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1 Richiami di logica matematica - Matematica e Applicazioni

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2 2006-mar-05 Geometria e Topologia I(iii) ¬(¬A) ⇐⇒ A (doppia negazione);(iv) A ∧ A ⇐⇒ A, A ∨ A ⇐⇒ A;(v) A ∨ B ⇐⇒ B ∨ A, A ∧ B ⇐⇒ B ∧ A (commutatività);(vi) associatività:(A ∨ B) ∨ C ⇐⇒ A ∨ (B ∨ C);(A ∧ B) ∧ C ⇐⇒ A ∧ (B ∧ C);(vii) Leggi <strong>di</strong>stributive:A ∧ (B ∨ C) ⇐⇒ (A ∧ B) ∨ (A ∧ C);A ∨ (B ∧ C) ⇐⇒ (A ∨ B) ∧ (A ∨ C);(viii) Leggi <strong>di</strong> de Morgan:¬(A ∧ B) ⇐⇒ ¬A ∨ ¬B;¬(A ∨ B) ⇐⇒ ¬B ∧ ¬A;Le seguenti tautologie sono uno schema del ragionamento logico formale. Sono esempi <strong>di</strong>sillogismi, riscritti nei termini della <strong>logica</strong> <strong>matematica</strong> delle proposizioni.(i) (A ∧ B) =⇒ A;(ii) (A =⇒ B) ⇐⇒ (¬B =⇒ ¬A) (contronominale, contrapposizione, per assurdo);(iii) (A =⇒ B) ∧ A =⇒ B (modus ponens);(iv) (A =⇒ B) ∧ ¬B =⇒ ¬A (modus tollens);(v) (A =⇒ B) ∧ (B =⇒ C) =⇒ (A =⇒ C) (modus barbara, sillogismo ipotetico);(vi) ((A ∨ B) ∧ ¬A) =⇒ B (sillogismo <strong>di</strong>sgiuntivo).Pre<strong>di</strong>cati Quando una espressione p(x) contiene delle variabili (x) che non sono state assegnate(variabili libere) si <strong>di</strong>ce pre<strong>di</strong>cato, proprietà, funzione proposizionale o anche enunciatoaperto.Quantificatori: I quantificatori trasformano enunciati aperti in proposizioni (vere o false).Se ci sono più variabili libere, si possono usare più quantificatori. Le variabili con un valoreassegnate oppure quantificate da un quantificatore si <strong>di</strong>cono vincolate.• Quantificatore universale: ∀ (per ogni, per tutti).Uso: ∀x, p(x).Significato: Per ogni x (nell’universo U), la proprietà p(x) è vera (cioè x gode dellaproprietà p). Anche: ∀x ∈ U, p(x).• Quantificatore esistenziale: ∃ (esiste, esiste almeno un x).Uso: ∃x : p(x).Significato: Esiste almeno un x (nell’universo U) per cui la proprietà p(x) è vera(cioè x gode della proprietà p). Anche: ∃x ∈ U : p(x).2 2006-mar-05 D.L. Ferrario


Geometria e Topologia I 2006-mar-05 3• ¬(∀x, p(x)) ⇐⇒ ∃x : ¬p(x) (principio <strong>di</strong> negazione).• ¬(∃x : p(x)) ⇐⇒ ∀x, ¬p(x) (principio <strong>di</strong> negazione).• ∀x, ∀y, p(x, y) ⇐⇒ ∀y, ∀, xp(x, y) (principio <strong>di</strong> scambio).• ∃x : ∃y : p(x, y) ⇐⇒ ∃y : ∃ : xp(x, y) (principio <strong>di</strong> scambio).• ∃x : ∀y, p(x, y) =⇒ ∀y, ∃x : p(x, y) (principio <strong>di</strong> scambio).D.L. Ferrario 2006-mar-05 3


