Un so<strong>gno</strong> di fel<strong>ici</strong>tà La coo<strong>per</strong>azione sociale italiana in RomaniaIntroduzione<strong>de</strong>ll’Ambasciato<strong>re</strong>d’Italia in Romania,Mario CospitoNel febbraio <strong>de</strong>l 009 ho letto un articolo sul Ne orimes che trattava <strong>de</strong>lla triste storia di Stefan Ciu<strong>re</strong>a, uno<strong>de</strong>i tanti ragazzini romeni orfani <strong>de</strong>lle frag<strong>ole</strong>, terminecon cui vengono indicati i bambini lasciati in Romania dallemadri emigrate <strong>per</strong> lavoro in Spagna e in Italia. In particola<strong>re</strong>,la mad<strong>re</strong> di Stefan era emigrata in Italia, lasciandolo incustodia ai pa<strong>re</strong>nti in un piccolo villaggio <strong>de</strong>lla campagnaromena. a lontananza dalla mad<strong>re</strong> e la solitudine daffettihanno sopraffatto la <strong>de</strong>b<strong>ole</strong> psiche <strong>de</strong>l giovane Stefan che, inuna buia e f<strong>re</strong>dda sera di autunno, si impicco ad un albero.Il piccolo Stefan lemblema <strong>de</strong>gli effetti <strong>de</strong>lla <strong>re</strong>ce<strong>nte</strong> emigrazioneromena verso lItalia e gli altri Paesi europei che, seha consentito di risolleva<strong>re</strong> le sorti economiche di molti lavoratori,ha c<strong>re</strong>ato anche, come rovescio <strong>de</strong>lla medaglia, drammat<strong>ici</strong>‘strappi nel tessuto sociale di un Paese gia durame<strong>nte</strong>provato dai lasciti <strong>de</strong>l <strong>re</strong>gime comunista e dai traumat<strong>ici</strong>eventi <strong>de</strong>l <strong>per</strong>iodo post-rivoluzionario. uesto triste ricordomi aiuta a mette<strong>re</strong> in luce uno <strong>de</strong>i propositi fondamentali<strong>de</strong>l p<strong>re</strong>se<strong>nte</strong> volume la volont di racconta<strong>re</strong> linsieme <strong>de</strong>lleiniziative, condotte da associazioni e Organizzazioni NonGovernative (ONG) v<strong>aria</strong>me<strong>nte</strong> legate allItalia, tutte accomunatedalla scelta di por<strong>re</strong> al centro <strong>de</strong>lla propria attivit levite di migliaia di <strong>per</strong>sone in difficolt in Romania. dun-ue, e in primo luogo, unambiziosa narrazione <strong>de</strong>l rapportotra i nostri due Paesi da una prospet<strong>tiva</strong> umana.Per comp<strong>re</strong>n<strong>de</strong><strong>re</strong> la natura e la portata <strong>de</strong>lle attivit socialicui uesto libro <strong>de</strong>dicato, dobbiamo tene<strong>re</strong> a me<strong>nte</strong> che il<strong>per</strong>corso di trasformazione economica, politica e sociale cheha i<strong>nte</strong><strong>re</strong>ssato la Romania dal 99 a oggi, pur con le sostanzialinovit <strong>de</strong>rivanti dalla<strong>de</strong>sione allE nel 00, non stato ese<strong>nte</strong> da difficolt e contraddizioni. ali fragilit sisono spesso tradotte nellincapacit di <strong>re</strong>n<strong>de</strong><strong>re</strong> i pi <strong>de</strong>bolipartecipi <strong>de</strong>l processo di sviluppo. a Romania ha cercato difa<strong>re</strong> <strong>de</strong>l suo meglio <strong>per</strong> rispon<strong>de</strong><strong>re</strong> a tali bisogni, man manoche essi si manifestavano. Sul piano <strong>de</strong>lla tutela <strong>de</strong>i minori e<strong>de</strong>llinfanzia, la strategia governa<strong>tiva</strong> romena stata uella<strong>de</strong>lla