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IvanaSpagna.Un angeloscatenatoMaurizioBattista.Sempre piùconvintoXX° FestivaldellaCanzoneRomanaAlbertoPoli. Unviterbesealla ribaltaLe collanedi <strong>Campo</strong>de’ <strong>fiori</strong>. Ilprimo libro


2 <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>SOMMARIOEditoriale:Il valore del tempo...................................3L’intervista:Ivana Spagna........................................4-5Maurizio Battista.......................................6Coeva: l’anti-romanzo..........................7Curriculum vitae:Elisa Bucino..............................................8XX° Festival della Canzone Romana..10Cantare Napoli in francese.................11Roma che se n’è andata:Via Giulia...........................................12-13Un attimo solo... .................................15Suonare Suonare:Guns n’roses......................................16-17Ecologia e ambiente:L’invasione delle formiche con le ali.........18Cinema News:La strategia degli effetti..........................19L’ortesi plantare .................................21Eppure sono torte vere ......................22Medici specializzandi .........................23Le guide di <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>:Montefiascone........................................24Come eravamo:Soprannomi, preferisco chiudere qui........25Una “Fabrica” di ricordi:Una vendemmia d’oro.............................26Ass. Artistica IVNA:Paola D’Ascia..........................................28L’auto ibrida è già una realtà.............29Un viterbese alla ribalta.....................30Il Fumetto:DNA 2 ...................................................31Che cos’è il tempo...............................32Il primo congresso di lavoratori dellaterra del Lazio e della Sabina ............33Alberto VII d’Asburgo a CivitaCastellana............................................34Fichi, dolci fichi ..................................35Il mondo del Jazz:Ella Fitzgerald.........................................36L’angolo Bon TonLe bomboniere.......................................37Distorsione caviglia............................38Una cicala inquisita a Tarquinia.........39Convegno Internazionale sullaCattedrale di Civita Castellana...........40Un viaggio nella solidarietà................41I Gigli di Castro...................................42Un’estate d’oro per Dario Guidi..........43Memorial Luciano Stefanucci.............43Nel cuore.............................................44Le storie di Max:Don Backy..............................................45Oroscopo..............................................46La mia famiglia...................................47La banda di Civita Castellana.............47Soprannomi fabrichesi........................47Agenda ...........................................48-49Messaggi.........................................50-51I nostri amici ......................................52Roma com’era.....................................53Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59Annunci gratuiti ............................60-61Numero Unico......................................62Selezione Offerte Immobiliari.......63-64Foto di copertina delSig. Paolo AntoniniEcco alcune delle immagini che voi amici di facebook ci avete gentilmente suggerito per lacopertina di questo numero! Tra di esse, come potete vedere, è stata scelta quella delSig. Antonini. Terremo in serbo queste altre per eventuali pubblicazioni future.Grazie e complimenti comunque a tutti!!!!!!!!!!Foto di Marisa PolianiFoto di Marci Iron RapitiContinuate a seguirci e, se non lo avete ancora fatto, richiedete la nostra amicizia...Vi terremo aggiornati!!!Siamo già tantissimi... diventeremo sempre di più!<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>OGNI MESE E’: INTERVISTE IN ESCLUSIVA A PROTAGONISTI DEL MONDODELLA CULTURA, DELLO SPORT E DELLO SPETTACOLO, VECCHIE STORIE E PERSONAGGI DELLANOSTRA TERRA, EVENTI E MANIFESTAZIONI DI ATTUALITA’, UN TUFFO NEL PASSATO CON L’AL-BUM DEI RICORDI E MOLTO ALTRO ANCORA...L’ESTRANEITA’ DALLA POLITICA E LA RICERCA APPASSIONATA DEI CONTENUTI NE DECRETANOIL SUCCESSO<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> PUOI TROVARLO PRESSO TUTTI I NOSTRI SPONSOR ED IN TANTE ALTREATTIVITA’ COMMERCIALI E LUOGHI PUBBLICI DELLA TUA CITTA’!!! OPPURE, PUOI AVERLOOGNI MESE DIRETTAMENTE A CASA TUA ABBONANDOTI (COMPILA E SPEDISCI IL COUPONCHE TROVI A PAG. 49)!


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 3Il valore del tempoLa vita sfugge veloce e, ciononostante, ci illudiamo cheil nostro viaggio sia tanto lungo, non ci accorgiamo,invece, che moriamo giorno per giorno! Anche se moltodi essa è già alle nostre spalle ed è come se ci fossedi Sandro Anselmiscappata di mano, scivolata via, ci illudiamo sempreche l’ultimo appuntamento sia lontano.Non consideriamo, invece, l’imprevedibilità, il caso:alla fine la vita è un attimo! Mentre diciamo “poco fa” per eludere i tanti giornipassati, non vediamo di aver sprecato la maggior parte di essi in cose inutili, quandoinvece non sarebbero stati neanche sufficienti per le cose necessarie: ricordiamociche non si può allungare la brevità del tempo ed il tempo giovane vale piùdi quello vecchio! Dovremmo annotare ogni giorno su di un taccuino le ore spese,ed evidenziare in rosso quante di esse siano state sprecate, o regalate a chi non gliha dato alcun valore! Il nostro tempo non ci verrà mai rimborsato, esso è il benepiù prezioso ed è l’unica cosa nostra, solo nostra!L’A.I.D.I. Accademia Internazionale d’ItaliapresentaLe collane di <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>E’ con grande soddisfazione e smisurata gioia che annuncio l’uscitadel primo libro della collana Philosophica: Il bullismo. Come riconoscerloe combatterlo, del Prof. Massimo Marsicola. E’ questo unlibro rivolto, per le sue tematiche, agli insegnanti, alle famiglie,agli istitutori in genere ed ai ragazzi stessi. E’ strumento e metodoindispensabile per l’educazione dei figli, spesso persi tra leaberrazioni di una società in declino, povera di bene e carica dimale.Ho conosciuto il Prof. Massimo Marsicola nella primavera del 2009, da subito mi èapparso persona colta, competente, amabile. Conoscitore delle tematiche filosofichepiù alte ed appassionanti, rese con eleganza ed una eloquenza da manuale.Un docente, certo! Ma un docente che oltre ad insegnare le filosofie, ha elaboratoun pensiero suo proprio, che da pochi cenni avuti, è un pensiero di svoltaepocale! Uno studioso, dunque, ma, soprattutto, un pensatore profondo. Dàl’impressione di conoscere l’uomo nell’intimo e Dio nei suoi insondabili misteri;la scienza e la filosofia. Conoscenze che non vuole imporre agli altri, ma soltantocondividere con coloro che, come lui, cercano con cuore sincero la verità.Il suo tratto saliente è una umiltà profonda, disarmante, che ti mette a tuoagio, che ti conduce nei luoghi della sapienza cercata, amata, vissuta… con leggerezza erigore, con trasporto e gratitudine. Ogni atto compiuto dall’uomo, da ogni singolo uomo, ha sempre ripercussionianche su tutti gli altri, e ciò che fanno gli altri ha ripercussioni su ciascuno. Viviamo in un ambito sistemico, amplificatonella società relazionale della comunicazione. Considerato ciò, diventa necessario contrastare non soltanto i comportamentisbagliati, ma soprattutto i modi sbagliati di pensare che sono all’origine di quelli. Si tratta di prospettare una pedagogia nuova, cheaffondi le sue radici su di una nuova filosofia ed una nuova antropologia. Tutto ciò è nelle opere già scritte dall’autore, che attendonosolo di essere messe a disposizione del pubblico. La pedagogia qui espressa è parte di un pensiero forte che supera di slancioil pensiero debole, il relativismo ed il nichilismo. E’ una pedagogia della speranza. Ed è proprio questo il tempo propizio per presentarla.Un grazie di cuore ad un autore che, in tempi non facili, ha deciso di spendersi anche su questo fronte. Lo scopo non èsolo quello di aiutare chi è in difficoltà, ma di aiutare tutti noi ad uscire da una grave crisi di identità e di valori. La spinta è quellaa costruire attraverso l’educazione, una società migliore, sulla base della responsabilità personale, segno della maturità dell’uomoe della volontà di gestire la proprio esistenza. Una pedagogia, però, che apre alla trascendenza mettendo come punto fermo il fattoche l’uomo è, nella sua natura più intima, un essere spirituale, un animale metafisico. D’ora in poi, visti i fallimenti dell’uomo vecchio,appurato che non è con la volontà di potenza che si risolvono i problemi, appare del tutto evidente che l’unica strada praticabileche abbiamo davanti è quella della cura della solidarietà, dell’amore. a ciascuno è chiesto di crescere in questa direzione perpoter dare agli altri quel sé che gli altri si attendono.Sandro AnselmiA.I.D.I. Editore


4<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>“C’è stato un periodo in cui mi mancava essere mamma, oggi mi farebbe paura”,la cantante veneta parla di sè in questa intervista\ätÇt fÑtzÇt âÇ tÇzxÄÉ ávtàxÇtàÉLa dura gavetta degli esordi, Sanremo, Music Farm, l’esperienza con la Bertè,l’amore per gli animali, la sua autobiografia...Mea culpa, mea culpa! Sarei dovuta arrivareprima dell’inizio del concerto perpoter realizzare una bella intervista, concalma, a tu per tu, ad una delle più grandicantanti italiane del momento. Invecenon ce l’ho fatta. Ma non potevo arrendermicosì! Non capita certo tutti i giorni diincontrare, e tantomeno di intervistare,Ivana Spagna! Ed allora sono riuscita asapere in quale ristorante si era trattenutaprima di ripartire per Milano e l’ho seguita.Partiamo dalle origini. Quale è statoil suo trampolino di lancio?Non è stato assolutamente com’ è oggi X-factor o Amici. Ho iniziato a cantare a diecianni, facendo concorsi in giro per i paesidelle provincie del Veneto. Poi a diciottoanni la mia passione è diventata anche ilmio lavoro. Ho formato un gruppo (gliOpera Madre, ndr) insieme a mio fratelloe al mio primo compagno, con il quale miesibivo nelle discoteche. E questo è duratododici anni, la classica gavetta, quellapesante. Poi abbiamo aperto uno studio diregistrazione dove facevamo jingle pubblicitariper le radio, per la Rai, e così ci mantenevamo.Nel frattempo abbiamo iniziatoad inventare canzoni, che, non dico pergioco, ma quasi, andavano a scalare levette delle classifiche europee ed ho pensatodi farne una tutta per per me. Ed ènata così, dopo una vita di sacrifici Easylady. Il trampolino di lancio me lo sonocreato da sola, anche perché in Italia nessunovoleva produrre questo brano. Anzi,dicevano che una cantante italiana che sichiama Spagna e che canta in inglese nonavrebbe avuto mai successo. Posso direche nella mia vita non mi è stato regalatoniente. Ho sempre faticato dieci voltetanto per ottenere qualcosa.Crede dunque che i ragazzi di oggiche vogliono intraprendere il mondodella musica siano avvantaggiati?Con le trasmissioni che ci sono adessosicuramente sì, ma è giusto che ci sianoopportunità per i giovani altrimenti avrebberopiù difficoltà ad emergere, come cisono sempre state. Ora in un mese sonogià famosi, cosa che prima era impensabile.Questo può essere un bene, ma bisognavedere come viene gestito dalla persona.Se si perde il contatto con la realtàe si perde la testa, non dura di sicuro. Seinvece è una persona sensata, che capisceche questo successo improvviso è graziaricevuta e sa rispettare soprattutto il pubblico,che lo ha votato, allora avrà buonepossibilità di andare avanti.Lei ha partecipato alla trasmissioneMusic Farm, come è stata l’esperienza?Alla fine la ritengo positiva. Perché ho scopertodelle cose che non sapevo di me.Non mi sarei mai aspettata di riuscire aportare avanti una convivenza forzata conaltre persone visto che vivo da sola. Dalpunto di vista musicale è stata una garacon me stessa. Dovevo imparare ogni giornoa cantare canzoni che non sopportavoe che alla fine riuscivo a farmi piacere perchédovevo saltarci fuori nel migliore deimodi. E’ stata una scuola.Nella sua carriera è salita diversevolte sul palco di Sanremo, come lericorda?Alcune belle altre brutte. La più bella èstata quella di Gente come noi , la primacanzone che ho scritto in italiano. Anchese non ho vinto e sono arrivata terza, sonostata campione di vendite e per me ècome aver vinto. Me ne ricordo, invece,una molto brutta. E’ stata nel ’97, l’anno incui ho perso mia madre. Avevo scritto unacanzone che si intitolava E che mai sarà.Sembrava una canzone d’amore, ma eradedicata a lei e per non influenzare la giuria,l’ho rivelato solo molto tempo dopo. Imedia, però, mi hanno massacrata accusandomidi essermi copiata. Ma logicamentein tutti ibrani composti da una stessapersona, c’è un filo conduttore e possonoesserci alcune armonie che ritornano.A proposito. Si è sentita un po’ trascuratada radio e tv, rispetto ad altricantanti più o meno bravi e famosi?Non sono mai stata trattata bene daimedia, neanche quando ero prima nellaeurope chart, davanti a Michael Jackson ea Madonna. Anche in quei casi sono statabistrattata. Per me non è stato facile. Mala cosa che mi interessa di più è essereoggi in tournèe e vedere le piazze piene,sentire il grande affetto che la gente midimostra. Non nego mai autografi, vistoche sono consapevole del fatto che sesono viva è grazie a loro e secondo me lagente avverte questo. Forse ultimamentequalcosa da parte dei media nei miei confrontista cambiando.Come è nata la collaborazione con la


6<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>MAURIZIO BATTISTA :SEMPRE PIU’ CONVINTO… DALLA CANTINA AL SISTINAE’ il personaggio del momento e dopoun’estate a ritmi di tutto esaurito apreaddirittura la stagione del Teatro Sistina diRoma. Maurizio Battista, partito da SanGiovanni, è riuscito a ritagliarsi la sua fettadi notorietà grazie al numeroso pubblicoche lo segue fedelissimo. “Ballando con lestelle”, “Colorado”, “Buona Domenica”,“Domenica in”, “Costanzo Show”, “Assolo”,“Scherzi a parte”, Seven Show”, “PartitaDoppia”, sono solo alcuni dei programmitelevisivi a cui a partecipato, ma, come luistesso ci confida, il palco dal vivo è un’altracosa ! “Il piccolo schermo è utile perfarti conoscere, ma poi il teatro è utile perfarti capire. Stasera, per esempio, stiamopiù di due ore su questo palco. Se sei unobravo, se hai energia si vede solo qua, enon c’e’ trucco ! Non è il cinema o la televisioneche possono far ridere anche miazia, dove una scena la puoi fare millevolte… qui o sei bravo o non lo fai ! Ognisera poi è diverso, anche perché io sonodiverso. Oggi ho un po’ di sonno e non soperché ! Puoi avere mille problemi in 20serate. Col cinema e la tv non hai questiproblemi”. E’ vero che la scaletta può cambiareogni sera? “Sicuramente! Cambia lagente e cambia lo spettacolo! Lo spettacoloè sempre in costruzione o come direbberoaltri work in progress. Lo finiamoquando arriva l’ultima serata : quello èquello definitivo! La traccia è sempre quellama può trovare situazioni diverse perchéogni giorno sono diverso anche io dacome ero ieri, fisicamente e psicologicamente”.Ti basi molto sulle notizie reali ditutti i giorni, da lì parte la tua innata ironia,c’e’ un trucco ? “No, sono un fenomeno! Attenzione, scherzo! Io penso diavere il dono della comicità… ma non èche la mattina uno si alza e dice faccio ilcomico. E’ una dote innata, come la musica,la pittura… Il segreto poi è leggere,trovare una frasetta, una di quelle chepuò far ridere e poi basta ricamarci soprala battuta aiutandoti dalle espressioni edal tono della voce” Dopo Vatte a fidà(2001), Che faresti se morissi (2002), Chiha toccato le ciambelline (2003), Erameglio da piccoli (2004), L’isolato (2006),Qualcuno dovrà pur dirglielo (2007), Cariamici miei (2009), ora arriva Sempre piùconvinto… dalla cantina al Sistina dove Ilpubblico partecipa come al solito allo spettacolo…“Accidenti, da sempre il mio pubblicopartecipa! Ma perché anche il pubblicoè comico. E poi quello romano maggiormente,perché è giocondo, disponibile…”Ad accompagnarti sul palco una bandmusicale. “Ho sempre voluto dietro di meuna band di servizio. Può suonare 10minuti o 3 minuti, dipende come va laserata. In questo spettacolo trovate l’Acquofono Band, anche loro amici, bravissimima amici perché questa, come laintendo io, è una serata tra amici. In salaci raccontiamo una storia e ce la godiamo.Maurizio BattistaNon devo e non voglio dire nulla di intelligente,niente di intellettuale, di politico,voglio parlare come se fossi ospite a casatua, a una cena tra amici, questo è quelloche mi piace e penso che la gente cheviene a vedermi voglia la stessa cosa”. Inquesto periodo sei impegnatissimo e tra letante cose stai girando un film. “Sto girandouna bella commedia italiana antica conEnzo Salvi e Ceccherini e con tante sorpreseche ora non posso dire. Un film cheha una morale, che ha un bel finale e chesoprattutto ha una storia. Pensa : un filmda ridere che ha una storia ! Incredibile !Il titolo è Una cella per due ed uscirà adaprile, dopo Pasqua”. Rimaniamo estasiatidalla sua simpatia e dalla sua verve comicatanto che avremmo continuato adascoltarlo per ore, ma il tempo stringe eMaurizio deve prepararsi per la scena eper il suo pubblico. Lo salutiamo e ci proponiamodi rincontralo tra le nostre pagineall’uscita del suo film.Battista e GuelfiSandro Alessi e Maurizio Battista


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 7COEVA: “l’anti-romanzo”La presentazione ufficiale a Roma, il 26 OttobreUn romanzo molto particolare, edito daBastogi, che suscita sensazioni contrastantinel lettore e non a caso definito unanti-romanzo dagli stessi autori. ConMaria Pia Carlucci (maestra elementareed attrice) e Maurizio Verdiani (pittore eartista multimediale) ci conosciamo daanni e collaborammo insieme ai tempi diRadio Roma, mentre Fiorella Corbi (laureatain Scienze dell’Educazione e artistapolivalente) conosciuta da Maria Pia nellefrequentazioni alla Biblioteca Nazionale eStefano Capecchi (attore e traduttore ditesti teatrali) collega di teatro. Era un vecchioprogetto chiuso nel cassetto diMaurizio e realizzato insieme agli amici disempre, una storia banale di due innamoratiche si promettono; strutturato comeun disco e concepito come un film.“Coeva” è un anti-romanzo proprio perchénon ha la struttura classica di un romanzoed in esso dagli autori viene usato un linguaggiomolto elevato e ricercato tantoche in alcuni punti non è stata usata volutamentealcuna punteggiatura ed indica laricerca sperimentale effettuata per la stesuradel testo che si erge a vero protagonista.Novelli Adamo ed Eva possono vivereil loro rapporto tra invenzioni fantascientifichealla ricerca della possibile realtà.La presentazione ufficiale a Roma il 26Ottobre alle ore 18 presso la LibreriaMelbookstore di Via Nazionale dove interverranno,insieme agli autori, anchel’Emerito Prof. Tullio De Mauro, On. NichiVendola, Prof. Duccio Trombadori, Prof.Walter Mauro. Invitati tutti i lettori dellanostra rivista. I più curiosi possono scopri-Da sx: Sandro Alessi e due degli autori del romanzo,Maria Pia Carlucci e Maurizio Verdianire il sito internet www.romanzocoeva.it.Sandro Alessi


8<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>CURRICULUM VITAEElisa BucinoNATA A : Gattinara (vc) il 15/11/1987ALTEZZA: 172 cmPESO: 52MISURE: (88-62-91)ISTRUZIONE:-Diploma scientifico.-Studentessa presso la facoltà dicomunicazione pubblica e d’impresadell’università La Sapienza di RomaFORMAZIONE ARTISTICA:-1993-1997: ginnastica artistica presso lasocietà sportiva “La Marmora” di Biella-1998-2007: corso di danza classicaaccademica presso la scuola “l’arabesque”di Biella (esami conseguiti fino al livelloADVANCED 1 presso la RAD RoyalAcademy of dancing di Londra)-2000-2006: Scuola estiva presso “IlBalletto di Toscana”-laboratori coreografici: FabrizioMonteverde, Mauro Mosconi, FrancescaSpataro-2008: Open class e lezioni professionalipresso MAS di Milano.-2008: Accademia di arte e spettacolo diIvrea (1 anno)-2009: laboratorio di recitazione pressol’Accademia teatrale di Francesca Antonaci(4 mesi)- corsi di dizione privati-2010: laboratorio di recitazione teatraletenuto da Silvestro LongoLINGUE e DIALETTI-Inglese scritto e parlato, (Certificazioni:P.E.T)-Dialetto Piemontese, Romano, LombardoESPERIENZE LAVORATIVE:Teatro:-2009: Attori in scena (spettacoloaccademia tetrale di Francesca Antonaci),testi di Silvestro LongoDanza:-2007: ballerina per il Concorso “MissBiella”-2008: ballerina per l’apertura delleParaolimpiadi 2008-2008: ballerina per le Olimpiadi di canoadi Torino-2008-2009: ballerina presso laCompagnia contemporanea di FrancescaSpataroModa:-2000: catalogo per “Ciao Ciao”-2005-2006: promotrice e sponsor perMason Italia (Milano)- modella per vari shooting e worshopfotografici-2009: modella per vari shooting e worshopfotografici-2009: modella per l’evento “Sfilarenell’arte (Roma)-2010: catalogo per lo stilista AndreaDi Calisto-2010: catalogo cachemire filaturebiellesi.Sandro Alessi