4 2006-mar-07 Geometria e Topologia I2 <strong>Richiami</strong> <strong>di</strong> teoria degli insiemiConcetti primitivi (non definiti):• Insieme <strong>di</strong> oggetti/elementi (anche: collezione, famiglia).• Relazione <strong>di</strong> appartenenza: x ∈ X, x ∉ X.In altri termini, in questa teoria intuitiva (naive) degli insiemi 1 si definisce un insiemecome collezione <strong>di</strong> oggetti definiti e <strong>di</strong>stinguibili (cioè si deve essere in grado <strong>di</strong> stabilire sex = y oppure x ≠ y). Si assumono anche i seguenti principi:(i) Principio <strong>di</strong> estensione: Due insiemi sono uguali se e solo se hanno gli stessi elementi.(ii) Principio <strong>di</strong> astrazione: Una proprietà p(x) definisce un insieme A con la convenzioneche gli elementi <strong>di</strong> A sono esattamente gli “oggetti” x per cui P (x) è vera:(iii) Assioma della . . .Estensioni <strong>di</strong> questa notazione:A = {x : p(x)}.{x ∈ A : p(x)} Esempio: {x ∈ R : x ≥ 4}Insieme vuoto: ∅. 2Relazioni tra insiemi:{f(x) : p(x)} Esempio: {x 2 : x ∈ Z}{1, 2, 3}, {1, 2}• (Inclusione) A ⊂ B (anche A ⊆ B): se x ∈ A implica x ∈ B. A è un sottoinsieme <strong>di</strong>B.• A ⊃ B: se B ⊂ A.• A = B se e solo se (A ⊂ B) e (B ⊂ A).Operazioni con gli insiemi:• Unione A ∪ B = {x : x ∈ A ∨ x ∈ B}.• Intersezione A ∩ B = {x : x ∈ A ∧ x ∈ B} (due insiemi sono <strong>di</strong>sgiunti quandoA ∩ B = ∅).• Prodotto cartesiano (insieme delle coppie or<strong>di</strong>nate) A×B = {(a, b) : a ∈ A, b ∈ B} ={(a, b) : a ∈ A ∧ b ∈ B}.1 G. Cantor (1845–1918). Il termine intuitiva è usato anche poiché la sola intuizione dovrebbe essere ilcriterio per stabilire cosa è un insieme e cosa no; conseguenze <strong>di</strong> questo approccio sono famosi paradossi(contrad<strong>di</strong>zioni), come il paradosso <strong>di</strong> Russell (1901): sia X l’insieme <strong>di</strong> tutti gli insiemi che non appartengonoa se stessi, cioè che non hanno se stessi come elementi (x ∉ x); se X appartiene a se stesso, X ∈ X, allora perdefinizione X ∉ X, cioè X non appartiene a se stesso. Viceversa. . .2 Il concetto complementare <strong>di</strong> insieme vuoto è quello <strong>di</strong> insieme universo. S’intende che questo viene scelto– e sottinteso – in <strong>di</strong>pendenza dal contesto. Per esempio: numeri naturali, numeri reali, . . .4 2006-mar-07 D.L. Ferrario


Geometria e Topologia I 2006-mar-07 5• Complemento <strong>di</strong> A in B ⊃ A (<strong>di</strong>fferenza tra insiemi): A ′ (= A c = B A) = {x ∈ B :x ∉ A}.• Insieme delle parti: P(X) = 2 X = l’insieme dei sottoinsiemi <strong>di</strong> X (cioè l’insieme dellefunzioni f : X → {0, 1}).Operazioni per collezioni/famiglie <strong>di</strong> insiemi: come il simbolo <strong>di</strong> sommatoria ∑ puòessere usato per definire la somma <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> numeri, così i simboli <strong>di</strong> unione e intersezionepossono essere usati per famiglie <strong>di</strong> insiemi. Siano J e U due insiemi non vuoti e f : J → 2 Uuna funzione. Per ogni i ∈ J, il sottoinsieme f(i) ∈ 2 U può anche essere denotato con X i , peresempio (cf. successioni x i vs. funzioni x = f(i)).