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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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Testo <strong>in</strong>tegrato della normativa-tipo <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> stralcioper la tutela dal rischio idrogeologico ex all. 2 DGR 357/01 e ss.mmALLEGATO 3: INDIRIZZI TECNICI PER LA REDAZIONE DI STUDIIDRAULICIGli stu<strong>di</strong> idraulici <strong>di</strong> cui all’art. 7, comma 3 della presente normativa, f<strong>in</strong>alizzati sia alladeterm<strong>in</strong>azione delle aree <strong>in</strong>ondabili sia alla progettazione <strong>ed</strong> alla verifica <strong>di</strong> opere, devonoessere conformi alle seguenti <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni.1. Caratteristiche tecniche degli stu<strong>di</strong>Gli stu<strong>di</strong> idraulici devono contenere il censimento e il rilievo delle opere e del profilo dell’alveo,sul quale basare le verifiche idrauliche per le <strong>di</strong>verse portate. Sulla base <strong>di</strong> tali dati <strong>ed</strong>eventualmente della conoscenza topografica delle aree limitrofe al corso d’acqua sideterm<strong>in</strong>ano i livelli idrici attesi <strong>in</strong> corrispondenza alle portate <strong>di</strong> piena da esam<strong>in</strong>are.In considerazione della complessità del fenomeno da stu<strong>di</strong>are e del grado <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mentonecessario, possono essere utilizzati schemi <strong>di</strong> moto permanente mono<strong>di</strong>mensionale, motovario mono<strong>di</strong>mensionale o quasi-bi<strong>di</strong>mensionale, moto vario bi<strong>di</strong>mensionale, ciascuno <strong>dei</strong>quali tiene conto <strong>di</strong> rappresentazioni delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> moto <strong>di</strong> complessità crescente.Di norma, <strong>ed</strong> <strong>in</strong> particolare nel caso della progettazione e della verifica <strong>di</strong> opere, può essereimpiegato lo schema <strong>di</strong> corrente mono<strong>di</strong>mensionale <strong>in</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> moto permanente, salvi icasi <strong>in</strong> cui sia necessario determ<strong>in</strong>are valori locali della velocità della corrente o mo<strong>di</strong>ficazionidella capacità <strong>di</strong> lam<strong>in</strong>azione, o salvo specifiche <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni della Prov<strong>in</strong>cia.In ogni caso, lo stu<strong>di</strong>o va condotto per tratti idraulicamente significativi del corso d’acqua,delimitati cioè da sezioni <strong>in</strong> cui sia possibile assegnare il valore del livello idrico della corrente.Nello stu<strong>di</strong>o deve essere s<strong>in</strong>teticamente descritto il modello matematico utilizzato per leverifiche idrauliche, con l’esplicita <strong>in</strong><strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> ogni elemento utile alla <strong>in</strong>terpretazione <strong>dei</strong>risultati, con particolare riferimento alle scabrezze utilizzate, alle con<strong>di</strong>zioni al contorno assunte,e a ogni altra ipotesi adottata nel calcolo.Negli stu<strong>di</strong> f<strong>in</strong>alizzati alla determ<strong>in</strong>azione delle aree <strong>in</strong>ondabili, nei vari tratti del corso d’acqua sideve determ<strong>in</strong>are il valore della massima portata smaltibile senza esondazioni allo stato attualee le aree perifluviali <strong>in</strong>ondabili per portate corrispondenti almeno ai tempi <strong>di</strong> ritorno <strong>di</strong> 50, 200, e500 anni. Particolare attenzione va posta ai tratti <strong>in</strong> corrispondenza <strong>di</strong> opere, per le quali, <strong>in</strong>assenza <strong>di</strong> specifiche analisi sugli effetti del trasporto solido, è opportuno prev<strong>ed</strong>ere valutazioni<strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> sezione utile per gli effetti <strong>di</strong> piena (ostruzioni <strong>di</strong> arcate <strong>di</strong> ponti o coperture pereccezionale trasporto solido, etc.).Nei tratti <strong>in</strong> cui le portate <strong>di</strong> massima piena, corrispondenti ai vari tempi <strong>di</strong> ritorno, non trovanopiù capienza certa nell’alveo, devono essere determ<strong>in</strong>ate, alla scala almeno 1:5000, le areeperifluviali contigue ai corsi d’acqua conseguentemente <strong>in</strong>ondabili. La relativa determ<strong>in</strong>azioneè effettuata applicando schema <strong>di</strong> moto più opportuno, tra quelli sopra <strong>in</strong><strong>di</strong>cati, <strong>in</strong>considerazione della morfologia del sito e delle caratteristiche del fenomeno fisico daconsiderare.In particolare, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> valutare il grado <strong>di</strong> pericolosità delle aree <strong>in</strong>ondabili, devono esser<strong>ed</strong>eterm<strong>in</strong>ati, almeno <strong>in</strong> corrispondenza della portata duecentennale, i livelli idrici che vi sirealizzano, anche attraverso la sud<strong>di</strong>visione <strong>in</strong> opportune classi <strong>di</strong> tiranti idrici, nonché, conparticolare riferimento alle aree urbane, le zone a più alta velocità <strong>di</strong> scorrimento.Negli stu<strong>di</strong> connessi alla progettazione <strong>di</strong> opere i calcoli idraulici per la def<strong>in</strong>izione dellaDocumento 1.2Pag<strong>in</strong>a 22 <strong>di</strong> 28

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