10 <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>XX FESTIVAL DELLA CANZONE ROMANA<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> consegna il Premio Stampa al vincitoreAlessio PistoiaSandro Alessi e Donatella PandimiglioLando FioriniCompie vent’anni il Festival dellaCanzone Romana ed è solo grazie algrande Lino Fabrizi che la manifestazionedall’anima romana esiste e non pochecritiche vengono indirizzate alla politicaromana che dovrebbe essere più presenteper far si che queste serate venganogratificate. A presentare la serata delTeatro Olimpico sono Loretta RossiStuart e Francesco Vergovich su testidell’inossidabile e mai scontato SilvestroLongo. Ideato nel lontano 1991 dallostesso Fabrizi, la manifestazione ha loscopo di promuovere canzoni inedite indialetto, ma anche in lingua italiana, purchèdedicate alla romanità. Infatti ilFestival, che ha visto negli anni la partecipazionedi artisti come Renato Zero,Giancarlo Magalli, Enrico Brignano, MarioScaccia, Fiorenzo Fiorentini, Gigi Sabani,Rodolfo Laganà, I Vianella, I Cugini diCampagna e tanti altri, ripercorre la tradizionemusicale romana attraverso interpretifamosi e giovani esordienti, offrendouna serata dedicata all’antologia dellacanzone e dei concorsi che si sono svoltidal 1800 ad oggi. Nei mesi scorsi successivamentead un bando, si è svolto il concorsoannuale che ha visto vincitore,davanti ad una commissione composta dadiscografici, autori, giornalisti e docenti didialettologia, Alessio Pistoia, 21ennecantautore romano che ha presentatoLuciano Rossiuna canzone con parole e musiche firmateda lui stesso ed intitolata “Nei Rionidi Roma” ed è stato premiato dallanostra Ermelinda. Ad aprire la seratadopo la sigla a cura della Crazy Gang,sul palco, acclamatissimo dal numerosopubblico in sala, unLuciano Rossi in grandespolvero, emozionato edemozionante che ha tiratofuori dal suo cilindro successipersonali immortaliquali “Bella”, “Ammazzateoh!”, ”Se mi lasci nonvale” che, ricordiamo, hapresenziato a tutte le 20edizioni. Non potevamancare Lando Fiorini,menestrello romano amatissimodal pubblico, cheha recitato e cantatoalcuni dei suoi più grandisuccessi dedicati alla suacittà. Sul palco ha avutobelle parole per Lino Fabrizi augurandoglidi continuare sempre più a portare alto ilnome del Festival e cercare sempre più unriconoscimento politico come si meriterebbeuna manifestazione del genere.Giorgio Onorato, la voce de Roma, ci haraccontato di quando negli anni 60 partecipavaalla trasmissione radiofonica“<strong>Campo</strong> de’ Fiori”, proprio come la nostrarivista, in uno dei primi programmi radiofoniciinsieme ad Orazio Pennacchioni,Lando Fiorini, Isa di Marzio, Aldo Fabrizied altri grandi artisti romani. DonatellaPandimiglio, romana naturalizzata,amante della nostra città che ormai sentesua, ha cantato “’Na serenata a ponte”sulle ali delle note di Nicola Piovani.Tra gli ospiti in sala e sul palco AlbertoLaurenti, l’orchestra Rumba de Mar,Susy Abati, Marco Stopponi, Tom DelMonaco in una serata che ha trasmessoa tutto il numeroso pubblico presente unaventata di romanità dai sapori antichi emoderni, che ci ha fatto amare semprepiù la città eterna.Sandro AlessiErmelinda Benedetti premia Alessio Pistoia,il giovane vincitore del FestivalErmelinda Benedetti e Lino Fabrizi,patron del Festival


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 11Cantare Napoli in franceseAnnalisa Martinisi mescola la tradizione musicale partenopea alla lingua d’oltralpeUn progetto molto ambizioso ed originalequello della giovane cantante AnnalisaMartinisi.Ames en voyage (Anime in viaggio), questoil titolo del suo disco, è il connubio trala tradizionale canzone napoletana e lamelodica lingua d’oltralpe.Annalisa ha voluto tradurre ed adattarealcune dei più bei brani della musica partenopeain lingua francese, perché il suoobbiettivo è quello di superare l’orizzontedelle diversità nazionali e questo primolavoro è l’inizio di un lungo percorso, chesta facendo nascere qualcosa di veramentenuovo.Devo dire che lo sposalizio tra questi duemondi differenti è riuscito davvero bene.Forse, inizialmente, per noi che da sempresiamo stati abituati a gustare quei brani indialetto napoletano, fa un po’ strano ascoltarliin una forma diversa, ma poi diventasubito un piacere assaporare il gusto diquesta nuova amalgama.La Martinisi ha iniziato acantare a dodici anni e finoraha ricevuto numerosiriconoscimenti nazionali edinternazionali, partecipandoa concorsi e concerti in granparte d’Europa.Una voce, la sua, incantevole,che rende il tutto ancorpiù speciale e magico.Vale davvero la pena seguirlanella sua impresa, unascommessa che le porteràfortuna!Ermelinda BenedettiCorsi di ricamo gratuiti tutti i mercoledì dalle 10:00 alle 11:30 a partire da Novembre


12<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggiVia Giulia e i suoi cinquecento anni di storiaUno splendido angolo di Romadi Riccardo ConsoliAndiamo per ViaGiulia, una delle stradepiù affascinanti diRoma, uno splendidoangolo della città,simbolo del Rinascimentoromano dove,appassionati dellacultura di tutto ilmondo possonoammirare le bellezzeche si snodano lungoquesto elegante rettilineoche si estende tra piazza SanVincenzo Pallotti e piazza dell’Oro, a cavallodei Rioni Ponte e Regola.La eccezionale concentrazione di meraviglieartistiche che nel corso dei secoli sisono andate stratificando in questa stradaci permette di poter godere di un percorsosuggestivo alla scoperta di significativi edificie mirabili chiese; qui, per fortuna, alcunimoderni interventi non sono riusciti alasciare il segno.Una passeggiata nella storia, in buonasostanza, i Palazzi Farnese, Falconieri eSpada, le chiese di Santa Mariadell’Orazione e Morte, San’Eligio degliOrefici, Santa Caterina da Siena, SanBiagio degli Armeni, Santa Maria delSuffragio, la Basilica di San GiovanniBattista de’ Fiorentini, il Museo di ArteSacra e tanto altro ancora.Siamo all’inizio del XVI secolo quandoGiulio II, Giuliano della Rovere, 1503 -1513, conferisce incarico a DonatoBramante per la realizzazione del programmac.d. Renovatio Romae che ha loscopo di modernizzare le vecchie strutturemedievali della città; l’architetto da immediatamentecorso alla sua opera abbattendoedifici a destra e a manca giustificando,in tal modo, il soprannome di MaestroRuinante. A intervento ultimato, Via Giuliadiventa la strada più lunga di Roma e peril suo andamento rettilineo di circa un chilometro,viene denominata: prima ViaRecta, quindi, Strada Julia dal nome delpontefice che ne ha voluto la realizzazione,per la verità Gulio II aveva un progettoassai più ambizioso, ossia quello di farearrivare Via Giulia fino al Vaticano restaurandoil ponte Trionfale all’epoca crollato.Strada dai molti nomi, nel medioevo erachiamata Via Magistralis, perché, partendoda Castel Sant’Angelo, era una delle vieMaestre del centro storico, anche se sconnessae fangosa; dopo la sua pavimentazione,voluta da Sisto IV, Francesco dellaRovere, 1471 - 1484, fu chiamata ViaMercatoria, poichè collegava la zona finanziaria- Via dei Banchi Vecchi e Via deiBanchi Nuovi, con i mercati di <strong>Campo</strong> deFiori e Piazza Navona.Era intendimento di papa Giuliano dellaRovere far edificare lungo questa stradaun gigantesco Palazzo con lo scopo diriunire tutte le Corti Giudiziarie e tutti iNotai fino allora sparse in diverse sedi,facendolo così diventare il vero e propriofulcro della vita amministrativa della città.Il pontefice voleva anche porre, una difronte all’altra, la Via Rectae e la Via Latae,ossia Via della Lungara e Via Giulia alloscopo di collegare la zona dei Borghi aquella di Trastevere, rispettivamente insponda destra e sinistra del fiume, unificandocosì la zona commerciale dei BanchiVecchi e dei Banchi Nuovi per dare vita aduna vera e propria Strada dei Commerci edelle Pubbliche Relazioni; in tal modoGiulio II utilizzava le attività urbanistica eedilizia in segno della sua autorità. In unarticolo di Giuseppe Petrai del 1931 sullasospensione dei lavori ideati dal pontefice,si legge: “ … Giulio II, avido di stamparsulla terra la più vasta orma che v’imprimessemai piede umano, aveva trovatoin Bramante l’architetto che gli ci voleva.Il più grande tempio del mondo, la piùgrande reggia del mondo, mentreRaffaello gli popolava di storie le sale delVaticano e Michelangelo lanciava sibille eprofeti nella volta della Sistina e gli scolpivaun mausoleo che eternasse la gloriasua, era nella storia umana il punto culminante,il trionfo dell’arte.Ma per quanto avesse ridotto il Vaticanoquella meraviglia senza uguale al mondo,le vie per recarvisi rimanevanotortuose e anguste. Ed eccoBramante allargarne alcune eaprirne e drizzarne due sullesponde del Tevere, la Lungarasulla destra, e sulla sinistraquella che ritiene ancora il nomedi Giulio II e che doveva condurrea San Pietro pel ponteTrionfale ricostruito.I tribunali della Curia eranosparsi in sedi disagiate edanguste, ed ecco Bramantemetter mano alla erezione di unPalazzo che avrebbe avvivato epopolato tutta la contrada, naturalmente,tra quel papa e quell’architettoesso doveva riuscireil più grande e magnifico palazzodel mondo.Di tanta progettata magnificenzaben poco resta, chi percorra Via Giuliariscontra tra le Carceri Nuove e PalazzoSacchetti grandi bozze di travertino contratti di sedili che il popolo chiama il sofàdi Via Giulia … “.A conferma dell’importanza assunta dallastrada in quel periodo, cominciarono a sorgeremagnifici palazzi appartenenti allefamiglie più in vista di Roma, specie quelledi origine toscana come i: Sacchetti,Ricci, Falconieri, Chigi, Farnese, oltre agliStrozzi e agli Odescalchi; tutto ciò non percaso, ma perchè fin dal XIV secolo alleestremità della strada si erano stabilitealcune comunità di toscani, Senesi in particolarmodo, i quali costituirono il c.d.<strong>Campo</strong> Senese abbandonato nei primianni del XVI secolo; a testimonianza dellaloro presenza in quel luogo rimane la chiesaedificata nel 1526, dedicata a SantaCaterina loro patrona, per la quale,Agostino Chigi profuse denari e donativi diogni genere.Nell’anno 1613, sotto il pontificato di PaoloV, Camillo Borghese, 1605 - 1621, venneedificato il Fontanone di Ponte Sisto,demolito nel 1879 in occasione dei lavoriper la costruzione dei muraglioni delLungoTevere, rimontato, circa venti annidopo, in Piazza Trilussa dove si trovaattualmente.Imbocchiamo Via Giulia dalla sua parteorientale, dal LungoTevere dei Tebaldi,pochi passi ed ecco la c.d Fontana delMascherone, quindi l’Arco dei Farnesi cheoriginariamente faceva parte di un ambiziosoprogetto di Michelangelo, peraltromai realizzato, che prevedeva il collegamentodei giardini di Palazzo Farnese con


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 13Villa Farnesina sulla sponda opposta delfiume, Arco che conferisce alla via unaspetto romantico.Correva l’anno 1570 quando laCongregazione Sopra le Fonti aveva pensatoa una fontana da costruire nellaStrada Giulia prevedendo l’alimentazionedella stessa con l’acqua proveniente dall’acquedottoVergine, tuttavia si dovetteattendere il completamento dell’acquedottoPaola, inaugurato da Paolo V nel 1612,per dare inizio alla realizzazione dell’opera.La Fontana del Mascherone era originariamenteposizionata al centro di uno slargo,il muro retrostante fu edificato soltantoalla fine dell’ottocento, la fontana si componedi una antica vasca termale in granitocollocata al centro di un bacino leggermenteincassato rispetto al livello stradalecon, al centro, il celebre Mascherone diepoca romana che versa l’acqua.Come detto, l’ambizioso progetto di GiulioII non fu portato a termine, dell’operaincompiuta restano le fondamenta sporgentia forma di sedile che, come già ricordato,i romani chiamano il Sofà di ViaGiulia e utilizzano, specie d’estate, pergodersi il famoso Ponentino; mentre unaparte della originaria costruzione nel 1540venne adibita a teatro gestito, primadall’Accademia degli Intrepidi e successivamenteda quella dei Desiosi. Va ricordatoche questo non fu il solo teatro presentein Via Giulia, infatti, ve n’era un altropoco distante dalla Fontana delMascherone in località chiamata Sito delCarbone, nome probabilmente riferito auna proprietà della famiglia Carboni, il teatrosi chiamò al Carbone e, successivamente,del Mascherone.Memorabili le feste in Via Giulia, tantoimportanti da fare concorrenza a quelleche, nel medesimo periodo, si tenevano inVia del Corso o a Piazza Navona; ricchissimaquella data nel giorno di Pentecostedel 1720 dai Senesi, in occasione dell’elezionedel loro concittadino Marco AntonioZondadari alla carica di Gran Maestrodell’Ordine di Malta. Per celebrare degnamentel’avvenimento furono eretti, pressola chiesa di SantaCaterina da Siena,due archi trionfalirivolti, uno verso lachiesa dello SpiritoSanto dei Napoletani,l’altro verso PalazzoFarnese; lungo la strada,riccamente addobbatae illuminata,ritratti di illustriSenesi.Si racconta che, inquella occasione, laFontana del Mascheronedistribuì vino alpopolo fino alle quattrodel mattino, tuttala nobiltà romana passeggiòper la StradaGiulia facendo mostradegli abiti più preziosie delle carrozze piùricche; mentre gli aristocraticifecero a gara per abbellire il lorotratto di strada ma, con ogni probabilità,fu questa l’ultima grandiosa festa tenutanella via che, da li in avanti, inizierà uninesorabile declinoperdendo semprepiù d’importanza.A Via Giulia si èispirato anche ilregista Luigi Magniquando ha girato isuoi famosi filmsulla Roma papalinadei quali abbiamotrattato in altraoccasione, eglidiceva: “ … mivenne naturale farequesti film, raccontoqueste storieperché sono romano,perché sononato in Via Giulia, perché al piano di sopraabitava un Monsignore, perché appenauscivo di casa sulla destra c’era la chiesadella Buona Morte con i teschi che funestavanoi sogni della mia infanzia e perchéqueste sono le mie radici … “.La chiesa a cui faceva riferimento il registraè quella di Santa Maria dell’Orazione eMorte, accanto alla porta d’ingresso diquesta, su una lastra di marmo, è graffitouno scheletro con la falce e la scritta:Hodie mihi, cras tibi - Oggi a me, domania te; peraltro a Roma la morte costituisce,da sempre, una presenza quotidianaimmediatamente percepibile tanto cheGiuseppe Gioachino Belli, nel sonetto daltitolo: Er tisico scrive: “ … e ggià laCommaraccia secca de Strada Ggiulia arzaer zampino … “ - già la comare secca (lamorte), di Strada Giulia solleva la falce.Un’ atmosfera del tutto particolare quelladi Via Giulia, caratteristica che questa stradacondivide con molti angoli di Roma,scrive il cronista: “ … mi trovo in una vialunga e stretta illuminata da lampioni agas in ferro battuto che pendono dalle facciatedi bei palazzi cinquecenteschi, aguzzola vista, riconosco la strada, a pochipassi una fontana di un bianco immacolato,l’acqua sgorga limpida dalla bocca diuna grossa faccia scolpita nella pietra,poco più avanti un arco con balaustrasupera la strada; l’altra estremità dell’arteriasi perde in una specie di foschia giallastrache la luce delle lampade contribuiscea rendere più nebulosa, una lieve brezzafa ondeggiare i rami degli alberi che disegnanoombre minacciose sul selciato …“.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 15Un attimo solo...In una frazione di secondo possono accadere infinite cose.Un occhiale calcolato per la guida aiuta ad evitare gli incidentiPaolo BalzamoResponsabileFormazioneed InformazioneCentri Ottici Lisi& Bartolomeiwww.lisi- bartolomei.comAnche se purtroppo oper fortuna non michiamo Silvio, voglioiniziare con una vecchiabarzelletta. Arriva unatelefonata all’aeroporto:“Mi scusi, signorina,esattamente, quanto cimette l’aereo da Roma aNew York?” “ Un attimosolo.....” “Ah, va bene.Grazie tante!” click.Ma quanto duraesattamente un attimo?E l’orribile “attimino” èmolto più breve? El’istante è più o menodell’attimo? Certo che un attimo, nel sensodi “tempo brevissimo”, è cosa talmentepiccola che ci sembra sfuggire dallacomprensione, difficilmente afferrabile,Dalì - “La persistenza della memoria”come un sottile ago sul pavimento,eppure, quante cose possono accadere inun attimo!In un attimo sono apparse, a partire dalBig Bang, tutte le particelle checompongono il nostro universo, in unattimo, in un decimo di secondo circa, laluce farebbe l’intero giro dell’equatore, enello stesso tempo un aereo di lineapercorre circa trenta metri, l’altezza di unpalazzo di dieci piani!.Anche noi, andando “tranquillamente” inautostrada, in un attimo, un decimo disecondo percorriamo tre metri,l’equivalente di quattro passi. Poco? Forse.Ma essenziale se stiamo ad un solo passoda un dirupo o da una parete rocciosa.“Vabbe’ – direbbe il mio amico Tonino –ma che ci azzecca?”.Ci azzecca perché tra il momento chevediamo un ostacolo ed il tempo cheinviamo l’impulso motorio per frenare,impieghiamo tra uno e tre decimi disecondo (e quindi la macchina percorretra i tre ed i dieci metri). La differenzasta nell’abilità del guidatore, nel suostato psichico, nella stanchezza enell’efficienza del suo sistema visivo. Lastanchezza indotta da uno sforzo visivocontinuo induce sonnolenza e rallenta iriflessi, quanto e più di due bicchieri divino a digiuno. Un occhiale calcolatoper la guida può far diminuire il tempodi reazione agli stimoli visivi anche di undecimo di secondo: quattro passi versola sicurezza!Pensateci, prima di mettervi alla guida: senon amate guidare una macchina con freniinefficienti o con le gomme lisce, se evitatedi bere alla guida non solo per paura delpalloncino, se ci tenete alla sicurezzavostra e dei vostri passeggeri, approfittatedei due mesi della prevenzione visiva. Neinostri centri non solo potrete misurare laprontezza dei riflessi e l’efficienza visivaalla guida ed al computer, ma i nostrioptometristri sono pronti a farvi vederecome migliorarli. Molto più di una semplicemisurazione della vista, venite a testare lavostra sicurezza ed efficienza visivaHasta la vista“Per sapere quanto è importante unattimo chiedetelo agli sportivi che hannovinto una medaglia d’argento!”


16 <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>di Carlo CattaniG U N S N’ R O S E Sin concerto Roma-Palalottomatica 4 settembre 2010Le PISTOLE non sono appassite !WILLIAM BILL BAILEY ,più noto con ilnome d’arte di AXL ROSE , si è fermato aRoma !Con la sua band ,GUNS N’ ROSES ,hamesso in scena il primo dei due concertiprevisti per l’ Italia nell’ambito del “GN’R European Tour “.Il pubblico e l’atmosfera era quello dellegrandi occasioni , con un PalaLottomatica(il Palazzo dello sport dell’EUR) assediatogià dalle prime ore del pomeriggio da“Gunners” (i fans della band) in alta uniforme, con t-shirts – trucco- parrucco eaccessori in “ metal style” , provenientida diverse regioni ,financo da Sicilia eSardegna . Tra venditori di provvisti di tinozze da bucato su ruote esinistri personaggi intenti al “bagarinaggio”degli ultimi biglietti , si svolgeva ,lento, l’ afflusso all’interno della strutturasportiva dell’EUR , di tanto in tanto utilizzatacome “location” di concerti di granderichiamo : nei primi anni ’70 era unpassaggio obbligato per le band “al top”perché , diciamola tutta, nella Capitale nonc’erano spazi alternativi al coperto digrandi dimensioni ; oggi, finalmente, dopotanti anni di “malascolti”, Roma risulta piùattrezzata : con l’Auditorium Parco DellaMusica e la vitalità organizzativa di alcunimusic club la città risponde alle esigenzedi “musica e non solo” ad alti livelli !I GUNS N’ ROSES pur affacciandosi ufficialmenteal mercato discografico alla finedel 1986 con l’Ep “Live ?!@Likea Suicide” edito dalla “Uzi-Suicide” ,controllata della più prestigiosaGeffen Records di DavidGEFFEN , discografico storicodello “showbiz” musicaleAmericano ,iniziano, il loro camminosulle accidentate “streets ofrock” agli inizi degli anni ’80 :Hollywood Rose e L.A.Guns sonoformazioni ben note a chi “mastica”con energia di heavy rock,per aver fornito la materia umanadella prima line up dei GUNS N’ROSES .Bravi ragazzi ? Assolutamenteno ! In quegli anni le esistenze diAxl Rose,Steven Adler,Saul “Slash”Hudson ,Duff McKagan e IzzyStradlin , ragazzi determinatissimia sfondare sulla scena rock ,sono davvero “brutte ,sporche ecattive” come descrivono essistessi in tante interviste e la filosofiadi vita adottata in quei primianni è presto riassunta nell’eloquenteprincipio di < fottere ilprossimo prima che il prossimo possa fotterenoi > .E se pensate che le loro vite si siano guastatedopo essersi incontrati …come dire“chi pratica lo zoppo impara a zoppicare”….beh,ne rimarreste delusi perché la vitadi ciascuno dei membri anche prima dellaloro unione sotto le insegne dei G N’R nonè che fosse stata “profumi ebalocchi” : Axl Rose ,da bambino,abusato sessualmente dalpadre naturale…Slash già tredicennebeveva-fumava ,si drogava,spacciava e ,per forza dicose, rubava …Steven Adlerripetutamente espulso dallescuole ….e non proseguo perchéè ben chiaro il comune torbidobrodo di coltura dei cinquetipi .Come ogni band alla ricerca diun contratto discografico , ilgruppo si impegna nella realiz-zazione di demotapes e concerti nei tanticlub sparsi nella vasta area di Los Angeles, quella “ giungla ” immortalata nel loroclassico “Welcome to the jungle” dall’Lpdi esordio del ’87 “Appetite for destruction”, nella speranza di esser notati daidiscografici alla spasmodica ricerca della“next big thing” della scena musicale .Tra tante etichette discografiche intornoall’osso Guns N’Roses , la spunteranno i“cercatori di talenti” della Geffen recordsche ,a detta della band < erano i miglioridiscografici di Los Angeles ..…loro eranodentro il rock’n’roll ! >.Così , intascato un ingaggio di moltemigliaia di dollari e l’impegno, dalla Geffen, per la produzione di diversi album , iGUNS N’ROSES iniziano a lavorare al loroprimo lp , quell’Appetite for destructionche , partito molto ma molto in sordina ,raggiungerà e manterrà,grazie ad unaforsennata sequenza di concerti sparsi peril pianeta, il 1° posto della classifica USA