• ⋃ i∈JX i := {x ∈ U : (∃i ∈ I : x ∈ X i )}, o equivalentemente 3⋃i∈J X i := {x ∈ U : x ∈ X i per qualche i ∈ I}.• ⋂ i∈JX i := {x ∈ U : (∀i ∈ J, x ∈ X i )}, o equivalentemente⋂i∈J X i := {x ∈ U : x ∈ X i per tutti gli i ∈ J}.In ultimo, si ricor<strong>di</strong> che una funzione f : X → Y si <strong>di</strong>ce iniettiva se ∀x ∈ X, ∀y ∈ Y, (x ≠y =⇒ f(x) ≠ f(q)), suriettiva se ∀y ∈ Y, ∃x ∈ X : f(x) = y, bijettiva (biunivoca) se è siainiettiva sia suriettiva.(2.1) Definizione. Sia f : X → Y una funzione. Se B ⊂ Y è un sottoinsieme <strong>di</strong> Y , lacontroimmagine <strong>di</strong> B èf −1 (B) = {x ∈ X : f(x) ∈ B}.3 Si noti l’uso del simbolo “:=” usato per le definizioni o gli assegnamenti.D.L. Ferrario 2006-mar-07 5


6 2006-mar-8 Geometria e Topologia I3 Spazi metrici e continuità: topologia degli spazi metriciRicor<strong>di</strong>amo alcuni fatti elementari sugli spazi metrici.(3.1) Definizione. Uno spazio metrico è un insieme X munito <strong>di</strong> una funzione d: X ×X → Rtale che per ogni x 1 , x 2 ,x 3 ∈ X:(i) ∀x 1 , ∀x 2 , d(x 1 , x 2 ) ≥ 0 e d(x 1 , x 2 ) = 0 se e solo se x 1 = x 2 .(ii) Simmetria: d(x 1 , x 2 ) = d(x 2 , x 1 ).(iii) Disuguaglianza triangolare: d(x 1 , x 3 ) ≤ d(x 1 , x 2 ) + d(x 2 , x 3 ).La funzione d viene chiamata metrica su X. Gli elementi <strong>di</strong> X vengono anche chiamati punti.(3.2) Esempio. Metrica su R: d: R × R → R, d(x, y) = |x − y|, ha le proprietà che per ognix, y ∈ R(i) |x − y| ≥ 0 e |x − y| = 0 ⇐⇒ x = y.(ii) |x − y| = |y − x|.(iii) |x − z| ≤ |x − y| + |y − z|.Importante concetto associato al concetto <strong>di</strong> metrica/<strong>di</strong>stanza:(3.3) Definizione. Palla aperta (intorno circolare) <strong>di</strong> raggio r e centro in x 0 ∈ X (X spaziometrico):B r (x 0 ) = {x ∈ X : d(x, x 0 ) < r}.(Anche più esplicitamente B r (x 0 , X))(3.4) Nota. Una funzione f : A ⊂ R → R è continua nel punto x ∈ A se per ogni ɛ > 0 esisteun δ > 0 tale che |x − y| < δ =⇒ |f(x) − f(y)| < ɛ. Cioè, equivalentemente, f è continua inx ∈ R se per ogni ɛ > 0 esiste δ > 0 tale che y ∈ B δ (x) =⇒ f(y) ∈ B ɛ (f(x)), cioèf (B δ (x)) ⊂ B ɛ (f(x)).In generale, f : A → R è continua in A ⊂ R se è continua per ogni x ∈ A, cioè se per ogniɛ > 0 e per ogni x ∈ A esiste δ (<strong>di</strong>pendente da ɛ e x) tale che f (B δ (x)) ⊂ B ɛ (f(x)).Dal momento che f(A) ⊂ B ⇐⇒ A ⊂ f −1 B (esercizio (1.7) a pagina 12), la funzione f ècontinua in A se e solo se per ogni ɛ > 0 e per ogni x ∈ A esiste δ (<strong>di</strong>pendente da ɛ e x) taleche B δ (x) ⊂ f −1 (B ɛ (f(x))).(3.5) Definizione. 4 Un sottoinsieme U <strong>di</strong> uno spazio metrico X si <strong>di</strong>ce intorno <strong>di</strong> un puntox ∈ U se contiene un intorno circolare <strong>di</strong> x, cioè se esiste δ > 0 tale cheB δ (x) ⊂ USe U è un intorno <strong>di</strong> x, si <strong>di</strong>ce che x è interno ad U.4 U può non essere aperto. . .6 2006-mar-8 D.L. Ferrario


