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raccolta dei criteri ed indirizzi dell'autorità di bacino regionale in ...

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Testo <strong>in</strong>tegrato <strong>dei</strong> <strong>criteri</strong> per la normativa <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> stralcioper la tutela dal rischio idrogeologico ex all. 1 DGR 357/01 e ss.mmPer quanto riguarda i franchi m<strong>in</strong>imi <strong>di</strong> sicurezza si r<strong>in</strong>via alle <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni riportate nell’allegatoA (Paragrafo 3) al presente atto, del quale costituisce parte <strong>in</strong>tegrante e sostanziale. 3c) Le fasce <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>ed</strong>ificabilità assoluta dai limiti dell’alveo. 4Al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> garantire un congruo rispetto dell’ambiente fluviale devono essere <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate lungol’<strong>in</strong>tero corso d’acqua fasce <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>ed</strong>ificabilità assoluta, a presc<strong>in</strong>dere dalle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>pericolosità idrauliche esistenti. In ogni caso nella determ<strong>in</strong>azione della relativa ampiezza sideve tenere conto delle caratteristiche <strong>dei</strong> vari tratti del corso d’acqua oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a.d) Le fasce <strong>di</strong> rispetto relative ai tratti <strong>di</strong> corsi d’acqua non <strong>in</strong>dagati con stu<strong>di</strong>idraulici nell’ambito del piano. 5Al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> evitare che esistano nel <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> zone non soggette alla <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a v<strong>in</strong>colistica previstadal piano relativa alla pericolosità idraulica, <strong>in</strong> considerazione del fatto che delle stesse non ènoto l’effettivo stato <strong>di</strong> pericolosità, trattandosi <strong>di</strong> aree <strong>in</strong>teressanti tratti <strong>di</strong> corsi d’acqua nonoggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, ogni qual volta si <strong>in</strong>tenda proc<strong>ed</strong>ere ad <strong>in</strong>terventi urbanistico-<strong>ed</strong>ilizi ènecessaria una verifica preventiva della potenziale <strong>in</strong>ondabilità <strong>di</strong> dette zone.Nelle fasce <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> cui trattasi, <strong>in</strong> conformità con quanto previsto dall’art. 26 della L.R.9/93, non possono essere consentiti <strong>in</strong>terventi <strong>ed</strong>ilizi se non previo parere favorevole dellaProv<strong>in</strong>cia, basato su uno specifico stu<strong>di</strong>o idraulico che <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui le fasce <strong>di</strong> <strong>in</strong>ondabilità dellearee secondo i <strong>criteri</strong> <strong>di</strong> cui all’allegato A. L’ampiezza m<strong>in</strong>ima <strong>di</strong> tale fascia <strong>di</strong> rispetto deveessere pari a 40 m dai limiti dell’alveo.e) Tomb<strong>in</strong>ature e coperture.In considerazione del fatto che il piano <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> deve prospettare soluzioni alle criticità, chetengano conto anche degli aspetti urbanistico-ambientali e che le tomb<strong>in</strong>ature, configurandosiquali elementi <strong>di</strong> notevole criticità idraulica (v. nota sul “Rischio idraulico residuale nell’ambitodella pianificazione <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> <strong>regionale</strong>” approvata dal C.T.R. il 24.3.99), non possono essereconsiderate opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa idraulica, il Piano deve prev<strong>ed</strong>ere il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> nuove tomb<strong>in</strong>ature ecoperture, salvo il caso <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong>rette ad ovviare a situazioni <strong>di</strong> pericolo, a garantire la tuteladella pubblica <strong>in</strong>columità e la tutela igienico-sanitaria, o necessarie per la realizzazione <strong>di</strong><strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> rifiuti soli<strong>di</strong> urbani e <strong>di</strong> <strong>in</strong>erti qualora non siano possibili soluzioni alternative (v.“Nota su rischio idraulico residuale associato alla realizzazione delle <strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> <strong>in</strong>erti”,approvata dal C.T.R. il 01.07.99). Le tomb<strong>in</strong>ature ammesse devono comunque garantire,almeno sul reticolo idrografico pr<strong>in</strong>cipale, il deflusso della portata duecentennale con adeguatofranco <strong>di</strong> sicurezza. Oltre a ciò il Piano deve prev<strong>ed</strong>ere le <strong>di</strong>mensioni m<strong>in</strong>ime della sezione <strong>di</strong>deflusso, che consentano l’ispezionabilità e le necessarie attività <strong>di</strong> manutenzione,3V<strong>ed</strong>ere anche il Documento 2.2, recante alcuni chiarimenti tecnici e normativi suifranchi <strong>di</strong> sicurezza per la progettazione <strong>di</strong> opere <strong>in</strong> alveo, approvati dal CTR nellas<strong>ed</strong>uta del 11/11/2002.4V<strong>ed</strong>ere anche il Documento 2.6, contenente l’allegato alla DGR 1339/07 recantechiarimenti sul regime normativo applicabile nella fascia <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>ed</strong>ificabilità assoluta dailimiti dell'alveo ai sensi dell'art. 8, c.3 della normativa-tipo <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong>stralcio regionali per il rischio idrogeologico.5V<strong>ed</strong>ere anche il Documento 2.5, contenente l’allegato 1 alla DGR 359/07, nel qualesono stati forniti chiarimenti sulla nozione <strong>di</strong> “centro urbano” ai f<strong>in</strong>i dell'applicazion<strong>ed</strong>ell'art. 8, c.3 e 4, della normativa-tipo <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong> <strong>bac<strong>in</strong>o</strong> stralcio.Documento 1.1Pag<strong>in</strong>a 4 <strong>di</strong> 19

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