Billboard per mesi e ,a seguire , le alteposizioni nelle “hit” di tutto il mondo ,convendite strabilianti , ben oltre 15 milionidi copie : la stampa scrive che e Axlstesso afferma che < i GUNS N’Roses sipreoccupano solo del rock’n’roll che puzzadi blues> e ancora che < il nostro soundè eccezionale e musicalmente vogliamoarrivare a creare qualcosa di nuovo : partiredalla tradizione per rivoluzionarla…….pertirare fuori una buona canzonesiamo disposti ad andare all’inferno !> .Alla fine del 1988 esce il secondo albumdella band “G N’R Lies” costituito in parteda pezzi inediti e per il resto dai brani delprimo introvabile Ep ,ormai oggetto deldesiderio da parte dei collezionisti . Lavita di ogni singolo componente è forsennata, costellata da atteggiamenti imbarazzanti, costanti abusi di droghe edalcool ancor più sostenuti dalla tantoimprovvisa quanto ingente disponibilitàeconomica derivante dal successo mondialee ,a distanza di anni, Axl Rose ammetteràdi aver sperperato insieme ai suoisodali centinaia di migliaia di dollari in stupefacentidi ogni tipo e ingurgitato alcool“a go-go” tanto da compromettere anchela qualità di diversi concerti nel corso dellevarie tourneè .Il tempo scorre e il mercato attende“buone nuove” dai GUNS N’ROSESche,però,dall’alto del complessivo “stupefacentestordimento” non si applicanoassiduamente alla loro attività artistica .Poi, verso la fine di settembre del 1991, le“PISTOLE e LE ROSE” sparano e <strong>fiori</strong>sconocon un nuovo album, meglio due doppilp : “Use your illusion 1” e “Use your illusion2” confermando , nonostante tutto ilmarcio che gira intorno a loro , che sono i<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>numeri uno della scena rock : ledue opere diventano nel giro dipoche settimane dei best sellers,con code di fans in attesa dell’aperturadei negozi per acquistarele due novità . Di lì a poco, tuttavia,Steven Adler (batterista )prima e Izzy Stradlin (chitarraritmica) poi, sono allontanatidal gruppo,l’uno per la fortetossicodipendenza l’altro perchéscarsamente partecipedelle attività della band :aloro subentrano Matt Sorume Gilby Clarke . Così ricompattatasila band riparte perun nuovo lunghissimo tourmondiale che li vedràimpegnati per due anni emezzo ( ! ) in ogni continentea sostegno di “Illusion 1 & 2 ” che , al terminedi quel periodo, registrerà venditemilionarie, bissando il successo di“Appetite for destruction”. E’ il novembredel ’93 e i GUNS N’ROSES pubblicano unnuovo album “ The Spaghetti Accident “composto da cover di brani punk ….saràl’ultimo atto della formazione ritenuta storica. Alla fine del 1997 della band inizialeresta il solo vocalist Axl Rose che ,dopovarie cause con alcuni dei suoi ex compagni,in particolare con Slash, resterà l’unicotitolare del marchio e del repertorio deiGUNS N’ROSES . Trascorreranno quasi 20anni per poter riascoltare materiale ineditodei GUNS N’ ROSES ormai integralmentenelle mani di Axl Rose : è ilnovembre del 2008 e , finalmente, dopotanti annunci,indiscrezioni,rimandi ,esce“Chinese Democracy” ,il disco dalla realizzazionepiù lunga (15 anni ) e dal costopiù alto (oltre i 10 milioni di dollari) che lastoria del rock annoveri .Provate a leggerele note tecniche all’interno del bookletallegato al cd e vi renderete conto dellamole di lavoro dietro ogni brano dell’album.Il concerto di Roma ,benché le notiziedi avvenimenti poco piacevoli accadutinelle precedenti date di Dublino e diReading facessero temere il reiterarsi dicapricci da parte di Axl Rose e conseguentepossibile pesante disappunto delpubblico , si è svolto,al contrario, all’insegnadella perfezione ,fatto salvo l’immancabileritardo nell’inizio dello show,circa un’ora , che ,tuttavia, il pubblico delPalaLottomatica ha sopportato con compostezza.Lo spettacolo è’ stato bello sin dall’inizioquando con lo spengersi delle luci risaltavanocentinaia di lucine azzurre emanatedai display di telecamere,telefonini e macchinefotografiche pronte ad immortalare iprimi vagiti dell’evento .Alle 22,30 inizianole “pistolettate” con le note di “Chinesedemocracy” e , a seguire, di “Welcome tothe jungle” con il quarantottenne Axl Rosein gran forma d’ugola e più che mai saltellantee corridore da un lato all’altro delpalco per il visibilio delle prime file dellaplatea.17Giochi di luce ,colonne di fuoco e fuochi diartificio hanno esaltato i diversi momentidelle oltre due ore di un gran concertodipanatosi tra i brani del nuovo album e iclassici del repertorio , con il pubblico a farcostantemente “da gobbo” ad Axl Rose! Lo spettacolo risulterà suggestivo ancheal suo termine quando, a luci completamenteaccese e pubblico in uscita , unacortina di fumo sorta all’improvviso risucchieràil palco intero sulle note di “Myway” di Frank Sinatra . (AXL ROSE).


18<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Ecologia e AmbienteL’invasione delle formiche con le alidi GiovanniFrancolaCome tutti avrannonotato ci sono deigiorni dell’anno, chele formiche con leali invadono siacentri urbani checampagne.Interi formicai sonoin pieno fermento,soprattutto dopouna pioggia.Migliaia di questipiccoli insetti cheescono dalle lorotane per prendere il volo. Le caste chesono presenti nella colonia sono di tre tipi:regine, maschi e operaie. Le regine sonofemmine fertili in grado di deporre le uova,i maschi “un pò meno fortunati”anch’essifertili e alati, muoiono appena dopo l’accoppiamento,mentre le operaie sono femminesterili di varie forme e dimensioni chehanno il compito di ampliare il nido e discavare nuove gallerie.Soltanto un numero minore di queste sonoalla ricerca del cibo. In alcune di questespecie le regine rimangono nei loro nidiper contribuire alla crescita della colonia diorigine, ma nella maggior parte dei casifemmine e maschi fertili e alati, escono dainidi e iniziano a volare cercando un luogodi congregazione, a volte nel medesimoluogo degli anni precedenti.Questi sono dei veri e propri voli nuziali,che possono verificarsi dopo un evento climatico,un oggetto presente nel paesaggiocome “ad es. un cespuglio, una luce diuna lampada ecc.” può fungere comepunto favorevole per la confluenza dei differentie numerosi sciami.Tutto questo chiaramente può creare nonpochi problemi per il nostro vivere quotidiano,e siamo a volte, costretti a intraprenderedelle azioni per far allontanarequeste numerose flotte di insetti, riportandole superfici delle finestre, dei portoni odei semplicioggetti al loronaturale aspetto.Pochi sanno chealcune di questespecie di formichepossono provocareproblemialle strutture diedifici in legno, inalcuni casi possonotrasmetteremicrorganismipatogeni negliospedali, e persinonelle industriedi preparazione econfezionamento dei cibi.Da non sottovalutare tutti i danni provocatiad apparecchiature elettriche ed elettronichea seguito dei cortocircuiti provocati,appunto, dal passaggio di questi numerosiinsetti.Una cosa è certa: anche se a volte questopiccolo insetto invade i nostri spazi, nell’immaginariocollettivo la formica è consideratacome un insetto laborioso e organizzatoe non da meno utile per lo stessoequilibrio naturale di tutto l’habitat.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 19CINEMA NEWSLA STRATEGIA DEGLI AFFETTIItalia, 2008; regia: DodoFiori; interpreti: PaoloSassanelli, MartaIacopini, Nina Torresi,Davide Nebbia, JoeCapalbo, Dino Abbrescia;sceneggiatura: DodoFiori, Diego Ribon,diHeidrun Schleef;Maria Cristina fotografia: PierluigiCaponi Piredda; montaggio:Valentina Girodo, Andrea Maguolomusiche: Emiliano di Meo, FrancescoValente; scenografia: Francesco Priori,Paki Meduri; costumi: Ginevra Polverelli;produzione: DNA cinematografica in collaborazionecon Rai Cinema;durata:80minuti.Ad un autogrill il facoltoso Paolo incontraper caso il suo vecchio amico Diego, chepresta servizio dietro il bancone del bar.Quando quest’ultimo rimarrà ferito inseguito a un incidente automobilistico,Paolo si offrirà di ospitare nella propriavilla Nina, la figlia adolescente di Diego.Il sedicenne Matteo è incapace di prenderela vita come viene. Colpa probabilmentedella sua giovane età, dell’ambientedecisamente raffinato e ovattato in cui ècresciuto, di una madre possessiva e di unpadre - al contrario - troppo indifferente.Quando questo grumo indecifrabile emisterioso di sentimenti a lungorepressi subisce la pressioneesagerata della coetanea Nina,lo sgomento di Matteo cresce adismisura fino a scoppiare nelsorriso ripugnante che chiudeLa strategia degli affetti. I nuovimostri dell’Italia di oggi sono ipiccoli maestri delle pure formalitàe del tempismo perfetto,senza che mai la loro ipocrisiapossa in alcun modo venire agalla. Il regista Dodo Fiori guardain profondità il viaggio nellacoscienza intrapreso da Matteo,spegnendo i proiettori soloquando il giovane ha capito cheè meglio godersi il calduccio diuna bieca esistenza sulle ormedel papà piuttosto che il gelod’illusioni rattrappite come coriandolidi cenere. L’opera di Fioriè una complicata affabulazioneche enuncia le fondamenta diuna logica secolare: il dialogotra la sempreverde borghesia e iproletari del nuovo millennio èuna scommessa persa in partenza,in quanto si risolve semprecon l’emergere progressivodi atti di dominio e di sottomissione.Eventuali questioni legate al gender nonfanno altro che rendere il tutto il più esplicitopossibile. La strategia degli affetti è unlungometraggio che esponemolto il suo autore al rischio diindulgere nel melodrammalacrimevole, eppure il regista deIl silenzio intorno non mostramai allo spettatore la sua naturalecarica affettiva. L’effettospeciale di Fiori risiede nel propriosguardo amaro e disincantato,che colpisce ugualmenteal cuore come uno scherzo deldestino in agguato dietro l’angolo.Il caos calmo delle emozionispazzate via da una regiaasciutta emerge, però, nel tessuto musicaleche stride all’udito esattamente quantoquel continuo rumore di sottofondo, datodal calpestare i ciottoli nel selciato.Tuttavia, è sia una stereotipata caratterizzazionedei personaggi secondari sia l’accentuatocarico di teatralità dell’attriceMarta Iacopini a lesionare in modo gravele qualità narrative e stilistiche di simileprodotto. Fortunatamente, la pellicola puòcontare sull’apporto del bravo PaoloSassanelli: un interprete teatrale e cinematograficospesso e volentieri prestatoalle fiction del piccolo schermo. Infine, lapartecipazione del mitico Remo Remottinel cast de La strategia degli affetti non vaoltre un piccolo ruolo nei panni del nonnoGoffredo e i fan se ne dispiacciono.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 21L’ORTESI PLANTAREÈ UN DISPOSITIVO MEDICO REALIZZATO SU MISURA“I plantari sono ortesi finalizzate:alla correzione delle deformità o malformazionidel piede,come sostegno dellevolte plantari (longitudinale e trasversale)o di scarico di punti dolenti.I plantari si possono distinguere in duegrandi famiglie:Correttivi o per l’infanziaIl plantare per l’infanzia, a differenza diquello per adulti, ha per lo più azione correttivain quanto èapplicato per riportarealla norma lo squilibriosia strutturale che funzionale.Fig. 1,2,3, esempi direalizzazione di plantaricorrettivi per bambinisu calco ingessoeseguiti con diverse tipologie di materiali(EVA, Carbonio…)Obiettivo del plantare correttivoLo scopo di questa categoria di ortesi èquello di modificare, nelle migliori delle circostanze,alcune problematiche come: ilpiede piatto, la pronazione del retropiede,l’avampiede varo, il ginocchio valgo ecc..Compensativi o per adultiSi distinguono per il loro impiego per lo piùpermanente,in quanto compensano l’alterazione siastrutturale sia funzionale, irreversibile.Possono essere:antalgicibiomeccanici.AntalgiciAppartengono a questa categorie le ortesiconcepite al solo scopo di ridurre, limitareo, nelle migliori ortesi, eliminare il dolorescatenato a seguito di una problematica incorso. Sono plantari che vengono concepiticon materiali in grado di ammortizzare oscaricare l’urto in un determinato puntodolente. Vengono normalmente realizzatein soggetti con artrosi ad uno stadio avanzato,artrite deformante, allucevalgo,gotta, diabetici, gravi insufficienzecircolatorie o comunque in tutte quelle circostanzein cui il piede lamenta una graveinsofferenza in cui il paziente ha normalmentesuperato i 60 anni d’età.IL PLANTARE DINAMICO SI CARATTERIZ-ZA E DIFFERENZIA DAGLI ALTRI TIPI DIPLANTARI SU CALCO, IN QUANTOL‘IMPRONTA VIENE EFFETTUATA DINA-MICAMENTE, OSSIA INTANTO CHE ILPAZIENTE COMPIE QUALCHE PASSO.L‘IMPRONTA COSÌ OTTENUTA RISPEC-CHIA FEDELMENTE I CARICHI E ISOVRACCARICHI DEL PIEDE IN CONDI-ZIONI DI LAVORO EFFETTIVE. LO SI UTI-LIZZA PER LO PIÙ IN CASI PARTICOLARIED IN PRESENZA DI GROSSE DEFORMITÀO SOVRACCARICHI, CON BUONI RISUL-TATI.L’impronta podostatica su carta carbonataevidenzia un sovraccarico delle testemetatarsali dei piedi. Anche alla valutazioneobiettiva i sovraccarichi erano moltoevidenti e dolenti. Si noti come i sovraccarichisiano rimasti impressi nelle improntedinamiche effettuate.Lo stampo dell’impronta eseguito sottovuoto,permetterà la realizzazione del plantarein materiale poliuretanico.Scopo dell’ Ortesi biomeccanicaLa sua funzione è di:- assorbire l’onda di shock a cui il calcagnoè sottoposto durante la prima fase diappoggio riducendo la forza istantaneaapplicata;- normalizzare i tempi di contatto del piedeal suolo rispettando la corretta prono-supinazionedel piede;- trasferire il peso del corpo durante ilmovimento del piede modificando gli assidi movimento al fine di normalizzare lafunzione del passo.L’obiettivo:- Compensare la meccanica del retropiedestabilizzando l’area calcaneare nella posizionedi “neutra sottoastragalica”;- Compensare la meccanica dell’avampiedein funzione della sua correggibilità;- Spesso, per la presenza di dolore, sostenereo stimolare l’arco longitudinalemediale in modo elastico personalizzatoFig.1 presa dell’ impronta inposizione neutra sottoastragalicaFig.2 realizzazionedelnegativo suschiumafenolicaFig.3 reallizzazione delpositivo su un calco digessoFig.4 allineamentodel retropiede con ortesi plantarebiomeccanicaFig.5 plantarea contattototale.Plantari : regole da ricordare1. Il plantare deve sempre appoggiare suuna superficie piana;2. Il plantare deve essere sempre inseritoin una calzatura ortopedica predisposta osu misura;3. Indossare preferibilmente una calzamolto sottile (filoscozia) o un Salvapiede.4. Importante portare i plantari sempre,anche in casa, in sandali, ciabatte predisposte;5. Affinché il plantare abbia effetto, iltacco della calzatura deve essere di cm 2,5(uomo) - 3,5 (donna) e non deve maisuperare i 4 cm;6. Per chi ha l’alluce valgo si consigliascarpe con tomaia in setaflex;7. si consiglia di lavare periodicamente ilplantare: usare una spugna imbevuta disapone bianco di marsiglia con acqua atemperatura ambiente non > 30° (nonusare acqua calda e non farlo asciugarevicino a termosifoni, stufe elettriche, ecc.).8. la vita media di un plantare è di circa18 mesi.Dott. Daniele CervoniLaureato in Tecniche OrtopedichePer maggiori informazionio appuntamenti:Centro Ortopedico FlaminioTel. 0761.517<strong>74</strong>4Cell. 339.1816523


22 <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Eppure sono torte vere!Le opere d’arte di Mad Cakes, realizzate da Assunta Parise,per una festa tutta da ricordare...Ermelinda BenedettiTante volte, passeggiando per ilcentro, ci è capitato di passaredavanti alla vetrina di una pasticceria,soffermandoci ad ammirare dellesplendide torte, meravigliosamente decorate,su più piani, delizia non solo per ilpalato, ma anche per gli occhi! Bé, possogarantirvi che torte belle come queste chesto per raccontarvi non ne avevo davveromai viste! Belle, ma tanto belle da sembrarefinte! La precisione delle decorazionied i colori sgargianti e vivaci delle glassele rendono davvero particolari. Di tuttii gusti e per tutte le occasioni, dalle figurepiù strane ed impensabili, piccole sculturedi pasta di zucchero, pan di Spagna,crema, cioccolata e quant’ altro possaallettare il nostro palato. Ma per sapernedi più abbiamo rivolto qualche domanda achi queste torte le realizza con le propriemani, Assunta Parise.Come e quando è nata la passioneper l’arte pasticcera?È nata circa 10 anni fa. La mia laurea inlingue e letterature straniere prevedeva1 anno di corsi all’estero. Io ho vissuto aLondra ed a New York dove le torte artistichesono dei veri e propri capolavori.Anni fa, in Germania, ho visto un piccolonegozietto con tutti queste torte e dolcicolorati e ho deciso di imparare anch’ io.Dove o come hai imparato i trucchidel mestiere?Mi sono diplomata in pasticceria italianapresso una nota scuola romana (A tavolocon lo Chef), dove ho avuto la fortuna diimparare da grandi chef . Le torte americanesono bellissime, ma il gusto tantevolte lascia desiderare. Io, per le mietorte ho unito la tradizione italiana delgusto, per deliziare il palato, e l’aspettoamericano per il piacere di chi le vede!Per quanto riguarda le decorazioni hoseguito vari corsi in Inghilterra eGermania e imparato dai grandi maestriinglesi e americani attraverso le loro pubblicazioni.Quando nasce Mad cakes?Mad cakes nasce nel 2008. Essendomamma di due bimbi ho preferito dedicarmiprima alla mia famiglia.Sei da sola o hai formato un tuogruppo di lavoro?Lavoro da sola. Avevo una signora che miaiutava, ma in questo lavoro se non c’èla passione e soprattutto precisione èmeglio lasciar predere.Come ti viene l’ispirazione per decorarneogni volta una diversa?Tutto ciò che mi circonda è fonte di ispirazione.Da un invito ricevuto, da una fantasiaparticolare di una maglietta cheindossa qualcuno, dall’abbinamento didue colori particolari e via dicendo.Svelaci un segreto per la realizzazionedi queste splendide torte.Amore per la materia, passione, fantasiae, soprattutto tanta pazienza!Qual è l’ingrediente che non puòmancare?La vaniglia!Qual è stata la soddisfazione piùgrande che hai avuto finora?Essere stata chiamata da personaggi dellospettacolo con tanto anticipo per assicurarsiuna mia torta e aver poi ricevuto iloro complimenti. Ma in ogni caso tutte levolte che qualcuno mi chiama il giornodopo o addirittura mentre la mangia perdirmi che oltre ad essere belle sonobuone!E qual è la soddisfazione che proviogni volta che ne “sforni” una?Vedere che sono riuscita a realizzare ciòche avevo in mente!Cosa ti piace di più di questo tuolavoro?Il fatto di poter cambiare sempre. Non ènoioso. Si crea sempre qualcosa di nuovo.Come e dove è possibile ordinare lapropria torta dei desideri?Attraverso facebook all’indirizzowww.facebook.com/?ref=home#!/pages/Rome-Italy/MAD-cakes/126285200730143 per telefono o mandando una mail ainfo@ddcreate.com.Sono rimasta veramente entusiasmata dailavori di Assunta. Ho cercato di metterepiù foto possibili, perché queste torte parlanoda sole! La pagina di face book èpiena di complimenti meritatissimi e viconsiglio di visitarla per rendervi conto dipersona e rimanere con gli occhi sgranatie la bocca asciutta … magari da riempirecon un bel pezzo di queste splendidetorte!


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>23MEDICI SPECIALIZZANDI DAL 1982 AL 1991:UN PICCOLO PASSO AVANTI VERSO IL RICONOSCIMENTO ALLA RETRIBUZIONEdell’Avv. IlariaBecchettiBuone nuove per imedici che dal 1982 al1991 erano specializzandi:una recentissimasentenza delTribunale Civile diPerugia ha riconosciutoloro il diritto adessere retribuiti per glianni di specializzazioneper i quali nonhanno percepito alcuna remunerazione. Ildiritto degli specializzandi 1982-1991nasce dalla direttiva comunitaria82/76/CEE, la quale sanciva il diritto deimedici a ricevere una idonea retribuzioneper il periodo di specializzazionesvolto. Gli Stati Membri avrebbero dovutorecepire la direttiva entro il 31 dicembre1982. L’Italia, invece, ha effettuato il suoadempimento soltanto nel 1991, attraversoil decreto legisaltivo n. 257/1991, con ilquale, tuttavia, limitava la corresponsionedella retribuzione solo agli specializzandidal 1991 in poi. In altre parole nulla venivariconosciuto ai medici immatricolatisialla specializzazione negli anni accademicidal 1982 al 1991.Per la ritardata e parzialmenteomessa attuazione della direttivasopra citata e per la conseguente mancataretribuzione degli specializzandi 1982-1991, si è aperto un contenzioso di ampieproporzioni, che ha visto coninvolta sia lagiustizia civile che quella amministrativa.Senza che mai venisse trovata una soluzionedefinitiva.Eppurela Corte di Giustiziadelle ComunitàEuropee con due sentenzedel 1999 e del2000 ha riconosciuto ildiritto alla remunerazioneanche per glispecializzandi “esclusi”dalla legge italiana.Nonostante questo lamaggior parte deiricorsi proposti daimedici per far valere illoro dirirtto sono statirigettati, e ciò primariamentesulla scortadella intervenuta prescrizione.Lagiurisprudenzaquasi unanimemente, infatti, sostieneche la prescrizone cominci a decorreredal 1991, data dell’entrata in vigore dellalegge. Si registra solo una pronuncia contrariaa questo indirizzo, della Corted’Appello di Genova, che invece accoglie latesi dell’illecito permanente e ritiene che laprecrizione in danno dei medici non sianemmeno iniziata a decorrere, poiché nonvi è stato un adeguamento pieno e completoda partedell’Italia alla normativacomunitaria.Accanto aquesta sentenza,si pone ora la pronunciadelTribunale diPerugia, che hariconosciuto a 21medici specializzandinegli anni82-91 la sommadi euro 6.713,94(rivalutati e congli interessi), perogni anno di frequenzaal corso.Inattesa di leggernele motivazioni, gli interessati possonoforse guardare con più ottimismo versouna favorevole e, magari, definitiva composizionedi quest’annosa questione.


