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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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Allegato 1 alla DGR 250/2005Criteri per la def<strong>in</strong>izione degli ambiti normativi delle fasce <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondabilità<strong>in</strong> funzione <strong>di</strong> tiranti idrici e velocità <strong>di</strong> scorrimento2. INDIVIDUAZIONE CARTOGRAFICA DEGLI AMBITI NORMATIVI2.1 CRITERIO GENERALE DI DEFINIZIONE DEGLI AMBITI NORMATIVIIl <strong>criteri</strong>o generale <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione degli ambiti normativi all’<strong>in</strong>terno delle fasce e <strong>di</strong> attribuzion<strong>ed</strong>ella relativa normativa <strong>di</strong> riferimento consiste, <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tesi, nel “pesare” la pericolosità dell’eventoa dato tempo <strong>di</strong> ritorno con la pericolosità <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> tirante idrico e velocità, <strong>in</strong> modo datenere conto <strong>di</strong> tutti i suddetti parametri per la associazione della più adeguata normativa <strong>di</strong>riferimento.Il <strong>criteri</strong>o può essere così schematizzato:a) all’<strong>in</strong>terno della fascia A si <strong>in</strong><strong>di</strong>viduano, sulla base delle caratteristiche dell’<strong>in</strong>ondazione aT=50 anni, aree a “m<strong>in</strong>or pericolosità relativa” A0, tali da ritenersi assimilabili ad una fasciaB; tali aree, cioè, pur essendo <strong>in</strong>ondabili a T=50 anni, presentano caratteristiche <strong>di</strong>pericolosità relativa tali da poter risultare adeguatamente <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ate dalla norma <strong>di</strong> fasciaB. Sulle restanti aree AA rimane appropriata la normativa generale <strong>di</strong> fascia A.b) all’<strong>in</strong>terno della fascia B si <strong>in</strong><strong>di</strong>viduano, sulla base delle caratteristiche dell’<strong>in</strong>ondazione aT=200 anni, aree a “m<strong>in</strong>or pericolosità relativa” B0, nelle quali sia consentito proc<strong>ed</strong>ere a<strong>di</strong>nterventi <strong>di</strong> nuova <strong>ed</strong>ificazione e <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica con la messa <strong>in</strong> opera <strong>di</strong>accorgimenti tecnico-costruttivi efficaci per il non aumento del rischio accompagnati dalleadeguate misure <strong>di</strong> protezione civile. Sulle restanti aree BB rimane appropriata la normativagenerale <strong>di</strong> fascia B.E’ importante evidenziare che la def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> “m<strong>in</strong>or pericolosità relativa” si riferiscenon tanto alla pericolosità <strong>in</strong>tesa <strong>in</strong> senso prettamente tecnico delle zone, che, <strong>in</strong>relazione alla frequenza attesa delle <strong>in</strong>ondazioni, cont<strong>in</strong>uano a mantenere caratteristiche <strong>di</strong>pericolosità non trascurabili e richi<strong>ed</strong>eranno comunque l’adeguata considerazione <strong>in</strong>term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> protezione civile e <strong>di</strong> tutela degli <strong>in</strong>s<strong>ed</strong>iamenti esistenti, ma piuttosto allavalutazione della più appropriata <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a per gli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> nuova realizzazionerispetto alle specifiche caratteristiche delle <strong>in</strong>ondazioni.L’applicazione della metodologia <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione cartografica degli ambiti normativi del<strong>in</strong>eatanel seguito deve, <strong>in</strong> ogni caso, basarsi su risultati <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> idraulici <strong>di</strong> dettaglio, che permettano<strong>di</strong> determ<strong>in</strong>are affidabilmente, oltre alla perimetrazione delle aree <strong>in</strong>ondabili, le entità <strong>dei</strong> tirantiidrici e delle velocità <strong>di</strong> scorrimento che vi si realizzano.2.2 AMBITI NORMATIVI DI FASCIA A:In coerenza con l’impostazione generale sopra del<strong>in</strong>eata, sulla base della valutazione <strong>dei</strong>valori massimi <strong>di</strong> tiranti idrici e velocità <strong>di</strong> scorrimento per la portata 50-ennale:a) si <strong>in</strong><strong>di</strong>viduano le aree “a m<strong>in</strong>or pericolosità relativa”, denom<strong>in</strong>ate A0, come quellecorrispondenti alle aree a “bassa pericolosità relativa” del <strong>criteri</strong>o <strong>di</strong> pericolosità riportato<strong>in</strong> figura 1., attraverso l’applicazione del metodo <strong>in</strong><strong>di</strong>cato graficamente <strong>in</strong> figura 2; tali areevengono riclassificate come aree <strong>di</strong> fascia B, accorpandole, cioè, alle aree <strong>in</strong>ondabili aT200; si noti che tali aree non vengono perimetrate nella cartografia f<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> quantorianalizzate <strong>in</strong>sieme alle aree <strong>di</strong> fascia B sulla base delle loro caratteristiche per l’eventoT200.b) si classificano le restanti aree quali aree AA, che rappresentano qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, secondo il <strong>criteri</strong>o<strong>di</strong> figura 1., aree <strong>in</strong>ondabili a T50 con tiranti e velocità caratteristici <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> m<strong>ed</strong>ia ealta pericolosità relativa.Documento 4.1Pag<strong>in</strong>a 4 <strong>di</strong> 9

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