</strong>e la necessaria attenzione e valutazione al f<strong>in</strong>e della consapevolezza deglieffettivi livelli <strong>di</strong> rischio raggiunti e della loro adeguata gestione nell’ottica della tuteladella pubblica e privata <strong>in</strong>columità.In proposito, si ricorda che si possono verificare due gran<strong>di</strong> categorie <strong>di</strong> situazioni <strong>in</strong>relazione alla tipologia <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> sistemazione idraulica posti <strong>in</strong> essere:1) <strong>in</strong>terventi c.d. <strong>di</strong> “messa <strong>in</strong> sicurezza”, <strong>di</strong>mensionati cioè per lo smaltimento senzaesondazioni della portata <strong>di</strong> piena duecentennale con adeguato franco,conformemente agli <strong><strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi</strong> regionali e nazionali recepiti nei piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong>;2) <strong>in</strong>terventi c.d. <strong>di</strong> “mitigazione del rischio”, <strong>di</strong>mensionati cioè su portate <strong>in</strong>ferioririspetto alla portata duecentennale o che comunque non assicur<strong>in</strong>o <strong>in</strong> modo certo ilcontenimento <strong>di</strong> tale portata, ma che contribuiscano a ridurre <strong>in</strong> modo significativo illivello <strong>di</strong> pericolosità e rischio attuale.Va ricordato, <strong>in</strong>nanzitutto, che le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rischio nullo non sono mai raggiungibil<strong>in</strong>ella realtà, e che la cosiddetta “messa <strong>in</strong> sicurezza” è corrispondente ad una sogliastabilita convenzionalmente. Anche <strong>in</strong> questo caso, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, è necessario valutare lepotenziali con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pericolosità residua, tenendo anche conto che la progettazion<strong>ed</strong>egli <strong>in</strong>terventi <strong>ed</strong> il successivo stu<strong>di</strong>o delle aree <strong>in</strong>ondabili residue sononecessariamente basati su modellazioni idrauliche, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> su schematizzazioni esemplificazioni matematico-numeriche.Pertanto, si evidenzia che, anche <strong>in</strong> aree protette da opere idrauliche, esiste lapossibilità che si verifich<strong>in</strong>o eventi <strong>di</strong> tipo alluvionale, sia per il realizzarsi <strong>di</strong> eventi <strong>di</strong>entità superiore a quelli utilizzati come riferimento nella progettazione, comunquepossibili (sormonto arg<strong>in</strong>ale), o per fenomeni non tenuti <strong>in</strong> considerazione nellamodellazione matematica (quali ostruzioni, trasporto solido, accumulo delle acque atergo delle strutture, etc.), sia per problemi <strong>di</strong> funzionalità delle opere idrauliche <strong>di</strong><strong>di</strong>fesa (quale ad es. il c<strong>ed</strong>imento <strong>di</strong> una struttura arg<strong>in</strong>ale).Documento 2.3Pag<strong>in</strong>a 3 <strong>di</strong> 6

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