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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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Allegato 1 alla DGR 893/2008In<strong>di</strong>rizzi e modalità proc<strong>ed</strong>urali ai f<strong>in</strong>i dell’espressione del parer<strong>ed</strong>a parte del CTR ai sensi del c.15, art. 97, l.r. 18/99conseguenze <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i idraulico-ambientali della mo<strong>di</strong>fica e previsione <strong>di</strong> eventuali<strong>in</strong>terventi o mo<strong>di</strong>fiche a compensazione.Per gli aspetti geomorfologici, fermo restando quanto previsto dalla DGR 357/01 ess.mm. e della DGR 1338/07, si sottol<strong>in</strong>ea quanto segue:g) gli approfon<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> tipo geomorfologico, nell’ottica della pianificazione <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong>,devono riguardare possibilmente gli <strong>in</strong>teri areali già stu<strong>di</strong>ati o comunque porzionisignificative; <strong>in</strong> ogni caso, gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> maggior dettaglio, quando non siano estesiall'<strong>in</strong>tero corpo <strong>di</strong> frana, devono considerare aree contrad<strong>di</strong>st<strong>in</strong>te da una propriaidentità e <strong>di</strong>namica geomorfologica.h) In particolare gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> maggior dettaglio:- devono valutare <strong>ed</strong> escludere che i settori stralciati dalla perimetrazioneorig<strong>in</strong>ale possano risentire <strong>di</strong> eventuali evoluzioni, arretramenti o allargamenti,del corpo franoso residuo;- devono evitare, altresì, <strong>di</strong> enucleare all'<strong>in</strong>terno <strong>dei</strong> corpi franosi (ad esempio alpi<strong>ed</strong>e o <strong>in</strong> corona) porzioni delle stesse riclassificandole come semplic<strong>ed</strong>eposito detritico e ricalcolandole, ai f<strong>in</strong>i della classificazione <strong>di</strong> pericolosità, <strong>in</strong>base alla mera applicazione del metodo della suscettività al <strong>di</strong>ssesto sulla bas<strong>ed</strong>i considerazioni localizzate, perdendo l’unitarietà dell’<strong>in</strong>sieme del corpogeomorfologico;- devono essere supportati da un approfon<strong>di</strong>mento del quadro conoscitivom<strong>ed</strong>iante l’acquisizione <strong>di</strong> nuove conoscenze attraverso l’impiego <strong>di</strong> congruetipologie e strumenti d’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e <strong>in</strong> situ, da esplicitarsi nella sch<strong>ed</strong>a;- devono dare adeguato conto delle modalità e degli esiti delle attività <strong>di</strong>monitoraggio messe <strong>in</strong> atto, necessarie per la rivalutazione dello stato <strong>di</strong> attività<strong>dei</strong> corpi franosi.i) nella riperimetrazione <strong>di</strong> aree a suscettività al <strong>di</strong>ssesto elevata non derivate dafrana quiescente ma dalla comb<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> elementi geomorfologici e d'uso delsuolo, le risultanze acquisite a scala <strong>di</strong> maggior dettaglio devono essere analizzatee valutate nel contesto più ampio dell'unità geomorfologica nel quale è <strong>in</strong>serital'area <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse.j) Gli aggiornamenti delle aree a suscettività a <strong>di</strong>ssesto a seguito <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong><strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> sistemazione richi<strong>ed</strong>ono la valutazione da parte delle Prov<strong>in</strong>ce dellanecessità <strong>di</strong> acquisire adeguati dati <strong>di</strong> monitoraggio comprovanti l’effettivastabilizzazione dell'areale oggetto <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento, come richiamato nell’ultimocapoverso del cap. 4 <strong>dei</strong> <strong>criteri</strong> <strong>di</strong> cui alla DGR 357/01, def<strong>in</strong>endone tipologie,modalità e tempi <strong>di</strong> tali attività.Si richiama altresì la necessità del rispetto <strong>dei</strong> seguenti <strong>criteri</strong> regionali:- nelle Pg3 per frana quiescente non sono consentite mai nuove <strong>ed</strong>ificazioni, anchea fronte <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> maggior dettaglio;- nelle Pg3 non per frana quiescente, a fronte <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> maggior dettaglio, laProv<strong>in</strong>cia, oltre ad approvare l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e <strong>di</strong> dettaglio, deve <strong>di</strong> norma <strong>in</strong><strong>di</strong>carecontestualmente gli <strong>in</strong>terventi compatibili <strong>in</strong> relazione alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> suscettivitàal <strong>di</strong>ssesto accertate.Documento 3.3Pag<strong>in</strong>a 8 <strong>di</strong> 10

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