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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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Allegato 1 alla DGR 250/2005Criteri per la def<strong>in</strong>izione degli ambiti normativi delle fasce <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondabilità<strong>in</strong> funzione <strong>di</strong> tiranti idrici e velocità <strong>di</strong> scorrimentoFINALITÀ GENERALELa f<strong>in</strong>alità generale della metodologia qui del<strong>in</strong>eata è l’elaborazione <strong>di</strong> una carta <strong>di</strong> applicazionenormativa relativa agli eventi <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondazione, def<strong>in</strong>ita degli “ambiti normativi delle fasce <strong>di</strong><strong>in</strong>ondabilità”, che tenga conto <strong>di</strong> caratteristiche delle <strong>in</strong>ondazioni ulteriori rispetto al tempo <strong>di</strong>ritorno della piena <strong>di</strong> riferimento, quali tiranti idrici e relative velocità <strong>di</strong> scorrimento che sirealizzano nelle aree <strong>in</strong>ondabili. Tale metodologia è elaborata nel rispetto dell’impostazionenormativa <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> stralcio vigente, e non ne rappresenta qu<strong>in</strong><strong>di</strong> una mo<strong>di</strong>fica mapiuttosto una migliore specificazione <strong>ed</strong> articolazione.In tal senso, la carta degli ambiti normativi relativi alla pericolosità delle <strong>in</strong>ondazioni saràcostruita a partire dalla determ<strong>in</strong>azione delle fasce <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondabilità relative ai <strong>di</strong>versi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritorno secondo il metodo “standard” <strong>dei</strong> <strong>criteri</strong> regionali, attraverso una impostazione che<strong>in</strong>teressa i seguenti due aspetti, come illustrato nel dettaglio nel seguito:1) il <strong>criteri</strong>o <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione degli ambiti normativi con costruzione della relativacartografia e <strong>di</strong> associazione della relativa normativa;2) l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>dei</strong> valori <strong>di</strong> soglia delle grandezze considerate (tiranti e velocità) sullabase <strong>dei</strong> quali def<strong>in</strong>ire sottozone delle aree <strong>in</strong>ondabilI quali “aree a m<strong>in</strong>or pericolositàrelativa”.In tal senso, si evidenzia che la determ<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> aree a <strong>di</strong>versa pericolosità relativa, al f<strong>in</strong><strong>ed</strong>ella <strong>di</strong>fferenziazione della corrispondente <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a, si applica alle sole fasce A e B, <strong>in</strong> quantonon <strong>in</strong>fluenza <strong>in</strong> modo significativo la fascia C, la cui <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a consiste, nella sostanza, <strong>in</strong> unasemplice normativa <strong>di</strong> attenzione.1. CRITERIO DI PERICOLOSITÀ RELATIVAGli stu<strong>di</strong> effettuati nell’ambito della consulenza tecnico-scientifica affidata dalla Regione Liguriaal Prof. R. Rosso del Politecnico <strong>di</strong> Milano e del suo successivo aggiornamento a seguito dellafase <strong>di</strong> <strong>in</strong>chiesta pubblica, hanno condotto ad <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare valori limite per la def<strong>in</strong>izione <strong>dei</strong> gra<strong>di</strong><strong>di</strong> pericolosità relativa facendo riferimento ad una molteplicità <strong>di</strong> aspetti.In particolare il <strong>criteri</strong>o fondamentale assunto come riferimento è basato sulla determ<strong>in</strong>azion<strong>ed</strong>i soglie idro<strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> pericolosità fondate sul concetto <strong>di</strong> sp<strong>in</strong>ta tollerabile con<strong>di</strong>zionataall’energia specifica, considerando l’azione meccanica <strong>di</strong> una corrente <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> sp<strong>in</strong>ta e <strong>di</strong>energia. L‘applicazione <strong>di</strong> tale <strong>criteri</strong>o porta alla def<strong>in</strong>izione della relazione tirante-velocitàassociato ad una sp<strong>in</strong>ta assegnata con<strong>di</strong>zionata dall’energia specifica. In merito ai valori <strong>di</strong>sp<strong>in</strong>ta tollerabile, <strong>in</strong> base ai risultati sperimentali e alle <strong>di</strong>verse prescrizioni ricavabili dallaletteratura, è stato assunto il valore <strong>di</strong> 1500 N/m quale rappresentativo della bassapericolosità, mentre al superamento <strong>di</strong> un valore <strong>di</strong> circa 2500 N/m, si realizzano <strong>in</strong>vececon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> alta pericolosità. Tale <strong>criteri</strong>o è stato confrontato <strong>ed</strong> <strong>in</strong>tegrato con altreconoscenze e valutazioni <strong>in</strong> merito, con particolare riferimento alla stabilità degli <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui, allaresistenza strutturale degli <strong>ed</strong>ifici e alla mobilizzazione degli autoveicoli <strong>in</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><strong>in</strong>ondazione.Dalla valutazione congiunta <strong>dei</strong> vari aspetti succitati si è giunti alla def<strong>in</strong>izione del <strong>criteri</strong>o che siassume per la def<strong>in</strong>izione della pericolosità idraulica relativa sulla base dell’entità <strong>di</strong> tiranti idricie velocità <strong>di</strong> scorrimento f<strong>in</strong>alizzata alla <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> ambiti normativi, quale riportatograficamente nella seguente figura 1.In altri term<strong>in</strong>i, le soglie <strong>di</strong> riferimento delle coppie <strong>di</strong> valori tirante idrico-velocità <strong>di</strong> scorrimento,che si realizzano <strong>in</strong> un evento <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondazione per la <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> bassa eDocumento 4.1Pag<strong>in</strong>a 2 <strong>di</strong> 9

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