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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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Testo <strong>in</strong>tegrato <strong>dei</strong> <strong>criteri</strong> per la normativa <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> stralcioper la tutela dal rischio idrogeologico ex all. 1 DGR 357/01 e ss.mmb) Fascia <strong>di</strong> riassetto fluviale.Tale fascia comprende le aree esterne all’alveo attuale necessarie per l’adeguamento delcorso d’acqua all’assetto def<strong>in</strong>itivo previsto dal Piano. La sua delimitazione è effettuatasulla base delle strategie e delle scelte pianificatorie del Piano e dell’<strong>in</strong>sieme degli<strong>in</strong>terventi strutturali <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati nell’ambito dello stesso. Comprende, <strong>in</strong> particolare, le areenecessarie al riprist<strong>in</strong>o della idonea sezione idraulica, tutte le forme fluviali riattivabilidurante gli stati <strong>di</strong> piena e le aree da dest<strong>in</strong>are alle opere <strong>di</strong> sistemazione idraulicapreviste. Può comprendere aree ritenute <strong>di</strong> pert<strong>in</strong>enza fluviale e/o <strong>di</strong> elevato pregionaturalistico-ambientale limitrofe al corso d’acqua.Poiché l’obiettivo pr<strong>in</strong>cipale conseguito dall’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione della fascia <strong>di</strong> riassetto fluvialeè quello <strong>di</strong> mantenere o <strong>di</strong> recuperare la <strong>di</strong>sponibilità delle aree necessarie per l’assettodef<strong>in</strong>itivo del corso d’acqua, ne consegue l’<strong>in</strong>ammissibilità <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> nuova<strong>ed</strong>ificazione, <strong>di</strong> recupero del patrimonio <strong>ed</strong>ilizio esistente ecc<strong>ed</strong>enti gli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong>manutenzione straor<strong>di</strong>naria come def<strong>in</strong>ita dalla lett. b), c.1, art. 31, l. n. 457/78 e <strong>di</strong>realizzazione <strong>di</strong> nuove <strong>in</strong>frastrutture. Può essere previsto che la perimetrazione <strong>di</strong> dettearee venga mo<strong>di</strong>ficata a seguito <strong>di</strong> specifici progetti <strong>di</strong> messa <strong>in</strong> sicurezza, sulla base <strong>dei</strong>quali può essere prevista la delocalizzazione al <strong>di</strong> fuori della fascia <strong>dei</strong> manufatti esistenti.Posto che <strong>in</strong> via generale il Piano deve prev<strong>ed</strong>ere l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una fascia <strong>di</strong> riassettofluviale, che consenta il deflusso senza esondazioni della portata duecentennale, puòessere prevista una fascia <strong>di</strong> riassetto <strong>di</strong>mensionata su portate <strong>in</strong>feriori <strong>in</strong> casi particolari acon<strong>di</strong>zione che:1) l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione risulti adeguatamente motivata nella relazione <strong>di</strong> piano conparticolare riferimento ai risultati <strong>di</strong> un’analisi costi-benefici;2) riguar<strong>di</strong> centri urbani consolidati, <strong>di</strong>fficilmente delocalizzabili o derivi dalla oggettivaimpossibilità <strong>di</strong> realizzare a breve term<strong>in</strong>e <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> messa <strong>in</strong> sicurezza def<strong>in</strong>itiva;3) rappresenti un primo stralcio <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> produrre una significativa <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione delrischio;4) siano <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate le due ipotesi, quella proposta dal piano e quella relativa allosmaltimento della portata duecentennale, che dovrebbe rappresentare comunque unobiettivo <strong>di</strong> lungo term<strong>in</strong>e.c) Fasce <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondabilità.Rappresentano porzioni <strong>di</strong> territorio esterne all’alveo caratterizzate da uguale probabilità <strong>di</strong><strong>in</strong>ondazione, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> da uguale pericolosità idraulica. Secondo i <strong>criteri</strong> già fornitidall’Autorità <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> <strong>di</strong> rilievo <strong>regionale</strong>, <strong>in</strong> accordo anche con <strong><strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi</strong> nazionali, talifasce rappresentano tre livelli <strong>di</strong> pericolosità idraulica: elevata, m<strong>ed</strong>ia e bassa.1) Fascia A - pericolosità idraulica molto elevata (P i3 ) 7 : aree perifluviali <strong>in</strong>ondabili alverificarsi dell’evento <strong>di</strong> piena con portata al colmo <strong>di</strong> piena corrispondente a periodo <strong>di</strong>ritorno T=50 anni.In ragione della caratteristica <strong>di</strong> elevata pericolosità idraulica <strong>di</strong> tale fascia, possono essereconsentiti solo gli <strong>in</strong>terventi <strong>ed</strong>ilizi sul patrimonio <strong>ed</strong>ilizio esistente f<strong>in</strong>o al restauro erisanamento conservativo come def<strong>in</strong>ito dalla lett. c), c.1, art. 31, l. n.457/78, che nonaument<strong>in</strong>o la vulnerabilità e non comport<strong>in</strong>o cambi <strong>di</strong> dest<strong>in</strong>azione d’uso che aument<strong>in</strong>o ilcarico <strong>in</strong>s<strong>ed</strong>iativo. Non sono <strong>in</strong>vece consentiti l’<strong>in</strong>stallazione <strong>di</strong> manufatti anche non7 Punto così mo<strong>di</strong>ficato dalla deliberazione Giunta Regionale n.1095/2001.Documento 1.1Pag<strong>in</strong>a 6 <strong>di</strong> 19

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