24Montefiascone<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Le guide di <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>di ErmelindaBenedettiRimanendo sempre anord di Viterbo, lungola S.S. Cassia, checongiunge Roma conSiena e prosegueancora oltre, si trova ilpaese di Montefiascone,che si estende suun lato della cima delcratere del Lago diBolsena, a 640 mt dallivello del mare.Questa sua posizione strategica, che permetteallo sguardo di raccogliere i panoramidel Mar Tirreno, della Maremma, deimonti dell’Umbria, Cimini e della Tolfa,oltre che, ovviamente del Lago e delle suedue bellissime isole Martana e Bisentina,fu notata fin dall’antichità.STORIA Il territorio di Montefiasconerisulta frequentato e abitato sin da epocheremote: gli Etruschi lo consideravano areasacra, forse sede del leggendario centropolitico e religioso, Fanum Voltumnae. Letestimonianze romane sono cospicue ed inbuone condizioni, legate fortemente allaconsolare via Cassia. I primi documentiche citano Montefiascone, allora “MonsFlasconis”, risalgono all’853, quandoLeone IV confermava al vescovo diTuscanica, Virobono, i possedimenti delladiocesi della quale anch’esso faceva parte.Nel 1058 vi si fermò Papa Stefano IX e nel1065 vi si stanziò l’esercito della contessaMatilde, che Papa Gregorio VII incontrò il15 giugno 10<strong>74</strong>, insieme alla madreBeatrice, sue due preziose alleate, a SanFlaviano una delle due chiese, allora, piùimportanti di Montefiascone.La fortezza venne messa sotto assedio nel1093 da Enrico IV, ma i conti Farnese,Ildibrandini e di Bisenzio la difesero energicamente.Nel 1111 Enrico V passò con lasua corte al seguito mentre andava aRoma per la consacrazione della suasovranità, acompagnato, secondo la leggenda,da Johannes Defuk. L’imperatoreFrancesco Barbarossa venne aMontefiascone nel 1185, poiché avevaintuito l’importanza strategica della fortezzae negli anni seguenti Montefiasconedivenne uno dei più importanti centri dellachiesa. Papa Innocenzo III venne per laprima volta a Montefiascone nel 1207 erinforzò la Rocca munendola di un muro dicinta. Tre anni dopo, Ottone IV occupòMontefiascone e vi instaurò il suo quartiergenerale. Nel 1222 passò di qui SanFrancesco, che vi lasciò uno dei suoiseguaci, frate Morico da Viterbo, affinchéiniziasse i cittadini al suo modo di intenderee vivere il Vangelo. Nel 1267, per unbreve periodo il paese fu invaso dai ghibellini.Papa Martino IV soggiornò ininterrottamentealla Rocca, e la abbellì tanto dafarla diventare una reggia.Egli era talmente ghiotto delleanguille del lago di Bolsenache Dante lo pose inPurgatorio nella cornice deigolosi. Nel 1315 la fortezza fumessa sotto assedio a causadi una disputa con un vicariorettore di San Pietro. I ghibellini(sostenitori dell’imperatore)vinsero, e derisero glisconfitti. La vigilia di Natale futenuto un processo a caricodei prigionieri, che furonocondannati pesantemente.Nel 1321 Papa Giovanni XXII,da Avignone, ordinò che si coniasse nellaRocca una nuova moneta, la “papalina” o“paparina”. Nel periodo della cattività avignonesenon vi furono pontefici aMontefiascone, ma vi soggiornano i legatiche li sostituivano alla guida del governo.Uno di essi fu il cardinale spagnolo EgidioAlbornoz, che proprio durante le sue missioniin Italia nel 1353-57 e nel 1358-67,risiedette in prevalenza a Montefiascone.Passò il primo inverno totalmente all’internodella rocca, predisponendo i piani dibattaglia ed accattivandosi più alleati possibili.In questo periodo la fortezza si potevaritenere inespugnabile. Quando UrbanoV salì al soglio pontificio, l’Albornoz avevaquasi del tutto restaurato lo stato pontificio.Il 30 aprile 1367 riportò la sede daAvignone a Roma. Furono intrapresi deilavori per abbellire ulteriormente la Rocca,ed Urbano V vi risiedette nelle estati del1368, 69, 80. Nel 1463, però, la Roccaaveva ormai perso il suo prestigio, poichéla sede del regno pontificio era stata spostataprima a Viterbo, e poi definitivamentea Roma. Nel 1590 testimonianze raccontanoche la rocca cadeva a pezzi, manon fu mai restaurata. I papi non venneropiù se non occasionalmente, e per decenniMontefiascone rimase nell’anonimato.Nel 1657 la città fu colta dalla peste, morirono1200 persone, circa 1/3 della popolazionedi allora. Nel 1695 vi fu un grandeterremoto, che atterrò quasitotalmente la vicina Civita diBagnoregio. Fu provvidenzialela venuta nel 1687 del cardinaleMarco Antonio Barbarigo.Trovatovi un seminario, loriadattò fino a farlo diventareuno dei più grandi centri di culturain Italia. Lentamente peròanche il seminario perseimportanza. Nel 1797 Pio VIpassò a Montefiascone in vested’esiliato. Nel 1798 i repubblicanifrancesi invasero lo statopontificio, e, entrando aMontefiascone, manomisero ilgiardino del vescovato, distruggendo lecento statue di marmo che l’adornavano.Nel 1860 i “Cacciatori del Tevere” la assalirono,ma le truppe papaline ripreseroimmediatamente il controllo della città.Gioacchino Rossini vi ambientò la suaCenerentola. Nel 1870 Nino Bixio occupòla città senza trovare resistenza. La votazioneper l’annessione al Regno d’Italia fuunanime: su 1473 votanti, 1469 furonoper l’annessione, 4 votarono contro e 491si astennero. Dopo otto secoli cessava diesistere il patrimonio di San Pietro inTuscia. Con i nuovi amministratori vennericostruita gran parte degli edifici e palazzi,costruite fogne, strade e l’acquedottodel Cimino. Montefiascone venne definitada molti la “perla dell’Alto Lazio”, e fuun’ambita meta di villeggiatura per i primidecenni del ‘900. Nel 1930 fu santificataLucia Filippini, nata nel 1672, che avevafatto da maestra in moltissime scuole chenascevano nelle diocesi. La città vennevisitata da Mussolini negli anni trentaaccompagnato da Italo Balbo. Durante laSeconda guerra mondiale la città subì duebombardamenti aerei da parte delle truppealleate nel maggio del 1944. Vi furononumerose vittime ed ingenti danni. Nel1958 venne istituita la Fiera del Vino, cheancora rimane la punta di diamante delturismo locale.continua sul prossimo numero.....La Chiesa di Santa Margherita


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Come eravamo25Soprannomi, preferisco chiudere qui !“Ce l’ho, ce l’ho, cel’ho, me manca”.Quante volte da bambinidicevamo così, quandocon gli amici, ciscambiavamo le figurinedegli animali, o deicalciatori. E’ quello cheancora oggi mi succede,solo che non con-di Alessandro Solifronto più le figurine,ma i soprannomi del nostro paese, chesono tantissimi e mi accorgo che l’albumdove “attaccarli”, non finisce mai, e maifinirà.Allora ho deciso di chiudere l’ultima pagina,la sesta puntata per l’esattezza, cheviene dopo “Il soprannome…primacarta d’identità” “Ah ho capito, èquello che chiamino…” ”Soprannomede paese,sì va bè…, ma senza offese”“Soprannomi:così buffi,così azzeccati”“ Soprannomi: Aò qui nun se finiscepiù.” Dopo aver incollato per mesicon certosina precisione le “figurinesoprannomi”non certo autoadesive, maspennellate con colla di farina e perché no,inebriato dal profumo “mandorlato” tipicodella colla “Coccoina”, sto completando lamia ricerca. Siete pronti? Allora:Bassanello, Fiacca, O Leggionario,Popòffe, Garibbardi, O socetto, Toscanino,Bambinò, O Fanello, Reguzzò, ’Mpiccetta,Superbò, Ranocchino, Puzzino,Tani, AFata, Cioccolatina Mataloppo, Gnòcco,Scienza, ’Ndrìppete, O Vitello, O Pupotto,Zaganella, Sbafa, Pecetta, Cicala,Palommella, O Compèro, Sniappa,Cellacchiò, O Sorgiaretto, Barbetta, OTerrore, Boghi, A Roccia, O Dadino, Piròlo,Caporale, Pescetto, Meretto, O Cinese,Iàcche, Bòtta, O serpe, Staffetta, OStradino, Coppi, Binda, Porcapaletta,Basette, Gècche, O Sguaioso,Scurreggetta, Ruspe, O Sborroso, Ruzzolò,Scindilla, Spònna, Tattolino, Kinova, Cecio,Genzano, O Marzianetto, Bamba,Bocaletta, Tattà.Ci sono per finire i soprannomi al plurale:“ i Sinaletti, i Tordi, i Corvi, i Passeracci,i Culibianchi, i Bombardini, i Pellicciari,l’Americani “.Vi prometto che ritornerò ancora a “focalizzare”qualcuno di questi soprannomi,perché affibbiato a veri e propri personaggidi Civita Castellana, di una Civita ormaisparita nel tempo, ma sempre viva neinostri ricordi. Ah, dimenticavo, con questiultimi 129, aggiunti ai precedenti 273,sono arrivato a quota 402, mica male!Ringrazio di cuore tutti coloro che mihanno fornito soprannomi a me sconosciuti,in modo particolare mio padre, e tuttele persone di una certa età.Una menzione speciale all’amico UmbertoMulè col quale ci siamo scambiati tanti“doppioni”, e non solo, rievocando figure epersonaggi, tra un taglio di capelli e unabarba.Pizziribbecchi, Smuciolindo, Smozzicastreppi,Strippacardini, Spasimino, L’omo,Bellachioma, Banana, Temporale, OFundanaro, O Smerdolato, Topolino,Ciumaca, Fantomas, O manzo, A somara,O Brecchio, A Gatta, Mazzarella, Rapera,Capello, Peletta, Samba, Feletta, O curòio,Panacca, Toppa, O Brindisino, Fichetto,Muccarella, Maroncella, Ricatto, Tàrza,Culo d’oro, Fichino, Mentuccetta, Zèppolo,Bisurino, Gallina, Sciabbolò, Fregamandrappe,Persichino, Zì buco, Maggiorana,Buscicande, Smàndala, Zì Pico,L’ingegneretto, O Tizzo, Gesucristello,Padre pietro, Cristomorto, Bacocco, Pacì,Civita Castellna anni ‘40 - in divisa da aviatore il piccolo Roberto Meloni (Meloroby) - Reguzzò


26<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>di Sandro AnselmiEra piovuto moltoquell’anno e per tutto ilmese di Aprile erascesa una pioggiaincessante.L’estate, poi, era statamolto calda ed il soleaveva indorato gli acinidell’uva che, adOttobre, era matura eprofumata.Non si usavano allora concimi chimici e lavanga solerte aveva sovesciato, a primavera,il “favino” ed i lupini che, cresciuti aridosso delle piante di viti, avevano apportatotutto l’azoto necessarioalla loro alimentazione.I contadini erano dunquesoddisfatti della stagioneed iniziavano il rito dellapreparazione delle attrezzatureper la vendemmia.Lavavano le botti, i bigonci,il torchi… e finalmentedavano l’assalto ai filari perraccogliere quei meravigliosigrappoli dorati.Soppesavano nelle loromani il frutto di tanto lavoro,riempiendone velocementei bigonci da trasportarein cantina. I grappolivenivano macinati ed ilmosto che ne usciva riempivala tina, dove avrebbebollito per giorni e, unavolta terminata la fermentazione,sarebbe statocavato e riposto nelle grandibotti di legno per farlomaturare. Anche il “cappello”,formato dallo stratoresiduo degli acini già macinati,che galleggiava nelletina, veniva torchiato perUna “Fabrica” di ricordiPersonaggi, storie ed immagini di Fabrica di RomaUna vendemmia d’ororicavarne altro vino. Con la luna buona diGennaio, il vino maturo veniva travasatonelle botti poste giù in fondo alla conservache, essendo il luogo più fresco, dalla temperaturapressoché costante, mantenevabenissimo il prezioso liquido.L’abbondanza e la qualità del prodotto diquell’anno convinsero i contadini adimbottigliarne un bel po’ per le future evenienze,e così, molte cerimonie degli annia venire, come matrimoni, battesimi ecomunioni, vennero annaffiate dal famosonettare d’annata che i contadini, orgogliosi,non finivano mai di lodare.PICCOLO VOCABOLARIOBigonzo = BigoncioCaratello =Piccola botteFilò = FilareMottatore = ImbutoMutare = TravasarePampina = FogliaRaspo = GraspoRumpazzo = GrappoloSoma = EttolitroStruccetto = Piccolo grappoloTrocchio = TorchioVago = AcinoVelegna = Vendemmia…Fabrica di Roma 1941 - un bel brindisi con il vino novello. Da sx: ...,..., Angelo Carosi, Giustina Stefanucci, Anita..., Ilda Carosi, Umberto Clementi, Vanda Carosi, Vera Clementi. I bambini: Mario Carosi e Gina Clementi.


28<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Associazione Artistica IvnaLA SACRALITA’ DELL’ARTE NELL’ELEVAZIONE DELLA MATERIA VERSO LO SPIRITONEL PERCORSO ARTISTICO DI PAOLA D’ASCIAdella Prof.ssaMaria CristinaBigarelliPaola D’Ascia, di originenapoletana, romanadi nascita, dopoaver conseguito ilDiploma, si iscrive allaScuola Arredamento eScenografia di Romapreparandosi all’attivitàche, con passione,perizia e dinamismosvolgerà in Italia eall’estero negli innumerevolied affascinantiambiti dell’arredamento e della decorazione.Inizia nel 1965 in uno dei piùimportanti e prestigiosi negozi di Roma“Sarteur” sito come casa madre in Via delCorso con una filiale a Piazza di Spagna. Ilsuo talento e la sua abilità le danno lameritata soddisfazione di diventare ladirettrice del negozio di Via del Corso,assumendo anche il ruolo, nel giro di qualchemese, di arredatrice degli interni delnegozio stesso. Possiamo definirlo il primoperiodo di esplosione della creatività nelcontattare i clienti, “costruire” mobili, arredare,nei minimi particolari, progettando inmodo integrale e dettagliato. Paola D’Asciasaprà coniugare questo periodo particolarmentefelice del percorso artistico con ilmatrimonio e la famiglia che le suggeriràdi svincolarsi dai rigidi schemi dettati daitempi di lavoro, improntando la sua attivitàin modo più autonomo, in proprio. Glianni trascorsi presso “Sarteur” le avevanoaperto l’ “operoso e vivace mondo” degliartigiani, dei falegnami, dei tappezzieri ecosì anche i successivi incontri con alcunicostruttori furono il faro per la realizzazionedi appartamenti ad Olbia, iniziando condei prototipi ed ampliando in Villaggi turistici,Residences, Alberghi: lo studio dellospazio si impone edanche la ricerca delbello, del confort edella funzionalità. Ilperiodo olbiano ècoadiuvato ancorauna volta da quelloromano, fino ad arrivareall’allestimentodei lavori di un altroVillaggio che sarebbedovuto essere tinteggiatocon colori tenuiin un abbinamentotonale che desse l’ideadel vecchio paesedei pescatori. Uncapolavoro di accostamentocromatico e“ristrutturazione” paesaggistica. Questiperiodi di ampia creatività vengono impreziositidalla voglia di imparare sempre tecnichee metodi nuovi ed innovativi, cosìche D’Ascia intraprende gli studi dell’Artedel Superfluo, un vero e proprio insegnamentoper l’intarsio, la laccatura, i fintimarmi. Colta, curiosa, dotata di abilità noncomuni e arricchita dalle esperienze artistichevissute con intensità, non esita benpresto a mettere in pratica questo generedi arte, concretizzandola in realizzazioniesteticamente ben curate e visivamenteappaganti. Paola D’Ascia trova semprealtre e nuove possibilità di esecuzioni finite,incluse e raffinate. Il desiderio ed ilconcetto di essere artista per Paola non siè mai fermato all’atto di imparare perimparare, ma imparare per incominciare ascoprire come meglio imparare proseguendoil suo “ready-made” o “ready touse” in una trasformazione dello stesso inun effettivo oggetto, sì pronto per l’usocomune, funzionale, ma soprattutto in un“press agent”, portavoce del pregio, dell’eleganzae della rarità. La sua vivacità artisticae il talento ben spesi presto fanno ilgiro negli ambienti più raffinati ed esotici,infatti di lì a poco le fu affidato un “enorme”lavoro in Arabia che le portò sicuramentel’indice di gratificazione e la personalesoddisfazione alle stelle. L’attivitàspazia dalla scelta del colore, dei tessuti ditrama e gusto europei, dalla scelta dellegno alle laccature dipinte “pendant” conle stoffe, gli stucchi sul soffitto, ceraturedelle pareti, cura dei mobili, delle suppellettiliin un’ organizzazione e direttiva difalegnami, peculiari artigiani nelle varieespressioni e di abilissimi operai di origineindiana. La ristrutturazione e l’arredamentodelle ville della sceicca rappresentaronoper Paola D’Ascia un’esperienzabellissima, completaed appagante per la qualesi guadagna la fama e lastima anche fuori del territorioitaliano. La sua esperienzaviene ben spesa inaltri ambienti ed in altreville di altre sceicche, compresigli appartamenti deifigli nei quali, oltre a seguiree curare quanto di prassiormai fa parte dell’abilità edel suo modo di essere,dirige e si occupa delladecorazione di stanze degliarmadi con laccature di altopregio, della costruzione dimobili con raffigurazioni anicchia tutto abbinatonelle scelte distile, di forma, disoggetti da raffigurarvie altre combinazionie accostamenticromatici etonali, garantendo al tutto, gusto, bellezza,sontuosità, eleganza e funzionalità. Ilrapporto umano rimane alla base di questiprogetti e per la realizzazione degli stessi:una sorta di connubio operativo a garanziadell’alta professionalità di Paola. Altromomento di formazione è rappresentatodal periodo trascorso a Venezia nell’Isoladi San Servolo dove si trova un CentroEuropeo per la Divulgazione delle Artidecorative e Applicate a cadenza mensile.Paola entra in una serie di “full immersion”apprendendo in modo approfondito tecnichea stucco marmo, lacche orientali,doratura, restauro della doratura, dellalaccatura, grisaille, grottesche e trompel’oeil. Attualmente dirige un laboratorio aRoma fondato sette anni fa dietro l’impulsodi alcune sue affezionatissime amiche.Qui Paola insegna anche e soprattuttocome imparare a lavorare, a stare insiemee a realizzare oggetti belli che “decorano”l’animo, abbellendolo e aiutandolo anutrirsi del Bello! Questo laboratorio , lesue amiche lo hanno nominato in modomolto significativo, ma anche simpatico, “La Terapia”. La sua presenza artistica eprofessionale entrerà ancora una voltanella progettazione e la realizzazione dialtri appartamenti in Sardegna, a MonteSacro: qui oltre a lavorare come è ormaiavvezza, migliora gli spazi e la luminositàdegli ambienti con trovate pratiche egeniali, molto apprezzate sia per il toccod’arte, sia per la risposta a una tipologia di“customers” che esige sempre più, sia labellezza estetica, sia la funzionalità pratica.Paola D’Ascia è un esempio di grandetalento e di amore per l’arte; una passioneche non si ferma, ma avanza, progrediscee alimenta lo spirito libero e sensibile dell’artistache dall’osservazione e dal trattamentodella materia grezza esalta il gustodella trasformazione della stessa , attraversouna sorta di affascinante processoalchemico filosofico di combinazione dielementi chimici, fisici, artistico-spiritualitesi a trasmutare la materia in argento edin oro. Una Panacea universale atta aporre rimedio alle turpitudini interiori, unaChiave per aprire le porte ad un’ esperienzadi Crescita spirituale ed Umana sacralizzatadalla fusione della Materia plasmatadallo Spirito.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 29L’auto ibrida è già una realtàdi Arnaldo Ricciarnaldo_ric@yahoo.it... continua dal n. 73Partendo dalle considerazioniintrodottenella prima partedi questo articolo,vediamo come funzionaun’auto ibrida.Innanzitutto si chiamaauto ibrida perchéla propulsione, a bordo, viene fornitada due motori: uno tradizionale alimentatoa benzina, diesel oppure Gpl, l’altro semplicementeelettrico alimentato a batteria.Esistono due categorie fondamentali(almeno fino ad ora) entro le quali sono daricondurre tutte le tecniche di realizzazionedi motori ibridi.Esse sono:- motore ibrido seriale schematizzato infig.1- motore ibrido parallelo schematizzato infig.2Fig. 1: auto ibrida con motore serialeFig. 2: auto ibrida con motore paralleloPochi lo sanno ma la tecnica del motoreibrido seriale, risale addirittura agli annisubito precedenti la seconda guerra mondiale;lo studio dell’applicazione non fuperò pensato per l’automobile ma per lemotrici ferroviarie. Solo negli anniCinquanta furono realizzate e messe inesercizio queste utilissime motrici per larete FFSS, come allora si chiamavano leFS.Il più grande vantaggio di avere un trenotrainato da una locomotiva ibrida era ed èancora, quello di poter transitare sia sullarete elettrificata sia su quella non elettrificata.Per esempio, se la linea ferroviaria Orte-Civitavecchia, attualmente ancora priva dielettrificazione aerea, fosse in esercizio,una motrice ibrida potrebbe partire daCivitavecchia, arrivare a Fabrica di Roma,transitare sul raccordo ancora esistenteverso la linea Roma Nord e proseguire perViterbo o Roma.Vi sono poi altri importanti vantaggi nell’utilizzodi motrici ibride, ma l’oggetto diquesto articolo riguarda le auto, per cuitorno a scrivere dell’applicazione automobilistica.In fig 1 è schematizzato il funzionamentodel motore ibrido per auto seriale; il quadratinocon la scritta reservoir indica il serbatoiocarburante del motore a scoppioengine, il quale fa girare un generatore dicorrente generator che a suavolta alimenta un caricatore dibatteria ed un convertitoreche fornisce l’energia ad unsemplice motore elettrico.Ovviamente, la batteria deveavere una certa autonomia,perché in tutte quelle situazionidove bisogna spegnere ilmotore a scoppio, la potenzadi trazione viene fornita solamente dallabatteria. Questo tipo di motore, comesopra detto, realizzato per le ferrovie,poteva essere applicato anche alle automa, allora, non si percepiva la necessità direalizzazione fino a quando i gas di scaricoprodotti dalle auto, iniziarono ad essereun problema di inquinamento atmosferico.E’ da sottolineare che il motore ibrido deilocomotori, non prevedeva la batteria difig.1 (oltre tutto non era possibile costruirebatterie di tale potenza) ma solo ilmotore termico costantemente in moto.Solo negli anni 90 del secolo scorso sipensò all’applicazione automobilistica.Ormai la tecnologia metteva a disposizionesistemi informatizzati di controllo della trazione,consentendo la realizzazione dimotori ibridi paralleli, vedere fig. 2.Come si evince dalla figura, la coppia ditrazione verso le ruote, viene fornita contemporaneamentesia dal motore elettricoelectric motor che dal motore termicoengine; è poi il sistema computerizzato dicontrollo della trazione che decide deltutto autonomamente ed automaticamente,se e quale potenza trasferire alleruote, in base alle necessità di percorrenza.Per esempio: dopo una certa quantitàdi minuti che si hanno fermate e ripartenzea basse velocità, il computer opportunamenteprogrammato, capisce che si stapercorrendo un tratto urbano e di conseguenzadecide di utilizzare solo il motoreelettrico per non inquinare l’ambiente.Ovviamente, per motivi di sicurezza ed incaso di malfunzionamenti, si può disattivarel’automatismo e decidere manualmentequale trazione utilizzare.Oltre all’applicazione dell’informatica,anche le tecniche di realizzazione dellepotenti batterie al litio, hanno consentitodi mettere su strada motori del genere.Le batterie al litio consentono una percorrenzamedia di circa 80 chilometri , primadi scaricarsi.Come si vede dalla figura, queste batterievengono ricaricate in modo automatico daun generatore di corrente che si trovaall’interno del converter il quale ha duefunzioni: quello di ricaricare la batteria equello di fornire energia al motore elettrico;la decisione di quale funzione assumereè demandata sempre in modo automaticoal computer che è inserito nel sistemadi controllo, collegato sia con il motoreelettrico che quello termico.Bisogna anche dire che in caso di necessità,queste batterie possono essere ricaricatedall’esterno, tramite una normalepresa di corrente collegata alla rete elettricapubblica.Un altro vantaggio è quello di avere contemporaneamentepotenza di trazione daidue motori, consentendo una forte accelerazione,molto gradita in fase di sorpasso.Vi sono poi altri lati positivi nell’utilizzo diauto ibride che per ragioni di spazio nonposso trattare.E’ ovvio che il maggior vantaggio è quellodi diminuire drasticamente l’emissione deigas di scarico in città e quando tutti avremol’auto ibrida, l’aria dei nostri centriabitati sarà veramente più respirabile.