p<strong>re</strong>venzione <strong>de</strong>llabbandono, attraverso azioni di soste<strong>gno</strong>alle famiglie, e di informazione e sensibilizzazione<strong>de</strong>llopinione pubblica, unitame<strong>nte</strong> alla promozione <strong>de</strong>lladozionenazionale <strong>per</strong> gli orfani e i bambini abbandonati. aliprincipi sono stati anche alla base <strong>de</strong>lla riforma legisla<strong>tiva</strong>in materia di protezione <strong>de</strong>llinfanzia che, al di la di unariorganizzazione <strong>de</strong>lle istituzioni competenti in tale campo,volta ad acc<strong>re</strong>scerne lefficacia, ha posto al centro <strong>de</strong>l sistemail mino<strong>re</strong> uale soggetto titola<strong>re</strong> di diritti. Molto rimanetuttavia da fa<strong>re</strong>. Nonosta<strong>nte</strong> limpe<strong>gno</strong> di enti ed istituzioninazionali e locali, la Romania non ha ancora un ben s<strong>tru</strong>tturatosistema di assistenza sociale, in grado di i<strong>nte</strong>rveni<strong>re</strong> difro<strong>nte</strong> alle situazioni di disagio piu evi<strong>de</strong>nti e urgenti. astipensa<strong>re</strong> che, secondo le statistiche, nel Paese vivono 9.000disabili, di cui .000 disabili mentali e circa 0.000 bambinicon Sindrome di Don. Sono inolt<strong>re</strong> circa .000 ibambini affidati a pa<strong>re</strong>nti, ai c.d. centri diurni, alle Caseamiglia o in affidame<strong>nto</strong> alle c.d. Assistenti materne,una sorta di ‘balia <strong>de</strong>i giorni nostri. a crisi economica hapoi accentuato il fenomeno <strong>de</strong>gli abbandoni di minori daparte <strong>de</strong>lle famiglie, non pi in grado di ma<strong>nte</strong>ne<strong>re</strong> la pr<strong>ole</strong>,ed ha <strong>re</strong>so diff<strong>ici</strong>le, se non impossibile, ualsiasi i<strong>nte</strong>rve<strong>nto</strong>pubblico a soste<strong>gno</strong> <strong>de</strong>gli anziani, soprattutto uelli ammalatie soli. In sostanza, larghe sacche <strong>de</strong>lla popolazione si sonotrovate incastrate lungo le c<strong>re</strong>pe di una societ imp<strong>re</strong>parataad accoglie<strong>re</strong> le radicali trasformazioni cui la Romania andataincontro, dapprima a causa <strong>de</strong>lle ineff<strong>ici</strong>enze istituzionali<strong>de</strong>l <strong>per</strong>iodo post-comunista e, in seguito, a causa <strong>de</strong>llevischiosit nel funzioname<strong>nto</strong> <strong>de</strong>llapparato burocratico chehanno rallentato lefficace attuazione <strong>de</strong>lle norme.In uesto scenario, le lo<strong>de</strong>voli iniziative di assistenza socialemesse in atto spontaneame<strong>nte</strong> dai nostri connazionaliallindomani <strong>de</strong>gli avvenimenti <strong>de</strong>l 99 sono state assu<strong>nte</strong>,dal 990 in modo pi s<strong>tru</strong>tturato, dalle Organizzazioni nongovernative italiane, laiche e <strong>re</strong>ligiose. a tutela, la cura ela protezione <strong>de</strong>i bambini e <strong>de</strong>gli ad<strong>ole</strong>scenti in difficolt,lassistenza agli anziani, alle <strong>per</strong>sone diversame<strong>nte</strong> abili, laprotezione <strong>de</strong>gli animali e <strong>de</strong>llambie<strong>nte</strong> sono cos divenutees<strong>per</strong>ienze condivise, sia a livello individuale che a livellodi associazionismo sociale. Ci ha stimolato una maggio<strong>re</strong>inclusione sociale <strong>per</strong> le fasce <strong>de</strong>boli <strong>de</strong>lla popolazione locale,suscitando simpatia verso il nostro Paese e, in <strong>de</strong>fini<strong>tiva</strong>,contribuendo ad arricchi<strong>re</strong> la complessa evoluzione sociale<strong>de</strong>lla Romania.Ambasciata ed il Comitato Italiano <strong>de</strong>lle Associazioni edONG (C.I.A.O.) si propongono ora di riassume<strong>re</strong> la straordin<strong>aria</strong>e lo<strong>de</strong>v<strong>ole</strong> attivit uotidiana nel sociale. Molti sonogli obiettivi <strong>de</strong>l p<strong>re</strong>se<strong>nte</strong> volume, il primo <strong>de</strong>i uali e certame<strong>nte</strong>uello di <strong>re</strong>n<strong>de</strong><strong>re</strong> visibile uesto lavoro, portato avanticon tenacia e passione dalle diverse associazioni italiane,grandi e picc<strong>ole</strong>, laiche e cattoliche. ar meglio conosce<strong>re</strong>,in sostanza, uesta straordin<strong>aria</strong> italianit off<strong>re</strong>ndo unavetrina di p<strong>re</strong>sentazione alle sing<strong>ole</strong> associazioni anche alfine di attrar<strong>re</strong> nuove forme di aiuto e supporto dal mondo4I ntrod u zione d ell’ A mb asciato<strong>re</strong> d ’ I talia in Romania, Mario C ospito
istituzionale ed imp<strong>re</strong>nditoriale, proseguendo nella ricerca disemp<strong>re</strong> maggiori sinergie tra profit e non profit, tra soggettiprivati e programmi europei. Significa anche da<strong>re</strong> voce a chiconosce la <strong>re</strong>alt romena solo facendo uno sforzo di comp<strong>re</strong>nsionepossiamo usci<strong>re</strong> infatti dalla <strong>re</strong>torica che, speciein passato, ha sove<strong>nte</strong> accompagnato la narrazione <strong>de</strong>l nostrorapporto con uesto Paese e che pu esse<strong>re</strong> ben riassunta nel<strong>de</strong>tto fa pi rumo<strong>re</strong> un albero che ca<strong>de</strong>, di una fo<strong>re</strong>sta chec<strong>re</strong>sce. uesta pubblicazione i<strong>nte</strong>n<strong>de</strong> proprio dar voce allafo<strong>re</strong>sta che c<strong>re</strong>sce. unimmagine che mi aiuta a richiama<strong>re</strong> il secondo obiettivodi uesta pubblicazione, che consi<strong>de</strong>ro non meno ambizioso<strong>de</strong>l primo riconosce<strong>re</strong> linfluenza posi<strong>tiva</strong> che taliassociazioni esercitano nel processo di trasformazione <strong>de</strong>llasociet romena, attraverso la condivisione <strong>de</strong>lla propriaes<strong>per</strong>ienza in campo sociale e la cos<strong>tru</strong>zione costa<strong>nte</strong> di undialogo s<strong>tru</strong>tturato con gli i<strong>nte</strong>rlocutori sociali e istituzionalilocali. ambizioso compito che le nost<strong>re</strong> ONG o<strong>per</strong>anti inRomania si sono assegnate oggi e, infatti, uello di alza<strong>re</strong>lasticella, promuovendo i parametri romeni di assistenzasociale fino a raggiunge<strong>re</strong> le soglie europee, in particola<strong>re</strong>secondo due di<strong>re</strong>ttive. a prima, pi immediata e poco visibile, uella di continua<strong>re</strong> ad o<strong>per</strong>a<strong>re</strong> in alcune tradizionalisacche di emarginazioneesclusione sociale, dove maggiorisono i bisogni. a seconda, pi lungimira<strong>nte</strong>, uella di<strong>re</strong>n<strong>de</strong><strong>re</strong> visibili allesterno valori europei da condivi<strong>de</strong><strong>re</strong>,cercando di sensibilizza<strong>re</strong> la <strong>re</strong>alt romena sui problemi<strong>de</strong>llinfanzia, <strong>de</strong>llinserime<strong>nto</strong> <strong>de</strong>i giovani nel mondo <strong>de</strong>l lavoroe <strong>de</strong>llo sviluppo sostenibile. Anche <strong>per</strong> uesti motivi e<strong>per</strong> condivi<strong>de</strong><strong>re</strong> obiettivi ed ottimizza<strong>re</strong> le risorse, nel 00e sorto anche grazie allimpulso <strong>de</strong>lla nostra Ambasciata il C.I.A.O. Olt<strong>re</strong> ad incoraggiarne lazione, lAmbasciataha anche stimolato forme di collaborazione con il mondo imp<strong>re</strong>nditorialeo<strong>per</strong>a<strong>nte</strong> nel Paese, promuovendo alt<strong>re</strong>s limmaginee le funzioni <strong>de</strong>l C.I.A.O. p<strong>re</strong>sso le Istituzioni locali.Inolt<strong>re</strong>, il volume si propone di raggiunge<strong>re</strong> anche un terzoobiettivo, uello di far usci<strong>re</strong> dallinvisibilit i partecipanti<strong>de</strong>i programmi di assistenza i bambini in difficolt, glianziani, i malati, i rom. E parlo di partecipanti e non di<strong>de</strong>stinatari non a caso <strong>per</strong>ch, nel fotografa<strong>re</strong> la situazioneattuale <strong>de</strong>lle attivit sociali di origine o di inizia<strong>tiva</strong> italianain Romania, non possiamo trascura<strong>re</strong> levoluzione concettualeche tali attivit hanno subito dalla tradizionale coo<strong>per</strong>azioneallo sviluppo <strong>de</strong>gli anni 90 alla lotta allesclusioneai programmi di inclusione sociale e, infine, alla <strong>re</strong>sponsabilitsociale <strong>de</strong>lle imp<strong>re</strong>se. Da invisibilit a inclusione unpasso importa<strong>nte</strong>, che conse<strong>nte</strong> di misura<strong>re</strong> la maturit diuna Nazione. In tal senso, abbiamo voluto <strong>de</strong>dica<strong>re</strong> una partedi uesto volume alle attivit di <strong>re</strong>sponsabilit socialeattuate da alcune imp<strong>re</strong>se italiane in Romania, ovvero tutteuelle attivit che <strong>de</strong>rivano dallincorporazione volont<strong>aria</strong><strong>de</strong>lle p<strong>re</strong>occupazioni di natura etica e sociale nella visionestrategica di unimp<strong>re</strong>sa, seguendo il <strong>de</strong>ttato <strong>de</strong>lla nostraCostituzione che, allart. , lega indissolubilme<strong>nte</strong> inizia<strong>tiva</strong>economica privata e utilit sociale. Il bilancio che se netrae incoraggia<strong>nte</strong>, poich indica il livello di radicame<strong>nto</strong><strong>de</strong>lle nost<strong>re</strong> azien<strong>de</strong> nel Paese e una attenzione c<strong>re</strong>sce<strong>nte</strong>verso i bisogni <strong>de</strong>lla societ che le ospita. Ma vu<strong>ole</strong> ancheesse<strong>re</strong> uno stimolo a <strong>vin</strong>cola<strong>re</strong> sviluppo economico e svilupposociale, e uindi a <strong>re</strong>n<strong>de</strong><strong>re</strong> potenzialme<strong>nte</strong> pi incisivo ilnostro contributo alla trasformazione <strong>de</strong>lla societ romena.Il p<strong>re</strong>se<strong>nte</strong> volume ha, infine, un ultimo ambizioso scopouello di inizia<strong>re</strong> a riflette<strong>re</strong> sui frutti <strong>de</strong>l <strong>per</strong>corso ve<strong>nte</strong>nnaleavviato dallassociazionismo italiano in Romania, suisuccessi raggiunti proprio in termini di prog<strong>re</strong>sso sociale.Significa concentra<strong>re</strong> la