Geometria e Topologia I 2006-mar-8 7(3.6) Nota. Se U è un intorno <strong>di</strong> x e U ⊂ V , allora V è un intorno <strong>di</strong> V .Con questo linguaggio, la definizione <strong>di</strong> continuità in x <strong>di</strong>venta: la controimmagine f −1 (B ɛ (f(x)))<strong>di</strong> ogni intorno circolare <strong>di</strong> f(x) è un intorno <strong>di</strong> x. Notiamo che una palla è intorno <strong>di</strong> ognisuo punto (esercizio (1.10) a pagina 12).(3.7) Se f : A ⊂ X → Y è continua in A, allora la controimmagine <strong>di</strong> ogni palla B r (y) in Y(intervallo!) è intorno <strong>di</strong> ogni suo punto.Dimostrazione. Se x ∈ f −1 B ɛ (y), cioè f(x) ∈ B ɛ (y), allora esiste r abbastanza piccolo per cuiB r (f(x)) ⊂ B ɛ (y). Dal momento che f è continua in x, f −1 (B r (f(x))) è intorno <strong>di</strong> x. MaB r (f(x)) ⊂ B ɛ (y) =⇒ f −1 (B r (f(x))) ⊂ f −1 (B ɛ (y))e quin<strong>di</strong> f −1 (B ɛ (y)) è un intorno <strong>di</strong> x.q.e.d.(3.8) Definizione. Un sottoinsieme A ⊂ X <strong>di</strong> uno spazio metrico si <strong>di</strong>ce aperto se è intorno<strong>di</strong> ogni suo punto (equivalentemente, ogni punto <strong>di</strong> A ha un intorno circolare tutto contenutoin A, o, equivalentemente, ogni punto <strong>di</strong> A ha un intorno tutto contenuto in A).(3.9) Una palla aperta B r (x) è un aperto.Dimostrazione. (Esercizio (1.10) <strong>di</strong> pagina 12)q.e.d.(3.10) Una funzione f : X → Y è continua in X se e soltanto se la controimmagine in X <strong>di</strong>ogni palla B r (y) <strong>di</strong> Y è un aperto.Dimostrazione. Per la proposizione precedente se una funzione è continua allora la controimmagine<strong>di</strong> ogni palla è un aperto. Viceversa, assumiamo che la controimmagine <strong>di</strong> ogni pallaB r (y) è un aperto. Allora, per ogni x ∈ X e per ogni ɛ > 0f −1 (B ɛ (f(x)))è un aperto, ed in particolare è un intorno <strong>di</strong> x; per definizione <strong>di</strong> intorno, quin<strong>di</strong> per ogni xe ɛ esiste δ > 0 tale che B δ (x) ⊂ f −1 (B ɛ (f(x))), cioè f è continua.q.e.d.3.1 Proprietà dei sottoinsiemi apertiSe A ⊂ X è aperto, allora per ogni x ∈ A esiste r = r(x) > 0 tale che B r(x) ⊂ A, e quin<strong>di</strong> A èunione <strong>di</strong> (anche infinite) palle aperteA = ⋃ x∈AB r(x) (x).Viceversa, si può mostrare che l’unione <strong>di</strong> una famiglia <strong>di</strong> palle aperte è un aperto. Quin<strong>di</strong>vale:(3.11) Un sottoinsieme A ⊂ X è aperto se e solo se è unione <strong>di</strong> intorni circolari (palle).(3.12) Corollario. L’unione <strong>di</strong> una famiglia qualsiasi <strong>di</strong> aperti è un aperto.(3.13) Nota. Osserviamo che le <strong>di</strong>mostrazioni appena viste per funzioni reali non utilizzanonull’altro che proprietà degli intorni circolari in R. Dato che queste proprietà valgono ingenerale per spazi metrici, le medesime proposizioni valgono per spazi metrici.D.L. Ferrario 2006-mar-8 7