30 <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Un viterbese alla ribaltaNome: Antonio - Cognome: Poli – Professione: Cantante liricodi Secondiano ZeroliE’ giovane. E’ viterbese.Ha soltanto ventiquattroanni ed è giàun tenore lirico d’uncerto livello chedebutterà , il prossimoanno, alla Fenicedi Venezia nel “DonGiovanni” e nella“Traviata”. Per lui unruolo da protagonistama in questo primospicchio d’autunno lotroviamo a Salisburgo,nella patria diMozart, grazie ad un master ed in cameratescacompagnia del baritono altoatesinoAndrè Schuen e di altri sette colleghi provenientida Germania, Stati Uniti, Irlanda,Ucraina e Uzbekistan. Salisburgo per unmusicista rappresenta una specie di premioPulitzer per un giornalistae prendervi partenon è solo un privilegioma è il raggiungimentodi un sogno per lunghianni tenuto in un cassetto.Il giovane baritonoviterbese si chiamaAntonio Poli che ricordadi avere iniziato il suoavvicinamento alla musicaadorando il pop dei “I Queen” e di RenatoZero. Soltanto in unsecondo tempo Antoniosi è sentito irresistibilmenteattrarre dallamusica lirica; è accadutoquando suo padre,valente artigiano delferro, gli regalò un discoSalisburgodi Placido Domingo. L’amore a prima vistasi arricchì subito d’un pregiato trofeo: vittoriaal concorso delle voci nuove diViterbo. Lo stesso che, pochi anni prima,aveva visto l’affermazione di AnnaTatangelo. Lezioni impartite da RenataScotto e Romualdo Savastano e poi via apartecipare e a vincere anche il ConcorsoBelvedere, dopo una durissima selezione(tremila partecipanti e sedici vincitori!). Dalì un incredibile quanto rapido crescendofino a trovarsi nella città simbolo dellamusica, in quella Salisburgo dove dimusica si vive tutto l’anno e dove nonappartiene per intero alla categoriadei sogni, credere di poter un giornolavorare con Barenboim, Abbado eMuti. Tranciante quanto impietoso ilsuo giudizio sullo stato di salute dellalirica in Italia: “ La colpa non è soltantodella politica, è anche l’inculturaper questo genere di canto, che la fada padrona. Quando alcuni coetaneimi chiedono che lavoro faccio e iorispondo che canto, loro insistono,dicendomi che hanno capito che iocoltivo la passione del canto ma lorovogliono sapere qual’ è il mio lavoro!”.Povera Italia….. e non sempre è colpa diBerlusconi.Antonio Poli


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 31“Il Fumetto”LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONADNA2 di Masakazu Katsuraedito da Starcomics – serie di 7 volumi, conclusadiDaniele VessellaParticolare e divertente.Junta Momonari, il protagonistadella storia, èaffetto da uno stranaallergia: quando sta inintimità con una ragazza,vomita.Immaginate i siparietticomici che si possonocreare con questageniale idea e i problemidel povero Junta conl’altro sesso, il tuttocondito con un pizzico di fantascienza.In un prossimo futuro ci sarà il problemadella sovrappopolazione, causata da nuovifarmaci rinvigorenti?Dal mancato uso dei contraccettivi?No, nulla di tutto questo.Il principale nemico sarà un solo individuo,un megaplayboy che genererà ben centofigli con le sue donne.Per scongiurare questo, viene chiamatadal futuro la bellissima Karin Aoi, una DNAOperator che ha lo scopo di modificare lastruttura genetica del megaplayboy.Non mancano i colpi di scena e, come ogniopera di Katsura, è palpabile una buonadose di sentimenti.La storia si divide in due archi narrativi:quello amoroso e quello delcombattimento corpo a corpo, quest’ultimoaspetto esula un po’ daicanoni dell’autore, ma riesce a bilanciarei due generi, creando unatrama intrigante e affascinante.Dal punto di vista grafico non delude,come sempre (del resto Katsura èpur sempre Katsura) i disegni sonofantastici e specialmente le copertinesono una vera goduria per gli occhi.Le fanciulle sono caratterizzate inmodo dolce e sensuale, senza maisfociare nel volgare.A mio avviso, DNA2 è un’opera benconcepita che intrattiene il lettore inmodo ottimale trascinandolo nellatrama e affascinandolo con i suoidisegni.Inoltre il fatto di essere limitata asolo sette volumi le impedisce dicadere nella ripetitività della qualesono affette molte opere sia sentimentaliche di combattimento.Lascio l’indirizzo del mio blog:http://danielevessella.blogspot.com/Protegge i tuoi valoriSilvia Malatesta - Via S. Felicissima, 2501033 Civita Castellana (VT)Tel.0761.599444 Fax 0761.599369silviamalatesta@libero.it


32<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Che cos’è il tempo?del Prof. MassimoMaesicolaI cultori di tutte lediscipline si interroganooggi circa lanatura del tempo. Loscopo di me che scrivoè quello di gettareluce sulla questioneanche dal punto divista filosofico. Oforse, sarebbe megliodire, che trattare laquestione del tempodal punto di vista filosofico può aiutare acomprendere la natura del tempo anche acoloro che di solito la trattano dal punto divista della scienza. Mi sento subito di darealmeno tre risposte alla domanda “checos’è il tempo?” Il tempo è “il balconedell’Eterno sul mondo fisico”. Ed anche: “iltempo fonda la relazione dinamica dellecose”. Ed ancora: “il tempo è datodall’Essere che sostiene la presenza dell’entenello spazio”. Kant diceva del tempoche è “senso interno” oltre ovviamente allaben più nota sua posizione: “ il tempo ècondizione a priori della nostra conoscenza”.Per Hegel il tempo “è la verità dellospazio”. Einstein ha sostenuto che spazio etempo sono il medesimo. Già da questepoche differenti posizioni si comprendeche la questione non può essere trattatacome qualcosa di banale. In tutte le posizionic’è un comune denominatore: iltempo è riferibile solo e soltanto ai fenomeni.Non c’è tempo senza la cosa. Iltempo, insomma, non è quello dell’orologio.O, almeno, non è soltanto quello. Iltempo non sta nelle lancette, nel quadrante,nei numeri. Non sta nel susseguirsi deldì e della notte, delle stagioni, del trascorreredegli anni. Quelle che abbiamo quirichiamato sono “forme”, più o meno convenzionate,attraverso le quali il tempo sidà. Se il tempo “si dà”, vi dev’essere, dall’altraparte, qualcuno in grado di accoglierloandandogli incontro. O vi dev’essereun luogo ove il tempo si manifesta. Iltrascorrere del tempo, in un certo senso,non è altro che l’adveniente andargliincontro. Oltre a questo si deve considerareche il darsi del tempo, ha un datore. Inun certo qual modo, quelli che tutti consideranoil verso dello scorrere del tempo,dal passato verso il futuro, in effetti è datoda un incessante venire incontro del futuroalle cose che sono nel presente. Nelpresente è sempre possibile rilevare unaparte di come le cose saranno in futuro edanche una parte di come erano in passato.Il punto di convergenza del tempo è il presente,“l’adesso”, che è, sempre stando adHegel, la puntualità dello spazio. Nel presenteil passato non è più e il futuro non èancora. Il presente è e non muta. Il presenteè l’immutabile; la stabilità delle coseche sono. Il passato e il futuro sono i luoghidel mutevole e della mutazione. Eccoperché il presente è “il balcone dell’Eternonel mondo fisico”. Il presente c’è comecose presenti e come colui che registra;vale a dire il tempo, nella dimensione delpresente, riguarda la realtà in atto, fatta dicose e di coscienze. Il tempo però è nellecose, occupa il loro stesso spazio. Ma illuogo dove il tempo si rivela è l’uomo: l’esseredotato di una coscienza, di uno spirito.Per accorgersi del tempo bisognasaperne qualcosa. E solo chi ha la possibilitàdi sapere, conosce. L’uomo, nella suacoscienza, è il luogo della manifestativitàdel tempo. Lì forma un lago che viene alimentatodalla conoscenza stessa, la quale,si dice, avviene “nel tempo”. Ogni uomoospita un suo proprio lago: il lago deltempo. Questo è, alla fine, il suo essere.Ecco perché c’è un nesso profondo(comebene insegna Heidegger) tra essere etempo. Nell’uomo, il tempo, seppure movimentatodall’agire legato agli eventi ed aicicli che abbiamo menzionato, si raccogliee si dilata in misura della propria esistenza.Vivendo il presente sulla base del passatonell’uomo si genera l’attesa del futuroche altro non è se non la prefigurazione dicome le cose dovranno essere e saranno.La prefigurazione riceve dalla coscienza unindirizzo ed è, insieme, indirizzo per lacoscienza. Per Heidegger il tempo è “lastruttura d’essere dell’esserci”. “strutturad’essere” significa“sostanza”, “natura”, equesto, nel linguaggioheideggeriano, significa“provvisorietà”. A benguardare però, la posizionedi Heidegger apreper un altro verso, allapossibilità che il caduco, l’effimero, il passeggero,il provvisorio, non solo rimandaal “permanere” ma è legato al permanerein maniera strutturale. Come si potrebbemisurare l’effimero se non in quanto legatoall’eterno? Sicchè, ogni struttura temporalmenterilevante, sebbene esprima iltranseunte, rimanda sempre, anche a ciòche permane, fosse pure, soltanto, qualesfondo entro il quale sono albergati i fenomeni.Il tempo infatti c’è perché ci sono ifenomeni. Il principio di indeterminazionedi Heisemberg si applica al “luogo” dove lospazio e il tempo coincidono, nella dimensionecioè nella quale la materia staticadiventa dinamica (energheia – dinamis); equesto luogo è l’elettrone. E’ per questoche non è possibile conoscere “nello stessotempo” il luogo e la velocità dell’elet-trone. Luogo(x) e velocità(y), nell’elettrone,sono già “nello stesso tempo” (xy);sono cioè nella loro unità dinamica quelche serve alla materia per movimentarsi inmodo che al suo starci possa far riscontroun divenire. L’elettrone è il luogo che dàrealtà al tempo; ed è il tempo che determinauno spazio. Nell’elettrone spazio etempo si incontrano. Ecco perché il tempofonda la relazione dinamica delle cose. Iltempo è al di qua, nel mondo. I fenomeni,in quanto determinazioni, finitezze, sononel tempo. E sono nel tempo nel duplicesenso che ricevono essi stessi il tempo delloro stesso esserci come legati all’origineper la loro presenza. Ma anche che ciascunodi essi ha un tempo suo proprio cherilascia, che dà, nel suo stare in relazioneagli altri. Tanto l’offrirsi del fenomeno nellasua relazione agli altri, quanto il darsi apartire da quello, indicano l’appartenenzadel tempo a qualcosa che fenomeno nonè. Infatti, tutto si può dire del tempo tranneche è una cosa fra le altre. Il tempo èimpalpabile, immateriale. Il tempo è. Iltempo è, nel mondo fisico, la vera naturadell’essere. Ma proprio per questa suanatura dà alle cose materiali presenza, collocazione,senso e corso. L’idea del “tempolocale” o relativo espressa da Einstein, èvera e falsa insieme. E’ vera perché iltempo come determinazione (il dì, il mese,l’anno…) riguarda ciò che è determinazione,ossia un dato fenomeno. E’ falsa perché“il tempo locale” c’è solo in quanto èsostenuto da un tempo ancor più originariodal quale il tempo locale dipende e chenoi chiamiamo assoluto, eterno, che fatutt’uno con Dio. Quel permanere cheregge il mutare; Colui che sostiene il tutto;il perno attorno al quale ruotano tutte lecose; l’Essere dell’ente. L’Eterno presente.Del resto, “il tempo”, è proprio di “ciò chepassa”, ma ciò che passa non può passarese non è legato al permanere. Il temporiguarda le cose che sono al di qua; maqueste cose, in quanto non sono da sestesse, rimandano ad un “oltre-Altro”, cheper essere non ha bisogno del tempo. Permeglio comprendere tale cose giova chiedersi:“l’essere del tempo è della stessanatura delle cose che sono nella presenzafisica?” Ora, poiché s’è detto che il tempoè, nella sua natura, immateriale, la rispostaè già stata fornita.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 33IL PRIMO CONGRESSO DEI LAVORATORIDELLA TERRA DEL LAZIO E DELLA SABINAravano nei campi e che nei momenti digravi situazione si erano poste in primafila al fianco dei compagni sfidando lebaionette e i fucili del Governo. La donnaitaliana che si affacciava al XX secolo erauna “donna nuova” che attraverso il lavoroextra domestico cercava una collocazionediversa nella società tradizionale di allora.La lega riconobbe ad esse il diritto diorganizzarsi, ma dovevano essere aiutatecon il consiglio degli uomini e incoraggiatecon l’esempio del dovere e della disciplina,perchél’aiuto della moglie, fidanzata,sorella, madre, sarebbe servito ad accrescerela potenza degli uomini e il prestigiodella Lega. Venne quindi proposto di riuniretutte le Leghe del Lazio e di Roma,uomini e donne, sotto il nome di“Federazione dei lavoratori della terra diRoma e del Lazio e della Sabina e chedoveva far capo alla Camera del Lavoro diRoma”; fra il 1904 e il 1906 nasce una reteregionale di leghe contadine con il coordinamentodella Camera del lavoro. Semprenel 1906 nasce la ConfederazioneGenerale del Lavoro CGdl nel primo congressodi Milano il 29 settembre - 1 ottodiFrancesca Pelinga... continua dal n. 73Quello che più incuriosiscein questoPrimo Congresso èl’importanza contraddittoriacheviene data alledonne che, oltre adavere la cura dellacasa e dei figli, lavo-bre. La storia e la cultura riformistae sindacale della CGdL confluiscono,con la rinascita di un libero sindacatoitaliano, nella ConfederazioneGenerale Italiana del Lavoro (CGIL)sorta a Roma nel 1944. Le primestrutture sindacali erano nate inItalia negli ultimi decennidell’Ottocento, la fase “presindacale”fu caratterizzata dallo sviluppodelle Società di Mutuo Soccorso,come ho già scritto in precedentiarticoli, le prime forme di associazionismooperaio. Il mutualismo aveva loscopo di fornire assistenza ai soci in casodi disoccupazione, infortunio, malattia evecchiaia, escludendo il ricorso alla lotta diclasse. Si doveva quindi costituire unComitato composto da alcuni membri dellaCommissione e da una consulenza legaleper presentare al Ministero dell’Agricoltura,Industria e Commercio, una schema dilegge per la riforma della legge emanatanel 1888. Si passò poi ad esaminare laquestione dei beni demaniali dei Comuni edelle Confraternite che erano stati divisi inpiccoli lotti, venduti per metà del loro valorea chi poteva acquistarli dovevano passaresotto l’amministrazione delle leghe, ela coltura delle terre doveva essere conformeagli insegnamenti delle scienzeagrarie. Il prof. Angelo Flamini fece rilevarele ingiustizie della Giunta provinciale perla colonizzazione delle terre appartenentiall’Ospedale di Civita Castellana che erastata respinta, mentre invece furonoapprovate quelle del comune di Fabrica.Alla fine il Congresso deliberò ”Consideratoche le norme della legge civile comunee gli stessi magistrati sono insufficienti pergarantire il lavoratore della terra contro ilcapitalista proprietario, proclama la necessitàurgente che i rappresentanti del proletariatoal Parlamento presentino al piupresto progetti di legge che fissino lenorme per un contratto agrario che garantiscainsieme col minimo delle retribuzionedel lavoro stesso, e la partecipazione dellavoratore ai miglioramenti apportati allaterra…”Casimiro Marcantoni propose distampare un bolletino mensile del movimentoproletariato operaio del Lazio edella Sabina, la proposta fu approvataall’unanimità. Alle 17 i congressisti precedutidalle diverse bandiere delle Leghe edal concerto comunale di Civita, attraversaronoil paese con l’Inno dei Lavoratoriper recarsi all’inaugurazione della bandieradella Lega dei Ceramisti di Civita. Lagiornata si concluse poi con una allegrabicchierata offerta dai compagni civitonici.


34<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>ALBERTO VII D’ASBURGO a Civita Castellana(Wiener Neustadt 15 Novembre 1559- Bruxelles 13 Luglio 1621)di Enea CisbaniIl rinvenimento in un importante archivioromano, di alcuni documenti sulla storiaantica di Civita Castellana, permette digettare nuova luce su episodi storici lontaniormai nel tempo, ma che testimonianoulteriormente l’importanza politica e strategicadella città quando i suoi territorierano incorporati nello Stato della Chiesa.Dal 2 al 24 Aprile 1609, Civita Castellanafu la sede di un importante incontro politicotra il pontefice Paolo V Borghese,(1605-1621), e l’Arciduca d’AustriaAlberto VII d’Asburgo, che in quei giorniaveva concluso un importante accordopolitico e religioso con le comunità protestantidel Nord-Europa, che non pochi problemistavano causando al potere temporaledei papi.I personaggi storici coinvolti sono di primariaimportanza: Paolo V, della FamigliaBorghese, fu un eccellente politico, maanche protettore degli artisti del tempo tracui il Bernini e portò a termine l’edificazionedella Basilica di San Pietro incaricandol’architetto Ticinese Carlo Maderno dellasua edificazione.Alberto VII d’Asburgo, sesto figlio dell’imperatoreMassimiliano II e di Maria diSpagna, figlia a sua volta di Carlo V, venneeducato in Spagna, presso la corte di suozio Filippo II, che volle avviarlo alla carrieraecclesiastica.All’età di diciassette anni (il 12 febbraio1580), papa Gregorio XIII lo nominò cardinaledel titolo di Santa Croce inGerusalemme: venne inviato come legatoa latere con facoltà di Nunzio Apostolico eGrand ‘Inquisitore in Portogallo e nel 1585Filippo II, di cui Alberto fu sempre unfedele sostenitore, lo nominò viceré diquella nazione (ricoprì la carica fino al1595).Pur non avendo mai ricevuto gli ordinisacri, il 7 novembre 1594 papa ClementeVIII lo elesse vescovo titolare di Filippi e lonominò coadiutore, con diritto di successione,dell’arcidiocesi di Toledo: il cardinaleGaspar de Quiroga y Vela morì il 12 febbraiosuccessivo ed Alberto gli succedettenella carica di primate di Spagna.Non ricevette comunque l’ordinazione episcopalee alla morte del fratello maggioreErnesto, governatore dei Paesi Bassi spagnoli,Filippo II nominò Alberto al suoposto: l’arciduca partì da Barcellona il 28agosto del 1595 e prese possesso delledieci province cattoliche delle Fiandre l’11febbraio 1596.Si trovò a fronteggiare le forze alleatefrancesi, inglesi e delle Province Unite, mariuscì a togliere Calais e Ardres alla Franciae Hulst ai fiamminghi protestanti.Il 31 luglio 1598 rinunciò al cardinalato eagli altri benefici ecclesiastici per sposaresua cugina, l’infanta Isabella ClaraEugenia, figlia di Filippo II: il matrimoniovenne celebrato per procura a Ferrara daClemente VIII.Alberto assunse così la caricadi principe sovrano dei Paesi Bassimeridionali con i titoli di duca diBrabante, Limburgo, Lussemburgoe Gheldria, Conte delleFiandre, di Artois, Borgogna,Hainaut e Namur.Fu protettore di letterati e artisti,tra i quali Pieter PaulRubens.Morì il 16 luglio 1621 aBruxelles e venne sepolto nellachiesa dei Santi Michele eGudula.Dunque, personaggi storici diassoluto livello.Il 2 Aprile 1609, un fastosocorteo segnò l’ingresso in CivitaCastellana di Paolo V e AlbertoVII, che ebbe il suo apice nellaCattedrale di Santa MariaMaggiore e dove si svolsero neigiorni seguenti i vari incontri trai componenti delle due legazioniaventi per oggetto i terminidell’accordo concluso dall’Arciducad’Austria con i protestantidelle Fiandre.I documenti testimoniano che ilcorteo papale era composto dadue compagnie di soldati e dacarri e muli per il trasporto della legazionecomposta da ottanta consiglieri, scrivani,notai e archivisti.La sicurezza dell’incontro era garantitadalla guarnigione del forte Sangallo, dovesoggiornarono i due illustri personaggi.Gli incontri ebbero per oggetto i terminipolitici dell’accordo con i protestanti dellazona del Belgio e della Germania, alla cuipacificazione aveva fattivamente lavoratol’Arciduca d’Austria.Per tutto il mese di Aprile Civita Castellanadivenne un centro politico primario sceltoper la sua collocazione viaria strategica emilitare, anche per la presenza di unamunita guarnigione tale da garantire unottimo apparato protettivo.I festeggiamenti si conclusero il 24 Aprile1609 e costarono alla Comunità la considerevolecifra di mille scudi.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 35I fichi,dolci fichi!Il frutto più amato della stagione autunnaledi Giulia ManciniE’ un paradossodellanatura,eppure nelmomento in cuile giornate siaccorciano, ilsole diventameno caldo e l’umoresi ingrigiscela natura ci offre icolori più vari e vivaci. E come permagia l’autunno regala alcuni tra ifrutti più curiosi e buoni dell’anno. Ilverde scompare dalle foglie, checolorano i boschi con la tavolozza delsole; la frutta ricorda i colori dell’estatefinita e imprigiona, nei dolcisucchi e nettarini sapori, il calore alquale è maturata.Ci sono frutti autunnali che piaccionomolto e alcuni che piacciono a pochi;su alcuni non si sbaglia quasi mai, ifichi. Ma oltre il sapore nettarinoquello che mi piace raccontare è unastoria che inizia in cucina nell’anticaGrecia: hepar sykoton “fegato animaleingrassato con i fichi” (il maissarebbe arrivato in Europa nel 1604 eavrebbe ingrassato il fegato delleoche anni dopo). I romani adottaronol’usanza e ne copiarono anche ilnome, tradotto in latino divennejecur ficatum.Apicio riportando gli usi delle tavoleromane ricorda che, oltre delle oche,veniva apprezzato anche il fegato dialtri animali; quindi, per generalizzazione,si perse con il tempo il vocabolojecur rimanendo solo ficatum.Ecco perché i romani dicevano jecure noi chiamiamo la stessa ghiandola“fegato”. Per rimanere in tema didivagazioni vi siete mai chiesti perchéè uso comune dire “non ha fegato”per indicare colui che non hacoraggio?Secondo le credenze degli antichi ilfegato era la sede dei sentimenti,dell’ira e dell’amore passionale.I greci ritenevano che fosse la dimoradell’Io, tanto che esperti di etimologiaconfermano che nell’odiernonome dell’organo ci sia ancora tracciadi questo termine, Ego.Tel. 0761.576604 - cartolibreriasoldini@libero.itwww.lamicartoleria.itPresto riassortiremo il reparto libri vario,che è stato trascurato per dar spazio allo scolastico; dove potrete trovare tutte le novità editoriali ed ordinarequalsiasi libro desideriate ed averlo in brevissimo tempo.Tutti coloro che verranno a trovarcidal 15 Ottobre sino al 15 Novembreusufruiranno di uno sconto del 10% sul reparto libreria, inoltre per lo stesso periodozaini delle migliori marche, astucci, diari, cestini asilo saranno scontati del 30%.Approfittatene!Nel vostro reparto cartoleria per ogni 10 € di spesa riceverete un regalo!Tutte le nostre iniziative hanno riscosso successo tra la nostra clientela edanche questa volta vi aspettiamo numerosi!Il nostro obbiettivo è soddisfare i nostri affezionati clienti ed essere altrettanto disponibili con i nuovi!


