raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

ALLEGATO 1 ALLA DGR 1532/05INDIRIZZI PROCEDURALI IN MERITOALL’AGGIORNAMENTO DEI PIANI DI BACINOCONSEGUENTE ALL’INDIVIDUAZIONE DEGLI“AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ” EX DGR250/05PremessaLa Giunta Regionale, in qualità di Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino di rilievoregionale, ha approvato, con DGR 250/05, i criteri per la definizione di ambiti normatividelle fasce di inondabilità in funzione di tiranti idrici e velocità di scorrimento, chemodificano ed integrano gli analoghi criteri adottati con DGR 299/03 e sottoposti adinchiesta pubblica.In estrema sintesi, tali criteri prevedono che, sulla base di studi idraulici di dettaglio,possano essere determinate all’interno sia della fascia A (T=50 anni) sia della fascia B(T=200 anni) aree a “minor pericolosità relativa”, sulle quali può essere posta unadisciplina meno restrittiva, con particolare riferimento alla possibilità di nuovaedificazione e ristrutturazione urbanistica. L’applicazione di tali criteri non comporta,peraltro, alcun adeguamento obbligatorio a carico delle Province, che hanno pertantola facoltà, e non l’obbligo, di apportare ai piani gli approfondimenti e le modifiche di cuitrattasi, e quindi potranno valutare nel merito delle singole situazioni la priorità e lasignificatività dell’elaborazione di studi di dettaglio, anche in relazione ad analisi deltipo costi-benefici. Non è infatti necessario coprire tutto il territorio con studi di dettaglioal fine di determinare gli ambiti normativi, in particolare laddove gli studi già effettuatisiano di sufficiente dettaglio ed affidabilità, caso in cui è peraltro possibile effettuare lasuddivisione in ambiti normativi anche sulla base della metodologia semplificata di cuialla DGR 250/05 che permette di riclassificare le aree sulla base di classi di tiranti maxdi 30 cm.A seguito dell’approvazione dei criteri in oggetto, è emersa la necessità di chiarimentia riguardo della procedura di modifica ed integrazione dei piani vigenti per recepire icriteri di cui trattasi, con particolare riferimento ai casi ricadenti nella fattispecie dellemodifiche “puntuali” di cui al comma 15 dell’art. 97 della L.R. 18/99 ovvero allanecessità di adozione di varianti sostanziali dei piani, con la procedura ordinaria di cuial comma 14 dello stesso articolo.Al fine di inquadrare al meglio la problematica di che trattasi, si ricorda che:- per quanto riguarda la fascia A, allo stato attuale non è prevista dalle normativedei piani di bacino vigenti alcuna differenziazione di disciplina in relazione adaree “a minor pericolosità”, anche se la sua possibilità era stata introdotta, comelinea di principio generale, nei criteri regionali di cui alla DGR 357/01;- per quanto riguarda la fascia B, nei piani di bacino vigenti esiste già attualmente,ancorché solo a livello normativo e non cartografico, la distinzione tra aree aDocumento 4.2Pagina 1 di 3