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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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L<strong>in</strong>ee guida per la verifica e valutazione delle portatee degli idrogrammi <strong>di</strong> piena nei piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> regionalisuperficie siano <strong>di</strong>mensionati <strong>in</strong> modo tale da poter smaltire la massima portata <strong>di</strong> pienaprevista, senza che il livello superi la quota franca al coronamento. Tale verificaconsiste nel sollecitare il serbatoio con l’idrogramma <strong>di</strong> piena più gravoso rispetto allavita dell’opera e controllare che gli scarichi <strong>di</strong> superficie siano <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> smaltire lapiena <strong>in</strong> maniera tale che il livello non superi la quota franca al coronamento. In molticasi, l’idrogramma più gravoso non è quello con la massima portata, ma, per via dellalam<strong>in</strong>azione, gioca un ruolo fondamentale l’effetto comb<strong>in</strong>ato della portata e del volumeidrico, che assieme determ<strong>in</strong>ano la capacità o meno degli scarichi <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare lasicurezza del regolare smaltimento della piena.Dal punto <strong>di</strong> vista normativo, la valutazione della pericolosità idraulica si fonda su una<strong>in</strong><strong>di</strong>cazione abbastanza generica degli eventi <strong>di</strong> riferimento.Per esempio, il D.P.C.M. 29 settembre 1998 (Atto <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namento perl’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>dei</strong> <strong>criteri</strong> relativi agli adempimenti <strong>di</strong> cui all’art. 1, commi 1 e 2, deldecreto legge 11 giugno 1998, n. 180, Gazzetta Ufficiale Serie gen. - n. 3 del 5 gennaio1999) recita“Disponendo <strong>di</strong> adeguati stu<strong>di</strong> idraulici <strong>ed</strong> idrogeologici, saranno identificate sulla cartografia aree,caratterizzate da tre <strong>di</strong>verse probabilità <strong>di</strong> evento e, conseguentemente, da <strong>di</strong>verse rilevanze <strong>di</strong> piena:a) aree ad alta probabilità <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondazione (<strong>in</strong><strong>di</strong>cativamente con tempo <strong>di</strong> ritorno "Tr" <strong>di</strong> 20-50 anni);b) aree a moderata probabilità <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondazione (<strong>in</strong><strong>di</strong>cativamente con "Tr" <strong>di</strong> 100-200 anni);c) aree a bassa probabilità <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondazione (<strong>in</strong><strong>di</strong>cativamente con "Tr" <strong>di</strong> 300-500 anni).”senza def<strong>in</strong>ire esplicitamente se con “tempo <strong>di</strong> ritorno” si <strong>in</strong>tenda quello della portata alcolmo <strong>di</strong> piena, del volume <strong>di</strong> piena ovvero della coppia <strong>di</strong> valori portata-volume. Ilsignificato specifico <strong>di</strong> “evento idrologico T-ennale” resta <strong>in</strong>determ<strong>in</strong>ato. In sensostretto, la pericolosità dovrebbe essere valutata tramite una molteplicità <strong>di</strong> scenariidrologici volti a valutare l’assetto dell’area <strong>in</strong>ondata. Ciò comporterebbe una proc<strong>ed</strong>ura<strong>di</strong> simulazione Montecarlo assai complessa e, allo stato attuale, mai affrontata <strong>in</strong> modosistematico sotto l’aspetto tecnico-scientifico.Soltanto la successiva <strong>in</strong><strong>di</strong>cazione:“i valori delle portate <strong>di</strong> piena con un assegnato tempo <strong>di</strong> ritorno possono essere d<strong>ed</strong>otti anche sullascorta <strong>di</strong> valutazioni idrologiche sp<strong>ed</strong>itive o <strong>di</strong> semplici elaborazioni statistiche su serie storiche <strong>di</strong> datiidrometrici. Comunque, ove possibile, e' consigliabile che gli esecutori traggano i valori <strong>di</strong> riferimentodella portata al colmo <strong>di</strong> piena con assegnato tempo <strong>di</strong> ritorno dalle elaborazioni eseguite dal Servizioidrografico e mareografico nazionale oppure dai rapporti tecnici del progetto VAPI messo a <strong>di</strong>sposizion<strong>ed</strong>al GNDCI-CNR.”<strong>in</strong><strong>di</strong>ca nella portata al colmo il riferimento primario.La Normativa tipo <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> stralcio per la tutela dal rischio idrogeologicodell’Autorità <strong>di</strong> Bac<strong>in</strong>o <strong>di</strong> Rilievo Regionale, da adottarsi ai sensi del comma 1, art. 1,del D.l. 180/98, convertito con mo<strong>di</strong>fiche <strong>in</strong> l. 267/98 (v. Testo <strong>in</strong>tegrato normativatipo:DGR 357/01, DGR 1095/01, DGR 290/02) della Regione Liguria riprendesostanzialmente questa impostazione. Nel def<strong>in</strong>ire le categorie <strong>di</strong> aree relative allapericolosità idrogeologica, si precisa che tali aree sono identificabili come“aree perifluviali <strong>in</strong>ondabili al verificarsi dell’evento <strong>di</strong> piena con portata al colmo <strong>di</strong> pienacorrispondente a periodo <strong>di</strong> ritorno T=50 anni, …omissis… T=200 anni, …omissis… T=500 anni.”Documento 5.1Pag<strong>in</strong>a 7 <strong>di</strong> 56

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