di Riccardo ConsoliElla Fitzgerald è un’interprete bendiversa da tutte le altre cantanti negre e loè stata fin da quando era ancora unaragazzina che viveva nel sobborgo Yonkersdi New York e li studiava la voce e lo stiledi Connee Boswell, la più brava delleBoswell Sisters, tre cantanti bianche,cosa questa abbastanza normale consideratoche nei primi anni trenta del secoloscorso era ben difficile per chiunque incontrareil vero Jazz e le cantanti di Blues.Ella era nata a Newport News in Virginia il25 aprile 1918, la madre lavorava in unalavanderia per tirare avanti la famigliaatteso che il marito l’avevaabbandonata da tempo el’uomo con il quale convivevalavorava saltuariamente,ma la povertà fusopportata serenamentedalla ragazza che spesso sirifugiava con la fantasia nelmondo dorato dello spettacolodove pensava potesseun giorno affermarsi comeballerina.Succede invece che esordiscecome cantante partecipandoad un concorso perdilettanti e, in quella occasione,non solo vince ilprimo premio, ma è subitonotata da Benny Carterche parla di lei a JohnHammond e FletcherHenderson, tuttavia nonsuccede nulla, ma la ragazzanon si da per vinta e continua a partecipareai vari concorsi per dilettanti.Non passa molto tempo e le riesce di ottenereun contratto per una settimana di esibizionipresso la Harlem Opera House ildirettore dell’orchestra resta colpito dallasua voce e le propone una scrittura dimaggior durata, ma Ella era ancora troppogiovane, la madre è morta da poco, perpoter viaggiare con una troupe di musicisti,si vede quindi costretta a declinare l’offerta.Successivamente è ascoltata, sia pure malvolentieri, dal direttore d’orchestra ClickWebb il quale non voleva proprio sapernedi avvalersi delle prestazioni di una cantantenella sua orchestra, tuttavia, comeha ricordato la stessa Ella, quasi costrettoda uno sparuto gruppo di suoi ammiratorifra cui John Hammond, acconsentì aprendermi per una sola serata al Yale; lasettimana dopo cominciavo a lavorare alSavoy.Ha così inizio la carriera di EllaFitzgerald, la più lunga e la più trionfaleche una cantante di musica leggera o diJazz abbia mai potuto vantare; nel 1937incide il suo primo disco dal titolo: Loveand Kisses e per poterlo ascoltare a diffusioneintervenuta deve pregare unsignore disposto ad azionare il Juke boxin un bar dove lei non può entrare data laminore età.Nella persona di Click Webb, che all’inizioaveva fatto molta resistenza per ascoltarla,Ella ha trovato, non soltanto undirettore d’orchestra comprensivo, maanche un padre affettuoso che, assiemealla moglie, si prende cura di lei; questaprotezione non dura però per moltotempo, il batterista è gravemente ammalatoe se avesse dato ascolto ai mediciavrebbe già dovuto smettere da tempo;quando viene ricoverato in ospedale aBaltimora si capisce subito che non sisarebbe salvato, Click Webb muore nel1939 all’età di appena trentasette anni.Nel1948 Norman Granz le propose di farparte del suo: Jazz at the Philharmonice, con questa troupe formata da tutte stelle,la cantante compì numerose tournèesin America e, quindi, in Europa, ottenendosempre successi calorosissimi.Lo stessoGranz dal 1954 divenne suo manager e,sotto la sua esperta guida, Ella fu presentatanei locali più eleganti degli Stati Unitimoltiplicando le sue esibizioni concertistichein Europa, in Sudamerica, in Giapponee persino in Australia, in tal modo ha lapossibilità di essere apprezzata da un pubblicomolto più vasto di quello dei soliamatori del Jazz.Non è facile indicare quali furono le tappepiù significative di una carriera costellatadi grandi successi come quelladi Ella Fitzgerald, una diqueste fu senza dubbio ilgrande concerto da lei datonel luglio 1957, dinnanzi aventimila spettatori alloHollywood Bowl accompagnatada un’orchestra sinfonica;altrettanto memorabilifurono le sue temporaneealleanze con le formazioni diDuke Ellington, CountBasie e Oscar Peterson.Furono queste tutte esperienzeinebrianti, ma Ella non hamai saputo abituarsi al successoe, ogni volta che siaffaccia alla ribalta ha il timoreche possa non piacere alpubblico e, di contro, è proprioper questa paura che ivari impresari dormono sonnitranquilli quando lei è in cartellone.Ella Fitzgerald dispone di una eccezionalecomunicativa ed è in grado di suscitareun’atmosfera davvero elettrizzante, riescea tenere in pugno l’uditorio come pochimusicisti di Jazz sanno fare, è un animaleda palcoscenico come si suol dire, è unacantante Jazz di gran classe e, primaancora, una grande musicista.Le testimonianze di queste doti non comunisono ben testimoniate nel numero sterminatodelle sue incisioni, delle quali,ricordiamo soltanto quelle relative ai piùfamosi autori americani di canzoni come:George Gershwin - Cole Porter -Irving Berlin - Richard Rodgers -Lorenz Hart - Jerome Kern - HaroldArlen - Johnny Mercer.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 37L’angolo del Bon TonLe bomboniere vannoconsegnate o spedite atutti coloro che hannopartecipato alle Nozze,anche se solo con ilregalo. Non vanno maiconsegnate prima, perevitare la sgradevoledi Letizia Chilelli idea di voler sollecitareun dono. Il Galateosuggerisce di consegnarle o spedirle entroi 20 giorni successivi alla celebrazione delMatrimonio a chi vi ha partecipato, mentreandranno spedite dopo 10 giorni o consegnateal ritorno dal viaggio di nozze a chinon ha preso parte alla cerimonia.Discorso diverso per quello che riguarda isacchettini da consegnare ai colleghi dilavoro e ai semplici conoscenti, andrannocioè distribuiti 2 mesi prima della celebrazionedel fatidico evento. Tornando allebomboniere, per quanto riguarda glioggetti da scegliere, il materiale, la forma,l’originalità, la frivolezza e l’utilità, ampiascelta e libertà agli sposi al momento dell’acquistonei negozi specializzati. Questoè quindi quello che ci suggerisce la regola,ma come sappiamo ogni regola, appunto,ha le proprie eccezioni, e queste che vivado ad elencare sono quelle che riguardanola consegna delle bomboniere e chespesso sono quelle più usate nei matrimoni:- La mamma dello sposo le consegna agliinvitati man mano che se ne vanno dopo ilpranzo;- Dopo le nozze le mamme degli sposi leconsegnano agli invitati;- Gli sposi consegnano personalmente lebomboniere agli invitati dopo il ricevimento.Le bomboniere devono essere ugualiper tutti gli invitati, si eviteranno errori nelconsegnarle ma soprattutto non creerannoinutili confronti tra chi le riceve, verrannodonate una per nucleo familiare e una atesta per le coppie di fidanzati. Unica eccezionevivamente consigliata è differenziareda tutte le altre, le bomboniere per i genitorie per i testimoni orientandosi suoggetti “distinti” in oro, in argento o di pietredure, a queste persone, infatti, va il“grazie” più prezioso. Nella confezionedella bomboniera,i confetti saranno tre ocinque, sempre quindi dispari e nel sacchettinoche li contiene, verrà inserito ilcartoncino con il nome dello sposo e dellasposa, senza cognome, e la data delMatrimonio. Non deve mai esserci la dicitura“gli sposi ringraziano”, qualora si decidessecomunque di scriverla (cosa però,ripeto, sconsigliata) le bomboniereandranno consegnate alla fine del pranzo.Un piccolo accenno meritano i biglietti diLe bomboniereringraziamento che gli sposi spediranno alritorno dal viaggio di nozze a tutti coloroche hanno partecipato alla loro festa o chehanno inviato un regalo. I biglietti comedicevamo, vanno spediti e non consegnati,recheranno i nomi degli sposi, aboliti i titoli,il numero di telefono e l’indirizzo dellacoppia, ampio spazio verrà lasciato perscrivere la frase di ringraziamento cheverrà scritta rigorosamente a mano senzadimenticare il riferimento al regalo ricevuto.Aboliti i biglietti di gruppo, anche se gliamici hanno partecipato in tanti ad ununico regalo, ogni ospite o ogni famigliaavrà diritto al proprio biglietto di ringraziamento.Per evitare, quindi, dimenticanzeed errori, conviene stilare la lista dei regaliricevuti e di chi li ha donati pian pianoche vengono consegnati, in modo da poterpreparare per tempo e senza fretta ibiglietti. Nel caso in cui si scriva a parentio amici stretti, è poco usato, ma di granclasse, cancellare con un tratto di penna ilcognome. Prima di salutarci, visto che hofatto un accenno ai confetti, vi regalo unabreve storia di questi piccoli ma graditissimidolcetti. La tradizione ci arriva daiRomani che erano soliti usare confetti perfesteggiare unioni e nascite, va da sé chei confetti di allora non erano prodotti congli stessi ingredienti di oggi, al posto dellozucchero,infatti, veniva utilizzato il miele.Accenni ai confetti li possiamo ritrovare inscritti riguardanti la famiglia dei Fabi 447a.C. ed negli scritti di Apicio 37 d.C. amicodell’imperatore Tiberio. La fabbricazionedei confetti dei nostri giorni, comunque,iniziò a Sulmona nel XV secolo, testimonianzesi trovano presso l’archivio delComune in documenti datati 1492/1493 .Altro primato di questa splendida cittadinaè la lavorazione artistica del confetto,infatti presso il monastero di Santa Chiara,sempre nel XV secolo, venivano utilizzaticonfetti legati con fili di seta, per la preparazionedi <strong>fiori</strong>, grappoli, spighe e rosari.Certo è che tuttora la patria mondiale delconfetto spetta di diritto alla dolce cittàAbruzzese, dove esiste anche il “Museodell’arte e della tecnologia confettiera”,monumento nazionale. Come nasce il confetto?Il confetto tipico è formato da unnucleo interno, detto anima, costituito dauna mandorla intera, del tipo Pizzuta diAvola, sgusciata e pelata, rivestito da stratidi zucchero sovrapposti per successivebagnature. Il confetto mantiene la formadel seme di mandorla, fortemente appiattito,con assenza di screziature e lesioni.La superficie esterna è liscia, bianca conriflessi porcellanati. Le dimensioni ed ilpeso del confetto variano in funzione delcalibro della mandorla impiegata. L’animadel confetto può essere costituita ancheda altri ingredienti (nocciola, cannella,cioccolato, canditi vari, pistacchio, fruttasecca..) rivestita da strati di zucchero e odi cioccolato. Forma e dimensioni del confettovarieranno in tal caso in funzione dell’anima.Per ottenere la zuccheratura vengonoutilizzate delle macchine dette bassine,esse sono delle caldaie preferibilmentein rame o acciaio, in continua rotazione,dove vengono lavorate le mandorle con lozucchero. Tradizione di origine più recente,è la colorazione esterna; ad ogni colorecorrisponde una determinata cerimonia,un lieto avvenimento; possiamo quindiaffermare che il confetto accompagna l’uomodalla nascita alla vecchiaia.Sono bianchi, infatti, i confetti per ilMatrimonio, la Prima Comunione e laCresima, azzurri o rosa per il Battesimo,verdi per il fidanzamento ,rossi per la laureae variopinti quelli che si usano perfesteggiare i compleanni.Ultima “nota di costume”, non tutti sannoche secondo una vecchia tradizione, perogni anniversario c’è un diverso colore diconfetto:1 Anno - Nozze di Cotone : Rosa5 Anni - Nozze di Seta: Fucsia10 Anni - Nozze di Stagno: Giallo15 Anni - Nozze di Porcellana: Beige20 Anni - Nozze di Cristallo: Luce25 Anni - Nozze d’ Argento: Argento30 Anni - Nozze di Perle: Mare40 Anni - Nozze di Smeraldo: Verde45 Anni - Nozze di Rubino: Rosso50 Anni - Nozze d’Oro: Oro(Bibliografia: per la parte sulla storia delconfetto:www.confettisulmona.it)


38<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>DISTORSIONE CAVIGLIACome bisogna comportarsi quando prendiamo la classica “storta al piede”del DottorPatrizio LazzarinifisioterapistaLa distorsionedella caviglia,comunemente detta“storta”, è tra gliepisodi traumaticiche più di frequentecolpiscono l’apparatolocomotore, interessatutte le fasced’età, ma nello specificoè tipica deigiovani, soprattuttodegli sportivi (calcioe pallavolo e basket in primis tra gli sporta rischio). Nella maggior parte degli episodiavviene una torsione interna, ossia ilpiede risulta piegato in dentro e viene lesoil legamento fibulare, la dinamica classicaè una ricaduta sbilanciata e accidentaledopo un balzo, un movimento brusco,oppure mettere il piede in una buca. Perquanto concerne i sintomi, innanzitutto l’areacolpita presenta aumento di temperatura,gonfiore in rapido accrescimento e,quasi sempre, versamento di sangue: acausa della rottura di capillari, infatti, lacaviglia tende ad assumere dapprima uncolore rossastro e, dopo alcune ore, violaceoa chiazze. Il dolore, poi, avrà una tipicaevoluzione in tre tempi: a un repentinoacutizzarsi delle fitte, appena avvenutol’incidente, segue un’attenuazione deldolore, specie se la caviglia viene trattatacon ghiaccio spray analgesico. E’ grazie amedicinali di questo tipo che capita divedere sportivi riprenderel’attività agonistica, trascorsisolo pochi minuti dall’incidente.Dopo alcune ore(magari la mattina al risveglio),però, il dolore è spessointenso, soprattuttoquando si tenta di camminareo si tocca la zonatumefatta. Le terapie generalmenteconsigliate varianoa seconda della gravità dellastorta e delle eventualipatologie collaterali, comela totale rottura di uno o piùlegamenti o una degenerazione dei tessuticartilaginei, a volte talmente accentuatada aversi frammenti di cartilagine cheostruiscono l’articolazione.Per le distorsioni sono stati stabiliti quattrogradi di gravità, che i medici identificanoda zero a tre, dalla meno alla piùseria. Il grado zero è costituito da unadistorsione il cui dolore scompare o si attenuanel giro di una decina di minuti circa,e non compromette il movimento dellacaviglia. Nelle distorsioni di grado uno, ildolore provocato non impedisce di camminarema allo stesso tempo non permette,se non con sofferenza, di riprendere l’attivitàinterrotta. Non si riscontra gonfioresubito, ma può comunque presentarsi allasera. Nelle distorsioni di secondo grado,il gonfiore compare pochi minuti dopo ilmomento della “storta” e si possono vedereanche delle chiazze rosse sotto la pelle.Esse indicano che alcuni vasi sanguigni sisono rotti. In tale situazione è impossibileriprendere l’attività fisica e il dolore, anzichépassare con il tempo, tende adaumentare o a rimanere costante perdiverse ore. Le distorsioni di terzo gradosono le più serie. Il gonfiore inizia subitodopo il trauma e c’è pure un versamentointerno di sangue. Il paziente non riesce amuovere la caviglia e non può sopportarenemmeno che qualcuno cerchi di farlo. Intal caso, dopo l’applicazione del ghiaccio,si raccomanda di recarsi immediatamenteal pronto soccorso più vicino.Nelle distorsioni di terzo grado, il dannopuò essere rappresentato da una rotturadei legamenti o la frattura ossea. E ildanno viene evidenziato rispettivamentedall’ecografia e dalla radiografia.Trattamento: prendiamo in considerazioneil trattamento della distorsione più frequentedella caviglia, quella in cui si hauna sofferenza delle strutture legamentoseesterne, in questo caso è consigliabileimmobilizzare con bendaggio la caviglia inposizione neutra per 7-10 giorni per permetterela cicatrizzazione spontanea,quando si inizia il trattamento riabilitativosi cerca di ridurre il dolore ed il gonfiorecon le terapie fisiche (laserterapia, ionoforesi,ultrasuoni, ecc..) e si inizia il primapossibile il lavoro per il recupero dell’articolaritàche inizialmente viene svolto inpiscina dove viene in buona parte annullatala forza di gravità e ciò permette di controllareil carico sull’articolazione e di ridurrel’idrartro.Nei giorni successivi si inizia il lavoro di rinforzodella muscolatura, soprattutto deiperonei e del tibiale anteriore, si recuperal’articolarità completa e la flessibilità articolaree si lavora bene il tibiale posteriore.Importantissima è la manipolazioneOsteopatica che è molto indicata, aiutandoa riposizionare le ossa del piede edad allentare le tensioni legamentose. In talmodo si recupera la mobilità in manieracompleta e naturale.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 39Una cicala inquisita a Tarquiniadi Secondiano ZeroliSembra incredibile ma i suoni della natura,che un tempo ci facevano una dolcecompagnia, ora non li sopportiamo più. E’cronaca di fine estate a proposito d’unasignora di Tarquinia che ha chiamato ilcommissariato chiedendo un rapido interventoper scongiurare il verso della cicalache stava frinendo su di un albero davantialla finestra della sua camera. Secondola signora, evidentemente stressata persuoi problemi personali, la cicala in questione,disturbava la quiete pubblica.Eppure erano proprio questi rumori naturali,che poi venivano chiamati suoni, adaiutare l’uomo ad addormentarsi: le ranecon il loro inconfondibile gracidare, i gabbianicon le loro strida altissime ma anchel’eco lontana di un torrentello, la vocedella pioggia sui vetri o il sordo brontoliod’un temporale in arrivo. Oggi invece l’uomoha subìto come un cambiamentogenetico e trova naturali soltanto i rumoridella sua esasperata vita quotidiana: ilpetulante squillare dei cellulari, il freneticopassaggio di un’ auto, il martellantedelirio dei clacsons. Un tempo era quasiesclusivamente il lento rintocco dellecampane ad annunciare le varie fasi delgiorno, era il grande orologio del campanileche ne segnava le molteplici attività.Il gallo non rappresenta più, con il suo belcanto, l’inizio della giornata. Una signoraqualunque di Roma o di un’altra qualsiasialtra città o anche la stessa signora diTarquinia, ne rimarrebbero traumatizzati;è lo sferragliare d’un tram o l’irritante clamoredi una macchina o di una moto conla marmitta sfondata, a creare i presuppostiper un naturale (?) risveglio. E’ certoche anche nelle piccole città – comeViterbo o Civita Castellana – le cose nonvanno diversamente.Anche qui ig i o v a n isoprattutto,sembranovaccinati aitanti decibeldelle discotechee provanofastidio per ilcanto delletortore e per iversi di civetteed allocchi . Epensare che larisacca delmare, nelcuore dell’estate,ha cullatoi sogni ditanti ragazzi,allineati insacchi a pelo di fortuna, sul bagnasciugadel nostro bel litorale laziale…..


