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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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L<strong>in</strong>ee guida per la verifica e valutazione delle portatee degli idrogrammi <strong>di</strong> piena nei piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> regionalivalore del coefficiente pluviale che, con il metodo dell’evento critico, produce la portataal colmo q T .Dato il valore T-ennale <strong>di</strong> portata al colmo q T , calcolato con il metodo della portata<strong>in</strong><strong>di</strong>ce illustrato nel prec<strong>ed</strong>ente Capitolo A, viene qu<strong>in</strong><strong>di</strong> ricercata la coppia <strong>di</strong> valori{a , d CR } che produce come risultato la portata <strong>di</strong> picco q T quando si applichi latrasformazione afflussi-deflussi, essendo d CR la durata critica. La soluzione delproblema viene illustrata <strong>in</strong> dettaglio nel Capitolo C.Con questo proc<strong>ed</strong>imento viene determ<strong>in</strong>ato l’idrogramma <strong>di</strong> riferimento dell’evento[{ V ≤ v} ∧ { Q ≤ q}, con q = qT] e, contestualmente, il modello idrometeorologico <strong>di</strong>riferimento <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> descrivere <strong>in</strong> modo s<strong>in</strong>tetico il complesso fenomeno che puòprodurre una portata al colmo q T nella sezione fluviale <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse.Per la valutazione approssimata degli altri eventi <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse alla luce della normativa,[{ V ≤ v} ∧ { Q ≤ q}, con q < q T ], si utilizza l’ipotesi <strong>di</strong> criticità idrometeorologica, <strong>in</strong>base alla quale gli eventi <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse sono comunque prodotti da un assettometeorologico caratterizzato dalla struttura <strong>di</strong> <strong>in</strong>varianza <strong>di</strong> scala, rappresentatadall’esponente caratteristico ν. Nel Capitolo C viene qu<strong>in</strong><strong>di</strong> illustrato il proc<strong>ed</strong>imentoper la determ<strong>in</strong>azione degli idrogrammi <strong>di</strong> riferimento per la valutazione dellapericolosità idraulica T-ennale, <strong>in</strong> quanto prodotti da situazioni meteorologiche simili(<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> autosomiglianza statistica o <strong>in</strong>varianza <strong>di</strong> scala) a quella che può produrrel’evento critico T-ennale <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> portata al colmo. Si ottengono così idrogrammiequivalenti che presentano una portata al colmo <strong>in</strong>feriore a q T , ma volumi <strong>di</strong> pienasuperiori.Questo proc<strong>ed</strong>imento è <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente dal modello <strong>di</strong> trasformazione afflussi-deflussi cheviene adottato, anche se si adatta soprattutto all’impiego <strong>di</strong> modelli globali <strong>di</strong> tipoconcettuale.Questa proc<strong>ed</strong>ura comporta varie <strong>in</strong>certezze, legate sia all’affidabilità del modello <strong>di</strong>trasformazione della pioggia temibile <strong>in</strong> portata temibile, sia alla congettura <strong>di</strong> eventocritico, sia alle approssimazioni sulla configurazione spazio-temporale della pioggiastessa. Questo ultimo svantaggio può essere tuttavia annullato utilizzando modelli <strong>di</strong>tipo spazialmente <strong>di</strong>stribuito, sia del campo <strong>di</strong> precipitazione, sia dell’idrologia al suolo.La proc<strong>ed</strong>ura <strong>in</strong><strong>di</strong>retta dell’evento idrometeorologico critico si ispira ad una consolidatapratica applicativa e può essere impiegata con successo nei calcoli sp<strong>ed</strong>itivi, tenendocomunque presente il marg<strong>in</strong>e <strong>di</strong> <strong>in</strong>certezza <strong>dei</strong> risultati ottenibili. Va peraltro rilevatoche, se si vogliono determ<strong>in</strong>are <strong>in</strong> modo quantitativo idrogrammi <strong>di</strong> piena a frequenzaassegnata, va comunque accettato un notevole grado <strong>di</strong> <strong>in</strong>certezza nella valutazione.Il metodo si presta anche alla valutazione del massimo volume esondabile nei casipratici, <strong>in</strong> cui si vogliano valutare gli idrogrammi <strong>di</strong> riferimento per eventi che superanouna certa soglia stabile <strong>di</strong> esondazione, ossia una portata <strong>di</strong> smaltimento q 0 < q T datadall’officiosità idraulica del tronco fluviale <strong>in</strong> esame.Nei casi <strong>in</strong> cui la soglia non sia stabile, ma venga mo<strong>di</strong>ficata dal sormonto delle acque,gli idrogrammi <strong>di</strong> riferimento andranno <strong>in</strong>vece valutati sollecitando la struttura <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesae valutando la <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> tale struttura <strong>in</strong> risposta all’evoluzione dell’idrogramma.Documento 5.1Pag<strong>in</strong>a 40 <strong>di</strong> 56

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