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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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Allegato 1 alla DGR 848/2003In<strong>di</strong>rizzi <strong>in</strong>terpretativi e chiarimenti In merito ai <strong>criteri</strong> per la r<strong>ed</strong>azione della normativa<strong>dei</strong> piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> per la tutela dal rischio idrogeologico <strong>di</strong> cui alla DGR 357/01unico dell’<strong>ed</strong>ilizia (D.P.R. n. 380/2001), che <strong>in</strong>nova le def<strong>in</strong>izioni degli <strong>in</strong>terventi <strong>ed</strong>ilizidel<strong>in</strong>eate nella l.n.457/1978, cui fa riferimento la normativa <strong>di</strong> piano stralcio. Infatti, talidef<strong>in</strong>izioni devono ritenersi prevalenti per quanto concerne il regime <strong>dei</strong> titoli abilitativi enon anche <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i sostanziali, rispetto alle def<strong>in</strong>izioni degli <strong>in</strong>terventi stessi contenut<strong>in</strong>egli strumenti urbanistici generali vigenti ovvero ad altre <strong>di</strong>sposizioni quali la <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a<strong>dei</strong> piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> i cui <strong>di</strong>vieti e limiti vanno riferiti alla natura sostanzial<strong>ed</strong>ell’<strong>in</strong>tervento, a presc<strong>in</strong>dere dalla categoria <strong>in</strong> cui gli stessi sono ascritti <strong>in</strong> base allostrumento urbanistico ovvero al T.U.È <strong>di</strong> tutta evidenza che l’ammissibilità degli <strong>in</strong>terventi che non risultano tra quelli vietat<strong>in</strong>ella normativa del piano <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> è comunque subor<strong>di</strong>nata alla loro ammissibilitànegli specifici SUG.Si ricorda <strong>in</strong>oltre che resta fermo il pr<strong>in</strong>cipio generale, sotteso alla pianificazione <strong>di</strong><strong>bac<strong>in</strong>o</strong> relativamente alle tematiche del rischio idrogeologico, <strong>in</strong> base al quale qualsiasi<strong>in</strong>tervento, pur se non <strong>in</strong>cluso tra quelli esplicitamente vietati, non deve aumentare lapericolosità <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondazione o <strong>di</strong> frana <strong>ed</strong> il rischio connesso, sia localmente, siaa monte e a valle, e non deve pregiu<strong>di</strong>care la realizzabilità degli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong>sistemazione e <strong>di</strong> mitigazione del rischio previsti dal Piano; riguardo allapericolosità idraulica, non deve <strong>in</strong>oltre costituire significativo ostacolo al deflusso delleacque <strong>di</strong> piena o ridurre significativamente la capacità <strong>di</strong> <strong>in</strong>vaso delle aree stesse.Si evidenzia <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e che l’applicazione della normativa del Piano <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong>, f<strong>in</strong>alizzata alnon aumento delle con<strong>di</strong>zioni attuali <strong>di</strong> rischio, non <strong>di</strong>spensa dalla necessità <strong>di</strong>prev<strong>ed</strong>ere le adeguate azioni e misure <strong>di</strong> protezione civile <strong>in</strong> considerazione dellecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pericolosità idrogeologica delle <strong>di</strong>verse aree <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate dal Piano stesso,con<strong>di</strong>zioni che, tra l’altro, devono essere assunte come base per la r<strong>ed</strong>azione <strong>dei</strong> piani<strong>di</strong> protezione civile comunali.Chiarimenti sui <strong>criteri</strong> <strong>di</strong> cui alla DGR 357/01Gli <strong><strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi</strong> <strong>in</strong>terpretativi qui <strong>in</strong><strong>di</strong>cati, che <strong>di</strong>scendono dai pr<strong>in</strong>cipi generali illustrati <strong>in</strong>premessa, confermano e meglio specificano gli <strong><strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi</strong> già forniti su analoghiargomenti nelle circolari esplicative a suo tempo emanate a riguardo dell’applicazion<strong>ed</strong>ell’art. 26 della L.R. 9/93 e del <strong>di</strong>sposto della DGR 2615/98.Sono forniti, tra l’altro, chiarimenti <strong>ed</strong> <strong><strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi</strong> <strong>in</strong>terpretativi su specifiche def<strong>in</strong>izioni <strong>di</strong>tipo urbanistico-<strong>ed</strong>ilizio <strong>in</strong>trodotte dai <strong>criteri</strong> regionali ex DGR 357/01; va da sé che les<strong>in</strong>gole norme del piano <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> vanno <strong>in</strong> ogni caso applicate nella loro completezza,valutando contestualmente le varie con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> volta <strong>in</strong> volta specificate e rispettandoil pr<strong>in</strong>cipio generale del non aumento della pericolosità e del rischio richiamato <strong>in</strong>premessa.Si segnala, <strong>in</strong>oltre, che per semplicità espositiva, i chiarimenti che seguono fannoriferimento agli articoli della normativa-tipo <strong>di</strong> cui all’allegato 2 della DGR 357/2001, ess. mm. <strong>ed</strong> ii.Documento 2.1Pag<strong>in</strong>a 2 <strong>di</strong> 8

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