CHEFinGARAI regolamenti, i programmi specifici, i criteri di valutazionedelle giurie, le tecniche per realizzare e presentare i piattinei concorsi. A partire da questo numero, gli chefdella Nazionale <strong>Italiana</strong> <strong>Cuochi</strong> condividono con i colleghila loro lunga esperienza, offrendo un “vademecum” riccodi informazioni chiare e di consigli praticiCompetizioniinternazionali:istruzioni per l’usodi Marco Vallettasegretario Nazionale <strong>Italiana</strong> <strong>Cuochi</strong>Nelle foto:giudici al lavoronel valutarei piatti duranteun concorso nazionale.Partecipando alle competizioni internazionali,dal 2001 a oggi, la Nic (Nazionale<strong>Italiana</strong> <strong>Cuochi</strong>) ha avuto la possibilitàdi verificare di persona l’esito dellesue preparazioni e di discutere con i giudici,recependo da questi tutta una seriedi critiche costruttive, legate alle diversepresentazioni dei programmi propostialle competizioni della Wacs (World Associationof Cooks Societies).Fermo restando che i parametri dellegiurie sono quelli fissati dalla Wacs, èutile comprendere le interpretazioni chei giudici possono dare di questi parametri,in qualità di singoli membri di giuria,ciascuno specializzato per ogni programma.I parametri applicati dai giurati, inoltre,cambiano se la competizione è per leNazionali Senior o per le Junior, per lesquadre regionali e i gruppi o per singoli.Al fine di mettere un po’ d’ordine infatto di regolamenti e per dare un servizioutile ai lettori chef della rivista IlCuoco, la Nic propone a partire da questonumero una serie di articoli o meglio, un“notes” gastronomico delle competizioni,una sorta di manuale ricco di suggerimentie possibili di critiche legate ai diversipiatti e programmi di gara, espressionedi un reale confronto traconcorrenti e giudici.PRIMA D’ISCRIVERSIAI CONCORSIAttualmente, stiamo assistendo acambiamenti nei regolamenti delle competizioni,voluti dal presidente mondialeWacs, Gissur Gudmudsson, ma restanofermi alcuni principi esecutivi degli elaboratida presentare. Per molti potrannoessere informazioni già assodate, ma poterleleggere qui stampate potrà essereutile a tutti i colleghi che in fatto di competizionispesso non sanno bene da dovecominciare.La prima cosa da fare, davanti a unbando di concorso, è valutare con serietàse la partecipazione alla gara è opportunao meno, perché bisognerebbe andarea competere solo quando si ha unapreparazione consolidata e non tanto perfare. In gara, infatti, bisogna dimostraregrande sicurezza professionale, molto ordinenell’esecuzione lavorativa, attentaprecisione nella costruzione dei piatti edelle opere, e ostentare una personale disciplinanella partecipazione.Queste, sono qualità che purtroppogli chef italiani non manifestano sempre40|
nelle occasioni internazionali, dove nonè raro che finiscano per dare l’idea di improvvisareun po’ troppo. A sostegno diquesta affermazione ci sono numerosiepisodi, che chi scrive ha vissuto in primapersona, negli ultimi otto anni, come referentedella Nazionale <strong>Italiana</strong> <strong>Cuochi</strong>.In molte occasioni, per esempio, si è datomotivo agli osservatori esteri di additarequel modo un po’ troppo disinvolto dipartecipare alle competizioni, definitocome “tipico comportamento da italiani".Che cosa significa questo? Che c’èchi partecipa senza leggere con scrupoloi regolamenti, chi si fida del “pour parler”di amici chef esperti, chi non presenta ladomanda d’iscrizione nei termini stabiliti,chi non rispetta gli accessi per leesposizioni fieristiche, chi non si vesteadeguatamente alle premiazioni e tantialtri atteggiamenti che non sono solo“sfumature” nel ritratto che i colleghiesteri fanno di noi.di alimenti con altri, la mise en place etante altre cose che agli occhi della giuriaappaiono come giuste o sbagliate.In queste pagine e per i prossimi numeride Il Cuoco, la Nic darà una serie diindicazioni a questo proposito e tanteinformazioni pratiche, utili a tutti glichef junior e senior che vogliono parteciparealle competizioni e avere un “raccoglitore”di regole dette e non scritteche nascono da esperienze reali, vissutedagli chef della Nic nelle competizioniinternazionali, e dai colloqui avuti con igiudici che offrono spunti di riflessioneimportanti.CUCINA DA GARA:TUTTA DA IMPARAREIscriversi a una competizione inmodo consapevole, non significa sololeggere il regolamento, ma anche l’avereben chiari i criteri di valutazione, i programmispecifici e, in definitiva, sapereche quanto si preparerà, dovrà essereconcepito in modo diverso da come sifarebbe nella cucina per esempio di un ristorante,perché in concorso occorre conoscerela tecnica della gelatinatura, iltaglio delle pièce da porzione, la commestibilitàdei prodotti, l’accostamento|41