nostra attenzione sulla miria<strong>de</strong> dipiccoli passi che tali associazioni hanno compiuto verso ilcambiame<strong>nto</strong> culturale ognuno <strong>de</strong>i traguardi raggiunti pu,infatti, diventa<strong>re</strong> il tassello di un <strong>per</strong>corso di trasformazionesociale <strong>per</strong>ch ci avvenga, occor<strong>re</strong> che i traguardi sianoriconosciuti, messi in luce, valorizzati. Per uesto, in unaprospet<strong>tiva</strong> futura, ritengo che la pi importa<strong>nte</strong> sfida che laRomania dovr affronta<strong>re</strong> sar proprio di porta<strong>re</strong> a compime<strong>nto</strong>il processo di cos<strong>tru</strong>zione di una <strong>de</strong>mocrazia matura,che ponga al centro <strong>de</strong>lla propria azione la tutela <strong>de</strong>i pi <strong>de</strong>bolie <strong>per</strong>segua il bene comune, in primis traducendo il complessocorpus normativo di cui si dotata negli anni in unascelta condivisa dalla collettivit. a capacit che il Paeseavr di rispon<strong>de</strong><strong>re</strong> alle esigenze di uesta parte <strong>de</strong>lla popolazionesar <strong>de</strong>terminata, <strong>per</strong>ta<strong>nto</strong>, anche dalla volont di accompagna<strong>re</strong>proprio la maturazione <strong>de</strong>lla societ, alli<strong>nte</strong>rno<strong>de</strong>lla uale si collocano i <strong>de</strong>boli, gli emarginati, i malati.In conclusione, vor<strong>re</strong>i spen<strong>de</strong><strong>re</strong> alcune par<strong>ole</strong> sul profond<strong>ole</strong>game <strong>de</strong>llItalia con la Romania e la nostra riconoscenzanei confronti di uei cittadini romeni che hanno lasciato leloro case natali e che contribuiscono ogni giorno al benesse<strong>re</strong><strong>de</strong>l nostro Paese, espletando compiti fondamentali nellavita uotidiana <strong>de</strong>lle famiglie italiane. Il complesso <strong>de</strong>lle attivitcui <strong>de</strong>dicato il p<strong>re</strong>se<strong>nte</strong> volume non <strong>de</strong>scrive sempliceme<strong>nte</strong>un atto spontaneo di solidariet di una nazione versounaltra a mio pa<strong>re</strong><strong>re</strong>, racconta molto anche di noi italianie <strong>de</strong>gli strappi che, non pi di un secolo fa, noi stessi abbiamovissuto e di cui conserviamo ancora memoria, uando molti<strong>de</strong>i nostri a<strong>nte</strong>nati sono emigrati verso le Americhe e, in seguito,verso il nord <strong>de</strong>llEuropa, trovando l un nuovo e pipros<strong>per</strong>o futuro. a capacit dimostrata dalla societ italianadi ma<strong>nte</strong>ne<strong>re</strong>, pur di fro<strong>nte</strong> a tale impone<strong>nte</strong> movime<strong>nto</strong>migratorio, la propria i<strong>nte</strong>grit e rifuggi<strong>re</strong> lesclusione unaricchezza che dobbiamo poter trasmette<strong>re</strong> a chi si trova orain uesta fase <strong>de</strong>l proprio sviluppo. E mi piace pensa<strong>re</strong> cheproprio uellItalia che nel caso <strong>de</strong>l povero Stefan Ciu<strong>re</strong>a estata matrigna, possa contribui<strong>re</strong> a far rifiori<strong>re</strong> uellalbero,muto testimone di un dramma non suo e rida<strong>re</strong> cosi un sorrisoed una rinnovata primavera a migliaia di piccoli romeni.Mario C ospitoI ntrod u zione d ell’ A mb asciato<strong>re</strong> d ’ I talia in Romania, Mario C ospito5
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