40 <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Grande successo per il“Convegno internazionale di studi sulla Cattedralecosmatesca di Civita Castellana”È terminato, con grande successo, il“Convegno internazionale di studi sullaCattedrale cosmatesca di CivitaCastellana” che si è tenuto il 18 e 19 settembrenella Sala delle Conferenze dellaCuria Vescovile di Civita Castellana. IlConvegno ha visto la partecipazione diprestigiosi studiosi a livello mondiale, studiosidi religione, architettura e artemedievale, rinascimentale e barocca,insieme a docenti ed esperti di restauro -italiani e stranieri -, i quali hanno presentatole loro relazioni sull’insigne fabbricacivitonica, inquadrandola nell’ambito deicontesti religiosi, politici e culturali dellediverse fasi storiche esaminate. È stato unconvegno di calibro internazionale e dialtissimo livello. All’apertura del Convegno,hanno portato il loro saluto, il VescovoDiocesano S. E. Mons. Romano Rossi e ilSindaco Avv. Gianluca Angelelli di CivitaCastellana; il Presidente della Provincia diViterbo, on. Marcello Meroi; l’Assessore alLavoro e Formazione della Regione Lazio,Mariella Zezza; il Presidente del ConvegnoProf. Paolo Portoghesi e il Rettor Magnificodell’Università della Tuscia, Prof. MarcoMancini. Il Convegno, ha ricevuto i patrocinidella Presidenza della Repubblica e delConsiglio dei Ministri, della Segreteria diStato Vaticano e della ConferenzaEpiscopale Italiana, oltre che di molteUniversità italiane ed estere.Al Convegno hanno parteciperanno investe di relatori o di presidenti di sessionestudiosi del calibro di Peter CorneliusClaussen dell’Università di Zurigo,Francesco Gandolfo dell’Università “TorVergata” di Roma, Paolo Portoghesi,Donatella Fiorani, Daniela Esposito,Patrizio Pensabene, Luca Creti, ManuelaGianandrea, Maurizio Caperna eFrancesco Paolo Fiore dell’Università “LaSapienza” di Roma, Dale Kinneydell’Università di Storia ed Arte diPhiladelphia, Claudio Canonici e RenzoChiovelli (Università degli Studi dellaTuscia), Massimo Miglio dell’IstitutoStorico Italiano del Medioevo e altri illustriprofessori come Dario Del Bufalo, EnricoBassan, Angela Dressen, GiuseppeSimonetta, Tommaso di CarpegnaFalconieri, Giorgio Ortolani, Giorgia Pollio,Gianfranco Spagnesi, Claudio Varagnoli,Alessandro Sartor. Moltissimi gli studiosiche hanno partecipato come uditori.Il Convegno è stato diviso in cinque sessioni,approfondendo seguenti temi:“ll medioevo a Roma, a Civita Castellana enel Patrimonio di San Pietro in Tuscia nelXII e XIII secolo. Religiosità, arte e architettura”.“La cattedralemedievale”.“L’interventocosmatesco”.“Gli sviluppi dell’operacosmatescanell’arte enell’architetturadel Rinascimentoitaliano. La religiositàa Roma enelle aree postesotto la sua direttainfluenza nelsettecento”.“La ristrutturazionetardobaroccadella Cattedrale ei restauri del XIXe XX secolo”.INTERVISTA ALPROF. LUCA CRETIORGANIZZATORESCIENTIFICO DEL CONVEGNOAl termine del Convegno Internazionalesulla Cattedrale cosmatesca di CivitaCastellana – caratterizzato da un altissimoprofilo culturale, in virtù della presenza eal prezioso contributo di alcuni tra i maggioristudiosi italiani e stranieri dei variaspetti e periodi storici, artistici, architettonicie religiosi inerenti la fabbrica e il suocontesto territoriale – porgiamo alcunedomande al Prof. Arch. Luca Creti, cheoltre a essere uno dei relatori ha fattoparte del comitato organizzatore delle duegiornate di studi.Innanzitutto: quando saranno pubblicatigli atti del convegno?È intenzione del comitato organizzatorepubblicarli nel minor tempo possibile.L’amministrazione comunale, che, insiemealla curia vescovile, ha promosso l’iniziativa,ha già stanziato la somma necessaria,e si è dichiarata da subito disponibile asostenere i costi di un volume di grandidimensioni e di elevata qualità. A tale proposito,alcuni mesi fa, è stata contattatauna prestigiosa casa editrice; il temponecessario è, quindi, soltanto quello di raccoltadei testi scritti e di redazione delvolume.Ci sarà un seguito a questoConvegno, così riuscito sia nei suoicontenuti che nell’eccezionale partecipazionedi addetti ai lavori, maanche, e soprattutto, di gente comune?Ho in parte risposto a questa domandacitando la prossima pubblicazione degliatti. Questo Convegno ha dimostrato comel’investimento in cultura sia quanto maiattuale, e i riscontri ottenuti da parte deglistudiosi e dei comuni cittadini – superiori aogni aspettativa – hanno incoraggiato leistituzioni civiche e religiose di CivitaCastellana a promuovere al più prestoun’analoga iniziativa sulla ceramica, argomentocosì importante nella cultura e nellavita di tutti i giorni di chi vive il territorio.Qual è il significato di questo convegnoper la città di Civita Castellana?Vedere la sala gremita nel corso delle duegiornate di studi (dense di contributi specialisticie, a volte, di non facile ascolto peri non addetti ai lavori), la ChiesaCattedrale piena all’inverosimile durante ilconcerto di chiusura, le tante personeferme davanti al portico della Cattedrale,dove era stata allestita una postazionetelevisiva che trasmetteva in diretta i lavoridel Convegno, e il successo delle visiteguidate al monumento svolte prima edopo il concerto, rende evidente come lacomunità civitonica, grazie all’iniziativa,abbia preso ancora più coscienza della bellezzae dell’incredibile patrimonio sul pianostorico, artistico e architettonico del suoterritorio; la speranza è che tutto ciò contribuiscaa esaltare l’orgoglio dei cittadinidi Civita Castellana, che li renda consci delfatto di vivere in un luogo che non ha nullada invidiare ad altri più noti dal punto divista del turismo culturale; tale attività, amio parere, potrebbe inoltre diventarecomplementare a quella, già nota in tuttoil mondo, di polo industriale della ceramica,con notevoli benefici, anche economici,per la collettività.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 41Un viaggio nella solidarietà lungo 25 anniLa sezione Avis di Corchiano festeggia le sue nozze d’argentoL’annuale festa sociale della sezione Avisdi Corchiano Oddi Lidia, è stata quest’annoeccezionalmente anticipata dal consueto8 Dicembre al 18 Settembre, per celebrarel’ammirevole traguardo delle nozzed’argento durante i tradizionali festeggiamentiin onore della Madonna delle Grazie.Una festa in pompa magna, degna dellabella ricorrenza. L’associazione è una dellepiù attive del paese. Fondata il 4 giugno1985 si è mossa di anno in anno con grandiiniziative: corse podistiche, borse di studio,concorsi scolastici, raccolta fondi perTeleton e per altre necessità, gite e pranzisociali. Il numero dei donatori e dei socisostenitori è aumentato enormementerispetto all’inizio, con grande soddisfazionedei fondatori e di chi ha creduto in questosogno di speranza. Nel 1997 la sezionelocale è stata intitolata proprio ad unagrande sostenitrice del progetto, OddiLidia, dopo la sua scomparsa.Per immortalare il bel puntodi arrivo raggiunto, nellagiornata dedicata alla festadegli avisini, dopo il saluto ainumerosi rappresentati dellealtre sezioni provenienti dagran parte del Lazio, duranteil quale il direttivo in caricaha anche voluto premiare idonatori più generosi e meritevoli,e dopo la celebrazioneeucaristica, è stato scopertoil monumento realizzato dall’artistacivitonico FaustoMancini, posto in bella vista nella piazzacomunale del paese e dedicato ai donatoridi ieri, di oggi e di sempre. L’opera inceramica è la concretizzazione del disegnodella giovanissima Claudia Berto, vincitoredel concorso appositamente indetto e sceltotra moltissimi altri lavori dei ragazzidella scuola media di Corchiano.Questa è solo una tappa del lungo viaggioche l’Avis sa di dover fare, perché il bisognodi sangue è continuo in tutto ilmondo. Il servizio che svolge è davveroimportante. Donare non costa né toglienulla, ma dà veramente tanto, anche lavita.Ermelinda BenedettiParcometri (parchimetri?)ACQUA PER TUTTIPubblichiamo il messaggio che il nostro lettore Mauro Mancini ci ha iviato tramite il sitowww.campode<strong>fiori</strong>.bizMessaggio: Finalmente non si dovrà più andare a cercare il “gratta e vinci” per parcheggiare!sono in funzione le nuove “macchinette” per il parcheggio! ora si dovrannosolo..andare a cercare i soldi spicci per farle funzionare correttamente......ma questemacchinette sono “nuove” o fondi di magazzino? Perché da quello che mi risulta tuttequelle che ho visto (ed usato) accettano qualsiasi cifra ed inbase alle monete inserite consentono di sostare per un determinatotempo! queste no!! O hai i soldi giusti o non parcheggi!!Sarà il caso di fare delle modifiche?? Speriamo!!Precisiamo che può esse chiamato in entrambi i modi. Ecco ladefinizione esatta.Il Parchimetro, meno comunemente anche parcometro, è ilnome di un dispositivo di controllo della sosta veicolare cheemette ricevute di pagamento (biglietti o ticket) da esporre inmaniera visibile sul cruscotto dell'autovettura a fronte del pagamentodi una tariffa di sosta. Questi dispositivi hanno sostituitosulle strade e piazze di vari paesi i vecchi parchimetri, ovveroquegli oggetti che controllavano il singolo stallo attraversouna lancetta che indicava il tempo di sosta usufruibile.(Fonte Wikipedia, l’enciclopedia libera)Mentre a Corchiano, il successo del distributoreautomatico di acqua ha spinto l’amministazionecomunale ad istallarne unsecondo in Via Civita Castellana, a CivitaCastellana, si fa il rpimo tentativo con un“casetta” posta in Via Terni. Chissà cheanche qui non ne vedremo spuntare deglialtri!Per la vostrapubblicitàTel. 0761.513117info@campode<strong>fiori</strong>.biz


42<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>A 361 anni dalla distruzione di Castro e dal declino dei FarneseNasce l’Associazione I Gigli di CastroMultietnica e multiculturale. Lo scopo è quello di supportare le attività artistiche e culturali,organizzando mostre, spettacoli, eventi, corsi di formazione e iniziative editoriali.15 settembre 2010, giorno del battesimodi una nuova associazione artistico/culturaleoperante nel territorio, che fu dominiodei Farnese, il Ducato di Castro eRonciglione e paesi del circondario: “i giglidi Castro”.Artisti italiani e stranieri ed uomini di culturapresenti o simpatizzanti del comprensorio,sono i 13 soci fondatori dell’Associazioneche si propone di aggregare chiall’arte ed alla cultura dà vita e sostegno.Dalla pittura alla musica, dal teatro alladanza, dalla fotografia alla poesia: unarealtà viva ed attiva che si prefigge comefinalità l’aggregazione, lo scambio, la promozione,con mostre, convegni, corsi diformazione, edizioni, etc. L’idea, che daanni sonnecchiava tra i pensieri di diversicultori dell’arte, ha cominciato a prendereconcretezza nel gennaio 2009, quandocinque artisti coinvolsero trentasei colleghie sette amministrazioni comunali per larealizzazione di una mostra itinerante inoccasione del 360° anniversario delladistruzione di Castro. Gli interventi dellaRegione Lazio (assessorato beni culturali espettacolo) e della Provincia di Viterbo(assessorato alla Cultura) contribuironoalla realizzazione dell’evento e alla stampadel relativo catalogo. Capodimonte,Caprarola, Farnese,Gradoli, Ischia diCastro, Ronciglione eValentano ospitaronol’esposizione nei loropiù prestigiosi palazzi emusei; furono fattedelle magnifiche conferenzesui Farnese eCastro, tenute da studiosie storici locali daagosto a dicembre2009. L’idea dell’associazionevenne proposta,ma non destòapparentemente grandeinteresse. I cinque, tuttavia, non si perserod’animo. Iniziò una vera e propriapromozione del progetto e, dopo un annodi lavoro e ricerca, in tredici hanno datovita all’associazione “I gigli di Castro”. Loscopo è quello di supportare le attivitàartistiche e culturali, organizzando mostre,spettacoli, eventi, corsi di formazione e iniziativeeditoriali. Prima proposta, messa incantiere in soli due giorni dalla costituzioneformale e subito operativa con un’esposizione,in occasione della festa delSanto Patrono, proposta dal 18 al 26 settembrea Valentano, (P.zza Cavour), promettenumerose iniziative che, consideratigli artisti già presenti tra i soci, si preannuncianoparticolarmente interessanti. Sedopo neppure una settimana di vita sonogià in piazza, il desiderio di fare è senz’altrointenso e pressante. Vista la presenzadi nomi di prestigio fuori discussione tra gliideatori dell’iniziativa, vi è motivo per credereche tutto ciò trovi concretezza, e se èvero che il tredici porti fortuna, tanti auguriai tredici fondatori e a tutti i soci che verranno!- E’ in allestimento anche il sitointernet “igiglidicasto.it”UNA MANO AL TUO OSPEDALE RINGRAZIA...L’ amministrazione comunale, in occasione delle recenti festività patronali, ha dato l’ opportunità alla nostra associazione di reperirefondi a favore dell’ ospedale “Andosilla” concedendoci la gestione della Tombola che si è svolta il 20 settembre scorso.L’ iniziativa dell’ amministrazione comunale, grazie all’ impegno degli assessori Alessio Alessandrini e Letizia Gasperini, unitamente allavoro svolto da alcuni dipendenti comunali, dalla nostra associazione, da alcuni capigruppo dei carri carnevaleschi, di alcuni commerciantie di semplici cittadini, hanno consentito di ottenere un buon successo. Infatti sono state vendute n. 2555 cartelle per unincasso di oltre 5.100 euro di cui, tolta la quota dei premi versata ai vincitori della cinquina (250 euro), della tombola (1500 euro) edella seconda tombola (250 euro) e le relative spese per la stampa delle cartelle e altre spese varie, la rimanente somma sarà messaa disposizione della nostra associazione la utilizzerà per il nostro ospedale. Pertanto ci sentiamo indovere di ringraziare l’ amministrazione comunale, tutti coloro che hanno collaborato per la venditadelle cartelle, ma soprattutto i cittadini che con l’ acquisto delle cartelle stesse, hanno dimostrato diavere sempre a cuore le sorti del nostro ospedale. Da parte nostra possiamo assicurare che il nostroimpegno non verrà mai meno e saremo sempre in prima linea affinché l’ Andosilla continui a fornirele prestazioni di alta qualità che hanno contraddistinto i vari reparti dove gli utenti si sono rivolti ottenendorisultati eccellenti.Civita Castellana lì 21.09.2010Associazione Onlus -Una mano al tuo ospedaleIl Comitato Direttivo


Estate d’oro per Dario GuidiIl giovane cantante di Fabrica di Roma mette a segno numerosevittorie nei concorsi canori locali<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 43Un’estate ricca di successi per il giovane cantante di Fabrica di Roma, Dario Gudi. Il talentuoso sedicenneha iniziato il 18 Luglio a Campagnano, conquistando il terzo posto con il brano Zombie deiCranberries, per poi aggiudicarsi il primo posto a Caprarola durante la “Nocciola in festa”, il 29Agosto, interpretando la canzone Alexander Platz di Milva. Dario ha concluso la stagione estiva 2010in bellezza, vincendo il concorso “Musicalia – Festival canoro Città di Nepi”, alla sua prima edizione,organizzato all’interno della Stagione Borgiana. Tra i tanti i partecipanti, arrivati non solo dal viterbesema anche da Roma, il giovane Guidi, ha conquistato la giuria con il pezzo La cura di FrancoBattiato, che gli assegnato il primo premio per la categoria Teen. In questa splendida occasione èstata avanzata una proposta al cantante: incidere questo brano su un CD-demo. Dario non è nuovodi vittorie, e queste non saranno certo le ultime, ma le prime di una lunghissima serie. Dopo averstudiato tre anni di canto, ora si sta dedicando allo studio di uno strumento molto particolare: l’arpaceltica. Chissà che la sua voce già del tutto singolare, accompagnata da uno strumento altrettantofuori del comune, non lo rendano ancor più esclusivo, un personaggio unico e per questoesplosivo. La passione, il talento e la tenacia ci sono, ora ci vuole anche un pizzico di buona fortunache lo spinga ad arrivare in alto. In bocca al lupo Dario, ti seguiremo!Memorial Luciano “Porvere” StefanucciLe vecchie glorie di Fabrica di Roma tornano in campo. Gli Old Boys contro gli EvergreenSabato 18 Settembre presso il camposportivo di Fabrica di Roma, La cesa,è stato disputata una partita tuttaparticolare, in memoria di LucianoStefanucci detto “Porvere” grandeappassionato e giocatore di pallone,mito degli anni ‘60. Ad affrontarsi sulcampo due squadre d’eccezione composteda “vecchie glorie”, come loroamano definirsi. Gli Old Boys:Mariano Ghirighini, Gianni Celeste,Nazareno D’Annibale, CarloCiaffardini, Pier Francesco Borghesi,Gino Guidi, Francesco Cassandra,Gianni Nanni, Pino Cafardi, Umberto Malatesta, Milvio Malatesta, Franco Mattioli. Gli Evergreen: Massimo Ricci, Sandro Ceccarelli,Maurizio Fochetti, Luigi Ferri, Alfonso Pieri, Massimo Palladino, Renato Baldassi, Renato Surano, Luigi Campana, Andrea Pacelli, PaoloMalatesta e Fabio Viola (Favarino). Arbitro: Sandro Capotondi (Frazzietta) da Fabrica di Roma. Nell’intervallo si sono esibiti i bambinidella Scuola calcio, che conta già più di sessanta allievi delle classi ’98 – ’05.L’evento è stato curato da Ermanno Todini, segretario della neonata AD Fabrica Calcio 2010, affiliata alla Roma.


44 <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Nel cuoreMi padre, sò già tre anni che se n’è annato,ma pare de sentillo ancora giù n’piazza,strillà come n’dannato.Quanno faceva o vigile urbanoera o terrore do centro abitato,je bastava pià o libretto e a penna in manoe sopra ‘o vetro da macchinaa contravenzione già t’aveva mollato.Questo perché era n’omo de rispettopure si a quarcuno politicamente faceva dispetto.M’o figuro mò, co tutto stò casino dell’ospedalesai quanto c’aveva da scrive su ‘o computer o lì‘o giornale.Era conosciuto pe tante iniziative,vò ricordate su a <strong>Campo</strong> Madami, in collegamentoco Radio Orchidea,quanno dava in diretta e notizie sportive.Intanto, cò l’aradietto all’orecchio piccicatosentiva a Roma sua, si vinceva, perdeva o avevapareggiato,e quanno faceva ‘o programma de a musicaromanaquante vecchiette l’ascoltavino co a sottana.Pronte pe’ nna a letto in sua compagnia,‘e prime fanse erino proprio nonna Lea e mammamia.Era proprio gaiardo e tostometteva a battuta sempre ar proprio posto.A noi da famija ce manca ancorache vò devo dìche nun doveva finì così.Ma tanti personaggi de Civitacome lui se ne so ‘nnati,e credo che lassù se so de novo ritrovati.A porta de ‘o paradisonun l’aperta o poro San Pietro, ma papà,co ‘o petto in fòri e ‘o sguardo fiero.Dio de certo nun se sarà offesoe la lasciato ‘nnà,perché ‘o sapeva beneche a Peppe Rossije piaceva commannà.Sei sempre nelmio cuore papàTua figlia MoniaIl Direttore e la Redazione di <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> condividonoappieno le belle parole di Monia per il papà, nostro storicocollaboratore.Brava Monia, tu padre era proprio così,t’o dice uno che j’a voluto sempre bene.Alessandro SoliIl giorno 5 Ottobre è venuta a mancare Maria Finesi, pittrice associata all’AssociazioneArtistica Iuna, che trova ogni mese spazio sulla nostra rivista.La pittrice civitonica è stata recensita dalla nostra collaboratrice Maria Cristina Bigarelli inuno dei tanti articoli da noi pubblicati.La Redazione di <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> si associa al dolore dei famigliari e di quanti la conoscevano.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 45Le storie diMaxDon BackyEsordì con il nome di Agaton, poi fu scritturato dal Clan di CelentanoEntrato ormai apieni voti nel Clan diCelentano, abbandonadefinitivamenteil nome diAgaton e con essole prime esperienze,per iniziare a cavalcarel’onda del successocon quellodi Sandro Anselmiultimo e più noto di Don Backy.Il primo 45 giri che il molleggiato dà lapossibilità di incidere al giovane collega,contiene i brani Fuggiasco e La storia diFrankie Ballan, che aveva già inciso con laprecedente etichetta, ma senza riscuoteregrandi sucessi. Segue “il disco d’autunno”,composto da L’ombra del sole e Tu piangevi,che non lascia grandi tracce.Il boom arriva nell’estate del 63, grazie albrano Amico, che Don Backy scrive dedicandoloproprio ad Adriano.Il brano gli permette di posizionarsi beneal Cantagiro di quell’anno e di vendere seicentomilacopie del disco, diventando cosìil personaggio più valido dopo Celentanoall’interno di quell’etichetta. Come giàaccaduto precedentemente, Celentanorealizza il “disco tris”, dove sul retro, oltrea Dimmi cosa c’è, viene inserita La carità,tratta dalla colonna sonora del film Ilmonaco di Monza di Sergio Corbucci, interpretatadai due insieme a Erminio Macario.Per il disco Sono solo, invece, cover di BurtBucharach, Celentano inventa che a causadiellla perdita di una scommessa persa,Don Backy era stato costretto ad incidereuna canzone che conteneva un errore neltesto. Così nasce Ho rimasto, sul retro del45 giri.Dopo Io che giro il mondo, piuttostoapprezzata, e che successivamente ispirò illibro Io che miro il tondo, dello stesso cantante,edito da Feltrinelli, l’artista adottauna linea musicale più melodica, primacon Cara, nataproprio dopoun litigio conLiliana, la fidanzatadiventatapoi suamoglie, allaquale fa seguitoL’amore,disco presentatoal Festival diZurigo nell’Ottobredel ‘66,che diventeràuno dei quarantacinquegiripiù venduti delmomento.Finalmente DonBacky avevatrovato la sua vera strada e poteva seguirela passione non solo di cantante ma dicantautore.Nascono così i suoi più grandi successi:L’immensità, presentato al Sanremo del’67, Poesia, Canzone, Casa bianca, Un sorriso,Sogno, Frasi d’amore, Bianchi cristallisereni e Sognando, interpretata da Mina,ma originariame cantata dall’autore, con iltitolo Sognando fumo.Nel frattempo Don Backy realizza l’ambiziosoprogetto discografico intitolato Lequattro stagioni e si dedica al cinema, coni film: I setti fratelli Cervi (19679 di GianniPuccini, Banditi a Milano (1967) di CarloLizzani, Satyricon (1968) di Gian LuigiPolidoro e con UgoTognazzi, Barbagia(1968), ancora diLizzani ed altre pellicoleminori.Nell’ ’81 si cimentaanche nella commediamusicalecome autore einterprete diTeomedio (Uccellodi rapina) e MarcoPolo. Ma l’artistaama anche scrivereracconti e fumetti.Non abbandonerà,però, mai la musica,realizzando conla propria etichettaindipendente,Ciliegia Bianca, album di elevato livello,penalizzati dalla mancanza di pubblicità,contro cui protesterà facendosi fotografarenudo sulle arcate del Colosseo. Anche perqueste sue uscite del tutto fuori le righe,Don Backy rimane uno dei cantanti piùpopolari d’Italia.