8 2006-mar-8 Geometria e Topologia ISi possono riassumere tutti i fatti visti nel seguente teorema.(3.14) Teorema. Una funzione f : X → Y (spazi metrici) è continua se e solo se la controimmagine<strong>di</strong> ogni aperto <strong>di</strong> Y è un aperto <strong>di</strong> X.Dimostrazione. Sia V un aperto <strong>di</strong> Y . Allora è unione <strong>di</strong> intorni circolari B j := B rj (y j )V = ⋃ j∈JB je dunque la sua controimmagine( ) ⋃f −1 V = f −1 B j = ⋃ f −1 B jj∈Jj∈Jè unione <strong>di</strong> aperti, e quin<strong>di</strong> è un aperto. Viceversa, se la controimmagine <strong>di</strong> ogni aperto in Yè un aperto <strong>di</strong> X, allora in particolare la controimmagine <strong>di</strong> ogni intorno circolare <strong>di</strong> Y è unaperto <strong>di</strong> X, e quin<strong>di</strong> f è continua.q.e.d.La continuità <strong>di</strong> una funzione quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>pende solo dal comportamento <strong>di</strong> f sulle famiglie<strong>di</strong> aperti degli spazi in considerazione, e non dal valore della metrica.(3.15) Sia X uno spazio metrico. Allora l’insieme vuoto e X sono aperti.(3.16) Siano A e B due aperti <strong>di</strong> X spazio metrico. Allora l’intersezione A ∩ B è un aperto.Dimostrazione. Sia x ∈ A ∩ B. Dato che A e B sono aperti, esistono r A e r B > 0 tali cheB rA (x) ⊂ A e B rB (x) ⊂ B.Sia r il minimo tra r A e r B : B r ⊂ B rA , B r ⊂ B rB , e quin<strong>di</strong> B r ⊂ A∧B r ⊂ B( ⇐⇒ B r ⊂ A∩B).Quin<strong>di</strong> A ∩ B è intorno <strong>di</strong> x e la tesi segue dall’arbitrarietà <strong>di</strong> x.q.e.d.Riassumiamo le proprietà degli aperti: consideriamo il sottoinsieme dell’insieme delle partiA ⊂ 2 X che consiste <strong>di</strong> tutti i sottoinsiemi aperti <strong>di</strong> X.(3.17) L’insieme A <strong>di</strong> tutti gli aperti (secondo la definizione (3.8 ) <strong>di</strong> pagina 7) <strong>di</strong> uno spaziometrico X verifica le seguenti proprietà:(i) ∅ ∈ A, X ∈ A,(ii) B ⊂ A =⇒ ⋃ B∈B B ∈ A,(iii) B ⊂ A, B è finito, allora ⋂ B∈B B ∈ A.(3.18) Possiamo riassumere le proprietà degli intorni circolari <strong>di</strong> uno spazio metrico X:(i) Ogni elemento x ∈ X ha almeno un intorno (aperto) B ∋ x.(ii) L’intersezione <strong>di</strong> due intorni circolari B 1 ∩B 2 è un aperto, e quin<strong>di</strong> per ogni x ∈ B 1 ∩B 2esiste un terzo intorno circolare B <strong>di</strong> x per cui x ∈ B ⊂ B 1 ∩ B 2 .8 2006-mar-8 D.L. Ferrario