46<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Oroscopo di Ottobre by CosmoARIETE Inizio di mese unpo’ burrascoso. Dovretecontenere l’impulsività. Inseguito, il mutare del cielocambierà in meglio anche ilvostro stato d’animo e guardereteil mondo da un punto di vista piùpacifico e meno polemico. Sarete bendisposti verso il vostro prossimo e riallacceretele fila della vita sociale.TORO Periodo molto interessante.Nei primi giorniprevarrà ancora un climasereno e disteso. In seguitoentrerà in campo una bellagrinta, anche se la mente sarà leggermentesvagata. Cercate di impegnarvi nel lavoroe dimostrare le vostre qualità a chi haancora qualche dubbio.GEMELLI Questo mesepartirà bene. Sarete moltoattivi, attenti a tutto il contestoin cui agite e decisi intutte le situazioni chedovrete affrontare. Grandisoddisfazioni vi daranno i risultati ottenutigrazie all’impegno profuso nei mesi passati.Continuate così.CANCRO Gioite. La vostravita continuerà ad esseremovimentata come piace avoi. Il lato sociale e mondanosarà particolarmentevivace grazie al vostro spiritodi iniziativa e alla simpatia che ispirerete.Il periodo si presta anche per andare invacanza; se ancora non lo avete fatto!Fate attenzione alla vostra dieta.LEONE Le prospettive dipassare belle giornatesotto tutti i punti di vistasaranno ottime, anche senon mancheranno gliimprevisti che potrebberoguastare tutto. Non lasciatevi scomporre.Chi vi ama, in questo momento, vi è particolarmenteaccanto, non trascuratelo!VERGINE Il cielo ancoraturbolento promette giornifaticosi e l’unico appigliosaranno le persone care.Poi arriverà una bellaschiarita, e le nuvole nere lasceranno ilposto a sprazzi di sereno e piano, piano,torneranno le forze e la voglia di muovervi.Siate sereni e portate pazienza.BILANCIA Mese controversoa causa del cielo che,col passare dei giorni, siannuvolerà. Vivrete tra altie bassi umorali, e qualchedifficoltà soprattutto neirapporti con gli altri. Anche l’ambito familiarepotrebbe essere fonte di ostacoli aivostri piani. Meglio il lato mondano.SCORPIONE Vivretemolto intensamente lavostra vita sociale. Saretelucidi, capaci di vedere larealtà con spirito critico eagire di conseguenza contempismo. Al negativo,invece, la vostra vita di relazione, a causadi vostre mancanze nei confronti del partner.Siate più attenti verso chi vi sta accanto.SAGITTARIO Primi giornidel mese sfolgoranti: sietein ottima forma e le vostrecose fileranno via liscecome l’olio. Grinta e decisionismoutilissimi per portarvi ancora piùavanti con i vostri intenti, non mancherannoassolutamente. Manca, invece, unpo’ di sale nella vostra vita di coppia.Muovetevi!CAPRICORNO I primigiorni del mese sarannopiuttosto tempestosi, siateprudenti. Da metà meseperò il vento astrale torneràa vostro favore. Riprenderete fiato, l’umoresi rasserenerà e molte cose si rivelerannopiù semplici di quello che sembravano.Non arrendeteviACQUARIO L’inizio delmese vi porterà granderinnovamento interiore.Sarete molto ben dispostid’animo nei confronti dichi vi è vicino, in tutti i settori,e arriveranno grandi novità positive,magari riguardo qualcosa che non speravatepiù. Questo vi darà grande carica.PESCI Un certo nervosismoserpeggerà tra voi ele persone che vi stannoaccanto e saranno possibilifraintendimenti e incomprensioni,fonte di litigi. Mantenete lacalma e siate tolleranti. Vedrete che tuttosi sistemerà col tempo, non abbiate fretta,arriveranno giorni migliori.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 47“IO E LA MIA FAMIGLIA”Abbiamo il piacere di pubblicare il lavoro realizzato dai ragazzi dellaComunità terapeutico - riabilitativo “Santa Maria De Mattias” diOrte,inviataci dal Sig. Saverio Pecorelli, educatore presso il centro.Abbiamo deciso di parlarvi del tema della famiglia perché noi, in quantoospiti di una comunità, in questo contesto sentiamo molto il bisogno diun legame con le nostre famiglie. Secondo noi l’amore per la famigliaè un sentimento forte che ci lega alle persone con cui siamo cresciuti e anchealle persone che conosciamo di meno.L’amore dei nostri genitori ci ha insegnato a coltivare degli interessi, a stareinsieme agli altri. Quando la famiglia non è presente, per noi è importante l’educazioneche i nostri genitori ci hanno lasciato, l’affetto, il ricordo, che superail dolore che si prova non avendo più queste persone accanto.Ci sembra di vedere ai nostri giorni che molto spesso i giovani creano una famigliasenza avere senso di responsabilità né basi solide, quali un lavoro, un progetto per i figli, un progetto per il futuro. Questa situazioneporta spesso alla separazione perché non si è mai voluto condividere seriamente un progetto insieme.Per evitare questo “disastro” secondo noi sarebbe necessario che il rapporto fra due persone fosse fondato sul rispetto, sulla fiduciareciproca e sul sentimento d’amore.Quando ci allontaniamo dalla famiglia non è facile come sembra affrontare il mondo esterno; anche noi che stiamo affrontando un percorsoqui in comunità abbiamo bisogno di sentire un legame con i nostri cari.I ragazzi del Gruppo ScritturaSara – Luigi – Luca – Federica – Marco – Andrea – Nazzareno – Angela – FrancescoLa BandaMusicale“Città di CivitaCastellana”,dell’AssociazioneM. Clementi, si èrecata in trasfertaa Castel diSangro, in occasionedelle festepatronali dei S.S.Cosma eDamiano, il 26Settembre 2010. Un particolare delnostro amico Michele MoscioniPrendendo spunto daalcuni articoli della rubricaCome eravamo, curatadal nostro collaboratoreAlessandro Soli, un affezionatissimolettore di<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>, ci hainviato una preziosissimaraccolta di soprannomifabrichesi, lavoro certosinoed accurato, che meritadi essere pubblicato inpiù uscite.Soprannomi fabrichesiAAloccoAquilonaBBiciòBiciaBommaBocciòBiferòBarberettaBarbierettoBacoBruciaferroBurinoBastardoBecoBottaroBuffòBrugnolettaBaboloBruciafiliBullettòBoccalettoBestinoBambinelloBottòBimbocontinua...


48<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>AGENDATutti gli appuntamenti più importantiCALENDARIO TEATRO D’AUTUNNOFABRICA DI ROMAVenerdi 22 ottobre ore 21,30Sabato 23 ottobre ore 21,30ANTONELLO FASSARIporta in scenaLA RICOTTADI PIER PAOLO PASOLINI31 Ottobre ore 17:30: ARSENICO E VECCHI MERLETTI diJoseph kesserlring - Teatro “Il Canovaccio” di Pisa7 Novembre ore 17:30: TUO MARITO MI TRADISCE di WoodyAllen - Compagnia “Teatro Studio” di Cascina (Pisa)14 Novembre ore 17:30: LO STRANO CASO DI FELICE C. diVincenzo Salemme - Compagnia “Luna Nova” di Napoli21 Novembre ore 17:30: TANGO MONSIEUR? di Aldo Lo Castro- Compagnia “La Trappola” di Vicenza28 Novembre ore 17:30: FALSTAFF E LE ALLEGRE COMARI DIW. da Willam Shakespeare adatt. di Luigi Lunari - Compagnia“la Betulla” di Nave (Brescia)TEATRO PALARTE -FABRICA DI ROMAINGRESSO EURO 5,00 - RIDOTTO EURO 3,00La Ricotta con Antonello Fassarieuro 8,00 tu ed io euro 15,00ABBONAMENTO 5 SPETTACOLI EURO 20,00Prevendita ed abbonamenti presso negozio “MAURA”via Roma 15 – Fabrica di RomaLa rassegna “Teatro d’Autunno” al Palarte di Fabrica di Roma,si apre quest’anno con uno spettacolo che è una vera e propria“anteprima nazionale”.Antonello Fassari il popolarissimo “Cesare” della serie televisiva“I Cesaroni” porta in scena uno spettacolo tratto da “LaRicotta” di Pier Paolo Pasolini.Un’occasione da non perdere per gli amanti del teatro, dellaverace romanità di Fassari, e del genio di Pasolini.Seguiranno tutte le domeniche alle 17,30 fino al 28 novembrealtre cinque commedie gradevolissime, esilaranti e comiche.Si va’ dal famoso “Arsenico e vecchi merletti” al mitico“Falstaff” di Shekeaspere con le musiche di Verdi, passandoper Woody Allen e Vincenzo Salemme.Prezzo degli spettacoli a soli 5 euro con un abbonamentoappetibile a 20 euro per 5 spettacoli.TEATRO BIANCONIVia Fontanavecchia - CARBOGNANOTel. 0761 613695“Una nuova stagione per stare insieme”: presentatoil nuovo cartellone del TeatroBianconi Rosa di Carbognano.Aperta la campagna abbonamenti della Stagione 2010 –2011.Gli appuntamenti previsti dalla stagione provengono da un’attentaselezione tra ben 84 proposte giunte da altrettante compagnie teatralioperanti sull’intero territorio nazionale.Gli spettacoli scelti rappresentano quindi quanto c’è di meglio delteatro amatoriale a livello nazionale al quale si aggiungono le perlepreziose dello spettacolo interpretato da attori di grande notorietàartistica come Paolo Triestino e Nicola Pistoia, protagonisti oltre chedi numerose pièce teatrali anche di molte fiction e commedie televisivee già presenti sul palcoscenico viterbese lo scorso anno conuno strepitoso successo; e il nuovo attesissimo, grande musical delGruppo GIAD 5 anni dopo “Se il tempo fosse un gambero”:“ABBAgliati” liberamente tratto dal film “Mamma Mia”.A dare inizio al nuovo anno teatrale il 30 e il 31 ottobre sarà la compagniaIl Dialogo con un classico dell’umorismo anglosassone:“Niente sesso siamo inglesi” di Marriot e Foot esilarante e scanzonatacommedia degli equivoci che intende scardinare la facciataperbenista della borghesia inglese. A seguire il 13 e 14 novembrel’annunciato ritorno di Nicola Pistoia e Paolo Triestino con la compagniaNeraonda, che proporrà “Grisù, Giuseppe e Maria” di GianniClementi.Il 27 e 28 novembre è la volta della compagnia Colpi di Scena con“Il 7° si riposò” di Samy Fayad. Ancora il teatro napoletano protagonistail 4 e 5 dicembre con la compagnia Ma chi m’’o’ ‘ffa fa chepresenta “Questi fantasmi” di Eduardo De Filippo, autore semprepresente in tutte le stagioni sin qui svolte.Dopo il tradizionale “Ciao Natale”, spettacolo del Gruppo Giad dedicatoai giovani studenti dell’Accademia Teatro arrivato alla 24° edizione,l’8 e il 9 gennaio la compagnia L’Accademia di Teàmus proporràun’altra esilarante ed ormai famosissima commedia anglosassone“Rumori fuori scena” di Michael Frayn uno dei più grandi eacclamati autori contemporanei del teatro e della commedia inglese.Il 22 e 23 gennaio sarà la volta della compagnia La Bottega deiRebardò che presenterà il testo di Gianni Clementi “Una volta nellavita”.Il 5 e 6 febbraio la compagnia Fondo di solidarietà “Daniele Leone”proporrà “La strana coppia” di Neil Simon. A seguire, il 19 e 20 febbraio,la Compagnia Stabile Teatro Mio porterà in scena “E’ tuttacolpa di zia Amelia” di Bruno Alvino divertente e originale testoautoprodotto e scritto dalla stessa compagnia. A chiudere la stagionedal 19 marzo ritorna il grande musical targato GIAD Teatro:“ABBAgliati” liberamente tratto dal film “Mamma Mia” con la regiadi Giuseppe Magagnini.Il 15 e 16 gennaio con “Non ci resta che ridere”: tre atti unici targatiEduardo e Peppino De Filippo, e poi ancora il 4 e 5 giugno el’11 e 12 giugno gli spettacoli conclusivi rispettivamente diRecitazione e di Danza Classica e Moderna.Tutte le informazioni sugli spettacoli e sui prezzi e abbonamentipotrete a breve trovarli sul sito: www.teatrobianconi.it o al telefono0761613695.Per informazioni, contattare Magagnini GiuseppeTel. 0761 613808 Fax 0761 613808


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>49AGENDATutti gli appuntamenti più importantiCARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALESI desidero abbonarmi a : <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> (12 numeri) a € 25,00I miei datiNome___ ____ __________________________________ Cognome________________________________________________data di nascita_______________ __________Città________________________________________________________Prov._______Via_______________________________________________________________Telefono____________________________________Desidero regalare l’abbonamento a: <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> (12 numeri) a € 25,00Il Teatro Heliosa “OpereFestival”presso il CastelloOdescalchiper una specialevisita animata perbambini.AppuntamentoDomenica 17Ottobre 2010nell’ambito dellaprestigiosakermesseinternazionale.E Domenica 24Ottobre 2010salpa ancora unavolta dal molo diBracciano “IlBattello dei Pirati”<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> viene letto ogni mese da centinaia di migliaia di persone in tutto il Lazio e nonsolo, grazie anche agli abbonamenti che vi invitiamo a sottoscrivere numerosi, per averlodirettamente a casa. <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> è la miglior vetrina pubblicitaria. La tua pubblicità non puòmancare su <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> Tel. 0761.513117 - info@campode<strong>fiori</strong>.bizSOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL NOSTRO ABBONAMENTOIl regalo è per:Nome_______________________________Cognome_________________________________________________________________data di nascita___________________________Città______________________________________________________Prov.________Via_________________________________________________________________Telefono__________________________________effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.zadella Liberazione n. 2 - Civita CastellanaData______________Firma__________________________________Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> - P.za della Liberazione,2 - 01033 CivitaCastellana (VT)Data______________Firma__________________________________Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> - P.za della Liberazione, 2 - 01033 CivitaCastellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117


La Redazione di <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> si associa agli auguriTantissimi augurial nostro nipotinoMattia che il 17ottobre compie 1anno tvb da zioMassimo, Tonia eGiuliaBrindiamo insieme avoi per il vostro primoanniversario di matrimonio,infiniti augurida tutta la famiglia.Tanti auguri a Gianni eAnna Maria che il 16ottobre festeggiano 22anni di matrimonio.auguri dai nipotiniDamiano e Aurora daifigli Alessio e Federicoe da tutta la loro famiglia.Continuatecosìragazzi...siete grandi...Tantissimi auguri aRoberto che compiegli anni il 7 Ottobresei un padre ed unmarito specialeti amiamotantissimo.Un augurio daMassimo, Toniae Giulia.Tantissimi auguri allanostra “bambina” Toniache il 25 Settembrecompie gli anni daigenitoriTanti auguri di buoncompleanno aFrancesco Arpiniche il 7 Ottobrecompie gli anni dallasorella Teresa efamiglia.Tanti auguri a GiuliaCalisti che il 22Settembre ha compiuto1 anno da mammaFrancesca, papà Andrea,i nonni, gli zii e tutti iparenti.Al nostro Spice Ranger preferitotanti auguri di buon compleannoda nonno e nonna.Tanti auguri aRodolfo e Annache il 22 ottobrefesteggianoil loro 50° anniversariodi matrimonio,dallasorella Rina e daifratelli Luigi eAngelo.


Tanti auguri a FrancescoPrecetti che il 5 Ottobreha compiuto 18 anni.Auguri da mamma, papà, inonni, gli zii e tutti iparenti.Tantissimiauguri aMartinaGiordanoche compie2 anni il 14Ottobreda ziaNanna.<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 51Federico Casaluce il 30settembre ha compiutosei anni con gli auguridella mamma Daniela, deinonni materni Cosimo eAnnita, dei cugini Gioia ePaolo, degli zii e zie.Tanti auguri aMons. Mario Valeriche il 17 Ottobrefesteggia il suo60° anniversario diOrdinazione Sacerdotale,dalla Redazione di <strong>Campo</strong>de’ <strong>fiori</strong> e da tutti iparrocchiani.Tanti auguria Christianche compie10 anni il 15Ottobre,dalla mamma,il papà, ilfratellinoMirko e inonni.In questogiorno interamentededicatoa te, tiauguro divivere infinitiattimi di felicitàcircondatodall’affettodelle personeche ami! Buoncompleanno!Tanti auguri a Lorenzo Bellanti che l’11ottobre compie 12 anni auguri damamma Davide Daniele e MarcoAnchequest’annoper il tuocompleannola tuamamma havolutoregalartiquestopiccolo maspecialespazio sulgiornale,per fartigli auguri piùsinceri!...Tanti, tanti, tanti auguri a teMELISSAChe il 29 ottobre festeggerai iltuo 3° anno di vita!!!Mamma, papà, nonni, zii ela cuginetta Giada


52<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Tigro,salvo per miracoloTrovato su di unastrada parallelaallaferrovia, immobile,terrorizzato.Pelo lucido , abituatoal collare e alguinzaglio. Futurataglia medio-grande,colore cioccolatotigrato,maschio, giovane,Adottabile solodopo controllipre/post affido.Tel. 339/1123663Rocky, cucciolo incrocioalano ha percorso km incerca del bastardo chelo ha abbandonato...Rocky e’ un cucciolo,grande e buono, di unadolcezza infinita...ora e’in pensione, adottabile solo con controllipre/post affido e firma del regolaremodulo d’affido.Tel. 3391123663ADOTTABILIda subitoMeravigliosigattini a pelosemi-lungo, 4maschi e6 femmine.Fabrica di Roma0761/5<strong>74</strong>599 (Piera) - 347.6040758 (Alessia)Il 18 Settembre 2010 Dolce e’ stata adottata...Tel. 339.1123663CUCCIOLO MASCHIO.NERO DI PICCOLA TAGLIA5 mesi circa, in adozioneVagava senza meta sulla Cassiaa rischio investimento....Cerchiamo una super famiglia!Tel. 333 2586536La storia di Dolce la conoscono in molti: circa due annifa’ e’ stata abbandonata, incinta, nei pressi di un centrocommerciale, a Civita Castellana. E’ stata sterilizzatadall’Associazione, e rimessa in liberta’. Veniva accudita emonitorata dai nostri volontari, amata, coccolata e viziataun po’ da tutti. Nel frattempo ci stavamo attivando conil nostro sindaco per farla diventare, cane di quartiere, ma, una mattina, e’ successol’irreparabile. Dolce ha avuto la sfortuna d’incontrare sul suo camminouna ragazza che ha paura dei cani e le ha afferrato la mano per giocare. Lei hainiziato ad urlare e ha tirato via la mano graffiandosi. La ragazza e’ corsa all’ASLper denunciare l’accaduto: accalappiacani, canile, e marchiata di un criminemai commesso: cane morsicatore!!!!!! 10 gg di isolamento, il divieto assolutodi rimetterla in liberta’ e soprattutto non poterla nemmeno vedere!!! il 7Novembre 2009 Dolce esce dal canile e viene portata in pensione (a pagamento).I giorni passavano e lei era sempre li’, ogni giorno piu’ triste, come rassegnata.Oggi il sogno si e’ avverato:una famiglia bellissima ha bussato allanostra porta ed è stato amore a prima vista. Lei ha capito tutto, si e’ comportatabenissimo tirando fuori il meglio di se’. E’ salita in macchina con loro e sene’ andata verso la sua nuova casa: buona vita Dolce!!!Rimarrai sempre nei nostri cuori.Ancora smarrito!!! Angus bobtailmaschio,bianco-grigio,orecchie grigio scuro, tagliagrande, pelo lungo, senzacoda, tatuaggio rmb 27340 emicrochip 985120007070704.Molto Buono Smarrito in provinciadi ViterboContattare aqualsiasi ora:3471940146/0761414<strong>74</strong>1LAUTA RICOMPENSA


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 53Roma com’eraRomaVia VenetoLuglio 1960Il granderegista italianoFederico Fellinisi accomoda altavolo di un bardella prestigiosavia perleggere il giornaleVisita il nostro sitowww.campode<strong>fiori</strong>.biz


54<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Album d<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Civita Castellana Fuori dai cancelli della Ceramica Marcantoni anno 1947 - Reparto Artistico - In alto da sx: Andrea Biondi, IolandaGiacomini, Sonia Caroselli, Maria Azzaro, Lucia Mossi, Ines Ruzzi, Enrica Romani. In basso Antonio del Priore e Romanina Camerlengo.<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong><strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Civita Castellana Ceramica Marcantoni anno 1946Da sx: Lucia Mossi, Ines Ruzzi e Iolanda Giacomini.Civita Castellana. Anno 1949. Iolanda Giacomini madrina per lacomunione di Gelsomina Severini .


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>55ei ricordi<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Civita Castellana - Scuola Elementare anni 50 - foto del sig. Lamberto Gai.123451 236786459<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Civita Castellana - Studenti anno 1955 - 1. Roberto Pieri,2. Augusto Fantera, 3. Alessio Paternesi, 4. Giuseppe Moroni Fiori,5. Umberto Bruzziches, 6. Massimo Pellecci, 7. ... Giovannini,8. Aldo Parroccini, 9. Franco Di DonatoCivita Castellana 1916 - foto famiglia Smargiassi Giovanniprima della partenza in guerra del primo figlio.1. Primo, 2. Giovanni, 3. Secondo, 4. Maria Piermattei,5. Prudenzio, 6. Anna.


56<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Album d<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Fabrica di Roma- anno ‘69 - foto dell’ AD Fabrica Calcio 2010 - Da sx: Luciano Mastramtoni, Riccardo Mastrantoni e Marcello Mastrantoni.<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Anni ‘80 - La triade del calcio fabrichese - Torneo Coppa dei Campioni campo di Tuscania.Da sx: Gianni Sciosci, Lino Rossi, Vinicio Mecarelli.- foto dell’ AD Fabrica Calcio 2010.


<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 57ei ricordiFabrica di Roma30/11/1963Ristorante 5 stelleDa sx:Paola Mastrantoni,Rina Tabacchini,Silvana Pulcinelli,Rosalba Volturno,Alberto Alberighi,AnnaD’Antonangelo,Rosetta Campana,MarilenaNarduzzi.<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong><strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Fabrica di Roma - anni ‘70 - Da sx: Carlo Pacelli, ... , Lucio D’Antonagelo.


58<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Album d<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Corchiano - Da sx: Rita Procaccini, Massimo Salvatori (nella culla), Italia Moretti, Lisa Nardone.<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong><strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Corchiano - In alto da sx: Nella Piergentili, Parisina Campana.In basso da sx: Laura Nardi, Fiorina Achille.Corchiano 1955Aldo Agostini con la sua mucca Facciabella


ampo de’ fior 59ei ricordi<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Carbognano - Gruppo famigliare 1936<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong><strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Caprarola - Feste patronali - primi anni ‘60.Anna, Maria, Roberta e Lucio Ginevra.Ronciglione 1850 - Francesco Ferri e Filomena Rinaldi


60<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>AnnunciLAVOROCERCO- LAUREATA IN LINGUE impartisce ripetzionidi lingua e letteratura inglese e francese. Tel.333.2028540- SIGNORA cerca lavoro come badante, cuocao per pulizie. Tel. 329.7060277- RAGAZZO cerca lavoro come barista, falegname,manovale, magazziniere. Tel.320.7909389- RAGAZZA cerca lavoro per pulizie o comecuoca. Tel. 328.7739118- GIOVANE cerca lavoro come falegname,manovale o magazziniere. Tel. 388.6512785- PROFESSORE di chitarra elettrica impartisceripetizioni private a aspiranti chitarristi. RobertoCencelli 334.7931710- SIGNORA 34ENNE italiana, cerca urgentelavoro (pulizie, assistenza anziani, contadina),anche in giorni festivi. 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