Geometria e Topologia I 2006-mar-8 9(3.19) Definizione. La topologia <strong>di</strong> uno spazio metrico X è la famiglia A <strong>di</strong> tutti i sottoinsiemiaperti definita poco sopra. Si <strong>di</strong>ce anche che è A è la topologia <strong>di</strong> X generata dagliintorni circolari (definiti a partire dalla metrica).(X, d) ↦→ (X, d, A)Dal momento che per determinare la continuità <strong>di</strong> una funzione è sufficiente conoscere lefamiglie <strong>di</strong> aperti (nel dominio e codominio) e le controimmagini degli stessi, <strong>di</strong>ciamo che duemetriche sono equivalenti se inducono la stessa topologia.(3.20) Definizione. Si <strong>di</strong>ce che due metriche sullo stesso insieme X sono equivalenti seinducono la stessa topologia su X.(3.21) Due metriche d e d ′ su X sono equivalenti se e solo se la seguente proprietà è vera: perogni x ∈ X e per ogni palla Br d (x) (nella metrica d) esiste r ′ > 0 tale che Br d′ (x) ⊂ ′ Bd r (x) (doveBr d′ (x) è la palla nella metrica ′ d′ ) e, viceversa, per ogni r ′ e x esiste r tale che Br d (x) ⊂ Br d′ (x). ′Dimostrazione. Supponiamo che le due metriche d e d ′ siano equivalenti e siano x e r > 0 dati.Per (3.9) la palla Br d (x) è aperta nella topologia indotta da d e quin<strong>di</strong> anche nella topologiaindotta da d ′ : pertanto esiste r ′ tale che Br d′ (x) ⊂ ′ Bd r (x). Analogamente se si scambia il ruolo<strong>di</strong> d e d ′ . Viceversa, supponiamo A aperto secondo la topologia indotta da d. Per ogni x ∈ Aesiste, per definizione, r = r(x) > 0 tale cheed un corrispondente r ′ > 0 tale cheCioè, per ogni x esiste r ′ = r ′ (x) > 0 tale cheB d r (x) ⊂ A,B d′r ′ (x) ⊂ Bd r (x).Br d′′ (x) ⊂ A,e quin<strong>di</strong> A è aperto nella topologia indotta da d ′ . Analogamente, ogni aperto nella topologiaindotta da d ′ è anche aperto nella topologia indotta da d e quin<strong>di</strong> le due topologie coincidono.q.e.d.(3.22) Esempio. Esempi <strong>di</strong> metriche su R 2 :(i) d(x, y) = √ (x 1 − y 1 ) 2 − (x 2 − y 2 ) 2 = |x − y| (metrica euclidea).{0 se x = y(ii) d(x, y) =(metrica <strong>di</strong>screta).1 altrimenti(iii) d(x, y) = |x 1 − y 1 | + |x 2 − y 2 |.(iv) d(x, y) = maxi=1,2 |x i − y i |.(v) d(x, y) = mini=1,2 |x i − y i | (?).(vi) d(x, y) = (x 1 − y 1 ) 2 + (x 2 − y 2 ) 2 (?).D.L. Ferrario 2006-mar-8 9


10 2006-mar-8 Geometria e Topologia I(3.23) Esempio. Sia p ∈ N un primo ≥ 2. Sappiamo che ogni intero n ∈ Z ha una decomposizionein fattori primi, per cui esiste unico l’esponente α per cui n = p α k, dove l’intero knon contiene il fattore primo p. Si consideri in Z la funzione | · | p definita da|p α k| p = p −αogni volta che k è primo con p, e |n| p = 0 quando n = 0. Sia quin<strong>di</strong> d: Z × Z → Q ⊂ R lafunzione definita da d(x, y) = |x − y| p . Si può vedere che è una metrica su Z.10 2006-mar-8 D.L. Ferrario

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